Rassegna Stampa - Gruppo Waste Italia

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Rassegna Stampa - Gruppo Waste Italia
Rassegna Stampa
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Intervallo di tempo: dal 01/09/2014 al 10/02/2015
Argomento :
Testo Cercato : perla jonica
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Rassegna del 10 febbraio 2015
KINEXIA
La Sicilia
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IL «CAPOMULINI HILTON CONGRESS» SARÀ UN MARCHIO INTERNAZIONALE
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La Sicilia
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"A CATANIA ABBIAMO RISORSE MORALI E CULTURALI PER USCIRE DALLA CRISI"
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Livesicilia_it
PERLA JONICA PRIMA DI INIZIO LAVORI PRESTO UN PORTALE PER ASSUNZIONI
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Etica E News
PERLA JONICA, L'ECOMOSTRO DIVENTA GREEN
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Antonio Condorelli
Mf Sicilia
42, 4 SALVATORE LA MANTIA: L'UOMO SCHIVO CHE HA PORTATO I PETRODOLLARI A
CATANIA
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NORMANNI, AQUILE & ELEFANTI
Il Sole 24ore
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ABU DHABI SCOMMETTE SUGLI HOTEL IN SICILIA
Madela Canepa
Corriere Della Sera
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I PIANI DELLO SCEICCO AL HAMED
Mf Sicilia
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VIA AI LAVORI DELL'HILTON
S
La Repubblica Palermo 4
La Sicilia
Dagospia
Ilsole24ore.com
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ACIREALE, ARRIVA LO SCEICCO DAGLI EMIRATI ARABI L'EX PERLA JONICA
DIVENTERÀ UN MAXI HOTEL
SARÀ COSÌ HILTON CAPO MULINI «IN SICILIA SI PUÒ INVESTIRE»
BERNABÈ IN PISTA PER L'ISTITUTO CENTRALE DELLE POPOLARI - TOMMASO DI
RUZZA, GENERO DI ANTONIO FAZIO, DIRETTORE DELL'AUTORITÀ FINANZIARIA
ABU DHABI SCOMMETTE SUGLI HOTEL IN SICILIA
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Carlo Lo Re
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Tony Zermo
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Il «Capomulini Hilton congress»
sarà un marchio internazionale
A ottobre partono i cantieri, i lavori in appena 18 mesi. Si aprono nuove prospettive
Scenari. Hamed Al
Hamed vuol fare altri
investimenti in Sicilia e
terrà una riunione
riservata. Ma lo
sviluppo del Sud-Est ha
bisogno di un progetto
TONYZERMO
A ottobre partono i cantieri per la ristrutturazione della Perla Jonica acquisita dalla società «Item» dello sceicco Hamed Al Hamed della famiglia
reale di Abu Dhabi. Sarà gestito per
venti anni più venti dalla Hilton e si
chiamerà «Capomulini Hilton congress». Dice l'amministratore delegato della «Item», Salvo La Mantia, unico
rappresentante dello sceicco: «L'intendimento è quello di lanciare il marchio Capomulini a livello internazionale, un "brand" come è stato fatto
per Porto Rotondo in Sardegna. Serve
anche per i convegni che al 70% saranno internazionali. L'architetto Tom
Russell, che ha disegnato i resort Hilton nel mondo, non sconvolgerà la
struttura, ma la renderà funzionale
all'efficienza dei servizi Hilton. Ad
esempio la sala convegni da 1700 posti sarà portata a 2.200 per ampliare
l'offerta convegnistica sfruttando uno
spazio adiacente. Già i tenici della Kinexia, che è il general contractor, hanno visionato il grande complesso. L'esecuzione dei lavori affidata a società
siciliane potrà essere ultimata entro
18 mesi perché non c'è da realizzare
nuove volumetrie. Per il resto ci saranno altre cose innovative come un eliporto aperto anche nelle ore notturne
e per il quale sono state già avviate le
richieste di concessione. L'elicottero
servirà soprattutto alla clientela internazionale che sbarcherà a Fontanarossa facendo la spola. Tra le novità
anche le auto elettriche comandate a
voce. A ottobre, in una data da fissare,
ci sarà la conferenza stampa per illustrare il progetto nei dettagli».
Perché è stata incaricata la Kinexia, società quotata in Borsa?
«I lavori della Perlajonica più che una
ristrutturazione edile riguardano soprattutto l'impiantistica, in particolare in un hotel diffuso con sedici complessi su 68 mila metri quadrati e con
1.562 posti letto, per cui tutto questo
va monitorato fino al minimo dettaglio. La Kinexia è un'impresa tra le
prime tre d'Italia e che si è inventata la
smart car».
Ma 18 mesi non sono pochi per rifare
Perlajonica?
«Questo lasso di tempo è previsto dal
contratto. Dopo 18 mesi si fa prima il
pre-opening senza grande enfasi e poi
si arriva al pieno regime».
Si sta dunque sviluppando il primo
investimento di uno sceicco arabo in
Sicilia ed è un fatto storico, reso possibile dalla tenacia con la quale è stato
possibile superare gli ostacoli burocratici e giudiziari dopo una battaglia
durata quattro anni e mezzo. E naturalmente lo sceicco Hamed innamorato della Sicilia e che gestisce un fondo,
«Al Qudra», di 600 miliardi di euro,
non si fermerà a Capomulini, ma allargherà il suo raggio d'azione a buona
parte della Sicilia orientale, da Taormina fino Capo Passero. «A breve ci sarà
una conferenza ristretta - dice La
Mantia - in cui lo sceicco ascolterà le
proposte perché ritiene che la Sicilia
abbia molto da offrire e che il suo potenziale turistico non sia stato sfrutta-
KINEXIA
to a sufficienza. Per alcuni mesi si dedicherà alla Sicilia, poi penserà ad altri territori italiani e stranieri».
Si può ipotizzare un qualche interesse
per le terme regionali di Acireale collegabili con il resort, o i grandi alberghi di Taormina dove il turismo ha
un'incredibile crescita superiore al
20%. Ma gli sviluppi di questo primo
insediamento emiratino sono imprevedibili perché lo sceicco Hamed -,
che siede anche nel consiglio di amministrazione di Etihad, la compagnia
consociata con Alitalia che di recente
ha anche acquistato 232 nuovi aerei rappresenta l'apripista di nuovi investimenti in Sicilia da parte di potentati emiratini (per intanto, secondo alcune voci, Etihad entrerebbe nella
maggioranza della società Aeroporti
di Roma per fare di Fiumicino il primo
hub europeo e l'Alitalia la prima compagnia europea).
In previsione di quanto potrà accadere c'è bisogno di un Piano del turismo
della Sicilia orientale per favorire lo
sviluppo e dargli un assetto ordinato.
Una volta Enzo Bianco alla prima sindacatura aveva disegnato un progetto
di area vasta chiamato «Carasi» con le
iniziali di Catania, Ragusa e Siracusa e
che includeva anche Taormina, sarebbe il caso di rispolverarlo perché bisogna anche saper incanalare gli investimenti: non si può fare un progetto
turistico per Taormina, in altro per Siracusa, un altro per Comiso eccetera.
«Un progetto deve riguardare come
minimo mezza Sicilia», dice La Mantia. Tra l'altro a Catania porto, aeroporto e stazione hanno il percorso più
breve d'Italia, secondo uno studio di
una dozzina di anni fa della Roland
Berger & Partners.
Dunque le prospettive sono queste,
per un certo verso anche entusiasmanti e che potranno fare solo bene
ad una Sicilia povera ma bella.
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IL RESORT
L'hotel villaggio Perlajonica si trova ad Acireale in località Capo Mulini. La
struttura, immersa in un'area verde e affacciata sul mare della Riviera dei Ciclopi,
è stata costruita nel 1982 e ristrutturata nel 1992. Il complesso alberghiero
attualmente è composto da 459 camere: 229 doppie, 6 suites, 36 junior suites, 10
doppie in mansarda, 59 singole, 32 appartamenti e 126 residence. Ci sono piscine
e campi sportivi. Da ottobre - ora che è di proprietà dello sceicco Hamed Bin
Ahmed al Hamed - sarà interessato da importanti lavori di ristrutturazione che
dovrebbero farne uno dei più grandi resort del Mediterraneo. Una volta
completati i lavori, la struttura sarà affidata alla catena Hilton.
LO SCEICCO
Lo sceicco che ha comprato il complesso turistico della Perla Joinica, Hamed
Ahmed Al Hamed è membro della famiglia reale di Abu Dhabi. È un uomo
d'affari di grande rilievo negli Emirati arabi uniti, con una considerevole
esperienza in fondi di investimento privati e sviluppo, operatività e gestione
alberghiera, nche da questi trascorsi nasce l'interesse del suo gruppo perii
complesso alberghiero di Capo Mulini. Ha lavorato per 14 anni nella Abu Dhabi
Investment Authority e nella Abu Dhabi Investment Company. Ha sviluppato
alberghi e centri commerciali tra cui lo Sheraton Jumeira a Dubai e la galleria
commerciale Al Ain Mail. Ha un Masterin Economia conseguito negli Stati Uniti.
KINEXIA
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L'analisi della Cgil. Giacomo Rota: «Basta
con programmi e speranze, è tempo di
pragmatismo. Noi crediamo nella ripresa
ci deve credere anche la classe politica»
Lo sviluppo
della città
«A Catania abbiamo
risorse morali e culturali
per uscire dalla crisi»
ROSSELLA JANNELLO
«Basta coi dibattiti ideologici, basta con
programmi e speranze. Piuttosto cerchiamo di essere pragmatici».
E' la premessa dalla quale parte Giacomo Rota segretario generale della Cgil
catanese che vuole ragionare così sulle
cose da fare e su come farle per un territorio «stroncato» da cinque lunghissimi
anni di crisi.
«Catania langue - dice - ed è difficile ripartire. Dal nostro punto di vista, siamo
sempre stati pratici e ribadiamo che è
tempo di rimboccarsi le maniche. Per
questo ripeto che la Cgil è disponibile, come sempre, a dare una mano alle aziende serie che creino posti di lavoro serio e
produttivo nel rispetto delle regole e della legalità. Dunque siamo disponibili, nell'ambito delle regole contrattuali, alla
flessibilità che ci venisse richiesta»,
Una dichiarazione di intenti importante, questa della Cgil catanese che non
è destinata a restare sulla carta. Rota
esemplifica subito: «A ottobre partono i
cantieri per la ristrutturazione della Perla Jonica acquisita dalla società «Item»
dello sceicco Hamed Al Hamed della famiglia reale di Abu Dhabi. L'esecuzione
dei lavori che dovranno concludersi entro 18 mesi e per i quali la general con-
tractor sarà Kinexia, società quotata in
borsa, sarà affidata a società siciliane. E'
una occasione da non perdere - sottolinea - per le sue eventuali ricadute; sembra che saranno investiti 140 min di euro sul territorio. Ecco perchè è opportuno che per una puntuale esecuzione dei
lavori, si snelliscano le procedure e che si
possa valorizzare la buona occupazione
anche attraverso la eventuale sottoscrizione di appositi protocolli. Insomma, è
importante che la gente vada a lavorare.
Perchè, se l'edilizia riparte, riparte l'intera città».
Un ragionamento che può estendersi
ad altre opere il cui appalto potrebbe essere in dirittura d'arrivo. «Il Pua, il Piano
attuativo della Plaia è all'esame del Cru.
Se avrà parere positivo, vorrà dire che
tutto è in regola e che il Comune ha fatto
un buon lavoro. E allora, subito un Patto
di legalità in prefettura per fare chiarezza su ogni cosa e poi via con i cantieri con
la nostra disponibilità alla flessibilità necessaria perchè si faccia in tempo, perchè
si faccia in fretta. Oltretutto, le opere contenute nel Pua, così come la nuova Perla
Jonica possono essere occasione per incentivare e destagionalizzare il turismo».
Quella di Giacomo Rota (e della Cgil)
non è soltanto una dichiarazione di in-
KINEXIA
tenti. «Vede - dice - prendendo a prestito le parole di Gramsci dico che il pessimismo della ragione è superato dall'ottimismo della volontà. Credo che a Catania
abbiamo le risorse morali e culturali per
superare la crisi, ma per uscirne ci vogliono una serie di condizioni».
Per esempio, sottolinea il segretario
della Camera del Lavoro, utilizzando
«furbescamente» i fondi Uè residui per il
2013-2020. Da impiegare per attuare il
Piano regionale dei trasporti e dei porti
«attuando la complementarietà fra gli
scali di Cataia e Augusta, completando
l'Interporto con la linea ferroviaria, pensando a una stazione all'interno dell'aeroporto, migliorandone l'intermodalità e
rendendolo più competitivo fra gli scali
italiani.
Nel nostro territorio c'è un
giacimento di possibilità e
di potenzialità. Siamo
disponibili come sempre a
dare una mano alle aziende
serie che creino posti di
lavoro serio e produttivo
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COMPARTO DELLE COSTRUZIONI
Edilizia ferma, calano le imprese e la massa salariale è in picchiata
E' la crisi che più preoccupa il sindacato, quella
dell'edilizia. Il settore è fermo da anni e se nel
privato qualcosa negli ultimi mesi sembra muoversi,
è nel settore pubblico che l'assoluta mancanza di
grossi appalti ha «cristallizzato» il settore, al centro
di clamorose azioni di protesta come «La marcia dei
cappelli di carta».
Sono i dati ufficiali della Cassa edile a rendere nero
su bianco l'entità del fenomeno.
Se fossero rapportati gli attuali indicatori sottolinea la Cgil - con la situazione precedente al
2008, anno in cui iniziò la crisi, le cifre sarebbero da
brivido. Ma, per non restare che all'ultimo periodo,
rapportando i dato di ottobre 2012 con quelli di
settembre 2013, un anno fa, il calo è evidente in tutti
gli indicatori.
La imprese edili che sul territorio etneo erano 2170
diventano 1756 con un calo del 9,34%.
Gli operai edili erano 7692 e calano a 5924 con un
calo dell'11,75%. Un dato «edulcorato», tuttavia,
osserva il sindacato, poiché si può essere impegnati
anche per poche giornate o periodo comunque
limitati ed entrare nel novero.
Un dato sicuramente più preciso è quello della
cosiddetta massa salariale, cioè degli stipendi versati
a chi lavora in cantiere. Erano 9 min e 206,663
nell'ottobre del 2012, solo 6 min e 646,935 euro nel
settembre del 12013 con un cao del 18,77%.
Un dato drammatico che ha un riscontro nelle «ore
denunciate»: erano 966.495 nell'ottobre del 2012,
sono diventate 697.045 un anno fa. Con un calo di
quasi il 20% (-19,34%).
VERTENZA CULTURA
«A rischio la vita della nostra "anima"»
La politica dei tagli alle attività teatrali, operata dalla Regione sta mettendo a
repentaglio la sopravvivenza delle più prestigiose istituzioni culturali
catanesi. Gli stanziamenti previsti sono appena sufficienti al pagamento delle
retribuzioni dei dipendenti del Teatro Bellini e di quelli del Teatro Stabile di
Catania, ma le attività devono essere realizzate in maniera tale da poter
garantire in futuro. Non si capisce, inoltre, per quale ragione nonostante il
Teatro Stabile di Catania sia beneficiario in misura maggiore rispetto agli altri
teatri di prosa siciliani del contributo nazionale (Fus), che viene assegnato
secondo parametri obiettivi, la Regione Siciliana continui a destinargli un
contributo inferiore ad altri. Al Teatro Bellini, invece, a causa di una serie di
vincoli ereditati dalla passata gestione e nonostante gli sforzi del nuovo Cda
non è stato ancora possibile integrare lefigureprofessionali necessarie alla
normale attività. Bisogna mettere in condizione il nostro teatro di poter
finalmente rilanciare le proprie attività. E' necessario, inoltre, rilanciare l'idea
di poter mettere in relazione sinergica le nostre più prestigiose istituzioni
culturali: Teatro Bellini, Teatro Stabile che ha al proprio interno anche l'unica
scuola di recitazione pubblica, ed Istituto Musicale V. Bellini per poter fare in
modo di arrivare all'istituzione del Politecnico delle Arti.
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CALL CENTER
«9.000 persone qui aspettano le regole»
Cali center, a Catania è un settore che "pesa": circa 9000
catanesi sono impegnati in una attività che oramai non è
soltanto il lavoro di una stagione della propria esistenza, quella
giovanile, ma l'attività attorno alla quale una intera
generazione ha costruito il proprio percorso di vita.
Le delocalizzazioni verso i paesi extra-Ue delle attività e l'alto
carico fiscale a cui sono soggette le attività «human intensive»
come questa stanno mettendo nelle condizioni di poter cessare
le proprie attività parecchi cali center.
Occorre quindi che il governo nazionale prenda
definitivamente atto di tali criticità e si attivi per impedire le
delocalizzazione dei dati dei cittadini italiani verso i paesi in
cui non vengono adeguatamente garantiti i dati personali, che
si armonizzino con le discipline comunitarie i cambi di appalto
e che si abbattano i prelievi fiscali in tutte le attività «human
intensive».
Solo attraverso il combinato disposto di questi interventi si
potrà salvare l'occupazione nel settore.
KINEXIA
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Perla Jonica prima di inizio lavori Presto un portale per
assunzioni
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CATANIA- Mancano pochi giorni all'apertura
del portale che consentirà di selezionare il
personale del nuovo Hilton di Capomulini. Un
sito che garantirà "la massima trasparenza di
tutte le procedure", assicura la Item a
LivesiciliaCatania.
Le nostre telecamere hanno visitato la struttura
immortalando gli attimi che precedono la fase di
inizio dei lavori. Bisogna prima "rottamare" infissi e
pavimenti, eliminare l'asfalto superfluo e dare
spazio a prato all'inglese e cascate. Duro lavoro
per il General Contractor Pietro Colucci (LEGGI).
Per chi non l'ha mai vista, la vecchia Perla Jonica è
una vera e propria città, con ben 45mila quadrati di appartamenti, ristoranti, centro congressi e piscine,
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KINEXIA
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Imponente la piscina, è una 50 metri per 25 a strapiombo sul mare,
circondata da vecchie sdraio e aiuole d'annata. A
guardare gli oleandri, sembrano riecheggiare le
risate e i botti delle migliaia di bottiglie di
champagne stappate a cavallo degli anni '90 per
celebrare la bella vita all'ombra di coppole e colletti
bianchi. Tutti, a Catania, sono passati dalla Perla
Jonica, per un convegno, battesimo, per
trascorrere le ferie, per incontrare l'amante o per
sentire la brezza del mare durante la latitanza.
La Item ha assicurato l'inversione di tendenza e
una rottura netta col passato, (la prima ad essere
rimossa sarà la vecchia insegna che ancora
campeggia circondata dal mare di Capomulini).
Poi l'augurio è che la Perla Jonica, con la sua
storia fatta più di ombre che di luci, finisca nel dimenticatoio. Le strutture dei villaggi sono in ottime
condizioni, realizzate con moduli prefabbricati, sono antisismiche e si prestano a un'opera di restyling che
vede in campo ingegneri catanesi e designers internazionali.
Alcuni appartamenti sono stati saccheggiati, mancano le ringhiere, i vetri sono rotti, ma la Perla è ancora lì.
con un fry top e un monoblocco industriale che segna il confine tra la cucina e lo stradone che guarda al
centro benessere.
C'è una piscina coperta che ha dell'incredibile, è lunga ben 33 metri e profonda 4, ai lati c'è anche
la tribuna per gli spettatori, tutt'intorno la vecchia palestra, che diventerà un centro benessere degno di
questo nome.
Il centro congressi sarà il più grande del Meridione.
E poi l'elisuperficie, che punta dritto all'isola Lachea. Per rimetterla in sesto circola un nome importante...
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Perla Jonica, l'ecomostro diventa green
settembre
5
2014
Il villaggio di Acireale ricostruito a impatto 0 da kinexia
Da ecomostro, abbandonato da anni a causa di fallimenti e aste andate a vuoto, a
resort ricostruito completamente a impatto zero. Non sembrava poter avere un lieto
fine la storia della Perla Jonica, complesso turistico sorto circa 40 anni fa a Capo
Molini, sulla costa vicino Acireale, in provincia di Catania, e passato attraverso la saga
della famiglia locale dei Costanzo fino all'amministrazione controllata dello Stato.
Invece, dopo anni di tentativi, è andata finalmente in porto la vendita allo sceicco degli
Emirati Arabi Uniti Hamed Bin Hamed Al hamed. La bella notizia non è soltanto
quella dell'investimento economico (complessivamente oltre 100 milioni di euro) in una regione del Sud
Italia, quanto anche il fatto che il progetto prevede una riconversione completamente a impatto zero.
Il nuovo resort, che sarà completato entro due anni, sarà il più grande polo alberghiero del Mediterraneo
totalmente green: zero waste, zero emissioni, zero water waste, autoproduzione con Storage di energia ed
efficienza energetica integrata con rete infoenergetica e telecontrollo. Il nuovo complesso turistico, che
prenderà il nome di Hotel Hilton Capo Mulini, sarà gestito dal gruppo internazionale di lusso Hilton. Lo
sceicco investirà complessivamente in Sicilia 140 milioni di euro: si tratta del primo investimento emiratino
privato, e non con fondi sovrani, fatto in Italia.
Anche la scelta della società che gestirà i lavori è un'ottima premessa in quanto a trasparenza e
correttezza della gestione degli appalti. Il ruolo di general contractor è stato affidato, infatti, a Kinexia,
società quotata sul segmento Star di Borsa Italiana (quello che richiede tra l'altro i requisiti più alti in
termini trasparenza e di corporate governance) che fa ha Csr uno dei suoi valori principali. «Per la
scelta dei nostri fornitori -spiega il direttore generale di Kinexia Flavio Raimondo- la procedura prevedere
l'utilizzo del protocollo di legalità ma anche i criteri di preferenza previsti dal nostro modello volontario
sulla Csr certificato SR10. L'organigramma di cantiere sarà pubblico come l'accesso al cantiere stesso
sarà' regolamentato non solo dalla normativa vigente ma anche dalle nostre regole interne volte alla totale
sicurezza, inoltre tutti le aziende che sceglieremo avranno l'obbligo di preferire l'utilizzo di manodopera
locale».
Il complesso alberghiero sarà dotato dei più moderni sistemi di efficientamento energetico, batterie di
accumulo, pannelli solari e termici, controllo remoto dei consumi elettrici. Il dettaglio degli interventi è in
via di definizione proprio in questi giorni e comunque - oltre alle tecnologie comuni al mercato delle
energie rinnovabili come quelle del fotovoltaico e del termico - Kinexia installerà tutte le nuove tecnologie
di efficienza energetica che non saranno solo i led e il monitoraggio di consumi ma anche lo stoccaggio
dell'energia e le smart plug.
La storia della Perla Jonica era piena di ombre. La struttura, composta da 459 camere sala congressi,
bar, impianti sportivi, locali per intrattenimento, autorimesse, campi da tennis, piscine ed eliporto, è
costruita dal Cavaliere del Lavoro Carmelo Costanzo. Si narra che Nitto Santapaola, il mafioso più
potente della provincia catanese, vi abbia trascorso buona parte della propria latitanza. Il fallimento
dell'impero dei fratelli Costanzo, nei primi anni Novanta, fa strada all'amministrazione controllata. Da anni
si cercava di vendere il complesso tramite l'azione di commissari straordinari liquidatori organizzati
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nella società Rta, Realizzazioni turistico alberghiere Sp,a gestita direttamente dal ministero dello Sviluppo
economico, ma tre aste vanno deserte.
Nel novembre 2009 lo sceicco Hamed Bin Hamed Al hamed, appartenente alla famiglia reale di Abu
Dhabi, annuncia di voler rilevare il complesso alberghiero. Il tycoon arabo versa allora oltre 4,6
milioni di euro come pre-contratto, a fronte di un costo complessivo dell'operazione fissato in 46 milioni di
euro dall'amministrazione controllata. Ma l'acquisto è bloccato da problemi burocratici prima e
giudiziari poi. La situazione si è sbloccata quest'estate, ma nel frattempo la costa ha già subito diversi
sfregi derivanti da abusi edilizi. Quello ancora visibile è lo scheletro di un albergo che dagli anni 7 0
domina il litorale senza essere mai stato abbattuto, proprio al centro di una grande riserva naturale.
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SALVATORE LA MANTIA
L'UOMO SCHIVO
CHE HA PORTATO
I PETRODOLLARI
A CATANIA
LE SUE FOTO SONO MOLTO RARE. MA È NEL SILENZIO
CHE L'AGRONOMO CATANESE AMA FARE INVESTIMENTI:
DALL'AFFARE PERLA JONICA ALL'ACQUISIZIONE DEGLI HOTEL
DEL GRUPPO CALTAGIRONE, ECCO I SUOI SEGRETI
di Antonio Condorelli
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IN APERTURA, SALVATORE LA MANTIA.
QUI SOPRA, LO SCEICCO HAMED AHMED
BINALHAMED
JAGUAR CON AUTISTA, OCCHIALI,
UNA CAMICIA BIANCA SBOTTONATA
E UN'ABBRONZATURA COLTIVATA
TRA LE SABBIE LUCENTI
DEGLI EMIRATI ARABI,
SALVATORE LA MANTIA
È IL BRACCIO DESTRO DELLO SCEICCO
HAMED AHMED BIN ALHAMED
profumi delle piante più ricercate
del Mediterraneo, da lui selezionate
per arredare i più importanti giardini d'Europa. Da quello di Carolina
di Monaco al Casinò di Montecarlo.
Prima di correre tra uno Stato e l'altro, a bordo di jet privati e aerei di
lusso, Salvatore La Mantia arredava
giardini e aveva fondato, insieme a
pochi amici, Giardini d'Autore. Affari a gonfie vele fino a quando lo
sceicco non disse: "Voglio anch'io
mi giardino così". E La Mantia mise
piede per la prima volta nella "casa"
dello sceicco.
N
on esistono sue foto sul
web. Jaguar con autista, occhiali, una camicia bianca sbottonata e
un'abbronzatura coltivata tra le sabbie lucenti
degli Emirati Arabi, dove Salvatore
La Mantia è il braccio destro dello
sceicco Hamed Ahmed Bin Alhamed,
crede della famiglia reale, semplicemente uno degli uomini più ricchi
del mondo.
Catanese che più catanese non si può,
La Mantia è un agronomo, ma non
un agronomo qualunque. La strada
che l'ha portato a Dubai passa dai
Per comprendere bene "Sua Altezza" bisogna abbandonare i normali
ordini di grandezza e tenere presente l'unica sindrome che uno sceicco
può avere: quella del cammelliere. Gli antenati di Hamed Ahmed
Bin Alhamed, infatti, lavoravano
con 1 cammelli. Poi è arrivata l'era
dell'oro nero, e tutto è cambiato, ma
è rimasta la sindrome del cammelliere, cioè di poter perdere un giorno
ogni cosa e tornare a fare quello che
ormai, senza petrolio, uno sceicco
non saprebbe più fare. Qui entra in
ballo un lavoro d'ingegno, i miliardi di curo prodotti con l'oro nero
devono essere investiti: niente prodotti finanziari, parliamo dell'antico, vecchio e inesauribile mattone.
Nella terra dello sceicco il petrolio
già adesso è affiancato, come fonte
di ricchezza, dal turismo: lo scopo è
KINEXIA
fare di queste terre la principale stazione alberghiera del mondo.
Burocrazia ridotta al minimo, regole
da rispettare e certezze dei tempi: in
un paio di mesi si issano grattacieli
alti centinaia di piani, si possono creare atolli artificiali e lagune, porti turistici e autostrade, residence e centri
benessere. In questo modo lo sceicco
ha messo su un impero in continua
crescita, una macchina da guerra che
frutta, soltanto con le locazioni, due
miliardi di euro ogni anno. Piccolo
particolare: lo sceicco spende ogni
giorno, per gli acquisti personali e
le persone che fanno parte del suo
team, cifre a diversi zeri.
Ma il catanese La Mantia come è
diventato l'uomo di fiducia di una
delle persone più ricche del mondo?
Semplicemente dimostrando di essere disponibile anche nei momenti di
difficoltà. Lo sceicco l'ha messo alla
prova una prima volta, quando serviva una fidejussione da 20 milioni
di euro per acquistare un jet privato. Detto, fatto: un paio di telefonate in Inghilterra, ed è arrivato il
necessario. Quando però il fratello
dello sceicco stava male, La Mantia
ha mostrato un lato che forse per lo
sceicco era inaspettato: si è fatto in
quattro per salvargli la vita.
Era in coma, ricoverato in Europa,
sembrava non ci fosse più niente da
fare. L'agronomo catanese contattò Tlsmett di Palermo e li arrivò lo
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Viaggio nella Perla
Così rinascerà l'hotel
I viali che separano l1 ingresso della Perla
Jonica dal mare vigoroso di Capomulini
si snodano in un percorso a ostacoli tra
i resti di quello che è stato il più glorioso
hotel della Sicilia orientale. Luogo in cui
celebrare potere, amore e denaro. Tra
carcasse di auto abbandonate e viali
invasi dalla vegetazione, i 45 mila metri
quadrati coperti della Perla Jonica appaiono in piena forma. Il Cavaliere Carmelo
Costanzo ci teneva al cemento. Per
questo non ci sono pilastri sgretolati, né
balconi pericolanti. Lo scheletro ha retto
bene, nonostante la vicinanza al mare, al
passare degli anni.
La piscina di 50 metri per 25 è quasi vuota, ma non ci sono lesioni. Sarà ampliata
e arriverà a "sfioro" direttamente sul
mare, "senza elementi di separazione",
spiega a "S" La Mantia. Accanto ci sono
i resti del noto ristorante sul mare della
Perla Jonica, in perfette condizioni, con
tanto di barca in legno coreografica al
centro del piazzale.
La Item Sri cambierà infissi, pavimenti,
ampiezza delle aperture. In pratica
l'hotel sarà ridisegnato sullo stesso
solido scheletro. Hilton si è riservata la
progettazione e realizzazione della spa,
che ruoterà attorno alla mega piscina
coperta da 33 metri, che sarà ampliata,
riscaldata e occuperà parte del giardino.
II centro congressi coperto da 4 mila
posti subirà soltanto un "ritocco", sopra
c'è l'elisuperficie, che sarà riprogettata
da Martino Furnari. La Mantia punta
dritto gli occhi all'isola Lachea, in mezzo
c'è un orto rigoglioso, coltivato da un
contadino: produce pomodori, melanzane, lattughe. "Compreremo tutta la
produzione annuale, sarebbe bello fare
l'insalata con i profumi dell'orto". Parola
del signore di Capomulini.
sceicco con tutto il seguito. Non prenotò un paio di suite: direttamente
mezza Villa Igiea. L'altra mezza era
stata riservata allo sceicco del Qatar.
Alcuni palermitani frequentatori di
questi ambienti ricorderanno la linea divisoria realizzata nella piscina:
metà per ciascuno sceicco. Ma nessuno nuotava.
Airismett riuscirono a rimettere in
piedi, dopo un mese di coma, il fratello dello sceicco. Grazie a Salvo
La Mantia riapri gli occhi e in pochi sanno quale fu la prima cosa che
fece: una visitina al negozio Louis
Vuitton di Palermo. Da quel momento Sua Altezza capi che poteva contare su Salvatore La Mantia, come
fosse un componente della famiglia
e si innamorò della parte occidentale
della Siciha.
Ma non è finita, e qui dovremmo fare
un passo indietro su Salvatore La
Mantia, perché dopo aver catturato
il cuore dello sceicco, poteva soltanto prenderlo per la gola. Ha pochi
fìdatissimi amici. Uno di questi è
Martino Furnari, noto imprenditore
catanese, esperto di elicotteri insieme
KINEXIA
AL CUORE DELLO SCEICCO
È ARRIVATO CON LA SUA
CAPACITÀ DI RISOLVERE
PROBLEMI: COME QUANDO
RIUSCÌ IN POCHE ORE
A PROCURARE VENTI MILIONI
0 QUANDO SALVÒ LA VITA
AL FRATELLO DI BIN ALHAMED
al quale ha effettuato investimenti
di rilievo. Furnari è anche armatore
della principale flotta di charter velico delle isole Eolie: si aggira su un
Comet da 62 piedi, Lady Wilmar, un
vero e gettonatissimo hotel di lusso
del quale è inutile elencare i comfort.
Nella flotta anche barche più piccole, tra i f 2 e 16 metri, ma è difficile
trovare posto a bordo se non si prenota in tempo.
Da agronomo La Mantia mica si occupava soltanto di opuntie e palmizi. Attraverso una società con Furnari ha acquistato numerosi beni del
gruppo Costanzo. Prima della Perla
Jonica, ha acquistato e rivenduto gli
Pag. 13
DA AGRONOMO LA MANTIA
NON SI OCCUPAVA SOLTANTO
DI PIANTE. ATTRAVERSO
UNA SOCIETÀ CON FURNARI
HA ACQUISTATO NUMEROSI BENI
DEL GRUPPO COSTANZO:
GLI IMMOBILI DI VIA TESEO
E CATANIA E LE 84 VILLETTE
| DI SANTA TECLA.
TUTTE RISTRUTTURATE
E PIAZZATE SUL MERCATO
immobili di via Teseo e Catania, in
uno dei quali adesso ha sede il principale centro di chirurgia estetica del
Meridione e soprattutto le 84 villette
di Santa Tecla che i Costanzo avevano realizzato per gli americani.Tutte
ristrutturate e piazzate sul mercato.
Contemporaneamente la carriera
in Confmdusti'ia, e la gestione del
ristorante Pepe nero dell'Aga Hotel nel lungomare di Catania con
Teppe Truglio, icona catanese della
ristorazione. È lì che lo sceicco ha
conosciuto il risotto ai frutti di mare
che lo ha letteralmente "sconvolto".
Dopo il risotto, l'acquisto della Perla
Jonica è stato meno di una passeggiata. La Mantia, durante il sopralluogo effettuato con LiveSiciliaCCatania a Capomulini, non ne fa mistero:
"Guardando il mare della scogliera
ha detto semplicemente 'Compra!'".
Detto, fatto.
Ventotto milioni di euro ai quali si aggiungono 24 milioni di euro di finanziamento del governo Renzi per spedire in cantina la vecchia Perla Jonica e
realizzare il primo hotel "green", così
assicura la Kinexia, colosso del settore
ambientale guidato da Pieno Colucci,
KINEXIA
ex presidente di Assoambiente, che
farà da general contractor per la realizzazione dell'hotel, in seguito ad un
accordo stipulato con la Item Sri di cui
Salvatore La Mantia è socio.
Colucci è esponente della famiglia
che nel 2000 è riuscita ad acquisire
la Wate Management, società che si
era aggiudicata, attraverso la SicilPower, la costruzione del termovalorizzatore di Paterno durante l'era
Cuffaro. La Kinexia parla di un contratto di "Engineering, procurement,
construction" del nuovo Hilton.
Kinexia, per quest'operazione, deve
Pag. 14
ORA LA ITEM PUNTA IN ALTO:
ACQUISIRE IL SAN DOMENICO
DI TAORMINA, GLI EXCELSIOR
DI PALERMO E DI CATANIA,
VILLA IGIEA E IL GRAND HOTEL
ET DESPALMES. OBIETTIVO
DIVENTARE IL PRIMO GRUPPO
ALBERGHIERO DELL'ISOLA
assicurare il risultato, cioè la realizzazione dell'hotel, scegliendo le imprese che dovranno operare e controllando, insieme alla prefettura, il
rispetto delle normative antimafia.
La Ttem Sri sta con ducendo una trattativa per rilevare gli hotel siciliani
del gruppo Caltagirone. Si tratta del
San Domenico di Taormina, mitica
struttura in cui Audrey Hepburn trascorse la luna di miele con Liz Taylor,
gli Excelsior di Palermo e di Catania,
Villa Igiea e il Grand Flotel et des Palmes. Le ttattative sono in corso e le
s
sta conducendo proprio La Mantia,
nel massimo riserbo. Potrebbe essere
l'affare del secolo, in grado di far diventare la Item Sri primo gruppo alberghiero dell'Isola, puntando dritto
alla conquista dell'Italia. La scommessa che però la Item deve vincere,
con gli hotel del gruppo Caltagirone,
KINEXIA
non e quella dell'acquisto, ma la gestione. E qui entra in ballo il collatidatissimo metodo Hilton: sostituire il
management della sttuttura con uomini fidatissimi del gruppo. Ehlton non è
sempre proprietaria degli alberghi che
si fregiano del proprio marcino: si occupa della gestione, e dei risultati. •
Pag. 15
NORMANNI,
AQUILE &
IH R M JfilCI NI
• Viene presentato mercoledì
(10 dicembre) il progetto per
l'Hilton Catania Capo Mulini,
l'ex hotel Perla Jonica di Capo
Mulini (Catania) acquistato ad
agosto scorso da una società di
investimenti e sviluppo catanese,
il cui principale azionista è lo
sceicco emiratino Al Hamed.
All'incontro interverranno Iltem
(proprietaria del la struttura), Tom
Russell (archistar inglese che
segue il progetto architettonico),
Marella Ferrera (stilista catanese
che segue la direzione creativa
del progetto), Hilton (che gestirà
la struttura) e Kinexia (general
contraete»" a cui sono stati affidati
i lavori di riqualificazione).
KINEXIA
Pag. 16
GRANDI SVILUPPI
Abu Dhabi scommette
sugli hotel in Sicilia
di MadelaCanepa
•• «L'Italia è adatta a ricevere investimenti
internazionali. Questo progetto ne è la prova». Salvo LaMantia, amministratore delegato della società di investimenti e sviluppo
catanese Item, il cui principale azionista è il
principe Hamed Bin Ahmed Al Hamed
membro della famiglia reale di Abu Dhabi lo stesso investitore artefice del salvataggio
di Alitalia - si riferisce all'operazione immobiliare che ridarà vita e prospettive al complesso alberghiero ex La Perla Jonica.
Affacciato sulla costa, ad Acireale, a qualche chilometro dal capoluogo etneo, quello
che per il momento è un cantiere agli esordi
(da novembre) ha preso il nome di Milton
Catania Capo Mulini. «Lavoriamo sul territorio da quattro anni - precisa La Mantia motivati dal contesto naturale, artistico e
storico, da risultati sempre più incoraggianti dei flussi turistici che fanno della Sicilia la regione con gli incrementi più interessanti, e indirizzati da una consulenza di
Horwart, specializzata nell'analisi del settore alberghiero».
Gestita da Hilton con il marchio di punta
del gruppo, la struttura quattro stelle superior sarà sul mercato dall'estate 2016 con
420 stanze circa, spazi per eventi per 2.500
mq, piscine e Spa. E con una nuova configurazione a emissioni zero a cura di Volteo,
braccio operativo sul fronte della sostenibilità di Kinexia, general contractor dell'operazione e impegnato in una rigorosagestione dell'affidamento delle commesse a imprese che, per scelta dell'investitore, sono
rigorosamente locali: «Le mettiamo in gara
dopo aver eseguito un audit finanziario,
amministrativo e tecnico - spiega Flavio
Raimondo, ad di Volteo - e dopo altri controlli». Tom Russell, archistar scozzese, e la
stilista siciliana Marella Ferrera completano la rosa dei nomi chiamati a rivoluzionare
quello che sarà il più grande resort turistico
e con specializzazione congressuale del Mediterraneo. Un'operazione nella quale Item
(crasi di Italia e Emirati) ha puntato un centinaio di milioni di euro circa, tutto compreso dall'acquisizione alla start-up. Si tratta
Lusso. Una immagine di come sarà il nuovo
hotel Hilton Catania Capo Mulini, in Sicilia
Interni. Il rendering di una delle 420 stanze
del resort
del primo investimento emiratino privato.
L'obiettivo, sottolinea La Mantia, sarà
raggiuntoavendocomesottotraccialamassima valorizzazione del territorio siciliano e
delle sue risorse lavorative e professionali,
compito cui sarà anche più agevole assolvere acquisendo altre strutture nella regione.
Item ha infatti già formalizzato il suo interesse per quattro hotel tra Catania, Taormina e Palermo sui quali l'ad della società preferisce non esprimersi. Nei piani ci sono anche iniziative sul fronte nazionale. Preferite
le città d'arte. «Ci concentriamo su strutture
quattro stelle superior e cinque stelle lusso
in zone destagionalizzate» precisa l'ad di
Item. Hilton Catania Capo Mulini avrà una
grande varietà, oltre venti, di formati di
stanze e suite: dai 32 mq standard sino ai
450/500 delle due super suite nellapalazzina più prossima al mare.
KINEXIA
©RIPRODUZIONE Pi:EPvATA
Pag. 17
I piani dello sceicco
Al Hamed
(f.ch.) Dopo la Perla Jonica, lo
sceicco Hamed Bin Al Hamed
vuole altri quattro alberghi in
Sicilia. La Item, che fa capo al
100% al membro della famigha reale di Abu
Dhabi, parteciperà alla gara per l'acquisto di
quattro strutture di lusso che rientrano nella
curatela del fallimento di Acqua Marcia di
Francesco Caltagirone Bellavista: l'Excelsior di
Catania, il San Domenico di Taormina, le Palme e Villa Igiea di Palermo (nella foto). L'operazione potrebbe essere conclusa per autunno,
pare con un'offerta intomo ai 100 milioni di euro. Si tratta della stessa cifra che la Item ha
messo in campo anche per la Perla Jonica, altra
struttura uscita da una procedura fallimentare.
La società italiana dello sceicco ha ricevuto una
linea di credito di 24 milioni da Mps e a cantiere ultimato, in base a un contratto di sviluppo
con Invitalia, potrà ricevere un importo pari alla metà dei lavori fino a un massimo di 24 milioni, provenienti da fondi europei, n complesso turistico, che sorge sulla costa a nord di Catania, sarà reso interamente autosufficiente dal
punto di vista energetico e a emissioni zero da
Volteo, controllata dal gruppo Kinexia, che ha
ottenuto la commessa per un valore - ha confermato il Ceo di Volteo Flavio Raimondo - di
48 milioni. H cantiere è già partito, il termine
lavori estate 2016.
KINEXIA
Pag. 18
P R E S E N T A T O I E R I IL P R O G E T T O P E R L ' H O T E L D'ALTA G A M M A
Via ai lavori dell'Hilton
Maestranze siciliane per riqualificare la Perla Jonica e la certezza di poter fare
veri investimenti nell'Isola. La scommessa sul turismo della Item di Catania
DI CARLO L O R E
S
alvo La Mantia, amministratore delegato di Item
Sri, la società impegnata
nell'opera di riqualificazione dell'ormai ex Perla
Jonica, a Capo Mulini, piccola
frazione tra Acitrezza e Acireale, è l'uomo di fiducia in Italia
dello Sceicco Hamed Al Hamed
di Abu Dhabi. Manager dalla
visione globale, La Mantia ha
scommesso molto sul progetto
denominato Hilton Catania Capo Mulini. Interpellato da MF
Sicilia ha spiegato la sua idea,
che è quella di «dimostrare come il turismo possa finalmente
diventare la fonte primaria del
guadagno dei siciliani. Mail nostro progetto è altresì la riprova
di come in Italia, e in particolare in Sicilia, si possa investire.
Sembra la cosa più difficile del
mondo, ma nella realtà è facilissimo. Non abbiamo avuto
intoppi, lungaggini o pressioni
e tutto sta andando secondo la
tempistica prevista».
Quanto alla realizzazione pratica,
La Mantia è fermissimo su di un
punto: «Utilizzeremo maestranze siciliane per concretizzare il
progetto», ha evidenziato con orgoglio, «stiamo facendo di tutto
per restare in stretto contatto con
il territorio e sono sicuro che ci
riusciremo. Ho una idea molto
chiara, poi, sulle prime mosse
dopo l'inaugurazione. Voglio
organizzare subito un convegno
nel centro congressi per fare il
punto della situazione su come
portare investitori stranieri in
Sicilia, dimostrando a tutti che
investire qui è possibile».
L'Hilton che verrà è stato ufficialmente presentato ieri sul posto, ossia nel cantiere che già è
attivo. Insieme a La Mantia, vi
erano la stilista Marella Ferrera, l'«archistar» scozzese Tom
Russell, autore dell'Emirates
Palace di Abu Dhabi, e Alan
Mantin, senior development
director Southern Europe &
North Africa di Hilton Worldwide, che gestirà la struttura
dopo la fine dei lavori.
Nel dettaglio, l'Hilton Catania
Capo Mulini conterà 420 camere, una spa, piscine indoor e out-
KINEXIA
door, un ristorante sul mare, due
bar e più di 2.500 mq di spazio
per eventi, che includeranno
una ballroom di 1.700 mq.
«L'Italia è un mercato chiave per
lo sviluppo di Hilton Worldwide
e la struttura Catania Capo Mulini arricchisce ulteriormente il
nostro portfolio nell'Isola», ha
dichiarato Mantin, «crediamo
molto in questo progetto, sia per
la determinazione e la visione a
lungo termine della proprietà, sia
per la grande potenzialità della
destinazione Sicilia come forte
attrazione per il mercato nazionale e quello internazionale».
La direzione creativa del progetto è stata affidata a Marella Ferrera, che opererà in sinergia con
lo studio di architettura catanese
Kwg, proponendo «una contemporaneità che sia il risultato di
contaminazioni tra epoche diverse per sintetizzare ambienti». «Lo spazio deve riflettere il
carattere del luogo dove sorge»,
ha spiegato la Ferrera, «e rappresentarlo raccontando la storia del
genius loci. Un viaggio all'interno del viaggio, insomma, che dà
la propria rappresentazione della
città, della lava e del mare sul
quale si apre. La vocazione dello spazio è l'accoglienza intesa
come esperienza sensoriale di
questo lembo di terra, che è il
bacio tra il mare e l'Etna. Ma per
una visione globale del progetto, fondamentale è l'interazione e lo scambio con l'ambiente,
quindi con l'identità e la cultura
del luogo».
Per Tom Russell, «con Capo
Mulini progettiamo un'esperienza. Le prime impressioni
sono fondamentali e, dopo il
viaggio, l'arrivo deve essere
spettacolare: voglio che l'ospite
veda il mare e annusi la lava
bollente che cade in acqua,
grazie a una scultura di acqua,
fuoco e vapore. Dev'essere un
ricordo istantaneo, che dipinge
l'immaginazione per la durata
del soggiorno. Perché l'ospite
arriverà in uno spazio che è
insieme un resort e un luogo
d'affari».
Il lancio del complesso alberghiero sul mercato turistico
internazionale è previsto per il
2016, probabilmente a maggio,
(riproduzione riservata)
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PREVISTE 420 CAMERE E UNA GRANDE SPA. COINVOLTA LA STILISTA FERRERA
Acireale, arriva lo sceicco dagli Emirati Arabi
l'ex Perla Jonica diventerà un maxi hotel
tri quadrati di spazio per eventi, che includeranno una ballroom di 1.700 metri. «Hilton
UN NUOVO polo turistico eco-sostenibile nel bor- Catania Capo Mulini—spiega Salvo La Mango marinaro di Capo Mulini ad Acireale. È sta- tia, amministratore delegato della Item—è
to presentato ieri il progetto dell'Hilton Cata- un progetto fortemente voluto dal socio eminiaCapoMulinichesaràinauguratonel2016. ratino che ama la Sicilia e la vive come una sua
La struttura, l'ex hotel Perla Jonica, è stata seconda casa. Il nostro obiettivo è creare opacquistata dalla Item, società di investimen- portunità di sviluppo per il territorio siciliano
ti e sviluppo catanese il cui azionista di riferi- che vadano oltre all'indotto legato a questo
mento è un investitore privato degli Emirati, progetto e che valorizzino in modo tangibile
losceiccoHamedBinAlHameddellafamiglia la Sicilia. Abbiamo già siglato un accordo con
reale di AbuDhabi. n progetto è realizzato dal- l'Università Kore di Enna che prevede borse
l'architetto scozzese Tom Russell. La direzio- di studio e stage e non nascondiamo l'obiettine creativa è della stilista Marella Ferrera e vo di costruire attorno alla Item Nuoto Catadello studio di architettura Kwg. I lavori di ri- nia il quarto polo della pallanuoto nazionale».
qualificazione sono affidati alla Volteo Ener- Tom Russell: «L'arrivo deve essere spettacogie e la struttura sarà gestita da Hilton lare. Voglio che l'ospite veda il mare e annusi
Worldwide. L'hotel avrà 420 camere, una la lava bollente che cade in acqua, grazie a una
grande spa, piscine indoor e outdoor, un ri- scultura di acqua, fuoco e vapore».
storante sul mare, due bar e più di 2.500 meISABELLA NAPOLI
L'ALBERGO
La zona nella quale sorgerà
il nuovo hotel di lusso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
KINEXIA
Pag. 20
Sarà così Hilton Capo Mulini
«In Sicilia si può investire»
Lavori conclusi a giugno 2016. Accordo ventennale con lo sceicco
TONYZERMO
E' il primo
investimento di
uno sceicco degli
Emirati arabi in
Sicilia, il principe
Hamed bin Al
Hamed della
famiglia reale di
AbuDhabi.La
Perla Jonica era
inattiva dal 2009,
ora sarà
ri modellata
secondo i canoni
della Hilton che
gestirà la
struttura per 20
anni più 20. Ci
saranno 420
stanze di venti
tipologie diverse.
I dipendenti, tutti
siciliani, saranno
circa 400, ma
«Hilton Catania
Capo Mulini»
darà lavoro anche
all'esterno perii
procacciamento
di pescato fresco
e di verdure della
zona. La gestione
èdi Hilton
Worldwide sotto
il brand Hilton
Hotels & Resorts.
E' stata una lunga battaglia. Finalmente
dopo peripezie di vario genere durate
quattro anni e mezzo, ieri alla Perla Jonica è stato spiegato come sarà «Hilton
Catania Capo Mulini», primo investimento emiratino in Sicilia. Come sapete è stato acquistato dalla «Item» dello
sceicco Hamed della famiglia reale di
Abu Dhabi e di cui è amministratore
delegato il manager catanese Salvo La
Mantia: sarà gestito per 20 anni più 20
da un marchio mondiale come Hilton
che vanta una catena di 4.200 alberghi
in 93 Paesi per un totale di 700.000
stanze (in Sicilia aveva solo l'ex Ramada
Inn di Russotti a Giardini Naxos e l'Excelsior di Palermo).
La conferenza stampa ha solennizzato la creazione di un hotel-Centro congressi tra i più prestigiosi del Mediterraneo. Erano presenti La Mantia, l'archistar scozzese Tom Russell che da 30 anni realizza resort per Hilton, la stilista
catanese Marella Ferrera che ci stupirà
con la pietra di Comiso «scolpita come
fosse un pizzo» e con il basalto, Alan
Mantin direttore senior di Hilton per
l'Europa e il Nordafrica e altre figure
professionali che provvederanno a ripristinare e a modificare profondamente
una struttura abbandonata dall'estate
del 2009. Sarà pronta tra 18 mesi, cioè
entro giugno 2016, e procurerà quasi
400 posti diretti e altrettanti indiretti: i
curricula si potranno inviare tra qualche
tempo al sito Hilton nella casella «Carriere», mentre la manovalanza sarà fornita da aziende locali. Tutti i dipendenti, diciamo al 95%, saranno siciliani: si
terranno in loco i necessari corsi di formazione.
Russell, La Mantia e Marella Ferrera
hanno tenuto a ribadire un concetto:
l'Hilton di Capo Mulini deve avere un
«carattere» siciliano. «L'ospite si deve
svegliare e capire di trovarsi in Sicilia,
non in uno dei più di 4.000 hotel della
catena». Per cui molti spazi aperti, pareti a scomparsa, prati dovunque, fiori e
colori, e una ampia spa per rifarsi le ossa ammaccate dall'inverno. Anche una
chiesetta (cattolica) per chi deve lavarsi l'anima.
Le stanze, che prima erano circa 700,
saranno ridotte a 420 per raddoppiare
lo spazio. E delle dodici palazzine all'interno del complesso, due saranno di
lusso estremo nel senso che saranno di
quasi 500 metri quadrati, avranno la
piscina e un accesso al mareriservato.Ci
KINEXIA
sono circa 20 diverse tipologie di appartamenti: da queste di superlusso a quelle executivefinoa quelle commerciali. Il
cliente pervia telematica potrà scegliere quale stanza prenotare, fare il check
in da casa ancor prima di arrivare in albergo e potrà entrare nella stanza prescelta con il suo androide o similare.
La «location» - dice Alan Mantin - è
eccezionale, sul mare, con l'Etna alle
spalle, l'aeroporto di Fontanarossa a
venti chilometri. E i clienti potranno
andare a piedi a Capo Mulini che dista
meno di 400 metri (la strada verrà migliorata). Sarà una grande opportunità
per l'economia del paesino marinaro, a
patto che questo turismo di alto livello
trovi adeguata accoglienza.
L'operazione dello sceicco ha un altro
significato sottolineato da La Mantia, e
cioè «in Sicilia si può investire, ci sono
buone opportunità e la concorrenza
non guasta, anzi procura più opportunità». E il resort Hilton ha dato anche
modo di valorizzare i giovani: quelli del
Nuoto Catania si alleneranno nella piscina grande imparando l'inglese, dei «cervelli» dell'università Kore di Enna avranno delle borse di studio e di approfondimento e un gruppo di giovani ingegneri sarà impegnato nella nuova costruzione che nascerà passo dopo passo per
fare turismo di qualità, innovazione tecnologica e per dare posti di lavoro. E'
una impresa grande, una delle poche
scommesse che stiamo per vincere. E
pensate che ci sono voluti quattro anni
e mezzo per arrivarci.
I lavori. Si dovranno
concludere entro
giugno del 2016. Il
personale sarà
soltanto siciliano
Pag. 21
Marella
Ferrera, Tom
Russell e Salvo
La Mantia.
Nell'altra foto
una
panoramica
della Perla
KINEXIA
Pag. 22
BERNABE I N PISTA PER L'ISTITUTO CENTRALE DELLE
POPOLARI - TOMMASO D I RUZZA, GENERO D I A N T O N I O
F A Z I O , DIRETTORE DELL'AUTORITÀ F I N A N Z I A R I A
VATICANA
I mercati bocciano la Russia e non sottoscrivono i bond - In Bristol-Myers
Squibb Andreotti jr. lascia la poltrona di amministratore delegato a Giovanni
Caforio - Telfonica sonda il Qatar per entrare nell'azionariato - lo sceicco
Hamed Bin Al Hamed vuole altri quattro alberghi in Sicilia...
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1. SUSSURRI E GRIDA
Dal "Corriere della Sera"
PER L'ISTITUTO CENTRALE DELLE POPOLARI SPUNTA
FRANCO BERNABE
BERNABÈ
(d. poi. ) Il calcio d'inizio della partita sul futuro assetto dell'Istituto centrale delle
banche popolari sarà fischiato oggi. E' infatti atteso il board da cui emergerà l'advisor
per la selezione dei nuovi soci dell'Icbp, il gruppo bancario dei servizi di pagamento,
oggi controllato all'80% da un sindacato di nove banche tra cui Credito Valtellinese,
Banco Popolare, Bper, Popolare di Vicenza, Veneto Banca e Ubi. Per la grande
maggioranza convinte a disinvestire e incassare per rafforzare i bilanci alla vigilia delle
turbolenze del settore legate al via libera ali 'investment compact e alla loro
trasformazione in società per azioni.
Mediobanca è l'advisor favorito. Se sarà scelta, dovrà strutturare il processo e sondare
i candidati. Il fondo Permira si è già fatto avanti. Ma da dicembre è al lavoro il tandem
formato dagli inglesi Bain capital e Advent, affiancato dagli advisor Vitale & associati e
Franco Bernabé, l'ex capo di Telecom, qui nelle vesti di consulente. L'offerta si colloca
appena sotto i 2 miliardi contro i 2,2 di Permira. Ma la gara porterà a rilanci. La scelta
delle popolari sarà comunque condizionata al piano industriale.
LA SEDE DI
MEDIOBANCA
I PIANI DELLO SCEICCO AL HAMED
(f.ch.) Dopo la Perla Jonica, lo sceicco Hamed Bin Al Hamed
vuole altri quattro alberghi in Sicilia. La Item, che fa capo al 100% al membro della
famiglia reale di Abu Dhabi, parteciperà alla gara per l'acquisto di quattro strutture di
lusso che rientrano nella curatela del fallimento di Acqua Marcia di Francesco
Caltagirone Bellavista: l'Excelsior di Catania, il San Domenico di Taormina, le Palme e
Villa Igiea di Palermo (nella foto). L'operazione potrebbe essere conclusa per autunno,
pare con un'offerta intorno ai 100 milioni di euro. Si tratta della stessa cifra che la Item
ha messo in campo anche per la Perla Jonica, altra struttura uscita da una procedura
fallimentare.
FRANCESCO
La società italiana dello sceicco ha ricevuto una linea di credito
BELLAVISTA
di 24 milioni da Mps e a cantiere ultimato, in base a un
CALTAGIRONE
contratto di sviluppo con Invitalia, potrà ricevere un importo
pari alla metà dei lavori fino a un massimo di 24 milioni, provenienti da fondi europei. Il
complesso turistico, che sorge sulla costa a nord di Catania, sarà reso interamente
autosufficiente dal punto di vista energetico e a emissioni zero da Volteo, controllata
dal gruppo Kinexia, che ha ottenuto la commessa per un valore - ha confermato il Ceo
di Volteo Flavio Raimondo - di 48 milioni. Il cantiere è già partito, il termine lavori estate
2016.
. TOMMASO DI RUZZA
JPEG
IL GENERO DI FAZIO ALL'AIF VATICANA
(m.a.c.) È Tommaso Di Ruzza il nuovo direttore dell'Aif
vaticana, nominato dal segretario di Stato Pietro Parolin su
proposta di René Brulhart, da novembre Presidente della Unità di Intelligence finanziaria
della Santa Sede . Stimato giurista, genero dell'ex governatore della Banca d'Italia,
Antonio Fazio, Di Ruzza è accreditato per essere tra i principali autori del percorso che
negli ultimi tre anni ha condotto alla riforma e consolidamento del sistema vaticano
antiriciclaggio e per il contrasto al finanziamento del terrorismo.
2. PARTERRE
KINEXIA
Pag. 23
Da "Il Sole 24 Ore"
TELEFONICA, L'OPZIONE QATAR E L'AUMENTO DI CAPITALE
Telefonica avrebbe sondato il fondo sovrano del Qatar per un
ALIERTA
ingresso nel suo azionariato tramite un aumento di capitale
riservato di diversi miliardi di euro allo scopo di ridurre il suo livello di indebitamento che
è tra i più elevati nel settore. A riguardo ci sarebbero stati a riguardo colloqui alla fine
dello scorso anno, riferisce l'agenzia Bloomberg citando fonti informate, ma la cosa
non avrebbe avuto per ora seguito perchè nel frattempo è stata presa in
considerazione la cessione dell'operatore mobile britannico 02, per il quale c'è
l'interesse di H3G, in questo modo recuperando risorse utili per finanziare l'acquisizione
di Gvt, per la quale è in corso l'iter autorizzativo in Brasile.
EMIRO DEL QATAR
TAMIM BEN HAMAD AL
THANI
Per pagare Vivendi, Telefonica aveva comunque già fatto
sapere che sarebbe stato necessario un aumento di capitale da
parte di Telefonica Brasil e a ruota della casamadre. Obiettivo:
raccogliere 3,6 miliardi. Secondo Bloomberg, se non andasse in porto la cessione di
02, l'opzione Qatar potrebbe tornare d'attualità e in quel caso l'aumento di capitale
sarebbe molto più consistente. (A.01.)
I MERCATI BOCCIANO LA RUSSIA E NON SOTTOSCRIVONO I BOND
Bocciata la Russia sul mercato dei capitali. Nella sua prima emissione obbligazionaria
dell'anno, il ministero delle Finanze di Mosca è riuscito a collocare soltanto un quinto di
quanto era stato offerto. Gli investitori temono la bocciatura del rating al di sotto
dell'investment grade. Ai sottoscrittori di quel 13% verrà pagata una cedola del
15,27% ben oltre il 10,2% pagato lo scorso novembre nell'ultima emissione
governativa.
VLADIMIR PUTINI
Un rendimento eccezionalmente elevato per un paese che gode
LEADER VISTI
di un rating investment grade di Standard and Poor's, ora sotto
DALL'ARTISTA
osservazione a causa del calo del prezzo del petrolio e delle
CRISTINA GUGGERI
ricadute delle sanzioni sull'economia. Mentre scende il prezzo
del greggio, salgono i rendimenti dei bond al 15,17% dal 7,2% dall'invasione della
Crimea dello scorso marzo. Gli eventi che si sono succeduti dalle sanzioni dell'Unione
europea e degli Usa, all'annessione del penisola alle tensioni geopolitiche hanno fatto
resto, facendo franare il rublo del 46% contro il dollaro. (Ma.Mo.)
L'ITALIAN JOB PROSEGUE I N BRISTOL-MYERS
Cambio al vertice di Bristol-Myers Squibb, ma il timone del big farmaceutico e delle
biotecnologie Usa resta in mano a un italiano. Giovanni Caforio, attuale direttore
operativo, prenderà il posto - a partire dal 5 maggio - dell'ad uscente Lamberto
Andreotti, in carica dal 2010 e che diventerà presidente esecutivo del Cda. Caforio è
entrato in Bristol-Myers nel 2000 come general manager della divisione italiana e ha poi
fatto carriera all'interno del gruppo.
.LAMBERTO ANDREOTTI
DI BRISTOL MYERS
SQUIBB
Negli ultimi anni ha seguito in particolare la commercializzazione
di due nuovi farmaci per il trattamento del cancro e che
agiscono sul sistema immunitario. Caforio dovrà impegnarsi per
confermare la posizione di Bristol-Myers su un mercato che si
fa sempre più competitivo, anche per mano della rivale Merck. «Punto a costruire su
quello che abbiamo già raggiunto, a mantenere le promesse del nostro portafoglio
innovativo e a continuare a fare la differenza per i pazienti», ha detto in una nota.
(R.Fi.)
KINEXIA
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Abu Dhabi scommette sugli hotel in
Sicilia
di Madela Canepa
22 Gennaio 2015
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«L'Italia è adatta a ricevere investimenti internazionali. Questo progetto ne è la prova». Salvo La
Mantia, amministratore delegato della società di investimenti e sviluppo catanese Item, il cui principale
azionista è il principe Hamed Bin Ahmed Al Hamed membro della famiglia reale di Abu Dhabi - lo
stesso investitore artefice del salvataggio di Alitalia - si riferisce all'operazione immobiliare che ridarà
vita e prospettive al complesso alberghiero ex La Perla Jonica.
Affacciato sulla costa, ad Acireale, a qualche chilometro dal capoluogo etneo, quello che per il
momento è un cantiere agli esordi (da novembre) ha preso il nome di Hilton Catania Capo Mulini.
«Lavoriamo sul territorio da quattro anni - precisa La Mantia - motivati dal contesto naturale, artistico
e storico, da risultati sempre più incoraggianti dei flussi turistici che fanno della Sicilia la regione con
gli incrementi più interessanti, e indirizzati da una consulenza di Horwart, specializzata nell'analisi del
settore alberghiero».
Gestita da Hilton con il marchio di punta del gruppo, la struttura quattro stelle superior sarà sul
mercato dall'estate 2016 con 420 stanze circa, spazi per eventi per 2.500 mq, piscine e Spa. E con
una nuova configurazione a emissioni zero a cura di Volteo, braccio operativo sul fronte della
sostenibilità di Kinexia, general contractor dell'operazione e impegnato in una rigorosa gestione
dell'affidamento delle commesse a imprese che, per scelta dell'investitore, sono rigorosamente locali:
«Le mettiamo in gara dopo aver eseguito un audit finanziario, amministrativo e tecnico - spiega Flavio
Raimondo, ad di Volteo - e dopo altri controlli». Tom Russell, archistar scozzese, e la stilista siciliana
Marella Ferrera completano la rosa dei nomi chiamati a rivoluzionare quello che sarà il più grande
resort turistico e con specializzazione congressuale del Mediterraneo.
Un'operazione nella quale Item (crasi di Italia e Emirati) ha puntato un centinaio di milioni di euro circa,
tutto compreso dall'acquisizione alla start-up. Si tratta del primo investimento emiratino privato.
L'obiettivo, sottolinea La Mantia, sarà raggiunto avendo come sottotraccia la massima valorizzazione
del territorio siciliano e delle sue risorse lavorative e professionali, compito cui sarà anche più agevole
assolvere acquisendo altre strutture nella regione. Item ha infatti già formalizzato il suo interesse per
quattro hotel tra Catania, Taormina e Palermo sui quali l'ad della società preferisce non esprimersi.
Nei piani ci sono anche iniziative sul fronte nazionale. Preferite le città d'arte. «Ci concentriamo su
strutture quattro stelle superior e cinque stelle lusso in zone destagionalizzate» precisa l'ad di Item.
Hilton Catania Capo Mulini avrà una grande varietà, oltre venti, di formati di stanze e suite: dai 32 mq
standard sino ai 450/500 delle due super suite nella palazzina più prossima al mare.
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