geronimo la russa: “non ho truffato mia nonna, non ho preso un euro”.

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geronimo la russa: “non ho truffato mia nonna, non ho preso un euro”.
GERONIMO LA RUSSA: “NON HO TRUFFATO MIA NONNA, NON HO
PRESO UN EURO”. TI CREDO: LA NONNA, SCOPERTO L’INGANNO, HA
CAMBIATO IL BENEFICIARIO DELLA POLIZZA!
La nonna materna di La Russa jr. gli aveva intestato società e ceduto
beni. Ma lui le ha anche fatto firmare una polizza a sua insaputa: alla
morte, Geronimo avrebbe ricevuto 175mila euro - Scoperto l’inganno,
la signora Peveri ha nominato beneficiario un altro nipote, e lasciato
una lettera che raccontasse tutto…
1. GERONIMO LA NONNA E L'EREDITÀ
Camilla Conti E Luca Piana per "l'Espresso"
Oggi 12 aprile 2011 scrivo la presente perché resti memoria di quanto accaduto... Il nome
di Lidia Peveri al grande pubblico non dice nulla. Suo nipote Geronimo La Russa, invece, è
molto più conosciuto. Figlio di Ignazio La Russa, ex coordinatore del Pdl ora nei Fratelli
d'Italia, il giovane avvocato Geronimo, 33 anni, è infatti un personaggio la cui notorietà ha
superato i confini dei "figli di". Ragione per cui diventa interessante una diatriba sui soldi
di famiglia che la nonna Lidia, scomparsa lo scorso ottobre, aveva deciso di raccontare in
una lettera autografa, con il fine esplicitato che «ne rimanga ricordo».
Lo racconta lei stessa in una lettera: «Il mio denaro e quello lasciatomi da mio marito
erano depositati presso varie banche. Mio nipote insistette affinché aprissi un conto presso
la sua banca di fiducia e vi depositassi parte del mio denaro. Alla fine cedetti alle sue
insistenze e mi accompagnò presso la banca Unicredit di Milano in piazza San Babila dove,
mi diceva, avrei depositato 175.000 euro».
Qui arriva il clou: «Giunti pochi minuti prima della chiusura mi furono posti innanzi molti
fogli che venni invitata a firmare subito, data l'imminente chiusura, e che non feci in
tempo a leggere. Li firmai fidandomi di mio nipote, nella certezza di solo depositare i miei
denari». Dopo alcuni mesi, però, la signora Peveri decide di ritirare quel patrimonio, per
riportarlo nella banca di casa. Scrive: «Ebbi la tristissima sorpresa di essere stata
ingannata e di aver sottoscritto una polizza di assicurazione sulla vita a beneficio, guarda
caso, di mio nipote».
I documenti citati nella lettera - che "l'Espresso" ha potuto consultare - confermano
l'esistenza della polizza. È datata 5 agosto 2010, è emessa da CreditRas e prevede un
premio versato alla sottoscrizione di 175 mila euro. Il beneficiario unico è Geronimo; la
corrispondenza relativa al contratto, si precisa, va inviata nell'appartamento di via Visconti
di Modrone, che nell'ottobre di quello stesso anno, cambia intestatario, passando dalla
nonna al nipote.
La polizza prevede dei costi di chiusura; sarebbe questo il motivo per cui, alla scoperta,
Lidia non la estingue ma ne cambia il beneficiario, che diventa prima un'altra nipote, del
ramo del figlio Libero, poi la moglie di quest'ultimo. A cui affida la lettera, affinché
«rimanga ricordo di quanto accaduto».