IDENTIFICAZIONE DI AREE DI RECLUTAMENTO PER LA
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IDENTIFICAZIONE DI AREE DI RECLUTAMENTO PER LA
Biol. Mar. Mediterr. (2007), 14 (2): 318-319 C. Munari, G. Caramori*, E. Turolla*, R. Rossi, M. Mistri Dipartimento di Biologia ed Evoluzione, Università di Ferrara, Via L. Borsari, 46 – 44100 Ferrara, Italia. [email protected] *Istituto Delta Ecologia Applicata, Via del Lavoro, 7 – 44020 Goro, Italia. IDENTIFICAZIONE DI AREE DI RECLUTAMENTO PER LA VONGOLA TAPES PHILIPPINARUM NEL DELTA DEL PO CLAM (TAPES PHILIPPINARUM) NURSERY AREAS IN THE PO DELTA Abstract – The localization and spatial extent of clam (Tapes philippinarum) natural nursery areas in the Po Delta area was assessed. Except for the southernmost areas (Sacca di Goro and Lidi Ferraresi), the extension of clam natural nurseries was very reduced with respect of lagoonal areas, suggesting the urgent need for restoring and protection actions. Key-words: clams, nursery areas, Tapes philippinarum, Po River Delta, Adriatic Sea. Introduzione - L’approccio alla risorsa vongola (Tapes philippinarum) si è nel tempo spostato dalla mera attività di pesca a quella che viene tecnicamente definita culture-based fishery (Rossi, 1992). Nell’allevamento, l’impiego di seme prodotto in laboratorio è stato necessario solo dopo i primi anni dalla sua introduzione (Rossi, 1989). Successivamente, grazie alla buona acclimatazione della specie, molte aree si sono rivelate vere e proprie nursery naturali, con conseguente perdita della dipendenza dal seme artificiale. Purtroppo negli ultimi 5-6 anni si è assistito ad una inversione di tendenza con il ricorso sempre più frequente all’acquisto di seme da schiuditoio, in massima parte proveniente da impianti esteri. La causa, a detta degli end-users, è la riduzione e/o scomparsa delle zone di nursery, nelle quali “non si trova più seme”. Scopo di questo studio è stato la localizzazione e la valutazione dell’estensione delle aree residue di nursery per la vongola nel Delta del Po. Materiali e metodi - I rilievi sono stati effettuati tra il 2005 e il 2006, considerando la fascia litorale e le lagune del Delta del Po ricadenti nelle province di Ferrara e Rovigo. I censimenti sono stati eseguiti con metodologia sistematica lungo transetti, in modo da ottenere un reticolo di punti cosparsi sull’intera area in esame. La localizzazione e l’estensione delle aree di nursery sono state rappresentate mediante l’elaborazione di una cartografia tematica digitalizzata (Surfer®, Golden Software Inc.). Risultati - In questo studio sono state localizzate aree di nursery nelle seguenti località: Sacca del Canarin, Sacca del Barbamarco, Sacca degli Scardovari, Sacca di Goro, Litorale ferrarese. La Sacca del Barbamarco ha estensione complessiva di 800 ettari con una profondità media di circa 0,8 m; per l’intera laguna i diritti esclusivi di sfruttamento sono a beneficio del Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine (Co.Co.Pe.Po.); qui è stata localizzata un’area nursery dell’estensione di 38 ha. La Sacca del Canarin ha una superficie di circa 1000 ha, ed una profondità media di 1 m; i diritti esclusivi di sfruttamento dei molluschi sono interamente a favore del Co.Co.Pe.Po. Le aree nursery localizzate ammontano a circa 82 ha. Per la Sacca degli Scardovari (3200 ha) valgono le stesse considerazioni fatte per le lagune precedenti; le aree nursery individuate sono pari a circa 45 ha. La Sacca di Goro ha superficie complessiva è di 2700 ha e profondità media di 1,5 m; oltre metà dell’intera laguna è rilasciata in regime concessorio a cooperative di pescatori; le aree nursery ammontano a circa 500 ha. La fascia litorale ferrarese compresa tra la linea di riva e le barriere frangiflutti presenti è in concessione a cooperative di pescatori locali, che ne fanno 319 uso per il reperimento del novellame da destinare all’allevamento nella Sacca di Goro. Qui le aree nursery ammontano a circa 260 ha. La Fig. 1 riporta un esempio della cartografia elaborata. Fig. 1 - Aree di nursery (grigio scuro) nella Sacca degli Scardovari e nella Sacca di Goro e litorale ferrarese. Nursery areas (dark grey) in the Sacca degli Scardovari and Sacca di Goro and Ferrara coastal zone. Conclusioni – Su un totale di circa 7700 ha di aree lagunari nel Delta del Po, solo 655 ha, pari a poco più dell’8%, sono sede di aree nursery per T. philippinarum. A questi vanno però aggiunti ben 260 ha lungo il litorale ferrarese. In ambito lagunare, l’area di nursery più estesa è nella Sacca di Goro (500 ha), dove oltre il 18% della sua estensione risulta idonea all’insediamento di nuovi nati. Nella Sacca degli Scardovari, che è la laguna più ampia del sistema deltizio preso in esame, le aree di nursery sono estremamente limitate (solo 45 ha, pari all’1,4% dell’area lagunare). Nelle lagune polesane in particolare sono indispensabili incisivi interventi di risanamento (officiosità delle bocche a mare, pulizia e ripascimento dei fondali, miglioramento della circolazione idrica), al fine di recuperare superfici idonee all’insediamento degli spat di vongola. Infine, proprio a causa della loro relativa esiguità, si suggerisce l’adozione di iniziative di protezione per le aree di nursery. A tal riguardo, le mappe digitalizzate così ottenute costituiranno una utile base per la gestione futura di tali aree, presentando il vantaggio di essere riaggiornabili con un minimo sforzo. Bibliografia ROSSI R. (1989) - Pesca e allevamento di vongola verace nella Sacca di Goro. Mare Nostrum, 3: 16-18. ROSSI R. (1992) - L’introduzione di specie alloctone e l’acquicoltura. Oebalia, 17: 5-14.