Rassegna Stampa - Gruppo Waste Italia
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Rassegna Stampa - Gruppo Waste Italia
Rassegna Stampa Parametri di Ricerca impostati: Intervallo di tempo: dal 01/09/2014 al 10/02/2015 Argomento : Testo Cercato : perla jonica Rassegna Stampa realizzata da SIFA Servizi Integrati Finalizzati alle Aziende 20129 Milano – Via Mameli, 11 Tel. 02/43990431 – Fax 02/45409587 [email protected] Rassegna del 10 febbraio 2015 KINEXIA La Sicilia 5 IL «CAPOMULINI HILTON CONGRESS» SARÀ UN MARCHIO INTERNAZIONALE 1 La Sicilia 32 "A CATANIA ABBIAMO RISORSE MORALI E CULTURALI PER USCIRE DALLA CRISI" 4 Livesicilia_it PERLA JONICA PRIMA DI INIZIO LAVORI PRESTO UN PORTALE PER ASSUNZIONI 7 Etica E News PERLA JONICA, L'ECOMOSTRO DIVENTA GREEN 9 Antonio Condorelli Mf Sicilia 42, 4 SALVATORE LA MANTIA: L'UOMO SCHIVO CHE HA PORTATO I PETRODOLLARI A CATANIA 1 NORMANNI, AQUILE & ELEFANTI Il Sole 24ore 18 ABU DHABI SCOMMETTE SUGLI HOTEL IN SICILIA Madela Canepa Corriere Della Sera 33 I PIANI DELLO SCEICCO AL HAMED Mf Sicilia 2 VIA AI LAVORI DELL'HILTON S La Repubblica Palermo 4 La Sicilia Dagospia Ilsole24ore.com 7 ACIREALE, ARRIVA LO SCEICCO DAGLI EMIRATI ARABI L'EX PERLA JONICA DIVENTERÀ UN MAXI HOTEL SARÀ COSÌ HILTON CAPO MULINI «IN SICILIA SI PUÒ INVESTIRE» BERNABÈ IN PISTA PER L'ISTITUTO CENTRALE DELLE POPOLARI - TOMMASO DI RUZZA, GENERO DI ANTONIO FAZIO, DIRETTORE DELL'AUTORITÀ FINANZIARIA ABU DHABI SCOMMETTE SUGLI HOTEL IN SICILIA 11 16 17 18 Carlo Lo Re 19 20 Tony Zermo 21 23 25 Il «Capomulini Hilton congress» sarà un marchio internazionale A ottobre partono i cantieri, i lavori in appena 18 mesi. Si aprono nuove prospettive Scenari. Hamed Al Hamed vuol fare altri investimenti in Sicilia e terrà una riunione riservata. Ma lo sviluppo del Sud-Est ha bisogno di un progetto TONYZERMO A ottobre partono i cantieri per la ristrutturazione della Perla Jonica acquisita dalla società «Item» dello sceicco Hamed Al Hamed della famiglia reale di Abu Dhabi. Sarà gestito per venti anni più venti dalla Hilton e si chiamerà «Capomulini Hilton congress». Dice l'amministratore delegato della «Item», Salvo La Mantia, unico rappresentante dello sceicco: «L'intendimento è quello di lanciare il marchio Capomulini a livello internazionale, un "brand" come è stato fatto per Porto Rotondo in Sardegna. Serve anche per i convegni che al 70% saranno internazionali. L'architetto Tom Russell, che ha disegnato i resort Hilton nel mondo, non sconvolgerà la struttura, ma la renderà funzionale all'efficienza dei servizi Hilton. Ad esempio la sala convegni da 1700 posti sarà portata a 2.200 per ampliare l'offerta convegnistica sfruttando uno spazio adiacente. Già i tenici della Kinexia, che è il general contractor, hanno visionato il grande complesso. L'esecuzione dei lavori affidata a società siciliane potrà essere ultimata entro 18 mesi perché non c'è da realizzare nuove volumetrie. Per il resto ci saranno altre cose innovative come un eliporto aperto anche nelle ore notturne e per il quale sono state già avviate le richieste di concessione. L'elicottero servirà soprattutto alla clientela internazionale che sbarcherà a Fontanarossa facendo la spola. Tra le novità anche le auto elettriche comandate a voce. A ottobre, in una data da fissare, ci sarà la conferenza stampa per illustrare il progetto nei dettagli». Perché è stata incaricata la Kinexia, società quotata in Borsa? «I lavori della Perlajonica più che una ristrutturazione edile riguardano soprattutto l'impiantistica, in particolare in un hotel diffuso con sedici complessi su 68 mila metri quadrati e con 1.562 posti letto, per cui tutto questo va monitorato fino al minimo dettaglio. La Kinexia è un'impresa tra le prime tre d'Italia e che si è inventata la smart car». Ma 18 mesi non sono pochi per rifare Perlajonica? «Questo lasso di tempo è previsto dal contratto. Dopo 18 mesi si fa prima il pre-opening senza grande enfasi e poi si arriva al pieno regime». Si sta dunque sviluppando il primo investimento di uno sceicco arabo in Sicilia ed è un fatto storico, reso possibile dalla tenacia con la quale è stato possibile superare gli ostacoli burocratici e giudiziari dopo una battaglia durata quattro anni e mezzo. E naturalmente lo sceicco Hamed innamorato della Sicilia e che gestisce un fondo, «Al Qudra», di 600 miliardi di euro, non si fermerà a Capomulini, ma allargherà il suo raggio d'azione a buona parte della Sicilia orientale, da Taormina fino Capo Passero. «A breve ci sarà una conferenza ristretta - dice La Mantia - in cui lo sceicco ascolterà le proposte perché ritiene che la Sicilia abbia molto da offrire e che il suo potenziale turistico non sia stato sfrutta- KINEXIA to a sufficienza. Per alcuni mesi si dedicherà alla Sicilia, poi penserà ad altri territori italiani e stranieri». Si può ipotizzare un qualche interesse per le terme regionali di Acireale collegabili con il resort, o i grandi alberghi di Taormina dove il turismo ha un'incredibile crescita superiore al 20%. Ma gli sviluppi di questo primo insediamento emiratino sono imprevedibili perché lo sceicco Hamed -, che siede anche nel consiglio di amministrazione di Etihad, la compagnia consociata con Alitalia che di recente ha anche acquistato 232 nuovi aerei rappresenta l'apripista di nuovi investimenti in Sicilia da parte di potentati emiratini (per intanto, secondo alcune voci, Etihad entrerebbe nella maggioranza della società Aeroporti di Roma per fare di Fiumicino il primo hub europeo e l'Alitalia la prima compagnia europea). In previsione di quanto potrà accadere c'è bisogno di un Piano del turismo della Sicilia orientale per favorire lo sviluppo e dargli un assetto ordinato. Una volta Enzo Bianco alla prima sindacatura aveva disegnato un progetto di area vasta chiamato «Carasi» con le iniziali di Catania, Ragusa e Siracusa e che includeva anche Taormina, sarebbe il caso di rispolverarlo perché bisogna anche saper incanalare gli investimenti: non si può fare un progetto turistico per Taormina, in altro per Siracusa, un altro per Comiso eccetera. «Un progetto deve riguardare come minimo mezza Sicilia», dice La Mantia. Tra l'altro a Catania porto, aeroporto e stazione hanno il percorso più breve d'Italia, secondo uno studio di una dozzina di anni fa della Roland Berger & Partners. Dunque le prospettive sono queste, per un certo verso anche entusiasmanti e che potranno fare solo bene ad una Sicilia povera ma bella. Pag. 1 IL RESORT L'hotel villaggio Perlajonica si trova ad Acireale in località Capo Mulini. La struttura, immersa in un'area verde e affacciata sul mare della Riviera dei Ciclopi, è stata costruita nel 1982 e ristrutturata nel 1992. Il complesso alberghiero attualmente è composto da 459 camere: 229 doppie, 6 suites, 36 junior suites, 10 doppie in mansarda, 59 singole, 32 appartamenti e 126 residence. Ci sono piscine e campi sportivi. Da ottobre - ora che è di proprietà dello sceicco Hamed Bin Ahmed al Hamed - sarà interessato da importanti lavori di ristrutturazione che dovrebbero farne uno dei più grandi resort del Mediterraneo. Una volta completati i lavori, la struttura sarà affidata alla catena Hilton. LO SCEICCO Lo sceicco che ha comprato il complesso turistico della Perla Joinica, Hamed Ahmed Al Hamed è membro della famiglia reale di Abu Dhabi. È un uomo d'affari di grande rilievo negli Emirati arabi uniti, con una considerevole esperienza in fondi di investimento privati e sviluppo, operatività e gestione alberghiera, nche da questi trascorsi nasce l'interesse del suo gruppo perii complesso alberghiero di Capo Mulini. Ha lavorato per 14 anni nella Abu Dhabi Investment Authority e nella Abu Dhabi Investment Company. Ha sviluppato alberghi e centri commerciali tra cui lo Sheraton Jumeira a Dubai e la galleria commerciale Al Ain Mail. Ha un Masterin Economia conseguito negli Stati Uniti. KINEXIA Pag. 2 KINEXIA Pag. 3 L'analisi della Cgil. Giacomo Rota: «Basta con programmi e speranze, è tempo di pragmatismo. Noi crediamo nella ripresa ci deve credere anche la classe politica» Lo sviluppo della città «A Catania abbiamo risorse morali e culturali per uscire dalla crisi» ROSSELLA JANNELLO «Basta coi dibattiti ideologici, basta con programmi e speranze. Piuttosto cerchiamo di essere pragmatici». E' la premessa dalla quale parte Giacomo Rota segretario generale della Cgil catanese che vuole ragionare così sulle cose da fare e su come farle per un territorio «stroncato» da cinque lunghissimi anni di crisi. «Catania langue - dice - ed è difficile ripartire. Dal nostro punto di vista, siamo sempre stati pratici e ribadiamo che è tempo di rimboccarsi le maniche. Per questo ripeto che la Cgil è disponibile, come sempre, a dare una mano alle aziende serie che creino posti di lavoro serio e produttivo nel rispetto delle regole e della legalità. Dunque siamo disponibili, nell'ambito delle regole contrattuali, alla flessibilità che ci venisse richiesta», Una dichiarazione di intenti importante, questa della Cgil catanese che non è destinata a restare sulla carta. Rota esemplifica subito: «A ottobre partono i cantieri per la ristrutturazione della Perla Jonica acquisita dalla società «Item» dello sceicco Hamed Al Hamed della famiglia reale di Abu Dhabi. L'esecuzione dei lavori che dovranno concludersi entro 18 mesi e per i quali la general con- tractor sarà Kinexia, società quotata in borsa, sarà affidata a società siciliane. E' una occasione da non perdere - sottolinea - per le sue eventuali ricadute; sembra che saranno investiti 140 min di euro sul territorio. Ecco perchè è opportuno che per una puntuale esecuzione dei lavori, si snelliscano le procedure e che si possa valorizzare la buona occupazione anche attraverso la eventuale sottoscrizione di appositi protocolli. Insomma, è importante che la gente vada a lavorare. Perchè, se l'edilizia riparte, riparte l'intera città». Un ragionamento che può estendersi ad altre opere il cui appalto potrebbe essere in dirittura d'arrivo. «Il Pua, il Piano attuativo della Plaia è all'esame del Cru. Se avrà parere positivo, vorrà dire che tutto è in regola e che il Comune ha fatto un buon lavoro. E allora, subito un Patto di legalità in prefettura per fare chiarezza su ogni cosa e poi via con i cantieri con la nostra disponibilità alla flessibilità necessaria perchè si faccia in tempo, perchè si faccia in fretta. Oltretutto, le opere contenute nel Pua, così come la nuova Perla Jonica possono essere occasione per incentivare e destagionalizzare il turismo». Quella di Giacomo Rota (e della Cgil) non è soltanto una dichiarazione di in- KINEXIA tenti. «Vede - dice - prendendo a prestito le parole di Gramsci dico che il pessimismo della ragione è superato dall'ottimismo della volontà. Credo che a Catania abbiamo le risorse morali e culturali per superare la crisi, ma per uscirne ci vogliono una serie di condizioni». Per esempio, sottolinea il segretario della Camera del Lavoro, utilizzando «furbescamente» i fondi Uè residui per il 2013-2020. Da impiegare per attuare il Piano regionale dei trasporti e dei porti «attuando la complementarietà fra gli scali di Cataia e Augusta, completando l'Interporto con la linea ferroviaria, pensando a una stazione all'interno dell'aeroporto, migliorandone l'intermodalità e rendendolo più competitivo fra gli scali italiani. Nel nostro territorio c'è un giacimento di possibilità e di potenzialità. Siamo disponibili come sempre a dare una mano alle aziende serie che creino posti di lavoro serio e produttivo Pag. 4 COMPARTO DELLE COSTRUZIONI Edilizia ferma, calano le imprese e la massa salariale è in picchiata E' la crisi che più preoccupa il sindacato, quella dell'edilizia. Il settore è fermo da anni e se nel privato qualcosa negli ultimi mesi sembra muoversi, è nel settore pubblico che l'assoluta mancanza di grossi appalti ha «cristallizzato» il settore, al centro di clamorose azioni di protesta come «La marcia dei cappelli di carta». Sono i dati ufficiali della Cassa edile a rendere nero su bianco l'entità del fenomeno. Se fossero rapportati gli attuali indicatori sottolinea la Cgil - con la situazione precedente al 2008, anno in cui iniziò la crisi, le cifre sarebbero da brivido. Ma, per non restare che all'ultimo periodo, rapportando i dato di ottobre 2012 con quelli di settembre 2013, un anno fa, il calo è evidente in tutti gli indicatori. La imprese edili che sul territorio etneo erano 2170 diventano 1756 con un calo del 9,34%. Gli operai edili erano 7692 e calano a 5924 con un calo dell'11,75%. Un dato «edulcorato», tuttavia, osserva il sindacato, poiché si può essere impegnati anche per poche giornate o periodo comunque limitati ed entrare nel novero. Un dato sicuramente più preciso è quello della cosiddetta massa salariale, cioè degli stipendi versati a chi lavora in cantiere. Erano 9 min e 206,663 nell'ottobre del 2012, solo 6 min e 646,935 euro nel settembre del 12013 con un cao del 18,77%. Un dato drammatico che ha un riscontro nelle «ore denunciate»: erano 966.495 nell'ottobre del 2012, sono diventate 697.045 un anno fa. Con un calo di quasi il 20% (-19,34%). VERTENZA CULTURA «A rischio la vita della nostra "anima"» La politica dei tagli alle attività teatrali, operata dalla Regione sta mettendo a repentaglio la sopravvivenza delle più prestigiose istituzioni culturali catanesi. Gli stanziamenti previsti sono appena sufficienti al pagamento delle retribuzioni dei dipendenti del Teatro Bellini e di quelli del Teatro Stabile di Catania, ma le attività devono essere realizzate in maniera tale da poter garantire in futuro. Non si capisce, inoltre, per quale ragione nonostante il Teatro Stabile di Catania sia beneficiario in misura maggiore rispetto agli altri teatri di prosa siciliani del contributo nazionale (Fus), che viene assegnato secondo parametri obiettivi, la Regione Siciliana continui a destinargli un contributo inferiore ad altri. Al Teatro Bellini, invece, a causa di una serie di vincoli ereditati dalla passata gestione e nonostante gli sforzi del nuovo Cda non è stato ancora possibile integrare lefigureprofessionali necessarie alla normale attività. Bisogna mettere in condizione il nostro teatro di poter finalmente rilanciare le proprie attività. E' necessario, inoltre, rilanciare l'idea di poter mettere in relazione sinergica le nostre più prestigiose istituzioni culturali: Teatro Bellini, Teatro Stabile che ha al proprio interno anche l'unica scuola di recitazione pubblica, ed Istituto Musicale V. Bellini per poter fare in modo di arrivare all'istituzione del Politecnico delle Arti. KINEXIA Pag. 5 CALL CENTER «9.000 persone qui aspettano le regole» Cali center, a Catania è un settore che "pesa": circa 9000 catanesi sono impegnati in una attività che oramai non è soltanto il lavoro di una stagione della propria esistenza, quella giovanile, ma l'attività attorno alla quale una intera generazione ha costruito il proprio percorso di vita. Le delocalizzazioni verso i paesi extra-Ue delle attività e l'alto carico fiscale a cui sono soggette le attività «human intensive» come questa stanno mettendo nelle condizioni di poter cessare le proprie attività parecchi cali center. Occorre quindi che il governo nazionale prenda definitivamente atto di tali criticità e si attivi per impedire le delocalizzazione dei dati dei cittadini italiani verso i paesi in cui non vengono adeguatamente garantiti i dati personali, che si armonizzino con le discipline comunitarie i cambi di appalto e che si abbattano i prelievi fiscali in tutte le attività «human intensive». Solo attraverso il combinato disposto di questi interventi si potrà salvare l'occupazione nel settore. KINEXIA Pag. 6 Perla Jonica prima di inizio lavori Presto un portale per assunzioni Condividi questo articolo VOTA 2.7/5 7 voti CATANIA- Mancano pochi giorni all'apertura del portale che consentirà di selezionare il personale del nuovo Hilton di Capomulini. Un sito che garantirà "la massima trasparenza di tutte le procedure", assicura la Item a LivesiciliaCatania. Le nostre telecamere hanno visitato la struttura immortalando gli attimi che precedono la fase di inizio dei lavori. Bisogna prima "rottamare" infissi e pavimenti, eliminare l'asfalto superfluo e dare spazio a prato all'inglese e cascate. Duro lavoro per il General Contractor Pietro Colucci (LEGGI). Per chi non l'ha mai vista, la vecchia Perla Jonica è una vera e propria città, con ben 45mila quadrati di appartamenti, ristoranti, centro congressi e piscine, anr.hp rnnprtp KINEXIA Pag. 7 Imponente la piscina, è una 50 metri per 25 a strapiombo sul mare, circondata da vecchie sdraio e aiuole d'annata. A guardare gli oleandri, sembrano riecheggiare le risate e i botti delle migliaia di bottiglie di champagne stappate a cavallo degli anni '90 per celebrare la bella vita all'ombra di coppole e colletti bianchi. Tutti, a Catania, sono passati dalla Perla Jonica, per un convegno, battesimo, per trascorrere le ferie, per incontrare l'amante o per sentire la brezza del mare durante la latitanza. La Item ha assicurato l'inversione di tendenza e una rottura netta col passato, (la prima ad essere rimossa sarà la vecchia insegna che ancora campeggia circondata dal mare di Capomulini). Poi l'augurio è che la Perla Jonica, con la sua storia fatta più di ombre che di luci, finisca nel dimenticatoio. Le strutture dei villaggi sono in ottime condizioni, realizzate con moduli prefabbricati, sono antisismiche e si prestano a un'opera di restyling che vede in campo ingegneri catanesi e designers internazionali. Alcuni appartamenti sono stati saccheggiati, mancano le ringhiere, i vetri sono rotti, ma la Perla è ancora lì. con un fry top e un monoblocco industriale che segna il confine tra la cucina e lo stradone che guarda al centro benessere. C'è una piscina coperta che ha dell'incredibile, è lunga ben 33 metri e profonda 4, ai lati c'è anche la tribuna per gli spettatori, tutt'intorno la vecchia palestra, che diventerà un centro benessere degno di questo nome. Il centro congressi sarà il più grande del Meridione. E poi l'elisuperficie, che punta dritto all'isola Lachea. Per rimetterla in sesto circola un nome importante... KINEXIA Pag. 8 Perla Jonica, l'ecomostro diventa green settembre 5 2014 Il villaggio di Acireale ricostruito a impatto 0 da kinexia Da ecomostro, abbandonato da anni a causa di fallimenti e aste andate a vuoto, a resort ricostruito completamente a impatto zero. Non sembrava poter avere un lieto fine la storia della Perla Jonica, complesso turistico sorto circa 40 anni fa a Capo Molini, sulla costa vicino Acireale, in provincia di Catania, e passato attraverso la saga della famiglia locale dei Costanzo fino all'amministrazione controllata dello Stato. Invece, dopo anni di tentativi, è andata finalmente in porto la vendita allo sceicco degli Emirati Arabi Uniti Hamed Bin Hamed Al hamed. La bella notizia non è soltanto quella dell'investimento economico (complessivamente oltre 100 milioni di euro) in una regione del Sud Italia, quanto anche il fatto che il progetto prevede una riconversione completamente a impatto zero. Il nuovo resort, che sarà completato entro due anni, sarà il più grande polo alberghiero del Mediterraneo totalmente green: zero waste, zero emissioni, zero water waste, autoproduzione con Storage di energia ed efficienza energetica integrata con rete infoenergetica e telecontrollo. Il nuovo complesso turistico, che prenderà il nome di Hotel Hilton Capo Mulini, sarà gestito dal gruppo internazionale di lusso Hilton. Lo sceicco investirà complessivamente in Sicilia 140 milioni di euro: si tratta del primo investimento emiratino privato, e non con fondi sovrani, fatto in Italia. Anche la scelta della società che gestirà i lavori è un'ottima premessa in quanto a trasparenza e correttezza della gestione degli appalti. Il ruolo di general contractor è stato affidato, infatti, a Kinexia, società quotata sul segmento Star di Borsa Italiana (quello che richiede tra l'altro i requisiti più alti in termini trasparenza e di corporate governance) che fa ha Csr uno dei suoi valori principali. «Per la scelta dei nostri fornitori -spiega il direttore generale di Kinexia Flavio Raimondo- la procedura prevedere l'utilizzo del protocollo di legalità ma anche i criteri di preferenza previsti dal nostro modello volontario sulla Csr certificato SR10. L'organigramma di cantiere sarà pubblico come l'accesso al cantiere stesso sarà' regolamentato non solo dalla normativa vigente ma anche dalle nostre regole interne volte alla totale sicurezza, inoltre tutti le aziende che sceglieremo avranno l'obbligo di preferire l'utilizzo di manodopera locale». Il complesso alberghiero sarà dotato dei più moderni sistemi di efficientamento energetico, batterie di accumulo, pannelli solari e termici, controllo remoto dei consumi elettrici. Il dettaglio degli interventi è in via di definizione proprio in questi giorni e comunque - oltre alle tecnologie comuni al mercato delle energie rinnovabili come quelle del fotovoltaico e del termico - Kinexia installerà tutte le nuove tecnologie di efficienza energetica che non saranno solo i led e il monitoraggio di consumi ma anche lo stoccaggio dell'energia e le smart plug. La storia della Perla Jonica era piena di ombre. La struttura, composta da 459 camere sala congressi, bar, impianti sportivi, locali per intrattenimento, autorimesse, campi da tennis, piscine ed eliporto, è costruita dal Cavaliere del Lavoro Carmelo Costanzo. Si narra che Nitto Santapaola, il mafioso più potente della provincia catanese, vi abbia trascorso buona parte della propria latitanza. Il fallimento dell'impero dei fratelli Costanzo, nei primi anni Novanta, fa strada all'amministrazione controllata. Da anni si cercava di vendere il complesso tramite l'azione di commissari straordinari liquidatori organizzati KINEXIA Pag. 9 nella società Rta, Realizzazioni turistico alberghiere Sp,a gestita direttamente dal ministero dello Sviluppo economico, ma tre aste vanno deserte. Nel novembre 2009 lo sceicco Hamed Bin Hamed Al hamed, appartenente alla famiglia reale di Abu Dhabi, annuncia di voler rilevare il complesso alberghiero. Il tycoon arabo versa allora oltre 4,6 milioni di euro come pre-contratto, a fronte di un costo complessivo dell'operazione fissato in 46 milioni di euro dall'amministrazione controllata. Ma l'acquisto è bloccato da problemi burocratici prima e giudiziari poi. La situazione si è sbloccata quest'estate, ma nel frattempo la costa ha già subito diversi sfregi derivanti da abusi edilizi. Quello ancora visibile è lo scheletro di un albergo che dagli anni 7 0 domina il litorale senza essere mai stato abbattuto, proprio al centro di una grande riserva naturale. KINEXIA Pag. 10 SALVATORE LA MANTIA L'UOMO SCHIVO CHE HA PORTATO I PETRODOLLARI A CATANIA LE SUE FOTO SONO MOLTO RARE. MA È NEL SILENZIO CHE L'AGRONOMO CATANESE AMA FARE INVESTIMENTI: DALL'AFFARE PERLA JONICA ALL'ACQUISIZIONE DEGLI HOTEL DEL GRUPPO CALTAGIRONE, ECCO I SUOI SEGRETI di Antonio Condorelli KINEXIA Pag. 11 IN APERTURA, SALVATORE LA MANTIA. QUI SOPRA, LO SCEICCO HAMED AHMED BINALHAMED JAGUAR CON AUTISTA, OCCHIALI, UNA CAMICIA BIANCA SBOTTONATA E UN'ABBRONZATURA COLTIVATA TRA LE SABBIE LUCENTI DEGLI EMIRATI ARABI, SALVATORE LA MANTIA È IL BRACCIO DESTRO DELLO SCEICCO HAMED AHMED BIN ALHAMED profumi delle piante più ricercate del Mediterraneo, da lui selezionate per arredare i più importanti giardini d'Europa. Da quello di Carolina di Monaco al Casinò di Montecarlo. Prima di correre tra uno Stato e l'altro, a bordo di jet privati e aerei di lusso, Salvatore La Mantia arredava giardini e aveva fondato, insieme a pochi amici, Giardini d'Autore. Affari a gonfie vele fino a quando lo sceicco non disse: "Voglio anch'io mi giardino così". E La Mantia mise piede per la prima volta nella "casa" dello sceicco. N on esistono sue foto sul web. Jaguar con autista, occhiali, una camicia bianca sbottonata e un'abbronzatura coltivata tra le sabbie lucenti degli Emirati Arabi, dove Salvatore La Mantia è il braccio destro dello sceicco Hamed Ahmed Bin Alhamed, crede della famiglia reale, semplicemente uno degli uomini più ricchi del mondo. Catanese che più catanese non si può, La Mantia è un agronomo, ma non un agronomo qualunque. La strada che l'ha portato a Dubai passa dai Per comprendere bene "Sua Altezza" bisogna abbandonare i normali ordini di grandezza e tenere presente l'unica sindrome che uno sceicco può avere: quella del cammelliere. Gli antenati di Hamed Ahmed Bin Alhamed, infatti, lavoravano con 1 cammelli. Poi è arrivata l'era dell'oro nero, e tutto è cambiato, ma è rimasta la sindrome del cammelliere, cioè di poter perdere un giorno ogni cosa e tornare a fare quello che ormai, senza petrolio, uno sceicco non saprebbe più fare. Qui entra in ballo un lavoro d'ingegno, i miliardi di curo prodotti con l'oro nero devono essere investiti: niente prodotti finanziari, parliamo dell'antico, vecchio e inesauribile mattone. Nella terra dello sceicco il petrolio già adesso è affiancato, come fonte di ricchezza, dal turismo: lo scopo è KINEXIA fare di queste terre la principale stazione alberghiera del mondo. Burocrazia ridotta al minimo, regole da rispettare e certezze dei tempi: in un paio di mesi si issano grattacieli alti centinaia di piani, si possono creare atolli artificiali e lagune, porti turistici e autostrade, residence e centri benessere. In questo modo lo sceicco ha messo su un impero in continua crescita, una macchina da guerra che frutta, soltanto con le locazioni, due miliardi di euro ogni anno. Piccolo particolare: lo sceicco spende ogni giorno, per gli acquisti personali e le persone che fanno parte del suo team, cifre a diversi zeri. Ma il catanese La Mantia come è diventato l'uomo di fiducia di una delle persone più ricche del mondo? Semplicemente dimostrando di essere disponibile anche nei momenti di difficoltà. Lo sceicco l'ha messo alla prova una prima volta, quando serviva una fidejussione da 20 milioni di euro per acquistare un jet privato. Detto, fatto: un paio di telefonate in Inghilterra, ed è arrivato il necessario. Quando però il fratello dello sceicco stava male, La Mantia ha mostrato un lato che forse per lo sceicco era inaspettato: si è fatto in quattro per salvargli la vita. Era in coma, ricoverato in Europa, sembrava non ci fosse più niente da fare. L'agronomo catanese contattò Tlsmett di Palermo e li arrivò lo Pag. 12 Viaggio nella Perla Così rinascerà l'hotel I viali che separano l1 ingresso della Perla Jonica dal mare vigoroso di Capomulini si snodano in un percorso a ostacoli tra i resti di quello che è stato il più glorioso hotel della Sicilia orientale. Luogo in cui celebrare potere, amore e denaro. Tra carcasse di auto abbandonate e viali invasi dalla vegetazione, i 45 mila metri quadrati coperti della Perla Jonica appaiono in piena forma. Il Cavaliere Carmelo Costanzo ci teneva al cemento. Per questo non ci sono pilastri sgretolati, né balconi pericolanti. Lo scheletro ha retto bene, nonostante la vicinanza al mare, al passare degli anni. La piscina di 50 metri per 25 è quasi vuota, ma non ci sono lesioni. Sarà ampliata e arriverà a "sfioro" direttamente sul mare, "senza elementi di separazione", spiega a "S" La Mantia. Accanto ci sono i resti del noto ristorante sul mare della Perla Jonica, in perfette condizioni, con tanto di barca in legno coreografica al centro del piazzale. La Item Sri cambierà infissi, pavimenti, ampiezza delle aperture. In pratica l'hotel sarà ridisegnato sullo stesso solido scheletro. Hilton si è riservata la progettazione e realizzazione della spa, che ruoterà attorno alla mega piscina coperta da 33 metri, che sarà ampliata, riscaldata e occuperà parte del giardino. II centro congressi coperto da 4 mila posti subirà soltanto un "ritocco", sopra c'è l'elisuperficie, che sarà riprogettata da Martino Furnari. La Mantia punta dritto gli occhi all'isola Lachea, in mezzo c'è un orto rigoglioso, coltivato da un contadino: produce pomodori, melanzane, lattughe. "Compreremo tutta la produzione annuale, sarebbe bello fare l'insalata con i profumi dell'orto". Parola del signore di Capomulini. sceicco con tutto il seguito. Non prenotò un paio di suite: direttamente mezza Villa Igiea. L'altra mezza era stata riservata allo sceicco del Qatar. Alcuni palermitani frequentatori di questi ambienti ricorderanno la linea divisoria realizzata nella piscina: metà per ciascuno sceicco. Ma nessuno nuotava. Airismett riuscirono a rimettere in piedi, dopo un mese di coma, il fratello dello sceicco. Grazie a Salvo La Mantia riapri gli occhi e in pochi sanno quale fu la prima cosa che fece: una visitina al negozio Louis Vuitton di Palermo. Da quel momento Sua Altezza capi che poteva contare su Salvatore La Mantia, come fosse un componente della famiglia e si innamorò della parte occidentale della Siciha. Ma non è finita, e qui dovremmo fare un passo indietro su Salvatore La Mantia, perché dopo aver catturato il cuore dello sceicco, poteva soltanto prenderlo per la gola. Ha pochi fìdatissimi amici. Uno di questi è Martino Furnari, noto imprenditore catanese, esperto di elicotteri insieme KINEXIA AL CUORE DELLO SCEICCO È ARRIVATO CON LA SUA CAPACITÀ DI RISOLVERE PROBLEMI: COME QUANDO RIUSCÌ IN POCHE ORE A PROCURARE VENTI MILIONI 0 QUANDO SALVÒ LA VITA AL FRATELLO DI BIN ALHAMED al quale ha effettuato investimenti di rilievo. Furnari è anche armatore della principale flotta di charter velico delle isole Eolie: si aggira su un Comet da 62 piedi, Lady Wilmar, un vero e gettonatissimo hotel di lusso del quale è inutile elencare i comfort. Nella flotta anche barche più piccole, tra i f 2 e 16 metri, ma è difficile trovare posto a bordo se non si prenota in tempo. Da agronomo La Mantia mica si occupava soltanto di opuntie e palmizi. Attraverso una società con Furnari ha acquistato numerosi beni del gruppo Costanzo. Prima della Perla Jonica, ha acquistato e rivenduto gli Pag. 13 DA AGRONOMO LA MANTIA NON SI OCCUPAVA SOLTANTO DI PIANTE. ATTRAVERSO UNA SOCIETÀ CON FURNARI HA ACQUISTATO NUMEROSI BENI DEL GRUPPO COSTANZO: GLI IMMOBILI DI VIA TESEO E CATANIA E LE 84 VILLETTE | DI SANTA TECLA. TUTTE RISTRUTTURATE E PIAZZATE SUL MERCATO immobili di via Teseo e Catania, in uno dei quali adesso ha sede il principale centro di chirurgia estetica del Meridione e soprattutto le 84 villette di Santa Tecla che i Costanzo avevano realizzato per gli americani.Tutte ristrutturate e piazzate sul mercato. Contemporaneamente la carriera in Confmdusti'ia, e la gestione del ristorante Pepe nero dell'Aga Hotel nel lungomare di Catania con Teppe Truglio, icona catanese della ristorazione. È lì che lo sceicco ha conosciuto il risotto ai frutti di mare che lo ha letteralmente "sconvolto". Dopo il risotto, l'acquisto della Perla Jonica è stato meno di una passeggiata. La Mantia, durante il sopralluogo effettuato con LiveSiciliaCCatania a Capomulini, non ne fa mistero: "Guardando il mare della scogliera ha detto semplicemente 'Compra!'". Detto, fatto. Ventotto milioni di euro ai quali si aggiungono 24 milioni di euro di finanziamento del governo Renzi per spedire in cantina la vecchia Perla Jonica e realizzare il primo hotel "green", così assicura la Kinexia, colosso del settore ambientale guidato da Pieno Colucci, KINEXIA ex presidente di Assoambiente, che farà da general contractor per la realizzazione dell'hotel, in seguito ad un accordo stipulato con la Item Sri di cui Salvatore La Mantia è socio. Colucci è esponente della famiglia che nel 2000 è riuscita ad acquisire la Wate Management, società che si era aggiudicata, attraverso la SicilPower, la costruzione del termovalorizzatore di Paterno durante l'era Cuffaro. La Kinexia parla di un contratto di "Engineering, procurement, construction" del nuovo Hilton. Kinexia, per quest'operazione, deve Pag. 14 ORA LA ITEM PUNTA IN ALTO: ACQUISIRE IL SAN DOMENICO DI TAORMINA, GLI EXCELSIOR DI PALERMO E DI CATANIA, VILLA IGIEA E IL GRAND HOTEL ET DESPALMES. OBIETTIVO DIVENTARE IL PRIMO GRUPPO ALBERGHIERO DELL'ISOLA assicurare il risultato, cioè la realizzazione dell'hotel, scegliendo le imprese che dovranno operare e controllando, insieme alla prefettura, il rispetto delle normative antimafia. La Ttem Sri sta con ducendo una trattativa per rilevare gli hotel siciliani del gruppo Caltagirone. Si tratta del San Domenico di Taormina, mitica struttura in cui Audrey Hepburn trascorse la luna di miele con Liz Taylor, gli Excelsior di Palermo e di Catania, Villa Igiea e il Grand Flotel et des Palmes. Le ttattative sono in corso e le s sta conducendo proprio La Mantia, nel massimo riserbo. Potrebbe essere l'affare del secolo, in grado di far diventare la Item Sri primo gruppo alberghiero dell'Isola, puntando dritto alla conquista dell'Italia. La scommessa che però la Item deve vincere, con gli hotel del gruppo Caltagirone, KINEXIA non e quella dell'acquisto, ma la gestione. E qui entra in ballo il collatidatissimo metodo Hilton: sostituire il management della sttuttura con uomini fidatissimi del gruppo. Ehlton non è sempre proprietaria degli alberghi che si fregiano del proprio marcino: si occupa della gestione, e dei risultati. • Pag. 15 NORMANNI, AQUILE & IH R M JfilCI NI • Viene presentato mercoledì (10 dicembre) il progetto per l'Hilton Catania Capo Mulini, l'ex hotel Perla Jonica di Capo Mulini (Catania) acquistato ad agosto scorso da una società di investimenti e sviluppo catanese, il cui principale azionista è lo sceicco emiratino Al Hamed. All'incontro interverranno Iltem (proprietaria del la struttura), Tom Russell (archistar inglese che segue il progetto architettonico), Marella Ferrera (stilista catanese che segue la direzione creativa del progetto), Hilton (che gestirà la struttura) e Kinexia (general contraete»" a cui sono stati affidati i lavori di riqualificazione). KINEXIA Pag. 16 GRANDI SVILUPPI Abu Dhabi scommette sugli hotel in Sicilia di MadelaCanepa •• «L'Italia è adatta a ricevere investimenti internazionali. Questo progetto ne è la prova». Salvo LaMantia, amministratore delegato della società di investimenti e sviluppo catanese Item, il cui principale azionista è il principe Hamed Bin Ahmed Al Hamed membro della famiglia reale di Abu Dhabi lo stesso investitore artefice del salvataggio di Alitalia - si riferisce all'operazione immobiliare che ridarà vita e prospettive al complesso alberghiero ex La Perla Jonica. Affacciato sulla costa, ad Acireale, a qualche chilometro dal capoluogo etneo, quello che per il momento è un cantiere agli esordi (da novembre) ha preso il nome di Milton Catania Capo Mulini. «Lavoriamo sul territorio da quattro anni - precisa La Mantia motivati dal contesto naturale, artistico e storico, da risultati sempre più incoraggianti dei flussi turistici che fanno della Sicilia la regione con gli incrementi più interessanti, e indirizzati da una consulenza di Horwart, specializzata nell'analisi del settore alberghiero». Gestita da Hilton con il marchio di punta del gruppo, la struttura quattro stelle superior sarà sul mercato dall'estate 2016 con 420 stanze circa, spazi per eventi per 2.500 mq, piscine e Spa. E con una nuova configurazione a emissioni zero a cura di Volteo, braccio operativo sul fronte della sostenibilità di Kinexia, general contractor dell'operazione e impegnato in una rigorosagestione dell'affidamento delle commesse a imprese che, per scelta dell'investitore, sono rigorosamente locali: «Le mettiamo in gara dopo aver eseguito un audit finanziario, amministrativo e tecnico - spiega Flavio Raimondo, ad di Volteo - e dopo altri controlli». Tom Russell, archistar scozzese, e la stilista siciliana Marella Ferrera completano la rosa dei nomi chiamati a rivoluzionare quello che sarà il più grande resort turistico e con specializzazione congressuale del Mediterraneo. Un'operazione nella quale Item (crasi di Italia e Emirati) ha puntato un centinaio di milioni di euro circa, tutto compreso dall'acquisizione alla start-up. Si tratta Lusso. Una immagine di come sarà il nuovo hotel Hilton Catania Capo Mulini, in Sicilia Interni. Il rendering di una delle 420 stanze del resort del primo investimento emiratino privato. L'obiettivo, sottolinea La Mantia, sarà raggiuntoavendocomesottotraccialamassima valorizzazione del territorio siciliano e delle sue risorse lavorative e professionali, compito cui sarà anche più agevole assolvere acquisendo altre strutture nella regione. Item ha infatti già formalizzato il suo interesse per quattro hotel tra Catania, Taormina e Palermo sui quali l'ad della società preferisce non esprimersi. Nei piani ci sono anche iniziative sul fronte nazionale. Preferite le città d'arte. «Ci concentriamo su strutture quattro stelle superior e cinque stelle lusso in zone destagionalizzate» precisa l'ad di Item. Hilton Catania Capo Mulini avrà una grande varietà, oltre venti, di formati di stanze e suite: dai 32 mq standard sino ai 450/500 delle due super suite nellapalazzina più prossima al mare. KINEXIA ©RIPRODUZIONE Pi:EPvATA Pag. 17 I piani dello sceicco Al Hamed (f.ch.) Dopo la Perla Jonica, lo sceicco Hamed Bin Al Hamed vuole altri quattro alberghi in Sicilia. La Item, che fa capo al 100% al membro della famigha reale di Abu Dhabi, parteciperà alla gara per l'acquisto di quattro strutture di lusso che rientrano nella curatela del fallimento di Acqua Marcia di Francesco Caltagirone Bellavista: l'Excelsior di Catania, il San Domenico di Taormina, le Palme e Villa Igiea di Palermo (nella foto). L'operazione potrebbe essere conclusa per autunno, pare con un'offerta intomo ai 100 milioni di euro. Si tratta della stessa cifra che la Item ha messo in campo anche per la Perla Jonica, altra struttura uscita da una procedura fallimentare. La società italiana dello sceicco ha ricevuto una linea di credito di 24 milioni da Mps e a cantiere ultimato, in base a un contratto di sviluppo con Invitalia, potrà ricevere un importo pari alla metà dei lavori fino a un massimo di 24 milioni, provenienti da fondi europei, n complesso turistico, che sorge sulla costa a nord di Catania, sarà reso interamente autosufficiente dal punto di vista energetico e a emissioni zero da Volteo, controllata dal gruppo Kinexia, che ha ottenuto la commessa per un valore - ha confermato il Ceo di Volteo Flavio Raimondo - di 48 milioni. H cantiere è già partito, il termine lavori estate 2016. KINEXIA Pag. 18 P R E S E N T A T O I E R I IL P R O G E T T O P E R L ' H O T E L D'ALTA G A M M A Via ai lavori dell'Hilton Maestranze siciliane per riqualificare la Perla Jonica e la certezza di poter fare veri investimenti nell'Isola. La scommessa sul turismo della Item di Catania DI CARLO L O R E S alvo La Mantia, amministratore delegato di Item Sri, la società impegnata nell'opera di riqualificazione dell'ormai ex Perla Jonica, a Capo Mulini, piccola frazione tra Acitrezza e Acireale, è l'uomo di fiducia in Italia dello Sceicco Hamed Al Hamed di Abu Dhabi. Manager dalla visione globale, La Mantia ha scommesso molto sul progetto denominato Hilton Catania Capo Mulini. Interpellato da MF Sicilia ha spiegato la sua idea, che è quella di «dimostrare come il turismo possa finalmente diventare la fonte primaria del guadagno dei siciliani. Mail nostro progetto è altresì la riprova di come in Italia, e in particolare in Sicilia, si possa investire. Sembra la cosa più difficile del mondo, ma nella realtà è facilissimo. Non abbiamo avuto intoppi, lungaggini o pressioni e tutto sta andando secondo la tempistica prevista». Quanto alla realizzazione pratica, La Mantia è fermissimo su di un punto: «Utilizzeremo maestranze siciliane per concretizzare il progetto», ha evidenziato con orgoglio, «stiamo facendo di tutto per restare in stretto contatto con il territorio e sono sicuro che ci riusciremo. Ho una idea molto chiara, poi, sulle prime mosse dopo l'inaugurazione. Voglio organizzare subito un convegno nel centro congressi per fare il punto della situazione su come portare investitori stranieri in Sicilia, dimostrando a tutti che investire qui è possibile». L'Hilton che verrà è stato ufficialmente presentato ieri sul posto, ossia nel cantiere che già è attivo. Insieme a La Mantia, vi erano la stilista Marella Ferrera, l'«archistar» scozzese Tom Russell, autore dell'Emirates Palace di Abu Dhabi, e Alan Mantin, senior development director Southern Europe & North Africa di Hilton Worldwide, che gestirà la struttura dopo la fine dei lavori. Nel dettaglio, l'Hilton Catania Capo Mulini conterà 420 camere, una spa, piscine indoor e out- KINEXIA door, un ristorante sul mare, due bar e più di 2.500 mq di spazio per eventi, che includeranno una ballroom di 1.700 mq. «L'Italia è un mercato chiave per lo sviluppo di Hilton Worldwide e la struttura Catania Capo Mulini arricchisce ulteriormente il nostro portfolio nell'Isola», ha dichiarato Mantin, «crediamo molto in questo progetto, sia per la determinazione e la visione a lungo termine della proprietà, sia per la grande potenzialità della destinazione Sicilia come forte attrazione per il mercato nazionale e quello internazionale». La direzione creativa del progetto è stata affidata a Marella Ferrera, che opererà in sinergia con lo studio di architettura catanese Kwg, proponendo «una contemporaneità che sia il risultato di contaminazioni tra epoche diverse per sintetizzare ambienti». «Lo spazio deve riflettere il carattere del luogo dove sorge», ha spiegato la Ferrera, «e rappresentarlo raccontando la storia del genius loci. Un viaggio all'interno del viaggio, insomma, che dà la propria rappresentazione della città, della lava e del mare sul quale si apre. La vocazione dello spazio è l'accoglienza intesa come esperienza sensoriale di questo lembo di terra, che è il bacio tra il mare e l'Etna. Ma per una visione globale del progetto, fondamentale è l'interazione e lo scambio con l'ambiente, quindi con l'identità e la cultura del luogo». Per Tom Russell, «con Capo Mulini progettiamo un'esperienza. Le prime impressioni sono fondamentali e, dopo il viaggio, l'arrivo deve essere spettacolare: voglio che l'ospite veda il mare e annusi la lava bollente che cade in acqua, grazie a una scultura di acqua, fuoco e vapore. Dev'essere un ricordo istantaneo, che dipinge l'immaginazione per la durata del soggiorno. Perché l'ospite arriverà in uno spazio che è insieme un resort e un luogo d'affari». Il lancio del complesso alberghiero sul mercato turistico internazionale è previsto per il 2016, probabilmente a maggio, (riproduzione riservata) Pag. 19 PREVISTE 420 CAMERE E UNA GRANDE SPA. COINVOLTA LA STILISTA FERRERA Acireale, arriva lo sceicco dagli Emirati Arabi l'ex Perla Jonica diventerà un maxi hotel tri quadrati di spazio per eventi, che includeranno una ballroom di 1.700 metri. «Hilton UN NUOVO polo turistico eco-sostenibile nel bor- Catania Capo Mulini—spiega Salvo La Mango marinaro di Capo Mulini ad Acireale. È sta- tia, amministratore delegato della Item—è to presentato ieri il progetto dell'Hilton Cata- un progetto fortemente voluto dal socio eminiaCapoMulinichesaràinauguratonel2016. ratino che ama la Sicilia e la vive come una sua La struttura, l'ex hotel Perla Jonica, è stata seconda casa. Il nostro obiettivo è creare opacquistata dalla Item, società di investimen- portunità di sviluppo per il territorio siciliano ti e sviluppo catanese il cui azionista di riferi- che vadano oltre all'indotto legato a questo mento è un investitore privato degli Emirati, progetto e che valorizzino in modo tangibile losceiccoHamedBinAlHameddellafamiglia la Sicilia. Abbiamo già siglato un accordo con reale di AbuDhabi. n progetto è realizzato dal- l'Università Kore di Enna che prevede borse l'architetto scozzese Tom Russell. La direzio- di studio e stage e non nascondiamo l'obiettine creativa è della stilista Marella Ferrera e vo di costruire attorno alla Item Nuoto Catadello studio di architettura Kwg. I lavori di ri- nia il quarto polo della pallanuoto nazionale». qualificazione sono affidati alla Volteo Ener- Tom Russell: «L'arrivo deve essere spettacogie e la struttura sarà gestita da Hilton lare. Voglio che l'ospite veda il mare e annusi Worldwide. L'hotel avrà 420 camere, una la lava bollente che cade in acqua, grazie a una grande spa, piscine indoor e outdoor, un ri- scultura di acqua, fuoco e vapore». storante sul mare, due bar e più di 2.500 meISABELLA NAPOLI L'ALBERGO La zona nella quale sorgerà il nuovo hotel di lusso © RIPRODUZIONE RISERVATA KINEXIA Pag. 20 Sarà così Hilton Capo Mulini «In Sicilia si può investire» Lavori conclusi a giugno 2016. Accordo ventennale con lo sceicco TONYZERMO E' il primo investimento di uno sceicco degli Emirati arabi in Sicilia, il principe Hamed bin Al Hamed della famiglia reale di AbuDhabi.La Perla Jonica era inattiva dal 2009, ora sarà ri modellata secondo i canoni della Hilton che gestirà la struttura per 20 anni più 20. Ci saranno 420 stanze di venti tipologie diverse. I dipendenti, tutti siciliani, saranno circa 400, ma «Hilton Catania Capo Mulini» darà lavoro anche all'esterno perii procacciamento di pescato fresco e di verdure della zona. La gestione èdi Hilton Worldwide sotto il brand Hilton Hotels & Resorts. E' stata una lunga battaglia. Finalmente dopo peripezie di vario genere durate quattro anni e mezzo, ieri alla Perla Jonica è stato spiegato come sarà «Hilton Catania Capo Mulini», primo investimento emiratino in Sicilia. Come sapete è stato acquistato dalla «Item» dello sceicco Hamed della famiglia reale di Abu Dhabi e di cui è amministratore delegato il manager catanese Salvo La Mantia: sarà gestito per 20 anni più 20 da un marchio mondiale come Hilton che vanta una catena di 4.200 alberghi in 93 Paesi per un totale di 700.000 stanze (in Sicilia aveva solo l'ex Ramada Inn di Russotti a Giardini Naxos e l'Excelsior di Palermo). La conferenza stampa ha solennizzato la creazione di un hotel-Centro congressi tra i più prestigiosi del Mediterraneo. Erano presenti La Mantia, l'archistar scozzese Tom Russell che da 30 anni realizza resort per Hilton, la stilista catanese Marella Ferrera che ci stupirà con la pietra di Comiso «scolpita come fosse un pizzo» e con il basalto, Alan Mantin direttore senior di Hilton per l'Europa e il Nordafrica e altre figure professionali che provvederanno a ripristinare e a modificare profondamente una struttura abbandonata dall'estate del 2009. Sarà pronta tra 18 mesi, cioè entro giugno 2016, e procurerà quasi 400 posti diretti e altrettanti indiretti: i curricula si potranno inviare tra qualche tempo al sito Hilton nella casella «Carriere», mentre la manovalanza sarà fornita da aziende locali. Tutti i dipendenti, diciamo al 95%, saranno siciliani: si terranno in loco i necessari corsi di formazione. Russell, La Mantia e Marella Ferrera hanno tenuto a ribadire un concetto: l'Hilton di Capo Mulini deve avere un «carattere» siciliano. «L'ospite si deve svegliare e capire di trovarsi in Sicilia, non in uno dei più di 4.000 hotel della catena». Per cui molti spazi aperti, pareti a scomparsa, prati dovunque, fiori e colori, e una ampia spa per rifarsi le ossa ammaccate dall'inverno. Anche una chiesetta (cattolica) per chi deve lavarsi l'anima. Le stanze, che prima erano circa 700, saranno ridotte a 420 per raddoppiare lo spazio. E delle dodici palazzine all'interno del complesso, due saranno di lusso estremo nel senso che saranno di quasi 500 metri quadrati, avranno la piscina e un accesso al mareriservato.Ci KINEXIA sono circa 20 diverse tipologie di appartamenti: da queste di superlusso a quelle executivefinoa quelle commerciali. Il cliente pervia telematica potrà scegliere quale stanza prenotare, fare il check in da casa ancor prima di arrivare in albergo e potrà entrare nella stanza prescelta con il suo androide o similare. La «location» - dice Alan Mantin - è eccezionale, sul mare, con l'Etna alle spalle, l'aeroporto di Fontanarossa a venti chilometri. E i clienti potranno andare a piedi a Capo Mulini che dista meno di 400 metri (la strada verrà migliorata). Sarà una grande opportunità per l'economia del paesino marinaro, a patto che questo turismo di alto livello trovi adeguata accoglienza. L'operazione dello sceicco ha un altro significato sottolineato da La Mantia, e cioè «in Sicilia si può investire, ci sono buone opportunità e la concorrenza non guasta, anzi procura più opportunità». E il resort Hilton ha dato anche modo di valorizzare i giovani: quelli del Nuoto Catania si alleneranno nella piscina grande imparando l'inglese, dei «cervelli» dell'università Kore di Enna avranno delle borse di studio e di approfondimento e un gruppo di giovani ingegneri sarà impegnato nella nuova costruzione che nascerà passo dopo passo per fare turismo di qualità, innovazione tecnologica e per dare posti di lavoro. E' una impresa grande, una delle poche scommesse che stiamo per vincere. E pensate che ci sono voluti quattro anni e mezzo per arrivarci. I lavori. Si dovranno concludere entro giugno del 2016. Il personale sarà soltanto siciliano Pag. 21 Marella Ferrera, Tom Russell e Salvo La Mantia. Nell'altra foto una panoramica della Perla KINEXIA Pag. 22 BERNABE I N PISTA PER L'ISTITUTO CENTRALE DELLE POPOLARI - TOMMASO D I RUZZA, GENERO D I A N T O N I O F A Z I O , DIRETTORE DELL'AUTORITÀ F I N A N Z I A R I A VATICANA I mercati bocciano la Russia e non sottoscrivono i bond - In Bristol-Myers Squibb Andreotti jr. lascia la poltrona di amministratore delegato a Giovanni Caforio - Telfonica sonda il Qatar per entrare nell'azionariato - lo sceicco Hamed Bin Al Hamed vuole altri quattro alberghi in Sicilia... Condividi questo articolo ©©®o <> 1. SUSSURRI E GRIDA Dal "Corriere della Sera" PER L'ISTITUTO CENTRALE DELLE POPOLARI SPUNTA FRANCO BERNABE BERNABÈ (d. poi. ) Il calcio d'inizio della partita sul futuro assetto dell'Istituto centrale delle banche popolari sarà fischiato oggi. E' infatti atteso il board da cui emergerà l'advisor per la selezione dei nuovi soci dell'Icbp, il gruppo bancario dei servizi di pagamento, oggi controllato all'80% da un sindacato di nove banche tra cui Credito Valtellinese, Banco Popolare, Bper, Popolare di Vicenza, Veneto Banca e Ubi. Per la grande maggioranza convinte a disinvestire e incassare per rafforzare i bilanci alla vigilia delle turbolenze del settore legate al via libera ali 'investment compact e alla loro trasformazione in società per azioni. Mediobanca è l'advisor favorito. Se sarà scelta, dovrà strutturare il processo e sondare i candidati. Il fondo Permira si è già fatto avanti. Ma da dicembre è al lavoro il tandem formato dagli inglesi Bain capital e Advent, affiancato dagli advisor Vitale & associati e Franco Bernabé, l'ex capo di Telecom, qui nelle vesti di consulente. L'offerta si colloca appena sotto i 2 miliardi contro i 2,2 di Permira. Ma la gara porterà a rilanci. La scelta delle popolari sarà comunque condizionata al piano industriale. LA SEDE DI MEDIOBANCA I PIANI DELLO SCEICCO AL HAMED (f.ch.) Dopo la Perla Jonica, lo sceicco Hamed Bin Al Hamed vuole altri quattro alberghi in Sicilia. La Item, che fa capo al 100% al membro della famiglia reale di Abu Dhabi, parteciperà alla gara per l'acquisto di quattro strutture di lusso che rientrano nella curatela del fallimento di Acqua Marcia di Francesco Caltagirone Bellavista: l'Excelsior di Catania, il San Domenico di Taormina, le Palme e Villa Igiea di Palermo (nella foto). L'operazione potrebbe essere conclusa per autunno, pare con un'offerta intorno ai 100 milioni di euro. Si tratta della stessa cifra che la Item ha messo in campo anche per la Perla Jonica, altra struttura uscita da una procedura fallimentare. FRANCESCO La società italiana dello sceicco ha ricevuto una linea di credito BELLAVISTA di 24 milioni da Mps e a cantiere ultimato, in base a un CALTAGIRONE contratto di sviluppo con Invitalia, potrà ricevere un importo pari alla metà dei lavori fino a un massimo di 24 milioni, provenienti da fondi europei. Il complesso turistico, che sorge sulla costa a nord di Catania, sarà reso interamente autosufficiente dal punto di vista energetico e a emissioni zero da Volteo, controllata dal gruppo Kinexia, che ha ottenuto la commessa per un valore - ha confermato il Ceo di Volteo Flavio Raimondo - di 48 milioni. Il cantiere è già partito, il termine lavori estate 2016. . TOMMASO DI RUZZA JPEG IL GENERO DI FAZIO ALL'AIF VATICANA (m.a.c.) È Tommaso Di Ruzza il nuovo direttore dell'Aif vaticana, nominato dal segretario di Stato Pietro Parolin su proposta di René Brulhart, da novembre Presidente della Unità di Intelligence finanziaria della Santa Sede . Stimato giurista, genero dell'ex governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, Di Ruzza è accreditato per essere tra i principali autori del percorso che negli ultimi tre anni ha condotto alla riforma e consolidamento del sistema vaticano antiriciclaggio e per il contrasto al finanziamento del terrorismo. 2. PARTERRE KINEXIA Pag. 23 Da "Il Sole 24 Ore" TELEFONICA, L'OPZIONE QATAR E L'AUMENTO DI CAPITALE Telefonica avrebbe sondato il fondo sovrano del Qatar per un ALIERTA ingresso nel suo azionariato tramite un aumento di capitale riservato di diversi miliardi di euro allo scopo di ridurre il suo livello di indebitamento che è tra i più elevati nel settore. A riguardo ci sarebbero stati a riguardo colloqui alla fine dello scorso anno, riferisce l'agenzia Bloomberg citando fonti informate, ma la cosa non avrebbe avuto per ora seguito perchè nel frattempo è stata presa in considerazione la cessione dell'operatore mobile britannico 02, per il quale c'è l'interesse di H3G, in questo modo recuperando risorse utili per finanziare l'acquisizione di Gvt, per la quale è in corso l'iter autorizzativo in Brasile. EMIRO DEL QATAR TAMIM BEN HAMAD AL THANI Per pagare Vivendi, Telefonica aveva comunque già fatto sapere che sarebbe stato necessario un aumento di capitale da parte di Telefonica Brasil e a ruota della casamadre. Obiettivo: raccogliere 3,6 miliardi. Secondo Bloomberg, se non andasse in porto la cessione di 02, l'opzione Qatar potrebbe tornare d'attualità e in quel caso l'aumento di capitale sarebbe molto più consistente. (A.01.) I MERCATI BOCCIANO LA RUSSIA E NON SOTTOSCRIVONO I BOND Bocciata la Russia sul mercato dei capitali. Nella sua prima emissione obbligazionaria dell'anno, il ministero delle Finanze di Mosca è riuscito a collocare soltanto un quinto di quanto era stato offerto. Gli investitori temono la bocciatura del rating al di sotto dell'investment grade. Ai sottoscrittori di quel 13% verrà pagata una cedola del 15,27% ben oltre il 10,2% pagato lo scorso novembre nell'ultima emissione governativa. VLADIMIR PUTINI Un rendimento eccezionalmente elevato per un paese che gode LEADER VISTI di un rating investment grade di Standard and Poor's, ora sotto DALL'ARTISTA osservazione a causa del calo del prezzo del petrolio e delle CRISTINA GUGGERI ricadute delle sanzioni sull'economia. Mentre scende il prezzo del greggio, salgono i rendimenti dei bond al 15,17% dal 7,2% dall'invasione della Crimea dello scorso marzo. Gli eventi che si sono succeduti dalle sanzioni dell'Unione europea e degli Usa, all'annessione del penisola alle tensioni geopolitiche hanno fatto resto, facendo franare il rublo del 46% contro il dollaro. (Ma.Mo.) L'ITALIAN JOB PROSEGUE I N BRISTOL-MYERS Cambio al vertice di Bristol-Myers Squibb, ma il timone del big farmaceutico e delle biotecnologie Usa resta in mano a un italiano. Giovanni Caforio, attuale direttore operativo, prenderà il posto - a partire dal 5 maggio - dell'ad uscente Lamberto Andreotti, in carica dal 2010 e che diventerà presidente esecutivo del Cda. Caforio è entrato in Bristol-Myers nel 2000 come general manager della divisione italiana e ha poi fatto carriera all'interno del gruppo. .LAMBERTO ANDREOTTI DI BRISTOL MYERS SQUIBB Negli ultimi anni ha seguito in particolare la commercializzazione di due nuovi farmaci per il trattamento del cancro e che agiscono sul sistema immunitario. Caforio dovrà impegnarsi per confermare la posizione di Bristol-Myers su un mercato che si fa sempre più competitivo, anche per mano della rivale Merck. «Punto a costruire su quello che abbiamo già raggiunto, a mantenere le promesse del nostro portafoglio innovativo e a continuare a fare la differenza per i pazienti», ha detto in una nota. (R.Fi.) KINEXIA Pag. 24 Abu Dhabi scommette sugli hotel in Sicilia di Madela Canepa 22 Gennaio 2015 Cronologia articolo (Olycom) SfTweet 0 O Recommend K 0~| g+l 0 AìAà li £ «L'Italia è adatta a ricevere investimenti internazionali. Questo progetto ne è la prova». Salvo La Mantia, amministratore delegato della società di investimenti e sviluppo catanese Item, il cui principale azionista è il principe Hamed Bin Ahmed Al Hamed membro della famiglia reale di Abu Dhabi - lo stesso investitore artefice del salvataggio di Alitalia - si riferisce all'operazione immobiliare che ridarà vita e prospettive al complesso alberghiero ex La Perla Jonica. Affacciato sulla costa, ad Acireale, a qualche chilometro dal capoluogo etneo, quello che per il momento è un cantiere agli esordi (da novembre) ha preso il nome di Hilton Catania Capo Mulini. «Lavoriamo sul territorio da quattro anni - precisa La Mantia - motivati dal contesto naturale, artistico e storico, da risultati sempre più incoraggianti dei flussi turistici che fanno della Sicilia la regione con gli incrementi più interessanti, e indirizzati da una consulenza di Horwart, specializzata nell'analisi del settore alberghiero». Gestita da Hilton con il marchio di punta del gruppo, la struttura quattro stelle superior sarà sul mercato dall'estate 2016 con 420 stanze circa, spazi per eventi per 2.500 mq, piscine e Spa. E con una nuova configurazione a emissioni zero a cura di Volteo, braccio operativo sul fronte della sostenibilità di Kinexia, general contractor dell'operazione e impegnato in una rigorosa gestione dell'affidamento delle commesse a imprese che, per scelta dell'investitore, sono rigorosamente locali: «Le mettiamo in gara dopo aver eseguito un audit finanziario, amministrativo e tecnico - spiega Flavio Raimondo, ad di Volteo - e dopo altri controlli». Tom Russell, archistar scozzese, e la stilista siciliana Marella Ferrera completano la rosa dei nomi chiamati a rivoluzionare quello che sarà il più grande resort turistico e con specializzazione congressuale del Mediterraneo. Un'operazione nella quale Item (crasi di Italia e Emirati) ha puntato un centinaio di milioni di euro circa, tutto compreso dall'acquisizione alla start-up. Si tratta del primo investimento emiratino privato. L'obiettivo, sottolinea La Mantia, sarà raggiunto avendo come sottotraccia la massima valorizzazione del territorio siciliano e delle sue risorse lavorative e professionali, compito cui sarà anche più agevole assolvere acquisendo altre strutture nella regione. Item ha infatti già formalizzato il suo interesse per quattro hotel tra Catania, Taormina e Palermo sui quali l'ad della società preferisce non esprimersi. Nei piani ci sono anche iniziative sul fronte nazionale. Preferite le città d'arte. «Ci concentriamo su strutture quattro stelle superior e cinque stelle lusso in zone destagionalizzate» precisa l'ad di Item. Hilton Catania Capo Mulini avrà una grande varietà, oltre venti, di formati di stanze e suite: dai 32 mq standard sino ai 450/500 delle due super suite nella palazzina più prossima al mare. ©RIPRODUZIONE RISERVATA KINEXIA Pag. 25