Con te partirò
Transcript
Con te partirò
Con te partirò (racconti “liberi di viaggiare”) § INCLUDEPICTURE "http://www.aereoportoorly.com/wp-content/uploads/2010/12/torre-eiffel.jpg" \* MERGEFORMATINET INCLUDEPICTURE "http://www.fotomaniac.it/venezia/venezia_012.jpg" \* MERGEFORMATINET INCLUDEPICTURE "http://www.napolidavivere.it/wpcontent/uploads/2010/10/Piazza-del-Plebiscito-napoli.jpg" \* MERGEFORMATINET Road to Lisbon (Estrada para Lisboa- La strada per Lisbona) Il titolo di presentazione ( Road to Lisbon) delle partite di Champions League , la cui finale 2014 si disputerà al monumentale stadio (capienza 100.000 spettatori) Da Luz della capitale portoghese , non poteva essere migliore: è la strada e la metà dei Liberi di Viaggiare, che si sono preparati con la gita giornaliera del 29.marzo a Genova. I legami tra le due città sono evidenti: allora facciamo insieme questo inventario frugando nei cassetti della memoria. La prima connessione è la cadenza del “parlato” : si dice che un genovese sappia parlare il portoghese fin dalla nascita e che la tirchieria accomuni i rispettivi cittadini ( famoso è il detto “non fare il portoghese”, per segnalare una persistente volontà di braccino corto). Sono città di mare, di sognatori e di navigatori, ai quali spetta l’onore di aver scoperto mezzo mondo o forse più (Cristoforo Colombo e Vasco de Gama in primis). Costruite su lingue di terra,a ridosso del mare, si allungano per la costa con alle spalle colline ripide collegate con i centri storici portuali da strade tipiche e strette (carrugi e la baixa, S.Ilario e la parte alta di Lisbona). E’ comune il ventaglio dei sentimenti (nostalgia,disperazione,lontananza,passione) delle canzoni di mare: da una parte la scuola genovese (De Andrè ,Conte, Paoli, Lauzi ,Fossati, Tenco) ed addirittura uno stile canore, il fado, la cui sublime interprete è stata Amalia Rodriguez, che certamente ha influenze anche sulla canzone napoletana moderna. Adesso torno ai dolci tempi dei trionfi calcistici del mio Milan contro i maestri lusitani del Benfica. Come dimenticare la prima Coppa dei Campioni vinta da squadra italiana allo stadio Wembley di Londra (quella dei Maldini ,Trapattoni, Rivera, Altafini, Ghezzi, Mora , Benitez) negli anni 60’? Ecco le “anomalie” di quella gara: Cesare Maldini alzava da vincitore la Coppa dalle grandi orecchie indossando la maglia rossa del Benefica, scambiata con il capitano avversario Coluna al termine di una partita avvincente trasmessa in bianco e nero con il commento di Nando Carosio. Il gol iniziale di Eusebio (la pantera nera del Monzambico, simbolo eterno dello sport lusitano), le difficoltà del basso Trap come stopper sull’altissimo centravanti Torres, le pene di Benitez a tentare di limitare Eusebio, la ruvida rabbia di Pivatelli (schierato come difensore con il falso numero undici) erano gli ingredienti della sofferenza contro il temibile attacco del Benfica (Josè Augusto, Coluna, Torres, Eusebio, Simoes). Poi la svolta (Rocco dixit : “Trap su Eusebio, Benitez su Torres”), un po’ di fortuna (i guai muscolare di Coluna) e l’ultima parte gioiosa con i due gol di Altafini si conclude con un mio bacio sulla guancia di un allibito prete salesiano. La replica della vittoria sul Benefica avviene al Prater di Vienna nel pieno della epopea sacchiana di fine anni 80’:1-0 è il risultato di una gara sofferta, tattica e speculativa del Milan stellare dei Baresi, Maldini, Donadoni, e soprattutto dei tre olandesi Gullit,Van Basten e Rijkard. Un pensiero affettuoso lo trovo anche per Manuel Rui Costa, giocatore di classe,di esemplare correttezza e stile, numero dieci preKakà, ora direttore sportivo del Benfica (nonostante il nome una squadra sfortunata troppe volte beffata nelle finali). La memoria mi porta a ricordare la parola dialettale piemontese di portugal come sinonimo di arancia e il vino liquoroso Porto, la cui città viene riferita da diverse fonti come bellissima. Alloggeremo in un albergo AC di Porto che è stato costruito da un operatore spagnolo di stazza imponente, conosciuto come don Carlos, che qualche giorno fa ho sentito telefonicamente riferendomi che è una città “bellissima e poco conosciuta” (Silvia mi ha raccomandato una passeggiata serale lungo la ribeira dom Luis e ha inviato alcune poesie di Fernando Pessoa, genio dalle mille personalità eteronime ). Con Cascais riaffiora il ricordo di Umberto ll (il re di maggio), che scelse tale località come esilio dopo la vittoria della scelta repubblicana in Italia al referendum del 1946. Fatima collega i tre pastorelli con la fede, i segreti di suor Lucia, gli intrecci con il neo-santo Giovanni Paolo ll, una località di misticismo e di preghiera. Del passato coloniale del Portogallo ,esteso in paesi lontanissimi come Indonesia Macao ed anche isole sperdute , sentiremo parlare:oggi degli antichi possedimenti rimangono l’arcipelago della Azzorre e quello di Madeira. Per gli avvenimenti recenti ho ben presente la rivoluzione dei garofani, che sancì la fine della dittatura di Salazar Di tale periodo ho avuto ulteriori notizie da Walter, testimone di nozze, che mi ha riferito della amicizia con un esule portoghese, Mario Soares, ricercato dalla polizia politica di Salazar e nascosto a Milano spesso a casa sua e di altri amici, che più tardi diventerà Capo del Governo e poi Presidente della Repubblica. Un altro politico portoghese illustre è Manuel Barroso, Presidente della Commissione Europea, il cui mandato scadrà nel prossimo maggio: si è battuto contro l’etichetta offensiva Pigs (porci) coniata dal mondo finanziario e ripresa dai media per indicare come sigla i paesi in difficoltà (Portogallo,Irlanda,Grecia, Spagna). E’ bene ricordare che in quella volgare definizione sarebbe caduta anche l’Italia, qualora avesse accettato il consiglio ( non disinteressato) di richiedere ufficialmente l’aiuto della comunità europea per finanziamenti (umilianti), che in qualche modo avrebbero macchiato l’impeccabile reputazione di debitore puntuale e solvibile: l’acronimo sarebbe diventato Piigs. La crisi ha costretto il Portogallo a seguire l’indicazione di ottenere finanziamenti in cambio di restrizioni dello standard di vita per poter pagare l’alto debito statale, nella speranza di salvaguardare la propria economia nella feroce competizione economica imposta dalla globalizzazione e dalla evoluzione tecnologica. Gli ultimi dati riferiti alla situazione portoghese segnalano timidi segni di risveglio economico e certamente il turismo costituisce la spia evidente del miglioramento: i “Liberi di Viaggiare” possono diventare agli occhi interessati la prova della attesa primavera turistica. Boa viagem! Buonviaggio! Effegi46:aprile 2014; vedi sito: www.liberidiviagg.altervista.org Autopsicografia Road to Lisbon.doc Autopsicografia Pag. 2/3 O poeta è un fingitor. Finge tao completamente Que chega a fingir que è dor A dor que deveras sente. Il poeta è un finitore. Finge così completamente che arriva a fingere che è dolore Il dolore che davvero sente E os que leem o que escreve, Na dor lida sentem bem, Nao as duas que èle teve, Mas so a que eles tem. E quanti leggono ciò che scrive nel dolore letto sentono proprio non i due che egli ha provato Ma solo quello che essi non hanno E assim nas calhas de roda Gira, a entreter a razao, Esse conboio de corda Que se chama curacao. E così sui binari in tondo gira, illudendo la ragione, questo trenino a molla Che si chiama cuore Questa poesia di Fernando Pessoa è “ortonima”.Molte altre sono state scritte “eteronime”, cioè con nomi diversi inventati (esempio:A’lvaro de Campos). Addirittura su alcune riviste comparivano litigi tra i suoi eteronomi, senza che il lettore sapesse che in realtà vi fosse sempre Pessoa (un genio o forse un pazzo). Road to Lisbon.doc Pag. 3/3