Passerella lago 20
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Passerella lago 20
L’ECO DI BERGAMO 28 DOMENICA 15 MAGGIO 2016 Provincia Il direttore artistico Celant che «dirige» anche per Prada Direttore artistico dell’installazione di Christo è lo storico e critico d’arte Germano Celant, tra l’altro direttore della Fondazione Prada. [email protected] www.ecodibergamo.it/cronaca/section/ Tra «Selte» e «Vlado» dagli Usa alla Bulgaria si lavora con Christo Il cantiere. Ecco chi sono le «teste» e le «braccia» del cantiere sul lago Il nipote Vladimir coordina tutti. Unici italiani, i montisolani della Ziliani SEBINO GIUSEPPE ARRIGHETTI Una «colonia» bulgara sul Sebino: è quella che da inizio anno popola l’area tra Sulzano, Sale Marasino e Iseo dove lavorano gli operai della passerella di Christo: nell’area di Montecolino, dove la «Caproni» nella Seconda guerra mondale realizzava ultraleggeri e, segretamente, piccoli sottomarini per i nazifascisti, la società «The Floating Piers» ha installato il suo quartier generale. Ed è qui dove c’è un continuo via vai di barche, chiatte e motoscafi, e di tecnici, operai, ingegneri e sommozzatori: tutti insieme muovono il motore che da quasi due anni tiene gli occhi del mondo dell’arte - e non solo - puntati sul lago. Se a capo di tutto c’è lui, Christo Vladimirov Yavachev, il suo fidatissimo e fedelissimo braccio destro è il nipote Vladimir (stesso cognome), direttore generale delle operazioni. In cantiere lo chiamano «Vlado», come l’etichetta adesiva attaccata sul caschetto rosso, ed è il ritratto del pragmatismo e dell’operatività. Suo interlocutore fisso, Frank Seltenheim, detto «Selte», ingegnere tedesco dalla capigliatura «vikinga»: è in capo a lui il coordinamento delle operazioni di assemblaggio dei pezzi che compongono la passerella. Vlado decide, Selte coordina l’attività degli operai in cantiere. I due lavorano a stretto «giro» con il «chief engineer» (il capo ingegnere) americano Seltenheim, Vladimir, Christo e Davenport FOTO WOLFGANG VOLZ Vince Davenport, un altro fedelissimo dell’artista. Insieme alle «teste», lavorano le «braccia». Gli operai: probabilmente per ragioni linguistiche, forse per un pizzico di patriottismo o magari perché già li conoscevano per passate collaborazioni, sono tutti bulgari. «The Floating Piers srl» ne ha assunti una cinquantina e li ha fatti arrivare in Italia a gennaio. Con la tuta da lavoro arancione fluorescente, hanno prima unito uno a uno i duecentomila cubi di polietilene espanso per costruire i tronconi della passerella, larga 15 La sicurezza affidata all’ingegnere del mare «I lavori? In anticipo» Complicato gestire un cantiere per un’opera d’arte come i pontili galleggianti di Christo. Così la società «The Floating Piers», dopo aver interpellato per il progetto preliminare il gruppo internazionale Arup, ha affidato la direzione lavori e la responsabilità della sicurezza all’ingegner Mario Boero, di Ge- efJfznfTvwHUhi6MW59GSbVnd4lgaaDCtQ8zZncG29E= nova: il curriculum parla da solo. Consulente del porto di Genova e di vari aeroporti italiani, la sua preparazione si è consolidata nella gestione della sicurezza di sistemi complessi. «E un sistema complesso – spiega lui – è anche il pontile di Christo sul lago di Iseo: in questi mesi ho cercato soprattutto di fare capire che la metri e lunga 3,2 chilometri nella parte galleggiante, e in questi giorni li stanno trainando uno a uno verso l’isola di San Paolo, verso Monte Isola e verso Sulzano. Qui entrano in gioco altri due «ingranaggi»: una squadra di 10 sommozzatori francesi, che hanno il compito di collegare la passerella ai 150 corpi morti posati sul fondo del lago. Si tratta di «àncore» particolari, simili a parallelepipedi di acciaio e cemento con un peso variabile tra le cinque e le sette tonnellate. Sono stati trasportati nella loro corretta posizione per sicurezza è un concetto a cui concorrono diversi aspetti. La viabilità, la mobilità, l’assistenza ai visitatori, oltre che naturalmente la posa dei tronconi sul lago, sono aspetti tutti diversi fra loro ma comunque tutti convergenti verso lo stesso obiettivo». Per quanto riguarda nello specifico la preparazione della passerella, «è ormai concluso l’assemblaggio dei cubi, ora procediamo speditamente nella posa dei tronconi. Si sta lavorando decisamente bene, tanto che siamo in anticipo rispetto al cronoprogramma iniziale». L’unico intoppo è legato ai curiosi: «Sinceramente non ci aspettavamo così tanta ressa già in queste domeniche: sembra mezzo di palloni industriali che, una volta raggiunta la postazione, sono stati svuotati dell’aria e hanno adagiato sul fondo le zavorre. Il secondo ingranaggio, fondamentale in questa fase dei lavori, è l’unica azienda italiana ammessa al cantiere di Montecolino: la «Ziliani spa» di Monte Isola, ditta con cento anni di attività alle spalle e specializzata nella realizzazione di opere portuali e lacuali. A guidarla sono Angelo Ziliani e il figlio Alessandro: «Abbiamo firmato il contratto direttamente con Christo a fine 2015 e la soddisfazione per noi è duplice: da un lato, facciamo conoscere nel mondo il lago; dall’altro, collaboriamo alla realizzazione di un progetto artistico unico». La Ziliani spa, con una decina di addetti riconoscibili per il caschetto verde, ha prima ampliato gli scivoli da cui i tronconi della passerella sono stati immessi nel lago e ora sta fornendo assistenza con le sue chiatte per installare i tratti di camminata galleggiante più vicini a riva. «Qui – spiega Ziliani – non è possibile attaccare la passerella ai corpi morti sui fondali e abbiamo suggerito la soluzione alternativa: pali di ferro infilati sul fondo che sbucano per circa un metro dalla passerella impedendole di andare alla deriva. Abbiamo quasi finito, poi ci sarà da posare il telo». Serviranno almeno 80 persone, «benzina» nuova per il motore-Christo. Uno dei sub francesi che ha lavorato sott’acqua FOTO WOLFGANG VOLZ Si lavora alacremente per posare i vari componenti dei pontili galleggianti, finora in anticipo sul programma FOTO WOLFGANG VOLZ ©RIPRODUZIONE RISERVATA l’assalto a Fort Apache! Abbiamo quindi deciso di prendere dei provvedimenti drastici e attiveremo un servizio di controllo e vigilanza permanente, per impedire che le persone incorrano in rischi assolutamente evitabili». Pensando poi ai 16 giorni compresi fra il 18 giugno e il 3 luglio, Boero conclude: «Le difficoltà ci saranno, ne sono consapevole: sarà messa a dura prova in particolare la mobilità attorno al lago. Ma sono altrettanto convinto che per il Sebino e per tutte le persone che concorrono alla realizzazione di questo sogno si tratti di una bella avventura che mi rende estremamente fiducioso». La passerella a San Paolo FOTO DA INSTAGRAM - UMBERTA GNUTTI BERETTA L’ECO DI BERGAMO 29 DOMENICA 15 MAGGIO 2016 TRASPORTI La Sab allunga orari e corse per raggiungere la riva bresciana A desso è ufficiale: dopo la richiesta avanzata in prefettura alle compagnie che gestiscono il trasporto pubblico su autobus, Arriva Italia, la società che ha acquisito la bergamasca Sab, ha scritto a Mauro Bonomelli, consigliere provinciale con delega ai Trasporti e sinda- Breafing (Christo con un curioso colbacco) a Montecolino FOTO VOLZ saglio e davanti al municipio e poi avrà come capolinea la stazione dei treni di Pisogne». Così potranno essere sfruttati al meglio i parcheggi di Lovere e l’area di Costa Volpino dove troveranno posto, per 12 euro al giorno, 100 camper. «Il costo per un ticket di andata e ritorno con questa navetta – aggiunge Bonomelli – sarà di 5 Si avvitano le viti giganti tra i blocchi bianchi WOLFGANG VOLZ Un sub all’opera nel cantiere dell’installazione FOTO VOLZ Vele e motoscafi «al largo» Vicino alla passerella solo a remi. O con il kayak Lago d’Iseo Le regole di navigazione per le imbarcazioni private nei giorni della passerella: nessuno potrà ormeggiare a Monte Isola Cosa succederà, in «quei» 16 giorni, sul lago. Sull’acqua? Quale tipo di mobilità sarà consentita alle imbarcazioni private? Ci saranno limitazioni per vele e motoscafi? Se un albergo volesse portare i suoi ospiti a Monte Isola, come può fare? Sono domande che circolano tra gli operatori turistici, ma anche tra chi vive sul lago e vorrebbe organizzarsi in autonomia una gita alla passerella. Risposte univoche, chiare e definitive ancora non ci sono, perché tutto dipende dal piano per la sicurezza che deve essere licenziato dalla prefettura bresciana. Dall’Autorità di bacino arrivano però le prime indicazioni, con un’ordinanza, quindi un documento ufficiale, che spiega nel dettaglio Con il windsurf non ci si potrà avvicinare all’opera FOTO NICKY LAZZARONI come ci si può muovere in barca dine, ne prenderemo atto». La da qui al 15 settembre in zona prudenza sarà una virtù più che passerella. «Noi abbiamo pro- mai necessaria per tutti coloro posto – spiega Giuseppe Facca- che nei sedici giorni di Christo noni, presidente dell’Autorità di navigheranno sul Sebino: il lago, bacino – che le imbarcazioni pri- nella parte bergamasca, rischia vate possano approdare a Mon- di diventare trafficato come te Isola al porto di Carzano, che un’autostrada. Già oggi il rapdispone di 12 attracchi». Atten- porto tra barche a vela e motozione, approdare e non ormeg- scafi è difficile, se in più aggiungiare: «Significa che la barca può giamo il numero di corse eccearrivare a Carzano, far scendere zionale dei battelli della Navigale persone e poi andarsene. At- zione, il servizio delle imbarcatualmente l’approdo prevede la zioni delle forze dell’ordine e gli possibilità di lasciare la barca appassionati di windsurf conferma per due ore, centrati tra Solto ma per il periodo delCollina e Pisogne, il la passerella il limite quadro che ne esce sarà abbassato fino non è certo dei più al tempo strettarassicuranti. mente necessario «Varranno tutte per far scendere e rile norme previste salire le persone». dal codice della naCiò significa esvigazione – precisa senzialmente una Faccanoni – e a concosa: il proprietario Giuseppe Faccanoni trollare che non ci di una barca può tra- (Autorità di bacino) siano i soliti furbetti sportare i propri pare, ma questo è amici a Monte Isola, lasciarli lì a ancora da definire, che sarà la godersi la passerella e poi torna- Guardia di Finanza». Nell’area re a riprenderli. Trattamento della passerella, dal 18 giugno al identico per gli ospiti di un al- 3 luglio vietata la navigazione a bergo che voglia mettere a loro vela; i mezzi a motore dovranno disposizione un servizio di tra- viaggiare alla velocità minima sporto lacuale. Attenzione però: consentita dalla navigazione; la «Questa soluzione – conclude fascia più vicina alla passerella Faccanoni – non possiamo ven- sarà interdetta alla navigazione derla come definitiva né certa: a eccezione dei natanti a «prose il piano per la sicurezza stabi- pulsore manuale»: barche a relirà che anche i 12 attracchi di mi, canoe e kayak. Loro potranCarzano devono essere lasciati a no arrivare dove vogliono. disposizione delle forze dell’or- Giuseppe Arrighetti Una mostra racconta l’artista. L’inaugurazione è top secret SULZANO Altre date da segnare in calendario: 11 giugno-10 luglio. Esattamente una settimana prima dell’inaugurazione della passerella, ecco che una mostra racconterà le più grandi opere d’arte di Christo. Dove? Alle «Palafitte» di Sulzano, la nota struttura di via Cesare Battisti (la litoranea che da Iseo conduce a Sulzano) chiusa ormai da qualche anno, dopo un glorioso passato come prestigioso ristorante sull’acqua. A curare l’esposizione (a ingresso libero) Renato Genti- efJfznfTvwHUhi6MW59GSbVnd4lgaaDCn6at03hPeIA= le, funzionario di zona della Soprintendenza di Brescia. E per l’inaugurazione della rassegna, ecco la prima passerella di autorità: sembra infatti che il primo «big» confermato sia Dario Franceschini, attuale ministro dei Beni e delle Attività culturali: « Il ministro presenzierà all’apertura della mostra, insieme al presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni e all’artista Christo – annuncia Gentile –. La data del taglio del nastro rimarrà però top secret per questioni di sicurezza: le palafitte sono trop- euro».Le autorità bergamasche hanno infine chiesto, ma si attende ancora una risposta, che la navetta Sulzano-Pisogne tra mezzanotte e le sette del mattino passi anche da Costa Volpino e capolinea Lovere. «Se così fosse – conclude il consigliere provinciale – avremmo un collegamento all’ora per tutte le 24 ore del giorno». co di Costa Volpino, confermando che nel periodo della passerella i paesi dell’Alto Sebino saranno collegati alla stazione ferroviaria di Pisogne – e da lì a quella di Sulzano – in maniera continua. «Dalle 8 alle 24 ogni ora – spiega Bonomelli – da piazzale Marconi di Lovere partirà una navetta che si fermerà a Costa Volpino, al Ber- po piccole per ospitare una ressa di persone, inclusi tutti i fan del maestro della land art». Bocche cucite sulla data del vernissage dunque, ma non sui contenuti: la mostra ospiterà filmati, documenti, fotografie e gigantografie fornite dallo stesso artista per regalare ai visitatori un ampio sguardo sui suoi lavori. Una sorta di rassegna didattica che mette in risalto la componente documentale della land art, fondamentale per molti esponenti di questa corrente: «Così come The floating Christo inaugurerà la mostra piers- spiega Gentile - gran parte delle opere di Christo sono rimaste in vita pochi giorni, per poi essere smontate. Grazie a gigantografie e filmati, questa esposizione regalerà invece ai visitatori l’emozione di trovarsi di fronte ai più celebri lavori dell’artista, ammirando anche l’evoluzione dei lavori di costruzione della passerella». E proprio a proposito di lavori: la mostra sarà allestita una settimana prima dell’apertura di The floating piers e sarà visitabile anche per una setti- mana dopo la chiusura della passerella. Questo consentirà di vedere dalle palafitte, punto di vista privilegiato, la fase di allestimento e di smontaggio dell’opera d’arte targata Christo. Venendo proprio alle palafitte, da mesi si rincorrono voci di una possibile riapertura della struttura demaniale (gestita dall’Autorità di bacino per conto della Regione Lombardia) che, da patinato ristorante vista lago, potrebbe presto diventare sede di esposizioni e rassegne culturali. Così fosse, sarebbe l’ennesimo regalo confezionato da Christo per il Sebino. Sara Venchiarutti