Buonconvento ne - Comune di Buonconvento

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Buonconvento ne - Comune di Buonconvento
Buonconvento
COMUNE DI
BUONCONVENTO
(PROVINCIA DI SIENA)
ALTITUDINE
m. 145 s.l.m.
ABITANTI
3150 (1000 nel borgo).
Ufficio Turistico Comunale
presso il Museo della
Mezzadria Senese,
tel. 0577 809075,
fax 0577 807181
www.museomezzadria.it
Museo d’Arte Sacra della
Val d’Arbia,
tel. 0577 807190,
fax 0577 807181,
www.museoartesacra.it
COME SI RAGGIUNGE
In auto:
A1 fino a Firenze Certosa,
poi tangenziale Firenze Siena
fino all’uscita Siena Sud;
proseguire sulla SS 2 Cassia
in direzione Roma
per circa 25 km.
DISTANZE IN KM
Siena 25, Montepulciano 25,
Pienza 16.
INTERNET
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www.provincia.siena.it
I colori del cotto e delle crete
Lo Spirito del Luogo
Il nome
Deriva dal latino bonus conventus
e ha il significato di comunità
felice, fortunata: una buona
adunanza di persone che gode della
fertilità della terra e dei vantaggi
derivanti dalla vicinanza dei fiumi
Arbia e Ombrone, nonché
dall’ottima posizione presso il
guado del fiume sull’importante
Via Francigena o Romea.
Qui i viandanti interrompevano il
viaggio per alloggiare e rifocillarsi.
Lo stemma
Lo scudo rosso con il leone
rampante bianco argento rappresenta
lo stemma del popolo di Siena, da
cui questa terra dipendeva. Le due
chiavi che il leone tiene con le
branche anteriori alludono al titolo
della chiesa parrocchiale dedicata
a San Pietro. Secondo altri il leone
bianco in campo rosso ricorda lo
stemma dell’Imperatore Arrigo VII,
morto a Buonconvento.
La storia
1191, il re di Francia Filippo
Augusto, di ritorno dalla terza
crociata, percorrendo la Via
Francigena ricorda di avere sostato
nella mansione di Bon-couvent:
questo è il primo documento
storico in cui ricorre il nome di
Buonconvento.
1208, Buonconvento è tassato di
30 lire, cifra per quei tempi notevole,
da Siena, che è in guerra con i
Fiorentini e bisognosa di denaro.
La notizia testimonia la prosperità
TOSCANA
INFORMAZIONI
TURISTICHE
economica di cui gode il borgo: le
sue sorti sono legate a quelle della
Repubblica di Siena, alla quale
vende i prodotti dell’agricoltura.
1313, l’imperatore Arrigo VII di
Lussemburgo, sceso in Italia per
restaurarvi l’autorità imperiale,
muore il 24 agosto a Buonconvento
dopo averlo conquistato.
1316, il borgo è assalito da
Uguccione della Faggiola e nel
1358 dai Perugini in lotta contro
i Senesi, rimanendo fortemente
danneggiato.
1371, inizia la costruzione
delle fortificazioni: i lavori
durano 12 anni.
Nel 1385 all’interno del borgo è
costruito il Palazzo Podestarile
con la torre civica.
1400, nei primi anni del secolo
Buonconvento diviene sede
di una vasta podesteria
comprendente 32 località.
1480, i Governatori Senesi
concedono a questa
terra il privilegio della
cittadinanza senese.
319
I Borghi più belli d’Italia
vecchio podere, un cipresso, la
curva di una strada bianca. Tutto
questo è Buonconvento e il suo
territorio.
La memoria
degli uomini
1559, con la caduta di Siena,
Buonconvento entra a far parte
del Granducato di Toscana, sotto
la potente famiglia dei Medici.
Conserva la podesteria,
rimanendo il centro più
importante della Val d’Arbia.
Il genius loci
Un imbroglio in una taverna
medievale, come descritto da
Boccaccio. Una discussione tra
eretici. Un guizzo floreale e
modernista sulla facciata di una
casa: aria nuova tra le dominanti
forme medievali. Il colore del
cotto, del mattone, e quello delle
crete senesi, i colli argillosi
puntellati di fattorie e pievi dove
nasce il bianco diamante del
tartufo. La severità, la dolcezza e
il sorriso che stanno sui volti delle
Madonne dipinte dagli artisti
senesi su tavole e affreschi
conservati al Museo d’arte sacra. I
prodotti di una campagna fertile,
orgoglio dei Granduchi di
Toscana. I passi dei pellegrini
sull’antica Via Francigena. Il colore
delle crete d’autunno, sotto un cielo
che non sembra finire mai.
Un angolo intimo di paesaggio: un
“Cecco di Messer Fortarrigo
giuoca a Buonconvento ogni sua
cosa e i denari di Cecco di
Messer Angulieri …”: comincia
così la quarta novella della nona
giornata del Decamerone di
Giovanni Boccaccio, composto
tra il 1348 e il 1353. è il
racconto, ambientato in una
taverna di Buonconvento, della
disavventura capitata al poeta
senese Cecco Angiolieri a causa
del suo scudiero.
Il personaggio
La piazza intitolata ad Arrigo
VII
ricorda l’imperatore del Sacro
Romano Impero che a
Buonconvento morì
inaspettatamente il 24 agosto
1313. Considerata l’importanza
del personaggio, il luogo del suo
decesso divenne noto in tutta
Europa. Eletto re di Germania nel
1308, Arrigo, fautore del
ristabilimento dell’ordine
imperiale, decise di intervenire in
Italia (1311), invocato anche da
Dante nell’Epistola ad Arrigo VII.
Riuscì a farsi incoronare
imperatore in Roma nel 1312,
tentò una spedizione contro
Firenze ma fu fermato dalla morte
mentre muoveva le sue truppe
contro Roberto d’Angiò.
La curiosità
La morte di Arrigo VII a
Buonconvento colse tutti di
sorpresa, tanto che subito si
diffuse la voce che l’imperatore
fosse stato avvelenato durante la
comunione dal suo assistente
spirituale, il domenicano frate
Bernardino. Di qui il detto
“Buonconvento e cattivi frati”.
La diceria fu smentita poco dopo
dallo stesso figlio dell’imperatore,
Giovanni re di Boemia. La causa
della morte di Arrigo VII sembra
essere stata la malaria. Non
certo frate Bernardino, che era di
Montepulciano e non di
Buonconvento, dove allora non
c’erano frati né conventi.
Decori floreali e
dolci sguardi di
Madonne
La robusta cinta muraria
trecentesca, che conserva nella
forma architettonica il carattere
senese, un tempo racchiudeva
tutto il borgo come una farfalla
nel bozzolo. Su di essa non
esistevano aperture, all’infuori di
due porte di accesso munite di
robusti infissi in legno con
ferrature: Porta Senese sul lato
nord verso Siena, e sul lato sud
Porta Romana, distrutta nel 1944
dai tedeschi in ritirata. Rimasto
intatto per secoli, al riparo del
fossato e dei merli guelfi del
cammino di ronda, il borgo ha
subito grandi trasformazioni
nell’800, con la costruzione di
fabbricati a ridosso delle mura, tra
cui il Teatro dei Risorti.
Il borgo all’interno è attraversato
da nord a sud da via Soccini, in
ricordo dell’antica famiglia che
contava tra i suoi membri un paio
di eretici, contestatori nel XVI
secolo di alcune dottrine della
Chiesa. La via in cui nacque, si
può dire, il “socianesimo”, è
anche la più nobile di
Buonconvento, quella su cui si
affacciano i palazzi del potere e
dei maggiori possidenti.
Innanzitutto, il Palazzo
Podestarile con la torre civica a
pianta rettangolare del secolo XIV
e i due archi gotici che si aprono
sulla facciata, su cui si contano
25 stemmi in pietra degli antichi
podestà. S’incontrano poi il
Palazzo Comunale con la bella
fronte in mattoni e l’imponente
Palazzo Taja, costruito tutto in
mattoni nella seconda metà del
’700 da una nobile famiglia. Sul
Buonconvento
I colori del cotto e delle crete
lato sud la facciata è mossa da un
grande balcone con ringhiera in
ferro lavorato, sormontato da una
meridiana solare. Di fronte c’è
Palazzo Borghesi, risalente al
XIV secolo, appartenuto a
un’antica famiglia senese i cui
stemmi sono sulla splendida
facciata. Vicino si nota il
Palazzo del Glorione, in
passato proprietà dello Spedale di
Santa Maria della Scala che vi
aveva ricavato un ospedale e un
ospizio, dato che di qui passava
la Via Francigena. Ora al piano
terreno ha sede il Museo
della Confraternita della
Misericordia, con l’interessante
Oratorio di S. Sebastiano,
databile XVI secolo (da notare il
cancelletto di ferro battuto,
Chiesa dei SS. Pietro e Paolo, (particolare)
Madonna con Bambino
Soccini e come questa
pavimentate con lastre di pietra.
In via del Sole i fabbricati hanno
una tipologia più modesta, in
quanto fino agli anni ‘30 vi
abitavano famiglie di vetturali,
barrocciai, addetti ai trasporti delle
merci. Il tratto iniziale di via
Oscura è caratterizzato da un
insieme di sovrappassi con archi a
tunnel intermittenti che creano
atmosfere di chiaroscuro. Questo
scorcio è chiamato “chiasso buio”
ed è la zona più caratteristica,
con una parte della strada a
selciato medievale. Ma
Buonconvento significa anche
liberty, un fenomeno tipicamente
urbano che curiosamente ha
attecchito anche qui, ponendo il
paese all’attenzione del mondo
dell’arte e del buon gusto. Il
liberty a Buonconvento si risolve con risultati tutt’altro che
provinciali - in uno stile pacato,
raffinato, giocato sui materiali, sui
cromatismi, sugli effetti decorativi,
negli esterni come nella
decorazione di interni
spiccatamente floreale, ben
rappresentata negli affreschi, nelle
vetrate e nelle lavorazioni con il
ferro battuto. Ne sono esempi il
già citato Palazzo Ricci-Socini,
Palazzo Farnetani in via Soccini
51, Palazzo Ricci in via Roma 3,
l’Asilo Infantile Grisaldi del
Taja in via Dante, la Palazzina
Sensi, d’ispirazione coppedé, e la
Palazzina Castellani Bettarini,
nella stessa via. Sulla Cassia,
infine, in direzione di Roma,
sorge su una collinetta villa
Rondinella, opera dell’architetto
Gino Chierici (1910) ricca di
decorazioni e preziosa nei
materiali usati.
TOSCANA
Chiesa dei SS. Pietro e Paolo
piccolo gioiello di artigianato).
Di fronte si trova la Chiesa dei
SS. Pietro e Paolo, anch’essa
con bella facciata in mattoni. Le
sue attuali forme classicheggianti
sono il frutto del restauro
settecentesco. Una piccola pietra
marmorea inserita nella muratura
sul lato sinistro della facciata,
raffigurante una croce, porta
incisa la data del 1103, che
potrebbe corrispondere all’anno di
fondazione. Nel 1313 in questa
chiesa morì l’imperatore Arrigo
VII. Le importanti opere che vi
erano collocate, dei migliori artisti
senesi tra i quali Duccio di
Boninsegna, sono custodite nel
Museo d’Arte Sacra della Val
d’Arbia, che s’incontra
proseguendo il cammino, ospitato
nell’ottocentesco Palazzo RicciSocini. La famiglia Ricci nel 1907
decise di ristrutturare l’immobile
secondo le teorie moderniste dello
stile floreale, affidando il progetto
all’architetto Gino Chierici, che
intervenne con gusto, realizzando
in pieno centro storico una
facciata elegante insieme classica
e liberty, con decorazioni interne
di pregio. Nel borgo antico vi
sono altre due vie importanti, una
dalla parte di levante chiamata via
del Sole e l’altra sul lato di
ponente detta via Oscura,
entrambe comunicanti con via
321
Buonconvento
Piaceri e Sapori
Siena fino al 1504 e nel ’700
trasformata in villa.
A Castelrosi, immerso nel
verde di un parco c’è un
esempio di fattoria fortificata
medievale, in parte ristrutturata
nel ’900. Da non perdere a
Bibbiano il castello (sec. XII),
racchiuso dentro una compatta
cinta muraria circondata da
fossi e coi resti del ponte
levatoio. A Castelnuovo
Tancredi si trova un complesso
architettonico composto di un
IL PIATTO DEL BORGO
Il trionfo della toscanità significa torrione del XII sec., una villa
del ’500, una fattoria e la
tavole imbandite a base di
salumi, bruschetta, panzanella, parrocchiale di S. Bartolomeo
in cui era contenuta una
fettunta, pappa al pomodoro,
pici con le briciole, pappardelle Madonna col Bambino di
Ambrogio Lorenzetti.
al sugo di lepre, tagliolini in
passato di ceci, arista di maiale
EVENTI
con fagioli toscanelli.
Carnevale, con sfilata di carri
allegorici, 15, 22 e 24 febbraio.
ALTRI MOTIVI
DI APPREZZAMENTO
Cose del Passato, periodo
Per gli amanti dell’arte, la
pasquale: fiera antiquaria.
campagna di Buonconvento
offre occasioni interessanti. La Trebbiatura sotto le mura,
prima visita da fare è alla pieve penultima domenica di luglio.
di Santa Innocenza a Piana,
è la rievocazione storica della
un complesso fortificato
trebbiatura dei contadini, così
comprendente la chiesa, la
come si svolgeva negli anni ’
canonica, un cortile porticato, 30-’40: una sessantina le
residenze e magazzini,
persone che, in costumi
documentato già nel 1081 ma
dell’epoca, si danno da fare
di origine ancor più remota
con le macchine agricole
(sec. VII-VIII). La chiesa ha una tradizionali e gli antichi
semplice facciata romanica con mestieri come la filatura della
filari in pietra e in mattoni. Da canapa, la realizzazione delle
essa proviene la Madonna di
funi, degli zoccoli, dei cesti in
Pietro Lorenzetti ora al Museo vimini.
d’arte sacra. In località Villa di
Piana vi è una dimora che fu
Festival delle Crete Senesi,
“grancia” dell’Ospedale di
tel. 0577 719510 – 391114,
IL PRODOTTO
DEL BORGO
Tutti Doc sono i vini: il bianco
Val d’Arbia, anche nella versione
vinsanto, l’Orcia rosso e bianco,
dalle cui uve derivano anche
un buon novello e il vinsanto.
Profumi memorabili sono
sprigionati dal tartufo bianco
delle Crete Senesi, come
indimenticabile è la carne di
vitello locale, di razza chianina.
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museo si propone di guidare
alla scoperta della cultura
tradizionale legata alla
mezzadria, che ha caratterizzato
per quasi un millennio
l’economia e la vita della
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sale di Palazzo Ricci Soccini
ospitano uno dei più
importanti musei della Toscana,
ricco di capolavori legati al
territorio: piccole icone su
tavola raffiguranti preziose
immagini devozionali della
Madonna, polittici che un
tempo ornavano gli altari delle
chiese sparse nelle campagne
della Val d’Arbia, dipinti che
esprimono la cultura pittorica
Crete d’Autunno. Un mese – senese nel Seicento, pale
quello di novembre - di
d’altare, pale su tela, e infine
assaggi, paesaggi e antichi
una ricca sequenza di oreficerie
retaggi. Si celebra il tartufo
e paramenti tessili. Il palazzo è
bianco, di cui è piccola capitale un piccolo gioiello della
S. Giovanni d’Asso, centro
decorazione liberty.
medievale a cavallo tra le Crete
DIVERTIMENTI
Senesi e la Val d’Orcia.
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Mercatino di Natale,
molti agriturismi), passeggiate
8 dicembre. Musica per le vie
ed escursioni nelle Crete Senesi.
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locali ristrutturati della vecchia più belle strade panoramiche.
“tinaia” di palazzo Taja, il
penultimo sabato di settembre
all’ultima domenica di
settembre. Di questa fiera, nata
come uno dei più importanti
mercati di bovini di razza
chianina della zona, si ha
notizia dal 1805. Spettacoli di
arte varia, mostre, convegni,
iniziative sportive, mercatini, le
danno ancor oggi una
caratterizzazione di vecchia
sagra paesana.
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