testi beat - WordPress.com

Transcript

testi beat - WordPress.com
Jack Kerouac, (Lowell, 12 marzo 1922 – St. Petersburg, 21 ottobre 1969), scrittore e poeta
statunitense.
Considerato uno dei più importanti scrittori americani padre del movimento beat, il suo stile
ritmato e immediato con una prosa spontanea è influenzato dalla musica bebop che adorava, si
autodefinì un poeta jazz.
Nato da genitori canadesi di madrelingua francese trasferiti negli Stati Uniti, Jack Kerouac fu uno
dei più promettenti talenti del football americano nel ruolo di running back, dotato di un fisico
robusto e di una velocità notevole venne chiamato a giocare nella squadra della Columbia
University di New York ma a causa di una frattura alla tibia e delle incomprensioni con l' allenatore
abbandonò il football ed cominciò a frequentare artisti e ribelli di New York.
Condusse una vita irregolare tra lunghi viaggi e amicizie con altri artisti ribelli alle regole.
Il suo libro più famoso è On The Road (Sulla Strada) uscito nel 1957 divenne subito un successo e
il libro simbolo della beat generation, una generazione di scrittori che influenzò i movimenti di
protesta degli anni seguenti.
Però il successo gli causò dei problemi perché pubblicò tutti i suoi lavori che aveva già scritto ma
questi vennero stroncati dalla critica dell' epoca, si abbandonò progressivamente sempre di più all'
alcolismo che ostacolò la sua attività di scrittore.
Morì nel 1969 a 47 anni di cirrosi epatica.
FONDAMENTI DELLA PROSA SPONTANEA
DISPOSIZIONE Loggetto è posto di fronte alla mente, nella realtà, come in un disegno [...]
PROCEDIMENTO Essendo il tempo fondamentale nella purezza del discorso, il linguaggio che
disegna è un flusso imperturbato della mente di segrete parole-idea personali, che soffiano (come
nel caso del musicista jazz) sul soggetto dell'immagine
METODO Niente punti a separare strutture-frase già rese arbitrariamente enigmatiche da
ingannevoli due punti e timide virgole di solito inutili ma il vigoroso trattino a separare il respiro
retorico [...]
RAGGIO DAZIONE Niente selettività di espressione ma seguire la libera deviazione della mente
negli illimitati soffia-sul-soggetto mari di pensiero [...]
INDUGI NEL PROCEDIMENTO Niente pause per pensare alla parola giusta ma l'accumulo
infantile di un concentrato scatologico di parole finché non si ottiene soddisfazione, che si rivelerà
come un grande ritmo [...]
CENTRO DI INTERESSE Non partire da un'idea preconcetta di cosa dire su un'immagine ma dal
gioiello centrale di interesse nel soggetto dell'immagine al momento di scrivere [...]
STATO MENTALE Se possibile scrivi senza coscienza in semitrance permettendo all'inconscio di
far entrare il proprio linguaggio non inibito interessante necessario e dunque moderno cosa che
l'arte cosciente censura, e scrivi con eccitazione, rapidità, con crampi da scrittura o battitura,
secondo le leggi dell'orgasmo, l'offuscamento della coscienza di Reich. Vieni da dentro, fuori al
rilassato e al detto."
DOTTRINA & TECNICA DELLA PROSA MODERNA
Elenco dei fondamenti
1. Taccuini segreti scarabocchiati, e pagine battute a macchina all'impazzata, solo per la tua
gioia
2. Sottomesso a ogni cosa, aperto all'ascolto
3. Cerca di non ubriacarti mai fuori da casa tua
4. Ama la tua vita
5. Qualcuna delle cose che provi troverà la sua forma
6. Folleggia santo balordo della mente
7. Soffia profondo quanto vuoi
8. Scrivi quello che vuoi senza fondo dal fondo della mente
9. Le ineffabili visioni dell'individuo
10. Non c'è tempo per la poesia ma proprio così com'è
11. Tic visionari vibranti nel petto
12. Fissando in trance sognare su un oggetto davanti a te
13. Rimuovi le inibizioni letterarie, grammaticali e sintattiche
14. Come Proust sii un vecchio copriteiera del tempo
15. Raccontare la vera storia del mondo col monologo interiore
16. Il gioiello centrale di interesse è l'occhio dentro l'occhio
17. Scrivi nel ricordo e nella meraviglia per te stesso
18. Scrivi dall'occhio centrale midollare verso l'esterno, nuotando nel mare del linguaggio
19. Accetta la perdita per sempre
20. Credi nel sacro profilo della vita
21. Lotta per disegnare il flusso che già esiste intatto nella mente
22. Non pensare alle parole quando ti fermi se non per farti unimmagine più chiara
23. Tieni conto di ogni giorno la data magnificata nel tuo mattino
24. Niente paura o vergogna nella dignità della tua esperienza, lingua & conoscenza
25. Scrivi perché il mondo legga e veda le immagini precise che ne hai
26. Filmlibro è il film in parole, la forma visiva americana
27. In lode del Personaggio nella Squallida Solitudine disumana
28. Comporre in modo sfrenato, indisciplinato, puro, che emerge dal basso, più è matto
meglio è
29. Sei un Genio ininterrottamente
30. Regista-Scrittore di film Terrestri Sponsorizzati & Finanziati in Paradiso
Solitudine messicana
E sono uno straniero infelice
Contento di scappare per le strade del Messico I miei amici sono morti su di me, le mie
amanti svanite, le puttane bandite,
il mio letto sbattuto e sollevato dal
terremoto - e niente erbasanta
per uno sballo a lume di candela
e sognare - solo spurghi d'autobus,
ventate polverose, e cameriere che sbirciano
da un buco nella porta
segretamente attizzate alla vista
degli onanisti fottenti i cuscini Io sono 1a Gargolla
di Nostra Signora
che sogna nello spazio
sogni di grigia nebbia Il mio volto è puntato verso Napoleone
- io non ho forma La mia agenda è piena di DEFUNTO
non ho valore nel vuoto,
in patria senza onore, Il mio unico amico è un vecchio pederasta
senza macchina da scrivere
Che, se è mio amico,
lo beccherò nel culo.
Mi resta ancora un po' di maionese,
tutta un'inutile bottiglia d'olio,
contadini mi lavano il lucernario,
un matto si schiarisce la voce
nel bagno attiguo
cento volte al giorno
condividendo il soffitto con me Se mi ubriaco mi viene sete
- se cammino il piede mi cede
- se sorrido la mia maschera è una farsa
- se piango non sono che un bambino - se mi ricordo sono bugiardo
- se scrivo la scrittura è passata - se muoio il morire è finito - se vivo è appena cominciato - se aspetto l'attesa è più lunga
- se vado l' andare è andato
- se dormo la beatitudine pesa mi pesa sulle palpebre - se vado a un cinema da poco prezzo
mi assaltano le cimici I costosi non me li posso permettere
- se non faccio niente
niente fa
Diane Di Prima
Una delle poetesse più conosciute della beat generation.
Nasce a Brooklyn il 6 Agosto 1934, abbandona gli studi per diventare scrittrice, frequenta artisti e
nel 1958 pubblica il primo libro. Nel 1962 comincia a praticare il buddismo. Nel 1966 si è trasferita
a Millbrook, entrando nella comunità psichedelica di Timothy Leary.
Nel 1969 ha pubblicato il racconto della sua esperienza beat in Memoirs of a Beatnik..
I suoi libri includono l' incendiario Revolutionary Letters, diversi volumi di memorie e
autobiografia, non ancora pubblicati, e molte raccolte di poesia, tra i quali Pieces of a Song.
ABBANDONATE......
Abbandonate a se stesse,le personesi fanno crescere i capelli.
Abbandonate a se stessesi tolgono le scarpe.
Abbandonate a se stesse fanno l'amore
dormono facilmente
dividono coperte,droga e bambini
non sono pigre o impaurite
piantano semi,sorridono,parlano fra loro.La parola
comincia dentro se stessa : tocco di amore
nel cervello,nell'orecchio.
Ritorniamo con il mare,con le maree
ritorniamo spesso come le foglie,numerosi
come l'erba,gentile e insistente,ricordiamo
il modo in cuii nostri piccoli muovono i primi passi a
piedi nudi attraverso le città
dell'universo.
Lettera Rivoluzionaria
Ho appena capito che il premio sono io
non ho altro
denaro per riscatto, nient'altro da spezzare o scambiare che la vita
il mio spirito dosato, frammentario, sparso
sul tavolo della roulette, ripago quanto posso
nient'altro da ficcare sotto il naso del maitre de jeu
nulla da spingere fuori dalla finestra, niente bandiare bianche
questa carne è tutto ciò che ho da offrire, fare il gioco con
questa testa qui e ora, e quello che vien dietro, la mia mossa
mentre strisciamo sopra questo bordo, proseguendo sempre
(si spera) fra le righe.
Poesie più o meno d'amore
cento larve
hanno insegnato alle mie viscere a torcersi
cento settimane or sono
e adesso tu vieni con bacche
nei capelli
e aspetti il mio applauso.
Mi domando
perché abbiamo dormito insieme
quelle notti e cosa abbiamo perduto
Lenore Kandel, poetessa della beat generation, nata il 14 gennaio 1932 a New York, morta il 18
ottobre 2009 a San Francisco.
Ha avuto una notevole notorietà a causa della persecuzione nei confronti del suo libretto di 8 pagine
contenente 4 poesie intitolato "The Love Book", nel 1966 venne sequestrato dalla polizia nei 2
negozi in cui era venduto per oscenità, al processo nel 1967 fu condannata ma poi venne assolta in
appello, questa disavventura fece vendere molte copie, Lenore ha ringraziato la polizia per la
pubblicità e ha destinato l'1% del ricavato delle vendite a un associazione benefica della polizia.
Fu un attivista del movimento controculturale, ha fatto parte del gruppo politico anarchico dei
Diggers, si è sposata con Billy Fritsch (poeta e membro della banda motociclistica degli Hells
Angels ) con cui ha avuto un grave incidente in moto nel 1970 che l' ha costretta al ritiro dalla vita
pubblica e a una lunghissima convalescenza.
Disse: "La poesia non è mai compromesso. È la manifestazione – traduzione di una visione,
un’illuminazione, un’esperienza. Se scendi a compromessi diventi un profeta cieco. Non c’è alcun
senso oggi in quella poesia che esiste soltanto come esercizio di destrezza. La tecnica è necessaria
finché serve da abile levatrice a chiarezza, bellezza, visione; quando si innamora di se stessa
produce masturbazione verbale."
Poesia dell'Illuminazione
Siamo stati tutti fratelli, ermafroditi come le ostriche
donando le nostre perle sbadatamente
nessuno aveva ancora inventato la proprietà
né la colpa né il tempo
guardavamo passare le stagioni, eravamo cristallini come neve
e ci fondevamo gentilmente in forme più nuove
mentre le stelle ci ruotavano sopra la testa
non avevamo imparato a tradire
i nostri esseri erano perle
irritanti trasmutate in splendore
e offerte sbadatamente
le nostre perle diventarono più preziose e i nostri sessi
statici
la mutabilità fece crescere una conchiglia, scoprimmo diversi
linguaggi
parole nuove per nuovi concetti, inventammo orologi e sveglia
barriere lealtà
tuttavia...perfino ora...facendo finta di comunicare
infinite percezioni
mi ricordo
che siamo tutti stati fratelli
e offro sbadatamente
Charles Bukowski (Andernach, Germania, 16 agosto 1920 – San Pedro, USA, 9 marzo 1994)
poeta e scrittore statunitense.
Nato in Germania da padre statunitense di origini tedesche- polacche e da madre tedesca, la
famiglia si trasferì nel 1925 negli USA., dal 1930 si stabili a Los Angeles dove rimase.
Ebbe una vita influenzata dalle sue passioni per: alcolici, corse dei cavalli, sesso.
Pubblicò il primo racconto nel 1944 e un secondo nel 1946 ma vedendo che non avevano successo
si fermo con lo scrivere e si prese quella che lui ha definito "una sbronza di dieci anni" in cui vago
per gli Stati Uniti vivendo con lavori precari, nel 1955 stava per morire per un ulcera perforante,
quando usci dall' ospedale si mise a scrivere poesie, nel 1957 si sposo con una poetessa texana,
Barbara Frye, conosciuta per corrispondenza e che non aveva mai visto, divorziò nel 1959.
Dal 1960 lavorò all' ufficio postale di Los Angeles, nel 1969 la casa editrice Black Sparrow gli offri
cento dollari alla settimana per il resto della sua vita, lasciò l' ufficio postale e si dedicò totalmente
alla scrittura dichiarando: “Avevo solo due alternative: restare all'ufficio postale e impazzire... o
andarmene e giocare a fare lo scrittore e morire di fame. Decisi di morire di fame".
Un mese dopo pubblicò il suo primo romanzo Post Office e ottenne successo diventando celebre.
Scrisse sei romanzi, centinaia di racconti e migliaia di poesie.
SPLASH
L'illusione è che tu semplicemente
Stia leggendo questa poesia.
La realtà è che questa è
più di una poesia.
Questo è il coltello
Di un accattone.
È un tulipano
È un soldato che marcia
Attraverso Madrid.
Questo sei tu
Sul tuo letto di morte.
Questo è Li Po che ride
Questo è il circo
del diavolo.
E non la stai leggendo
Su una pagina
Sottoterra.
No, non è una dannata
Poesia.
È un cavallo
che dorme.
Una farfalla dentro
Il tuo cervello.
È la pagina che legge
Te.
La senti?
È come un cobra.
È un aquila affamata
che sorvola la stanza.
Questa non è una poesia
La poesia è barbosa,
ti fa venire sonno.
Queste parole ti incitano
a una nuova
follia.
Ti ha toccato la grazia,
sei stato spinto
dentro un abbacinante
regione di luce.
Adesso l'elefante
Sogna insieme
a te.
La volta dello spazio
curva e ride.
Adesso puoi morire
Tu puoi morire adesso come
Si doveva morire da uomini:
grande,
vittorioso,
con l'orecchio della musica,
essendo tu la musica,
che romba,
romba,
romba.
Allen Ginsberg - Il 3 giugno 1926 nasce a Newark, New Jersey, figlio primogenito di una coppia
borghese di ebrei. Il padre è insegnante in una high school ed è anche poeta, mentre la madre, di
origine russa, è un'attivista filocomunista. Allen è molto attaccato alla madre che però ben presto
comincia a dare segni di chiaro squilibrio mentale, fino ad essere poi internata; con essa il poeta
rifiuterà tutte le altre donne e la sessualità femminile.
L'influenza politica su Ginsberg è molto forte e già da bambino comincia a scrivere lettere di
protesta ai giornali mentre si propone di diventare un brillante avvocato per battersi a favore degli
operai. Nel 1943, entra alla Columbia University dove conosce Kerouac, che gli fa incontrare il jazz
e le droghe, e insieme a lui inizia a frequentare Burroughs che li introduce al mondo della
letteratura. Legge Celine, Kafka, Vico e Spengler, ma le fonti sono Blake, Williams, Pound,
Thoreau e soprattutto Whitman. Come quest'ultimo infatti si sente solo, ama cosmicamente tutti gli
esseri umani, si forma su esperienze mistiche, ha ambiguità sessuale, usa lo stesso tono profetico,
denuncia l'ipocrisia e il materialismo e non ha la freddezza tipica delle accademie: "Una parola sulle
accademie: la poesia è stata attaccata da un mucchio di rompiscatole ignoranti e spaventati che non
capiscono [...] Il guaio con questi fottuti è che non riconoscerebbero la poesia neanche se spuntasse
e glielo mettesse in culo in pieno giorno".
Per una bravata viene espulso per un anno, anno in cui comincia a frequentare locali per
omosessuali, accettando la propria condizione, e gli spacciatori di Times Square, gli hipsters. In una
visione sente Blake che gli parla ed egli così si convince di essere portavoce del divino nella vita.
Per non dover scontare una pena con la giustizia si fa internare incontrando così il poeta Carl
Solomon, che gli suggerisce la lettura dei surrealisti e proprio a lui viene dedicato Howl.
Nel 1949 si laurea e abbandona New York per viaggiare in autostop e incontrare Neal Cassady, di
cui si innamora però senza successo. Sente di appartenere al mondo dei Beats e trova in questi quel
misticismo volto a ricostruire l'interezza dell'uomo; in tal modo riunisce il profetismo ebraico a
quello whitmaniano e blakeiano.
“Morte all'orecchio di Van Gogh”
da The Beats (1966)
Il poeta è un sacerdote
Il dollaro è la misura dell'anima americana
Il Congresso si è spinto fin sul precipizio dell'Eterno
il Presidente ha fabbricato una macchina da guerra
che erutterà come un vulcano
e farà nascere Russia da Kansas
Tradiscono il Secolo Americano senatori folli
che non vanno più a letto con le mogli
Franco ha trucidato Lorca magico figlio di Withman
e come Majakowski s'è ucciso
per sfuggire alla Russia
Hart Crane illustre platonista s'è ucciso per
seppellire la falsa America
e milioni di tonnellate di grano, grano d'uomo, furono
arse nei segreti sotterranei della Casa Bianca
mentre l'India languiva affamata e urlava e divorava
cani rabbiosi gonfi di pioggia e montagne di uova frantumate
in bianca polvere ardevano nelle aule del Congresso
mai più uomo timorato di dio metterà piede
in quei luoghi a causa del fetore delle putrefarre uova d'America
e gli indiani di Chiapas ancora biascicano
le loro avitaminiche tortillas
ancora gli aborigeni d'Australia vaneggiano in deserti vuoti d'uova
e raramente io mangio uova a colazione
benchè il mio lavoro richieda uova all'infinito per nascere
all'Eternità
le uova sono fatte per chi ha fame
o le madri che le hanno generate e il dolore delle innumerevoli galline americane
si esprime nelle strida dei comici alla radio
Oggi Detroit ha prodotto un milione di automobili
fatte di gomma vegetale
e di fantasmi
ma io cammino e cammino e con me cammina
L'Oriente e l'Africa
tutto cammina
e prima o poi il Nord America camminerà
poiché se noi abbiamo cacciato dalle nostre soglie l'Angelo cinese,
questi ci caccerà dalla Porta d'oro del futuro
nessuno ha avuto pietà del Tananika
Einstein da vivo fu schernito per la sua politica celeste
Betrand Russell scacciato da New York
per aver fornicato
e Chaplin immortale allontanato da queste rive
con la rosa tra i denti
e una segreta congiura della chiesa cattolica
nelle latrine del Congresso
ha rifiutato gli anticoncettivi
alle incessanti masse dell'India
Qui non si pubblicano parole
che non siano le deliranti vili invenzioni di robot corrotti
il giorno in cui si stamperà la vera letteratura,
la voce del gran copro d'America,
sarà giorno di rivoluzione (...)
Per Carl Solomon
Howl
I - Parte prima
Ho visto le menti migliori della mia generazione
distrutte dalla pazzia, affamate nude isteriche,
trascinarsi per strade di negri allalba in cerca di
droga rabbiosa,
hipsters dal capo d'angelo ardenti per l'antico contatto
celeste con la dinamo stellata nel macchinario
della notte,
che in miseria e stracci e occhi infossati stavano su
partiti a fumare nel buio soprannaturale di
soffitte a acqua fredda fluttuando sulle cime delle
città contemplando jazz,
che mostravano il cervello al Cielo sotto l'Elevated
e vedevano angeli Maomettani illuminati
barcollanti su tetti di casermette
che passavano per le università con freddi occhi radiosi
allucinati di Arkansas e tragedie blakiane
fra gli eruditi della guerra,
che venivano espulsi dalle accademie come pazzi e
per aver pubblicato odi oscene sulle finestre del
teschio
che si accucciavano in mutande in stanze non sbarbate,
bruciando denaro nella spazzatura e ascoltando
il Terrore attraverso il muro,
che erano arrestati nella loro barbe pubiche ritornando
da Laredo con una cintura di marijuana per
New York,
che mangiavano fuoco in alberghi vernice o bevevano
trementina nella Paradise Alley, morte, o notte
dopo notte si purgatorizzavano il torso
con sogni, droghe, incubi di risveglio, alcool e uccello
e sbronze a non finire,
incomparabili strade cieche di nebbia tremante e
folgore mentale in balzi verso i poli di Canada e
Paterson, illuminando tutto il mondo immobile
del tempo in mezzo,
solidità Peyota di corridoi, albe cimiteri alberi verdi
retro cortili, sbronze di vino sopra i tetti, rioni
di botteghe in gioiose corse drogate neon balenio
di semafori, vibrazioni di sole e luna e
alberi nei rombanti crepuscoli invernali di Brooklyn,
fracasso di pattumiere e dolce regale luce
della mente,
che si incatenavano alla sotterranea in corse interminabili
dal Battery al santo Bronx pieni di simpamina
finché la strepito di ruote e bambini
li faceva scendere tremanti a bocca pesta e scassati
stremati nella mente svuotata di fantasia
nella luce desolata dello Zoo
che affondavano tutta la notte nella luce sottomarina
di Bickford fluttuavano fuori e passavano un
pomeriggio di birra svanita nel desolato Fugazzi
ascoltando lo spacco del destino al jukebox all'idrogeno,
che parlavano settanta ore di seguito dal parco alla
stanza al bar a Bellevue al museo al ponte di
Brooklyn,
schiera perduta di conversatori platonici precipiti dai
gradini d'ingresso dalle scale di sicurezza dai
davanzali dall'Empire State giù dalla Luna,
farfugliando strillando vomitando sussurrando fatti
e ricordi e antidoti e sensazioni ottiche e shocks
di ospedali e carceri e guerre,
interi intelletti rigurgitati in un richiamo totale per
sette giorni e notti con occhi brillanti, carne
da Sinagoga sbattuta per terra,
che svanivano nel nulla Zen New Jersey lasciando
una scia di ambigue cartoline del Municipio di
Atlantic City,
straziati da sudori Orientali e scricchiolii d'ossa
Tangerini e emicranie Cinesi nel rientro dalla
steppa in una squallida stanza mobiliata di Newark,
che giravano e giravano a mezzanotte tra i binari
morti chiedendosi dove andare, e andavano, senza
lasciare cuori spezzati,
che accendevano sigarette in carri merci carri merci
carri merci strepitanti nella neve verso fattorie
solitarie nella notte dei nonni,
che studiavano Plotino Poe Sangiovanni della Croce
telepatia e cabala del bop perché il cosmos
vibrava istintivamente ai loro piedi nel Kansas,
che stavano soli per le strade dello Idaho in cerca di
visionari angeli indiani che erano visionari angeli
indiani,
che credevano di essere soltanto matti quando Baltimora
luccicava in un'estasi soprannaturale,
che sobbalzavano in limousine col Cinese dell'Oklahoma
sotto l'impulso di inverno mezzanotte luce
stradale provincia pioggia,
che indugiavano affamati e soli a Houston in cerca
di jazz o sesso o minestra, e seguivano il
brillante spagnolo per chiacchierare sull'America e
lEternità, causa persa, e così si imbarcavano per
l'Africa,
che scomparivano nei vulcani del Messico non
lasciando che l'ombra dei jeans e la lava e ceneri
di poesia sparse nella Chicago caminetto
che riapparivano sulla West Coast indagando sul
F.B.I. barbuti e in calzoncini con grandi occhi
pacifisti sexy nella pelle scura distribuendo
volantini incomprensibili,
che si bruciavano le braccia con sigarette protestando
contro la nebbia di tabacco narcotico del Capitalismo,
che diffondevano manifesti Supercomunisti in Union
Square piangendo e spogliandosi mentre le
Sirene di Los Alamos li zittivano col loro grido,
e gridavano giù per Wall e anche il ferry di
Staten Island gridava,
che crollavano piangendo in palestre bianche nudi e
tremanti davanti al macchinario di altri scheletri,
che mordevano i poliziotti nel collo e strillavano di
felicità nella camionette per non aver commesso
altro delitto che la loro intossicazione e pederastia pazza tra amici,
che urlavano in ginocchio nella sotterranea e venivano
trascinati dal tetto sventolando genitali e
manoscritti,
che si lasciavano inculare da motociclisti beati,
e strillavano di gioia,
che si scambiavano pompini con quei serafini umani,
i marinai, carezze di amore Atlantico e Caribeo,
che scopavano la mattina la sera in giardini di rose e
sull'erba di parchi pubblici e cimiteri spargendo
il loro seme liberamente su chiunque venisse,
che gli veniva un singhiozzo interminabile cercando
di ridacchiare ma finivano con un singhiozzo
dietro un tramezzo dei Bagni Turchi quando
l'angelo biondo e nudo veniva a trafiggerli con
una spada,
che perdevano i loro ragazzi d'amore per le tre vecchie
streghe del fato la strega guercia del dollaro
eterosessuale la strega guercia che strizza
l'occhio dal grembo e la strega guercia che sta
lì piantata sul culo a spezzare i fili doro
intellettuali del telaio artigianale,
che copulavano estatici e insaziati con una bottiglia
di birra un amante un pacchetto di sigarette una
candela e cadevano dal letto, e continuavano sul
pavimento e giù per il corridoio e finivano
svenuti contro il muro con una visione di figa
suprema e vengono eludendo l'ultimo sperma della coscienza,
che addolcivano le fiche di milioni di ragazze tremanti
al tramonto, e avevano gli occhi rossi la mattina
ma pronti ad addolcire la figa dell'alba,
natiche lampeggianti sotto i granai e nude nel lago,
che andavano a puttane nel Colorado in miriadi di
macchine notturne rubate, N.C., eroe segreto
di queste poesie, mandrillo e Adone di Denver
gioia alla memoria delle sue innumerevoli scopate
di ragazze in terreni abbandonati e retrocortili
di ristoranti per camionisti, in poltrone traballanti
di vecchi cinema, su cime di montagna
in caverne o con cameriere secche in strade
familiari sottane solitarie alzate e solipsismi
particolarmente segreti nei cessi dei distributori
di benzina, e magari nei vicoli intorno a casa,
che dissolvevano in grandi cinema luridi, si spostavano
in sogno, si svegliavano su una Manhattan
improvvisa, e si tiravano su da incubi di
cantine ubriachi di Tokay spietato e da orrori di
sogni di ferro della Terza Strada e inciampavano
verso l'Ufficio Assistenza,
che camminavano tutta la notte con le scarpe piene
di sangue su moli coperti di neve aspettando che
una porta sullo East River si aprisse su una
stanza piena di vapore caldo e di oppio,
che creavano grandi drammi suicidi in appartamenti
a picco sullo Hudson sotto azzurri fasci
antiaerei di luce lunare e le loro teste saranno
incoronate di alloro nell'oblio,
che mangiavano stufato d'agnello dell'immaginazione
o ingoiavano rospi nel fondo fangoso dei fiumi
di Bowery,
che piangevano sulle strade romantiche coi carretti
pieni di cipolle e musica scassata,
che sedevano in casse respirando al buio sotto il
ponte, e si alzavano per fare clavicembali nelle
loro soffitte,
che tossivano al sesto piano di Harlem incoronati
di fiamme sotto il cielo tubercolare circondati
da teologia in cassette di frutta
che scarabocchiavano tutta la notte in un rock and roll
su incantesimi da soffitta destinati a diventare
nella mattina giallastra strofe di assurdo,
che cuocevano animali marci polmoni cuori code
zampe borsht e tortillas sognando il puro
reame vegetale,
che si buttavano sotto furgoni di carne in cerca di
un uovo,
che buttavano orologi dal tetto per gettare il loro
voto all'Eternità fuori del Tempo, e per un
decennio dopo le sveglie cadevano ogni giorno
sul loro capo,
che si tagliavano i polsi tre volte di seguito senza
seguito, rinunciavano ed erano costretti ad aprire
negozi di antiquariato dove credevano di
invecchiare e piangevano,
che venivano arsi vivi nei loro innocenti vestiti di
flanella sulla Madison Avenue tra esplosioni di
versi di piombo e il frastuono artificiale dei ferrei
reggimenti della moda e gli strilli alla nitroglicerina
dei finocchi della pubblicità e l'iprite
di sinistri redattori intelligenti, o venivano investiti
dai taxi ubriachi della Realtà Assoluta,
che si buttavano dal ponte di Brooklyn questo è successo
davvero e se ne andavano sconosciuti e dimenticati
tra la foschia spettrale di Chinatown
minestra vicoli e autopompe, neanche una birra gratis,
che cantavano disperati dalle finestre, cadevano dal
finestrino della sotterranea, si buttavano nello sporco
Passaic, saltavano su negri, piangevano lungo
tutta la strada, ballavano scalzi su bicchieri rotti
spaccavano nostalgici dischi Europei di jazz tedesco
del 30 finivano il whisky e vomitavano rantolando
nel cesso insanguinato, nelle loro orecchie
gemiti e l'esplosione di colossali sirene,
che rantolavano giù per le autostrade del passato andando
l'un l'altro verso l'hotrod-Golgotha di
veglia solitudine-prigione o l'incarnazione del
jazz di Birmingham,
che guidavano est-ovest settantadue ore per sapere
se io avevo una visione o tu avevi una visione
o lui aveva una visione per scoprire lEternità,
che andavano a Denver, che morivano a Denver,
che ritornavano a Denver e aspettavano invano,
che vegliavano a Denver e meditavano senza
compagni a Denver e infine se ne andavano per
scoprire il Tempo, e ora Denver ha nostalgia dei suoi eroi,
che cadevano in ginocchio in cattedrali senza speranze
pregando per l'un l'altro salvezza e luce e seni, finché
l'anima si illuminava i capelli per un attimo,
che si sfondavano il cervello in prigione aspettando
criminali impossibili dalla testa bionda e il fascino
della realtà nei loro cuori che cantavano
dolci blues a Alcatraz,
che si ritiravano in Messico per conservarsi alla droga,
o a Rocky Mount per il tenero Buddha o a
Tangeri a ragazzini o alla Southern Pacific
per la locomotiva nera o a Harvard o a Narciso
o a Woodlawn alle orge o alla fossa,
che chiedevano prove di infermità mentale accusando
la radio di ipnotismo e venivano lasciati con la
loro pazzia e le loro mani e una giuria incerta,
che al CCNY buttavano patate in insalata ai conferenzieri
sul Dadaismo e poi si presentavano sui
gradini di pietra del manicomio con teste rapate
e discorsi arlecchineschi di suicidio, chiedendo
un'immediata lobotomia,
e invece venivano sottoposti al vuoto concreto o
insulina metrasol elettricità idroterapia psicoterapia
terapia educativa ping-pong e amnesia,
che in malinconica protesta rovesciavano un unico
simbolico tavolo da ping-pong, riposando un
poco in catatonia,
ritornando anni dopo proprio calvi eccetto una parrucca
di sangue, e lacrime e dita, al visibile destino
da pazzo delle corsie della città-manicomio dell'Est,
fetidi corridoi di Pilgrim State Rockland e Greystone,
litigando con gli eco dell'anima, rockrollando
nella mezzanotte solitudine-panca dolmen- reami
dellamore, sogno della vita un incubo, corpi
ridotti pietra pesanti come la luna,
con mamma finalmente ..., e l'ultimo libro fantastico
scaraventato dalla finestra, e l'ultima porta chiusa
alle 4 del mattino e l'ultimo telefono sbattuto
in risposta contro il muro e l'ultima stanza
ammobiliata svuotata fino all'ultimo pezzo di
mobilia mentale, un rosa di carta gialla attorcigliata
su una gruccia di fil di ferro nell'armadio,
e perfino essa immaginaria, nient'altro che
un pezzetto di speranza nell'allucinazione
ah, Carl, mentre tu non sei al sicuro io non sono al
sicuro, e ora sei davvero nel totale brodo animale
del tempo
e che dunque correvano per le strade gelate ossessionati
da un lampo improvviso dell'alchimia dell'uso
dell'ellisse il catalogo il metro e i piani
vibranti,
che sognavano e facevano abissi incarnati nel Tempo
e lo Spazio mediante immagini contrapposte, e
intrappolavano l'arcangelo dell'anima tra 2 immagini
visive e univano i verbi elementari e
sistemavano insieme il sostantivo e il trattino
della coscienza sobbalzando alla sensazione del
Pater Omnipotens Aeterni Deus
per ricercare la sintassi e la misura della povera prosa
umana e fermarvisi di fronte muti e intelligenti
e tremanti di vergogna, ripudiati ma con
anima confessa per conformarsi al ritmo del
pensiero nella sua testa nuda e infinita,
il pazzo vagabondo e angelo battuto nel Tempo,
sconosciuto, ma dicendo qui ciò che si potrebbe
lasciar da dire nel tempo dopo la morte,
e si alzavano reincarnati nei vestiti spettrali del jazz
all'ombra tromba doro della banda e suonavano
la sofferenza per amore della nuda mente dAmerica
in un urlo di sassofono elai elai lamma lamma
sabacthani che faceva tremare le città
fino all'ultima radio
col cuore assoluto della poesia della vita macellato
dai loro corpi buono da mangiare per mille anni.
II - Parte seconda
Quale sfinge di cemento e alluminio gli ha sfracellato
il cranio e gli ha divorato il cervello e
l'immaginazione?
Moloch! Solitudine! Lerciume! Schifezza! Spazzatura
e dollari inafferrabili! Bambini che strillano nei
sottoscala! Ragazzi che singhiozzano negli eserciti!
Vecchi che piangono nei parchi!
Moloch! Moloch! Incubo di Moloch! Moloch spietato!
Moloch mentale! Moloch duro giudice degli uomini!
Moloch prigione incomprensibile! Moloch galera teschio
di morte senza anima e Congresso di dolori!
Moloch i cui edifici sono sentenze! Moloch
vasta pietra di guerra! Moloch governi
stupefatti!
Moloch la cui mente è puro macchinario! Moloch
il cui sangue è denaro che scorre! Moloch le
cui dita sono dieci eserciti! Moloch il cui petto
è una dinamo cannibale! Moloch il cui orecchio
è una tomba fumante!
Moloch i cui occhi sono mille finestre cieche! Moloch
i cui grattacieli sorgono in lunghe strade come
Jehovah senza fine! Moloch le cui fabbriche sognano
E gracchiano nella nebbia! Moloch le cui
ciminiere e antenne incoronano le città!
Moloch il cui amore è petrolio e pietra senza fine!
Moloch la cui anima è elettricità e banche! Moloch
la cui povertà è lo spettro del genio! Moloch
la cui sorte è una nube di idrogeno asessuale!
Moloch il cui nome è la mente!
Moloch in cui mi siedo solo! Moloch in cui sogno
Angeli! Pazzo in Moloch! Rotto in culo in Moloch!
Senza amore e castrato in Moloch!
Moloch che mi è entrato presto nell'anima! Moloch
in cui sono una coscienza senza corpo! Moloch
che mi ha fatto uscire spaventato dalla mia estasi
naturale! Moloch che io abbandono! Svegliatevi
in Moloch! Luce che cade dal cielo!
Moloch! Moloch! Appartamenti robot! Sobborghi invisibili!
Tesori e scheletri! Capitali cieche! Industrie
Diaboliche! Nazioni spettrali! Manicomi invincibili!
Cazzi di granito! Bombe mostruose!
Si sono rotti la schiena innalzando Moloch al Cielo!
Strade, alberi, radio, tonnellate! Innalzando la
città al Cielo che esiste e ci circonda!
Visioni! Profezie! Allucinazioni! Miracoli! Estasi! alla
Deriva sul fiume americano!
Sogni! Adorazioni! Illuminazioni! Alla Religioni! L'intero
Carico di coglionerie da raffinati!
Sfondamenti! Al di là del fiume! Salti e crocifissioni!
Giù nella piena! Drogati! Epifanie! Disperazione!
Dieci anni di urli da bestie e suicidi! Menti!
Nuovi amori! Generazione pazza! Giù sulle rocce
Del Tempo!
Vere risate sante nel fiume! Han visto tutto quanto!
gli occhi stravolti! se sante grida! Hanno detto
addio! si sono buttati dal tetto! verso
la solitudine! salutando! portando fiori!
giù nel fiume! nelle strade!
III - Parte terza
Carl Solomon! Sono con te a Rockland
Dove sei più matto di me
Sono con te a Rockland
Dove certo ti senti molto strano
Sono con te a Rockland
Dove imiti l'ombra di mia madre
Sono con te a Rockland
Dove hai assassinato le tue dodici segretarie
Sono con te a Rockland
Dove ridi a questo humour invisibile
Sono con te a Rockland
Dove siamo grandi scrittori sulla stessa terribile
Macchina da scrivere
Sono con te a Rockland
Dove le tue condizioni si sono aggravate e se ne
Parla alla radio
Sono con te a Rockland
Dove le facoltà del cranio non ammettono più i
Vermi dei sensi
Sono con te a Rockland
Dove tu bevi tè dal seno della zitelle di Utica
Sono con te a Rockland
Dove scherzi sui corpi delle infermiere le arpie del
Bronx
Sono con te a Rockland
Dove in camicia di forza gridi che stai perdendo
La partita al vero ping-pong dell'abisso
Sono con te a Rockland
Dove pesti sul piano catatonico l'anima innocente
E immortale non dovrebbe morire empiamente
In un manicomio armato
Sono con te a Rockland
Dove cinquanta altri elettroshocks non restituiranno
La tua anima al suo corpo del pellegrinaggio
A una croce del vuoto
Sono con te a Rockland
Dove accusi i dottori di pazzia e complotti la
Rivoluzione socialista Ebraica contro il Golgotha
nazionale fascista
Sono con te a Rockland
Dove spaccherai i cieli di Long Island e risusciterai
Il tuo vivente Gesù umano dalla tomba
Sovrumana
Sono con te a Rockland
Dove venticinquemila compagni pazzi tutti insieme
Cantano le ultime strofe dell'Internazionale
Sono con te a Rockland
Dove abbracciamo e baciamo gli Stati Uniti che tossiscono tutta
La notte e non ci lasciano dormire
Sono con te a Rockland
Dove ci svegliamo dal coma elettrizzati dagli
Aeroplani delle nostre anime che rombano sul
Tetto sono venuti a buttare bombe angeliche
L'ospedale si illumina muri immaginari precipitano
O scarne legioni correte fuori O shock
Stellato di misericordia è giunta la guerra eterna
O vittoria non badare alle mutande siamo liberi
Sono con te a Rockland
Nei miei sogni arrivi in lacrime gocciolante dalla
Crociera della traversata in autostrada dell'America
Fino alla porta del mio cottage nella notte
Dell'Ovest
OK Neal Spirito etereo
lucente come l'aria che muove
azzurro come alba di città
felice come luce emanato dal Giorno sulle nuove case delta città
Giganteschi mattoni Maya sorgono ricostruiti
nel Lower East Side
finestre splendono nello smog latteo.
Apparenza non necessaria adesso.
Peter (dorme solo nella stanza accanto, triste. Sei reincarnato? Puoi udirmi parlare?
Se mai alcuno ha avuto la forza di udire l'invisibile, E guidare attraverso il Muro del Maya
eri tu ad averla
Che cosa sei adesso, Spirito?
eri spirito nel corpo
corpo è cremato
accanto alle rotaie Ferroviarie
Deserto San Miguel Allende,
fuori città,
Spirito diventato spirito,
o robot ridotto in Ceneri.
Tenero Spirito, grazie per avermi toccato con tenere mani Quando eri giovane, in un bellissimo
corpo,
Un tocco così puro era Speranza al di là di carne-Maya, Ciò che sei adesso,
impersonale, tenero
mi mostrasti i tuoi muscoli/calore/oltre vent'anni fa quando giacevo tremante sul tuo petto
mettevi il tuo braccio al mio collo,
- Stavamo insieme in una stanza nuda nella 103esima Strada Ascoltando una Radio di legno,
con gli occhi chiusi
rosso Eterno di Shabda
lampeggiava nei nostri cervelli al Sassofono di Illinois Jacquet fremente,
Cornetta profetica di Louis Jordan,
Honeydrippers Open The Door Richard all'Apocalisse di Cristo
Le case sono senza sostanza
Questa è la mia Visione di New York
fuori degli uffici appartamenti a est dove il telefono suonò ieri notte
e una cordiale Voce sconosciuta di Denver mi chiese, avevo avuto la notizia dall'Ovest?
Un arresto in massa, Eugene Oregon o Hollywood Incombe ebbi un presentimento.
" No " dissi " sono Stato via tutta la settimana, " "non hai avuto la notizia dall'Ovest,
Neal Cassady è morto "
Oh! voce di colomba di Peter sull'altra linea, in ascolto.
La tua fotografia fissa allegra, drammatica, tesa,
una candela brucia,
verde bastone di incenso degli dei della casa. La Tirannia Militare raggiunge le Università, la tua
Profezia
avvicinando il suo senso pia gentile ci conduce
Giù
al risveglio del Grande Anno.
Kesey è nell'Oregon a scrivere linguaggio di romanzo
fattoria di famiglia solo.
Non avevi altro da fare? Avevi fatto tutto il tuo lavoro? Avevi visto il tuo primo figlio?
Perché ci hai lasciati tutti qui?
E stata vinta la battaglia?
Sono uno scheletro fantasma con denti, cranio
posato su un cuscino
a invocare il tuo spirito coscienza eco di dio, mormorando
triste a me stesso.
Lamento all'alba non necessario,
il mondo è liberato, desiderio esaudito, la tua storia finita,
storia narrata, Karma risolto, preghiere compiute
visione manifesta, nuova consapevolezza esaudita, spirito ritornato in un circolo,
mondo lasciato vuoto, autobus rombanti lungo le strade
immondizia sparsa a profusione nelle strade
Splendore solidificato, destino di fantasma-familiare
ritornato all'alba-Auto,
il tuo destino caduto sulle rotaie ferroviarie
il mio corpo respira leggero,
giaccio solo,
vivendo
Dopo amicizia svanita dalle forme carnali
pesante felicità è sospesa nel cuore,
potrei parlarti per Sempre,
Il piacere inesauribile, discorso di spirito a spirito,
O Spirito.
Signore spirito, perdona i miei peccati,
Signore spirito ridammi la tua benedizione,
Signore Spirito perdona le richieste del mio corpo fantasma,
Signore Spirito grazie per la tua passata bontà,..
Signore Spirito in Cielo, Che differenza faceva la tua forma mortale, Che cosa oltre questa grande
mostra di Spazio? Rapide passioni generazioni di
Domanda? angosciose guidate notturne nel Texas?
bus psichedelico egira chiacchiere
Poesie di automobile verde, strade ispirate?
Triste, Jack a LowelI vide più di tutti il fantasma
Più solo di tutti, tranne il tuo nobile Io.
Signore Spirito, sono sospinto solo:
Oh sospiro profondo.
10 Febbraio 1968
Neal Cassady è il driver, la guida, della Beat Generation.
Nasce a Salt Lake City, l8 febbraio del 1926, e passa l'infanzia e l'adolescenza a Denver dopo aver
visto morire la madre quando aveva ancora dieci anni. Fa un gran numero di mestieri - dal
parcheggiatore al frenatore di treni - fino allo scoppio della guerra, che in seguito riuscì ad evitare
con un certificato falso di licenza liceale. Rubò circa cinquecento macchine solo per il gusto di farci
un giro e mai ne rivendette una; tuttavia, fu evidentemente ricercato, arrestato e mandato in
riformatorio fino a diciassette anni. Quindi frequentò per un po la Columbia University dove
conobbe Kerouac, Ginsberg e Burroughs.
La sua vita è praticamente narrata interamente in On the Road, anche se il suo nome è mutato in
Dean Moriarty, ed è fatta di interminabili viaggi coast-to-coast, di mogli, avventure e figli. E una
specie di messaggero dell'amore e della schiettezza, un "campione di vitalità"; parla ansiosamente
con ardenti immagini ed è quasi sempre a corto di respiro. Così facendo si crea un'atmosfera di
fascino che lo circonda e lo rende inneggiato simbolo di libertà, spontaneità e felicità.
Gregory Corso - Il 26 marzo 1930 nasce a New York da genitori italiani, una famiglia instabile che
lo mette di fronte a situazioni come l'orfanotrofio, fughe e riformatorio. A diciassette anni progetta
una rapina per cui poi viene arrestato; in carcere conosce la letteratura del grande Ottocento e scrive
poesie già verso la fine degli anni Quaranta. Nel '50 conosce Ginsberg per caso al Greenwich
Village. Va ad Harvard e diviene un topo di biblioteca, mentre continua la sua produzione poetica.
Matrimonio
Devo sposarmi? Devo essere buono?
Far colpo vestito di velluto e cappuccio da Faust sulla ragazza che abita
accanto?
Portarla al cimitero invece che al cinema
dirle tutto sui lupi mannari vasche da bagno e clarinetti biforcuti
poi desiderarla e baciarla e tutti i preliminari
e lei che arriva solo fino a un certo punto e io capisco perché
e non mi arrabbio dicendo Devi sentire! È bello sentire!
Invece la prendo fra le braccia mi appoggio a una vecchia tomba contora
e corteggio lei la notte intera le costellazioni nel cielo Quando mi presenta i suoi genitori
schiena diritta, capelli finalmente ravvivati,
strangolato da una cravatta,
devo sedere a ginocchia unite sul loro sofà da 3° grado
e non domandare Dov'è il bagno?
Come sentirmi se non come sono,
pensando spesso al sapone Flash Gordon O come deve essere orribile per un giovanotto
seduto davanti a una famiglia e la famiglia che pensa
Non l'abbiamo mai visto! Vuole la nostra Mary Lou!
Dopo il tè e i dolci fatti in casa mi chiedono Come ti guadagni la vita?
Devo dirglierlo? Gli sarei simpatico dopo?
Direbbero Va bene sposatevi, perdiamo una figlia
ma guadagnamo un figlio E devo domandare allora Dov'è il bagno?
Dio, e il matrimonio! Tutta la famiglia e i suoi amici
e sol un pugno dei miei, tutti scrocconi e barbuti
che aspettano soltanto cibi e bevande E il prete! Mi guarda quasi mi masturbassi
nel chiedermi Vuoi questa donna come tua leggittima sposa?
E io tremante che dire direi Torta Colla!
Bacio la sposa tutti quegli arrapati giù manate sulla schiena
È tutta tua, ragazzo! Ah-ah-ah!
E nei loro occhi si vede qualche oscena luna di miele in atto Poi tutto quell'assurdo riso e lattine che sbattono e scarpe
Cascate del Niagara! Orde di noi! Mariti! Mogli! Cioccolatini!
Tutti che affollano alberghi accoglienti
Tutti a fare la stessa cosa stanotte
L'impiegato indifferente che sa cosa sta per succedere
Gli idioti nella hall che lo sanno
Il fattorino dell'ascensore che lo sa fischiettando
Il portiere ammiccante che lo sa
Tutti lo sanno! Mi vien quasi voglia di non far niente!
Stare alzato tutta la notte! Fissare negli occhi quell'impiegato d'albergo!
Gridando: Io nego la luna di miele! Io nego la luna di miele!
correndo aggressivo in quegli appartamenti quasi eccitati
urlando Pancia Radio! Zappa gatto!
Oh vivrei a Niagara per sempre! in una buia
caverna sotto le Cascate mi siederei il pazzo
Lunatoredimiele
e escogitar modi per rompere matrimoni,
fustigatore di bigamia santo del divorzio Ma devo sposarmi essere buono
Che bello sarebbe tornare a casa da lei
e sedermi vicino al fuoco mentre lei in cucina
col grembiule giovane e bella vuole un mio figlio
e così felice per me da far bruciare il roast-beef
e viene a piangere da me e io mi alzo dalla grande sedia di padre
e dico Denti Natale! Cervelli radiosi! Mela sorda!
Dio che marito sarei! Si, devo sposarmi!
Tanto da fare! Per esempio entrare in casa di Mr. Jones a tarda notte e
coprirgli le mazze da golf di libri norvegesi
1920
O appendere una foto di Rimbaud alla falciatrice
o incollare francobolli di Tannu Tuva su tutto lo steccato di cinta
o quando viene la Signora Kindhead per la colletta del Fondo della Comunità
afferrarla e dirle. Ci sono presagi sinistri nel cielo!
E quando il sindaco viene a chiedermi il voto dirgli
Quando li farai smettere di uccider balene!
E quando viene il lattaio lasciargli un appunto nella bottiglia
Polvere di pinguino, portami polvere di pinguino, voglio polvere di
pinguino Eppure se dovessi sposarmi e fosse il Connecticut e la neve
e lei partorisse un bambino e io non potessi dormire, esausto,
in piedi la notte, il capo su una muta finestra, il passato alle spalle,
trovadomi tremante nella situazione più solita
consapevole di responsabilità non rametto sporco ne minestra di moneta
Romana
O cosa sarebbe!
Certo gli darei per capezzolo un Tacito di gomma
Per sonaglio un sacco di dischi rotti di Bach
Attaccherei Della Francesca intorno alla culla
Cucirei l'alfabeto greco sul suo bavaglino
E per il suo passeggero costruirei un Partenone senza tetto
No, non credo che sarei quel tipo di padre
niente campagna niente neve muta finestra
ma rovente puzzolente isterica New York City
sette piani di scale, scarafaggi e topi sui muri
una grassa moglie reichina che strilla da sulle
patate Trovati un posto!
E cinque bambini mocciosi innamorati di Batman
E i vicini sdentati e forforosi
come quelle masse stracciate del 18° secolo
tutti che vogliono entrare a guardare la TV
Il padrone vuole l'affitto
Drogheria Gas Blue Cross & Electric Knights of Columbus
Impossibile sdraiarsi a sognare neve del Telefono, parcheggio fantasma No! Non devo sposarmi non devo sposarmi mai!
Ma - e Se fossi sposato a una bella donna sofisticata
alta e pallida in un vestito nero elegante e lunghi guanti neri
con un bocchino in una mano e un bicchiere nell'altra
e vivessimo in una penthouse con un'enorme finestra
da cui vedere tutta New York e anche olre nelle giornate serene
No, non riesco a immaginarmi sposato a quel piacevole sogno progione Ma e l'amore? Dimentico l'amore
non che sia incapace di amore
è solo che l'amore per me è strano come portare scarpe non ho mai voluto sposare una ragazza che
somigliasse a mia madre
E Ingrid Bergman mi è sempre stata impossibile
E forse adesso c'è una ragazza ma è già sposata
E non mi piacciono gli uomini e...
ma ci deve essere qualcuno!
Perché se a 60 anni non sono sposato,
tutto solo in una camera ammobiliata con macchie di piscio nelle mutande
e tutti gli altri sposati! Tutto l'universo sposato all'infuori di me!
Ah, eppure so bene che se ci fosse una donna possibile come sono io possibile
allora il matrimonio sarebbe possibile Come LEI nel suo solitario fasto esotico aspetta l'amante egiziano
così aspetto io - privo di 2000 anni e del bagno della vita.
Bomba
Incalzatrice della storia Freno del tempo Tu Bomba
Giocattolo dell'universo Massima rapinatrice di cieli Non posso odiarti
Forse che l'odio il fulmine scaltro la mascella di un asino
La mazza nodosa di Un Milione di A. C. la clava il flagello l'ascia
Catapulta Da Vinci tomahawk Cochise acciarino Kidd pugnale Rathbone
Ah e la triste disperata pistola Verlaine Puskin Dillinger Bogart
E non ha S. Michele una spada infuocata S. Giorgio una lancia Davide una fionda
Bomba sei crudele come l'uomo ti fa e non sei più crudele del cancro
Ogni uomo ti odia preferirebbe morire in un incidente d'auto per un fulmine annegato
Cadendo dal tetto sulla sedia elettrica di infarto di vecchiaia di vecchiaia O Bomba
Preferirebbe morire di qualsiasi cosa piuttosto che per te Il dito della morte è
indipendente
Non sta all'uomo che tu bum o no La Morte ha distrutto da un pezzo
il suo azzurro inflessibile Io ti canto Bomba Prodigalità della Morte Giubileo della
Morte
Gemma dell'azzurro supremo della Morte Chi vola si schianterà al suolo la sua morte
sarà diversa
da quella dello scalatore che cadrà Morire per un cobra non è morire per del maiale
guasto
Si può morire in una palude in mare e nella notte per l'uomo nero
Oh ci sono morti come le streghe d'Arco Agghiaccianti morti alla Boris Karloff
Morti insensibili come un aborto morti senza tristezza come vecchio dolore Bowery
Morti nell'abbandono come la Pena Capitale morti solenni come i senatori
E morti impensabili come Harpo Marx le ragazze sulla copertina di Vogue la mia
Proprio non so quanto sia terribile la MortePerBomba Posso solo immaginarlo
Eppure nessuna morte di cui io sappia ha un'anteprima così buffa Panoramo
una città la città New York che straripa a occhi desolati rifugio nel subway
Centinaia e centinaia Un precipitare di umanità Tacchi alti piegati
Capelli spinti indietro Giovani che dimenticano i pettini
Signore che non sanno cosa fare delle borse della spesa
Impassibili distributori automatici di gomma Ma 3° rotaia pericolosa lo stesso
Ritz Brothers del Bronx sorpresi sul treno A
La sorridente réclame del Schenley sorriderà sempre
Morte Folletto Bomba Satiro Bombamorte
Tartarughe che esplodono sopra Istanbul
La zampa del giaguaro che balza
per affondare presto nella neve artica
Pinguini piombati contro la Sfinge
La cima dell'Empire State
sfrecciata in un campo di broccoli in Sicilia
Eiffel a forma di C nei Magnolia Gardens
S. Sofia atletica Bomba sportiva
I templi dell'antichità
finite le loro grandiose rovine
Elettroni Protoni Neutroni
che raccolgono capelli Esperidi
che percorrono il dolente golf dell'Arcadia
che raggiungono timonieri di marmo
che entrano nell'anfiteatro finale
con un senso di imnodia di tutte le Ilio
annunciando torce di cipressi
correndo con pennacchi e stendardi
e tuttavia conoscendo Omero con passo aggraziato
Ecco la squadra del Presente in visita
la squadra del Passato in casa
Lira e tuba insieme congiunte
Odi e wurstel soda oliva uva
galassia di gala usciere togato
e in alta uniforme O felici posti a sedere
Applausi e grida e fischi eterei
La presenza bilione del più grande pubblico
Il pandemonio di Zeus
Hermes che corre con Owens
La Palla lanciata da Buddha
Cristo che picchia la palla
Lutero che corre alla terza base
Morte planetaria Osanna Bomba
Fa sbocciare la rosa finale O Bomba di Primavera
Vieni con la tua veste di verde dinamite
libera dalla macchina l'occhio inviolato della Natura
Davanti a te. li Passato raggrinzito
dietro dl te il Futuro che ci saluta O Bomba
Rimbalza nell'erbosa aria da tromba
come la volpe nell'ultima tana
tuo campo l'universo tua siepe la terra
Salta Bomba rimbalza Bomba scherza a zig zag
Le stelle uno sciame d'api nella tua borsa tintinnante
Angeli attaccati ai tuoi piedi giubileo
ruote di pioggialuce sul tuo scanno
Sei attesa e guarda sei attesa
e i cieli sono con te
osanna Incalescente gloriosa liaison
BOMBA O strage antifonia fusione spacco BUM
Bomba fa l'infinito una Improvvisa fornace
distendi il. tuo Spazzare che abbracci moltitudini
avviati orribile agenda
Stelle del Carro pIaneti carnaio elementi di carcassa
Fà cadere l'universo salta ciucciante coi dito in bocca
sui suo da tanto da tanto morto Neanche
Dal tuo minuscolo peloso occhio spastico
espelli diluvi dl celestiali vampiri
Dal tuo grembo invocante
vomita turbini di grandi vermi
Squarcia Il tuo ventre o Bomba
dal tuo ventre fà sciamare saluti di avvoltolo
incalza col tuoi moncherini stellati dl iena
lungo il margine del Paradiso
Bomba O finale Pied Piper
sole e lucciola valzeggiano dietro la tua sorpresa
Dio abbandonato zimbello
Sono la Sua rada falso-narrata apocalisse
Lui non può sentire le un-bel-giorno
profanazioni del tuo flauto
Lui è rovesciato sordo nell'orecchio pustoloso del Silenziatore
il Suo Regno un'eternità di cera vergine
Trombe tappate non Lo annunciano
Angeli sigillati non Lo cantano
Un Dio senza tuoni Un Dio morto
Bomba il tuo BUM la Sua tomba,
Che io mi chini su un tavolo di scienza
astrologo che guazza in prosa di draghi
quasi esperto dl guerre bombe soprattutto bombe
Che io sia incapace di odiare ciò che è necessario amare
Che io non possa esistere in un mondo che consente
un bimbo abbandonato in un parco un uomo morto sulla sedia elettrica
Che io sia capace di ridere di tutte le cose
dl tutte quelle che so e quelle che non so per nascondere il mio dolore
Che dica di essere un poeta e perciò amo ogni uomo
sapendo che le mie parole sono la riconosciuta profezia di ogni uomo
e le mie non parole un non minore riconoscimento,
che io sia multiforme
uomo che Insegue le grandi bugie dell'oro
poeta che vaga tra ceneri luminose
come mi immagino
un sonno con denti di squalo un mangia-uomini di sogni
Allora non ho bisogno di esser davvero esperto di bombe
Per fortuna perché se le bombe ml sembrassero larve
non dubiterei che diventerebbero farfalle
C'è un inferno per le bombe
Sono laggiù Le vedo laggiù
Stan li e cantano canti
soprattutto canti tedeschi
e due lunghissimi canti americani
e vorrebbero che ci fossero altri canti
specialmente canti russi e cinesi
e qualche altro lunghissimo canto americano
Povera piccola Bomba che non sarai mal
un canto eschimese io ti amo
voglio mettere una caramella
nella tua bocca forcuta
Una parrucca di Goldilocks sulla tua zucca pelata
e farti saltellare con me come Hansel e Gretel
sullo schermo di Hollywood
O Bomba in cui tutte le cose belle
Morali e fisiche rientrano ansiose
fiocco di fata colto dal
più grande albero dell'universo
lembo di paradiso che dà
un sole alla montagna e al formicaio
Sto In piedi davanti alla tua fantastica porta gigliale
Ti porto rose Midgardian muschio d'Arcadia
Rinomati cosmetici delle ragazze del paradiso
Dammi il benvenuto non temere, la tua porta aperta
né il grigio ricordo del tuo freddo fantasma
né i ruffiani del tuo tempo incerto
il loro crudele sciogliersi terreno
Oppenheimer è seduto
nella buia tasca di Luce
Fermi è disseccato nei Mozambico della Morte
Einstein la sua boccamito
una ghirlanda di patelle sulla testa di calamari lunari
Fammi entrare Bomba sorgi da quell'angolo da topo gravido
non temere le nazioni del mondo con le scope alzate
O Bomba ti amo
Voglio baciare il tuo clank mangiare il tuo bum
Sei un peana un acmè dl urli
un cappello lirico del Signor Tuono
fai risuonare le tue ginocchia di metallo
BUM BUM BUM BUM BUM
BUM tu cieli e BUM tu soli
BUM BUM tu lune tu stelle BUM
notti tu BUM tu giorni tu BUM
BUM BUM tu venU tu nubi tu nembi
Fate BANG voi laghi voi Oceani BING
Barracuda BUM e coguari BUM
i
e
r
i
p
Ubanghi BANG orangutang
a
BING BANG BONG BUM ape orso scimmion
r
tu BANG tu BONG tu BING
o
la zanna la pinna la spanna
l
Si Si In mezzo a noi cadrà una bomba
e
Fiori balzeranno di gioia con le radici doloranti
.
Campi si inginocchieranno orgogliosi sotto gli halleluia del vento
i
Bombe-garofano sbocceranno Bombe-alce rizzeranno le orecchie
t
Ah molte bombe quel giorno intimidiranno gli uccelli in aspetto gentile
/
Eppure non basta dire che una bomba cadrà
p
sia pure sostenere che il fuoco celeste uscirà
o
Sappiate che la terra madonnerà in grembo la Bomba
e
che nel cuore degli uomini a venire altre bombe. nasceranno
s
bombe da magistratura avvolte in ermellino tutto bello
i
e si pianteranno sedute sui ringhiosi imperi della terra
e
feroci con baffi d'oro.
/
p
o
ePoesia della bambola
s
i
eUna bambola preferita
sa
d il dolore dell’addio di un bimbo.
Sepolta nella culla in soffitta muore per sempre.
a
uI colori di caramella sbiadiscono
t
io calzoni lunghi ci portano altrove
re su mani di bimbo crescono i peli.
e
/Matite masticate, graffiate, spiccioli in tasca
p
dove
sono?
o
eIl corpo del bimbo è più lungo
s
ilungo come la terra
a
tutti
gli passano sopra, alcune su sedie a rotelle,
1lungo il viaggio invidioso e folle.
13
20La bocca erutterà gazosa e canditi.
67
23
69
?
f
=
Lawrewnce Ferlinghetti
aIl 24 marzo del 1919 nasce a Yonkers; il padre, italiano, muore prima che egli nasca, mentre la
:madre, ebrea-francese, non riesce ad accudirlo. Viene affidato agli zii materni che lo portano in
1Europa e poi di nuovo a New York. A causa di problemi economici viene messo in un orfanotrofio e
0
2
3
3
>
poi ripreso con sé dalla zia che lo tiene e lo fa educare in una ricca casa presso cui lavora.
Legge Hemingway e Wolfe finché si arruola in marina, sbarcando in Normandia e permanendo
anche a Nagasaki, per poi tornare a iscriversi come reduce alla Columbia University. Nel '50 si
laurea alla Sorbona. Comincia a scrivere e a dipingere e svolge il ruolo di insegnante.
Frequenta Rexroth e i poeti del San Franciscos Poetry Center e nel 1953 con Peter Martin fonda
una libreria specializzata in edizioni tascabili, la City Lights Bookstore. Subito gli viene l'idea di
pubblicare della poesia e, abbandonato dal socio, dà inizio alla serie dei Pocket Poets. Si trovò così
proprietario di una casa editrice, conosciuto da tutti gli artisti della San Francisco Renaissance e
autore egli stesso di prosa, di teatro e di poesia.
25
Il mondo è un gran bel posto
per nascerci
se non date importanza alla felicità
che non è sempre
tutto questo spasso
se non date importanza a una punta d’inferno
qua e là
proprio quando tutto va bene
perché anche in paradiso
non è che cantino
tutti i momenti
Il mondo è un gran bel posto
per nascerci
se non date importanza alla gente che muore
continuamente
che in fondo poi fa male la metà
se non si tratta di voi
Oh il mondo è un gran bel posto
per nascerci
se non vi state troppo a preoccupare
di qualche cervello morto
su ai posti di comando
o di una bomba o due
di tanto in tanto
contro le vostre facce voltate
o di consimili contrattempi
cui va soggetta la nostra
società di Gran Marca
con i suoi uomini che si distinguono
e i suoi uomini che estinguono
e i suoi preti
e altri scherani
e con le varie segregazioni
e congressuali investigazioni
e altre costipazioni
che sono il retaggio
della nostra carne demente
Sì il mondo è il più bel posto del mondo
per un sacco di cose come
fare la pantomima della farsa
e fare la pantomima dell’amore
e fare la pantomima della tristezza
e cantare in sordina d’amore e avere ispirazioni
e andare a zonzo
guardando tutto
e odorando fiori
toccando il culo alle statue
e persino pensando
e baciando la gente e
facendo figli portando pantaloni
e agitando cappelli e
ballando
e andando a bagnarsi nei fiumi
a fare picnic
in piena estate
o solo genericamente
<>
Sì
Ma poi proprio in mezzo a tutto quanto
arriva sorridente il
beccamorto
Un Mucchio Di Immagini Spezzate
Una casa vuota all’orizzonte
Due volti alla finestra
con le teste girate
Un cane che abbaia a una catena tesa
Un pene appeso a un muro che sta per crollare
Una mano alzata
con sei dita incrociate
Una scala capovolta appoggiata al cielo
Un’onda di mare che sta per infrangersi su una spiaggia
Un uccello in volo che sta per gridare
Due sirene che si cantano l’un l’altra
segnano il luogo dove una storia è finita
Un sole che tramonta
tiene a bada la notte
Tutto questo sospeso nel tempo
L’universo trattiene il suo respiro
C’è silenzio nell’aria
La vita pulsa ovunque
La cosa chiamata morte non esiste
Gary Snyder - Attorno al 1930 nasce a San Francisco, ma trascorre la giovinezza nello stato di
Washington dove lavora nella fattoria di famiglia. Dopo essersi laureato nell'università dell'Oregon,
si iscrive a lingue orientali a Berkeley. Quindi diviene amico di Rexroth, è traduttore di cinese e
giapponese e politicamente si dichiara marxista anarchico.
Partecipa alla prima lettura di Howl alla Six Gallery e, oltre che essere uno dei maggiori interpreti
della Beat Generation, è di certo anche un ispiratore stile Neal Cassady. Viaggia molto a lungo in
Oriente, soprattutto in Giappone e in India, con Allen Ginsberg, Peter Orlovsky e la moglie Joanne
Kyger. Jack Kerouac lo rappresenta nei panni di Japhy Ryder nei Vagabondi del Dharma come
modello di una persona dallo stile di vita diverso e più felice ed effettivamente, leggendo il romanzo
sopra citato, risulta evidente che l'autore di On the Road insegue proprio un tale livello di saggezza.
Come viene la poesia
Viene barcollando a
Notte fatta sopra i massi stando
Spaventata fuori al
Lume dove il mio fuoco brucia
Vado ad incontrarla al
Bordo della luce
Tra di tutto
Esser vivi
in un mattino a metà settembre
per guadare scalzi
un rio, gli orli dei calzoni
fatti su, stivali in mano,
zaino su, sole, ghiaccio nelle lame,
le rocciose di su a nord.
Tremolar gelato e brillante dei torrenti
i sassi sotto i piedi si rivoltano, duri come denti
il naso freddo cola
suonando dentro
musiche di sabbie, musiche di cuore,
odor di sole sulle ghiaie.
Prometto fedeltà
Prometto fedeltà alla terra
di Turtle Island
e agli esseri che su di essa stanno
un ecosistema
in diversità
sotto il sole
in lieta unione tra di tutto.
Fieno per i cavalli
Aveva guidato per mezza notte
Da San Joaquin
Giù per Mariposa, su
Per strade ripide scoscese,
E arrivò alle otto del mattino
Nel granaio
Con il suo gran carico di fieno.
Con argano, ganci e corde
Tirammo su le balle posandole
Su ruvide travi di sequoia
Nella penombra alta, fiocchi di alfalfa
Mulinavano tra le crepe al tetto luminose,
Prurito di pagliuzze fini
Nel sudore delle scarpe e delle maglie.
A pranzo sotto la Quercia Nera,
Fuori nel corral bollente,
– La giumenta vecchia annusava il baracchino,
il frinire delle cavallette tra le erbacce –
“Ne ho sessantotto” disse,
“Ho inforcato fieno la prima volta a diciassette.
Pensavo, cominciando,
Avrei di sicuro odiato farlo per la vita.
E cazzo, è quel che ho fatto
e son finito a fare.”
Manici d’accetta
Un pomeriggio, l’ultima di aprile
Mostrando a Kai come tirar d’accetta
Con un mezzo giro quella si pianta dentro un ceppo.
Lui ricorda la testa dell’accetta
Senza il manico, nel negozio
E va, la prende, se la vuol tenere
Il manico di un’ascia rotto sulla porta
E’ lungo esatto per un’accetta,
Lo tagliamo su misura e lo mettiamo
Con la testa sua
E l’accetta buona a farsi su quel ciocco.
Così mi metto a intagliarne il manico
Con l’accetta e quella frase
Imparata da Ezra Pound
Mi suona nelle orecchie:
“Facendo il manico di un’ascia
La forma non è così lontana.”
E dico questo a Kai
“Guarda: facciamo il manico
Secondo il manico dell’ascia
Con cui tagliamo – ”
E lui capisce. E io la sento ancora:
E’ nel Wên Fu di Lu Ji, quarto secolo
d.C. “L’arte dello scrivere” –
Nella prefazione: “Facendo il manico
Di un’ascia
Tagliando il legno con un’ascia
Il modello è davvero alla portata.”
Il mio maestro Shih-hsiang Chen
Tradusse questo e lo trasmise anni fa
E so che Pound fu un’ascia,
Chen lo era e lo sono io,
E mio figlio un manico
Da formare presto e ancora in là,
Stampo e forma, cultura in opera
Così si va
William Burroughs - E' figlio del famoso progettista di macchine da calcolo e contabili, Burroughs
appunto, nasce a St. Louis il 5 febbraio del 1914.
La depressione intaccò le finanze della sua famiglia ma non al punto da non poter continuare i suoi
studi di antropologia, poesia e letteratura inglese e di etnologia alluniversità di Harvard. Poi ci fu la
guerra e l'espulsione dal corso per ufficiali e quindi dall'esercito a causa di un attestato di
schizofrenia; fa diversi mestieri all' "americana", come il disinfestatore, il poliziotto privato, il
barista, e poi la droga, il Potere Bianco, l'eroina, incontrata a Manhattan, la patria spirituale di
Burroughs. Qui infatti viene a contatto con espressionisti astratti, suonatori di jazz, fotografi e
scrittori e si scopre bisessuale.
Nell'estate del 45 con Joan, la sua fidanzata, Jack Kerouac e Allen Ginsberg formano una prima
Beat family; Kerouac alcolizzato, Burroughs drogato, Ginsberg "lucido" e Joan in crisi per la
benzedrina; circolano libri, droghe e idee, mentre le notti trascorrono all'insegna di lunghe
chiacchierate di poesia, spesso ricordate da Kerouac in The Subterraneans e da Ginsberg in Howl. A
New Orleans si sposa con Joan e quindi con i due figli si trasferiscono in Messico dove, drogati,
combinano la tragedia: Burroughs uccide la moglie per giocare a tiro a segno. A questo punto
comincia la sua vera carriera da scrittore per scriversi la via di fuga dal Controllo, e dalla droga e
dal sistema; si sposta in esilio volontario prima in Colombia, poi in Perù dove sperimenta lo yagé ,
che produce poteri telepatici, e quindi a Tangeri dove vive solo fino alla disintossicazione con la
tecnica dell'apomorfina a Londra.
Pare la biografia di un malato qualunque, ma troppo spesso si tralascia di parlare della sua infanzia
"felice" a St. Louis, della sua adolescenza da borghese benestante all'università e degli incubi che lo
affliggevano fin da piccolo; terrorizzato dalla solitudine e dal buio, già a cinque anni non voleva
dormire per la paura di terribili allucinazioni ed era scioccato per la violenza fisica dei compagni di
scuola. La noia desidera l'avventura, la solitudine cerca l'eroismo, l'incertezza psicologica anela alla
ribellione come prima affermazione dell'individuo e così Burroughs fu uno dei primi a sfogare la
propria vitalità repressa guidando all'impazzata o sparando alla cieca su allevamenti di polli.
Ancora non si parlava di Beat Generation e Burroughs creava inconsciamente il prototipo del
modello di vita dei successivi venti anni. Nell'omosessualità trovò una realtà non ancora codificata
ma poi si sentì ridotto a semplice anticonformista ed emigrò in Europa dove incontrò il nazismo che
lo costrinse a tornare in America dove, grazie alla psicanalisi, si liberò delle sue inibizioni e
cominciò a fare il ricettatore, per curiosità ovviamente. Abitava nei pressi della Columbia
University e conobbe in tal modo Allen Ginsberg e Jack Kerouac, divenendo loro modello di vita.
Per caso gli capitò sotto mano una partita di morfina, di cui una parte vendette e un'altra tenne per
sé; dopo un anno era già eroinomane, ma non di certo un drogato qualunque. Intanto egli si
mantenne sempre perfettamente oggettivo e divenne un intenditore e quando a Tangeri si accorse di
essere malato seriamente, si disintossicò del tutto grazie all'apomorfina e le sue esperienze
divennero vere e proprie ricerche mediche. La sua vicenda umana lo ha imposto come un guru alle
generazioni successive perché egli è il Sopravvissuto, colui che può insegnare a liberarsi dalla
dipendenza e allo stesso tempo a trovare rifugio negli stupefacenti; è stato lui a introdurre
l'abitudine della droga negli scrittori del secondo dopoguerra come una via di svincolamento dal
collettivismo, dalla massa ed è stato sempre lui ad allegare ad ogni suo libro trattati scientifici che
continuamente cercano di dissuadere dall'utilizzo di oppiacei. E' caratterizzato da uno humour acido
e crudele e protesta contro tutto ciò che gli accade e anche contro ciò che non gli è accaduto.
Norman Mailer - Nasce nel 1923 a Long Branch nel New Jersey ed è possibile affermare che
tuttora è uno dei più grandi scrittori americani viventi. La sua fama non gli deriva soltanto dalla sua
attività letteraria, ma anche da una candidatura a sindaco di New York nel 1969, da diverse
trasmissioni televisive e infine dalle sue famosissime marce pacifiste e dalla sua lotta contro la CIA
e FBI.
Sposato innumerevoli volte e sulle spalle una vita da playboy, è un personaggio decisamente
eccentrico, esibizionista, spregiudicato, ma anche rivoluzionario. E infatti la sua produzione
letteraria, oltre a quella spicciola, è volta a smascherare la "solita" società "per bene" d'America, il
soffocamento dell'individuo e l'ipocrisia del mondo moderno.
Bob Dylan E' conosciuto come cantante e lo si ascolta parecchio, ma in realtà è raro trovare
qualcuno che lo conosca come poeta e che lo abbia mai letto.
Robert Zimmermann nasce il 24 maggio del 1941 a Duluth, Minnesota, e all'inizio della sua carriera
cambia il suo nome in Bob Dylan. In molti hanno creduto che l'avesse fatto in onore del famoso
poeta gallese Dylan Thomas, che il cantautore ammira molto, ma in realtà nessuno è in grado di dire
da dove sia derivato "Dylan", dato che egli stesso nella sua biografia ufficiale ha esplicitamente
richiesto di far mettere in chiaro il malinteso che da sempre lo aveva affiancato a un poeta il cui
stile non assomiglia affatto al suo. Già a dieci anni scappa di casa, dalla sua cittadina mineraria di
confine col Canada, per andare a Chicago dove compra la sua prima chitarra; quindi alletà di
diciassette anni e poi a diciotto torna nuovamente a fuggire fino a quando, mentre frequenta
luniversità del Minnesota, sparisce per sempre dalla famiglia. Nel frattempo impara da autodidatta a
suonare la chitarra e scrive la sua prima ballata dedicata a Brigitte Bardot, diventa un menestrello
ambulante e gira in autostop influenzato da Mexico City Blues di Kerouac e dalle tematiche di
Ginsberg.
Nel 1959 trova il suo primo impiego fisso in un locale di strip-tease dove suona tra uno spettacolo e
l'altro fischiato da un pubblico disinteressato e decisamente troppo ignorante per capire quelle
parole così tristi e quelle immagini apparentemente troppo lontane dalla sensibilità comune.
Nell'autunno del '60 viene a sapere della malattia di Woody Guthrie, cantante folk dell'anteguerra, e
lo va a trovare cominciando con questo una grande amicizia e iniziando così la propria carriera nei
locali del Greenwich Village.
17
di Bob Dylan
dopo essermi schiantato con la macchina sportiva
contro il lampadario
sono corso a una cabina
ho chiamato mia moglie. non era in casa.
panico. ho chiamato il mio migliore amico
ma la linea era occupata
quindi sono andato a una festa ma non ho trovato una sedia
qualcuno mi si è pulito i piedi addosso
perciò ho deciso di andarmene
mi sentivo uno schifo. la mia bocca era disgustata
le braccia mi si infilzavano nel collo
il mio stomaco era pieno e gonfio
i cani mi leccavano la faccia
la gente mi fissava e diceva
"che hai che non va?"
passando avanti a un paio di miei amici di successo
ho smesso di parlare.
sapevano che mi sentivo male
e mi hanno dato qualche pillola
sono andato a casa e ho cominciato a scrivere
un biglietto per il suicidio
è stato allora che ho visto
la folla che arrivava
dalla strada
davvero non ho niente
contro
marlon brando
Le Roy Jones - nasce a Newark, New Jersey, nel 1934, frequenta Harvard dove studia religione e
filosofia, quindi entra nell'aviazione americana e dopo il congedo si stabilisce al Greenwich Village.
La sua produzione giovanile è fortemente tesa verso grandi autori come Eliot, Pound e Williams,
poi invece diventa seguace dei Beats, soprattutto di Kerouac e di Ginsberg, e infine è da
considerarsi uno dei maggiori rappresentanti della letteratura nera nazionalista - nel '65 cambia il
suo nome in Amiri Baraka - e del teatro degli anni Sessanta.
Le sue opere fino al '65 e dopo il '74 sono fortemente soggettive tendendo a drammatizzare le
angosce e le paure individuali della sua esperienza di nero in un mondo bianco; poi, fino al '74, si
rivolge esclusivamente ai neri e propone di emanciparli. Alla prima fase appartengono opere come
The Baptism, The Toilet e The Slave; alla seconda, Goodness of Life, Black Mass, Rockgroup (i
Beatles avrebbero sfruttato il Rhithm & Blues nero) e Junkies are full of Sh... .
Non si definisce marxista perchè il marxismo è bianco e nemmeno anticapitalista perchè il termine
"capitale" è bianco; vuole la separazione degli USA per la nascita di uno stato nero: è il Blak Power.
Tutta la sua attività centrale è volta a spronare il suo popolo a combattere. Poi però la sua critica si
sposta verso la stessa borghesia nera e afferma: "in cambio di una bandiera e di un inno nazionale,
ora ci saranno un po' di niggers in qualche Mercedes-Benz, ma la stessa povertà, sfruttamento e
oppressione: la sola cosa che è cambiata è 'il colore della tirannia'".