east16_Europa_centro
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L’apertura del settore del credito agli investitori esteri è stata una caratteristica chiave nel processo di trasformazione e modernizzazione dell’intera area e della sua economia. Le banche occidentali hanno ora un ruolo di primo piano in molti Paesi, salvo che in Turchia, Ucraina e Russia, dove il consolidamento è tuttora in atto. Soltanto in Slovenia il ruolo dello Stato nel settore resta rilevante. Certo è che i protagonisti di calibro internazionale sono pochi, ma molto attivi Europa centro-orientale trainata dalle banche di Fabio Mucci e Debora Revoltella Corbis EUROPA 2 li eccellenti risultati delle economie dei G Paesi CEE (Europa centro-orientale), maturati in un ambiente di crescita stabile e 1 abbassamento dei rischi, continuano a favorire la forte crescita dell’attività bancaria a livello regionale. Il 2006 è stato un altro anno di crescita straordinaria, specialmente per quanto riguarda il settore dei prestiti, il cui totale è arrivato a costituire il 42% del PIL rispetto al 37% dell’anno precedente (incremento del 33% a/a). La crescita è stata significativa anche nel settore dei depositi, che hanno registrato un incremento dal 39 al 40% del PIL, con una crescita a/a pari al 21 percento. Nonostante tale crescita accelerata, se paragonato a quello dei Paesi dell’Eurozona, il settore bancario nella regione CEE rimane alquanto modesto. L’intero settore bancario regionale comprende 2.600 banche, con un 35 EUROPA CENTRO-ORIENTALE TRAINATA DALLE BANCHE valore totale pari a circa 1,4 miliardi di euro. Ciò corrisponde all’incirca al 5,6% del bilancio consolidato di tutte le banche nell’area dell’euro. Da un punto di vista strutturale, il mercato bancario continua a essere dominato da banche internazionali di grandi dimensioni, fortemente impegnate nella regione in qualità di investitori a lungo termine con una stategia di posizionamento chiaramente definita. Alla fine del 2006, grazie all’ondata di privatizzazioni nei Paesi SEE2 (Europa sud-orientale), la quota di mercato delle banche internazionali ha registrato un ulteriore incremento passando dal 78% del 2005 all’82% (tranne che in Russia, Turchia e Ucraina). Date le ormai poche opportunità di privatizzazione residue nei paesi CEE “affermati”, l’interesse degli investitori stranieri si sta gradualmente spostando verso Est su mercati quali Russia, Ucraina, Georgia e Kazakistan, dove gli obiettivi potenziali restano più prontamente disponibili. Figura 1 L’apertura del settore bancario nazionale agli investitori stranieri ha rappresentato una caratteristica chiave nella trasformazione del settore bancario CEE. Sebbene le banche internazionali abbiano oggi raggiunto una posizione dominante in tutta la regione, la trasformazione strutturale è tuttora in corso in Turchia, Ucraina e Russia, dove la quota delle banche internazionali sembra essere la più bassa nella regione e dove è anche previsto un ulteriore consolidamento del mercato. Tra i nuovi Stati membri dell’UE, la quota più bassa si registra in Slovenia, dove lo stato controlla tuttora circa il 23% del patrimonio del settore bancario nazionale. Ciò è interamente connesso alla tardiva rimozione delle barriere di ingresso e alla tuttora mancata privatizzazione di una delle due maggiori banche. Per contro, il predominio delle banche straniere è il più elevato nel caso di Estonia e Slovacchia, dove quasi il 100% del valore del mercato bancario è in mano a grossi protagonisti internazionali. Tali quote sono comunque molto sopra la media del livello registrato nell’area dell’euro, dove la proprietà straniera raggiunge il 16 percento. In una prospettiva più generica, i protagonisti internazionali del mercato continueranno a rivestire un ruolo significativo, utilizzando la regione come mercato per la crescita e probabilmente allargandosi gradualmente verso nuove regioni in via di sviluppo. Prevediamo che alcune possibili trasformazioni nel panorama saranno legate alla concentrazione in corso a livello nazionale. Cosa più importante, dato che solo tre tra i princi- 1. INDICATORI STRUTTURALI DEL SETTORE BANCARIO NEI PAESI CEE 2006 Polonia Ungheria Rep. Ceca Slovacchia Slovenia Estonia Lettonia Lituania Bulgaria Romania Croazia Serbia Bosnia Turchia Russia Ucraina Totale CEE Area euro n. di banche 647 41 37 24 22(2) 11(2) 24 78(2) 29 38 33 37 32 46 1,331 170 2,600 6,308(2) Filiali per milioni di abitanti 321 137 183 218 345(2) 171(2) 98 203 319 204 244(3) 56 133 92 140 30(4) 146 540(2) Penetrazione attività bancaria(1) 62% 69% 81% 81% 99%(2) N.A. N.A. N.A. 39% 48% 85% 67% 45% 48% 71% 69% 66% 98%(6) Quota di mercato Banche straniere 70% 95% 96% 98% 35%(2,5) 99%(2) 57% 90%(5) 81% 89% 91% 79% 76%(5) 24% 8% 31% 48% 16% Patrimonio lordo totale CR5 46% 54% 63% 67% 62% 98% 69% 82% 50% 62% 73% 47% 68% 62% 42% 35% 54% 43%(2) miliardi euro 190 94 114 41 34(7) 15 23 17 22(7) 52 41 16 8 261(7) 405 56(7) 1,387 24,938 % PIL Totale prestiti+depositi Miliardi euro 69 100 97 88 113 117 141 73 86 51 119 62 82 84 52 63 70 298 208 97 124 46 36 18 21 21 26 58 48 15 9 275 452 70 1,524 17,964 Nota: 1) Popolazione di età 15+ utente di banche; 2) Nel 2005; 3) Prima metà 2006; 4) A maggio 2007; 5) Su capitale sociale; 6) Fare riferimento all’Austria Fonte: UniCredit New Europe Research Network, BA-CA Market Research e ECB % PIL 75 104 106 98 122 135 129 87 102 58 142 58 101 89 59 80 77 214 EUROPA 2 pali gruppi internazionali sono protagonisti importanti nell’arena europea, un’importazione della concentrazione nel mercato potrebbe anche verificarsi come conseguenza di fusioni e acquisizioni transfrontaliere di portata più ampia a livello di Europa occidentale. Pochi protagonisti internazionali molto attivi nella regione Tutti i sistemi bancari nella regione CEE sono oggi caratterizzati da protagonisti solidi, moderni e dinamici in un contesto di vivaci pressioni competitive. Pochi protagonisti internazionali considerano la regione un secondo mercato nazionale di crescita e alla fine dell’anno scorso controllavano circa il 26% di tutto il patrimonio bancario della regione. Tra le maggiori banche internazionali attive nella regione, il gruppo UniCredit, che opera nella CEE tramite BACA, emerge come leader indiscusso con un patrimonio totale pari a 109 miliardi di euro3 e profitti al netto delle imposte (al lordo degli interessi minoritari) pari a 1,7 miliardi di euro3, dimostrandosi due volte più grande del concorrente più prossimo in termini di quest’ultimo indicatore. Il gruppo Erste si posiziona secondo con un patrimonio totale pari a 61,5 miliardi di euro4 e profitti al netto delle imposte (al lordo degli interessi minoritari) pari a 805 milioni3 di euro. Raiffeisen International si guadagna il terzo posto con un patrimonio totale di 55,9 miliardi e profitti al netto delle imposte (al lordo degli interessi minoritari) pari a 686 milioni. Tutti questi protagonisti beneficiano di un’ampia rete interregionale. UniCredit detiene tuttora la posizione più salda a livello regionale con una presenza in 20 Paesi6, recentemente rafforzata dall’annuncio dei piani di acquisizione della partecipazione di maggioranza della terza maggiore banca del Kazakistan, la ATF, e della quarta maggiore banca in Ucraina, la Ukrsotsbank. Raiffeisen International e Société Générale seguono con una rete di 15 Paesi. Quest’ultima è stata particolarmente attiva nei mesi recenti, con la partecipazione a numerose operazioni di fusioni e acquisizioni nella regione e l’arricchimento della propria rete di cinque nuovi mercati (Albania, Croazia, Macedonia7, Moldavia e Georgia). Figura 2 Le buone condizioni macroeconomiche continuano a favorire una forte attività bancaria Il ciclo economico favorevole continua a stimolare una notevole espansione nell’attività bancaria livello regionale. L’incremento dei 2. PRINCIPALI PROTAGONISTI INTERNAZIONALI NELLA REGIONE CEE PATRIMONIO CONSOLIDATO (MILIARDI EURO)i PROFITTO NETTO (MILIARDI EURO)ii UNICREDIT 1091 ERSTE BANK 62 56 RZB 49 KBC SOCIETE GENERALE 41 UNICREDIT 1,7441 UNICREDIT ERSTE BANK2 805 ERSTE BANK RZB3 686 RZB KBC 573 KBC SOCIETE GENERALE 639 SOCIETE GENERALE 4 INTESA SANPAOLO 30 INTESA SANPAOLO OTPBANK 29 OTPBANK6 5 PAESI DI PRESENZAiii 5 422 857 INTESA SANPAOLO OTPBANK 201 7 15 11 15 10 9 Nota: i) 100% di patrimoni totali redditi e profitto al netto delle imposte (prima degli interessi minoritari) per società controllate (partecipazione > 50%) e a partecipazione azionaria per società non controllate; i risultati pro-forma includono anche banche acquisite durante il 2006 e il 2007; ii) Al netto delle imposte, al lordo degli interessi minoritari; iii) Incluse presenze dirette e indirette, esclusi uffici di rappresentanza; 1) Incluse le acquisizioni annunciate di ATF Bank in Kazakistan e di Ukrsotsbank in Ucraina su base pro-forma; Turchia al 50% per ogni filiale (YKB al 50%); inclusa presenza indiretta in Azerbaigian, Kirghizistan e Tagikistan; 2) Esclusa la Bank Prestige per mancanza di dati; 3) Escluso l’effetto unico dovuto alla vendita di Raiffeisenbank Ukraine e alla partecipazione in Bank TuranAlem; 4) Escluse Banca Popullore e Ohridska Banka a causa di mancanza di dati; 5) Dati BS e P&L del 2005 per Banca Italo-Albanese; esclusa American Bank of Albania a causa di mancanza di dati; 6) Dati su Investsberbank e CJSC OTP Bank non inclusi in quanto non disponibili Fonte: UniCredit CEE Research 37 EUROPA CENTRO-ORIENTALE TRAINATA DALLE BANCHE consumi, dovuto al desiderio delle famiglie di adeguarsi velocemente agli standard di vita internazionali, è uno dei principali fattori trainanti della crescita economica in tutta la regione. Il sostegno alla crescita viene anche dal settore aziendale che investe fortemente per migliorare la capacità produttiva, specialmente nei progetti relativi a costruzioni e infrastrutture, finanziati anche tramite IDE – creando la base per una competitività a lungo termine. Inoltre, in tutta la regione, la crescita si sta verificando con una rapida contrazione a livello di rischi. Se consideriamo le operazioni di rating effettuate da una delle principali agenzie del settore (S&P) negli ultimi tre anni, notiamo che un abbassamento è stato assegnato solo in due casi (Ungheria e, più recentemente, Lettonia), mentre sono stati registrati più di 20 innalzamenti. Inoltre, la maggior parte dei Paesi della regione è caratterizzato da un rating di investment grade (la Slovenia in testa con un AA) e solo Turchia, Ucraina e Serbia si piazzano ad un paio di punti sotto tale livello. Oltre a una favorevole convergenza economica, il cosiddetto gap di penetrazione nei confronti dell’eurozona è stato di per sé un fattore trainante di crescita. Un primo indicatore di tale gap è il rapporto di popolazione bancabile che detiene un conto corrente, pari al 66% nella regione CEE8, rispetto a quasi il 100% in Paesi dell’Europa occidentale quali l’Austria. Un altro indicatore è il rapporto tra patrimoni bancari e PIL. Tale rapporto è passato dal 60% del 2004 al 70% del 2006, ma è ancora distante da quello registrato nell’Eurozona – vicino al 300 percento. Ma, naturalmente, la media regionale cela differenze significative tra Paesi individuali. I Paesi dell’Europa centrale e del Baltico (CEB) emergono in effetti come i sistemi bancari maggiormente sviluppati, seguiti dai Paesi SEE e da altri Paesi9. A livello di Paesi singoli, Lettonia, Estonia e Croazia stanno dimostrando la penetrazione finanziaria più elevata, Romania e Russia la più bassa. Nell’immediato futuro, nonostante un graduale rallentamento del gap di penetrazione finanziaria, i volumi bancari continueranno ad aumentare, particolarmente nel settore dei prestiti. Tale crescita sarà particolarmente stimolata dal processo di allineamento in termini economici, che migliorerà lo standard di vita delle popolazioni, come pure da 38 caratteristiche cicliche favorevoli. Prevediamo che in tre anni il volume dei prestiti a livello regionale avrà un incremento pari al 29% in media rispetto alla crescita del 23% circa prevista nel settore depositi. La crescita più forte dei volumi bancari è prevista tuttora in Paesi a convergenza veloce quali Ucraina e Russia. Per farsi un’idea del potenziale racchiuso in questi mercati, è bene notare che Russia e Ucraina produrranno circa il 60% dei nuovi volumi totali10 che verranno generati nella regione nel periodo 2007-2009. Buone opportunità da sfruttare sono previste anche in mercati convergenti quali Bulgaria, Romania e i Paesi baltici. Si prevede una crescente espansione del credito, finanziata da forme di sovvenzionamento alternative, dove le risorse straniere rivestiranno un ruolo significativo. In seguito al forte balzo in alto dell’attività di finanziamento osservato negli anni recenti specialmente nei Paesi SEE e nei Paesi baltici, i depositi bancari totali sono già più bassi, a livelli assoluti piuttosto che rispetto ai prestiti totali, con il sistema bancario che basa il proprio finanziamento sui mercati di capitale internazionali o sul debito internazionale. Mentre in una prospettiva microeconomica tale divario a livello di finanziamento non costituisce un problema, se si considera che effettivamente i finanziamenti delle banche EUROPA 2 Corbis to a mercati occidentali più sviluppati (penetrazione del 7% relativamente al PIL nei Paesi CEE rispetto al 38% dell’Eurozona alla fine dello scorso anno) rivelando un enorme potenziale di ulteriore crescita. Importanti opportunità rimangono anche a livello aziendale, dove si prevede che la buona redditività delle aziende e gli sviluppi macreconomici favorevoli stimoleranno un’ulteriore diminuzione nel costo del rischio, generando un significativo potenziale da sfruttare specialmente nei segmenti di factoring, leasing e prodotti di investimento bancario. Forte crescita della redditività bancaria Si prevede che la regione CEE continuerà a produrre buoni risultati in termini di redditività, grazie alle brillanti prospettive macroeconomiche e alla crescita sostenuta dei volumi. Nel 2006 soltanto, i profitti al lordo delle imposte (e di articoli straordinari) nei paesi CEE-911 sono cresciuti del 33 percento a/a fino a raggiungere 27,5 miliardi di euro, segnando un’accelerazione significativa provengono dalle società madri, a livello rispetto all’anno precedente (quando i profitmacroecomico nascono problemi che si ti crebbero del 27 percento). Prevediamo che, riflettono prevalentemente in un allarganel periodo 2007-2009, i profitti nella regiomento delle posizioni debitorie internaziona- ne cresceranno del 15,3%, con tutti i Paesi li e/o in deficit del conto corrente in tutta la che dimostreranno tassi di crescita vicini o regione. superiori al 10% su base annuale, a eccezione di Repubblica Ceca (6%) e Ungheria (7 La vendita al dettaglio resta il segmento percento). Tuttavia, l’incremento più forte è maggiormente dinamico previsto nel caso della Russia, con una creIl segmento della vendita al dettaglio scita media del 19,7% nei profitti al lordo rimane il più dinamico a livello regionale, delle imposte nel periodo 2007-2009. Buoni con la penetrazione finanziaria dei gruppi risultati a livello di redditività sono previsti familiari in aumento relativamente ad anche nel caso di Bulgaria (14,3%) e Polonia entrambe attività e passività. Solide opportu- (13,7 percento). nità sono previste specialmente a livello di prestiti, dove probabilmente il tasso medio di 1. CEE: BG, BiH, HR, CZ, EE, HU, LV, LT, PL, RO, RU, SK, crescita annuale dei prestiti al dettaglio SI, SRB, TK e UA nell’Europa centrale e orientale sarà pari al 2. Inclusa la privatizzazione della maggiore banca rumena, la BCR 35% fino al 2008. Una crescita particolarmente rapida è prevista nel caso di Russia e 3. Inclusa ATF Bank (Kazakistan) e Ukrsotsbank (Ucraina) su base pro-forma; Turchia al 50% per ogni filiale (YKB al Ucraina, dove il settore crescerà del 62 e del 50%) 4. Inclusa Bank Prestige (Ucraina) su base pro-forma 52% rispettivamente, quasi il doppio del tasso raggiunto dal mercato CEE in toto. La 5. Netto proveniente da effetto unico dovuto alla vendita di Raiffeisenbank (Ucraina) e dalla partecipazione in Bank Russia è seguita da Romania, Serbia e dagli TuranAlem (Kazakhstan) Stati baltici, dove si prevede una crescita dei 6. Incluse presenze indirette anche in Azerbaigian, Kirghizistan e Tagikistan (esclusi uffici di rappresentanza) prestiti al dettaglio superiore o vicina al 7. Tuttora in fase di finalizzazione 30% nei prossimi tre anni. Mentre nel pas- 8. CEE con esclusione degli Stati baltici 9. Turchia, Russia e Ucraina sato recente è stata registrata una crescita molto rapida di credito al consumo e prestiti 10. Nel periodo 2007-2009 si prevede che il nuovo totale di volumi (prestiti e depositi) nella regione CEE (Kazakistan locativi, questi ultimi sono tuttora il prodot- incluso) raggiungerà 1.600 miliardi di euro to che dimostra il divario più marcato rispet- 11. CEE-9: BG, HR, CZ, HU, PL, RO, SK, TK e RU