Diapositiva 1 - IPASVI

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Diapositiva 1 - IPASVI
COLLEGIO PROVINCIALE IPASVI – GORIZIA
in collaborazione con
CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA UNITS
SEDE ASS N. 2 “ISONTINA”
ISONTINA”
12 MAGGIO 2011
AUDITORIUM OSPEDALE “S.POLO” – MONFALCONE
OLTREPASSARE IL CONFINE DELLA VITA
ACCOMPAGNANDO IL MORENTE
“A chi vorremmo assomigliare…”
Edi Maurizio FEDEL
La Bibbia afferma:
“NON CHIAMARE
GRANDE NESSUNO
PRIMA DI AVERLO
VISTO MORIRE”
Holbein Danse Macabre
Gli ultimi istanti di vita
possono essere
RIVELATORI
di caratteristiche
umane rimaste
nell’ombra
lungo tutta la vita
L’ultimo atto della
“bella rappresentazione teatrale della vita”
è sempre tragico e può fungere da
REATTORE PSICHICO
Siamo stati,
e lo saremo ancora,
testimoni del morire di qualcuno,
lo saremo, probabilmente,
anche di noi stessi.
Nel morire degli altri,
forse,
non abbiamo trovato
nulla di clamoroso,
di sensazionale,
di “clinicamente interessante”
Abbiamo realizzato
invece
la nostra
sconfitta professionale.
EPPURE….
C’è un’atmosfera solenne,
dominata dal silenzio,
nel contempo razionale e
rabbiosa, permeata da un
alone di mistero che
sovrasta tutti
Giacomo Borlone de Buschis, 1480.
Molti archiviano la propria vita tacendo,
si dissolvono nel silenzio.
Le “parole rivelatrici” non si svincolano
dal pensiero, non escono, se ne vanno
con chi muore.
Qualche volta sono gli occhi,
lo sguardo intenso, o spento,
che sostituiscono le parole,
parcheggiate nella mente o
sulle corde vocali
Non tutti i morenti riescono a realizzare un
“SENTIMENTO DI SIGNIFICATIVITA’
ESSENZIALE DELL’ESPERIENZA”
quale bilancio della propria vita.
Nikolaus Manül Deutsch 1448 1530 Kunstmaler Berner Totentanz 1516 1519 Tod Und Erotik
The Dance of Death by Bernt Notke in the Church of St. Nicolas, Tallinn, Estonia
E’ un po’ come chiedersi:
“Qual è il senso della mia esistenza?
Quali valori e progetti l’hanno caratterizzata,
resa vitale, interessante,
degna ed importante per gli altri, soprattutto?”
Ma noi, da infermieri,
ci siamo mai chiesti:
“Cosa vorrebbe dire,
e non dice,
il morente nel tempo
di fine vita?”
Emanuel Büchel
Cosa pensano, e dicono,
i nostri assistiti
quando viene loro
notificata
una prognosi infausta?
Cosa pensiamo
e come agiamo,
da professionisti,
in termini di
rispecchiamento?
NIKLAUS MANUELS TOTENTANZ (Bern 1530)
EMOZIONE?
REAZIONE INCONTROLLATA?
DISPERAZIONE?
oppure:
IMMERSIONE IN UNA DIMENSIONE SCONOSCIUTA E SOLENNE?
CONFRONTO CON NUOVE EMOZIONI AMBIENTALI, RELAZIONALI….?
RISCOPERTA DI VALORI PERDUTI E RELAZIONI
ASSOPITE E/O ABBANDONATE?
Prendendo lo spunto da L. Verdone, “Una vita senza fine”, Ed. Paoline, 2007 Milano
Cerchiamo ora di immaginare in quale MODELLO potremmo
inserire, sulla base delle esperienze, le persone che assistiamo, ma
anche noi stessi.
In quali personaggi identificarci, chi vorremmo imitare?
ALBIN EGGER-LIENZ
IL MODELLO DELL’ISOLAMENTO
ESCLUSIONE DEL RAPPORTO
O DEL CONTATTO
CON L’AMBIENTE CIRCOSTANTE
S. AGOSTINO, filosofo e
Padre della Chiesa
Percepito l’avvicinarsi della
morte, 10 giorni prima del
decesso,
si isolò nella sua stanza,
in meditazione profonda,
attendendo
l’importante trapasso.
(solus cum sola)
:
Si dice che, avvertita l’imminente
fine, si addentrò nella foresta,
chiudendosi nel silenzio e
rifiutando il dialogo anche
con i suoi discepoli.
BUDDHA
“IL MODELLO DELLA RELAZIONE”
SOCRATE, filosofo (470-399 a. C.)
Morì in prigione,
circondato dai suoi
discepoli.
Mentre beveva
lentamente la cicuta,
fino alle estreme
conseguenze, continuò
a dialogare coi discenti,
dando loro appuntamento
nell’altra dimensione.
S.FRANCESCO D’ASSISI, Patrono d’Italia
Morì, circondato
dai suoi frati, chiedendo,
come estremo
atto di umiltà,
di essere posto al suolo
mentre veniva intonato
il “Cantico delle Creature”,
da lui composto.
Nel Cantico
possiamo leggere:
“Laudato si' mi’ Signore,
per sora nostra Morte
corporale,da la quale
nullu homo vivente
pò skappare”
Francesco, qualche giorno
prima del 3 ottobre 1226 si
rivolse ai suoi confratelli
dicendo:
“Addio, addio.
Rimanete in pace,
amati figlioli!
Mi separo da voi
col corpo
ma vi lascio il mio
cuore”.
PETRONIO
(scrittore, arbiter elegantiae alla corte di Nerone – 14-66
d.C.)
Ribellandosi al despota Nerone, si
tagliò le vene, dopo aver
organizzato un conviviale d’addio,
continuando a conversare con gli
invitati.
Caffi foro romano
“IL MODELLO
DELL’ACCETTAZIONE
RAZIONALE”
IMMANUEL KANT,
filosofo tedesco, 1724-12.2.1804
Morendo, ammette il
processo
naturale con cui la vita si
conclude,
accetta la morte,
affermando
solennemente:
“ES IST GUT “
(è giusto così)
GIOVANNI PAOLO II, Beato
264° Vescovo di Roma e Papa della Chiesa Cattolica, (18.5.19202.4.2005)
Consapevole dell’avvicinarsi della morte,
disse ad alcuni giornalisti: “è vicino il
momento di presentarmi a Dio”.
Un istante prima di spirare, alzata a fatica
la mano destra, guardando verso la
finestra, pronunciò la sua ultima parola:
“Amen”.
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Emanuel Büchel
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BEETHOVEN, musicista, 1770-1827
Sul letto di morte, col pugno chiuso,
minacciando il cielo, disse, ironicamente:
“gli amici applaudano, la commedia ha
inizio”.
Claudio VILLA (Claudio PICA),
cantante melodico, 1926-1987
Sopraffatto da una neoplasia, nel totale rifiuto della
morte, e negando ogni conforto spirituale, ordinò la
cremazione della propria salma, facendo scrivere sulla
tomba:
“ Morte fai schifo, vita sei bella”
DEREVO - Totentanz. Final year project of Susanne Kempler. Hochschule für Bildende Künste (Art Academy), Dresden, 2009
IRONIA MALCELATA
PICASSO, pittore, 1881-1973
“Bevete alla mia salute”
G.D’ANNUNZIO, poeta, scrittore, 1863-1938
Poco prima di essere colpito da
un ictus emorragico:
“sono annoiato, sono annoiato”
“IL MODELLO DELLA SIMBIOSI
O FUSIONE AMOROSA”
S.IGNAZIO di Antiochia, …-Roma
107-110 d.C. Vescovo,
fatto sbranare dalle belve durante la
persecuzione di Traiano.
Nel viaggio di traduzione a Roma,
in una lettera ai cristiani di quella
città:
“lasciate che io raggiunga la pura
luce, giunto là, sarò veramente un
uomo, un’acqua viva mormora
dentro di me e mi dice
“vieni al Padre”.
Rivolgendosi al leoni:
“accarezzateli, scriveva, affinché
siano la mia tomba e non facciano
restare nulla del mio corpo e i miei
funerali non siano a carico di
nessuno”.
S.Teresa d’Avila, 1515-15.10.1582,
dottore della Chiesa, fondatrice delle Carmelitane/i
Scalze/i.
“Mio Signore e sposo, l’ora
è giunta.
E’ tempo che noi ci vediamo,
mio amato, mio Signore”.
S.GIOVANNA D’ARCO,
1412-30 maggio 1431
Mentre veniva bruciata
viva sul rogo:
“tenete la croce in alto,
cosicché io possa vederla
anche attraverso le fiamme”.
Incatenata al palo sopra
un’alta catasta di legna,
caduta sulle ginocchia ed
investita dalle fiamme,
nell’atroce dolore gridò
“Gesù”
EROISMO
un esempio fra i tanti
“Se muoio per altri 100,
rinasco altre 100 volte:
Dio è con me e non ho paura.
Viva l’Italia”.
Salvo D’ACQUISTO,
23 anni, brigadiere dei Carabinieri (fucilato dai
tedeschi a Palidoro il 22 settembre 1943)
LA SAGGEZZA E LA SPERANZA
della nostra gente
Eugenia, detta Gemma:
“Benedet al me frut,
soi vecia ma mi displas di
murì, speri di ciatà alc
di mior di un’altra banda”
“Per accompagnare la vita di qualcuno, specie nella fase finale,
è necessario imparare ad accompagnare sè stessi,
a farsi accompagnare,
a chiedersi, di tanto in tanto,
SE e COME ci piacerebbe essere
accompagnati, consapevoli che ciò accadrà”
Grazie per l’attenzione