una nuova sfida per lo sviluppo
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una nuova sfida per lo sviluppo
BOZZA Finlawmetrics 2010 Reforming Banking and Finance: New Rules, Please Contributo di Corrado Passera - CEO di Intesa Sanpaolo Milano, 25 giugno 2010 Occorre porre fine all’incertezza regolamentare che grava da troppo tempo sul sistema finanziario e bancario. Abbiamo urgente bisogno di alcune fondamentali regole che la politica e le autorità di vigilanza debbono definire nella prospettiva di una nuova governance globale. Occorre in particolare fornire chiarezza e incentivi regolamentari a quelle categorie di banche che maggiormente possono giocare un ruolo positivo nel rilancio della crescita e dell’occupazione Le banche sono animali molto diversi tra di loro “Le banche” come categoria omogenea non esistono. Vengono chiamate “banche” animali in realtà molto diversi tra di loro. Le banche - come accade in tutti gli altri settori industriali e dei servizi - si distinguono per comportamenti competitivi, per valori e obiettivi aziendali, per modelli di business, per le regole che seguono o che non seguono, per livello di diversificazione e la dimensione globale. Alcune di esse non dovrebbero neanche essere chiamate banche, perché non appartengono alla stessa specie, il loro DNA non ha niente a che fare con l’attività di intermediazione connessa all’erogazione del credito all’economia reale, che invece caratterizza l'attività bancaria vera e propria. Parlare di banche come categoria generale non ha dunque senso. Molti tipi di banche, di attività e diversi modelli di business coesistono. Dovremmo almeno distinguere tra banche commerciali orientate all’economia reale e banche focalizzate sulle attività di trading proprietario. 1 BOZZA Finlawmetrics 2010 Reforming Banking and Finance: New Rules, Please Contributo di Corrado Passera - CEO di Intesa Sanpaolo Milano, 25 giugno 2010 Le diverse tipologie di “banche” condividono responsabilità molto diverse nell’innesco della crisi e presentano una diversa capacità di resistenza e di solidità di fronte ad essa Le analisi sull’impatto della crisi devono essere incentrate sulle singole sottocategorie di attività e di modelli bancari. Le diverse attività bancarie hanno svolto ruoli molto diversi nel causare e alimentare la crisi finanziaria o, al contrario, possono svolgere ruoli molto diversi nel favorire ed accompagnare una crescita economica sostenibile come pure nel determinare una sana e corretta allocazione delle risorse finanziarie. Distribuire colpe e responsabilità della crisi alla categoria indifferenziata della banche è un approccio che deve essere evitato. Molte banche sono state trasformate in società puramente finanziarie, focalizzate sulle attività di trading proprietario ed esposte a rischi spesso incontrollati. L’aumento delle attività di trading e di cartolarizzazione hanno portato a esasperare l’attività di origination dei prestiti. L’erogazione del credito è stata estesa a clienti di qualità inferiore e con minore affidabilità creditizia, allo scopo di potenziare l’attività di origination e alimentare la distribuzione di crediti cartolarizzati sul mercato. Questo “modello OTD” (originate to distribute) ha trasformato anche molte banche commerciali in banche del trading, distorcendo la struttura degli incentivi interni e le strategie competitive di molte banche. Nell’ambito di tale processo, la trasformazione delle scadenze e la capacità di erogazione del credito sono state 2 BOZZA Finlawmetrics 2010 Reforming Banking and Finance: New Rules, Please Contributo di Corrado Passera - CEO di Intesa Sanpaolo Milano, 25 giugno 2010 portate agli estremi e sfruttate eccessivamente. I finanziamenti a breve termine e livelli d’indebitamento insostenibili – spesso tenuti fuori bilancio attraverso di veicoli ed espedienti contabili – hanno sostenuto questo tipo di intermediazione. Le banche di trading si sono esposte a rischi di liquidità enormi e quando alla fine, la liquidità è venuta meno, abbiamo quasi raggiunto il collasso finanziario globale. Gli istituti e i modelli bancari che si sono rivelati “fragili”, mettendo a rischio miliardi di denaro dei contribuenti in molte giurisdizioni, diventando una seria minaccia sistemica per il sistema finanziario internazionale, facendo precipitare l’economia globale nella recessione, sono quelli in cui i rapporti con la clientela sono stati trattati come una pura merce finanziaria, che può essere facilmente impacchettata, cartolarizzata e scambiata sul mercato, in cui gli impegni di credito a lungo termine vengono finanziati a breve se non brevissimo termine, in cui le economie di scala non possono essere ulteriormente sfruttate e, al contrario, generano rendimenti decrescenti, o completamente negativi, a causa di modelli bancari estremamente complessi. L’eccessiva tensione nello squilibrio tra le scadenze, la “defocalizzazione” dalle necessità della clientela e la “finanziarizzazione”, le diseconomie di scala e di scopo dovute alla crescente complessità definiscono le caratteristiche chiave della tipologia di attività bancarie maggiormente responsabili dell’innesco della crisi finanziaria. Il sistema bancario ombra e un modo “innovativo” di fare banca hanno distorto il campo competitivo, producendo una inefficiente allocazione delle risorse finanziarie 3 BOZZA Finlawmetrics 2010 Reforming Banking and Finance: New Rules, Please Contributo di Corrado Passera - CEO di Intesa Sanpaolo Milano, 25 giugno 2010 Le banche del trading e i modelli OTD hanno reso meno marcato il confine tra il settore bancario, fortemente regolamentato, e la parte non regolamentata del sistema finanziario, hanno distorto lo scenario competitivo a scapito di modelli bancari più sostenibili e solidi. Abbiamo rischiato di finire in una situazione caratterizzata da una nuova legge di Gresham, secondo la quale il “trading” banking cattivo avrebbe cacciato dal mercato l’attività bancaria buona, orientata all’economia reale. Una situazione che avrebbe potuto provocare un forte indebolimento delle attività di commercial banking e una non efficiente allocazione delle risorse finanziarie. Una situazione che rischia di ripresentarsi anche oggi. In assenza di una nuova architettura regolamentare in grado di fornire i giusti incentivi, lo sviluppo del modello di banca commerciale orientato all’economia reale non è scontato. Le istituzioni finanziarie e le banche maggiormente orientate alla clientela - quelle che hanno sviluppato un rapporto stabile e duraturo con i clienti, quelle che hanno adottato modelli di business fortemente incentrati sulle strategie creditizie legate al finanziamento dell’economia reale, i cui ricavi sono generati prevalentemente dalla raccolta di risparmio e dall'erogazione di prestiti a famiglie e a imprese di piccole, medie e di grandi dimensioni - hanno certamente minori responsabilità nell’innesco della crisi. I modelli bancari ben gestiti e orientati al credito si sono rivelati anche più solidi di fronte alla crisi e, in uno scenario macroeconomico delicato, hanno continuato a sostenere l'economia. Il credito ha continuato a fluire verso l’economia reale, nonostante le pesanti flessioni registrate da tutte le principali grandezze che il credito dovrebbe finanziare: investimenti, produzione, ordinativi, esportazioni. 4 BOZZA Finlawmetrics 2010 Reforming Banking and Finance: New Rules, Please Contributo di Corrado Passera - CEO di Intesa Sanpaolo Milano, 25 giugno 2010 Il sistema bancario italiano è uno dei pochi usciti relativamente indenni dalla crisi, grazie a un modello bancario solido, orientato all’economia reale e a un quadro regolamentare e di vigilanza particolarmente efficace Il sistema bancario italiano è uscito relativamente indenne dalla crisi, così come accaduto a pochi altri sistemi, come per esempio quello canadese o australiano. In questi sistemi bancari, l’attività di banca commerciale è predominante. In Italia, i due terzi degli attivi bancari sono rappresentati da prestiti all’economia reale: una situazione che non trova analogie nei sistemi bancari del resto del mondo. L’assetto regolamentare e l’architettura dei sistemi di vigilanza italiani si sono rivelati particolarmente ben concepiti ed efficaci per garantire stabilità e solidità all’interno del settore bancario: vale la pena sottolineare che in Italia nessuna banca è stata salvata dal Governo e pochissimi istituti si sono dovuti rivolgere agli azionisti per ottenere iniezioni di capitale privato. Le regole e il sistema dei controlli sono elementi imprescindibili per un sistema finanziario solido e ben funzionante. L’industria bancaria e le autorità di vigilanza e regolamentazione devono cooperare per evitare il ripetersi di nuove crisi e per mettere il sistema finanziario di nuovo in condizione di poter funzionare efficacemente al servizio del rilancio di un sentiero di crescita sostenuto e sostenibile 5 BOZZA Finlawmetrics 2010 Reforming Banking and Finance: New Rules, Please Contributo di Corrado Passera - CEO di Intesa Sanpaolo Milano, 25 giugno 2010 La crisi ci sta spingendo a individuare, attraverso la collaborazione e la cooperazione internazionale tra banche, governi e autorità di vigilanza, un nuovo insieme di regole e di standard nei sistemi di supervisione e di controllo. Il nuovo scenario competitivo finanziario ha bisogno di intelligenza politica, di una ridefinizione della rule of law, di un ambiente caratterizzato da regole più rigorose, più chiare e applicate a livello internazionale in modo più efficace. Il settore bancario, i governi e le autorità di vigilanza dovrebbero raggiungere cooperare, nei rispettivi ambiti di azione e responsabilità, su obiettivi che sono comuni: o garantire la stabilità finanziaria, evitando il ripetersi di nuove crisi, o favorire il rilancio della crescita economica: tema questo particolarmente sentito in Europa ma certamente anche negli Stati Uniti. o incentivare una redditività bancaria sostenibile, conservando l’attrattività del settore bancario che deve poter continuare a raccogliere capitale e credito per assicurare lo svolgimento dei suoi compiti, Talune specifiche attività finanziarie si sono dimostrate particolarmente responsabili della crisi. In particolare le banche del trading hanno esasperato la capacità di trasformazione delle scadenze del sistema bancario. L’attenzione dei regulators e le nuove regole devono concentrarsi in modo particolare sulle cause della crisi 6 BOZZA Finlawmetrics 2010 Reforming Banking and Finance: New Rules, Please Contributo di Corrado Passera - CEO di Intesa Sanpaolo Milano, 25 giugno 2010 E’ stato esasperato lo squilibrio fra le scadenze degli attivi e quelle sul passivo: - In molti sistemi bancari, il settore dei prestiti alle famiglie, costituito prevalentemente da mutui ipotecari con scadenze a lungo termine di 20, 30 anni e oltre, ha registrato una crescita fortissima. - Con i sistemi di cartolarizzazione complessa, che hanno determinato un ampliamento della gamma dei crediti che possono essere cartolarizzati, il numero di titoli di credito si è ampliato, andando oltre la sfera dei titoli di stato e delle obbligazioni societarie, estendendosi a titoli rappresentativi di prestiti al consumo e di mutui ipotecari. Di conseguenza, si è potuto ampliare ed estendere ulteriormente la capacità di erogazione di credito al consumo e per l’acquisto di immobili. - Complessi schemi di cartolarizzazione, modelli di business OTD e altre innovazioni finanziarie, hanno prodotto una considerevole estensione della capacità di trasformazione delle scadenze, attraverso l'assunzione di posizioni fuori bilancio, tramite veicoli di investimento strutturati, che hanno rappresentato importanti acquirenti di titoli strutturati su crediti a lungo termine, ma che si finanziavano a breve termine sul mercato della carta commerciale. - I crediti cartolarizzati sono stati spesso riacquistati dalle banche e tenuti nei portafogli di trading o in quelli “disponibili per la vendita”: gli schemi di cartolarizzazione hanno consentito di spostare e trasformare importanti impegni 7 BOZZA Finlawmetrics 2010 Reforming Banking and Finance: New Rules, Please Contributo di Corrado Passera - CEO di Intesa Sanpaolo Milano, 25 giugno 2010 di credito illiquidi detenuti nei banking book in titoli prontamente negoziabili detenuti nei trading book. I minori requisiti di capitale relativi agli attivi detenuti nei trading book hanno rappresentato un ulteriore incentivo regolamentare mal concepito per l’adozione, da parte delle banche commerciali di modelli di business OTD. L’espansione della trasformazione delle scadenze è stata alimentata anche dal presupposto – quasi ideologico - di mercati costantemente liquidi, perfettamente funzionanti e capaci di esprimere prezzi significativi - L’espansione della trasformazione delle scadenze è stata alimentata anche dalla liquidità fornita dal mercato ai titoli di credito in esso negoziabili. La cartolarizzazione ha consentito di trasformare attività a lungo termine e illiquide - normalmente mutui ipotecari e prestiti alla clientela - in titoli negoziabili scambiati su mercati molto liquidi. - L’intensa attività di negoziazione di questi titoli sembrava consentire agli investitori di disporre della liquidità di cui avevano bisogno. Si pensava che questi titoli potessero essere negoziati costantemente e senza alcun problema su mercati sempre perfettamente funzionanti e sempre capaci di esprimere prezzi significativi. Gli investitori “buy & hold” a lungo termine potevano detenere un titolo di credito a lungo termine fino alla scadenza, con la garanzia di poterlo vendere e ottenere strumenti di pagamento generalmente accettati con un breve preavviso, se necessario. 8 BOZZA Finlawmetrics 2010 Reforming Banking and Finance: New Rules, Please Contributo di Corrado Passera - CEO di Intesa Sanpaolo Milano, 25 giugno 2010 Vi era una eccessiva fiducia riposta nelle garanzie di protezione del credito – non adeguatamente collateralizzate - offerte dai derivati del credito - I derivati svolgono un ruolo fondamentale nei sistemi finanziari moderni. I mercati dei derivati del credito hanno dimostrato di funzionare piuttosto bene come mercati d'informazione, segnalando che una crisi era in atto fin dall'agosto 2007; tuttavia, le flessioni anticipatorie nel mercato delle credit default obbligation (CDO) sono state largamente ignorate. - Il problema è che i derivati di protezione del credito sono stati raramente utilizzati come forme di “assicurazione”, né sono stati concepiti e regolamentati come prodotti assicurativi, cosa che avrebbe reso necessario l’approntamento, da parte dei venditori dei CDO – ovvero di coloro che si supponeva avrebbero fornito garanzie e protezione contro eventuali default - di adeguate garanzie collaterali e di politiche di accantonamenti a riserva. AIG ad esempio ha operato come market maker e non come compagnia assicurativa. Il crescente divario tra impegni di credito e raccolta di risparmio è stato colmato da un aumento della leva, che è stata aumentata in tutti i modi possibili: - tramite il ricorso massiccio al wholesale funding – spesso a breve termine e addirittura overnight – sul mercato interbancario (Northern Rock è l’esempio più paradigmatico). Il passivo dei bilanci di molte banche era dominato non dai 9 BOZZA Finlawmetrics 2010 Reforming Banking and Finance: New Rules, Please Contributo di Corrado Passera - CEO di Intesa Sanpaolo Milano, 25 giugno 2010 rapporti di deposito con la clientela (famiglie e aziende), ma da una rete complessa di titoli di credito e obbligazioni interne al sistema finanziario: per lo più depositi e prestiti interbancari e pronti contro termine; - tramite l’utilizzo di veicoli e conduit fuori bilancio fortemente indebitati, per lo più finanziati o sponsorizzati dallo stesso sistema bancario; - attraverso l’impiego di scappatoie normative e contabili e l'arbitraggio effettuato trasferendo gli asset dai banking book ai trading book per contenere il capitale regolamentare e le riserve; - tramite una permissiva applicazione delle regole e degli standard relativi all'erogazione dei mutui ipotecari e dei prestiti al consumo (nessun limite al Loan to Value, “acconti” contenuti, rinvio del piano di ammortamento del prestito). Di conseguenza, l’eccessivo sfruttamento della trasformazione delle scadenze ha esposto le banche a forti rischi di liquidità, con cuscinetti di capitale/riserve/garanzie molto limitati - Correre forti rischi di liquidità è stato improvvisamente considerato da analisti, investitori e media come un modo innovativo di fare banca. - La possibilità di accedere al credito a tassi d'interesse molto bassi, grazie a un periodo di allentamento della politica monetaria senza precedenti, protrattosi dal 2001, ha spinto il sistema verso un indebitamento sempre più elevato, che si è rivelato il principale elemento di sostegno della redditività delle banche e che ha 10 BOZZA Finlawmetrics 2010 Reforming Banking and Finance: New Rules, Please Contributo di Corrado Passera - CEO di Intesa Sanpaolo Milano, 25 giugno 2010 spinto la competizione a livelli ancora più estremi, in un ciclo che si autoalimentava. Alla fine, si è verificata una “corsa all’incasso”, con un conseguente esaurimento della liquidità - Non si è trattato della tradizionale “corsa agli sportelli”, nella quale i clienti si recano presso la propria banca per ottenere il rimborso dei depositi, anche se abbiamo assistito a qualcosa del genere nel caso della Northern Rock nel Regno Unito. - Questa volta, si è trattato di una fuga del mercato dagli Asset Backed Securities, in cui tutti hanno cercato di uscire dai propri investimenti nello stesso tempo. Poi, è diventata una corsa alle richieste di rimborso sui veicoli del sistema bancario ombra. Gli oggetti più colpiti sono stati i conduit e i veicoli d’investimento che raccolgono fondi sul mercato dei pronti contro termine e delle obbligazioni commerciali, dove gli investitori hanno cominciato a richiamare le linee di credito e ad applicare maggiori haircut sui pronti contro termine. Il rimborso dei debiti a breve termine è divenuto sempre più difficile. Improvvisamente, la liquidità si è esaurita e coloro i quali credevano di disporre di asset convertibili in denaro in tempi rapidi si sono trovati improvvisamente intrappolati, con asset illiquidi e “tossici”. 11 BOZZA Finlawmetrics 2010 Reforming Banking and Finance: New Rules, Please Contributo di Corrado Passera - CEO di Intesa Sanpaolo Milano, 25 giugno 2010 - Molte banche sono state costrette a consolidare i veicoli fuori bilancio e ad acquisire ingenti portafogli di titoli illiquidi di scarsa qualità creditizia. A questo punto, la crisi del sistema bancario ombra si è propagata al sistema bancario regolamentato. La qualità degli attivi bancari si è deteriorata e si è verificato un “congelamento” nel mercato interbancario e in quello dei pronti contro termine, dove le banche si sono dimostrate sempre più restie a concedersi reciprocamente prestiti persino su scadenze overnight. L’esperienza della crisi ci deve far ritornare in modo convinto ai fondamentali: sono almeno 4 le aree prioritarie nelle quali vi è un urgente bisogno di interventi regolamentari e di coordinamento internazionale L’eliminazione dei meccanismi perversi che hanno contribuito fortemente alla crisi è il nostro obiettivo prioritario e deve essere conseguito attraverso una serie di interventi efficaci per assicurare: 1) Maggiore quantità e qualità del capitale 2) Limiti ben definiti sulla leva 3) Costituzione di solidi cuscinetti di liquidità 4) Regolamentazione del mercato dei derivati 12 BOZZA Finlawmetrics 2010 Reforming Banking and Finance: New Rules, Please Contributo di Corrado Passera - CEO di Intesa Sanpaolo Milano, 25 giugno 2010 Queste 4 aree d’intervento regolamentare non sono certamente esaustive ma intervenire in questi ambiti sarebbe un contributo già fondamentale. 1) I requisiti di capitale dovrebbero essere aumentati i modo ragionevole e la qualità del patrimonio di vigilanza dovrebbe essere migliorata (anche se quest’ultima non può essere considerata una delle principali cause della crisi) 2) L’introduzione di leverage ratio massimi, che tengano conto dei diversi business mix, consentirebbe di evitare indebitamenti eccessivi e insostenibili Con la necessaria gradualità: o sarebbe opportuno introdurre un leverage ratio massimo – calcolato come rapporto tra patrimonio tangibile totale e attivo tangibile totale – che potrebbe anche essere diverso per i diversi modelli di business bancario, o il leverage ratio dovrebbe tener conto in qualche modo delle posizioni lorde complessive e dovrebbe considerare sia le esposizioni iscritte in bilancio sia quelle fuori bilancio, o il leverage ratio massimo dovrebbe essere introdotto come misura volta ad evitare un eccessivo indebitamento ed essere considerato come strumento appartenente al 1° Pilastro, in mondo tale da rappresentare un secondo 13 BOZZA Finlawmetrics 2010 Reforming Banking and Finance: New Rules, Please Contributo di Corrado Passera - CEO di Intesa Sanpaolo Milano, 25 giugno 2010 argine, complementare al primo costituito dai requisiti minimi di capitale regolamentare, o accanto ai leverage ratio massimi, sarebbe opportuno introdurre anche ratio massimi di Loan to Value e Loan to Income vincolanti, allo scopo di evitare in futuro pratiche come quelle che sono successe, che hanno alimentato in alcuni paesi un processo di eccessiva crescita dell’indebitamento delle famiglie. 3) Si dovrebbe prestare maggiore attenzione alla liquidità, in una prospettiva sia di breve sia di lungo periodo. La liquidità è il terreno di battaglia più importante per le banche: la crisi ha confermato che le banche sono molto più vulnerabili, in funzione non tanto dell'inadeguatezza dei cuscinetti di patrimonio di vigilanza quanto piuttosto della carenza o della mancanza di riserve di liquidità: o È necessario essere più rigorosi in quest’area e stabilire un liquidity coverage ratio quantitativo (con un orizzonte temporale di x-settimane) basato sulla qualità elevata, sugli asset facili da vendere, quali, ad esempio, i titoli di Stato e gli attivi idonei delle banche centrali, per superare condizioni di forte stress finanziario. o Inoltre, per quanto riguarda la strategia di finanziamento a medio e lungo termine, le politiche devono essere più direttamente collegate al profilo di 14 BOZZA Finlawmetrics 2010 Reforming Banking and Finance: New Rules, Please Contributo di Corrado Passera - CEO di Intesa Sanpaolo Milano, 25 giugno 2010 scadenza degli impegni di credito, per impedire alle banche di utilizzare in modo eccessivo fondi a breve termine per sostenere le attività a lungo termine. I prestiti interbancari dovrebbero essere considerati come fonte di finanziamento temporanea e limitata e non come una fonte strutturale. Sarebbe opportuno introdurre un Net Stable Funding ratio, nel caso fosse definito in maniera corretta. 4) Bisognerebbe affrontare la questione dei derivati OTC (over the counter), procedere a una progressiva standardizzazione dei prodotti e spostare gradualmente le negoziazioni su piattaforme centralizzate (CCPs): o In qualche modo le attività fuori bilancio dovrebbero essere iscritte in bilancio e i derivati dovrebbero essere contabilizzati in modo che la loro effettiva entità ed esposizione al rischio possano essere facilmente comprensibili. Dovremmo avviare un processo di progressiva standardizzazione dei contratti derivati. o I mercati dei derivati OTC dovrebbero essere soggetti a una regolamentazione più efficace: in particolar modo attraverso il miglioramento della liquidità degli scambi e il contenimento del rischio di controparte. È fortemente auspicabile trasferire progressivamente le operazioni di clearing dei derivati a Controparti Centrali (CCP) allo scopo di ridurre il rischio di 15 BOZZA Finlawmetrics 2010 Reforming Banking and Finance: New Rules, Please Contributo di Corrado Passera - CEO di Intesa Sanpaolo Milano, 25 giugno 2010 controparte mediante requisiti di margine, obblighi di garanzie collaterali e accantonamenti di riserve. La nuova regolamentazione di Basilea III affronta i temi cruciali ma, se non opportunamente messa a punto, potrebbe condurre a risultati controproducenti Il nuovo insieme di requisiti regolamentari, attualmente al vaglio del Comitato di Basilea, dovrà definire il corretto equilibrio tra la necessità impellente di contenere l’assunzione di rischi eccessivi e la tentazione di taluni regolatori di imporre eccessive restrizioni a tutte le tipologie di attività bancaria. Il sistema finanziario dovrebbe essere riformato, e in particolar modo sarebbe opportuno risolvere in maniera più decisa le questioni relative ad alcune attività di investment banking e di trading (recentemente, il Comitato di Basilea ha annunciato il rinvio della data di implementazione della nuova normativa sui trading book alla fine del 2011). Tale obiettivo dovrebbe essere raggiunto evitando il rischio di creare un sistema bancario eccessivamente frenato, fortemente anticiclico, con funzioni di ammortizzatore degli shock e caratterizzato da eccessive restrizioni sulla gestione del capitale e dei portafogli di attività, con il risultato di punire indiscriminatamente l’intero settore bancario, indipendentemente dai modelli di business e dai profili di rischio. Le nuove regole di Basilea cercano di affrontare le aree cruciali di intervento regolamentare quali, la liquidità, la qualità e la quantità del patrimonio di vigilanza, 16 BOZZA Finlawmetrics 2010 Reforming Banking and Finance: New Rules, Please Contributo di Corrado Passera - CEO di Intesa Sanpaolo Milano, 25 giugno 2010 l’introduzione di un leverage ratio. Su questi temi sono stati individuati molti interventi drastici (ad esempio maggiori e talora ingiustificate deduzioni dal capitale di vigilanza, introduzione di cuscinetti di capitale di natura anti-ciclica, una intera serie di requisiti di capitale aggiuntivi). Un approccio simile è stato applicato sul tema della liquidità in cui sembra prevalere un atteggiamento eccessivamente restrittivo sulla tipologia di strumenti finanziari considerati “erigibile” per la costituzione di riserve di liquidità. Non è ancora possibile dare un giudizio definitivo perché non è ancora stato indicato il nuovo livello al quale si intende, per esempio, fissare i requisiti minimi di capitale regolamentare. Certamente però l’effetto complessivo prodotto dall’accumulo di tutte le varie proposte allo studio rischierebbe di creare notevoli svantaggi, soprattutto per l'attività di commercial banking: o soffocando la capacità di erogazione del credito, riducendone l’offerta e/o aumentandone il costo, penalizzando in tal modo l’attività economica globale e rinviando la ripresa di una fase di crescita, o contraendo il ROE di settore e indebolendo l’attrattiva delle banche sul mercato dei capitali proprio nel momento in cui si richiederebbero cospicui nuovi apporti di capitale, o frenando ì’innovazione finanziaria utile e virtuosa. 17 BOZZA Finlawmetrics 2010 Reforming Banking and Finance: New Rules, Please Contributo di Corrado Passera - CEO di Intesa Sanpaolo Milano, 25 giugno 2010 C’è da sperare inoltre che il nuovo quadro normativo di Basilea venga implementato gradualmente. I regolatori dovrebbero valutare e consentire ad esempio l’applicazione di periodi di grandfathering sufficientemente estesi. Diversamente si rischierebbe di fare della nuova regolamentazione prudenziale un canale di propagazione pro-ciclico delle attuali debolezze nell’economia reale con il possibile innesco di fenomeni di credit crunch dal lato dell’offerta, che almeno fino ad oggi, sono stati evitati. In questo senso si è sempre espresso il Presidente del Financial Stability Board, Mario Draghi. Perché le nuove regole siamo efficaci è necessario tener conto di alcuni fattori implementativi molto importanti Anche nel settore finanziario un approccio “one size fits all” non funziona. Regole, parametri, coefficienti, tipologie di controlli e di coperture non possono essere le stesse per le banche dell’economia reale e per le banche del trading. Ciò non significa necessariamente smontare le banche universali esistenti ma solo regolare diversamente le diverse attività al loro interno. Si potrebbe tra l’altro richiedere di ridurre – anche in modo drastico - l’attività di trading proprietario per le banche commerciali se a queste ultime fossero riconosciuti degli opportuni incentivi regolamentari. Le nuove regole devono essere introdotte uniformemente in tutto il mondo per assicurare il cosiddetto levelled playing field ed evitare distorsioni competitive e 18 BOZZA Finlawmetrics 2010 Reforming Banking and Finance: New Rules, Please Contributo di Corrado Passera - CEO di Intesa Sanpaolo Milano, 25 giugno 2010 forme di arbitraggio regolamentare. È preoccupante notare che, mentre all'interno dell’Unione europea sarà definito e approvato un nuovo quadro normativo, completamente rivisto (Basilea III) entro la fine di quest’anno, negli USA le vecchie regole previste da Basilea II sono ancora in attesa di una piena attuazione, mentre nel Regno Unito è stata appena istituita una Commissione per valutare, entro settembre 2011, la possibilità di ridimensionare i conglomerati finanziari, vietando le attività di trading alle banche commerciali orientate alla raccolta del risparmio, una possibilità attualmente esaminata anche del regolatore statunitense, tramite l’introduzione della cosiddetta “regola di Volcker”. Questa divergenza all’interno di approcci regolamentari caratterizzati da uno scarso coordinamento, sta minacciando seriamente la creazione di un'architettura regolamentare omogenea a livello internazionale, raccomandata dal Financial Stability Board e da tutti i G20. Se vogliamo mercati finanziari efficaci ed efficienti dobbiamo convergere rapidamente verso standard contabili uniformi: paradossalmente la distanza tra Europa e Stati Uniti da questo punto di vista negli ultimi mesi è aumentata invece di diminuire. Le nuove regole possono giocare un ruolo fondamentale ma le regole portano a pochi risultati se non sono accompagnate da controlli efficaci. Non esistono ratios “magici” che ci tengano lontani da nuove crisi senza sistemi di supervisione ancora più efficaci e coordinati di quanto abbiamo avuto negli ultimi anni. Anche 19 BOZZA Finlawmetrics 2010 Reforming Banking and Finance: New Rules, Please Contributo di Corrado Passera - CEO di Intesa Sanpaolo Milano, 25 giugno 2010 da questo punto di vista possiamo dire che l’Italia è stata una delle non numerose eccezioni positive. Le poche ma fondamentali regole di cui abbiamo bisogno devono essere chiare. Regole complesse rendono il compito degli organi di controllo e di supervisione più difficile. Le regole devono poi essere comprensibili anche ad un pubblico di non specialisti. Oggi soffriamo di gravi conseguenze causate dalle difficoltà di comprensione tra i principali protagonisti del mercato: consumatori, intermediari, regolatori, politici. L’informazione al mercato gioca un ruolo chiave. L’opacità nella comunicazione di bilancio sulle esposizioni di alcune banche nei confronti di talune tipologie di attività continua ad innescare importanti problemi di liquidità sul mercato interbancario. La pubblicazione degli stress test sui sistemi bancari europei è fortemente auspicabile e sarebbe opportuno estendere tale esercizio ad una platea più ampia di intermediari. Parlando di regole non si può fare un cenno alle regole fiscali e alle proposte di inasprimento fiscale sulle banche di cui si parla soprattutto in questi ultimi giorni con la recente proposta avanzata congiuntamente da Regno Unito, Francia e Germania di una imposta aggiuntiva sulle banche. 20 BOZZA Finlawmetrics 2010 Reforming Banking and Finance: New Rules, Please Contributo di Corrado Passera - CEO di Intesa Sanpaolo Milano, 25 giugno 2010 L’imposizione indifferenziata e vincolante di nuove tasse sulle banche a livello internazionale in tutti i paesi del G20 o in tutte le giurisdizioni europee sembra un approccio poco condivisibile che occorre evitare: Alcuni Stati sono dovuti intervenire con quantità enormi di risorse finanziarie per salvare le proprie banche, altri invece non sono dovuti intervenire per nulla e, anzi hanno continuato e raccogliere rilevanti tasse dalle banche. Eventuali nuove tasse devono tener conto dei diversi impegni che i diversi stati hanno dovuto sostenere nei rispettivi sistemi finanziari. L’attuale regime di imposizione fiscale sulle banche nei diversi Paesi presenta caratteristiche assai diverse e il tax rate nelle diverse giurisdizioni può variare anche di 20 punti percentuali. Se è auspicabile un progressivo allineamento della tassazione – elevando le tasse nei regimi dove sono più basse, se non addirittura abbassandole in quelli dove sono troppo alte – non appare per nulla ragionevole punire ex post in modo indiscriminato tutte le banche non riconoscendo le rispettive e assai differenti performance durante la crisi. Appare a questo punto del tutto ragionevole rivedere in molti Paesi (l’Italia è uno di questi) il regime di tassazione sulle rendite finanziarie, dove permangono in più di un caso livelli anormalmente bassi, perseguendo una logica di armonizzazione delle aliquote su scala europea. D’altra parte infine non sembrano poter essere del tutto condivisibili le reazioni così negative all’ipotesi di introdurre un prelievo fiscale se pur minimo sulle transazioni 21 BOZZA Finlawmetrics 2010 Reforming Banking and Finance: New Rules, Please Contributo di Corrado Passera - CEO di Intesa Sanpaolo Milano, 25 giugno 2010 finanziarie sul modello della Tobin tax a patto che esso sia minimo e si applichi su tutte le transazioni ed erga omnes. Disegnata in tal modo questa misura non comporterebbe infatti particolari distorsioni competitive, darebbe sicuramente un contributo positivo alle finanze pubbliche e scoraggerebbe alcuni comportamenti speculativi estremi. L’ipotesi della costituzione di un fondo di risoluzione globale per gestire future crisi suscita abbastanza scetticismo: Non evitiamo certo le crisi in futuro con i fondi di risoluzione ma con buone regole e buoni controlli. Sarebbe paradossale che la banche prudenti e ben gestite si dovessero fare carico dei problemi originati dalle banche che dimostrano comportamenti irresponsabili: si introdurrebbe un meccanismo di moral hazard sistemico di proporzioni colossali. Un fondo di risoluzione globale per essere credibile, utile ed efficace dovrebbe raggiungere una dimensione talmente importante da rischiare di indebolire fortemente il sistema ben prima di poterlo salvare. Nell’attuale stato della regolazione e della supervisione, anche nel caso si decidesse di procedere alla costituzione di tale fondo, appare molto arduo immaginare di mettersi mai d’accordo su chi e come dovrebbe gestire tale fondo (in quali casi il fondo dovrebbe intervenire, con quali priorità, con quali importi, con quali trade-off, etc.), e con quali implicazioni sulla gestione della banche oggetto di intervento. 22 BOZZA Finlawmetrics 2010 Reforming Banking and Finance: New Rules, Please Contributo di Corrado Passera - CEO di Intesa Sanpaolo Milano, 25 giugno 2010 Per queste ad altre ragioni la costituzione di tale fondo non sembra rappresentare un utile passo in avanti per evitare l’insorgere di nuove crisi mentre appare molto opportuno che tutti i paesi si organizzino per avere solidi fondi di garanzia sui depositi, con livelli armonizzati a livello internazionale sulle soglie di garanzia. Un tema forse prematuro ma che deve essere affrontato è quello che tutte le Autorità chiariscano in anticipo quali sono le tipologie di intermediari finanziari che intendono regolamentare e controllare e che tipo di ruolo intendono svolgere nei confronti di tali intermediari anche nel caso di crisi e quali intermediari non rientrano invece in tale “copertura”. * * * In sintesi: buone regole, per favore! Regole con questi obiettivi: o Evitare l’insorgere di nuove crisi; o Incoraggiare i modelli di banca commerciale impegnati e focalizzati nel sostegno dell’economia reale; o Incoraggiare la redditività sostenibile delle banche e non mettere a rischio la loro capacità di ricorrere al mercato dei capitali. 23 BOZZA Finlawmetrics 2010 Reforming Banking and Finance: New Rules, Please Contributo di Corrado Passera - CEO di Intesa Sanpaolo Milano, 25 giugno 2010 Regole con queste priorità: o Adeguate quantità e qualità di capitale; o Limiti ben definiti sull’indebitamento (leverage); o Disponibilità di riserve di liquidità (limiti al mismatching delle scadenze); o Progressiva standardizzazione e spostamento delle negoziazioni dei derivati OTC sui mercati regolamentati. Regole con queste caratteristiche: o Differenziare gli approcci almeno fra banche dell’economia reale e banche del trading (senza spingere verso il “break up” ma applicando regole diverse per le diverse attività all’interno delle banche universali); o Le regole fondamentali devono essere semplici e chiare; o Deve essere raggiunto un accordo internazionale su tali regole per ottenere un “levelled playing field” e per evitare distorsioni competitive; o Le regole devono essere applicate in modo graduale evitando di intervenire in modo perversamente pro-ciclico. È necessario definire le nuove regole nel più breve tempo possibile, perché la crisi è iniziata quasi tre anni fa e ulteriori ritardi non farebbero che aumentare 24 BOZZA Finlawmetrics 2010 Reforming Banking and Finance: New Rules, Please Contributo di Corrado Passera - CEO di Intesa Sanpaolo Milano, 25 giugno 2010 l’incertezza regolamentare, che oggi rappresenta uno dei principali fattori che stanno impedendo la ripresa economica. Occorre far presto perché in caso contrario ci troveremo a dover gestire la prossima crisi prima ancora di aver chiuso quella attuale. 25