Happy Friends 3a Halloween Il popolo dei Celti abitò la Gran

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Happy Friends 3a Halloween Il popolo dei Celti abitò la Gran
Happy Friends 3 a
Halloween
Il popolo dei Celti abitò la Gran Bretagna fin dal 700 a. C. circa. Alla fine di
ottobre i celti festeggiavano la festa di Samhain (pron. sow-en) per celebrare
la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno. La celebrazione coincideva con
l’ultimo raccolto dell’anno e con il ritorno degli animali ai villaggi per
l’inverno. I sacerdoti celtici, i druidi, nella notte del 31 ottobre, giorno
antecedente l’inizio del nuovo anno, si ritrovavano su un luogo sacro per una
celebrazione legata al ringraziamento per il raccolto e l’offerta di sacrifici
agli dei per invocare la fertilità della terra per l’anno successivo. I sacerdoti
accendevano un grande fuoco, che ritenevano avrebbe alimentato il dio Sole
durante l’inverno. Nel fuoco venivano gettati prodotti della terra in omaggio
al dio Sole. Gli abitanti dei villaggi venivano invitati a spegnere i focolari
nelle loro case, per simboleggiare la fine dell’anno e per rendere le loro case
fredde e, quindi, indesiderabili alle forze negative.
Dopo la celebrazione i druidi portavano nei loro villaggi le braci del fuoco
sacro e ogni famiglia veniva invitata a riaccendere il proprio focolare con
queste. Per non far spegnere la fiamma la brace veniva posta all’interno di
una rapa incavata. Si riteneva che il fuoco sacro avesse anche il potere di
proteggere dalle forze negative. L’ultimo giorno dell’anno veniva ritenuto
un momento in cui la distanza tra il mondo dei vivi e quello dei morti si
faceva più labile. Sembra che i celti credessero che in questo giorno fosse
possibile comunicare con i morti e che, per ridurre la differenza tra i due
mondi, si mascherassero per poter meglio interagire con loro e chiedere
prosperità per l’anno nuovo.
Questi festeggiamenti continuarono nei secoli e con l’avvento della
cristianità si volle dare a questa tradizione un significato cristiano. La notte
del 31 ottobre venne chiamata All Hallows’ Eve (vigilia di tutti i santi), da
cui il nome Halloween. Con l’emigrazione negli Stati Uniti d’America di
britannici e irlandesi queste tradizioni approdarono oltreoceano. La scoperta
della zucca, frutto che matura in autunno, determinò la sostituzione di rape e
patate nella realizzazione delle lanterne. Negli USA la lanterna scavata
nella zucca viene chiamata Jack-o-lantern. Nonostante le radici della festa
di Halloween appartengano alla cultura britannica e irlandese, oggi è una
tradizione festeggiata soprattutto negli Stati Uniti. Vengono organizzate
delle feste alle quali le persone partecipano indossando costumi che
ricordano soggetti legati alle paure celtiche e alla morte (spiriti maligni,
streghe, fantasmi o scheletri). Vengono spesso svolti giochi tipici come
Apple bobbing (i concorrenti devono cercare di addentare una mela immersa
in un secchio d’acqua), Snap apple (si deve addentare una mela appesa ad un
filo) e Pass the orange (i concorrenti sono divisi in due squadre e disposti in
riga e ogni giocatore deve passare al successivo un’arancia tenendola sotto il
mento).
Alla festività di Halloween è legata l’usanza da parte dei bambini
statunitensi ed inglesi, di andare di casa in casa a chiedere Trick or treat?
(Scherzetto o dolcetto?). Se non ricevono dolcetti fanno un piccolo scherzo.
© Oxford University Press
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Anche questa usanza affonda le sue radici nel passato. Poco dopo
l’istituzione in Gran Bretagna della festa di tutti i santi, il primo novembre i
bambini poveri andavano di casa in casa a chiedere qualcosa da mangiare. In
genere ricevevano dei soulcakes, docetti simili al pane con uva passa. Come
ringraziamento promettevano di pregare per i defunti di quella famiglia (a
quel tempo si credeva che le anime dei morti rimanessero per un periodo
dopo la morte nel limbo e le preghiere potevano aiutarle ad entrare più
velocemente in Paradiso).
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