Carissimi alunni della scuola primaria di Carnago 17 marzo 2011

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Carissimi alunni della scuola primaria di Carnago 17 marzo 2011
Carissimi alunni della scuola primaria di Carnago, insegnanti,
genitori, autorità religiose e militari, cari concittadini.
Il fatto che qui, a scuola, si svolga in Carnago la prima cerimonia
di celebrazione del 150° dell’unità d’Italia è di grande significato,
perchè la scuola è una delle conquiste fondamentali della nostra
Nazione unita.
Il 17 marzo 1861, 150 anni fa appunto, molto prima dell’epoca dei
nostri bisnonni, veniva proclamato a Torino il Regno d’Italia, e
Vittorio Emanuele II proclamato Re d’Italia “per grazia di Dio e
volontà della Nazione”.
Una terra divisa e arretrata iniziava il suo cammino per diventare
una grande Nazione, la condizione necessaria per lo sviluppo della
democrazia, della libertà, della giustizia, del benessere. Tra alterne
vicende, anche drammatiche, pensiamo alle due guerre mondiali,
questo cammino avrebbe portato alla Repubblica e, nel 1948, alla
promulgazione della Costituzione Repubblicana: lo stato italiano
raggiungeva in tal modo la sua maturità, la sua compiutezza.
La Costituzione, vi ricordo, è un po’ la madre, l’origine, di tutte le
norme e le leggi che regolano la nostra convivenza civile. E
all’articolo 5 recita: “la Repubblica è una e indivisibile, essa
riconosce e promuove le autonomie locali”. Riconosce cioè le
nostre singole comunità, i paesi come Carnago, le città come
Varese e Milano. Riconosce a tutti la propria identità, in uno
spirito però di unione.
E uno degli elementi principali, se non il principale, di questa
unione tra italiani è proprio la scuola, quella pubblica in
particolare, perchè in questi 150 anni ha consentito a tutti,
indistintamente, di studiare e crescere nella conoscenza. Perchè la
scuola è, ieri come oggi, il progetto che mette al centro del suo
interesse le nuove generazioni, che sono il nostro futuro.
Perchè proprio a scuola si studia, si impara, si coltiva un altro
degli elementi di unione tra tutti gli italiani fin da tempi assai
lontani, fin da molto prima di 150 anni fa, la lingua italiana.
La lingua italiana, parlata dal Veneto alla Toscana alla Sicilia fin
dai primi secoli dello scorso millennio.
Per questi motivi, proprio dalla scuola occorre contrastare ogni
spinta alla divisione: divisione tra cittadini di diverse regioni, tra
nord e sud Italia, tra cittadini italiani e non italiani: lavorare per
l’unità, pur nelle reciproche differenze, significa lavorare perchè il
benessere di ognuno comprenda anche il benessere di tutti, senza
divisioni, egoismi, individualismi.
Desidero ora fare qualche considerazione su un’altra unione,
importantissima per il nostro e il vostro futuro, l’Unione Europea.
Già importanti passi sono stati fatti, pensiamo ad esempio alla
moneta unica. Se i popoli d’Europa riusciranno a creare una
grande Nazione Europea senza barriere ed egoismi di alcun
genere, pur nel rispetto delle singole identità e culture, tutti noi, e
soprattutto voi che tra 20 o 30 anni sarete al nostro posto, potrete
godere di opportunità di benessere materiale e spirituale molto
migliori di quelle di oggi.
Purtroppo non tutti riconoscono l’importanza di una Italia unita e
di un’Europa unita. Alcuni credono che sia meglio rinchiudersi a
casa propria e farsi i fatti propri, entro i confini nazionali o
regionali.
Sbagliano, sbagliano, perchè, come dice il proverbio, è l’unione
che fa la forza, è la condivisione che porta a raggiungere gli
obbiettivi di sviluppo civile.
Io oggi ho parlato come sindaco di Carnago, uno dei sindaci degli
8094 comuni italiani.
Tutti noi 8094 sindaci oggi indosseremo questa fascia tricolore,
che è il simbolo dell’unità della nostra Nazione italiana. Tutti i
cittadini, e voi con le vostre bandiere tricolori lo dimostrate, si
riconoscono oggi nella bandiera tricolore simbolo dell’unità
d’Italia.
Viva l’Italia.
Il Sindaco
Dott.Maurizio Andreoli Andreoni