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10 maggio 2002 delle ore 00:11
Roma, l'arte contemporanea a scuola. Apre una
galleria nel Liceo Russell
"un alias é un elemento che punta un altro
elemento..."
Così inizia Il testo critico di Paolo Balmas nel
catalogo Gimp che accompagna questa mostra
di particolare interesse, non solo per la proposta
dell'autrice, ma anche per il concorso di altri
fattori che valgono ad intrecciare tra loro in
modo nuovo sede espositiva,
organizzazione e rapporto con le istituzioni.
L'autrice e la mostra
Maria Semeraro espone ingrandimenti fotografici
del funerale di Lady D. Si tratta di immagini
elaborate al computer a partire da una serie di
scatti da lei stessa effettuati dinnanzi allo
schermo televisivo durante la diretta RAI
trasmessa il 6 settembre 1997. Nel
percorso simmetrico della mostra con le sue
immagini in sequenza che avvolgono il
visitatore il particolare scarto percettivo
demanda esclusivamente a quest'ultimo la
responsabilità di attivare un'"icona" piena e
vitale da contrapporre a quella che egli vede,
uguale a destra come a sinistra, e che ben presto
si rivela essere nient'altro che un "alias" ,
termine mediato dal gergo del computer dove
sta ad indicare un'immagine vuota, stereotipa e
stilizzata che in effetti ha solo la funzione di
interruttore grazie al quale è possibile "aprire"
un vero "qualcosa" collocato altrove.
Secondo l'autrice il funerale di Lady D. (seguito
da due miliardi di spettatori) del rito funebre e
dei personaggi legati all'intera vicenda ci ha
presentato, appunto, soltanto degli "alias".
Tenendo conto dello straordinario coinvolgimento
mediatico innescato dall'evento il titolo
prescelto per la mostra si ribalta subito in una
domanda diretta e facile da intendersi pur nella
sua natura metaforica: qual'è il documento
originale che possiamo aprire "cliccando " su
queste immagini (e sicuramente su molte altre)?
Per Maria Semeraro il documento originale da
aprire siamo noi, con la nostra capacità di creare
i linguaggi del presente e le nuove icone che li
rappresentano nella pur difficile coesistenza
con il "già
dato" che crea noi, che sostanzia la nostra
identità. In linea con una ricerca che dagli anni
'90 ad oggi procede dalla tridimensionalità
oggettuale e materica a quella percettiva,
digitale e fotografica, l'autrice propone
un'interazione tra creatività soggettiva, ambiente
e fruitore che danno vita ad un "atto artistico"
intrinsecamente "democratico" in quanto
basato sullo scambio e la partecipazione.
La sede espositiva
E' il nuovo Spazio Russell del Liceo
Sperimentale omonimo in Via Tuscolana 208.
Con questa mostra lo Spazio Russell si "apre"
per diventare una interfaccia, un canale di
scambio culturale attivo e propositivo tra la
scuola (professori, studenti, genitori), il mondo
esterno e viceversa L'istituzione.
Altro elemento significativo. Il recente
decentramento comunale. La mostra si avvale
della partecipazione attiva del IX° Municipio
con la disposizione e la "leggerezza" che il
centralismo burocratico precedente difficilmente
poteva permettersi. E' un segnale finalmente per
la città di Roma di collocarsi velocemente al
livello delle altre
città europee e quindi di prestare più attenzione
ad un settore come l'arte contemporanea e a
quanto la produzione artistica ha da
"comunicare" , da diffondere a più livelli nel
tessuto vivo della città? C'é da augurarselo.
"alias" di Maria Semeraro
a cura di Paolo Balmas
Spazio Russell - Roma
Liceo Sperimentale Bertrand Russell
Via Tuscolana 208, Roma
INGRESSO LIBERO
orari
dalle 9.00 alle 18.00
chiuso sabato, domenica e lunedì
dal 2 al 24 maggio
Ufficio stampa Gimp
tel.06.90154389
indice dei nomi: Bertrand Russell, Paolo
Balmas, Lady D, Dem
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