Scheda a cura del Comitato Scientifico della Mostra
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Scheda a cura del Comitato Scientifico della Mostra
Nell’anno 1905 Corrado Ricci, uno dei personaggi più ragguardevoli dell’amministrazione delle Antichità e Belle Arti dell’epoca, apriva nel Palazzo dei Priori di Volterra la Pinacoteca Civica. La ricorrenza del primo centenario è stata l’occasione per una ricognizione sull’arte del Medioevo e del primo Rinascimento a Volterra e nel territorio. La mostra è allestita nella stessa prestigiosa sede, restaurata per l’occasione, da cui si domina uno dei più straordinari panorami di tutta la Toscana. In essa sono raccolti oltre duecento capolavori, poco noti o del tutto inediti, realizzati tra l’età longobarda e la fine del Quattrocento. Sculture, pitture, miniature, oreficerie, avori, stoffe preziose, ceramiche, monete e sigilli, campane, materiali archeologici e documenti raccontano mille anni di storia e di cultura. È il periodo che vede Volterra, diocesi tra le maggiori dell’Italia centrale, affermarsi come libero comune e poi entrare sempre più nell’orbita di Firenze e della nascente dinastia medicea, con Cosimo il Vecchio e Lorenzo il Magnifico. La produzione artistica, orientata dapprima verso la cultura pisana, dal Trecento in avanti si lega sempre più strettamente alle novità senesi e fiorentine. Accanto ad importanti artisti volterrani come il miniatore Adalberto e i pittori Berlinghiero e Francesco Neri attivi anche a Pisa e a Lucca, troviamo così alcuni dei maggiori maestri senesi e fiorentini, quali ad esempio gli scultori Tino di Camaino, Agostino di Giovanni, Giovanni di Agostino, Francesco di Valdambrino e Andrea Della Robbia, e i pittori Enrico di Tedice, Bartolo di Fredi, Taddeo di Bartolo, Cenni di Francesco, Alvaro Pirez, Priamo della Quercia, Benvenuto di Giovanni, Neri di Bicci e Luca Signorelli. La mostra è anche una straordinaria occasione per scoprire i tesori artistici, racchiusi nelle chiese e nei musei di una città e di un territorio che, per quanto più noti come terre etrusche, s’impongono al visitatore soprattutto per aver mantenuto pressoché integra la propria struttura urbanistica ed architettonica medievale. Scheda a cura del Comitato Scientifico della Mostra