Drammi di inizio estate

Transcript

Drammi di inizio estate
18 luglio 2004
il caffè
7
attualità
Misteriosa e preoccupante crescita del numero di persone che il mese scorso si è tolta la vita in Ticino
Abusò della figlia, condannato
Drammi di inizio estate
Cinque anni
al pensionato
violentatore
Impennata di suicidi, quadruplicati nel mese di giugno
di SIMONETTA CARATTI
BELLINZONA - Sono stati 30
i
numeri
giorni neri. Giugno è un mese da
dimenticare, rispetto ai mesi scorsi, c’è stata un’ondata di suicidi.
Una decina le persone che si sono
tolte la vita. Sono tante. Di norma
sono i suicidi
si contano due, al massimo tre,
del 2003, è il
tasso più basso
suicidi al mese. A maggio due pernegli ultimi 10
sone l’hanno fatta finita, in aprile
anni
tre, a gennaio una. Alla fine dell’anno, tirando le somme, di solito,
si arriva ad una cinquantina di casi
al massimo. Ma lo scorso giugno è
sono i casi di
stato proprio un mese buio per tansuicidio assistite famiglie, soprattutto del Soprato nel 2003
ceneri. Locarnese e Bellinzonese
hanno l’incidenza più elevata.
I dati di giugno non sono passati
sono gli over
inosservati anche tra gli addetti ai
65 tra i suicidi
lavori. “Questo picco può essere
nel 2003
casuale, a volte succede”, dice lo
psichiatra Tazio Carlevaro, direttore dell’Organizzazione sociopsichiatrica
sono i suicidi
da gennaio
cantonale per il Sopra2004
ceneri. E se non fosse
In
Ticino
era
stata
casuale. Quali altri
istituita una rete di
spiegazioni sono posprevenzione contro il
sibili? “Primavera ed
sono i suicidi
suicidio. In pratica,
autunno sono due penel 2002
però è stata in parte
riodi dell’anno piuttosmantellata.
sto a rischio”, azzarda
Il dipartimento Sanità
Paolo Bernasconi dele salute non ha più
è l’età media di
lo Stato Maggiore delfondi.
chi si toglie la
la polizia cantonale. Il
vita
cambio di stagione ha
da sempre peggiorato gli stati depressivi. Ma il giallo di inizio estaappunto soprattutto uomini, celibi
te resta. Tutte queste persone ave- momenti di difficoltà c’è chi mobi- Improvvisa e,
o divorziati, piuttosto in là con gli
vano qualcosa in comune? Perché lita risorse e chi affonda nelle sab- a detta degli
anni (oltre i 65 anni). Questo è l’isi pensa al suicidio in una nazione bie mobili della depressione.
esperti,
dentikit. Da anni i minorenni non
che è in testa alle classifiche euro- Il male di esistere ha un volto. Dati inspiegabile
compaiono in queste statistiche.
alla mano, scorrendo le tabelle del- impennata
pee della felicità?
“L’ultimo caso risale al 2000”,
Il killer numero uno è la solitudine la polizia, emerge che il suicidio è di suicidi in
sottolinea Bernasconi.
e l’isolamento sul piano relaziona- un “affare” più maschile. Dei 50 Ticino
Sono gli anziani invece a destare
le. Un cocktail esplosivo quando casi del 2002, 40 erano uomini. Lo
più preoccupazione. “Maggiorsono abbinate alla terza età. Nei stesso vale per gli anni precedenti.
mente a rischio sono pensionati,
Tra i dieci suicidi di giugno c’è aninvalidi e disoccupati”, dice Tazio
che qualche donna. Un dato in
Carlevaro. Lo psichiatra di suicidi
controtendenza. Secondo le statise ne intende. Ha curato l’ultima
stiche a farla finita gettandosi sotto
inchiesta sul tema in Ticino, ragil treno, saltando da un ponte, o
gruppando tutti i dati dal 1984 al
sparandosi un colpo in testa sono
38
6
10
21
Lo Stato aiuta meno
50
D.Agosta/Ti-Press
50
1995: 593 suicidi, con in testa il
Locarnese. Per quanto riguarda la
nazionalità dei residenti, i più portati al suicidio sono i tedeschi (58
su 100.000 persone), quelli meno
attratti dal gesto estremo sono gli
italiani (11 su 100.000).
Anche da questa indagine emergeva che i suicidi tra gli uomini sono
il triplo rispetto al gentil sesso.
“Le donne hanno una tendenza
minore ad atti violenti contro se
stesse, hanno meno dimestichezza
con le armi e sono più sensibili all’aspetto estetico, alla deturpazione del volto o del fisico”, spiega.
Infatti le donne sono più propense
all’uso, diciamo di metodi più soft
(veleni o intossicazione da medicamenti). Mentre gli uomini prediligono le maniere forti.
Nella graduatoria dei metodi più
usati svetta l’uso di armi da fuoco dicono dalla polizia cantonale ma sempre più c’è chi si getta nel
vuoto, tanti scelgono anche un
cappio al collo. Alcuni luoghi, come autosili e ponti, sembrano esercitare un fascino particolare. Ma
sono a rischio anche strutture come gli ospedali psichiatrici e le
carceri. “Soprattutto durante i primi tre giorni non va mai abbassata
la guardia. Nonostante la sorveglianza chi vuole togliersi la vita
riesce a volte a farlo” dice lo psichiatra.
La solitudine e l’isolamento possono giocare brutti scherzi. Parlarne è utile, aiuta a scaricare la tensione, a vedere le cose sotto un’altra luce. Da anni gli psichiatri ripetono di non sottovalutare gli appelli di chi dice di voler farla finita.
“È una richiesta d’aiuto da prendere sul serio”, afferma Carlevaro.
[email protected]
Si riapre il giallo della misteriosa uccisione del milionario tedesco che, negli anni ‘70, appassionò la Svizzera
‘Andai in Messico a cercare Manser’
La mandante dell’omicidio Zylla rivela i suoi rapporti con l’assassino latitante
di MASSIMO SCHIRA
i
fatti
Il delitto
Il 20 agosto
1971, il milionario tedesco
Egon Zylla, viene ucciso a
Gordemo, sopra
Gordola. Il suo
corpo, chiuso in
un sacco, viene
trovato a Monte
Bré, sopra Locarno
Il processo
Il processo
Zylla si svolge
a Locarno,
nel 1973.
Willy Geuer e
Gisela Kemperdick sono
condannati
all’ergastolo
(20 anni),
Manser e
Stoppini a 18
La fuga
Geuer, Kemperdick e
Stoppini
scontarono la
pena, mentre
Manser, 23
anni fa, fuggì
dal carcere di
BostadelMenzingen
durante un
congedo
L’identificazione
Il 15 luglio
2004, LaRegione pubblica la notizia
che, in Messico, Manser
sarebbe stato
identificato.
La conferma
da Berna non
è ancora
giunta
MAGONZA – “Manser? Cosa?
È stato individuato in Messico?!
Ma questa è una bella, una buona
notizia! In carcere alla Stampa,
mi promise che avrebbe testimoniato a nostro favore. Per questo
l’ho cercato fino in Messico.
Era…il 1998”. È gioiosa Gisela
Kemperdick, oggi settantaseienne, che il Caffè ha raggiunto nella
sua casa in Germania, dopo che,
giovedì, LaRegione ha pubblicato
la notizia - ancora senza conferme
ufficiali da Berna - secondo cui
Wolfgang Manser sarebbe stato
individuato in Messico. Manser
fu condannato a 18 anni di prigione per aver ucciso, nel 1971, il
milionario Egon Zylla, il cui cadavere fu ritrovato il 18 settembre
‘71 sulle colline sopra Locarno. Il
caso Zylla diventò un giallo appassionante, seguito anche fuori
dal Ticino. Gisela Kemperdick e
il suo compagno, Willy Geuer
(morto due anni fa), furono condannati all’ergastolo, accusati di
aver ordinato l’omicidio del ricco
uomo d’affari tedesco. Dopo
qualche anno di carcere, Manser
fuggì. Oggi, dopo più di 23 anni
di latitanza, le sue tracce portano
in Messico.
Vuol dire che sapeva che Manser
era in Messico?
“Certo. Sapevo che era scappato
in Messico. Del resto da lì, all’epoca, non c’era estradizione.
Chissà che oggi non sia cambiato
qualcosa (un trattato per l’estradizione tra Svizzera e Messico non
esiste nemmeno oggi, ma l’Ufficio federale di giustizia assicura
che la collaborazione tra i due
Paesi, in casi del genere, è ottima,
ndr)”.
Perché era andata a cercarlo?
“Volevo che raccontasse la verità
su quanto accadde nel 1971. Volevo proporgli di testimoniare al-
l’ambasciata svizzera. Ma niente
da fare”.
Non trovò nessun segnale della
sua presenza?
“Parlai con persone che lo conoscevano. Seppi che viveva con
una donna. Ma non riuscii a contattarlo”.
Ora Manser, a 76 anni, potrebbe tornare in Svizzera. Cosa significa per lei?
“Sono contenta (ride). Wolfgang
Manser è un testimone diretto di
grande interesse per tutta la vicenda. Se raccontasse la verità
sul ruolo di Ivan Meister (il pittore di Solduno che fu indicato come presunto assassino al posto di
Manser, ndr), sarebbe certamente
positivo per me nella lotta per la
revisione del processo”.
Se dovesse essere estradato, cosa farebbe?
“Non so esattamente. Ma se dovesse presentarsi una possibilità,
anche minima, di tornare sulla vicenda, certamente cercherei di
sfruttarla”.
Dopo aver visto la domanda di
revisione del processo respinta
anche dal Tribunale federale
(era il 2000), avete continuato la
vostra battaglia?
“Sì. Abbiamo inoltrato ricorso
anche alla Corte dei diritti dell’uomo, a Strasburgo. Purtroppo
è stato dichiarato irricevibile, nonostante il sostegno del governo
tedesco. Addirittura il ministro
della giustizia mi assicurò che
avrebbe seguito da vicino il mio
caso, ma…”.
A settantasei anni, con tutte
queste battaglie alle spalle, come vive?
“Viaggio molto. Soprattutto tra
Stati Uniti e Germania. Passo
molti mesi in America da mio figlio. Poi, quando mi va, torno a
Sinzig”.
i protagonisti
Wolfgang Manser
Condannato a18 anni per
omicidio.Dopo alcuni anni
di carcere è fuggito.Le
sue tracce ora portano in
Messico.Aveva già ucciso
su ordinazione:un omosessuale a Basilea
Egon Zylla
Ricco uomo d’affari assassinato a 59 anni a
Gordemo. Il suo corpo fu
trovato chiuso in un sacco,a lato della strada del
Monte Bré sopra Locarno
nel settembre del 1971
Romolo Stoppini
Fece da tramite tra la
“coppia diabolica”e il sicario Manser. Condannato a 18 anni per correità
in assassinio,ha accusato del delitto Ivan Meister, pittore locarnese
Ivan Meister
La “coppia
diabolica”
Gisela
Kemperdick
e Willy
Geuer
A oltre trent’anni dai fatti, cosa
resta di quella vicenda nella sua
vita?
“Ho passato 15 anni in prigione con
la certezza di essere innocente. E come me mio marito Willy. Non è una
delle cose più facili da digerire…”.
Con quali conseguenze?
“Entrambi abbiamo avuto danni
importanti alla salute. Danni fisici,
ma anche psichici. La decisione di
non concedere la revisione del processo, nel 1999, è stata tremenda,
soprattutto per Willy. Ha sempre patito molto il dover vivere con questa
ingiustizia sulle spalle. Avrebbe anche rinunciato alla richiesta di risarcimento pur di poter tornare in
aula”.
[email protected]
Ivan Meister, pittore di
Solduno,morto una
quindicina di anni fa,secondo Romolo Stoppini,
che ha ritrattato la versionedel ‘73,sarebbe il
vero assassino di Zylla
Wil y Geuer
Marito di Gisela Kemperdick.Riconosciuto colpevole di correità in assassinio.Condannato alla reclusione perpetua.Morto
nel 2002 all’età di 82
anni in Germania
Gisela Kemperdick
76 anni, riconosciuta
colpevole di correità in
assassinio.Condannata
alla reclusione perpetua.
Uscita di prigione nell’86
LUGANO - Cinque anni di reclusione è la
pena inflitta al pensionato, un sessantaquattreenne del Sopraceneri, accusato di aver
violentato la figlia. Nel tardo pomeriggio di
ieri, sabato, l’Assise criminale, riunita a Lugano, con la sentenza al termine di cinque
giorni di dibattimento, ha pressoché accolto
la richiesta (cinque anni
e mezzo), avanzata dalla
L’uomo, 64 anni, procuratrice pubblica
Item.
aveva confessato Rosa
La corte, presieduta dal
di aver abusato giudice Mauro Ermani,
convalidato le tesi
delle due sorelle ha
della procuratrice e dell’avvocato di parte civiadolescenti
le, Diego Olgiati, secondo cui la versione della ragazza, oggi diciottenne, che ha accusato il padre di averla violentata, era non solo credibile ma corroborata anche da numerosi riscontri oggettivi.
L’uomo, che ha assistito alla lettura della
sentenza ad occhi chiusi, ha sbottato: “Fatemi uscire, sono stufo di sentire queste cose”, ma è stato subito zittito da Ermani.
Il pensionato, difeso dall’avvocato Elio
Brunetti, al momento del suo arresto, nel
settembre del 2001, aveva confessato di
aver abusato sessualmente delle altre due
sue figlie. Reati che, ormai, erano prescritti. Ha però sempre decisamente negato di
aver violentato, nell’ottobre del ‘98, la terza figlia.
l.d.a.
Il risultato dei controlli Swissmedic
sugli aghi per i ‘tossici’ de La Carità
“Quella partita
di siringhe
era regolare”
BERNA - “L’analisi effettuata dal fabbricante
è terminata e non ha permesso d’identificare la
causa del problema o di mettere in evidenza deviazioni degli aghi dalle specifiche di fabbricazione. La causa del problema riscontrato con le
siringhe resta dunque sconosciuta. Visto il risultato delle analisi e che questo tipo di reclamo è
rimasto isolato, sembra poco probabile che ci si
trovi di fronte ad un problema sistematico”.
Queste poche righe, inviate in settimana all’Ospedale La Carità di Locarno, firmate da Andrea Sparti della divisione Dispositivi medici e
vigilanza di Swissmedic, sembrano definitivamente spegnere le luci d’emergenza sulle siringhe per i tossicodipendenti che s’erano accese
nel mese di maggio.
Allora, un gruppo di eroinomani che si serviva
del servizio gratuito di distribuzione delle siringhe all’ospedale locarnese, lanciò un allarme
dalle colonne del Caffè: “Gli aghi ci provocano
degli ascessi”.
E l’allarme poteva sembrare più preoccupante,
visto che le siringhe distribuite ai “tossici” sono
le stesse usate normalmente per tutti i pazienti
del nosocomio. Ma tre mesi di controlli da parte
del fornitore, la ditta belga Terumo, e le verifiche di Swissmedic hanno escluso difetti sistematici di fabbricazione.
m.g.
Incontro lampo al Civico di Lugano
Berlusconi visita
Bossi in ospedale
LUGANO - Visita lampo di Silvio Berlusconi
al capezzale di Umberto Bossi. Ieri, nel pomeriggio, il premier italiano, accompagnato dall’ex
ministro delle Finanze Giulio Tremonti, si è recato al Civico dove ha incontrato il leader della
Lega. La visita di Berlusconi e Tremonti è durata
circa un’ora e con Bossi hanno probabilmente
discusso sul futuro nome al quale eventualmente
affidare il ministero delle riforme istituzionali,
tuttora in mano al segretario della Lega nord, in
cura dallo scorso 11 marzo.
Per il leader leghista stando ad alcuni fonti qualificate, sarebbe anche imminente un trasferimento dall'ospedale di Lugano alla clinica Hildebrand di Brissago, dove Bossi potrà riprendere la
terapia riabilitativa per curare le conseguenze
dell’ictus che lo aveva colpito l’11 marzo scorso.
Che il Senatùr stia molto meglio, dopo lo scompenso cardiaco che il 9 luglio scorso aveva imposto il suo trasferimento dall’ospedale Civico di
Lugano al Cardiocentro, lo dimostra anche il fatto che negli ultimi giorni Bossi era tornato a calcare la tormentata scena politica italiana con dichiarazioni ad alzo zero affidate all’onorevole
Giancarlo Giorgetti, il fedelissimo segretario
della Lega lombarda, definito il “microfono” di
Bossi.
E per domani, lunedì, è anche previsto il consiglio federale della Lega convocato dallo stesso
Bossi.
l.d.a/m.g.