Esiodo e la Bibbia
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Esiodo e la Bibbia
Esiodo e la Bibbia Pandora Pandora ed Eva Miti di origine a confronto La secondarietà e la pericolosità del femminile sono raccontati per il pensiero occidentale dal mito,mito del politeismo greco e mito del monoteismo ebraico e cristiano , entrambi coinvolti nella costruzione di quello che potremmo definire in senso ampio il “campo ideologico “dell’occidente. Pandora ed Eva sono le due “prime donne” del pensiero occidentale Ecco i loro racconti,i loro miti Cominciamo dal mito greco,cominciamo da Pandora E ‘il “mito di origine” del politeismo greco . Il suo enunciatore è un poeta ma noi sappiamo che i poeti sono per il modello greco sono creatori ( del resto l’etimologia lo dice ,poeti da poiein , creare) Sono coloro ai quali si riconosce di aver dato i nomi degli dei ! E la nominazione come ben si dice proprio nei primi capitoli del Genesi è atto fondamentale di messa in esistenza . Il mito greco sull’origine della prima donna, Pandora ,è narrato dal poeta greco arcaico Esiodo ( fine VIII-VII a.C.) e di lui si dice che fu “ispirato” dalla Muse quella collettività di esseri extraumani femminili che si riserva la funzione artistica in senso ampio.Il racconto ci è conservato in doppia versione nei due poemi a lui attribuiti : Le Opere e i Giorni (vv.60-105 ); Teogonia (vv. 559-612) Entrambe le versioni sono state oggetto di molte analisi. Rimangono tuttavia sempre interessanti le interpretazioni di J.P. Vernant in Il Mito greco .Atti del Convegno di Urbino ,B.Gentili -G.Paione ed. pp.91-106 e quella di P.Pucci nello stesso volume,pp.207-209.Volume che rimane anche un fondamentale contributo alla storia della critica del mito nel ‘900. Su Pandora vedi anche un’ ultima versione di Vernant 2005 I due testi esiodei si incastrano a vicenda e comprendono certamente materiale mitico,cioè narrativo vario in circolazione .Sono racconti, mythoi,veicolati dalla poesia esametrica alla quale il poeta attinge organizzandoli per i suoi obiettivi. Nella Teogonia la creazione della prima donna avviene in una situazione fluida nella quale esistono già gli uomini maschi ,”nati dalla terra” ( gegeneis) .Gli uomini maschi sono in rapporto di commensalità con gli dei ,maschi e femmine dei attuali nati da regolari unioni sessuali dopo quella messa a punto del riordino del cosmo determinata dalla separazione di Ouranos,Cielo,da Ge Terra, ottenuta con la castrazione di Ouranos . Uomini e dei sono comunque nati insieme , coinvolti nel processo di emersione del cosmo dal caos iniziale senza l’ intervento di una entità particolare che si assume il compito di creatore Il ruolo di creatore del cosmo e dell’umanità è proprio del dio monoteista come dei cosiddetti Esseri Supremi della popolazioni dei popoli senza scrittura . Il rimando è alla nota contesa sul “ monoteismo primitivo” che oppose lo storico delle religioni Raffaele Pettazzoni ed il gesuita etnologo padre Wilhelm Schmidt agli inizi del 900 Secondo il mito di origine greco la prima donna entra nell’attualità molto dopo insieme al fuoco da cucina e fonda la condizione culturale attuale. Mediatore nel processo della definizione dei territori tra umano e divino il titano Prometeo che si confronta con Zeus il dio più giovane signore del pantheon politeistico in una sfida che sfrutta tutti i meccanismi e gli obblighi dello scambio di doni . Prometeo ruba il fuoco agli dei per donarlo agli uomini .Gli uomini organizzano un sacrificio da “donare “ agli dei con un primo pasto di carne arrosta. Gli dei ricambiano con un controdono . Pandora “ colei alla quale tutti gli dei diedero un dono “ o “colei che porta tutti i doni “ secondo le interpretazioni etimologiche del suo nome proprio ,è il controdono di Zeus per il dono ( falso ?) che gli ha fatto Prometeo quel fuoco che ha permesso agli uomini da fare quel primo pasto di carne cotta che fonda il sacrificio cruento ed insieme la pratica alimentare di mangiare cucinato . Il sacrificio è inteso come mezzo di oblazione agli dei del fumo e delle ossa del primo animale arrostito grazie al fuoco che Prometeo stesso ha rubato agli dei per donarlo agli uomini liberalizzando il passaggio dal crudo al cotto e l’avvio della dieta carnea, carne sacrificata e cotta. E’il celebre passaggio dal crudo al cotto che attraverso la cucina introduce l’umanità nella cultura ,come spiega Levi Strauss nel celebre testo che apre la serie Mythologiques Parigi 1964 .( traduzione italiana Dal crudo al cotto Per ricambiare ,controbilanciare il furto del fuoco “Zeus costruisce un male per gli uomini al posto del fuoco” ( Teogonia, 570). Proposta come un primo automa,una statua animata ,la prima donna lussuosamente vestita ed ingioiellata dalle dee introduce nel mondo la realtà contemporanea L’avvenimento è localizzato esplicitamente in rapporto all’atto dirompente ed inaugurale con il quale nel Prometeo ruba agli dei il fuoco che tenevano nascosto e lo dona agli uomini significa avviandoli al processo trasformatore della “cottura “ culturale . Zeus ricambia il dono che Prometeo ha fatto agli uomini e che gli uomini hanno ricambiato istituendo un rito ripetizione cultuale mimetica ,del sacrificio cruento . Il controdono è in realtà un inganno ,un dono pericoloso . Si segnala così la inevitabile pericolosità di un rapporto di scambio che risulta “falsato” per la diversità di rango ,l’asimmetria dei contraenti . “ Il famoso Ambidestro ( il dio artigiano Hephaistos) modellò con la terra una sembianza di fanciulla pudica (parthenos aidoie) secondo la volontà del figlio di Kronos. La dea Athena la vestì ,la ornò con un abito argenteo ,l’avvolse con le sue mani in un velo trapunto meraviglia a vedersi e le strinse la cintura. Ancora Pallade Athena mise sul suo capo ghirlande di fiori appena sbocciati e una corona d’oro creata dal famso Ambidestro per compiacere il padre Zeus.In essa aveva inciso molti artifizi ( daidala polla),la maggior parte delle creature che la terra e il mare nutre ,con tanta abilità da renderle simili ad esseri viventi dotati di voce. Quando ebbe fatto questo bel male contro un bene, la condusse fuori tra gli dei e gli uomini,compiaciuta degli ornamenti che le aveva donato Athena dagli occhi lucenti figlia di un padre possente.Come la videro,dei immortali e uomini mortali furono presi da meravigliato stupore dinanzi all’ abile inganno inevitabile per l’umanità.Da lei discende la razza delle donne femmine ,da lei viene il funesto genere ( genos) e le tribù delle donne che vivono in mezzo ai maschi mortali per portare loro sciagura ,mai compagne nella dolorosa indigenza ma solo nella sazieta”. Segue l’enigmatica informazione sulla società delle api,enigma esemplare per eccellenza nella cultura greca per il mistero che circonda l’autonomia della loro riproduzione. Le donne sono paragonate ai fuchi,i maschi delle api,inerti ed inutili se si tiene conto che le api secondo la tradizione greca accettata da Aristotele,si riproducono in modo extrasessuale. La versione del mito nelle “Opere e i Giorni” ( v.55 ss) è abbastanza simile a quella della Teogonia .. Figlio di Iapetos ,più astuto di tutti,tu gioisci per avermi ingannato e rubato il fuoco ma tutto ciò sarà grave danno per te e per gli uomini di domani .Darò agli uomini come prezzo per il fuoco un male del quale gioiranno amando la loro stessa rovina” L’enunciato di Zeus è accompagnato da una forte risata che richiama in modo esplicito il valore di comunicazione extralinguistica del riso evidenziato in molti contesti dalla comparazione storico-antropologica. Seguono le istruzioni al dio artigiano Hephaistos su “come fabbricare con terra e acqua un qualche cosa mettendovi dentro voce e forza di un essere umano in gentile immagine di fanciulla simile per aspetto alle dee immortali”. Sino a quel momento infatti il genere femminile esisteva solo a livello divino,nella qualità immateriale ,non di terra e acqua ,delle dee femmine compagne degli dei maschi. Molto della storia del femminile variamente immaginato nel pensiero occidentale è fondato nei racconti di Esiodo. Per un’analisi sofisticata in chiave semeiotica del mito nella Teogonia vedi P. Mason Third Person \second sex.Pattern of sexual asymmetry in the Theogony of Hesiod ,in I.Blok-P.Mason ed. Sexual Asymmetry ,Amsterdam 1987 ,pp 147168). Pandora trascina dietro sé il concetto di “estraneità” della razza delle donne ,del genere femminile nel suo complesso. Una estraneità che il pensiero filosofico ratificherà esplicitamente attraverso gli enunciati celebri di Aristotele che priva il femminile della capacità di generare ,propone un femminile sostanzialmente sterile ,quindi alla fine inutile o solo ausiliario L’estraneità è comunque qualche cosa di diverso dal concetto di “impuro” che troviamo nel filone giudaico-islamico e diverso dal concetto di “peccato” proprio dell’etica cristiana che condanna esplicitamente Eva per averlo portato nel mondo l’impurità legata al corpo ed alla sessualità Gli uomini greci devono coabitare con questa razza diversa per l’obbligo della riproduzione ,anche se possono sognare ,come il figlio dell’ultimo re di Atene Theseus e di una regina delle Amazzoni Antiopa. Hippolytos è bello,colto ,casto seguace del misterioso mitico cantore Orpheus ,non ha interesse per le donne ,sogna che il genere umano possa riprodursi in maniera autonoma, da uno ,dal maschio .Seguendo il filo rosso della ricerca dell’autonomia riproduttiva che non è solo greco ma ricompare attraverso le culture come mostra Levi Strauss nella sua celebre e contestata analisi del mito di Edipo e non solo. Desiderato vanamente dalla matrigna Fedra che lo denuncia per tentata violenza Hippolytos sarà distrutto dalla maledizione del padre. La vicenda riprende ancora quel filo che contrappone mortalmente figlio e padre intorno la presenza femminile ed evidenzia contestualmente l’inaffidabilità della parolas femminile . Mente la Fedra protagonista della tragedia di Euripide nel V secolo,mente la moglie dell’egiziano Putifar che accusa l’innocente Giuseppe di tentata seduzione nel noto episodio biblico. Diverse ,inaffidabili, inutili non pienamente umane le donne che costituiscono la discendenza di Pandora sono per gli uomini soprattutto pericolose .Quasi tutte e in modo diverso . Sulla sostanziale diversità,non piena umanità del femminile –leit motiv di una parte almeno della cultura greca -è costruita una celebre satira attribuita al poeta Semonide di Amorgos ,piccola isola delle Sporadi a sud est di Naxos ,vissuto probabilmente nel VII a.C. Divise in dieci categorie le donne nel loro insieme possono essere rappresentate per anlogia da sette animali dei quali ripropongono i vizi : scrofa ,volpe,cagna ,asina ,faina, cavalla,scimmia.Agli animali si aggiungono due elementi, la terra e il mare,ed un insetto,l’ape.L’ape ,ritenuta asessuata ,legata alla sfera della dea cerealicola Demeter che rappresenta il modello più completo di cultura ( la cultura del pane bianco!) fornisce l’unico modello paradigmatico per la donna come buona compagna per un uomo. L’uomo che l’ottiene è fortunato -si dice. - perché solo su di lei non si posa biasimo. Segue un ritratto di donna moglie virtuosa che rimane significante per la costruzione maschile di una morale matrimoniale adatta ad un certo tipo di società strutturata sulla famiglia nucleare e la proprietà privata. La donna ape “fa prosperare la sua proprietà ,l’accudisce ed invecchia con un uomo che l’ama e che lei ama , madre di una bella famiglia . Essa emerge tra tutte le donne ed una bellezza divina l’adorna . Non trova piacere nel sedere in mezzo alle donne che chiaccherano raccontando storie d’amore .Donne come lei sono le migliori che Zeus ha concesso agli uomini “ . (Sul testo vedi ancora l’edizione traduzione e commento di H.L. Lloyd -Jones , Female of the Species ,London 1975 ) Eva Il racconto che fonda la tradizione ebraico-cristiana ( quella islamica è sostanzialmente diversa) riprende il “senso” della tradizione greca esiodea oltre che alcuni motivi legati alla formazione materiale del corpo umano Eva è creata da Dio insieme al primo uomo Adam ma condivide nonostante questa simultaneità lo statuto secondario esplicito della greca Pandora. Il racconto biblico e soprattutto la sua esegesi in ambito cristiano sono molto importanti per la fissazione teorica e simbolica del femminile nella prospettiva etica, non solo religiosa ma anche laica, dell’occidente. La creazione dell’umanità è raccontata nel primo libro dell’Antico Testamento,nel Genesi ,in due versioni: Nella prima ( I, 26) Dio crea il primo essere umano anthropon homo a sua immagine e somiglianza ( kat’eikona kai homoiosis ( nella versione latina ad imaginem suam et similitudinem ). A questo essere creato il Signore dona preminenza sugli altri essere animati i pesci ,gli uccelli, gli animali della terra poi (I,27 ) nella prima versione in assoluto, quella greca dei LXX-si ripete la stringa riguardante la racconto creazione con alcune precisazioni :E Dio fece l’uomo anthropos,homo ha –adam secondo l’immagine (eikon, imago ) di dio lo fece , maschio e femmini li fece , arsen kai thely epoiesen autous (nella versione latina masculum et feminam creavit eos ). Tuttavia in alcune versioni compare il singolare eum . Il primo essere umano a somiglianza sarebbe androgino (con rimando ad una originaria androginia del Theos , di Dio !) Tralasciamo qui di fermarci sul tema dell’Adamo androgino molto sottolineata nel Talmud dai commentari rabbinici . Adam è maschio e femmina , non la costola ma la sua parte femminile gli viene tolta per fare la donna ,come si racconta nella seconda redazione . Genesi II ,7 che riferisce il procedimento attraverso il quale Dio “materialmente” costruisce l’homo e lo anima: Dio ,il theos fece ,eplasen, l’uomo dal fango della terra ed ispirò ,enephusen, il soffio di vita ,pnoen zoe, nel suo volto . e l’uomo diviene un’anima vivente eis psychen zosan “ formavit igitur dominus Deus hominem de limo terrae et inspiravit in faciem eius spiraculum vitae ( nismath hayyim) et factus est homo in animam viventem ( nephes hayyah ) . Segue il racconto della piantagione del giardino,paradeisos, in Edem ed anche l’avvertimento ad Adamo di non mangiare il il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male ( kalon kai poneron) pena la morte. Solo dopo avviene la creazione della prima donna . La creazione della donna avviene sulla spinta della necessità di trovare un aiuto per l’uomo boethon ,auxilium , per l’anthropos poichè non era bene che rimanesse solo . Dal momento che non si trovava tra gli animali “un aiutante a lui simile”,Dio infonde uno stato di trance -ekstasis – ed un sonno ,hypnose ad Adamo Agendo come abile anestesista e chirurgo Dio estrae da Adamo una delle costole con la quale dalla quale forma la prima donna. Il Signore plasmò con la costola che aveva tolto ad Adamo una donna e la condusse all’uomo .Allora l’uomo disse: Questa volta essa è osso dalle mie ossa ,carne della mia carne ( ostoun ek ton osteon, sarx eh tes sarkos mou .. La si chiamerà donna perché dall’uomo è stata tolta La versione italiana è presa dalla Bibbia di Gerusalemme : l’ultima battuta contiene un gioco di parole evidente nell’ebraico : donna ishah da ish uomo Le interpretazioni talmudiche giocando sul fatto che il vocabolo ebraico per costola –pleure greco- è zela che significa anche parte , propongono un interpretazione che vede nella donna la metà del primo uomo . Il richiamo va ovviamente al noto mito dell’umanità androgina analizzato da Platone nel Simposio. I primi esseri sferici e bisessuati sono sezionati per ordine di Zeus dando origine agli attuali esseri sessualmente individuati in maschi e femmine ma lasciati liberi di seguire i propri istinti originari per la composizione delle coppie che potranno essere eterosessuali per la procreazione ma omosessuali per seguire le tendenze. Al primo posto la positività della coppia omosessuale maschile che realizza il grado più alto dell’esperienza dell’eros come sperimentazione di conoscenza assoluta. Come dire che temi di questo genere –ed altre testimonianze lo comprovanodovevano circolare nel mondo mediterraneo allargato dell’epoca ,tra Grecia e siropalestina. Il tema dell’androginia ha una parte centrale nella cabbala medievale ebraica,nell’alchimia .Il tema dell’androginia –a cominciare da Adamo –è fortemente condannato nella esegesi di un cristianesimo cattolico che inizia con Agostino.Anche se le contraddizioni sono molte . Segue l’enunciato considerato fondante l’indissolubilità del matrimonio utilizzato esplicitamente anche da Gesù nel suo rifiuto del divorzio pratica ampiamente riconosciuta( Matteo 22 ) : per questo un uomo lascerà il padre e la madre e si unirà alla sua donna,ed i due saranno una carne sola. Segue l’episodio fondante con il suggerimento del serpente alla donna di mangiare il frutto della conoscenza nonostante il divieto divino.Conseguenza della trasgressione, la pena enunciata la cacciata dal giardino,l’inizio della storia dell’ umanità . Adamo inizierà la vita con la sua donna fuori dal paradiso ormai chiuso per lui ed Eva inizierà a partorire con dolore come esplicitamente voluto dal Signore e la donna sarà nominata da Adamo Zoe , Vita , Hawa,Eva , come “madre di tutti i viventi” ( Gen. III ,20) I commenti su questi primi tra paragrafi sono innumerevoli . A noi importa l’esegesi di Agostino fondata in particolare sull’analisi dei primi due capitoli che articola le “ ragioni” del riconoscimento di una strutturale differenza tra maschile e femminile che segna profondamente la dottrina della chiesa,in particolare cattolica Adamo è creato come primo essere umano ( anthropos,homo) qualità che anche la donna condivide con lui partecipando attraverso il genere maschile alla simultaneità della creazione e godendo così dell’immagine. Il tutto a livello della informatio , cioè a livello virtuale, in senso alto. La donna è creata in “realtà” solo dopo ,con la partecipazione di Adamo già esistente ,che le regala la sua costola,una “ parte “di sé ( non certo la sua metà) Si segnala così la secondarietà del femminile a livello della confirmatio dell’adeguamento della creazione al piano della realtà. Agostino discute questi problemi nel commento al Genesi ,”De Genesi ad litteram” dove discute anche del problema dell’anima. Nella informatio Adamo riceve l’anima per inspirazione da parte di Dio . Dell’anima di Eva non si parla. Si può supporre che a livello della informatio l’anima sia presente in lei come in Adamo in quanto segno dell’essere umano,dell’ homo. -Secondo la dottrina nota come traducianesimo le anime nella generazione sarebbero veicolate dal seme paterno- Agostino elude la proposta traducianista ma non risolve il problema della veicolazione dell’anima nella donna. L’unità di anima e corpo costituisce l’uomo,homo,come essere umano. Indifferenziato ma declinato al maschile per quel prevalere linguistico del genere maschile sul femminile che è stato variamente segnalato. E’importante che a più riprese Agostino sottolinei il carattere razionale dell’anima che fa l’uomo uomo. “L’uomo come noi lo vediamo è un anima razionale che si serve di un corpo mortale e terrestre” ( De moribus ecclesiae cattolicae I,27,52) Il ruolo del corpo è di supporto all’anima ,come il guscio dell’ostrica,il corpo è carcere prima di essere veicolo dell’anima . Posizione che riflette chiaramente la sostanziale negatività attribuita al corpo nel mondo precristiano già dalla filosofia platonica e dai movimenti cosiddetti “orfici”. Sottolinea la sostanziale differenza anima-corpo e la priorità dell’anima che può esistere senza il corpo. Grazie all’anima comunque anche il corpo partecipa alla dignità umana Quell’anima che anche la donna riceve con l’uomo nell’infirmatio garantisce ad entrambi l’humanitas,la dignità umana .Tuttavia ciò che differenzia è il corpo sessuato. La donna secondo l’homo exterior,secondo la confirmatio ,è irrimediabilmente secondaria .Mentre non è del tutto certo che nell’infirmatio la donna abbia l’anima ,almeno in modo autonomo. Vedi sul tema i molti riscontri nelle Epistole di Paolo. Nella I Epistola ai Corinzi ( I Cor XI,7) Paolo afferma che “Il maschio (vir ) non deve velare il suo capo perché egli è immagine e gloria di dio,ma la donna è gloria del maschio . Infatti non il maschio viene dalla donna ma la donna dal maschio “. L’anima presente si diversifica secondo la situazione.Solo l’anima che sta nel corpo maschile è configurata ad imaginem ,situazione che la rende atta a comprendere la verità. Nonostante gli sforzi Agostino nel III libro del “ De Genesi” non riesce cancellare l’impressione che a livello della realtà,della confirmatio ,l’anima in corpo femminile è privata di qualche cosa ,è come un’anima evirata.Per questo la femmina deve cercare l’unione con il maschio come unione coniugale .Per “salvarsi “ ,o meglio per essere intera,“esistere “ pienamente. Più volte nell’opera agostiniana ritorna la tesi dell’incompletezza funzionale del femminile e si profila il modello di un’anima complessa ,stratificata divisa tra un’anima superiore ed una inferiore .La donna da sola avrebbe solo l’anima inferiore .Questa si esteriorizza nella donna nel suo ruolo di ausiliaria,incaricata a provvedere alle necessità del quotidiano. Interessante a questo punto la digressione di Agostino sul velo. Il velo come accessorio del vestire diventa importante, essenziale per le donne cristiane ,rappresenta “quella parte della ragione che deve disporsi a servire alle necessità temporali “ ! ( De Trinitate ,12,17). Anche senza il valore simbolico dato da Agostino il velo come segno della pudicizia richiesta espressamente alle donne per non indurre in tentazione compare in altri autori della patristica anche precedenti. Ad esempio in Tertulliano che dedica al tema due opere il “De virginibus velandis “ ( sulla necessità per le ragazze di velarsi ) e il “De cultu faeminarum “ (Sulla toilette delle donne). L’obbligo islamico,anche se non esplicitamente coranico, del velo ha dunque interessanti antecedenti di “costume”. Il velo esteriorizza tutta una serie di correlati che regolano la coppia eterosessuale.La donna velata manifesta l’accettazione della gerarchia ,il principio di subordinazione ritenuto ottimale per mantenere quell’ordine secondo il quale il principio maschile deve tener sotto controllo il femminile,più precisamente il principio spirituale maschile deve tener sotto controllo il principio materiale femminile e sul piano dell’etica ci si richiama al dovere di tener sotto controllo il corpo,la carne che è vistosamente “femminile”. Ne conseguono come corollari i numerosissimi richiami alla necessità dell’obbedienza che la donna deve all’uomo come rispetto dell’armonia cosmica nella logica della necessaria obbedienza che l’inferiore deve al superiore.Il modello agostiniano riecheggia da vicino le enunciazioni famose di Aristotele nella Politica (1254 b)sulla necessità della subordinazione dell’inferiore al superiore per il buon funzionamento del cosmo politico. In un passo di un altra opera il “de genesi contra Manicheos “ troviamo un altro interessante commento di Agostino ai primi capitoli del Genesi nel quale si illustra bene la posizione rispetto la sessualità. Agostino eredita dal etica di Mani l’atteggiamento antimondano che troviamo diffuso nelle tradizioni encratite –continenti -delle correnti di pensiero del giudaismo ellenistico ( comunità di Qumran) e dei gruppi giudeocristiani .Il “sospetto” verso la sessualità e la sostanziale pericolosità delle donne responsabili del primo peccato di porneia ,lussuria,riflette il tema del peccato degli angeli che lasciano il cielo sedotti dalla bellezza delle figlie degli uomini, come si accenna nel Genesi e più esplicitamente nel pseudoepigrafo ebraico Libro di Enoch ( II-I a.C.) spesso citato dagli autori della patristica Agostino propone per la prima coppia l’ipotesi di uno stato di innocenza di un matrimonio solo spirituale, durante il soggiorno nell’Eden prima del peccato. La fecondità della prima coppia sarebbe stata solo spirituale,produzione di stati di gioia e di divina contemplazione. Agostino stesso rettificherà queste sue rigide posizioni in opere più tarde nelle quali si staccherà definitivamente dalle simpatie giovanili per il rigido atteggiamento antisessuale dei Manichei I Manichei sono i seguaci di Mani fondatore nel III d.C. di una religione dualistica di tipo gnostico ,basata sulla coesistenza di due principi antitetici, Bene e Male che ebbe un’ampia diffusione .Giunse sino in Cina e produsse una vasta letteratura teologica scritta in molte lingue e dialetti asiatici,iranici,paleoturchi ,cinesi Si diffuse anche in Egitto da dove provengono i documenti più antichi scritti in copto su papiri risalenti al IV V d.C. Mani esige una morale austera,attenta a separare il terreno,il corporeo,luogo della tenebra, dal celeste ,spirituale, luogo di luce. Il suo difficile programma di salvezza esplicitamente universalistico attirò molte adesioni e simpatie in ambito cristiano dove la presenza del filone encratita , astinente,antimondano,anticarnale, ovviamente legato alla dimensione escatologica ,all’attesa del giudizio e della Gerusalemme celeste era molto forte. Diventando religione di stato, quindi sistema ideologico di potere temporale ,il cristianesimo dopo il IV secolo dovrà respingere gli eccessi di Mani come quelli dei tanti meno organizzati gruppi encratiti . Dovrà cercare un’ etica per stare nel mondo non per una fuga dal mondo. Tuttavia la negatività di Eva proposta nel mito come prima causa della caduta di Adamo e della sua stirpe rimane paradigmatica nell’immaginario occidentale anche quando non apertamente riconosciuta. Per l’esegesi teologica dei passi del Genesi vedi K.E. Boerresen,Natura e ruolo della donna in Agostino e Tommaso d’Aquino, tr.it.Assisi,1979 Per il tema dell’androginia in chiave comparata ancora valido il testo di Hermann Baumann , Das Doppelte Geschlecht ,Berlin 1955 Nota sul mito della creazione dell’umanità secondo ilil Corano Corano Il Corano testo “sacro” dell’Islam è come noto molto più breve e cronologicamente più “sicuro “ nelle sue stratificazioni del Biblion giudaico e cristiano. L’ortodossia sannita sostiene che il Corano,il Libro per antonomasia è considerato Parola di Dio coeterna a Dio stesso (azalyya ) ,significato preesistente (qadim ) inerente a ll’essenza di Dio . Da ciò l’inalterabilità del testo e la sua “verità” .Il testo trascende cioè Maometto e la sua epoca storica quindi non è sottoponibile ad una critica testuale . E’un metatesto inalterabile ( da A.Bausani ,Il Corano, introduzione – varie edizioni BUR) La posizione di Allah come Creatore è sottolineata con molta enfasi in svariate sure . Il cosmo è creato da Dio e l’uomo è creatura. Da ciò la dipendenza totale della sfera umana rispetto il divino . Da notare come in particolare si sottolinea l’importanza della creazione in coppia e nella creazione la preminenza dell’uomo,del maschio come esplicita volontà di Dio. La sura IV –delle donne –apre sulla creazione della prima coppia umana dove la donna è presentata subito come compagna di. O uomini temete Dio che vi creò da una persona sola. Ne creò la compagna e suscitò da quei due esseri uomini molti e donne. Il tema della secondarietà della donna data come compagna è ripetuto . Nella sura dei Romani XXX,2 si ripete il motivo la dipendenza che riecheggia da vicino i modelli del Genesi :egli vi ha creato da voi stessi delle spose ).Così nella sura delle schiere XXXIX ,6 ; nella sura LIII,45 ,della stella . Diverso rilievo il motivo della creazione dell’uomo . L’uomo è creato per primo direttamente da una goccia di sperma ( divino) o di sangue .Così nella sura XVI ,4,dell’ape. La sura XXII,5 del pellegrinaggio condivide con la sura XXIII 12 -14 dei credenti un enunciato di creazione che riflette in qualche modo –come è stato evidenziato – interesse e conoscenza per il processo di formazione embrionale.In particolare importante il passo della sura XXIII che segue il processo di formazione dell’essere umano che nella sua prima sostanzialità è creato comunque direttamente –come l’Adamo del Genesi -da Dio che usa argilla finissima) . Le modalità che investono la fasi della riproduzione umana ,la formazione del feto sono seguite attentamente nel testo . Dopo la plasmazione nell’argilla del primo corpo seguono le fasi della riproduzione : poi ne facemmo una goccia di sperma in ricettacolo sicuro.Poi la goccia di sperma trasformammo in grumo di sangue e il grumo di sangue trasformammo in massa molle e la massa molle trasformammo in ossa e vestimmo le ossa di carne e produciamo ancora una creazione nuova . Sia benedetto Dio,il migliore dei creatori. (XXIII 13-14) la goccia di sperma che si trasforma poi in goccia di sangue ,alaqah termine che si pone in equivalenza a sanguisuga ,cosa sospesa, grumo di sangue ,interpretabile come embrione ,richiama con immediatezza le teorie sulla riproduzione di Aristotele le cui opere scientifiche come noto dovevano essere precocemente conosciute nel mondo arabofono. La sura VII ,o del limbo, ( letteralmente dell’altura ) racconta il mito della la disobbedienza delle creature che non rispettano l’ordine del loro creatore mangiano il frutto proibito ed è Satan ,non il serpente, che inganna Adamo. Non c’è la sottolineatura della colpevolezza fondamentale della donna che anche in questa occasione mantiene la posizione subordinata,il passo indietro rispetto l’uomo – Adamo chiede subito perdono a Dio che comunque non ritrae La punizione . I due vengono espulsi dal paradiso consapevoli della loro nudità,la loro condizione umana,ma non portatori della macchia del peccato.