La questione petroniana

Transcript

La questione petroniana
LA
QUESTIONE PETRONIANA
I manoscritti contenenti il Satyricon - o quello che ne resta – ci dicono che esso è opera di un
Petronius Arbiter, non meglio identificato.
Tacito, negli Annales, ci descrive lo stile di vita e poi la morte di un tale Petronio che
divenne elegantiae arbiter alla corte di Nerone.
Questi due dati di partenza hanno dato vita alla cosiddetta “questione petroniana”.
I critici, infatti, si sono divisi in due categorie: unionisti e separatisti, a seconda che
ritengano di dover accettare l’identificazione tra il Petronio di Tacito e l’autore del Satyricon o che,
al contrario, separino i due personaggi. Gli argomenti usati dagli studiosi si possono così dividere:
Unionisti
Separatisti
1) La coincidenza del cognome Arbiter attestato
1) Quintiliano, che nell’Institutio oratoria fa una
dai codici col soprannome arbiter attestato da
sorta di storia della letteratura latina, tace del
Tacito per il suo Petronio.
tutto del Satyricon.
2) La scena del romanzo si svolge in Campania e
2) In Tacito arbiter è soprannome, non cognome
a Cuma, in Campania, muore il Petronio
di Petronio. Appare strano che Tacito, serio
tacitiano.
moralista qual è, abbia potuto usare il gioco di
3) Una serie di riferimenti a fatti o problemi
agitati nell’epoca di Nerone o, in ogni caso,
parole
Arbiter
(cognome)
arbiter
(soprannome).
nel I sec. d. C., quali ad es.: la decadenza
3) Ignarra, nel 1770, credette di riconoscere nella
dell’eloquenza, il problema del trattamento da
Graeca urbs colonia in cui si svolge l’azione
riservare agli schiavi, lo strapotere dei liberti,
del romanzo, Napoli, che divenne colonia
brani di un bellum civile recitati nel corso del
romana solo durante l’età degli Antonini e
romanzo che sembrano essere la parodia della
propose perciò di datare l’opera alla fine del II
Pharsalia di Lucano.
sec. d. C.
4) La lingua che, soprattutto laddove attinge al
sermo
plebeius,
è
vicinissima
all’Apocolocintosi di Seneca.
4) Ettore Castorina ha proposto di datare l’opera
all’età di Traiano, sostenendo che il quadro
economico generale che si desume dal
5) Manca un qualsiasi accenno al cristianesimo.
romanzo ben si adatta a quest’epoca piuttosto
6) Durante la cena di Trimalchione si fa
che a quella neroniana e notando che - nel
riferimento a un incendio avvenuto negli orti
Satyricon - si accenna a una moda retorica passata
Pompeiani (Pompei fu distrutta nel 79 d. C. e
da poco dall’Asia in Atene corrompendo l’animo
pertanto il romanzo dev’essere anteriore a
dei giovani. Ci sarebbe qui un riferimento
questa data).
all’asiatico Lolliano di Efeso che aprì una scuola
di retorica in Atene sotto l’imperatore Traiano (98117 d. C.).