nisba 2014 - `Del Prete-Falcone`

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nisba 2014 - `Del Prete-Falcone`
nisba!
Araldo Del Pretino
Numero 5
«Ora e sempre desistenza!»
«Mamma mia, dammi cento lire che al pollaio
voglio andar!». ‘Cento lire io te le do, ma il
pollaio no no no!’».
Così scriveva un giovane componente del corpo
discenti «Pollastri Organizzati», indirizzando
una supplica alla madre dal carcere ove era stato
rinchiuso.
La pena a cui era stato condannato era di cinque
anni (s.c.), e la disperazione che affliggeva
l’esusto pargolo nutriva l’infinito suo senso di
scoramento.
Ma dall’esempio fulgido di questi resistenti, noi
oggi traiamo linfa per alimentare il nostro
spirito di desistenti: e mangiamo croste di
formaggio avariato nel sottoscala, pur di non
cedere alle lusinghe olfattive del nemico; e
seguiamo lezioni dal buco della serratura, pur di
non arrenderci a quella iattura che è stata la
carnale ricongiunzione fra le due anime
delpretine!
Arrestato!
di Peto Polivalente
L’aveva fatta franca
per anni e anni!
Nonostante le
numerose segnalazioni, dal Centro
Diabetologico
Italiano all’Istituto
per la Lotta contro
l’Obesità, i suoi
micidiali intingoli
avevano oberato i
canali arteriosi di
generazioni di
alunni e docenti. Il
vecchio digerente ne
aveva quasi avuto la
morte, e notizie
preoccupanti
circolano anche
intorno allo stato di
salute dell’attuale!
Arrivava, con aria
dimessa e fintamente innocua, alle 5,45 ed accendeva la brace per arrostire gli involtini di dromedario,
la sua specialità. Dalle 7 in poi si dedicava alle verdure: gramigna, mandragora e
cicoria venivano saltate in padella assieme al burro di arachidi ed all’olio di palma.
Poco prima dell’apertura, i dolci alla milza di elefante venivano riscaldati, assieme
alle porzioni di zampone caramellato ed alla sua più ghiotta prelibatezza: fegato di
digerente impanato tra foglie di fico e datteri della Palestina. Così la plurilustrale
attività aveva reso al nostro oltre 25 milioni di euro, che sono stati rintracciati su un
conto anonimo alle isole Cayman. La Buoncostume lo ha arrestato mentre saliva
sul suo dirigibile, presumibilmente diretto a godere i proventi delle sue malefatte
con la sua amante, Marisa Derodi. I due sono attualmente alloggiati nella suite
presidenziale del super carcere di Taranto, a disposizione del magistrato inquirente. Le gravissime accuse mosse non paiono aver smosso la sicumera dei membri
della coppia che, nel corso del primo interrogatorio, hanno dichiarato di considerarsi prigionieri politici. L’avvocato difensore, nominato all’interno del Collegio
dell’organizzazione estremista "Tacchino Rosso", ha già chiesto inutilmente gli
arresti domiciliari.
(L’articolo continua a pagina 7).
Ridateci il passo marziale di Gianvittorio, lo
spurgo mattutino di Mingolla, il salottino di
Simone, i vetri rotti e gli spifferi invernali, le
sedie riproducenti falloforie enormi ed inviti
alla digerenza ad appoggiar gli augusti glutei. E
le arance, ostia offerta al sacrificio quotidiano; i
collaboratori scolastici, impegnati in indefesse
letture del quotidiano, i genitori, che ad ogni ora
penetrava nell’immobile a rapire svogliati
pargoli supplicanti, i calcolatori con velocità da
neolitico superiore, la festa annuale per la visita
del digerente (in genere fra luglio e agosto):
tutto questo ci manca! La serenità romantica di
quei momenti ci appare in sogno e sconvolge i
nostri animi, turbati dal casermone a cui son
costretti.
Ridateci il pollaio! Sulla testa dei vostri figli lo
giuriamo: o tornerà l’età dell’oro e le su
mollezze, o ai nostri nemici garantiamo una vita
priva di dolcezza!
Se...
Se saprai mantenere la sufficienza quando tutti intorno a te
La perdono, e te ne fanno colpa.
Se saprai avere fiducia nella matematica quando tutti la odiano,
Tenendo però considerazione anche del loro odio.
Se saprai aspettare (l’infortunio del docente) senza stancarti di aspettare,
O essendo sospeso, non incendiare l’auto del sanzionante,
O essendo ammonito non tagliare le gomme del docente,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né troppo fesso;
Se saprai ingannare, senza fare dell’inganno il tuo padrone;
Se saprai rispondere, senza fare dello studio il tuo scopo,
Se saprai confrontarti con promozione e bocciatura,
E trattare allo stesso modo questi due impostori.
Se riuscirai a sopportare la lezione di elettronica
Distorta da Giuseppina per abbindolare gli sciocchi,
O a guardare le mazzette ricolme di pila distrutte,
E piegarti a ricostruirle con i tuoi logori conti.
Se saprai fare un solo mucchio di tutti i tuoi compagni di classe
E rischiararlo con un’unica fiammata di benzina,
E veder spegnere l’incendio, e riempire di nuovo la tanica
Senza mai far parola della tua angoscia.
Se saprai serrare l’uscio di casa del digerente scolastico
Utilizzando blocchi di granito gigante, quando questi sono da tempo finiti
E a costruire un muro davanti al cancello della scuola
Mentre tutti ti dicono: "Fallo più duro!".
Se saprai parlare al telefono senza farti riconoscere,
O passeggiare col docente di educazione fisica rimanendo te stesso,
Se né l’informatica né la filosofia potranno ferirti
Se per te ogni bidello conterà, ma non troppo.
Se saprai intasare ogni santo carburatore
Dando valore ad ogni granello di sabbia,
Tua sarà la Scuola e tutto ciò che è in essa,
E - quel che più conta - sarai un Digerente, figlio mio!
di Paolo Paziente
nisba! Araldo Del Pretino
Pagina 2
Amo la poltrona
perché ci educa al bene (proprio)!
di Pausa Pranzo
Con la sua consueta straordinaria
semplicità, padre Alessandro ha tenuto
una lectio magistralis alla quale ci piace
attingere per presentare il conto corrente
dell’ITIS Oreste Del Prete.
Amo la scuola perché è la caverna di Alì
Babà.
Abbiamo aperto le porte alla realtà:
grassazione e speculazione, storie di
successi sportivi e di comicità, storie di
verità e bugie della medicina, di salute e di
interessi economici. Noi, come padre
Alessandro, abbiamo aperto i conti
correnti alla realtà nella ricchezza dei suoi
aspetti e delle sue dimensioni. Come non
sposare le sue parole: i digerenti sono i
primi che devono rimanere aperti alla
realtà! Perché se un digerente non è
aperto, non è un buon digerente.
Così conclude padre Alessandro:
«Auguro a tutti noi una bella strada
nella scuola che faccia crescere le tre
lingue che una persona matura deve
saper parlare: la lingua del conto
corrente, la lingua del legislatore e la
lingua del padrone!».
Grazie, Alessandro: il messaggio è chiaro
e forte!
Chi li ha visti?
Mancano all’appello del
desco familiare, dal
trascorso novembre del
1965, i giovani Concita e
Guidobaldo Pagano. I
genitori, affranti dal
dolore, lanciano un
appello perché i possessori
di notizie sulla sorte dei
due pargoli possano
sollevare la famiglia
d a l l ’ a n g o s c i a
dell’incertezza.
Ricordiamo che la tonda
Concita scomparve di casa
in una soleggiata mattina
del giorno di san Martino,
dove aveva battuto per
l’ennesima volta il padre
nella gara di sputo dei semi
di anguria. Il virgineo
Guidobaldo, uscito col
prestante genitore alla
ricerca della sorella, fu
cooptato da una carovana
di zingari omosessuali,
negri e di religione ebraica.
Dodici anni dopo alla
famiglia fu recapitata una
lettera proveniente da Ulan
Bator, dove i due rampolli
della dinastia chiedevano
aiuto all’augusto genitore,
sostenendo di essere stati
impiegati nella spalatura
del letame di yak e di
lavorare 19 ore al giorno
presso l’allevamento del
loro padrone, il magnate
mongolo Lio Di Magl,
padrone di tutto il letame
prodotto al di là della
grande muraglia cinese.
Da allora, nessuna nuova
ha allietato la famiglia
degli scomparsi, mentre
una corrosiva angosciante
attesa ha reso i decenni
trascorsi gravidi di funesti
presagi. Grazie
all’elaborazione grafica
del commissariato di
Torricella, siamo in grado
di proporre le possibili
immagini riproducenti
l’attuale aspetto dei due
scomparsi. Chiunque fosse
in grado di fornire notizie
utili al loro abbattimento, è
pregato di contattare il
seguente numero
telefonico: 3333962584.
di Penitente Parmenidea
La profezia dell’anno
«La nuova sede della scuola sprofonda di 4 cm l’anno!»
(Cosimo Fulgenzio Mingolla)
nisba! Araldo Del Pretino
Un uomo chiamato
Alessandro
di Pennino Picolì
Il piccolo Alessandro nacque in contrada "Li Cicci»,
tra la fine del
XVIII e gli inizi
del XIX secolo.
La famiglia,
proprietaria di
una discarica di
materiale
elettronico,
lasciava il
giovincello
libero di scorazzare. E questi,
culetto al vento,
correva spensierato tra le
cataste di
monitor e toner,
incurante del
tanfo che si
sprigionava dai
cumuli dei
rifiuti. La
tragedia avvenne la mattina del giorno in cui si festeggiava s.
Eustorgio, protettore degli avvinazzati: un gruppo di
zingari della Transoxiana prelevò l’infante, nascondendolo nel carro del deposito letame. Alessandro,
strappato agli affetti familiari, si trovò catapultato in
una dimensione completamente diversa: dodicesimo figlio del capo clan Sadomach, passava le giornate a ripetere i testi sacri, cui con costanza degna di
miglior fede si dedicava. Il Divino Marchese era il
suo nuovo padre, a cui doveva votare tutte le sue
energie. Così Alessandro crebbe provando il piacere
della cera calda sul petto, del ferro incandescente
sugli occhi, delle venticinque bastonate sotto la
pianta dei piedi:
appunto perciò
venne su semi
cieco e gnomo.
Liberatosi dalla
tutela del severo
patrigno il giovane
Alessandro fuggì,
in una notte buia e
tempestosa e trovò
rifugio nella
compagnia teatrale della nota attrice
marchigiana
Jessica Rizzo. Per
sdebitarsi, interpretò gratuitamente la parte di
Mammolo nella
commedia di
successo «Biancaneve sotto i nani».
Scoperta la sua
vera vocazione, il giovane Alessandro, ripulito dai
brufoli adolescenziali, cercò nella recitazione quelle
soddisfazioni che la vita (troppo presto) gli aveva
sottratto. Le letture dell’età imberbe lo sorressero in
questa nuova prova: fu proprio grazie alla conoscenza de "Le undicimila verghe" di Apollinaire che si
consacrò attore celeberrimo, interpretando la verga
n. 9754.
Fu quindi un crescendo di successi che lo attendeva:
nel 1927 vinse l’ «Asso di Bastoni» per la sua interpretazione in...
(Continua nel prossimo numero)
Pagina 3
Lettere al
direttore
Ci scrive un nostro affezionato lettore,
Pentesilao Patrocinante:
«Caro Alessandro, sono uno studente
dell’ITIS al dodicesimo anno del corso di
meccanica (diciamo che ho avuto un po’
di problemini...). Dopo la felice stagione
al "Pollaio", siamo stati deportati nella
nuova sede, fra angherie e
discriminazioni che non sto a dirti.
Eppure, nel buio infernale di queste cupe
giornate autunnali, un raggio di sole si è
incuneato nella mia vita: da un po’ di
giorni a questa parte trovo sul banco
bigliettini contenenti sperticate lodi nei
miei confronti, che professano amore
imperituro e gioie inenarrabili. Poiché
non so chi sia l’autrice di questi
messaggi, ho provato a fare una piccola
indagine. Ora, una penna che scrive versi
sublimi del tipo «Sei mio, mio, vado
gridando nella brezza / della sera e il
vento trascina la mia voce vedova», non
può che avere il viso di un cherubino ed il
corpo di una farfalla. Puoi aiutarmi a
scoprire chi riesce scrive parole così
toccanti?».
Caro Pentesilao, mi piange il cuore a
dover distruggere le illusioni che avevano
solleticato la tua maschia vanità. L’autrice
di quei bigliettini è in realtà... un autore,
che da anni impazza nei bagni del Del
Prete con attività di cui la pubblica
decenza non può riferire. L’unica traccia
fotografica del soggetto è questo foto del
2008, pur se parzialmente oscurata dalla
sua mascherina:
Se il soggetto è di tuo gradimento, lo puoi
trovare ogni giorno fra le 24,00 alle 02,00
al bar Pedro, sforna pucce gustose assai!
«Le leggi,
per i sodali
si interpretano;
per tutti gli
altri si
applicano!
(Giovanni Giolitti)
«Caro direttore, da quando ci siamo
trasferiti nella nuova sede, non riesco mai
a trovare un parcheggio adatto alla mia
Bugatti del ‘17. Capirai: con quel che mi
costa solo l’affitto del garage! Vorrei
esser perciò sicuro che, nelle ore in cui
giace all’aria aperta, nessuno sguardo
plebeo possa posarsi oltraggioso su di lei.
Ti ringrazio e ti saluto, impudicamente».
Caro Poltrone della Paprika, la soluzione
è semplicissima: sarà sufficiente per te
arrivare prima della 11,30 (ora in cui
giunge al lavoro il digerente scolastico) e
potrai occupare il posto a lui riservato: lo
riconoscerai dalle linee rosa e dalla
grande banana gialla dipinta sull’asfalto!
nisba! Araldo Del Pretino
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Il lato oscuro del "budello"
di Paolino Paperino
Da quando abbiamo
lasciato le praterie del
pollaio per vivere,
dimenticati da Dio e dagli
uomini, in questo
gigantesco loculo di
cimiteriale progettazione,
ancora non abbiamo
esplorato che una piccola
parte dei suoi antri, dei suoi
cunicoli, dei suoi
sottoscala. Ma c’è un
luogo, ove alcuni di noi son
caduti, che rappresenta il
terrore degli alunni
delpretini: il "budello"!
Esso è sito, alla bassezza di
25 metri sotto terra, tra la
presidenza e la palestra di ardimento. I malcapitati che vi sono caduti
raccontano di scene raccapriccianti: legato ad un palo, Mimino il bidello,
con guêpière e calze a rete, danza il TucaTuca mentre l’ardita segretaria lo
fustiga col gatto a nove code. Dall’altro lato della stanza, Mmaculata e
Dimagli trangugiano allegramente oppiaceo assenzio e cantano l’inno
della Corea del Nord, mentre il povero Lorenzo scrive poesie stilnoviste
all’indirizzo del professor Mero il quale, impossessatosi del palo più
grosso, insegue avidamente il povero Tarantino, insospettabilmente lesto
perché «intatto». Raccontava un alunno della IV B elettronica che, recatosi
a conferire col digerente, era precipitato nella botola e, lacero e contuso,
aveva dovuto ascoltare tutte le lezioni sulla peronospera nana del banano
tunisino. Dopo tre giorni, tornato in superficie, aveva seguito un corso
disintossicante presso il cepu di Francavilla Fontana.
Ma se già le descrizioni sin qui fatte annichiliscono per la violenza delle
loro manifestazioni, quel che molti non sanno è che il culto più atroce del
loculo è espletato dai maturati degli anni precedenti che, riuniti nella
liturgia dell’ «Airone Analfabeta», officiano con olio bollente e cera
liquida sui corpi dei malcapitati. La foto che orna il servizio ne ritrae uno, il
malvagio Albus Ludovicus, maturato nel 1987 e da allora patriarca
supremo.
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nisba! Araldo Del Pretino
Pagina 5
Perché?
di Pierfrancesco Pingitore
Il corpo apparentemente esamine del
soggetto è stato rinvenuto alle ore 7,49
del 5 Aprile 2015. Il referto del medico
legale così recitava:
«Il soggetto presenta un vistoso stato
confusionale, probabilmente causato
dall’eccessiva ingestione di pizzette al
peyote. Trascinatosi all’altezza della
canna del water, il fanciullo ha
espettorato 23 litri di sostanza purulenta,
cui vanno aggiunti i succhi gastrici
fuoriusciti a seguito della perforazione
esofagea. Alla domanda: "Chi sei e come
ti chiami?", il soggetto rispondeva
"Michele Olivieri", denunciando così
l’impossibilità ad essere credibile (il
medico legale sottolineava l’orario,
incompatibile con l’assunzione in
servizio di un assistenze tecnico).
Elitrasportato presso l’abitazione del
digerente scolastico e immediatamente
ricoverato nell’infermeria personale del
suddetto, il ragazzo dichiarava
nell’ordine: di essere Napoleone, di
essere Belen, di essere Wolfgang Gothe e di essere Alessandro Pagano. Il ritorno
alla normalità è avvenuto grazie alla ferrea dieta cui il fanciullo è stato sottoposto
(dieta che così brillanti successi aveva
precedentemente avuto sul corpo del
digerente). Al termine del periodo di
quarantena, la prof.ssa Amalia Resta,
coadiuvata dall’Esorcista Scolastico di
Provincia, ha praticato sul malcapitato
il rito "A cazzus di canem", restituendo
alla famiglia il mediocre alunno che si
era allontanato un mese e mezzo
prima».
Così narrava la fredda cronaca dei fatti;
ma a chi volesse a ben guardare oltre il
velo delle apparenze, non potrà
sfuggire la devastante diffusione di cibi
allucinogeni all’interno delle istituzioni
scolastiche. Chi mischia i wurstel con la
cannabis? Chi aggiunge ayahuasca alla
crema? Chi mette acido lisergico nel
caffè?
Ma forse, la vera domanda è: chi ha la
possibilità di controllare le forniture, di
scaricare il materiale, di saldare le
fatture, di rompere le scatole
(contenenti il materiale suddetto)?
Noi non abbiamo paura e lo diciamo alto e forte: pentiti, prima che il giudizio di
Sisto ti travolga nel peccato! Pentiti, Alessandro!
Ho visto cose che...
Ho visto cose che voi docenti non potete nemmeno
immaginare: sciacquoni otturati da compiti in classe
trafugati, banchi tenuti insieme da piramidi di gomme
da masticare usate, scale ammorbate dalla saliva di
Mingolla, quintali di bucce d’arancia sul cofano
dell’auto del professor Mele, finestre prive di vetri
nelle lunghe notti invernali, quando Bacco inebriante
asciuga la tristezza dalle nostre anime e lo scirocco
bagna le terga di rugiadoso liquido!
Scrissi alla direzione provinciale, affinché la mia
esperienza di moglie, madre e bidella fosse messa
gratuitamente a disposizione del prossimo, ma nessuno
si degnò di rispondermi. Rimasi così sola, appollaita
sul "Pollaio", ad aspettare il ritorno festoso dei miei
di Prassede Patella
ragazzi. Quando rivedrò il piccolo Alessandro varcare
speranzoso e timido la soglia della sua solita classe?
Quando Mimmo mi porterà quel buon liquido
avetranese, dal colore intenso e dall’odore
perturbante?
Quando "Pronto, ITISI!" giocherà con me a chemin de
fer durante le ore del serale?
Adesso lasciatemi così, come una cosa posata in un
angolo e dimenticata, mentre piove sicuramente, piove
sulle matrone vestite di niente, piove sugli studenti
recalcitranti, piove sui mezzi guanti turchini, sulle
segretarie a passeggio, piove sopra i cantoni e, quello
che è peggio, piove sul tuo capello leggiadro che ieri hai
trapiantato, che oggi si svelle: piove governo ladro!
V
E
S
P
A
S
I
A
N
O SALONE DI BELLEZZA
Se lo studio ti consuma, la
matematica ti corrode e la
filosofia ti fa male, vieni da noi:
salon massage, maison del
pizzarieddo e sudario zimmer
sono a tua completa disposizione
ogni giorno
Le mani sapienti di Mina e
Teresa ti faranno un servizio di
cui non potrai più fare a meno.
La nostra sede è a Sava, alle
spalle del monumento a s.
Giovanni Crisostomo, nei pressi
del supermercato Pagano.
Pagina 6
nisba! Araldo Del Pretino
Pervertiti
E’ uscito l’ultimo numero di:
di Pulce Presocratica
Il misterioso violatore dei segreti informatici, Anonimo Veneziano, è
penetrato all’interno degli archivi segreti della nostra scuola, scoprendo
così verità di insospettate turpitudini diffuse fra i suoi lavoranti ed i suoi
discenti. Dal quadro emerso, integralmente pubblicato sull’ultimo
numero di "Starmale - mensile di cose brutte, malessere e disagi",
riportiamo un breve estratto, rimandando all’ultimo numero della
sunnominata rivista per la più completa informazione. Aumenta a
dismisura i suoi affiliati il gruppo degli "Onanisti militanti", che porta ad
oltre 200 il numero dei suoi iscritti. In chiara difficoltà, ma sempre
cupamente presente, è la loggia massonica "Ascella che uccide", la cui
temuta opera di occupazione dei centri del potere è per il momento ferma.
Sembra dare ritrovati cenni di vita la loggia rivale, "Grasso che cola", che
ha potuto catturare nella sua sfera di influenza alti componenti della
direzione. L’associazione "Geremia Lettiga", guidata dal vicario, è sul
punto di chiudere causa il trapasso dei suoi membri. Minuscole
formazioni sembrano al momento incapaci di acquisire nuovo potere: sia
Autonomia Digerente che Poppilandia rimangono ai margini e non paiono
in grado di condizionare gli eventi futuri. Esiste poi una gelatinosa
congregazione, su cui la stessa attività di Anonimo Veneziano pare esser
stata incapace di far luce. (Continua a pag. 7)
Albergo Demenza
"Nisba!" è un progetto condiviso dal
biondo Mattia Borci, l’oscuro
Gianluca Carro, l’alto Antonio
Brigante, il corto Daniele Mezzolla,
la bella Angela Orlando, il mostruoso
Antonio Monopoli, lo smilzo
Gianmarco Soloperto, lo
strabordante Davide Dimitri, il
frizzante Michele Damicis e
l’agonizzante Mattia Gianfreda.
L’infausta presenza di Enzo Nicolì ha
attirato sul gruppo le saette della città
di Dite, anestetizzate dalla liturgica
apparizione del prof. Pietro Pulieri.
Da lontano, il prof. Sisto Sammarco
si apprestava a conquistare la
poltrona di Digerente Scolastico.
Ritrovo
alternativo bugicattolo
esistenziale
deturpatore
animico.
Anche per
persone sole e
male
accompagnate.
Via Mazzini, s.n.
- Sava (CA) 070 9746312