Circuito equivalente trasformatori a 3 avvolgimenti
Transcript
Circuito equivalente trasformatori a 3 avvolgimenti
Trasformatore a 3 avvolgimenti: circuito equivalente Trasformatori a tre avvolgimenti 1. Teoria Un trasformatore (monofase) a tre avvolgimenti è costituito da tre bobine (generalmente coassiali tra loro) avvolte attorno ad un unico circuito magnetico (fig.1). 1 Fig. 1 –Trasformatore a tre avvolgimenti. Le equazioni della macchina, scritte in termini fasoriali, si possono mutuare da quelle scritte per il trasformatore a due avvolgimenti, in termini di induttori mutuamente accoppiati: V1 = R1I1 + jL11I1 + jL12I2 + + jL13I3 V2 = R2I2 + jL22I2 + jL21I1 + + jL23I3 V3 = R3I3 + jL33I3 + jL32I2 + + jL31I1 Sarà inoltre L21 = L12 e L23 = L32 e L31= L13 Della macchina può essere ora determinato un circuito equivalente, da cui dedurre le caratteristiche di funzionamento. Al fine di semplificare il modello, si accettano delle ipotesi che portano ad una sostanziale riduzione del numero di elementi circuitali da considerare. Posto per semplicità di trattazione uguale il numero di spire N1 = N2 = N3 = N dei tre avvolgimenti, (condizione non restrittiva e che può essere rimossa introducendo opportuni trasformatori ideali), si assumono come uguali tutte le mutue induttanze. L12 = L23 = L31 = Lm . Esprimendo le autoinduttanze in termini di induttanze mutue e di dispersione: L11 = L1d + Lm ; L22 = L2d + Lm ; L33 = L3d + Lm le precedenti equazioni possono essere riscritte come segue: V1 = R1I1 + jL1dI1 + jLm(I1 +I2 +I3) = Z1I1 + jLm(I1 +I2 +I3) V2 = R2I2 + jL2dI2 + jLm(I1 +I2 +I3) = Z2I2 + jLm(I1 +I2 +I3) V2 = R3I3 + jL3dI3 + jLm(I1 +I2 +I3) = Z3I3 + jLm(I1 +I2 +I3) E' chiaro che la quantità Lm(I1 +I2 +I3) rappresenta il flusso totale concatenato con i tre avvolgimentic, e che jc è la f.e.m. indotta (uguale nei tre avvolgimenti in ragione dell'uguaglianza del numero di spire); egualmente è individuata Xo = Lm. Volendo interpretare Trasformatore a 3 avvolgimenti: circuito equivalente in termini fisici l'ipotesi introdotta della uguaglianza delle mutue induttanze, si vede che essa porta a supporre che ciascuna forza magnetomotrice agisca su un proprio circuito di dispersione, e sul medesimo circuito magnetico comune alle altre due; non sono quindi presi in considerazione concatenamenti tra coppie di avvolgimenti. La rete magnetica che rappresenta questa situazione è indicata in fig. 2, e la rete elettrica ad essa equivalente, che può essere ottenuta con i metodi della dualità e d'altra parte é quella che è descritta dal sistema V1 =Z1I1 + jLm(I1 +I2 +I3) V2 = Z2I2 + jLm(I1 +I2 +I3) V2 =Z3I3 + jLm(I1 +I2 +I3) , ha naturalmente la configurazione indicata in fig. 3. Infine l'introduzione di 2 trasformatori ideali fornisce il circuito equivalente completo del trasformatore monofase a tre avvolgimenti (fig. 4). Fig. 2–rete magnetica di un trasformatore a 3 avvolgimenti nell’ipotesi L12=L23=L31= Lm. Fig. 3 – Rete elettrica equivalente alla rete magnetica di fig. 5.12.2. Fig. 4 – Circuito equivalente completo del trasformatore a tre avvolgimenti. 2. Prove sui trasformatori a tre avvolgimenti Una volta stabilito il circuito equivalente della macchina, il problema è determinarne mediante prove i valori degli elementi circuitali, che vengono espressi in modo del tutto analogo a quanto visto per i trasformatori a due avvolgimenti, ossia mediante le perdite a vuoto ed in corto circuito, e la corrente a vuoto e le tensioni di corto circuito percentuali. Nessuna differenza tra trasformatori a due ed a tre avvolgimenti per quanto riguarda la prova a 2 Trasformatore a 3 avvolgimenti: circuito equivalente vuoto, da cui, con identiche modalità, si ottengono perdite a vuoto e corrente a vuoto percentuale. Per quanto riguarda la prova in corto circuito, è subito evidente che la determinazione diretta delle impedenze serie Z1, Z2, Z3 è impossibile. Si fanno quindi delle prove di corto circuito binarie, in cui un avvolgimento è alimentato, l'altro è in corto circuito ed il terzo è a vuoto (fig. 5). 3 Fig. 5. – I tre diversi corti circuiti binari: 1-2 (3 a vuoto); 1-3 (2 a vuoto); 2-3 (1 a vuoto). Sono quindi possibili 3 prove, da cui si ottengono le 3 impedenze binarie, riferite al N° spire N1: Z12 = Z1 +Z’2 ; Z13 = Z1 +Z’3 ; Z23 = Z’2 +Z’3 . Da tali impedenze si desumono i valori desiderati: Z1 = (Z12 +Z13 Z23 )/2 ; Z’2 = (Z12 +Z23 Z13 )/2 ; Z’3 = (Z13 +Z23 Z12 )/2 . Poiché però in definitiva quelli che interessano non sono i valori delle impedenze serie, ma quelli delle perdite in corto circuito e delle tensioni di corto circuito percentuali, per queste quantità possono essere scritte espressioni formalmente analoghe alle precedenti; inoltre, essendo le perdite percentuali e le tensioni di corto circuito percentuali indipendenti dal lato di misura (ossia hanno fattore di trasporto 1), tali relazioni hanno valore anche se N1 N2 N3 . Sarà quindi, per le perdite in corto circuito a 75° C e a corrente nominale: Pcc1 = (P12 + P13 P23 )/2 ; Pcc2 = (P12 + P23 P13 )/2 ; Pcc3 = (P13 + P23 P12 )/2 . e per le tensioni di corto circuito binarie a 75° C ed a corrente nominale: vcc1= (vcc12 +vcc13 vcc23 )/2; vcc2= (vcc12 +vcc23 vcc13 )/2; vcc3= (vcc13 +vcc23 vcc12 )/2.