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NOTIZIARIO DELLA DIOCESI DI S. MINIATO 14 aprile 2013 Piazza del Seminario,13 56028 San Miniato (Pisa) tel. e fax 0571/400434 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile: Andrea Fagioli Coordinatore diocesano: Francesco Ricciarelli Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 l’agenda del VESCOVO Domenica 14 aprile - Ore 17: Pellegrinaggio del 2° Vicariato al santuario della Madre della Divina Grazia di San Romano. Martedì 16 aprile - ore 9,30: udienze Mercoledì 17 aprile - ore 10: Consiglio degli affari economici Giovedi 18 Aprile - ore 21,15: a Cerretti inconto con l’unità Pastorale Santa Maria a Monte, Montecalvoli, Cerretti, San Donato. La diocesi in udienza dal Santo Padre inalmente, in questo grigiore di informazioni inutili, controverse una magnifica notizia che risveglia la nostra gioia interiore, la nostra voglia, fin da troppo tempo celata da un massiccio velo di indifferenza e di freddezza, di partecipare ad un evento di testimonianza di fede e di amore evangelico. La nostra diocesi di San Miniato organizza per il 3 e 4 settembre una gita a Roma in udienza al nostro amatissimo Papa Francesco ed una visita alla tomba dell’apostolo Pietro. È un’iniziativa molto importante per tutti noi che segna un punto non di arrivo ma di partenza per un nostro impegno religioso, umano e sociale in questo cammino terreno che il Magistero della Chiesa, nella sua universalità, ci indica e ci accompagna nell’esplicare, con un responsabile stile di vita, il vero, autentico messaggio evangelico. L’elezione di Papa Francesco, frutto di una illuminata scelta dei cardinali, principi della Chiesa, per opera dello Spirito Santo, ha, in assoluta verità ed oggettività, sconvolto le nostre coscienze. a evidenziato che ancora, tra gli uomini, esistono soggetti che in piena umiltà, sapienza, e nel silenzio della preghiera e con costante e faticoso impegno, lavorano lontano dai riflettori mondani e spettacolari, per il raggiungimento e l’attuazione del bene comune, in questo caso, universale. La nostra presenza che sicuramente sarà numerosa e partecipativa, manifesterà un ringraziamento al Padre Celeste per questo suo dono plausibile e tangibile di amore, di aiuto, di conforto e di speranza verso tutti noi, suoi amatissimi figli. Prepariamoci fino d’ora. Lasciamo due giorni di ferie per questa gita, testimonianza di fede e di armoniosa fratellanza. Le scuole di ogni ordine e grado non saranno ancora aperte, ed i ragazzi, giovani, con i loro insegnanti saranno ancora liberi da impegni scolastici e potranno partecipare per poter "urlare" con gioia e convinzione il loro "adsum", sono presente, perché io "qual falange di Cristo Redentore, la gioventù cattolica in cammino, la sua forza è lo Spirito Divino…..Bianco Padre che da Roma ci sei meta luce e guida, in ciascuno di noi confida, su noi tutti puoi contar». Ecco il programma del pellegrinaggio per mercoledì 4 settembre. Tra pochi giorni verrà reso pubblico il programma definitivo della due giorni e verrannno indicate le modalità per iscriversi. Ore 4.00/5.00: partenza in pullman da ogni parrocchia e Vicariato Ore 9.30: in Piazza S. Pietro per udienza Ore 13.00: pranzo in ristorante (bevande comprese) Ore 16.00: S. Messa del Vescovo in S. Giovanni in Laterano (trasmessa in diretta web) Ore 17.30: partenza per il rientro Ore 22.00/23.00: arrivo previsto in parrocchia F Il menu nel ristorante prevede bis di primi, un secondo, un contorno, dolce e bevande (acqua e vino) I pullman possono essere individuati dalla singole parrocchie, ma vengono gestiti centralmente per orari, riferimenti, costi, ecc. In ogni Vicariato sarà individuata una persona di collegamento con le varie parrocchie del territorio Le schede di iscrizione, i tempi e le modalità di pagamento saranno presto comunicati alle prarrocchie. Mons.Tardelli dal Santo Padre Il vescovo partecipa alla visita «ad limina» ono contento e un po’ emozionato, ve lo confesso candidamente. Mercoledì e giovedì prossimo, al mattino, il 10 e l’11 aprile, potrò incontrare personalmente Papa Francesco, parlargli, ascoltarlo, stringergli le mani. A questo incontro vorrei portare in qualche modo anche ciascuno di voi, carissimi amici di FB. Vi porterò dentro di me, con affetto, perché possiate ricevere insieme a me la benedizione di Papa Francesco su tutta la vostra vita». Un appuntamento che si ripete ogni 5 anni, quello della «visita ad Limina», che fa parte di una tradizione che affonda le sue radici nella millenaria storia della chiesa. Che cosa è la visita “ad limina” Ecco come viene definita la e spiegata la visita nel "direttorio" della congregazione dei vescovi, pubblicato nel 1988. «Secondo la disciplina canonica, il Vescovo diocesano compie ogni cinque anni l’antica tradizione della Visita "ad limina", per onorare i sepolcri dei santi Apostoli Pietro e Paolo e incontrare il successore di Pietro, il Vescovo di Roma. La visita, nei suoi diversi momenti liturgici, pastorali ha per il Vescovo un preciso significato: accrescere il suo senso di responsabilità come Successore degli Apostoli e rinvigorire la sua comunione con il successore di Pietro. La visita, inoltre, costituisce anche un momento importante per la vita della stessa Chiesa particolare la quale, per mezzo del proprio rappresentante, consolida i vincoli di fede, di comunione e di disciplina che la legano alla Chiesa di Roma e all’intero corpo ecclesiale. Gli incontri fraterni con il Romano Pontefice e i suoi più stretti collaboratori della Curia Romana offrono al Vescovo un’occasione privilegiata non solo per fare presente la situazione della propria diocesi e le sue aspettative, ma anche per avere maggiori informazioni circa le speranze, le gioie e le difficoltà della Chiesa universale e per ricevere «S opportuni consigli e direttive sui problemi del proprio gregge. Tale visita rappresenta un momento centrale anche per il Successore di Pietro che riceve i pastori delle Chiese particolari per trattare con essi le questioni riguardanti la loro missione ecclesiale. La visita “ad limina”è così espressione della sollecitudine pastorale di tutta la Chiesa.Per tali motivi, è necessaria una diligente preparazione. Con sufficiente anticipo (non meno di sei mesi, se possibile), il Vescovo si preoccuperà di inviare alla Santa Sede la Relazione sullo stato della diocesi, per la cui redazione dispone del relativo Formulario preparato dalla competente Congregazione per i Vescovi. Detta Relazione dovrà fornire al Romano Pontefice e ai Dicasteri romani un’informazione di prima mano veritiera, sintetica e precisa - che è di grande utilità per l’esercizio del ministero petrino. Al Vescovo, poi, la Relazione offrirà un mezzo idoneo per esaminare lo stato della sua Chiesa e per programmare il lavoro pastorale: perciò, conviene che per la sua elaborazione il Vescovo si avvalga dell’aiuto dei suoi più stretti collaboratori nella funzione episcopale, sebbene il suo contributo personale risulti indispensabile, soprattutto negli aspetti che riguardano più da vicino la sua attività, per dare una visione d’insieme del lavoro pastorale. La prassi attuale è che le visite si svolgano di regola per Conferenze Episcopali, o divise in vari gruppi se troppo numerose, evidenziando così l’unione collegiale tra i Vescovi. Benché diversi momenti si svolgono in gruppo - visite alle tombe degli Apostoli, discorso del Papa, riunione con i Dicasteri della Curia Romana -, è sempre il singolo Vescovo che presenta la relazione e compie la visita a nome della sua Chiesa, incontrando personalmente il Successore di Pietro, ed avendo sempre il diritto e il dovere di comunicare direttamente con lui e con i suoi collaboratori su tutte le questioni riguardanti il suo ministero diocesano». del Sinai ove era simbolo di Dio stesso (Esodo 3, 2). In questa esperienza, però, l’uomo e la donna sono trafitti e bloccati da un chiodo che li vincola alla terra e alla staticità. Sono molteplici gli avversari dell’amore, dall’egoismo alla smania di possesso, dal gelo interiore alla passione cieca. Sono veri e propri “chiodi” che impediscono il volo dell’anima che ama. Un amore che vivacchia sempre uguale rivela che esso è trafitto da qualche spina capace di impedirgli l’orientamento verso l’alto. Tutto questo vale per l’amore coniugale, per l’amicizia e per la stessa spiritualità. Sant’Agostino nelle sue Confessioni afferma che «l’amore uccide ciò che siamo stati perché si possa essere ciò che non eravamo». Amando si va sempre oltre il passato per diventare creature nuove che raggiungono le mete considerate impossibili. Io ACCOLGO TE Il pellegrinaggio verso l’amore isogna sapere che l’amore è un orientamento e non uno stato d’animo. «Beato colui che riesce a tenere la propria anima orientata a Dio mentre un chiodo lo trafigge». Così scriveva Simone Weil (1909-1943), straordinaria testimone di una ricerca che la condusse a Cristo, pur rimanendo sempre radicata nell’ebraismo delle sue origini e nella libertà dei suoi percorsi. È significativa questa definizione B dell’amore come “orientamento” e non come semplice “stato d’animo”. L’amore autentico non è mai quiete paludosa, ma continuo pellegrinaggio verso un oltre, fino a tendere verso l’Oltre per eccellenza, cioè l’Infinito di Dio. Non per nulla l’immagine che lo stesso Cantico dei cantici usa per descrivere l’amore è “la fiamma divina” (8, 6), cioè un fuoco inestinguibile come quello che sprizzava dal roveto