Gli artisti contemporanei incontrano il decameron

Transcript

Gli artisti contemporanei incontrano il decameron
Palazzo Pretorio, Certaldo Alto
8 luglio - 2 settembre 2012
orario
9.30 - 13.30 / 14.30 - 19.00
biglietto d’ingresso
intero 4 € / ridotto 3 €
ingresso gratuito
in occasione di Mercantia
Festival internazionale del teatro di strada
11-15 luglio 2012
info
Comune di Certaldo
Ufficio Informazioni Turistiche
T. +39 0571 661265
www.comune.certaldo.fi.it
[email protected]
www.centropecci.it
ufficio stampa
Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci - Prato:
Silvia Bacci, Ivan Aiazzi
Comune di Certaldo:
Filippo Belli
grafica
Fabiana Bonucci Studio, Firenze
www.fabianabonuccistudio.com
impianti e stampa
Stabilimento Grafico Rindi, Prato
Mostra promossa da
Comune di Certaldo
nell’ambito del progetto “Toscanaincontemporanea 2011”
Realizzata da
HOHò
Gli artisti contemporanei incontrano il Decameron
Francesco De Grandi / Andrea Mastrovito / Andrea Salvino
e una selezione di opere dalla raccolta “Omaggio a Giovanni Boccaccio”
Palazzo Pretorio, Certaldo Alto
8 luglio - 2 settembre 2012
Evento inserito nelle celebrazioni
per il “Settimo centenario della nascita
di Giovanni Boccaccio 1313 - 2013”
The Municipality of Certaldo, the Region of Tuscany, the
Giovanni Boccaccio National Institution and the Luigi Pecci
Centre for Contemporary Art in Prato (a regional museum with
national scope) present the exhibition Ho! Ho!, in which artists
enter an open dialogue with one of the great classical works of
Italian literature: the Decameron by Giovanni Boccaccio.
Internationally renowned artists Francesco De Grandi, Andrea
Mastrovito and Andrea Salvino, whose previous poetics have
already shared typically Boccaccian atmospheres and subjects,
were invited to confront this celebrated book.
The evocative rooms of the Palazzo Pretorio in Certaldo also
present a selection of Boccaccio-inspired works from the 1960s
by famous Italian artists like Massimo Campigli, Agenore
Fabbri, Emilio Greco, Renato Guttuso, Mino Maccari, Giacomo
Manzù and Francesco Messina. Today these works form part of
a collection belonging to the town, which for years has promoted
an “Homage to Giovanni Boccaccio by Contemporary Artists”.
The expression “Ho! Ho!” comes from one of the best known
stories in the book, “Chichibio, cook to Currado Gianfigliazzi
...” in which the cook serves a crane with just one leg after giving
the other to his beloved. Currado uses the expression to show his
servant that these birds have two legs when they are awake by
shouting it out near a pond. In his defence, Chichibio responds,
“Ay sir; but you did not cry ‘Ho! Ho!’ to yesternight’s crane”,
thus vindicating himself with his master.
Starting from this simple interaction the exhibition requires the
spectator to play an active role in
tying the subjects and stories
together. When image meets written
text we must refrain from setting up
a faithful relationship; resolving a
literary experience through art is not
just a simple translation into images.
De Grandi, Mastrovito and Salvino
confront the great atmospheres of
the book, drawing on the grotesque
characters, the narrative and the oftnoted licentious tone, just as the artists
of the 1960s did with their “Homage”.
Ho! Ho! tells stories of today by using the
suggestion of short stories recounted by ten
young people in a Tuscan country villa
during the plague of 1348, a moment just
as terrifying as that of the present day.
Il Comune di Certaldo con la Regione Toscana, l’Ente Nazionale
Giovanni Boccaccio e il Centro per l’arte contemporanea Luigi
Pecci di Prato, museo regionale che promuove il contemporaneo
anche sull’intero territorio regionale, presentano “HOHÒ” una
mostra in cui alcuni artisti contemporanei tornano a dialogare
liberamente con uno dei grandi classici della letteratura italiana:
il Decameron di Giovanni Boccaccio.
A confrontarsi con questo celebre libro sono stati invitati
Francesco De Grandi, Andrea Mastrovito e Andrea Salvino,
artisti affermati internazionalmente, che già nelle loro poetiche
trattano temi e atmosfere tipicamente boccaccesche.
Inoltre nelle suggestive sale del Palazzo Pretorio è presente una
selezione di lavori di artisti storici italiani, tra cui Massimo
Campigli, Agenore Fabbri, Emilio Greco, Renato Guttuso, Mino
Maccari, Giacomo Manzù, Francesco Messina, che durante gli
anni Sessanta hanno dedicato alcuni lavori al grande scrittore,
oggi raccolti nella collezione di proprietà del Comune che negli
anni ha promosso un “Omaggio degli artisti contemporanei a
Giovanni Boccaccio”.
L’espressione, “HOHÒ”, è ripresa da uno dei più noti racconti
del libro, Chichibio, cuoco di Currado Gianfigliazzi ..., in cui
il servitore cucina una gru con una sola zampa per aver donata
l’altra alla propria amata. É Currado che per la prima volta
usa quest’espressione, urlandola in prossimità di uno stagno,
dimostrando al servitore che il volatile, quando non dorme, ne
possiede due. In sua discolpa Chichibio risponde, Messer sì ma
voi non gridaste “hohò” a quella di iersera, e così si riappacifica
con il suo signore.
A partire da questa semplice interazione la mostra richiede
un ruolo attivo dello spettatore per ricercare un legame con i
temi e le storie narrate. Un atteggiamento necessario quando
un’immagine incontra un testo scritto, non instaurando con lui
un rapporto di fedeltà: risolvere un’esperienza letteraria in una
artistica non è una semplice “traduzione” in immagini.
De Grandi, Mastrovito e Salvino si confrontano con
le grandi atmosfere del libro, riprendendone i caratteri
grotteschi, la narrativà e il ben noto accento licenzioso,
proprio come a suo tempo hanno fatto gli artisti
dell’Omaggio negli anni Sessanta.
HOHÒ è una mostra che racconta storie di oggi
partendo dalla suggestione di novelle narrate secoli fa
da dieci giovani in una villa della campagna toscana
durante la peste del 1348, un momento non meno
terrificante di quello che viviamo attualmente.