Namaste Nepal! Da Kathmandu alla Kali Gandaki Valley idv 368
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Namaste Nepal! Da Kathmandu alla Kali Gandaki Valley idv 368
Namaste Nepal! Da Kathmandu alla Kali Gandaki Valley idv 368 – 14 giorni dal 20 marzo al 02 aprile 2017 dal 18 al 31 ottobre 2017 1° giorno: ITALIA – KATHMANDU Partenza con volo di linea e scalo. 2° giorno: KATHMANDU Arrivo a Kathmandu, trasferimento all'Hotel nel centro città, relax e passeggiata esplorativa nel cuore commerciale del Nepal, il quartiere di Thamel, una volta punto di arrivo e di riposo per i primi viaggiatori che arrivavano via terra dall'India. Cena e pernottamento in Hotel, in un angolino silenzioso di Kathmandu 3° giorno: KATHMANDU e KATHMANDU VALLEY Visita ai principali monumenti di Kathmandu (Monkey temple, Durbar Square, Patan) e visita alla scuola Rarahil, fondata e gestita grazie all'impegno di Fausto De Stefani, uno dei più grandi alpinisti italiani che dal '92 si impegna per il funzionamento e la crescita di questa scuola, che oggi rappresenta una delle migliori scuole della capitale del Nepal. I monumenti del centro storico di Kathmandu sono quello che rimane delle tre città stato che nel medioevo costituivano l'organizzazione sociopolitica della valle. Tutti i monumenti sono stati danneggiati dal terremoto del 25 aprile 2015 ma non hanno perso il loro fascino millenario e la loro importanza storica e architettonica. La comunità internazionale con UNESCO come capofila sta cercando di ricostruire dopo aver messo in sicurezza questo inestimabile patrimonio dell'Umanità e un piccolo ma importante aiuto può essere dato dai turisti che visitano le aree monumentali pagando il semplice biglietto di ingresso e stimolando l'indotto dato dalla numerosa frequentazione turistica di queste aree. A seguire breve trasferimento a Jawaladevi, il villaggio dove ha sede l'associazione che vogliamo sostenere con questo viaggio. Visiteremo i dintorni dell'area in cui l'associazione opera assieme ai responsabili di due progetti locali che lottano contro le piantagioni di droghe leggere (che ancora sono consumate in grandi quantità nel centro di Kathmandu principalmente dai giovani viaggiatori occidentali) e che si stanno impegnando per la creazione di microclub locali in cui vengano sostenute piccole reti di miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie e il mantenimento e la valorizzazione sostenibile delle tradizioni del luogo. Saremo ospitati nelle abitazioni private di alcuni membri dell'associazione: un pernottamento speciale in cui assaporare la quotidianità del Nepal. Cena e programma di danze e canti organizzata dall'associazione Jawaladevi United. 4° giorno: BAKHTAPUR-PASHUPATI- KATHMANDU Visita al più antico e meglio conservato centro storico di uno dei tre regni che fino al medioevo rilucevano di splendore e ricchezza in tutta l'Asia: basti pensare che l'architettura a pagoda prese vita proprio in questa valle ed è proprio qui che si trova quindi la pagoda antica e più alta del mondo (leggermente danneggiata dal terremoto ma ancora tutta visibile). A Bakhtapur visiteremo i vicoli in cui da mille anni si produce la ceramica più rinomata del paese e, piccola chicca, pranzeremo in un hotel che prepara alcuni fra i piatti tipici della tradizione nepalese in modo attento e squisito e anche un po' “gourmet”. Nel pomeriggio visita a Pashupati, l'area deputata alla cremazione dei deceduti secondo il rituale hindu, luogo affascinante e toccante, e visita agli storici templi dell'area con una guida locale che ci illustrerà il ricchissimo pantheon induista e le stravaganti simbologie legate al culto dei morti. Prima di cena visita alla zona sacra di Baudha dove sorge il più grande stupa buddista del mondo e ai monasteri che sorgono tutto attorno a quest'area. Cena e pernottamento in Hotel, in una zona tranquilla di Kathmandu, che apprezzeremo particolarmente dopo una giornata intera nel traffico frenetico di una capitale asiatica. 5° giorno: KATHMANDU Giorno libero, per acquisti e shopping nel quartiere di Thamel o nelle aree limitrofe, possibile organizzazione di un programma culturale in serata e preparazione per il trek (sistemazione dei bagagli, preparazione degli zaini, ecc.) Cena e pernottamento in centro città dove cercheremo assieme un ristorantino calmo e silenzioso. 6° giorno: KATHMANDU-POKHARA Trasferimento in bus privato verso Pokhara, centro nevralgico della regione dell'Annapurna e vero e proprio centro di partenza per tutte le spedizioni alpinistiche e i trek nell'Annapurna Conservation Area, forse la più bella zona di tutela naturale dell'Himalaya. Pranzo in un villaggio medievale ristrutturato alla perfezione con panorama mozzafiato lungo la strada e arrivo a Pokhara nel pomeriggio, serata libera: sul lungolago del Lago Phewa ci si rilassa e si ha la sensazione di essere nel cuore dell'Asia, con i suoi colori e le canoe dei pescatori che si muovono silenziose sul filo dell'acqua nella nebbia. Pernottamento in hotel e cena sul lungolago. 7° giorno: POKHARA-JOMSOM-KALI GANDAKI la porta del MUSTANG (inizio trekking) Volo interno di trasferimento interno verso Jomsom, unico aeroporto della Kali Gandaki e porta d'ingresso del Mustang, arrivo in mattinata (20 min di volo e arrivo a 2700m), pranzo e partenza per Kagbeni, 2-3 ore di passeggiata con 150m di dislivello per iniziare in modo dolce il trek e familiarizzare con il clima e il paesaggio di alta quota. Cena e pernottamento a Kagbeni in guesthouse. 8° giorno: KAGBENI-MUKTINATH (giornata di trekking) E' forse il giorno più impegnativo del trek: si sale di 800 mt fino alla quota di 3750 mt a Muktinath, uno dei monasteri più importanti per gli induisti di tutto il mondo e meta di pellegrinaggio religioso fin dal medioevo. Il percorso passa attraverso villaggi di montagna dove si coltivano cereali di altura e si allevano yak, si attraversa più volte il corso del fiume Kali Gandaki che scorre nella valle più profonda del mondo (alla sinistra orografica l’Annapurna e alla destra il Dhaulagiri). Nella stagione delle piogge questo trek è molto complicato, quasi impossibile, mentre nelle stagioni secche si attraversa senza difficoltà l’altipiano in alta quota con la vetta del Nilghiri (7061 metri) sempre ben in vista e innevata. Arrivati a Mukhtinath in base alle condizioni dei partecipanti, stanchezza e reazione all'altitudine si può decidere di dormire in quota e assistere al rientro delle greggi di yak comodamente seduti in una tea house (i rifugi locali si chiamano così) o scendere in 4x4 fino a Jomsom in 45 minuti di avventurosa discesa attraverso la strada carrabile che parte da lì e percorre tutta la valle. Pernottamento a Muktinath o a Jomsom in Guest House. 9° giorno: MUKTINATH-MARPHA (giornata di trekking) Che si dorma a Jomsom o a Muktinath e quindi che si faccia la discesa in auto al tramonto o alla mattina, la nona giornata di trek sarà dedicata alla scoperta di Marpha, e delle sue piccole bellezze nascoste. Marpha, sorge a circa 2500m ed è uno dei villaggi più belli del Lower Mustang. Tutta la valle in quel tratto è coltivata a meleti e le mele di Marpha in particolare sono famose in tutto il Nepal, come altrettanto famoso è il brandy realizzato dalle popolazioni locali. Ci si fermerà tutto il giorno in questo villaggio tutto dipinto di bianco, in cui l'odore del cipresso bruciato nelle case profuma l'aria al tramonto e all'alba. Nel cuore del villaggio sorge uno dei monasteri buddisti più belli ed antichi della valle: qui potremo restare un po' a chiacchierare con i sempre simpatici e accoglienti monaci buddisti. Marpha è anche un importante centro per i rifugiati tibetani che in questa valle a partire dal 1959 trovarono ospitalità e rifugio dalle persecuzioni cinesi, per questo è possibile trovare ancora nelle piccole botteghe di Marpha autentici manufatti tibetani: poco distante oltre Mukhtinat infatti si apre la via commerciale più antica, che passando per l'Upper Mustang collega il Nepal al Tibet al plateau tibetano e alla Cina. Tracce della presenza tibetana si ritrovano anche nei caratteri somatici della gente, che in questo villaggio cambiano completamente. Marpha è il luogo perfetto per riposarsi dopo tre giorni di trek. Pernottamento e cena presso una guesthouse locale. 10° giorno: MARPHA (breve trekking) Esplorazione dei dintorni di Marpha con un breve trek lungo la valle fino ad ammirare i piccoli villaggi sorti lungo la via di pellegrinaggio, che da pochi anni sono rimasti isolati a causa della costruzione della strada carrabile, piccole chicche di un passato di viaggiatori, trekkers e pellegrini che condividevano sentieri, fatica e luoghi di ritrovo. Pernottamento e cena presso una guesthouse locale. 11° giorno: MARPHA-JOMSOM-volo per POKHARA Rientro a Jomsom e volo per Pokhara in mattinata. Arrivati a Pokhara ci sarà il tempo per rilassarsi ed apprezzare i dintorni della cittadina, dove sorge l'unico museo sulle spedizioni Himalayane del Nepal o semplicemente si potrà noleggiare una canoa ed esplorare le scoscese rive del lago Pewa, che per le popolazioni locali è ancora il lago sacro alimentato dalle nevi perenni di Annapurna, letteralmente la divinità dell'abbondanza nella lingua locale, e di Macchepuccare (o Fishtail), montagna sacra in cui è vietata ogni ascensione, sia per i locali che per qualsiasi spedizione alpinistica o escursionistica. Pernottamento in hotel e cena sul lungo lago. 12° giorno: POKHARA-KATHMANDU Rientro a Kathmandu con trasferimento su bus privato dopo aver fatto una breve sosta al villaggio di Sarangkot che sorge in cima ad una collina da cui si può ammirare uno dei panorami più belli su tutto il gruppo dell'Annapurna. Arrivo a Kathmandu nel pomeriggio e visita alla sede di Happy Siphal, progetto di accoglienza per orfani e ragazzi di strada gestito e finanziato da un’associazione di volontariato italiana fondata da due appassionati e dinamici italiani che da 20 anni importano artigianato locale e che da qualche anno hanno deciso di impegnarsi con il finanziamento di questo centro e con la costruzione (ora purtroppo ri-costruzione) di una scuola in una zona remota del paese. Pernottamento, cena e relax nel nostro hotel di fiducia in un angolo silenzioso di Thamel. 13° giorno: KATHMANDU - ITALIA Ultimo giorno in Nepal: giorno libero, visita ai musei, shopping, souvenir di artigianato locale (a Patan nasce una delle più grandi scuole di pittura di Mandala del Nepal ad esempio) Trasferimento con bus privato dal centro città all'Aeroporto. Imbarco in serata per il volo di rientro. 14° giorno: Arrivo in Italia RIEPILOGO COSTI Quota di partecipazione € 1550,00* La quota comprende: quota di iscrizione (30 euro), fondo per lo sviluppo di progetti locali (70 euro), Assicurazione Mondial Assistance per assistenza medica, spese di cura e bagaglio, trasporto da e per l’aeroporto in Nepal tutti i trasporti locali via terra in Nepal pernottamento e colazione in hotel a Kathmandu servizio B&B 2 notti di pernottamento in villaggio con cena a base di prodotti locali entrate e tasse per gli ingressi alle zone monumentali di Kathmandu tutti i pernottamenti e i pasti durante il trek guida locale con esperienza internazionale nei trek pasti, bevande, pernottamenti, assicurazione, compenso, trasporti e tasse locali per la guida nepalese compenso e rimborso spese mediatore culturale presente durante tutto il tour permessi trekking nella Annapurna Conservation Area (TIMS Trekker information management system) voli interni da Pokhara a Kathmandu *La quota è calcolata sulla base di un minimo di 8 partecipanti. Previste stanze doppia o tripla durante tutto il viaggio (supplemento singola 200€ a persona su richiesta) Volo a partire da: **tariffa indicativa soggetta a riconferma in fase di iscrizione. Sono incluse le tasse aeroportuali La quota NON include visto di ingresso turistico in Nepal (40$) volo internazionale da e per Kathmandu equipaggiamento personale eventuali pernottamenti extra in Nepal € 650,00** portatori (non saranno necessari i portatori in questo trek in quanto lasceremo il bagaglio da stiva al sicuro nell'hotel che fungerà da campo base a Pokhara) qualora richiesti dal cliente alcolici e spese personali extra cassa comune Spese in loco: pranzi e cene a Kathmandu tutte le bevande entrate ai musei della città di Kathmandu eventuali mance € 50,00 circa FONDO PER LO SVILUPPO Nella quota di partecipazione è compresa una cifra di 70 euro che verrà devoluta a sostegno di un progetto di sviluppo locale. JAVALADEVI UNITED CLUB Durante il viaggio avremo modo di conoscere e visitare i progetti di un’associazione di volontariato completamente nepalese. Gli stessi membri dell'associazione ci ospiteranno per una notte nelle loro case in modo da farci vedere un breve spaccato della vita nepalese. Questa associazione di volontariato fondata nel 2010 nel comprensorio di Kirtipur (periferia di Kathmandu) opera in modo autonomo sul territorio del villaggio e dei dintorni gestendo una serie di attività di supporto e miglioramento sociale a favore degli abitanti della zona in cui opera. L'associazione è attiva principalmente con campagne di sensibilizzazione contro la produzione e il consumo di droghe, a favore della donazione del sangue e alla gestione comunitaria delle risorse idriche e forestali. Al momento è principalmente impegnata in un progetto di illuminazione pubblica solare e nel supporto di un punto medico per le emergenze locali. Durante la visita all'area di Javaladevi, avremo modo di vedere e testimoniare l'operato dell'associazione che sta lavorando in partenariato con le istituzioni locali su diversi fronti e che riesce ad autofinanziarsi nei modi più diversi per poter rispondere alle esigenze del territorio. Avremo inoltre modo di farci raccontare direttamente dai soci del terremoto e dell'emergenza sociale che ne è derivata. SCHEDA INFORMATIVA DOVE SI DORME Pernottamenti per lo più in camera doppia in alberghi semplici, puliti e confortevoli, strutture in genere piccole e sostenibili. In ogni caso, è necessario un po’ di spirito di adattamento. Avremo la bella possibilità inoltre di dormire nelle abitazioni private dei soci dell'associazione di volontariato di cui visiteremo i progetti nelle vicinanze di Kathmandu: sono abitazioni semplici ma davvero accoglienti. DOVE E COSA SI MANGIA La cucina nepalese porta le tracce del crocevia di migrazioni, religioni, pellegrinaggi che caratterizzano tutta la storia di questo Paese, ciononostante la cultura del cibo è semplice e i piatti sono gustosi e sani. Il piatto più comune è il Dhal Bat, (lenticchie e riso) che viene declinato in base alle stagioni con salse e accompagnamenti differenti. Assaggeremo anche leccornie come i Mo-Mo, involtini di pasta ripieni di verdure o carne stufati a vapore, o altre zuppe o preparazioni tipiche dell'Himalaya con evidenti influenze indiane. Ceneremo principalmente in guest house semplici ma che preparano il cibo sempre fresco. In alta montagna la scelta non è sempre varia ma vi stupirete di cosa riescono a preparare quei cuochi a 4000 metri in valli in cui non cresce quasi nulla. Le porzioni invece sono sempre abbondanti, pensate per gente di montagna con una forte attività fisica quotidiana. In qualche occasione bisognerà mangiare pranzo "al sacco", altre volte sarà il gruppo a decidere. Le condizioni igieniche sono buone, ma è tassativo evitare frutta e verdura crude soprattutto dove non ci sia acqua corrente. La cucina tradizionale non prevede molta carne nei menù, quindi i vegetariani troveranno grande soddisfazione, essendo le verdure cotte sempre previste ad accompagnare i piatti principali. I legumi ci sono spesso, e vengono cucinati a lungo e in salse speziate dal sapore forte. In ogni caso avvertite l’agenzia se prediligete un’alimentazione senza carni o speciale. COME SI FANNO GLI SPOSTAMENTI INTERNI Minibus privato negli spostamenti a Kathmandu e da/per Pokhara, voli interni per raggiungere la partenza del trek. PROBLEMI LEGATI AL CLIMA (STAGIONALE) E ALL’AMBIENTE NATURALE Il clima del Nepal è spesso vittima di un’idea sbagliata che ci siamo fatti negli ultimi 30 anni: vedendo di questo paese solo le immagini delle grandi spedizioni alpinistiche, l'idea comune è che il Nepal sia tutto montagnoso e freddissimo, ma non è così, anzi! Il Nepal ha un clima tropicale, e segue il regime dei monsoni. Certo, gli “ottomila” ci sono e influiscono sul clima: la sera quando si sta nelle prossimità delle montagne può fare molto freddo appena scende il sole, ma durante il trek anche a 4000m se c'è il sole è caldo, e se non c’è troppo vento si può camminare in maniche corte. La Kathmandu valley sta tra 1200 e 1500m. di altitudine e di giorno in città può fare molto caldo, ma la sera è sempre fresco ed è meglio avere una giacca. In montagna, sopra i 2500m di notte e al mattino può fare freddo: è dunque consigliabile portarsi un indumento pesante (pile pesante o piumino leggero). E' bene portare con sé tutto il necessario per difendersi da sole e caldo (cappellino, occhiali da sole, creme protettive, creme idratanti, acqua in bottiglia o borraccia da avere sempre con sé, eventuali sali minerali, integratori...), così come dal freddo (usare sempre le coperte di notte, portare calze pesanti, maglione, pantaloni più pesanti e se si soffre il freddo in testa anche un bel cappello che protegga anche dal vento!) ALTITUDINE ED EQUIPAGGIAMENTO Un viaggio in Nepal che preveda un trek vi porterà comunque sempre oltre i 3000-3500m la quota che rappresenta la soglia oltre cui è possibile si manifestino i primi sintomi del malessere causato dall'altitudine. Questi sono causati dalla rarefazione dell'ossigeno nell'atmosfera e dal cambiamento della pressione atmosferica, ma soprattutto dallo stato generale di chi sale e dalla velocità con cui si sale in quota. Le altitudini che raggiungeremo durante questo trek non superano i 3950 mt e quindi non prevedono nessuna prescrizione particolare, se non il buon senso di non arrivare in quota troppo velocemente e di usare il buon vecchio principio di “camminare in alto ma dormire in basso” ossia di fare anche escursioni a quote elevate ma cercare di dormire nel punto più basso possibile per dare al corpo tutto il tempo durante la notte per riassestare il suo funzionamento generale. Potrebbero esserci delle persone che si sentiranno un po' “frastornate” sopra i 3500m, è normale e in poco tempo, se non ci sono problemi più gravi di natura cardiaca ad esempio, i sintomi passano. L'importante è non sottovalutare nessun sintomo, parlare con la guida, che deciderà che provvedimenti prendere. Per questo ognuno dovrà essere sicuro di non soffrire di gravi problemi cardiaci prima di partire. Non è richiesta per il trek nessuna preparazione particolare, è un tracciato semplice, solo in un giorno di trek dovremo coprire un dislivello importante di quasi 900m ma lo faremo con più soste e senza nessuna fretta. Ovviamente è necessario essere abituati a camminare in montagna, su terreno scosceso, saper gestire le proprie energie e avere quel minimo di rapporto positivo con la fatica che si fa nel salire. Non è necessario nessun tipo di equipaggiamento particolare o alpinistico, però essendo un trek di più giorni in una zona remota e con un clima molto variabile servono gli accessori base di ogni buon trekker: - scarpe da trekking comode e testate - zaino da min 30l max 45l - pantaloni e abbigliamento in tessuto traspirante e che asciughi velocemente (un paio leggeri per il fondo valle e un paio più pesanti per il trek) - una giacca antivento e antipioggia - dell'intimo traspirante e caldo - un piumino leggero o una giacca in pile pesante da mettere sotto l'antivento - dei guanti - un berretto antivento - calzini di ricambio solidi e caldi GIUDIZIO GENERALE Il viaggio è stato concepito per permettere la partecipazione di chiunque, a ogni età, purché possieda un certo spirito di adattamento.