La micro-cogenerazione: energia e riscaldamento su misura
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La micro-cogenerazione: energia e riscaldamento su misura
Focus tecnologia La micro-cogenerazione: energia e riscaldamento su misura Jacopo Criscuolo, Tecnocasa Climatizzazione Srl Negli ultimi anni, una crescente richiesta energetica ha portato allo sviluppo di tecnologie ad alto rendimento, capaci di ottimizzare lo sfruttamento delle fonti energetiche primarie. La nascita di grandi impianti di cogenerazione ha costituito il primo passo verso uno sfruttamento razionale dell’energia, ma gli elevati costi di costruzione degli impianti di teleriscaldamento e la scarsa flessibilità degli stessi nei confronti delle esigenze delle reti utente ha ostacolato la diffusione di questa tecnologia. Per consentire quindi a ciascun utente di produrre il proprio risparmio energetico, sono stati studiati impianti di micro-cogenerazione con motore endotermico, i cosiddetti Micro Combined Heat and Power (MCHP) (Figura 1). Si tratta di un’unità di piccola dimensione, facilmente installabile, in cui il generatore di corrente elettrica è attivato da un motore alimentato a gas, di cui si recupera il calore, insieme con quello dei gas esausti, per la produzione di calore. La competitività di questi sistemi, dal punto di vista energetico, traspare da semplici valutazioni: gli impianti di produzione separata dissipano parte dell’energia prodotta; i MCHP, dove l’organo preposto alla conversione dell’energia primaria in potenza utile è il motore endotermico, recuperano tutta l’energia dal raffreddamento di alcune sue parti e dai gas di scarico; inol- tre, il regime di rotazione del motore di un sistema MCHP modulante a gas può variare e adattarsi alle migliori condizioni di funzionamento, mentre la produzione elettrica può “inseguire” il carico della rete utente all’interno di un intervallo di massima e minima potenza. L’energia elettrica è ceduta alla rete utente mediante una connessione in parallelo con la rete di distribuzione nazionale. Il circuito di recupero dell’energia termica del motore lavora generalmente con una miscela acqua–glicole che, dopo aver raffreddato il motore, recupera in uno scambiatore gas–liquido anche una parte dell’energia termica rilasciata dai gas di scarico espulsi dal motore. L’energia termica del refrigerante motore è ceduta all’acqua attraverso uno scambiatore a piastre saldo brasato. Date le non elevate potenze termiche in gioco, solitamente è necessario prevedere un serbatoio di accumulo per lo stoccaggio dell’energia termica ed eventualmente un sistema per l’integrazione della potenza termica. Ma per capire bene i vantaggi che un impianto di micro-cogenerazione con motore endotermico ha in ambito domestico, andiamo a descrivere in maniera ravvicinata e accurata le singole fasi di una sua installazione in un’unità abitativa di circa 100 m2 ad alto risparmio energetico nella zona di Loreto, ad Ancona (Figura 2). Trattandosi di un edificio già esistente e non potendo intervenire sulle strutture, è stato scelto di realizzare un impianto di pro- Figura 1: Impianti Micro Combined Heat and Power. Ilsoleatrecentosessantagradi - n°6 - giugno 2010 duzione combinata di energia elettrica e acqua calda, sia per il riscaldamento sia per uso sanitario, utilizzando un MCHP dalle caratteristiche tecniche adeguate all’uso residenziale. È stato installato un prodotto innovativo che potesse essere compatibile con esigenze quali l’incertezza della domanda di energia elettrica da parte della rete utente, la necessità costante di acqua calda per uso sanitario e per riscaldamento della piscina, la possibilità di restituire in rete eventuale corrente in eccesso prodotta, la facilità di utilizzo da parte dell’utente finale, una manutenzione ridotta e costi di gestione e di installazione contenuti e, infine, una bassa rumorosità di funzionamento. La produzione elettrica del MCHP scelto è stata affidata a un complesso formato da generatore a magneti permanenti, convertitore e inverter (Figura 3). Tale soluzione è esente da manutenzione, garantisce un’alta efficienza e una vita più lunga del generatore stesso. Il sistema di raffreddamento è ad aria per convezione naturale, mentre la velocità di rotazione (variabile nell’intervallo 1600 ~ 1800 rpm) coincide con quella dell’albero motore del propulsore, cui è accoppiato tramite un volano. La corrente così prodotta è resa continua in un convertitore AC/DC e trasferita all’inverter, che provvede a inviare alle utenze corrente con caratteristiche uguali a quelle della corrente proveniente dalla rete nazionale. L’inverter è a sua volta connesso a un sistema di controllo situato nel quadro di Figura 2: Impianto di micro-cogenerazione con motore endotermico in ambito domestico. l Figura 3: La produzione elettrica del MCHP. parallelo, costituito da due trasformatori amperometrici inseriti tra l’inverter stesso e la rete nazionale, che ha l’importante compito di trasferire tutte le informazioni relative alle variazioni di carico sulla rete utente, nonché il comando di avviamento al propulsore, quando il minimo valore di carico elettrico sulla rete utente viene superato. Fino al minimo valore di carico elettrico, la rete utente è alimentata dalla rete nazionale. Superato tale valore, la rete utente è alimentata dal MCHP fino al raggiungimento della sua capacità nominale. Se la rete utente richiede una potenza superiore alla capacità nominale del MCHP, essa è alimentata sia dal MCHP sia dalla rete nazionale, fino al raggiungimento della massima capacità del contratto. Quando la richiesta della rete utente scende sotto il minimo valore di carico elettrico, il propulsore del MCHP si arresta e l’unità resta in modalità standby. Il tutto è gestito in maniera completamente automatica: l’interfaccia utente è costituita da un controllo remoto dotato di display grafico, molto simile a quello di una caldaia tradizionale, su cui sono visualizzati i parametri di funzionamento dell’unità ed eventuali anomalie che dovessero verificarsi. Per quanto riguarda invece la produzione termica, questa è affidata a un sistema di recupero calore dotato di scambiatore a piastre saldo brasato (Figura 4). Nello specifico, il recupero termico è ottenuto dal raffreddamento dei gas di scarico e delle pareti del motore: una soluzione glicole etilene al 45% è fatta circolare per mezzo di una pompa a magnete non direttamente vincolata al motore endotermico, la cui portata varia in funzione della temperatura. Una volta effettuato il recupero termico, a seconda dei livelli di temperatura presenti in corrispondenza delle due valvole termostatiche miscelatrici a tre vie modulanti, a Figura 4: La produzione termica del MCHP. soluzione percorre i seguenti circuiti: per temperature inferiori a 55°C, la soluzione attraversa il solo circuito di by-pass, circolando esclusivamente nel motore. Questa configurazione è caratteristica dell’avviamento del MCHP; per temperature comprese tra 55°C e 72°C, parte della soluzione attraversa il circuito di by-pass e parte raggiunge lo scambiatore a piastre. In particolare, la quantità di soluzione che attraversa lo scambiatore a piastre aumenta con la temperatura. Questa configurazione è caratteristica di una corretta gestione del MCHP; per temperature superiori a 72°C, parte della soluzione attraversa lo scambiatore a piastre e parte è inviata al radiatore per la dissipazione della potenza termica in eccesso. Quando la temperatura raggiunge gli 80°C, la ventola di raffreddamento entra in funzione. Questa configurazione è caratteristica di una gestione non corretta del MCHP. Il MCHP può funzionare anche in modalità priorità termica. In questo caso l’inseguimento elettrico è inibito. La produzione di corrente è sempre quella nominale e l’eventuale eccesso è riversato in rete e venduto al distributore nazionale mediante contratto di interscambio sul posto. Il termostato del serbatoio di accumulo può essere collegato con l’unità mediante un contatto pulito. Quando la temperatura richiesta è raggiunta nel serbatoio di accumulo, il contatto si apre e il propulsore del MCHP si arresta. Anche in questo caso tutte le operazioni sono gestite automaticamente dal sistema. L’utente pertanto deve solo scegliere quale temperatura desidera dentro casa e impostarla sul termostato del sistema di riscaldamento. Ma quali sono i vantaggi che si ottengono utilizzando micro-generatori a motore endotermico? In primis tali sistemi consentono di trasferire parte della produzione elettrica verso sistemi ad alta efficienza basati sul- l’utilizzo di combustibili gassosi, sfruttandoli anche in periodi dell’anno (estate) in cui il loro consumo è generalmente ridotto. Inoltre, questo tipo di tecnologia si può utilizzare in tutti i casi in cui l’approvvigionamento elettrico è di difficile realizzazione o in quelli in cui un aumento di potenza elettrica impegnata è negato dalla compagnia di distribuzione. A ciò deve aggiungersi il risparmio prodotto dall’abbattimento dei costi per la produzione di calore, che con il MCHP è contemporanea a quella elettrica. Prendendo poi in esame il caso concreto dell’unità abitativa di Loreto, si può notare come l’installazione del MCHP abbia comportato un notevole risparmio economico (circa il 35%), rispetto all’acquisto separato delle potenze prodotte. A fronte di un esborso iniziale più alto, con un funzionamento annuo di almeno 3.500 ore (circa 10 ore al giorno) l’investimento iniziale può essere recuperato in 5 anni. La vita media di questo tipo di macchina, poi, è di circa 35.000 ore di funzionamento, pari a dieci anni, con intervalli di manutenzione ordinaria ogni 10.000 ore. Il maggiore investimento iniziale si giustifica, pertanto, con i vantaggi economici connessi alla maggiore efficienza del sistema. Infine, il posizionamento dell’unità in prossimità delle reti utenza, la possibilità per ciascun utente di gestire il proprio impianto, l’assenza di perdite legate al trasporto delle potenze prodotte sono le caratteristiche peculiari che rendono la micro-cogenerazione diffusa un efficiente mezzo per il risparmio energetico. Inoltre le macchine di ultima generazione hanno intervalli di manutenzione prolungati, sono di facile installazione e non richiedono particolare formazione per essere usate. Per informazioni: www.tecno-casa.com Ilsoleatrecentosessantagradi - n°6 - giugno 2010 19