Proiezione Noventa n. 69 - Comune di Noventa Padovana

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Proiezione Noventa n. 69 - Comune di Noventa Padovana
Numero 69
Luglio 2015
In questo numero:
Renato Scaboro,
l’ultimo vasaio?
Tre paesi chiamati
Noventa
Sabato 18 luglio 2015,
le fontane di luce nella
25a edizione della
Festa del Redentore sul
Ponte del Piovego
Foto di Guido Nigrelli
In visita dal Brasile a Noventa,
città dei miei nonni
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Il saluto del Sindaco
Nei mesi di settembre ed ottobre ripartirà un nuovo piano
di asfaltature e riammodernamento che riguarderà i tratti
più degradati: a Noventa saranno riasfaltati i marciapiedi
di via Da Vinci e rifatta via Leopardi e la parte finale
di via Cappello. A Noventana partirà il rifacimento
dell’illuminazione pubblica di via Cucchetti ed in
Oltrebrenta la sistemazione e asfaltatura del tratto di fronte
a via Venezia.
È proseguita una costante manutenzione del verde pubblico
e dell’arredo urbano, consapevoli che il decoro e l’uso degli
spazi pubblici dissuadano cattive frequentazioni.
In questo periodo estivo la nostra amministrazione ha
pensato anche alla salute dei cittadini. Da anni ormai
si parla di ludopatia, ossia della malattia da gioco, che
colpisce chiunque a prescindere dalla carta d’identità e
dal ceto sociale. Tutti almeno una volta nella vita hanno
tentato la fortuna. Ebbene, noi vogliamo con fermezza
che la gente veda il gioco come un passatempo e non come
un’ossessione. Per questo attraverso un’ordinanza abbiamo
limitato a fasce orarie l’utilizzo delle slot machine.
Per finire, concedetemi qualche riga doverosa, sul dramma
che stanno vivendo alcune famiglie che abitano nei territori
a noi vicinissimi di Cazzago di Pianiga, Sambruson di Dolo
e Mira a seguito del tornado che si è abbattuto mercoledì 8
luglio e ha visto purtroppo la scomparsa di una vita umana. La prima considerazione riguarda la forza devastante
che la natura sviluppa a cui nulla o poco è possibile opporre
ma che ci deve far riflettere sul rapporto che tutti abbiamo
instaurato con la nostra “madre terra”. L’immenso patrimonio storico e culturale della Riviera del Brenta, di cui a
pieno titolo ci sentiamo di far parte, ci invogli a sostenere le
molte iniziative di raccolta fondi promosse a sostegno di una
rapida ricostruzione. A questo proposito anche il comune di
Noventa si è attivato in tal senso, promuovendo con il coordinamento dell’assessorato alla Cultura una raccolta fondi
nell’ambito delle molte attività culturali e di spettacolo che
il cartellone prevede.
Concludo con un abbraccio a tutti coloro che in questa caldissima estate sono costretti a rimanere in città, a combattere
difficoltà economiche e fisiche. A loro voglio dire che il Comune farà sempre e comunque di tutto per non farli sentire
soli.
L
’attività amministrativa sta proseguendo con grande
regolarità per garantire il livello dei servizi e una
qualità di vita all’altezza delle aspettative. Questo,
nonostante il nostro Comune debba fare i conti con ulteriori
tagli nei trasferimenti dallo Stato (fondo di riequilibrio). Un
problema che riguarda tutti i Comuni d’Italia.
È stato deciso di non toccare il livello di tassazione locale ma
anzi abbiamo abbassato “simbolicamente” la Tasi dal 2,5 al
2,4 per mille.
Sul fronte scuola, diventato realtà a pieno regime il nuovo polo scolastico Anna Frank, la nostra attenzione si sta
concentrando sul plesso delle scuole medie Santini di via
Valmarana. Si è concluso l’iter progettuale relativo all’ampliamento della scuola per la realizzazione di aule speciali
e la messa a norma col completo restyling dell’auditorium.
Pur potendo partire entro l’anno con i cantieri, difficilmente potremo farlo prima del 2016, non per cattiva volontà
dell’amministrazione, bensì per le note vicende legate al patto di stabilità che ci impedisce di usufruire di risorse dell’Ente accantonate da molto tempo allo scopo.
Tra le molte istanze che ci sono pervenute, le problematiche
relative alla sicurezza continuano ad avere un peso significativo nella sensibilità dei cittadini.
A tal proposito è in fase di completamento il quarto portale
dotato di telecamere in uscita ed entrata dalla zona industriale, che segue quelli già installati e funzionanti in via
Roma sul Ponte, in via Valmarana direzione Ponte di Brenta
e sul ponte direzione Oltrebrenta, con un sistema di videosorveglianza che monitora costantemente gli accessi a Noventa.
Si tratta di uno strumento di ultima generazione, autorizzato
dalla Prefettura previo parere favorevole dal comitato per
l’ordine e la sicurezza, che svolge una duplice funzione:
agevola il lavoro della Polizia municipale nel controllo degli
autoveicoli con assicurazione e revisione scaduta attraverso
un’interfaccia in tempo reale con i database di riferimento e
soprattutto fornisce uno strumento indispensabile alle forze
dell’ordine per prevenire e reprimere possibili reati predatori.
A fine lavori le quattro porte di accesso risulteranno presidiate telematicamente anche se il progetto finale prevede
l’estensione degli “occhi elettronici” anche in quei quartieri
attualmente esclusi.
La costante manutenzione del territorio è un’altra delle nostre priorità. La riqualificazione di parte delle vie Cappello
e Micca è un esempio del lavoro che vogliamo proseguire per
dare nuova qualità ai quartieri di Noventa Padovana.
Buon proseguimento a tutti
Il sindaco
Alessandro Luigi Bisato
3
IL SALUTO DEL SINDACO
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Nell’era del Web, quale futuro per “Proiezione”?
offrendo a “Proiezione” la possibilità di gestire uno spazio
del sito internet (dove già si trovano, comunque, tutti i numeri della rivista)… sono le prime indicazioni, che ci piacerebbe raccogliere assieme ad altre per arrivare a una proposta
entro l’anno, non tanto da concretizzare già per il prossimo
numero quanto per offrirla alla nuova Amministrazione che
entrerà in carica tra meno di dodici mesi. Potete scrivere via
mail o carta alla redazione di Proiezione Noventa presso la
segreteria del Comune.
Nel pieno di un’estate che da anni non ricordavamo così
calda arriva nelle vostre case questo numero di Proiezione
Noventa. Un giornale che da parecchi anni segue una linea che è mutata poco: gli aggiornamenti sulle opere e le
iniziative realizzate dall’Amministrazione comunale, la
voce dei Gruppi politici presenti nel Consiglio comunale, e
una terza parte composta da articoli sulla storia di Noventa
Padovana, sulle sue realtà associative, storie e personaggi e
i contributi dei lettori.
Proprio su queste ultime pagine ci siamo interrogati di
recente negli incontri di redazione: perché ci rendiamo conto
che il tempo passa e oggi il ruolo di un notiziario comunale
è diverso da quello anche solo di qualche anno fa. Quando
“Proiezione” fu fondato, all’inizio degli anni Ottanta, per
comunicare con i cittadini non c’erano tanti altri strumenti
che non le pagine di carta: e si diffusero i giornali delle
Amministrazioni, per lo più a cadenza di tre o sei mesi. Poi
le cose sono cambiate: è arrivato il web, i siti internet dei
Comuni e di tutte le principali associazioni, realtà culturali
e sportive, i giornali on line e così via. E per accedervi non
serve più nemmeno un computer: basta uno smartphone.
Quale ruolo deve avere allora, oggi, una rivista promossa
da un Comune e quali contenuti dovrebbe riportare?
Su questo si è aperto tra di noi un dibattito nel quale vorremmo coinvolgere anche i lettori, che possono fare pervenire
i loro suggerimenti e le loro opinioni. C’è già chi ha chiesto
più attualità, più notizie, più spazio al sociale… altri hanno pensato a una maggiore integrazione con il web, magari
Tornando a questo numero che avete tra le mani, chiudiamo con un paio di segnalazioni. Prosegue il “viaggio”
alla scoperta di persone di Noventa che hanno storie da raccontare: in questo caso si tratta di un “vasaio” artigiano,
Scaboro, che racconta la sua esperienza in un lavoro tutto
manuale che purtroppo sta scomparendo. E poi, la Festa del
Redentore sul Piovego: si è cercato di risalire all’origine ma
non abbiamo trovato immagini d’epoca della balera “La
pergola” dei tempi d’oro: se qualcuno potesse farle arrivare,
le pubblicheremmo volentieri, così come ci piacerebbe ricevere
altre immagini della “Noventa che fu” e che potrebbero essere
occasione di altri articoli e approfondimenti che, a partire
dal passato, ci portino a leggere l’attuale in maniera più
consapevole. Perché il passato non si cancella: rimane e ritorna – nel bene e talvolta nel male quando meno lo si aspetta, e questo è uno dei motivi per cui non va mai dimenticato.
Emanuele Cenghiaro
direttore responsabile
SOMMARIO
DALLA REDAZIONE
Il saluto del Sindaco
Renato Scaboro, l’ultimo vasaio?
di Alessandro Luigi Bisato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .3
Nell’era del Web, quale futuro per “Proiezione”?
di Emanuele Cenghiaro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .5
di Sofia Tisato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
Angoli di Mondo, 30 anni di solidarietà
di Emanuele Cenghiaro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20
L’origine della Festa del Redentore sul Ponte del Piovego
Redazione presso Municipio
via Roma 4, Noventa Padovana
Direttore Editoriale
Alessandro Luigi Bisato
Direttore Responsabile
Emanuele Cenghiaro
In redazione
Roberto Cacchi, Francesca Franceschi,
Nicola Negro, Claudia Parpaiola,
Luigi Perini, Luigina Tartufi,
Giovanni Schiavon, Sofia Tisato
Pubblicità, grafica e stampa
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L’AMMINISTRAZIONE INFORMA
di Giovanni Schiavon. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
Lavori pubblici e manutenzione del territorio . . . . . . . .6
Dedicata una via a don Broetto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .8
Bricole in piazza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .9
Noventa Padovana 2.0 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .9
Sportello Esperia / Nova Ludica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10
A proposito di potature . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11
Politiche sociali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12
Cultura e spettacoli a Noventa. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14
Tre paesi chiamati Noventa
di Luigi Perini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
In visita alla terra natale dei miei nonni
di Gilson Antônio De Rossi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
Capoeira a Noventa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27
Il mondo del lavoro al femminile
di Luigina Tartufi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28
News dal Sindacato Pensionati SPI CGIL
di Pietro Coletto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29
LA VOCE DEI GRUPPI CONSILIARI
Con Noventa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15
Noventa Volta Pagina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16
Insieme per Noventa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .17
5
Con lo shopping, nuova vita al centro storico
Il Distretto Commerciale stile & Qualità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30
FotoNotizie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . alle pagine 24 - 27 - 28 - 29
EDITORIALE
Periodico di Informazione e Cultura
del Comune di Noventa Padovana
N. 69 - luglio 2015
Aut. Trib. di Padova n° 1419 / 7.7.1994
Lavori pubblici e manutenzione del territorio
Sistemazione di Via Cappello
C
L’AMMINISTRAZIONE INFORMA
ompletata con l’asfaltatura l’importante opera
di sistemazione di via Cappello. I lavori hanno
riguardato l’eliminazione delle barriere architettoniche nei marciapiedi in corrispondenza degli attraversamenti pedonali sia sulla via principale che sugli
innesti delle vie laterali, contemporaneamente tutte
le aziende di erogazione di servizi che si avvalgono di
tubazioni sotto la sede stradale sono intervenute per
adeguare gli impianti.
Un nuovo tratto di tubazione delle acque bianche è
stato posto in opera a collegamento di due tratti prima scollegati.
È stato ridisegnato l’incrocio semaforico in corrispondenza dell’incrocio con via XXV Aprile e via Morassutti realizzando tutti gli attraversamenti.
Percorso pedonale/ciclabile sul ponte di Noventa
È
stato finalmente realizzato il tratto del percorso pedonale/ciclabile sul ponte di Noventa che
collega ora la passerella ciclabile sul Piovego con il
marciapiede che porta al centro del paese. Un’opera
relativamente piccola, ma molto delicata, che ha comportato diversi anni di impegno e che ora permette di
scendere lungo via Roma in sicurezza su sede separata
rispetto alla viabilità automobilistica.
Sistemazione di via Pietro Micca
S
ono state concluse le opere di sistemazione della via,
realizzate in concomitanza con il rifacimento delle linee dell’acquedotto, del gas e degli altri sottoservizi. L’intervento ha comportato l’abbattimento dei vecchi pini
marittimi, pericolosi data la precaria stabilità, e la sostituzione con un nuovo filare alberato che già sta facendo
percepire la nuova immagine di questa bella via cittadina.
Sono stati realizzati i nuovi marciapiede, rifatti completamente gli accessi carrai alle abitazioni e realizzati nuovi
attraversamenti pedonali in quota.
6
Fognature e asfaltature a Noventana
C
Portale di videosorveglianza su via Valmarana
A
nche il varco di ingresso al nostro paese da Ponte di Brenta
è ora dotato di un portale di videosorveglianza.
Questo sistema permette di poter
controllare e registrare gli accessi
di vetture segnalate dalle varie forze dell’ordine, verificare se i mezzi
sono in regola con l’assicurazione
e vigilare in generale sulla viabilità. Tutte le immagini sono monitorate presso la centrale operativa
dislocata negli uffici della Polizia
Locale.
7
L’AMMINISTRAZIONE INFORMA
onclusi a Noventana i lavori di posa
in opera delle condotte fognarie,
realizzate da Etra, sulle ultime vie ancora
sprovviste di questo servizio.
Dopo i disagi dovuti ai lavori, ecco finalmente le asfaltature.
Dedicata una via a don Broetto
una persona innamorata di Noventa
L
unedì 1° giugno si è svolta la cerimonia di intitolazione di una
nuova via a don Giancarlo Broetto, che fu cappellano tra il 1965 ed il
1976 nella parrocchia di Noventa.
Negli undici anni di presenza come sacerdote e come insegnante di religione
nella scuola media ha inciso significativamente non solo sulla comunità cristiana ma anche in campo civile, trasformando il patronato parrocchiale da
luogo di ricreazione e pratica sportiva
in autentico centro di educazione e cultura, in cui si coltivava con attenzione
anche la formazione all’impegno civico, in anni difficili per l’intera nazione.
Fu promotore del risveglio culturale
della comunità che si tramutò in una
significativa e formativa esperienza di
vita per molti, giovani e meno giovani.
Di solida formazione culturale, non di-
sgiunta da profondo senso di realismo,
dotato di un carattere positivo e capace di trasfondere entusiasmo, fu anche
grande e sensibile appassionato di arte,
intessendo conoscenze e coltivando fedeli amicizie con artisti contemporanei.
Come “innamorato di Noventa” si fece
promotore di ricerche storiche locali e fu coautore della pubblicazione
“Noventa Pagine di Storia”, che egli
volle fortemente fosse realizzata nei
mesi successivi alla sua partenza (1977)
come autentico omaggio al paese. Grazie a questo libro i cittadini furono
aiutati a riscoprire e vedere con occhi
curiosi, ma attenti e rispettosi, il grande
patrimonio storico-artistico e architettonico di Noventa. Morì a Sarmeola di
Rubano il 13 ottobre 1998.
Come è stato ribadito più volte nei vari
interventi durante la cerimonia di inau-
gurazione, i nomi delle nostre strade
devono ricordare non solo chi ha fatto
la storia “dei libri di testo” ma anche chi
ha fatto parte della nostra storia locale. Con questa scelta si è voluta ricordare una figura che ha fatto riscoprire
Noventa ai propri cittadini, gettando
un seme che continua a germogliare e
a dare frutti verso una crescente sensibilità, attenzione, cura e promozione
delle peculiarità del nostro comune.
L’AMMINISTRAZIONE INFORMA
IL REPERTO DEL PONTE
Durante gli scavi di sistemazione degli argini del bacino fluviale è stato recuperato un
blocco di mattoni ancora ben connessi tra
loro, certo della struttura del vecchio ponte
in pietra. Verosimilmente costituiva una porzione dello zoccolo di fondazione, nel punto in cui la spalla
iniziava la sua elevazione. Il reperto è di notevole interesse
storico perché è l’unica traccia esistente rimasta dell’antico
ponte medievale. Il reperto, ripulito e consolidato affinchè
non si sfaldi, verrà posizionato all’incrocio tra Via Argine sinistro Piovego e l’ultimo tratto di via Roma, in una apposita isola di separazione della viabilità che ne evidenzi con una certa
enfasi il significato e la memoria del luogo. Questa soluzione
ci permetterà di creare una sistemazione viaria più funzionale e decorosa in quel punto di connessione tra le due vie.
Non dobbiamo dimenticare inoltre che da diverso tempo le
sommità dei nostri argini sono entrate nel sistema dei percorsi ciclabili di Padova e del bacino termale.
Sono una via obbligata per chi vuole proseguire verso la riviera del Brenta e la laguna di Venezia.
A questo possiamo aggiungere il fatto che molte persone
utilizzano i nostri argini per momenti di attività fisica o per
semplici e piacevoli passeggiate.
Questo intervento ci offre l’occasione sia per riordinare e
dare maggior sicurezza a tutte le mobilità deboli come pedoni e ciclisti, sia per recuperare e promuovere i valori di
questo luogo dal punto di vista storico, architettonico e paesaggistico. Il progetto prevede l’individuazione di un percorso ciclabile che parta dall’intersezione dell’argine sinistro
con via Roma all’altezza del ponte sul Piovego e che scenda
verso il borgo storico.
L’Amministrazione Comunale intende provvedere alla sistemazione
del capitello votivo ubicato in via Noventana, in corrispondenza
dell’incrocio con via Cucchetti, danneggiato a maggio 2013 a seguito di un sinistro stradale, e in attesa del nullaosta da parte della
soprintendenza.
L’infelice posizione del manufatto comporta un alto rischio di urto e
danneggiamento da parte dei veicoli in manovra. Il progetto di restauro prevede anche un lieve spostamento del capitello e la riorganizzazione del luogo mediante la costruzione di un percorso pedonale che
permetterà una migliore visibilità dei veicoli in uscita da via Cucchetti
oltre a una maggior sicurezza per i pedoni.
Non è nota la datazione precisa del capitello. L’adiacente edificio
rurale risulta individuato già nel catasto austriaco (1837) mentre
la datazione del capitello viene stimata intorno agli anni ’30 – ’40.
Il capitello commemorativo a Sant’Antonio è stato da sempre curato
dalla parrocchia di Noventana la cui Chiesa risale al 1933.
8
dato dai verdi prati e dalla lussureggiante quinta del parco
di villa Vendramin Cappello Collizzolli.
L’installazione è a cura di Enrico Marcato, artista padovano che dal 2012 è diventato celebre grazie a una sua vecchia idea: recuperare le vecchie bricole della Laguna che
andrebbero distrutte e donare loro nuova vita facendone
delle opere d’arte vere e proprie. Un recupero artistico
che si lega al territorio Veneto ed è diventata opera concreta per la prima volta con l’installazione in Borgo Altinate, a Padova, di otto bricole colorate. Da allora Marcato
partecipa a varie mostre, sia collettive che individuali, le
ultime a Burano, Dolo, Verona e Milano e ha in progetto di allargare i suoi confini oltre Oceano, a New York e
Miami.
L’installazione di Noventa, per come è stata concepita
e studiata, vuole dialogare con la storia, il paesaggio e i
colori del luogo in maniera raffinata ed elegante come il
contesto che le ospita. L’installazione è stata resa possibile grazie alla collaborazione di diversi sponsor ai quali va
un vivo ringraziamento. Nella prima parte dell’estate sono
già state realizzate una serie di iniziative, come la proiezione di un interessante documentario che testimoniava la
vita dei barcari, la conferenza in villa Valmarana dal titolo
“Brenta e Piovego nel tempo: il disegno dei confini comunali tra alluvioni ed interventi umani”, un domenica
in battello sul Piovego e una seconda conferenza durante la Festa del Redentore sul Piovego. La conclusione di
questo percorso sarà la mostra in villa Valmarana a cavallo
dei mesi di settembre ed ottobre, dal titolo “Dal Costa al
Cherubini: immagini storiche del paesaggio del Brenta e
del Piovego”. Un’occasione per vedere le immagini e le
trasformazioni del nostro territorio lungo i due corsi d’acqua dal 1700 ad oggi.
I
l grande interesse manifestato dai cittadini durante
una serie di manifestazioni del 2014 (Giornate Fai di
Primavera 2014, FAI MARATHON 2014 e le serate denominate “La storia di Noventa al Chiar di Luna”), che
hanno permesso a molti cittadini di riscoprire e conoscere
la storia del nostro territorio, e il fatto che nel 2015 l’Italia
è diventata protagonista mondiale con l’EXPO di Milano
e con la 56° edizione della Biennale Internazionale d’Arte
Venezia, e un evento del tutto locale come i 25 anni del
“Redentore del Piovego”, hanno fatto individuare nel motivo dell’acqua il filo conduttore per una serie di incontri
per ritornare a parlare della storia di Noventa.
È nata così l’idea di un’estate che parli di “Noventa e i suoi
corsi d’acqua”, con lo scopo di riscoprire il ruolo importante che la Brenta e il Piovego hanno avuto per la conformazione urbanistica e paesaggistica del paese.
Simbolicamente, il collegamento tra il Piovego e la Brenta è
rappresentata dall’installazione artistica delle BRICOLE in
PIAZZA. Le bricole, rivisitate artisticamente, escono dalla
loro sede naturale che è l’acqua per diventare, esposte in
piazza a Noventa, un simbolico tracciato di congiunzione
tra i due corsi d’acqua. Esposte per circa tre mesi, queste
undici “torri di colore” hanno un palcoscenico eccezionale
Noventa Padovana 2.0
G
razie al finanziamento ottenuto dal bando
regionale “Veneto Free Wi-Fi” l’Amministrazione, tramite l’assessorato all’Informatizzazione dell’ente, ha potuto ampliare le aree
Wi-Fi pubbliche e gratuite ottenute grazie alla con-venzione stipulata con Ne-t Telerete Nordest s.r.l.
Ad oggi quindi, i cittadini potranno collegarsi gratuitamente ad internet con i propri smartphone, tablet e pc
portatili nelle seguenti aree: Piazza Europa, Municipio,
Biblioteca Comunale, parco “Gelsi”, auditorium Scuola Media “G. Santini”, Centro Anziani, Centro Civico
“Brugnolo”, Percorso Vita di via Cellini.
Per quanto riguarda invece la copertura in fibra ottica del territorio, Noventa Padovana è uno dei pochi
Comuni della Provincia di Padova ad avere le dorsali
principali (via Cappello, via Roma, via Risorgimentovia Valmarana, via Noventana) in cui passa la fibra.
Rimane ancora scoperta la zona critica di via Marconi
e del primo tratto di via Noventana su cui però Telecom, che avrebbe dovuto completare i lavori ancora un
anno fa, sta intervenendo in questi giorni.
Comunque su queste questioni sarà anche interessante capire quali sono i piani governativi in proposito,
perché le aziende private non investono se non sono
sicure di rientrare dei soldi spesi. Si parla a livello nazionale di ENEL come società incaricabile per portare
la fibra fino in casa a tutti i cittadini entro il 2020, rispettando gli impegni europei.
In ogni caso esistono soluzioni alternative e altrettanto valide per i cittadini sprovvisti di ADSL, numerose
aziende forniscono connettività senza fili con diverse
tecnologie (Wi-Max e hiperlan ad esempio) ai privati.
L’importante è guardare non solo ai prezzi ma anche
alla velocità di connessione, preferendo il gestore che
garantisce il miglior rapporto qualità-prezzo.
9
L’AMMINISTRAZIONE INFORMA
Bricole in Piazza
Lo sportello Esperia
Prosegue da ormai quattro anni l’attività dello sportello
legale, fiscale, condominiale e ambientale, organizzato
dall’associazione Esperia in collaborazione con l’assessorato all’Educazione alla Pace e ai Diritti Umani. Sono
stati quasi trecento i casi seguiti finora, che testimoniano come il servizio stia svolgendo una funzione fondamentale di vicinanza e di assistenza da parte dell’Amministrazione nei confronti dei cittadini in difficoltà o
che semplicemente hanno dubbi da chiarire e vogliono
acquisire consapevolezza dei propri diritti.
Lo sportello è aperto il sabato mattina presso il centro
civico “Brugnolo”, a seguito di prenotazione da effettuare nel pomeriggio del giovedì. Per maggiori informazioni sono presenti volantini sia in Municipio sia presso i
Servizi Sociali.
La convention di giochi NOVA
LUDIC A
L’AMMINISTRAZIONE INFORMA
Si è conclusa a febbraio la quarta edizione della convention di giochi da tavolo e di ruolo
“Nova Ludica”, organizzata dall’assessorato alle Politiche Giovanili, che raduna ogni anno a
Noventa Padovana decine di appassionati. Hanno partecipato molti autori di rilievo nazionale
che hanno presentato in anteprima le loro creazioni, in attesa di essere pubblicate e vendute
al pubblico nei prossimi mesi; si sono svolti tornei di vari giochi, come ad esempio quello del
gioco di carte non collezionabili Android Netrunner. Ma è stato soprattutto un weekend dove
tante persone, di Noventa ma provenienti anche da fuori provincia e regione, hanno potuto
incontrarsi e divertirsi insieme in modo alternativo, anche grazie alla ampia gamma di giochi
messi a disposizione gratuitamente dalle associazioni Asgard e Tana dei Goblin Padova.
Prossimo appuntamento in calendario sarà a dicembre per l’edizione invernale, di una sola
giornata, che verrà ospitata all’interno di uno degli esercizi di ristorazione del territorio.
Per rimanere aggiornati si può visitare il sito internet http://novaludica.jimdo.com o seguire
la pagina facebook della convention.
Via Col Moschin, 3
Padova
Tel. 049.680303
www.coislha.it
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GESTIONE DEL SISTEMA ALBERO
POTATURE TRADIZIONALI E CON
LA TECNICA DEL TREECLIMBING
CONSOLIDAMENTI  ABBATTIMENTI
MESSE A DIMORA  CONSULENZE
10
A proposito di potature
N
2 giugno 2015
Festa della Repubblica
La magica atmosfera venutasi a
creare la sera del 2 giugno 2015,
quando le luci di Piazza Europa
hanno fatto a gara
con quella della luna,
per ammantare il “tricolore”
di emozionante bellezza...
Allestimento del “tricolore”
a cura dei volontari
Renzo Granziero e Michele Rizzi
con il supporto di Bruno Chillon.
Foto di Maila Bertoli
11
L’AMMINISTRAZIONE INFORMA
oventa Padovana è molto apprezzata per la quantità e la qualità del
verde di cui dispone. Molto di questo verde è privato, basta ricordare i parchi
delle numerose ville storiche. Ognuno,
con il proprio giardino, contribuisce ad arricchire il patrimonio arboreo e la qualità
dell’ambiente del nostro comune.
Spesso tuttavia si vedono interventi di manutenzione alquanto aggressivi e, come dimostrato dalle nuove tecniche e ricerche
sulle potature, nel medio periodo non convenienti sia sotto l’aspetto economico che
di salute e bellezza della pianta. L’illustrazione allegata spiega chiaramente questi
concetti.
Più la potatura è fatta in maniera corretta il che equivale spesso ad andare contro una
metodologia molto diffusa e radicata ancora in tanti operatori - più l’albero cresce in
maniera armoniosa, sana e con la necessità
di meno interventi nel tempo. Un modo
per migliorare ulteriormente e la gestione
e la qualità del verde nel nostro comune.
È ripartito
D
il Sole Blu
alla scorsa primavera è ripartito a Noventa Padovana
il servizio per l’infanzia “Il
sole blu”. Da oltre 10 anni la giunta
comunale si impegna a mantenere
questo servizio, volto alla promozione del benessere e alla prevenzione
del disagio di bambini, adolescenti e famiglie residenti a Noventa
padovana o frequentanti le scuole
del territorio.
Il Sole Blu, gestito principalmente
da alcuni psicologi di Associazione
“Genitorialità”, vuole fornire interventi tempestivi e puntuali laddove
si presentino situazioni critiche o di
disagio evolutivo che riguardino famiglie e minori.
In linea con le correnti direttive in
materia di tutela dell’infanzia, viene
data molta importanza alla rete formale ed informale in cui il bambino
è inserito, riconoscendo che la salute del minore passa inevitabilmente
attraverso le diverse condizioni ed
opportunità offerte dai contesti che
lo circondano, che devono configurarsi come condizioni ed opportunità di crescita.
Promuovere la salute del bambino,
quindi, significa fare degli interventi
di rete atti a coinvolgere la famiglia,
la scuola e le diverse Istituzioni socio-sanitarie ed educative.
In particolar modo il servizio, completamente finanziato dal Comune,
offre sia servizi diretti alle famiglie,
come lo sportello di consulenza a
genitori e ad adolescenti, sia servizi
mediati dalla scuola, come la costruzione di progetti complessi basati
sui bisogni specifici emersi (i progetti possono prevedere momenti
di osservazioni del gruppo classe,
consulenza agli insegnanti, interventi diretti nel gruppo classe o con
i genitori).
A fianco a questi servizi, sono offerti
alla cittadinanza alcuni momenti di
riflessione e confronto.
iNei diversi anni di attie
vità sono state proposte
svariate attività, tra le
quali possiamo evidenziare: cineforum (proposta di film
inerenti infanzia e adolescenza),
percorsi serali rivolti ai genitori, spettacoli teatrali rivolti alle famiglie e ai
bambini, momenti aggregativi rivolti
agli adolescenti….
L’accesso ai servizi è gratuito per le
famiglie, le attività di sportello sono
svolte su appuntamento, per info
contattare i numeri:
388 877 15 73 - 349 398 11 52.
Risponderanno le psicologhe dell’associazione ed è possibile lasciare un
messaggio in segreteria.
L’AMMINISTRAZIONE INFORMA
Le Associazioni si incontrano....
L’amministrazione ha attivato un tavolo di confronto con
le associazioni che si occupano di persone con disabilità
presenti nel nostro territorio. Obiettivo è quello di creare
rete, unire competenze e professionalità, aprirsi al territorio in maniera più ampia per rispondere ai nuovi bisogni.
Villaggio Sant’Antonio, Progetto Insieme, Arcobaleno, Il
Giardino di Alice... tutte hanno risposto presentando alcune proposte di lavoro di rete e di presenza sul territorio,
anche lavorando con l’Istituto Comprensivo “G. Santini”,
l’associazione Genitori appena costituita e quindi anche
con e per gli alunni delle nostre scuole.
Tre momenti “forti” di presenza delle Associazioni sono stati:
✔ Il 25 aprile, nel Parco della Fornace di Noventana dove si è
svolto un mini torneo di calcetto con grande partecipazione
ed entusiasmo;
✔ La festa della famiglia proposta negli spazi verdi interni al
Villaggio S. Antonio domenica 24 maggio;
✔ La Festa del Volontariato del 2 giugno.
In autunno inizierà una progettualità condivisa, anche in vista
della Giornata internazionale per i diritti delle persone con
disabilità, istituita dall’Onu nella giornata del 3 dicembre.
Avviato al Villaggio il Centro estivo
“Progetto Estate insieme 2015” è il nome del centro estivo per ragazzi con disabilità dai 14 ai 18 anni, aperto a coetanei
che si sono messi in gioco come volontari, gestito per sette settimane dal 16 giugno al 31 luglio. Questa prima esperienza è stata molto positiva e segnerà l’inizio di un percorso da sviluppare certamente nei prossimi anni.
12
Politiche abitative
Edilizia popolare
Locazioni su libero mercato
Nel prossimo mese di settembre l’Amministrazione Comu- L’Amministrazione Comunale è in attesa di siglare un acnale consegnerà ufficialmente nove alloggi di Edilizia Popo- cordo con le associazioni inquilini e proprietari che preveda
lare, realizzati dall’ATER di Padova, ad altrettante famiglie la possibilità per il cittadino di stipulare “contratti a canone
di Noventa Padovana che da anni partecipavano al bando concordato”. Tale possibilità è stata estesa ai comuni, tra cui
pubblico per un’eventuale assegnazione, in grado di dare Noventa Padovana, per i quali negli ultimi cinque anni è
risposta alla loro emergenza abitativa.
stato riconosciuto lo stato di emergenza a seguito di eventi
Uno degli alloggi, nel rispetto dei “criteri di riserva”, verrà calamitosi.
assegnato ad una persona con disabilità in quanto idoneo Si potranno quindi stipulare contratti d’affitto concordati
ad accogliere un portatore di handicap.
(anche trasformando quelli in corso) e quindi agevolare
Gli alloggi sono sorti in un’area di proprietà comunale in i conduttori attraverso un canone agevolato con cedolare
via Cesare Battisti (zona Oltrebrenta), venduta nel 2009 a secca del 10% ed esenzione dal pagamento della tassa di
un prezzo simbolico all’ATER di Padova, proprio per favo- registro e dei bolli.
rire la costruzione di un’edilizia rispondente alle esigenze
emergenti di alcuni nostri residenti. Pur appartenendo ad
un’edilizia popolare, gli appartamenti sono
confortevoli e rientrano nella tipologia di costruzione a basso consumo energetico.
Con queste assegnazioni si riuscirà a dare un
po’ di respiro alla graduatoria d’attesa formata
La scuola di italiano per
da circa 60 nuclei famigliari che hanno presenstranieri a Noventa
tato domanda.
Sempre a settembre sarà avviato un nuovo
bando per la costituzione di una nuova graopo il primo anno di sperimentazione, a ottobre del 2014 ha preduatoria nel caso fossero messi a disposizione
so ufficialmente avvio nel nostro comune la scuola di italiano per
dell’ente locale, da parte dell’Ater, ulteriori alstranieri “Penny Wirton”, sotto la guida della prof.ssa Enrica Ricciardi e
loggi anche per effetto di rilasci a vario titolo.
grazie al lavoro gratuito di 21
Per ulteriori informazioni si può contattare la sig.
volontari. A inaugurarla uffira Tosca Bertin presso al settore Servizi sociali.
cialmente è stato il suo fondatore, il prof. Eraldo Affinati.
La scuola ha come riferimento, per il comune, la dott.ssa
Gli uffici del Settore
Nilla Caiati del settore Servizi
sociali.
politiche sociali sono aperti
Gli incontri si sono tenuti
il martedì e venerdì mattina
nell’aula studio della Biblioteca comunale il lunedì e merdalle 8.30 alle 12.30
coledì mattina e il lunedì sera
e il giovedì pomeriggio
per rispondere alle varie esigenze degli alunni. Novanta sono state le
dalle 15.00 alle 18.30.
ore di lezione, rivolte ai cittadini stranieri residenti, da novembre 2014
ad aprile 2015. Gli studenti iscritti sono stati 27, provenienti da Bangladesh (8), Marocco (4), Albania (3), Bosnia, Sri Lanka, Moldavia, Gran
Oltre al responsabile di settore,
Bretagna, Iran, Libia, Romania, Spagna, Venezuela, Cina, Giappone.
dott.ssa Valentina Favaron,
Alcuni studenti hanno frequentato più volte, approfittando delle optre sono le figure di riferimento:
portunità orarie, tanto che si sono creati veri e propri gruppi di apprendimento e approfondimento. La Penny Wirton di Noventa Padovana ha
accolto anche mamme con bambini piccoli che venivano seguiti dagli
l’assistente sociale,
stessi volontari.
dott.ssa Beatrice Della Mattia,
Per il prossimo anno sono previsti, oltre ai periodici incontri con i votel. 049 8952132;
lontari, anche visite guidate alla città di Padova, scambi culturali e una
conoscenza più mirata del nostro territorio. Verrà riproposta la festa
di chiusura, che quest’anno si è svolta nel parco di villa Breda con picla collaboratrice e psicologa,
nic multietnico, musica,
dott.ssa Nilla Caiati,
visita guidata al parco e
alla villa. Sicuramente
tel. 049 8952134;
un’esperienza positiva
per i risultati raggiunti e
l’assistente amministrativo,
per i legami che si sono
sig.ra Tosca Bertin,
creati.
Voci dalla Penny Wirton
n
tel. 049 8952133.
Arrivederci quindi ad
ottobre 2015.
13
L’AMMINISTRAZIONE INFORMA
D
TEATRO al Centro Civico “Brugnolo”
“Città Invisibili” - sezione musica ha voluto sensibilizzare le nuove generazioni alla
cultura e al gusto musicale, portando all’interno della scuola un contatto diretto
con la musica vocale e corale: e classi II e III della Anna Frank hanno sperimentato
in classe una lezione di canto a cappella col gruppo HONOLULU QUARTET.
Il 17 maggio sul palco della Sala Carraresi della Fiera di Padova, il risultato di
questo progetto, la Rassegna di canto corale “Suoniamo la voce” dove i bambini e
ragazzi hanno eseguito dei brani a cappella senza accompagnamento strumentale.
L’AMMINISTRAZIONE INFORMA
Maggio 2015
LETTURE ANIMATE
DEL GRUPPO
LETTORI VOLONTARI
Grazie infinite da parte
dell’amministrazione
comunale al gruppo
volontari che
tutti i mercoledi e
sabato di maggio
hanno intrattenuto
GRATUITAMENTE
adulti e bambini
#LOGICO
Cesare Cremonini Tribute Band
ERNESTO FAVARETTI, artista di Noventa, spiega ai
bambini come sono nati i suoi Pinocchi in legno!
HAVANA CLUB IN CONCERTO
Cover Vasco Rossi
Festa in fornace 31 maggio NOI NON BUTTIAMO AIUTIAMO
Le seconde della scuola Anna Frank vendono giocattoli usati per acquistare una tv per la scuola,
che poi hanno consegnato alla preside, il giorno 10 giugno; da un’idea dell’alunno Piergiorgio.
Cultura
C
ulturra
a e sspett
spetta
sp
spettacoli
pett
ttacoli a N
Noventa
Novent
ov
o
ove
v
ve
enta
FANFARA dei BERSAGLIERI di Padova
Un viaggio per immaginii
Un
DANZE ETNICHE E POPOLARI CON L’ASSOCIAZIONE ANTICO CERCHIO
Martedì
15,30 - 19,00
Mercoledì 21,00 - 23,00
Giovedì
15,30 - 19,00
Sabato
9,00 - 12,30
15,30 - 19,00
Giovedì 15,30 - 19,00 / Sabato 9,00 - 12,30
14
Con NOVENTA
C
ome annunciato già nei mesi scorsi l’amministrazione sta lavorando in maniera serrata per creare all’interno degli spazi dell’ex Scuola Elementare Galilei
di Via Roma nuovi e potenziati spazi destinati al nuovo
distretto sanitario dell’ULSS 16 (attualmente sopra la biblioteca comunale) e soprattutto alla medicina integrata
di gruppo.
La scelta di destinare l’edificio ex Scuola Galilei deriva da due
esigenze: attuare anche a Noventa le direttive della Regione
Veneto in merito alla realizzazione della medicina generale
integrata di gruppo che dovrebbe superare e migliorare in
efficienza il tradizionale presidio territoriale dei medici di
famiglia e mantenere la presenza del distretto sanitario offrendo spazi più ampi e servizi più accessibili all’utenza.
La medicina generale integrata di gruppo consiste in una
forma associativa di medici di base presso un’unica sede
che per Noventa è stata appunto individuata presso l’ex
Scuola Galilei di Via Roma.
Dopo alcuni anni di lavori preparatori infatti, il 4 marzo scorso, la Regione Veneto ha firmato un protocollo di intesa con
i sindacati dei medici di base, che prevede lo stanziamento
di circa 100 milioni di Euro in quattro anni per l’allestimento
in Veneto, a livello territoriale, di equipes di medici di medicina generale capaci di garantire in unica sede, a rotazione, almeno 12 ore di assistenza quotidiana ai pazienti, sette
giorni su sette. Mentre per le ore serali e notturne l’assistenza sarà assicurata dai medici di guardia che riceveranno i
pazienti negli stessi ambulatori utilizzati dalle ore diurne dai
medici di base che comunque manterranno anche i rispettivi ambulatori dislocati nei vari quartieri.
Oltre agli ambulatori del distretto ULSS e della medicina
generale di gruppo vi è anche l’intenzione di assegnare alcuni locali all’Istituto Oncologico Veneto (IOV).
Se la Regione fornisce il layout per la tipologia dei servizi sociosanitari I’Amministrazione Comunale ha il compito invece di rendere fruibile l’ex edifici scolastico che sarà
quindi oggetto di una profonda e sostanziale ristrutturazione. Il progetto prevede di ricavare nell’edificio ben sedici locali oltre ai bagni. Rispetto alla situazione attuale i
locali risulteranno più spaziosi, meglio illuminati e serviti
da ampie sale d’attesa.
I locali della medicina di gruppo saranno previsti al piano terra dove si prevede la realizzazione di sei ambulatori
alcuni dei quali utilizzabili come segreteria/front-office o
ambulatorio isolato sterile.
Al piano terra è stata riservata una zona per quattro ambulatori riservati eventualmente allo IOV che avranno la possibilità di usufruire dell’infrastruttura tecnologica dell’intero edificio oltre che di collaborare con le altre strutture
sanitarie del centro.
Sempre al piano terra nell’ala opposta è stata individuata
una saletta conferenze, nella quale organizzare corsi di prevenzione e attività di divulgazione sul tema della salute.
L’attuale sede del Distretto Sanitario ora ubicato al piano
primo della biblioteca comunale sarà trasferito andando
ad occupare tutto il primo piano dell’ex scuola. Rispetto
alla situazione attuale i locali saranno più spaziosi, meglio
illuminati e serviti da ampie sale d’attesa.
È prevista anche la realizzazione di una terrazza rialzata
prospiciente l’edificio su tutto il fronte verso il prato antistante, tale spazio sarà servito da rampe su entrambi i lati
per permettere un’agevole fruizione degli ingressi alle persone con ridotte capacità motorie.
L’edificio sarà completamente ristrutturato per la parte impiantistica attualmente obsoleta e non adatta alle nuove
funzioni previste, mentre la parte strutturale dell’edificio
non sarà oggetto di grandi interventi per adeguarla ai
nuovi spazi, ma dovrà comunque rispondere alle più recenti normative antisismiche ed relative all’efficienza energetica con eventuali interventi edilizi.
Saranno realizzati ex novo 4 blocchi bagni, un impianto di
ascensore e tutti gli ambienti interni verranno ristrutturati
con rifacimento dei pavimenti, dei controsoffitti e di tutte
le opere interne.
Siamo convinti che una volta realizzata la Casa della Salute
contribuirà ad elevare in maniera significativa l’offerta e la
qualità dei servizi sociosanitari disponibili nel nostro territorio con importanti benefici in termini di prevenzione e
qualità della vita dei nostri cittadini.
15
LA VOCE DEI GRUPPI CONSILIARI
La Casa della Salute:
un investimento per il benessere della nostra comunità.
Il Gruppo Consiliare
“NOVENTA VOLTA PAGINA”
RIGUARDA ANCHE NOVENTA PADOVANA...
LA VOCE DEI GRUPPI CONSILIARI
P
Attenzione: queste nostre considerazioni non significano
omofobia, anzi… Significano piuttosto essere in disaccordo sul tema delle adozioni e/o degli uteri in affitto e della
fecondazione eterologa per le coppie gay, come pure essere contrari all’educazione dei bambini per autodeterminarsi nella scelta del proprio genere. Perché è con un
uomo e una donna che la natura ci consente di procreare
e di portare avanti la specie, perché i ragazzini hanno bisogno di punti di riferimento certi e non di confusioni, perché
la scuola e lo Stato non si possono sostituire alle famiglie
nell’educazione dei figli.
Nell’ultimo Consiglio Comunale abbiamo posto un’interrogazione al Sindaco, agli Assessori e ai Consiglieri della
maggioranza per sapere come si ponessero loro - in quanto Amministratori di Noventa - di fronte a tali temi, soprattutto nei confronti della teoria del gender quale argomento scolastico. (Ricordiamo che il neo sindaco di Venezia
Brugnaro appena eletto ha eliminato dalle scuole i libri di
fiabe raccontate in chiave omossessuale). A tale interrogazione l’Amministrazione ha preferito non rispondere.
Nel Consiglio successivo abbiamo quindi presentato una
mozione per impedire la teoria del gender come argomento scolastico e per contrastare l’azione legislativa nazionale
su questi temi: TUTTI I CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA
HANNO VOTATO CONTRO, motivando il voto con pretestuose scorrettezze nel nostro testo e sostenendo che la
scuola non propone programmi se non autorizzati da insegnanti e genitori (peccato che, come abbiamo visto, in
altri comuni questi progetti siano stati comunque avviati e che i genitori se ne siano resi conto solo in seguito!)
L’Amministrazione evidentemente preferisce seguire
le direttive politiche del partito che rappresenta e abbracciare senza indugio questa linea di pensiero.
er questo numero di Proiezione Noventa abbiamo
scelto di trattare un tema complesso e delicato che ci
riguarda proprio tutti, al di là dei confini comunali, provinciali, regionali e persino nazionali, e divenuto oggetto di
una serie di provvedimenti sia a livello europeo che nazionale.
A Strasburgo, lo scorso 9 giugno è stata approvata la
“Risoluzione del Parlamento Europeo sulla strategia dell’UE
per la Parità tra donne e uomini dopo il 2015”. Tra i punti
di questa risoluzione, che invoca giustamente i diritti per
le donne e le minoranze e che dà fondatamente sostegno
alla lotta contro la violenza sulle donne, i disabili ecc.., vi
sono però anche articoli a favore:
• della teoria del “gender” (teoria secondo la quale uno
non è del sesso che è ma di quello che sceglie di essere);
teoria che si vuole divulgare nelle scuole attraverso l’inserimento nella didattica, fin dalle scuole dell’infanzia, di modelli alternativi rispetto a quelli tradizionali uomo e donna;
• delle famiglie gay;
• dell’adozione e della procreazione da parte delle
famiglie LGBT (lesbo-gay-bisexual-transexual, quindi
attraverso l’utero in affitto o la fecondazione eterologa);
Da chi è stato votato questo documento del Parlamento
Europeo? Proposto da Maria Noichl del partito socialdemocratico, gli emendamenti e l’intera risoluzione sono stati
approvati con il voto favorevole degli europarlamentari italiani eletti in quota 5 stelle, di quelli eletti in quota SEL e di
quelli eletti in quota PD, e tra questi ultimi Zanonato, le renziane Simona Bonafè e Alessia Mosca, mentre gli europarlamentari di Forza Italia e della Lega hanno votato contro.
Anche il Governo Italiano porta avanti in Parlamento
un’azione politica di questo tipo, a cominciare dal disegno
di legge Cirinnà, proseguendo con il disegno di legge
Scalfarotto, per finire con la legge “Buona Scuola”,
approvata da poco, che introduce surrettiziamente la
teoria gender, tanto che il sottosegretario Faraone ha
ammesso che l’obiettivo è far sì che “i ragazzi possano
autodeterminarsi senza costrizione…”.
In questa logica, in Italia già negli asili - per esempio
- di Trieste (per non parlare dei casi di Venezia e
Verona – tanto per rimanere vicino a noi) è stato
introdotto con un finanziamento della Regione Friuli
Venezia Giulia, governata dal vice segretario del PD
Serracchiani, e con il consenso del Comune (sempre
di centro-sinistra) il cosiddetto gioco del “rispetto”,
in realtà basato sulla teoria del “gender”. Attraverso
questo gioco, le bambine si travestivano da maschietti
e viceversa, giocando al dottore per “rilevare la
presenza di stereotipi di genere e educare i bambini
alla possibilità di scegliere il proprio genere” (citato
testualmente dall’opuscolo illustrativo del progetto)!!
Abbiamo partecipato con oltre 1 milione di persone alla
manifestazione a Roma del 20 giugno 2015 per il “Family Day”,
contro la “teoria del gender” nelle scuole.
GRUPPO CONSILIARE “NOVENTA VOLTA PAGINA” Tel.: 329 66 50 296
[email protected] - www.blogrobertatoffanin.it
Il Capogruppo Roberta Toffanin - I Consiglieri Federica Piva e Sandra Giolo
16
INSIEME per NOVENTA
LEGA NORD Noventa Padovana
Il segretario del Carroccio Marcello
Bano sostituisce il consigliere comunale di minoranza Ferdinando Cacco (ex candidato sindaco nel 2011).
Una sostituzione dovuta agli impegni di lavoro internazionali di Cacco. La Lega Nord
“Insieme per Noventa” e i cittadini ringraziano Ferdinando per l’impegno profuso in questi anni al servizio
della comunità e il tempo dedicato
per esprimere proposte utili agli altri,
anche se spesso inascoltate. Il nuovo
consigliere subentra nel segno della
continuità del lavoro svolto da Cacco e dei princìpi cari alla Lega Nord:
la famiglia, la sicurezza, il lavoro, il
rispetto del territorio, il sociale e una
visione avanzata e moderna nella gestione operativa
della cosa pubblica. Ferdinando Cacco rimane al servizio del movimento fornendo la sua preziosa collaborazione dall’interno dell’organo direttivo della Sezione
Lega Nord “Insieme per Noventa”.
i progressisti al potere del paese di Noventa hanno un
atteggiamento improntato sull’indulgente o sul poco interesse: basta assistere alla loro reazione durante un Consiglio Comunale quando si affrontano questi argomenti.
La nostra è una ferma volontà di innovazione, della quale saremo interpreti, sapendo bene che
il nostro mandato e il nostro operare supereranno le appartenenze partitiche e le
storie personali di ciascuno di noi.
Sarà l’Amministrazione del cambiamento, a partire dalla trasparenza, dalla partecipazione e dall’ascolto. E’ un obiettivo
importante ma confidiamo nelle capacità
riconosciute da sempre alle amministrazioni a guida Lega Nord nel definirle a ragione “amministrazioni del buon governo”.
1)
Sulla ideologia GENDER si consiglia: UNISEX
La creazione dell’uomo senza identità E. Perucchietti - G. Marletta Arianna Editrice e il sito www.
giuristiperlavita.org. Vedi anche i riferimenti all’ideologia inseriti nella legge “Buona Scuola” approvata il 9 luglio 2015.
Gruppo Lega Nord “Insieme per Noventa”
Consigliere comunale Marcello Bano
17
LA VOCE DEI GRUPPI CONSILIARI
CAMBIO DELLA GUARDIA
IN CASA LEGA NORD
FERMA VOLONTÀ DI INNOVAZIONE
E OPPOSIZIONE AL PENSIERO UNICO
“LOCALE”
Desideriamo esprimere il nostro sincero ringraziamento e
la profonda gratitudine a tutte le elettrici ed elettori residenti a Noventa Padovana per la fiducia e la preferenza
data alla lista Luca Zaia Presidente che con 2.335 voti è
risultata la più votata.
Riteniamo questa vittoria un premio al lavoro svolto dal
Presidente Luca Zaia e la sua giunta nel governare la nostra regione sia al messaggio della Lega Nord riguardanti
le politiche europee e nazionali.
In riferimento a questo riconoscimento ricevuto da parte
degli elettori, la sezione Lega Nord di Noventa Padovana
vuole assumersi la responsabilità amministrativa e proporsi alla guida del Comune di Noventa Padovana per i
prossimi anni dopo le elezioni amministrative del 2016:
per questo obiettivo riteniamo opportuno invitare tutte
le forze politiche presenti sul territorio ad aderire a questo
progetto civico.
I principi fondamentali di aggregazione saranno ad esempio la salvaguardia sociale “prima” dei cittadini italiani, l’opposizione all’immigrazione incontrollata, il freno allo “statalismo” e alla “burocrazia” locale, la difesa
della famiglia naturale con l’opposizione all’aberrante ideologia GENDER1), il ripristino della democrazia
partecipata locale, la valorizzazione della storia e del
popolo veneto, l’adozione di una gestione operativa
avanzata e moderna della cosa pubblica. Su questi temi
www.leganordnoventapadovana.it
RENATO SCABORO, L’ULTIMO VASAIO?
Artigiano e “torniante”, lavora la creta da quando era ragazzo
«Spero che il Padreterno faccia smettere di piovere, per- ha trovato ben piantato e mi ha indirizzato al primo lavoro:
ché con questa umidità non si lavora, e Lui non mi ha spaccare le zolle di terra che i camion trasportavano dalle cave.
Ricordo che l’ambiente era pieno di ragazzi e ragazze, tutti inpagato la bolletta!»
DALLA REDAZIONE
R
enato Scaboro è così, sempre spassoso e piacevole
da incontrare nel suo laboratorio di maestro vasaio, per la precisione “torniante”, ovvero tra i pochi
rimasti in grado di lavorare la ceramica con il tornio. Il
suo elemento naturale è la “terra”, così la chiama semplicemente lui, che può intendersi per argilla, creta o tera
créa, come dicevano i vecchi di Noventa; la terra che, mi fa
notare, nel suo lavoro va incontro agli altri tre elementiaria, acqua, fuoco- per produrre l’opera.
«Perché devo raccontarvi la mia storia, a chi può interessare questo mestiere, ormai? Una volta era importante, quando
non c’erano i piatti e tutti andavano dal vasaio per ordinare
boccali e ciotole. La minestra stava meglio nella ciotola: finiva
tutto sul fondo e ti trovavi bene a tirare su anche l’ultimo goccetto. Ma oggi, quali sono i lavori importanti? Il meccanico,
l’idraulico…»
Seduta accanto a noi, la moglie Flavia, decoratrice dei vasi
oltre che madre dei suoi quattro figli, sorride; e difatti
Renato subito si rasserena e dà inizio con entusiasmo al
lungo racconto delle sue avventure. «Quando sono nato
mio padre lavorava i campi dietro l’Argine Destro del Piovego,
poi ci siamo trasferiti sul Sinistro, vicino alla ditta dei Collizzolli – racconta – e lì ho trascorso tutta la mia infanzia. Mio
fratello maggiore, Lino, che è scomparso da poco, era pittore
e musicista, ma nessuno in famiglia si occupava della ceramica. Forse l’amore per la terra mi è nato quando io e altri
ragazzini andavamo a giocare nelle zone paludose, le famose
“Buse di Fanèco”, tuffandoci nudi nei fossi per non bagnare
i vestiti; impastavamo il paltano e costruivamo delle specie
di dighe per intrappolare i pesci, che poi consegnavamo alle
vecchie signore. Con i soldi che ci lasciavano di mancia andavamo a divertirci alle fiere di Noventa».
A quattordici anni Renato Scaboro perde la madre. «Ma
ero giovane – dice – non sentivo quasi la sua mancanza: mi
manca adesso! Ricordo che ero quello della famiglia che doveva restare a casa a sbrigare le faccende e andare a fare la spesa
per comperare a mio padre, pover’uomo, le sue poche sigarette».
Un giorno però capitarono in casa degli uomini, come
allora succedeva spesso, in cerca di ragazzi che avessero
assolto l’obbligo scolastico per avviarli al lavoro. «Al posto
della solita fabbrica di
scarpe, dove già lavoravano molti miei amici,
mi proposero una bottega della ceramica. Sono
partito così per la Guizza, che allora mi sembrava una località lontanissima, per entrare a
far parte della scuola del
professor Elio Schiavon,
un grande artista, detto
da tutti il barba. Non
appena mi ha visto, mi
daffarati con il traversone al collo; ero piuttosto intimidito».
Barba Schiavon individua ben presto in Renato uno degli alunni più promettenti e gli fa percorrere progressivamente tutte le fasi del lavoro della ceramica: preparare
la terra, confezionare i vasi a stampo, dipingere con gli
ossidi, caricare il forno, preparare il “biscotto”, ovvero
la seconda cottura dopo il bagno nel cristallino. E poi,
finalmente, il tornio. «I primi torni non erano elettrici ma
funzionavano con la famosa “ruota del vasaio”, tenuta da
un perno, da far girare con il piede. Dovevi lanciarla, provando e riprovando fino a trovare la giusta forza della gamba, e
nel frattempo stringere forte la terra per modellarla bene, darle
il colpetto giusto: lì è incominciato il difficile! Era incaricato
di insegnarmi un maestro di Firenze, molto bravo e paziente;
ricordo che mi diceva, con il suo accento toscano: “Non disperarti, anche il boscaiolo non abbatte l’albero con un colpo
solo”. Aveva realizzato un sacco di vasi e doveva insegnarmi
a rifinirli, quand’ecco che è avvenuta l’alluvione di Firenze ed
è dovuto partire in fretta, perché casa sua era finita sott’acqua:
non l’ho più rivisto. Ma in compenso ho rifinito io tutti i vasi
al barba, che è stato molto orgoglioso di me».
Elio Schiavon considera Renato il suo migliore allievo e
decide di indirizzarlo all’”università dei vasai”, Bassano
del Grappa, dove le fabbriche di ceramica prosperano.
Lì viene assunto immediatamente e conosce Flavia, che
passa spesso in bicicletta a pochi passi dalla sua fabbrica,
ed è considerata dal padrone una delle pittrici migliori.
«Venivano tutti a cercarmi per comprare il ‘biscotto’, non faccio
per vantarmi ma era la mia specialità. Quanti boccaletti avrò
18
fatto? Dico milioni. Io e Flavia ci siamo messi insieme,
avrei potuto costruirmi la mia fabbrica da quelle parti,
ma ho deciso di tornare a Noventa. Non trovavo un
capannone, fino a quando il proprietario di questa vecchia casa non si è interessato al mio lavoro. Ed eccola
qua, l’ho sistemata come i primi laboratori che ho visto
a Nove, con il mio atelier al posto della stalla e l’abitazione della nostra famiglia al piano superiore».
Renato lavora intensamente per soddisfare le esigenze di tutto il territorio ma qualcosa si deteriora
nel corso degli anni Novanta. «Il nostro periodo d’oro
è terminato con la guerra del Golfo. Il mondo arabo ci
dava moltissimo da lavorare, richiedevano vasi giganti e dipinti in modo sontuoso. Ricordo la scena al telegiornale di un bombardamento su Bagdad: un uomo
fuggiva reggendo un’anfora tra le mani, l’ho riconosciuta subito, era una delle nostre! Dopo quella guerra
il mondo è cambiato: si è diffusa la produzione industriale di piatti e ciotole fatti con la pressa; neanche da
paragonare con i risultati del tornio! Molte fabbriche
hanno chiuso, tanti hanno perso il lavoro, la ceramica a Nove e Bassano non esiste quasi più». Anche il
gusto delle persone è cambiato: «Una volta – aggiunge – mi chiedevano di arredare la casa con il portaombrelli o i piatti delle quattro stagioni, oggi prevale
lo stile minimalista, con quegli arredamenti moderni
che si trovano nelle grandi catene commerciali… Per
non parlare della concorrenza cinese: non saremo mai
competitivi con loro. Il nostro lavoro, in Italia, non è
valorizzato, non esistono nemmeno più i titoli per specializzarsi come torniante nelle scuole d’arte».
enato non si considera un artista ma solo un
artigiano che segue degli standard per guadagnarsi
da vivere; in realtà ha una sua dimensione creativa,
nella quale ogni tanto può esprimersi e realizzare vasi alla
maniera che piace a lui, soprattutto ora che è in pensione. Anche se, per modestia, non tira fuori nomi, ha collaborato con diversi pittori e scultori. «Quello con cui ho
stretto una grande amicizia era Orlando Tisato: ci ha fatti
conoscere don Giancarlo Broetto per realizzare insieme dei
capitelli per la parrocchia di Sarmeola. Ha mangiato molte
volte la nostra minestra e fagioli e ha dormito nel granaio,
R
naturalmente sdraiato sul pavimento. Credo che la nostra
casa gli ricordasse la vecchia Noventa, con in più il forno,
la ceramica che amava tanto e la possibilità di esprimersi
liberamente. Ci chiamava il suo “presepe”. E ha realizzato
per me la sua Madonna più bella, su un piatto che conservo
come testimonianza del suo passaggio. Guarda gli occhi da
birbante che ha il Bambinello!»
Agosto
sempre
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19
DALLA REDAZIONE
Sofia Tisato
ANGOLI DI MONDO, 30 ANNI DI SOLIDARIETÀ
A Noventa dal 2003, nel 2015 la sede si è ampliata
e il magazzino dell’equo solidale ha aperto al pubblico
DALLA REDAZIONE
T
re decenni di impegno
per la giustizia e l’equità sociale, quasi metà
dei quali passati a Noventa
Padovana in un capannone di
via Martiri della Libertà 14. Li
ha compiuti Angoli di Mondo,
una realtà importante per il
nostro territorio e per tutta la
provincia padovana: decine di
gruppi, parrocchie, associazioni, vengono infatti a Noventa
ogni settimana per rifornirsi di
prodotti del commercio equo e solidale che poi ripropongono
nelle loro sedi. Per altri, invece, il magazzino è conosciuto per
l’altra importante attività: il commercio di abiti e mobili usati, nonché di
ogni genere di prodotto di seconda
mano che sia riciclabile… Un servizio
primario, soprattutto in un momento
di crisi, e anche dall’alto valore educativo: è senza fine di lucro e con i proventi degli equi prezzi si dà lavoro a oltre una trentina di persone, alcuni dei
quali proprio residenti di Noventa. Oltre a chi acquista, c’è anche chi porta
e dona: un servizio anche questo che
la comunità sembra apprezzare molto.
L’associazione Angoli di Mondo è nata
nel 1985 da alcuni volontari provenienti dalla comunità Emmaus (Abbè
Pierre) di Padova per vendere abiti usati e piccoli manufatti di
artigianato del Sud del mondo. Nel 1987 aprì il primo storico
negozio, in riviera Mussato, rimasto aperto fino al 2011. Nel
1998 all’associazione si affianca la cooperativa sociale Angoli di
Mondo per la gestione delle attività commerciali e l’inserimento
lavorativo. Nel 2003 apre il magazzino di Noventa che diventa la
sede del magazzino del Commercio Equo (ComES) e dell’Usato.
«Eravamo un piccolo gruppo, pieno di entusiasmo, un po’ sgangherato – spiega uno dei fondatori storici, Beppe Martinello
– ma con una intuizione: il commercio equo poteva diventare
qualcosa di importante per le popolazioni del Sud del mondo.
Oggi è una delle principali forme di cooperazione internazio-
nale. L’attenzione all’ambiente, in particolare la raccolta dell’usato, è l’altro filone principale della nostra organizzazione».
Oltre a Noventa, dove vi sono il magazzino del commercio equo
e “l’emporio” dell’usato, Angoli di Mondo gestisce altri tre negozi: a Padova in riviera Tito Livio, in via Barroccio dal Borgo
(Madonna Pellegrina) e in via Jacopo da Montagnana (Arcella);
in provincia a Cittadella e Solesino. Da due anni la ristorazione
“solidale”, sempre fatta con grande impiego di prodotti del commercio equo, ha portato all’apertura di Daltrocanto, pizzeria ristorante a Padova in via Bartolomeo Cristofori 12/A. Se questa
è la faccia più conosciuta di “Angoli”, con i suoi negozi e gli
stand immancabili in sagre e altre manifestazioni come le feste
del volontariato, pochi forse sanno che esiste anche quella più
culturale con un centro studi e di attività di educazione e sensibilizzazione nelle scuole e sul territorio.
La novità di questo trentesimo anno,
festeggiato il 14 giugno al Parco Fenice di Terranegra, è stata però l’ampliamento della sede di Noventa, resa
possibile dall’affitto di spazi di un magazzino adiacente che si era nel frattempo liberato. Questo ha permesso di
ripensare gli spazi, ampliando la sede
espositiva e organizzando al meglio il
magazzino.
L’altra novità è stata l’apertura al pubblico del magazzino dell’equo e solidale, finora accessibile solo ai gruppi
organizzati: il giovedì pomeriggio e il
sabato mattina tutti possono recarsi ad
acquistare i prodotti, solidali oltre che
buoni, tra cui le ormai celebri banane fresche disponibili da
settembre a giugno. Non va dimenticato l’angolo dei libri usati
dove si possono trovare anche edizioni ormai rare.
Il magazzino dell’usato di Noventa Padovana è aperto al pubblico martedì e giovedì dalle 15.30 alle 19.00, il mercoledì dalle
21.00 alle 23.00 e il sabato dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.30
alle 19.00. È possibile invece consegnare oggetti usati tutte le
mattine dalle 9.00 alle 12.30. La bottega dell’equo e solidale è
aperta il giovedì dalle 15.30 alle 19.00 e il sabato dalle 9.00
alle 12.30. Per gruppi anche in altri giorni su appuntamento,
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20
L’ORIGINE DELLA FESTA DEL REDENTORE
SUL PONTE DEL PIOVEGO
Risale al secondo dopoguerra, quando nella zona vicino al ponte c’erano una balera e un ristorante
soprattutto temevano gli effetti che si
potevano produrre sui ragazzini, dediti a fare la guardia ai mezzi di trasporto degli ospiti (cavalli, biciclette,
motocicli) e che, incuriositi, stavano a
guardare le piroette dei ballerini sulla
pista.
E la “festa sul ponte”? Nasce con uno
scopo di tipo “promozionale”: per
dare maggiore popolarità al locale i
promotori creano un evento facendolo coincidere con la Festa del Redentore a Venezia, nel terzo fine settimana di luglio. L’idea è forse suggerita
da una preesistente tradizione locale
in cui i contadini del luogo si riunivano spontaneamente per festeggiare
quel giorno. Per il divertimento dei
“la cuccagna”, pena la caduta rovinosa
in acqua e la derisione dei presenti.
Con la frequentazione della balera,
la “festa sul ponte” prosegue fino alla
fine degli anni ’50; poi, nei primi anni
’60, inizia il declino in termini di calo
degli habitué. La circostanza decreta la
chiusura della trattoria e della balera.
Sono cambiati i tempi: con il “boom”
economico le abitudini degli italiani
divengono più raffinate. La “festa sul
ponte” a Noventa scompare dal calendario e sono inutili i tentativi successivi di ripristinare i locali da parte di
nuovi investitori. Tutto si conclude
con l’abbattimento delle strutture per
destinare l’area ad altri usi.
La festa sul ponte rimane però un ri-
Foto di Guido Nigrelli
partecipanti si predispongono semplici attrazioni: un’imbarcazione (forse
un burcio ma più probabilmente una
chiatta) su cui staziona un’orchestra,
luminarie generate con fuochi d’artificio disposte sulle due torri della
chiusa e, infine, un palo della cuccagna. Quest’ultimo ha caratteristiche
speciali: è formato da un palo con
la “cuccagna” infisso verticalmente
nell’acqua a qualche metro dalla riva
dell’argine e una “passerella” che congiunge la riva al palo. La passerella è
una trave di legno a sezione triangolare con un tubo in acciaio inserito longitudinalmente nel centro della sezione. Maestria, senso dell’equilibrio e
doti da funambolo erano necessari a
coloro che tentavano di raggiungere
21
cordo difficile da rimuovere. Coloro
che hanno vissuto quei momenti di
rinascita sociale, ad esempio i fratelli
Bepi e Guido Borina che abitavano
a ridosso della balera, non possono
dimenticare le emozioni generate da
quell’evento. Ed è Bepi Borina che
nel 1990 ripropone agli amici nel paese il ripristino della “Festa sul ponte”
con lo scopo di rinnovare un avvenimento da annoverare tra le tradizioni
di Noventa Padovana. Da quell’anno,
la Luna di stoffa rossa appesa al ponte
nel giorno del Redentore diventa così
il simbolo di una tradizione a volte
svanita a causa delle vicissitudini del
mondo ma mai dimenticata.
Giovanni Schiavon
DALLA REDAZIONE
S
e avete occasione di percorrere l’argine sinistro del canale
Piovego (scavato all’inizio del
XIII secolo), date forma alla vostra
immaginazione e raffigurate nella vostra mente una trattoria e un dancing
degli anni ’50. Iniziate il percorso
dalla chiusa verso Stra: dopo circa 50
metri sulla sinistra, adagiata sul piano
campagna, trovate una splendida costruzione del ’700. Ora immaginate di
vedere, nei pressi, una costruzione destinata alla ristorazione: è la trattoria
“Rota” con accanto un’ampia piattaforma sormontata da una cupola. Non
ci sono muri a sostenerla e allora potete pensare, più che a un “dancing”
nel senso moderno del termine, a una
balera all’aperto in mezzo
alla campagna e splendidamente illuminata di notte.
Il nome era molto comune
all’epoca: balera alla “Pergola”. Era gestita da due soci,
Battista Spinello e Giovannin
del “Casone” (residente a Legnaro, guarda caso “zona dei
casoni”).
L’anno non è ben definito
ma sicuramente è uno di
quelli del secondo dopoguerra: tra il 1945 e il 1950. Il
desiderio della gente di ritrovare una vita sociale normale è prepotente: allontanare
il rumore della guerra con
il suono della musica e ricominciare a vivere momenti di
spensieratezza è più importante, forse, delle difficoltà
economiche del momento.
Sicuramente ci sono ancora gli americani e le note di “I sing ammore” o
“Mambo italiano” o “Sway Dancing” o
“El negro Zumbon” o i Boogie Woogie o “Rock Around the Clock” fanno
scatenare gli italiani nelle balere simili
a questa sparse lungo la penisola.
Pare che alla “Pergola” siano passati
anche Gorni Kramer (direttore d’orchestra, compositore, fisarmonicista)
e Natalino Otto (cantante, iniziatore
del genere swing in Italia) portando il
locale a una discreta notorietà, almeno per i residenti di Noventa e dei territori confinanti. Una fama mal sopportata dalle istituzioni ecclesiastiche
locali che vedevano nella balera un
luogo di costumi licenziosi non consoni ai dettami cattolici dell’epoca:
A passeggio tra leVille, il nuovo modo
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Istituzionali
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di promozione turistica
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Parco Scientifico e Tecnologico Galileo
Confindustria Veneto SIAV
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Formazione
TRE PAESI CHIAMATI NOVENTA
Nelle tre province di Venezia, Padova e Vicenza sorsero tre paesi con il medesimo nome:
Noventa. In questo toponimo, sicuramente
derivato dal latino “novus” ossia “nuovo”,
c’era l’idea di un cambiamento. Un cambiamento che ebbe la sua massima espressione
geografica nel nuovo continente chiamato
America e nel nuovissimo chiamato Australia, dove esiste anche la Nuova Zelanda. C’è
poi la Nuova Guinea, così come c’è Nuova
Gorizia. Ecco allora Noventa di Piave,
Noventa Padovana e Noventa Vicentina.
N
no si sarebbe fatta sulla linea del Piave:
per questo motivo i bombardamenti austriaci rasero al suolo l’abitato, mentre
la popolazione dovette abbandonare il
paese. Alla fine della guerra i profughi
ritornarono e, contro la volontà governativa, ne vollero la ricostruzione sui
luoghi dove era sorto.
Noventa di Piave si trova a 45 chilometri
a Nord-Est di Venezia e ha una superficie di 18,07 kmq e si trova a 3 metri
sul livello del mare, lungo la sinistra del
Piave. Attualmente la popolazione è di
7 mila abitanti suddivisi nelle frazioni di
Romanziol, Ca’ Memo e Santa Teresina.
Una sola è la parrocchia, quella di San
Mauro martire, retta dall’arciprete don
Mario Rossetto e facente parte della
diocesi di Treviso.
N
oventa Vicentina. Da Noventa
Vicentina a Vicenza si percorrono circa 33 chilometri; il fiume
Frassino lambisce a sud il territorio e fa
da confine con la provincia di Padova,
che dista solo 37 chilometri. Il territorio
si trova a 14 metri sul livello del mare ed
è orlato a Est dai Colli Euganei e a Nord
Ovest dai monti Berici; tuttavia è pianeggiante e conta circa 9 mila abitanti.
Foto di rossopadova.com
DALLA REDAZIONE
oventa di Piave. Costituita a
Comune nel Regno italico di
Napoleone Bonaparte nel 1806,
Noventa di Piave perse in seguito però
la sua importanza di fronte a San Donà
(di Piave) che divenne sede di Distretto.
Ma questa Noventa affonda le sue radici in un passato molto lontano: alcuni
reperti archeologici ci riportano al primo secolo avanti Cristo. Tuttavia, l’importanza di questo territorio si afferma
nella storia quando nel 996 un decreto imperiale consolida l’usanza che
le sponde del fiume Piave ospitino un
mercato, nel punto in cui il fiume cessa
di essere navigabile, e dispone la creazione di un porto fluviale. Cento anni
dopo, parte di questo territorio diventava feudo della famiglia Strasso per decreto dell’imperatore Enrico IV, mentre
la sovranità temporale apparteneva al
Patriarcato di Aquileia. Dopo i tentativi
di impossessarsi del territorio da parte
di Ezzelino da Romano, degli Scaligeri
e dei Carraresi, nel 1405 Venezia estese
la sua sovranità sulla terraferma includendovi la zona del Piave e assegnando
la “podesteria” a Oderzo.
Nei quattro secoli del dominio veneziano il porto fluviale di Noventa di Piave
mantenne la sua importanza, coniugando con l’attività portuale il mercato dei
cavalli, specialmente ungheresi. Quando nel 1797 Napoleone conquistò l’Italia settentrionale, il paese seguì le sorti
di Venezia diventando francese fino
all’arrivo degli Austriaci, che a loro volta ne mantennero la padronanza fino
al 1866, quando furono sconfitti nella
Terza guerra d’Indipendenza. Il plebiscito del 22 ottobre 1866
confermò l’ingresso nel
Regno d’Italia e Noventa
prese il nome attuale.
A poco a poco, con lo
svilupparsi delle comunicazioni, prima su treno
e poi stradali, il porto di
Noventa perse l’importanza che aveva avuto nei
secoli precedenti.
Tocca ora alla pagina
più dolente: la distruzione del paese durante la Prima guerra
mondiale in seguito all’avanzata degli
austriaci nel 1917, dopo Caporetto. Il re
Vittorio Emanuele III, contro il parere
degli alleati francesi e inglesi, il 7 novembre di quell’anno decise, a Peschiera, che la resistenza dell’esercito italia-
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24
N
oventa Padovana. La conosciamo bene, ma per illuminare
coloro che forse ci leggeranno
cerchiamo di darne un panorama storico e ambientale; per il primo si dirà che
ha una storia molto simile a quella delle
sue due coetanee (se così le possiamo
chiamare) in cui spicca però la figura
dell’imperatore Federico II di Svevia
(1194-1250), la terza moglie del quale,
Isabella d’Inghilterra, sorella del re Enrico III, vi abitò per un certo periodo
dandovi probabilmente alla luce il figlio
Carlotto (Peretti, 2010).
Dopo lo scavo del Piovego (= canale “publicus”) nel 1209, il paese di Noventa si
viene a trovare fra esso e la rettifica del
Medoacus-Brenta (operata dagli Austriaci nell’Ottocento): quasi una piccola Mesopotamia che si diparte verso
ovest da Stra e toccando quel territorio
di Padova che va da Camin alla zona industriale della città capoluogo, fino a
Ponte di Brenta.
Come la Francia ha i castelli della Loira, il Veneto ha le ville della Riviera del
Brenta, della quale Noventa Padovana
ospita la prima provenendo da Padova,
villa Giovanelli Colonna. Le altre grandi ville di Noventa sono villa Grimani
Vendramin Valmarana, in cui dal 1909
al 2009 funzionò una residenza per
sordomute con varie scuole annesse, e
poi villa De Chantal Destro, villa Guzzoni Candian Del Pozzo, villa Morosini
Antonibon, villa Vendramin Cappello
Collizzolli, villa Loredan Gullini Saccomani, villa Manzoni, villa Baccanello
Cappello, villa Todeschini. Ci sono poi
altri palazzi minori tra cui quello degli
Artico Cominotto, ora Tomei, ove abitò
la figlia del giornalista Gasparo Gozzi.
Fino al 1954 funzionò una linea ferrotranviaria della Società Veneta, che su
questa riviera univa Padova con Malcontenta e Mestre e che a Noventa aveva tre fermate; ora la linea è sostituita
da autobus. Al limite con Padova è attivo il casello autostradale Padova Est,
da dove partono e arrivano grandi flussi
autostradali che attraversano il paese.
Noventa Padovana ha 11.264 abitanti;
la sua giurisdizione si estende anche
alla località di Noventana e alla successiva Oltrebrenta, in prossimità di Stra.
L’esercizio spirituale è attuato da due
parrocchie, quella dei Ss. Pietro e Paolo in via Roma, guidata da don Raffaele
Marcolongo, e quella di via Noventana
dedicata a S. Antonio e retta da don
Dionisio Pegoraro.
Nel paese sono ospitati un asilo nido,
due scuole dell’infanzia comunali e una
privata, una scuola primaria accentrata,
la scuola secondaria di primo grado “G.
Santini”, la scuola privata Inglese. Funzionano una casa di riposo, un centro
anziani, due palestre comunali dove
operano diverse associazioni sportive. I
valori patriottici sono tenuti vivi dall’Associazione Combattenti e Reduci e dai
Granatieri, che ricordano i 44 caduti
nella Prima guerra mondiale e i 18 della Seconda, e i 7 morti per la Liberazione. L’esercizio della pittura è promosso
dalla Bottega del Cigno e da Noventa
Culturale, che si occupa anche di altri
aspetti. Chi volesse approfondire, nella
biblioteca comunale “Andreini” troverà
il volume di Donato Gallo e Giancarlo Broetto “Noventa. Pagine di storia”
(Conselve, 1977), che meriterebbe una
riedizione, e il nuovo libro “Dal Portello a valle Millecampi” (Tracciati, 2015)
curato da Emanuele Cenghiaro, direttore responsabile della presente rivista
“Proiezione Noventa”.
Luigi Perini
DALLA REDAZIONE
La storia di Noventa Vicentina è assai simile a quella degli altri che portano lo
stesso nome, con una prevalente importanza della dominazione romana e di
quella longobarda. Dopo la caduta di Venezia entrò a far parte del Regno d’Italia
di Eugenio di Beauharnais e quindi finì
sotto la dominazione asburgica. Dopo il
1866 entrò nel Regno d’Italia dei Savoia.
La sede municipale è situata nel palazzo Barbarigo, meta di molti visitatori;
anche altri palazzi di pregio sorsero
nel periodo veneziano: Manin Cantarella, Arnaldi Prosdocimi, Albrizzi, San
Floriano. Il teatro della Concordia del
1876, poi teatro Sociale e quindi cinema Modernissimo, ospita ora eventi culturali. Il duomo è dedicato ai Ss. Vito,
Modesto e Crescenzia e custodisce importanti tele fra le quali spiccano quelle
di Giovan Battista Tiepolo e di Domenico Campagnola.
Due sono le parrocchie, una al centro
del paese e l’altra in frazione Saline. Vi
è un asilo nido comunale, due Scuole
dell’infanzia comunali e una paritaria,
due scuole Primarie e una Media. Una
settantina le associazioni tra cui spiccano
numerose quelle d’arma, ovvero l’Ancr
(Combattenti e Reduci), Carabinieri, Alpini, Aviatori e Ampi. Una pubblicazione
del Comune onora la memoria dei Caduti nelle due guerre mondiali.
25
IN VISITA ALLA TERRA NATALE DEI MIEI NONNI
Gilson Antônio De Rossi e la sua famiglia dal Brasile a Noventa
I
l giorno 15 maggio scorso abbiamo avuto il piacere di
visitare Noventa Padovana (PA), cittá dove nacquero i miei nonni Adamo De Rossi (7/5/1867) e Emilia Vettore (16/9/1872) e si sposarono (08/7/1894),
come purê vari dei loro fratelli. Fu molto importante e
gradevole per noi aver potuto realizzare il desiderio che
avevamo da parecchio tempo! Il 8/3/1895 i miei nonni
emigrarono in Brasile, dove poi nacquero 7 figli e molti
discendenti. Dopo molto lavoro, fu a loro possibile visitare la terra natale e cosí rivedere parenti e amici. Ma
nel viaggio di retorno al Brasile furono vittime del tragico naufragio della nave Principessa Mafalda che sucesse il 25/10/1927, gia prossimi ala costa brasiliana. Mia
nonna avendo la precedenza cosí pure tutti i bambini
Tutti noi abbiamo molto orgoglio della nostra origine italiana, e siamo molto grati per l’opportunitá di venire a Noventa
Padovana. In questo giorno (15/5/2015) fecero parte del nostro gruppo i seguenti membri della famiglia De Rossi:
Residenti in Brasile
Gilson Antônio De Rossi - São Paulo-SP
Maria Ignez Meyer De Rossi - São Paulo-SP
Ana Cláudia De Rossi Almeida Lima - Goiânia-GO
Ana Cristina De Rossi Teixeira Izzo - Fortaleza-CE
Gabriela De Rossi Teixeira Izzo - Fortaleza-CE
Residenti negli Stati Uniti d’America
Ana Paula Rossi de Camargo - Walnut Creek-CA
Daniela Rossi de Camargo - Walnut Creek-CA
Juliana Rossi de Camargo -Walnut Creek-CA
DALLA REDAZIONE
n.d.r.: la redazione ha ritenuto di pubblicare questa
lettera così come è stata scritta dal sig. De Rossi, senza
interventi o correzioni al testo
della nave, si salvó, ma il nonno come altri uomini,
non essendoci posto nelle barche di salvataggio,
morí. Cosí com lui si persero tutti i documenti il
che rese difficile conoscere particolari dei loro
registri. Fortunatamente l’anno scorso uma delle
mie figlie fece um viaggio in Italia a passeggio com
il marito e andó a Noventa Padovana. Prima di
viaggiare peró ebbe contato (e-mail) con la signora Edi Duranti che poi ala fine fu la responsabile
del ritrovamento in antichi registri dei certificati
di nascita dei miei nonni, cosí pure del loro matrimonio. L’incontro di mia figlia com la signora
Edi, il setembre 2014, fu marcato da forte emozione, motivando cosí questa nostra visita a Noventa
Padovana. Nell’occasione della consegna, la signora Edi avrebbe detto a mia figlia: “Ora gia potete
avere la storia della vostra famiglia!”.
26
CAPOEIRA A NOVENTA
Foto di Ilaria Brotto e Carlo Busolin
Il Centro di
Capoeira São Salomão Asd
di Padova, da settembre attiverà i suoi
corsi nella ex scuola Galilei di
Noventa Padovana
Info: www.saosalomaocapoeirapadova.it
2 giugno 2015: il Prefetto di Padova, Patrizia Impresa, e
il sindaco di Noventa Luigi Alessandro Bisato, consegnano
il titolo di Cavaliere al Comandante dei Carabinieri di
Noventa Padovana, Enzo Callegaro.
FOTO NOTIZIE
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DALLA REDAZIONE
25 Aprile a Noventa, con il sindaco e i rappresentanti
dell’Ass. Combattenti e Reduci della Sezione di Noventa.
DONNE E LAVORO: QUANTI OSTACOLI
L
DALLA REDAZIONE
’inserimento della donna nel mondo del lavoro ad oggi non ha
ancora raggiunto la completa parità, forse perché per troppo tempo è stato considerato di complemento al lavoro maschile anche
quando poteva essere svolto in modo autonomo ed efficace da donne.
Nel corso degli ultimi vent’anni abbiamo assistito a un’epocale
trasformazione della società, dove la conoscenza, con la tecnologia, la potenza, la velocità dei computer ha rivoluzionato la
struttura delle imprese e di conseguenza del lavoro, soppiantando alcune specializzazioni: tutto questo ha anche dato luogo
a disoccupazione in alcuni settori e a nuove professioni in altre.
Stiamo vivendo una terza rivoluzione industriale che evidenzia
la necessità di preparazione tecnologica, informatica e scientifica, dove vengono favoriti i knowledge workers.
Già nel 1973 Daniel Bell, professore di sociologia ad Harvard,
introdusse il termine di “Società post industriale” ipotizzando
che essa non avrebbe soppiantato quella industriale, tuttora
valida ed efficiente, ma fortemente modificata, dove c’è prevalenza dei “servizi”, termine con cui si intende una vasta gamma
di attività legate alla produzione, ma autonome, indipendenti
e di forte centralità. A questa terza rivoluzione industriale non
ha però ancora fatto seguito la rivoluzione culturale del lavoro: non solo più preparazione della forza lavoro ma anche pari
opportunità tra uomo e donna, in armonia anche con le leggi
emanate in merito. Eppure oggi abbiamo personale femminile professionalmente molto valido, ambizioso, in grado di raggiungere e di gestire qualsiasi posizione, e ne abbiamo validi
esempi in ogni campo: imprenditoriale, manageriale e politico.
Il primo maggio è stata la festa dei lavoratori e mai come in
questo periodo è emersa la precarietà del lavoro: un miraggio,
un problema, dove le donne sono più penalizzate tanto che
molte arrivano a rinunciare alla ricerca di un impiego. E questo
soprattutto perché è radicato il pregiudizio nei confronti della
maternità, considerata motivo di minore produttività e di frequenti assenze dal luogo di lavoro.
Curiosando nel mondo di internet si possono leggere alcune
esperienze di lavoratrici, madri e non. C’è Cristina, che per nascondere la pancia per quasi sette mesi ha usato un corpetto
contenitivo, compromettendo una serena nascita della sua bimba. C’è Daniela, ragioniera con laurea breve, che in mancanza
di lavoro nel suo settore, dopo esperienze precarie mal pagate
e in nero, ha finalmente avuto un contratto di apprendista operaia, pur svolgendo lavori di segreteria, e dopo il periodo di maternità, al rientro in ditta, si è trovata la lettera di licenziamento.
Maria invece, 33 anni, introduce la sua esperienza così: «Tutta la
mia disponibilità, tutte le ore di straordinario non solo mai pagate e
mai recuperate, erano servite solo ad autorizzare gli altri a pretendere
ancora e ancora», fino a costringerla alle dimissioni.
Ultimamente ha suscitato ampio dibattito la questione del lavoro domenicale, ovvero delle aperture dei negozi, principalmente
nei centri commerciali e grandi magazzini, nei giorni festivi anche per tutto il giorno. Una giovane madre, dipendente di un
noto magazzino delle nostre zone, scrive fra le altre cose: «Il
problema non è il lavoro domenicale in sé ma le conseguenze che ne
derivano. Quando trovo il tempo per dedicarmi alla famiglia? Malgrado la riduzione dell’orario di lavoro torno a casa tutti i giorni alle
21, lavoro 26 domeniche su 52 e devo dire che mi è andata anche
bene, perché alcuni ne fanno 40. Come si può conciliare tutto questo
con il crescere un bimbo? Con il mantenere una vita coniugale e sociale? Con il creare un rapporto di crescita del nucleo familiare? E con il
godere di qualche giorno spensierato tutti insieme?»
L’applicazione quindi della legge che ha introdotto il prolungamento degli orari e dei giorni di apertura di negozi e centri
commerciali, compresi giorni come Natale, Pasqua e altre ricorrenze storiche, religiose e significative della nostra cultura,
invece di dare maggiori opportunità di impiego a chi non lo ha,
ha creato spesso situazioni difficili e tali da turbare la serenità
familiare. Un risvolto che non riguarda solo la parte femminile
ma anche quella maschile e che coinvolge, a mio parere, l’intera società, la famiglia e la qualità della vita.
A tutto questo si deve aggiungere che le retribuzioni relative alle
turnazioni e i periodi di recupero spesso non sono adeguati. È
poi praticamente inesistente il supporto sociale, come il prolungamento degli orari di funzionamento di asili, di nidi aziendali,
ludoteche (dove ci sono) e strutture varie in grado di ospitare e
proteggere i bambini in assenza dei genitori. Per fortuna che in
molti casi ci sono i nonni, la migliore soluzione in assenza dei
genitori: ma non tutte le famiglie hanno tale opportunità!
Se per i consumatori è importante e segno di modernità l’apertura
dei negozi e dei grandi magazzini con orari ampi e vari, l’organizzazione degli stessi dovrebbe funzionare permettendo ai dipendenti una vita che tuteli i diritti della famiglia, del tempo libero
e della preparazione professionale. Rispettare il lavoratore non
significa solo farlo guadagnare il dovuto ma soprattutto tenere
conto della sua vita privata, per salvare anche i valori di una società
più colta, più preparata professionalmente e più consapevole.
Questo dovrebbe essere anche il compito delle organizzazioni
sindacali e dello Stato in genere per permettere alla società di
progredire e di competere con altre più evolute.
Luigina Tartufi
FOTO NOTIZIA
Domenica primo marzo 2015, Carnevale a Noventa Padovana,
organizzato dalla Pro Loco. Tutti i costumi sono stati ideati e
confezionati dal maestro “Loren”, Renzo Granziero.
Foto di Ruggero Cherubini
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FOTO NOTIZIA
I cittadini di Noventa Padovana
e la locale sede dell’Associazione
Combattenti e Reduci in gita a
Rovereto il 17 maggio 2015
Foto di Giovanni Bertoli
S
erve una bussola per navigare nei prossimi ancora difficili anni,
per il necessario cambiamento che rispetti e colga i rinnovati
interessi degli anziani, dei loro figli e nipoti. Servono dei punti
cardinali per tracciare la rotta: contrattazione sociale, nuovo welfare e
nuovo sindacato, come sintetizza la tavola rotonda genovese presieduta dal segretario nazionale dello SPI-CGIL Ivan Pedretti.
Il welfare può essere uno dei motori dello sviluppo del Paese
perché genera domanda di lavoro e soddisfa bisogni sociali. In
quest’ottica si delinea meglio anche il nuovo ruolo del sindacato, che sta fra la gente per coglierne il disagio, le difficoltà del
vivere e trasformare questa spinta in proposte di cambiamento.
La contrattazione sociale territoriale è il banco di prova di questo
nuovo ruolo, la base da cui ripartire per riconquistare una rappresentanza reale dei lavoratori e dei pensionati, in stretto rapporto con i giovani e le associazioni presenti sul territorio: parlo
di un sindacato unitario, con orizzonti europei, che sappia conquistare quella rappresentanza che gli dà diritto ad avere un
ruolo contrattuale con le istituzioni attraverso cui ottenere una
rinnovata assistenza agli anziani non autosufficienti, il salario
minimo, livelli essenziali di assistenza, e una nuova indicizzazione delle pensioni che tuteli adeguatamente il potere d’acquisto
usando il criterio dell’equità sociale.
Fondamentale inoltre è lavorare per un fondo previdenziale
per i giovani, creato con le risorse ingiustamente sottratte in
questi anni con leggi sbagliate, per una giusta flessibilità in uscita dal mondo del lavoro tenendo conto dell’usura lavorativa e
per la certezza delle regole pensionistiche, in modo da garantire le aspettative dei progetti di vita.
Con l’espressione “Contrattazione Sociale Territoriale” il sindacato
dei pensionati intende la volontà di costruire piattaforme utili
ai cittadini nel momento in cui lega i diritti dei lavoratori al diritto di cittadinanza, nella più ampia accezione del termine, per
essere più di oggi soggetto sociale interlocutore sia delle Amministrazioni Comunali - in tema di bilancio o promuovendo la
riunificazione dei comuni contermini e affini - sia delle Asl sui
temi sanitari. Il sindacato dei pensionati crede nella riduzione
dei costi senza necessariamente minare l’efficienza dei servizi
e i diritti del malato, occupandosi di trasporti, dello sviluppo
dell’artigianato e della piccola impresa; vuole inoltre negoziare
con i Comuni la quantità delle risorse erogate e la qualità delle
prestazioni rese, esprimere un giudizio in termini di efficacia
ed efficienza senza fermarsi all’esame dei singoli fabbisogni standard, entrare nel giudizio delle risorse impiegate in relazione
con la capacità fiscale dell’ente, ovvero con la quantità di risorse
di cui l’ente può disporre senza esercitare alcuno sforzo fiscale, considerando la pregnanza dei temi dati dal veloce invecchiamento della popolazione e dalla necessità di una maggiore
equità fra i cittadini.
Il nuovo ISEE. Voluto e promosso anche dai sindacati, col 2015
è entrato in vigore il nuovo ISEE, che consente all’INPS una valutazione più oggettiva della situazione economica in cui versa
il nucleo famigliare di cui è parte il richiedente del beneficio,
restringe gli spazi all’evasione, riduce l’area dell’autodichiarazione, incrocia le banche dati fiscali e contributive integrando
dati e prestazioni a livello nazionale e locale. Alla luce di quanto
accaduto in questi primi mesi della sua applicazione, il nuovo
ISEE mostra un sostanziale cambiamento nei risultati finali che
la maggior parte delle Amministrazioni interessate dovrebbe
considerare per introdurre una nuova regolamentazione per il
suo utilizzo. Mi spiego meglio con tre esempi reali: il nucleo
famigliare dei signori A, B, C, negli anni 2013-2014 è rimasto
pressoché inalterato nell’aspetto immobiliare, reddituale e patrimoniale, ciò nonostante il loro ISEE 2015, rispetto all’anno
precedente, è cresciuto rispettivamente del 56% ; 36%; 47%.
Esenzioni. Specialmente ai cittadini anziani preme ricordare
che è ancora possibile ottenere dall’ULSS il Certificato per l’esenzione per condizione economica (7R2, 7R4, 7R5) o quello riferito
alla riduzione parziale della quota fissa sulla ricetta rossa (7RQ).
Per necessità di spazio, invito il lettore interessato ad approfondire il tema tramite il sito dell’ULSS o un patronato.
Per questioni sindacali o assistenziali legate al Patronato e al
CAAF vi aspettiamo nelle nostre sedi o recapiti, anche telefonando allo 049 717002.
Pietro Coletto
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Segretario generale SPI CGIL
Lega Comuni Padova Est
DALLA REDAZIONE
NEWS DAL SINDACATO PENSIONATI SPI CGIL
CON LO SHOPPING, NUOVA VITA
AL CENTRO STORICO
Il “Distretto Stile & Qualità” trasforma Noventa in un centro commerciale a misura di persona
C
ome può recuperare vitalità il centro di Noventa? Una risposta
può essere quella di ridare
impulso alle varie attività commerciali, ovvero a quei piccoli e medi
negozi che da sempre hanno rappresentato il cuore di un paese e
che da qualche anno soffrono non
solo la crisi economica ma anche la
concorrenza dei grandi magazzini e
dei centri commerciali. La domanda
che qualcuno si è posta, quindi, è stata: e se, unendo le forze, il paese stesso si
presentasse come un unico centro commerciale,
ma vicino a casa, a misura di persone e con lo sfondo
composto non da un anonimo parcheggio ma dall’anima di un intero paese, con la propria storia, le piazze, i palazzi e i suoi abitanti?
DALLA REDAZIONE
Questo “centro commerciale” ideale oggi esiste e ha
un nome: si chiama DISTRETTO COMMERCIALE
STILE & QUALITÀ. È stato creato dai Comuni di
Noventa Padovana e di Stra che hanno ottenuto dalla
Regione Veneto un contributo per avviare un percorso
di coordinamento per la realizzazione di un Distretto
del Commercio (ai sensi della LR 28 50 del 2012
“Politiche per lo sviluppo del sistema commerciale
nella Regione Veneto”) e gestire in modo strategico
e sinergico l’offerta commerciale e il potenziamento
del collegamento con quella turistica. Il progetto,
classificatosi sesto nella graduatoria regionale, ha
previsto la creazione di un “distretto” composto da
un partenariato pubblico-privato, di cui fanno parte
anche Confesercenti e Ascom, dove le imprese sono
parte attiva e allo stesso tempo beneficiarie dirette
degli interventi previsti.
«Il nome “Stile e Qualità” – spiega il coordinatore del Distretto, Paolo Giacon – è
stato scelto per la naturale vocazione
commerciale del territorio, legata alle
tradizionali categorie merceologiche
della moda e dell’abbigliamento e per
la presenza di spacci e poli industriali legati ai settori del made in Italy.
Richiama poi la presenza di rilevanti
attrazioni turistiche e culturali, come
le ville venete, scrigni di eleganza, stile e
qualità, come lo è la tradizione produttiva
e creativa dei nostri artigiani».
Grazie al finanziamento regionale, il Distretto non si
limiterà a promuovere i negozi di Noventa ma punta a una serie di iniziative di cui beneficerà tutta la
popolazione, a partire da interventi di riqualificazione territoriale, abbattimento di barriere architettoniche, rinnovo dell’arredo urbano. In particolare,
a Noventa è previsto lo spostamento del mercato da
via XXV Aprile a piazza Europa, dove ci si attende
una migliore fruibilità per centralità e parcheggi.
Non mancheranno iniziative di promozione, come
“temporary shop”, ovvero l’utilizzo di spazi in disuso
per creare esposizioni temporanee di prodotti locali:
un’operazione che al fine promozionale unisce quello di aiutare a riqualificare le aree urbane. Si creeranno poi piccole mostre e altre occasioni in cui valorizzare il lavoro del distretto creativo del design e della
moda, nonché eventi culturali, corsi di formazione
per imprenditori o aspiranti tali e la realizzazione di
un portale internet. Verrà creato anche il nuovo padiglione “Expo Stile e Qualità” all’interno dell’Antica
fiera di Noventa Padovana.
Il lavoro è già partito e sono molti i commercianti che
hanno aderito al progetto: tra giugno e luglio sono
stati realizzati tre “aperitivi” offerti dai commercianti
di Noventa, durante i quali alcuni negozianti hanno
potuto presentarsi ai cittadini e fare conoscere i propri
prodotti, e un incontro pubblico il 26 maggio sul tema
“Quale futuro per il commercio a Noventa Padovana?”
L’idea è allettante, l’entusiasmo non manca e, come visto,
neppure le idee. Cosa può fare, ora, un cittadino? Tornare
a considerare i negozi del centro come un luogo per il
proprio shopping e tenersi informati chiedendo notizie
agli stessi negozianti oppure consultando, ad esempio, la
pagina facebook del Distretto Stile & Qualità, in attesa
dell’arrivo del sito internet e magari di “app” specifiche.
Le occasioni di incontro e le offerte non mancheranno.
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