Rilievo topografico in galleria teoria e pratica
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Rilievo topografico in galleria teoria e pratica
RILIEVO TOPOGRAFICO IN GALLERIA TEORIA E PRATICA FAVARONI ALESSANDRO 4°AM a.s. 2011-2012 1 INDICE GENERALITA' pag. 3 CHE COS'È UN GIROSCOPIO? Pag. 5 LAVORO IN GALLERIA TEODOLITE GIROSCOPICO pag. 8 BIBLIOGRAFIA pag. 12 2 GENERALITA' Per quanto riguarda il rilievo topografico all'aperto, ovvero non nella costruzione di gallerie, tunnel, trafori ecc.., non si vengono a presentare problemi quali la creazione di un sistema di coordinate stabili a causa della mancanza di segnali radio dei satelliti che eliminano la possibilità di usare il sistema GPS (Global Positioning System, sistema di posizionamento globale) per fissare i punti di inizio di una poligonale o per l'impossibilità di avere la sicurezza di misurare angoli azimutali. Il problema in effetti, si presenta quando ci si sposta sotto la superficie terrestre dove il segnale satellitare del GPS non riesce a raggiungere la stazione preposta per la partenza, o dove le bussole non riescono ad operare con facilità. Purtroppo però, in galleria, ma soprattutto durante lo scavo di essa, è di vitale importanza seguire la direzione giusta, il che è molto difficile per la mancanza di punti di riferimento; per avere quindi la sicurezza di scavare correttamente vengono usati metodi topografici per far sì di procedere in linea retta, e per seguire la traiettoria prefissata al fine di raggiungere il punto prestabilito con una precisione molto elevata, a volte con un errore di soli pochi millimetri. Se il lavoro, inoltre, presenta errori e si deve procedere ad una correzione del tracciato, ciò comporta un costo non indifferente e un ritardo enorme sulla tabella di marcia, nella consegna del lavoro finito e comporta anche l'impossibilità di impiegare quegli strumenti da cantiere per un'altra opera. Quindi si è cercato tante volte di trovare il mezzo adatto per fare queste misurazioni con la massima precisione e riducendo l'ellisse di errore (spazio di indeterminazione di un punto fig. 1). La soluzione è stata trovata nella fisica con una semplice legge LA LEGGE DI CONSERVAZIONE DEL MOMENTO ANGOLARE, legge fondamentale per il funzionamento dei giroscopi, i quali hanno la caratteristica di resistere alle forze che agiscono sull'asse di rotazione che quindi resta sempre orientato secondo la direzione originale. Questo tipo di strumento quindi riesce ad eliminare l'effetto della rotazione terrestre e, come una bussola, anche in sotterraneo riesce a puntare in una direzione preimpostata che può essere anche la direzione nord per poi misurare un azimut. Questo strumento, una volta impostato, viene posto sotto il teodolite per orientarlo. Ovviamente anche questo accoppiamento presenta un problema perché anche sul secondo strumento si devono fare delle correzioni per gli errori che possono derivare da problemi dati, per esempio, dalla temperatura; infatti la casa costruttrice principale dello strumento, la DMT, dà come range di temperatura per avere il massimo della precisione da -20 a +50 °C. Inoltre, ci sono molti calcoli di cui si deve tenere conto per poi ridurre i valori da utilizzare poi nel rilievo e per correggere l'andamento della galleria. 3 Infine per far sì che i valori siano più corretti possibile, ci sono dei piccoli accorgimenti da non sottovalutare per avere un ottimo risultato e per tenere l'ellisse di errore il più piccolo possibile. Fig. 1 ellisse di errore in una poligonale L'ellisse d'errore è dato dall'errore che può essere fatto dall'operatore e dallo strumento nelle misure sia angolari che distanziometriche, quindi dà lo spazio di indeterminazione del punto. In questa tesina quindi voglio dare una panoramica generale sul funzionamento e sulle leggi fisiche che permettono a uno strumento così semplice come il giroscopio di resistere alle forze che vengono applicate su di esso negli spostamenti e nelle rotazioni e far vedere come in molte applicazioni possa essere usato un giroscopio. Infine darò uno sguardo a come si possa lavorare con un teodolite o un tacheometro (meno usato per la bassa precisione) tramite la rielaborazione di un documento di M. Caprioli, A.Carosio e M. Manera; il primo del dipartimento di vie e trasporti del politecnico di Bari, mentre gli altri due dell'Institut für Geodäsie und Photogrametrie di Zurigo, i quali hanno scritto una relazione sull'uso del teodolite giroscopico in galleria prendendo in considerazione ogni sua particolarità e peculiarità. fig. 2 teodolite giroscopico Gyromat 200 4 CHE COS'È UN GIROSCOPIO? Ora, per iniziare a trattare l'argomento si deve innanzitutto parlare dello strumento che rende possibile fare queste misure: il GIROSCOPIO. Il giroscopio non è altro che una grande massa (superiore a ciò che la circonda) di solito di forma cilindrica, che ruota attorno ad un asse di rotazione (per il cilindro l'asse che passa per il centro dei due cerchi) con una velocità sostenuta (20000 giri al minuto per quanto riguarda lo strumento per mantenere una certa stabilità), il tutto poi sostenuto da un sistema cardanico che permette la rotazione su tutti gli assi del sistema. Fig. 3 schema di un giroscopio Il giroscopio appena definito è chiamato “giroscopio a 3 gradi di libertà”, perché può ruotare sui tre assi che possiede. In questo modo il giroscopio resta in posizione anche se il sistema cardanico cambia orientamento. Questo giroscopio, inoltre, può essere trasformato per diventare a due gradi di libertà, il che porta il giroscopio ad avere la denominazione di “pole-seeking”: bloccando uno snodo, poi bloccando l'altro si crea un north-seeking, il tutto tramite il moto di precessione del giroscopio. Infatti, se un giroscopio in rotazione subisce una forza esterna sull'asse di rotazione, che tende a spostare il suo orientamento, esso reagisce creando una rotazione in senso normale alla forza applicata. Il tutto deriva dalla seconda legge del moto di rotazione che è simile alla seconda legge del moto con le sostituzioni del caso: F =m⋅a questa è la seconda legge della dinamica dove F rappresenta la forza mentre m è la massa e a è l'accelerazione. La seconda legge del moto circolare sostituisce F con il momento delle forze che danno le rotazioni involontarie, m (la massa) con l'equivalente momento di inerzia I e l'accelerazione (a) con l'accelerazione angolare: M= I⋅δ ω δt da questa formula si deriva la legge di conservazione del momento angolare (L), visto che il momento angolare è: 5 L=I⋅ω M= δL δt se consideriamo il momento M = 0 allora δL = 0 e quindi L è costante Da qui deriva che se si crea un momento di forze interne ci sarà un momento che lo annullerà ovvero si crea una δL pari al momento estrerno formatosi. Tutto cambia se, invece, il momento che si viene a formare è interno al sistema, visto che va a variare il momento angolare del sistema: questo fenomeno è sfruttato dai ballerini acrobatici o dalle pattinatrici mentre fanno le “trottole”. Infatti, se una pattinatrice ruota con le braccia aperte verso l'esterno, ruoterà lentamente e quando si porterà le braccia al petto aumenterà la propria velocità proprio per una variazione nella velocità angolare e quindi una variazione nel momento angolare e la formazione di un momento M per reazione del sistema. Fig. 4 trottola Con questo principio, inoltre, funziona anche la guida inerziale della ISS (international space center o in italiano Stazione Spaziale Internazionale) nella quale ci sono giroscopi che, in funzione dell'orientamento, cambiano il momento angolare in modo da far ruotare la stazione e da farla tornare in posizione corretta. Un altro esempio di ambito in cui si trova in atto questo tipo di legge è il modo che usa il gatto per mantenere l'equilibrio cadendo. I gatti infatti ruotando la testa creano in modo inconsapevole un momento di forze interne, si crea così un moto angolare che si sviluppa parallelo per tutto il corpo del gatto facendolo così ruotare e facendogli portare le gambe in direzione del terreno. Fig. 5 gatto in caduta libera e il suo equilibrio dato dal momento angolare Infine, per quanto interessa a noi, ci sono le girobussole le quali tramite l'ausilio di un 6 giroscopio riescono a vincere con una serie di momenti angolari le coppie di forze provenienti dall'esterno, ovvero dai movimenti giroscopici che la terra stessa compie come la sua rotazione, la precessione ecc... Le girobussole furono usate e migliorate nel loro funzionamento nel secolo scorso per essere utilizzate sulle grandi navi per la loro peculiarità di non essere influenzate dalla presenza di materiale metallico o dalle correnti elettriche che avrebbero potuto creare campi elettromagnetici o da altre piccole problematiche presenti anche nelle navi moderne delle navi moderne. Però anche questi strumenti presentavano dei problemi, infatti erano strumenti molto complessi al loro interno con molti collegamenti elettrici per ottenere una migliore precisione il che però portava a far salire il prezzo in modo rilevante e quindi venivano utilizzate solo su navi di grossa stazza o su navi di rilevanza strategica. Questo tipo di bussole poi avevano come difetto di poter, come tutte le altre, cadere in avaria il che portò all'obbligo di possederne come minimo due per una sicurezza maggiore e per casi estremi si doveva anche essere forniti di una bussola magnetica, anche se meno precisa, da essere usata nelle emergenze. Infine queste bussole, per garantire una perfetta stabilità e per non essere influenzate da movimenti della nave come beccheggio, rollio e imbardata (ma soprattutto le prime due) tramite l'utilizzo del giroscopio che le componeva. L'apparato di registrazione doveva essere posto più possibilmente al centro della nave (in lunghezza) e il più in basso possibile sotto la linea di galleggiamento, il che comportava la necessità di collegamenti tra il centro di comando e le bussole che, nel caso di navi molto grandi, erano veramente lunghi;comunque esse vengono usate tutt'oggi, perché molto precise precise. Le bussole giroscopiche non consistono comunque in un semplice giroscopio perché devono essere alimentate continuamente e quindi hanno bisogno di avere al loro interno un apparato motore, anche elettrico, e un apparato che ne corregga i piccoli spostamenti della nave. Poi tutte le misure corrette vengono inviate alla sala comandi e ad altri organi della nave su schermi LCD che danno la giusta direzione nord. 7 LAVORO IN GALLERIA TEODOLITE GIROSCOPICO Come abbiamo in precedenza detto, i lavori di scavo di una galleria hanno bisogno di un controllo costante del tracciato di scavo tramite rilievi topografici ma questo sotto terra è molto difficile per la mancanza di un sistema di riferimento preciso che non si può avere per la mancanza del segnale satellitare che impedisce l'uso del GPS o per la mancanza di un uso preciso della bussola, così si usa una girobussola. Questo apparato, montato sotto ad un teodolite permette di allineare la direzione zero della prima stazione con le direzioni zero di tutte le altre stazioni, visto che il giroscopio dello strumento si riallinea automaticamente con la direzione del meridiano passante per il punto stazione. Questo strumento ha quindi una precisione molto alta nel fornire azimut astronomici però a questo corrisponde anche una grande sensibilità a tutte le minime variazioni dell'ambiente circostante, il che porta a dover applicare delle riduzioni per poter avere delle misure precise da usare. Per utilizzare le misure riportate dalla girobussola esse vanno corette con la seguente formula: t=α−dA−γ+dT Ogni addendo di questa somma algebrica è una riduzione da fare alla misura data dallo strumento α per ottenere la misura corretta t. Le riduzioni sono le seguenti: DEVIAZIONE DALLA VERTICALE dA: la deviazione dalla verticale corregge i piccoli spostamenti del giroscopio che possono avvenire anche per l'influenza delle masse circostanti; questa deviazione va presa in considerazione anche perché non farlo potrebbe portare a un errore grossolano di grande impatto sulle misure effettuate, tale da renderle inutilizzabili. Questa correzione è data dalla seguente formula: Compensazione in direzione est-ovest Angolo zenitale del punto osservato dA=ηtan φ+(ξ sen α−ηcos α) cot z Latitudine geografica Compensazione in direzione nord-sud Togliendo questa correzione al valore misurato, avremo il valore A azimut geodetico riportato all'ellissoide. 8 LA CONVERGENZA DEI MERIDIANI γ: Questa correzione si riferisce all'angolo formato tra il nord delle coordinate geodetiche e quello del sistema utilizzato; le formule per questa correzione sono diverse da punto a punto, ma per quanto riguarda la Svizzera (dove è stata sviluppata la tecnica) γ viene trovata con la seguente formula: γ=106,68 y+1,78766⋅10−2 x y+4,3065⋅10−6 y x 2 −1,4355⋅10−6 y 3 x e y sono le coordinate del vertice preso in considerazione RIDUZIONE DELL'AZIMUT dT: questa correzione si usa per la rappresentazione grafica di due punti; infatti l'azimut di una proiezione di punti sulla carta, si discosta di una piccola quantità dalla sezione normale esistente in realtà e anche questo (in Svizzera) si trova con la seguente formula: Modulo di trasformazione da radianti A secondi centesimali 636619,7 CC dT = Coordinate del punto stazione ρ ⋅( yb − y a )⋅( xb −2⋅x a ) (6⋅R2) Raggio medio terrestre Coordinate del punto collimato Circa 6378,8 Km Questa correzione viene di solito tralasciata per piccole distanze e varia in funzione della proiezione utilizzata. OSCILLAZIONE DEI POLI: Questa ulteriore riduzione deve essere usata per misure che si protraggono nel tempo, infatti le misure che vengono fatte si riferiscono ad un polo geografico reale in quel momento, ma per avere la certezza di una misura corretta che dura nel tempo si usa riportare le misure al CIO (Conventional International origin). Questa correzione può essere trascurata per misure che si protraggono per tempi dell'ordine di mesi. 9 Oltre a considerare le riduzioni per operare bene con un teodolite giroscopico, bisogna anche seguire certi accorgimenti particolari che sono stati riscontrati attraverso applicazioni pratiche che hanno dato le seguenti regole: PROBLEMA DELLA TEMPERATURA: Nel tunnel infatti ci sono degli sbalzi termici che possono andare da 10-12 °C all'entrata del tunnel fino a temperature di 20-40 °C al centro del tunnel a causa di un gradiente che esiste nei tunnel, esiste infatti una variazione termica che aumenta entrando e scendendo nella galleria (oggi ci sono degli studi per sfruttare questa energia termica come energia geotermica). L'effetto, inoltre, peggiora col diminuire della temperatura. Questo gradiente infatti aumenta d'inverno, visto che nel centro della galleria la temperatura è costante e all'esterno la temperatura arriva sottozero. Questo effetto crea nello strumento dei problemi strutturali di rigidezza e influisce sulle proprietà dei materiali sia del giroscopio che del teodolite, quindi tutte le variazioni di temperatura vanno prese in considerazione tanto che nel Gyromat 2000 (tipo di teodolite giroscopico fig. 2) è stato montato un sensore che misura la temperatura esterna e lo strumento modifica direttamente le misure tramite un metodo di calibrazione sperimentale in modo da ottenere errori inferiori a 10 CC (corrispondenti dei secondi ma nel sistema centesimale); questo avviene grazie al sensore, che non deve far superare la differenza di temperatura tra strumento e ambiente di 5 °C, così all'aumento di soli 0,25 °C, mentre è in atto il programma di lettura, il sensore blocca la misura, la ripete e avvisa l'operatore tramite un led. Come ho detto, i dati per queste correzioni della temperatura sono stati creati sperimentalmente in una camera climatica in cui sono stati effettuati cicli di misure a temperature che oscillavano tra -10 a +40 °C e qui i valori osservati mostravano una certa isteresi con una precisione di 11-15CC . CONTROLLI E LA BANDNULLAGE: Un altro importante fattore da tenere in considerazione è il controllo delle misure effettuate; infatti, prima e dopo ogni misurazione con il giroscopio, deve essere eseguito un test su un segmento prefissato per verificare che le misure prima e dopo la fase di campagna (misurazione in situ) non presentino un'anomalia dovuta solo al trasporto. Per essere più sicuri e per fare le misure in maniera più corretta si usa annotare il valore di bandnullage (BO), ovvero il valore che viene dato dallo strumento prima di ogni sessione di misura e che non dovrà variare per tutta la sessione, altrimenti si avrebbe un errore su ogni misura. Altri piccoli accorgimenti da seguire consistono soprattutto in un controllo periodico dell'allineamento tra lo zero della scala e lo zero del giroscopio, attraverso la misura in due punti di coordinate note e il controllo degli azimut derivanti dalla misura e dal calcolo. Inoltre è buona norma orientare approssimativamente verso il nord lo strumento, per evitare che si muova alla ricerca del nord e sposti l'asse di centramento dello strumento sul trepiede e per evitare il rapido esaurimento della batteria. 10 Infine, è opportuno stare attenti alla stabilità degli strumenti e ai colpi o ai piccoli movimenti che possa fare lo strumento stesso, visto che con la sua precisione si riescono a fare misure del secondo di grado sessagesimale o del suo corrispettivo nel sistema centesimale e un piccolo spostamento può influire anche sul grado. Per concludere questa trattazione parliamo ora di modelli di compensazioni che si fanno sul campo per avere misure ancora più precise e meglio orientate. LA RETE Per fare rilievi di tunnel di solito si procede con una rete principale che viene eseguita all'esterno e alla quale verranno riferiti tutti i punti e che viene tracciata tramite misure al GPS e usando al suo interno, se è possibile, anche vertici trigonometrici in modo da avere misure più precise e facilitare la loro rappresentazione cartografica. Quindi si crea una serie di punti all'entrata e all'uscita della galleria che dovranno essere in numero il più possibile elevato, visibili dalla rete esterna e dalla poligonale interna al tunnel. Infatti questi punti saranno la congiunzione tra esterno e interno. Poi, per essere più sicuri, se è possibile, si fanno dei rilievi di questi punti al GPS. Infine c'è la poligonale vera e propria nel sottosuolo all'interno della galleria, che dovrà presentare le caratteristiche già elencate. LA SIMULAZIONE: Questo metodo viene usato quando si fanno misure con vari strumenti, ognuno con le sue caratteristiche e la sua precisione e prendendo un gran numero di punti. Prima di effettuare il lavoro, si dovrà fare una simulazione al computer con la quale si riesce a vedere quale sia la massima precisione raggiungibile nel lavoro e le scelte ottimali per riuscire nello scopo prefissato nel lavoro da fare. Per questo tipo di elaborazione l'istituto di geodesia e fotogrammetria dell'ETH di Zurigo ha creato il programma LTOP il quale, tramite l'inserimento di vari dati (tra cui le coordinate del sistema di proiezione e molti altri dati volendo anche derivati dalle misure, se vengono effettuate prima, conoscendo le caratteristiche dello strumento) ricava la compensazione con il metodo dei minimi quadrati. Inoltre si può migliorare la compensazione con altri metodi come gli stimatori robusti e fornendo poi, tramite confronti, misure dei vertici il più possibile corrette, evitando così errori grossolani anche se il modello non potrà mai essere reale perché dovrà essere corretto dalle condizioni fisiche che il programma non prende in considerazione. 11 BIBBLIOGRAFIA CLAUDIO CEREDA Corso di fisica generale, 2006 cap. 16 la legge di conservazione del momento angolare Estensione online corso Amaldi Zanichelli , 2010 cap. 12 L'energia e la quantità di moto. L'impulso MAURO CAPRIOLI ALESSANDRO CAROSIO MAURIZIO MANERA Tecniche di misura di alta precisione in galleria con teodolite giroscopico bollettino SIFET 3/2003 immagini: scaricate da www.google.it programmi: impaginazione e scrittura del programma openoffice.org writer 12