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COMUNICATO STAMPA FINALE
GIOIELLI, TAPPETI E TESSUTI ANTICHI
DIPINTI ANTICHI E DEL XIX SECOLO
Un eccellente risultato ha caratterizzato le vendite Wannenes del 1 e 2 dicembre – che comprendevano nel primo
giorno il catalogo dei Gioielli, e in quello successivo, i Tappeti e Tessuti Antichi, Dipinti Antichi e del XIX secolo – che
hanno realizzato complessivamente 2.620.369 euro, con
una percentuale di venduto per lotto del 51.8% e per
valore del 91.8%.
Il fil rouge che ha caratterizzato le quattro dispersioni è
quello di una scelta selettiva ed attenta non solo al valore
intrinseco dell’opera, ma anche al suo autore ed al contesto storico artistico a cui appartiene, così da rientrare negli
standard di un collezionismo colto e cosmopolita.
Nelle due tornate di gioielli un anello in oro bianco e diamante di taglio smeraldo del peso stimato di carati
4.30 (lotto 500) e un anello in oro bianco, diamante e
spinello naturale Burma taglio cuscino del peso stimato di carati 10,20, colore vivid pink entro doppio
giro di diamanti taglio brillante e goccia del peso stimato di carati 4,50 (lotto 507), sono stati entrambi battuti a 37.200 euro. I 18.600 euro hanno invece raggiunto
tre gioielli tra loro differenti per epoca e gusto, la collana
a motivo fogliaceo di Buccellati degli anni ’30 in oro,
argento, rubini e diamanti (lotto 317), un girocollo a
maglia morbida decorata con maglie ad "S" gli elementi terminali a semicerchio di Bulgari, in oro e diamanti taglio brillante dal peso stimato di carati 4,90
(lotto 404), e infine, un bracciale in oro bianco, zaffiri
e diamanti del 1920 circa, realizzato con una serie di
maglie snodabili a motivo geometrico decorato con
zaffiri taglio fantasia e diamanti vecchio taglio entro
linee in diamanti vecchio del peso complessivo stimato di carati 15,00 (lotto 467).
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Tra i lotti presentati nel catalogo di “Tappeti e Tessuti Antichi” nella mattina del 2 dicembre si è affermato con
8.680 euro un Sa’uj Bulagh kurdo del Nord Ovest della
Persia del 1825 (lotto 713), dal caratteristico senso tribale per il quale sono conosciuti e collezionati: in questo
caso cinque medaglioni sullo stesso asse longitudinale
sono contornati da numerose forme geometriche e animali multicolori, ed impreziosiscono un tappeto che unisce una straordinaria qualità della lana a una luminosa
vividezza dei colori. Un tappeto Seikur dell’area di Kuba
del Nord Caucaso del 1900 circa è stato esitato a 5.580:
questo esemplare presentava il più classico e ricercato
decoro Siekhur a croce di San Andrea. Infine ha ottenuto 4.712 euro un raro e museale tappeto Bessarabia
dell’area Sud Ovest dell’Ucrania dell’inizio del XIX secolo, che come tradizione presenta una grande densità di motivi floreali (lotto 618).
Per quanto riguarda i “Dipinti Antichi e del XIX secolo”, la
grande qualità di alcuni lotti che hanno realizzato esiti di
statura internazionale, dimostra il buono stato di salute di
questi dipartimenti, confermato da un catalogo equilibrato nell’offerta iconografica come nelle quotazioni, che
ha portato a un totale di 1.938.368 con una percentuale
di venduto per lotti del 70.3% e per valore del 149.6%.
Ancora più rilevanti i dati dei dipinti antichi con un
78.1% per lotti e un 150.6% per valore. Complessivamente sono stati battuti due lotti sopra i 200.000, uno
sopra i 100.000, e 19 tra 10.000 e 30.000 euro.
Top lot della serata la grande Vocazione di San Pietro e
Andrea di Luca Giordano del 1690 (di misure museali,
si parla infatti di 240 x 379 cm), opera dove l’artista,
stemperato il naturalismo caravaggesco in colorismi
di impronta veneta, guarda alla maturità romana di
Raffaello per delineare un nuovo e originale vocabolario espressivo (lotto 964): è stato infatti esitato a
272.800 euro.
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Due tempere su tavola del fiorentino Ventura di
Moro, attivo tra la fine del Trecento e la fine del Quattrocento, e sicuramente una personalità più rilevanti
dell’età tardogotica, raffiguranti Santa Caterina
d’Alessandria, Santa Margherita d’Antiochia, San Giuliano, San Nicola da Bari e nelle cuspidi l’Annunciazione, sono state battute a 248.000 euro (lotto 1005),
mentre due delicate tele venete raffiguranti l’Allegoria della Geometria e l’Allegoria della Geografia attribuite alla mano di Girolamo da Santacroce attivo in
Veneto nelle prima parte del Cinquecento, sono state
aggiudicate a 148.800 euro (lotto 812). Un Bacco e
Arianna d’intenso e trasognato lirismo (opera già attribuita a Guido Reni da Stephen Pepper congiuntamente a Denis Mahon specificando nella scheda
critica destinata ai proprietari che si tratta della terza
versione oggi rintracciata, contando quella del
County Museum di Los Angeles) e databile al 1620, e
di Villa Albani oggi Torlonia, è stata esitata a 49.600
(lotto 893). Un rame, infine, di grande qualità e conservazione di Antonio Carracci raffigurante le Tentazioni
di Sant’Antonio, che Steven Pepper ipotizza eseguito
dall’artista ventenne nel 1612 per rimpiazzare la versione di Annibale che monsignor Agucchi avrebbe
donato al cardinale Scipione Borghese, è stato aggiudicato a 34.720 euro (lotto 890).
La pittura dell’Ottocento ha come top lot una tela raffigurante La cartomante, che prende le sembianze di
una sinuosa fanciulla all’ interno di un harem intenta
alla lettura delle carte (lotto 1088), che ha ottenuto
32.240 euro. Una romantica veduta di Paestum di Antonio Pitloo, dove la suggestione del Grand Tour sembra alimentarsi del compiacimento descrittivo tipico
della tradizione fiamminga (lotto 1055), ha raggiunto
i 27.280 euro, mentre la scenografica tela realizzata da
Alessandro Pigna raffigurante Il discorso dell’Imperatore
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Traiano, importante testimonianza dell’influenza
esercitata da Lawrence Alma Tadema sull’arte italiana
di fine Ottocento (lotto 1110), è stata aggiudicata a
24.800 euro.
Luca Violo
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