15 . la stampa - Pearson College London
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Domani in edicola con La Stampa * 1 LE STAR A TORINO INTERVISTA A BOLLE VIOLA KO A NAPOLI Che emozione trovare lavoro coi cartoon 3D Oltre il balletto “Un libro e un film sulle bellezze d’Italia” Un palo per parte Tutto è pari tra Inter e Juve Penna e Ruffilli A PAGINA 27 Daniela Lanni A PAGINA 28 Servizi DA PAG. 32 A PAG. 36 LA LA STAMPA STAMPA QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 1 ANNO 149 N. 288 1 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it * Mentre i vescovi criticano l’esecutivo sulle unioni civili: “Dimentica la famiglia”. Ma la Boschi stempera la polemica Manovra, scontro nel Pd sulle tasse La minoranza del partito: dal governo misure che non aiutano lavoratori e pensionati LA VISITA Cosa chiede la Turchia alla Merkel GIAN ENRICO RUSCONI DE VINCENTI MA LA SINISTRA “Ecco il piano immagini dell’Italia HA SEMPRE FATTO LA DESTRA MARCELLO SORGI ANNI SESSANTA L a polemica della sinistra Pd e della Cgil contro le cosiddette caratteristiche di «destra» della legge di stabilità, presentata da Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan, non accenna a scemare. E anche se il ministro dell’Economia, in passato stretto consigliere di Massimo D’Alema, si sta dando molto da fare, per spiegare il senso delle misure, andando anche un po’ al di là dei tweet del presidente del Consiglio, la sensazione è che l’ala bersaniana si prepari a contestare in Parlamento la manovra con un’intensità simile, se non superiore, a quella appena usata per la riforma del Senato. Ma a parte le difficoltà, specie di questi tempi, di definire chiaramente gli orientamenti delle politiche economiche (ci sono economisti di sinistra che non hanno nulla da invidiare ai «Chicago boys», e viceversa), l’aspetto sorprendente di queste critiche è che vengono da una parte del partito che ha sempre volontariamente accettato, sottoscritto, e talvolta sollecitato, provvedimenti impopolari quanto indispensabili, che hanno fatto sopportare sacrifici duri, e tuttavia inevitabili, ai lavoratori a reddito più basso, ai pensionati e agli strati meno protetti della società. CONTINUA A PAGINA 3 per il Sud” Il sottosegretario: porti e ferrovie per le merci da Europa e Africa INTERVISTA DI Paolo Baroni A PAGINA 3 * sulle misure fiscali. L’affon- * vili «la politica italiana non Finanziaria. Duello nel Pd Lo scontro. Sulle unioni ci- do contro Matteo Renzi è di Pier Luigi Bersani: «In questo modo viola la Costituzione». La minoranza del partito incalza il presidente del Consiglio: dal governo provvedimenti che non aiutano lavoratori e pensionati. E il premier convoca subito i gruppi di Camera e Senato. sia strabica». Così il presidente della Cei, monsignor Galantino che aggiunge: «Spero che si riesca ad avere un’attenzione alla famiglia fatta di madri, padri e figli». E Alfano attacca la Boschi: «La sua una provocazione gratuita». Bertini, Galeazzi, La Mattina e Lombardo ALLE PAG. 2, 3 E 5 VOLKSWAGEN Maxi-causa da 40 miliardi I grandi azionisti pensano di chiedere il risarcimento per il crollo del titolo Mastrolilli e Paolucci A PAGINA 9 IL RACCONTO DEL NOSTRO CRONISTA TRA I VISITATORI RASSEGNATI ALLA LUNGA ATTESA MA FELICI Expo, 5 ore di coda per vedere lo stand Italia Vaccinazioni Informare non basta più EUGENIA TOGNOTTI O DAVIDE SALERNO/FOTOGRAMMA ccorrerà prendere atto, e al più presto che non basteranno (solo) le tradizionali campagne d’istruzione e sensibilizzazione. E, neppure, la minaccia di possibili sanzioni ai medici obiettori, fonte d’informazioni scientificamente infondate ai loro pazienti, ad avere la meglio sugli agguerriti movimenti vaccinofobi, della cui enorme diffusione e capacità d’influenza dà conto, tra l’altro, quel moderno vaso di Pandora che è Internet. La marea umana nel penultimo weekend prima della chiusura: 8 addirittura le ore di fila per visitare il padiglione giapponese Corbi e Rizzato PAG. 10-11 CONTINUA A PAGINA 24 Perché siamo ancora tutti orfani di Steve Jobs FRANCESCO GUERRERA I 9 771122 176003 CONTINUA A PAGINA 24 L’EMERGENZA A Silicon Valley arrivano grandi capitali ma si sente la mancanza di un leader carismatico 51019 P er Angela Merkel l’incontro di ieri a Istanbul con i governanti turchi è stata una delle sue prove più difficili. Dagli esiti ancora imprevedibili. Probabilmente la cancelliera tedesca tranquillizzerà, almeno per il momento, molti (non certamente tutti) suoi connazionali impauriti dall’impatto materiale e culturale della massa dei profughi cui lei ha generosamente promesso asilo. Il flusso sarà verosimilmente bloccato. Ma il costo è alto e incerto. l mondo della tecnologia è alla ricerca di un nuovo leader spirituale. Come una nazione giovane, una squadra di calcio piena di talento o un’azienda in grande crescita, Silicon Valley ha bisogno di una guida carismatica e sagace per trasformare il fervore intellettuale e l’entusiasmo in qualcosa di più duraturo. L’idea mi è venuta mentre ero in uno dei due cinema di New York che ospitano l’anteprima di «Steve Jobs», il nuovo, controverso, film sul fondatore della Apple. C’è una scena all’inizio della pellicola in cui il protagonista si arrabbia con un collega che non riesce a programmare uno dei primi computer dell’azienda californiana. «Avevi tre settimane! L’universo è stato creato in un terzo del tempo!», urla Jobs, interpretato da Michael Fassbender. «Beh, un giorno ci dovrai raccontare come lo hai fatto», replica il povero ingegnere. CONTINUA A PAGINA 26 2 .Primo Piano STAMPA .LA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 Manovra, Bersani a Renzi “Così si viola la Costituzione” Duello nel Pd sulle tasse e il premier convoca i gruppi di Camera e Senato CARLO BERTINI ROMA Cantone: contrario ai 3mila euro di contante Già in luglio quando Renzi a Milano lanciò l’annuncio sull’abolizione della Tasi, subito i «compagni» della minoranza si sollevarono contro il regalo che non avrebbe dovuto fare ai ricchi proprietari di case. Tre mesi dopo il copione va in scena con tutta la drammatizzazione del caso, la batteria del “fuoco amico” accesa da Bersani, Cuperlo, Speranza spara ad alzo zero. E il motivo è semplice: se la battaglia sul Senato elettivo quest’estate non ha scaldato gli animi dei militanti di sinistra, quella sulle tasse e sul contante è altra cosa. I bersaniani non solo sono indignati ma sono convinti che una manovra «così di destra» possa rivelarsi un boomerang sul piano elettorale alle comunali, perché «fa arrabbiare pensionati, lavoratori dipendenti e tutta la nostra gente». Il premier non teme questo nuovo fronte, questa settimana convocherà un’assemblea dei gruppi di Camera e Senato sulla legge di stabilità. E a fine mese si terrà una Direzione sui temi esteri. Per ora il senso delle repliche dei suoi uomini a Bersani è che «la minoranza continua a fare il congresso su ogni provvedimento del governo», per usare le parole di Andrea Marcucci 1 «Sono con- trario, e l’ho detto in altra occasione, all’innalzamento a tremila euro della soglia per l’uso del contante. Così come la riduzione a 500 euro non ha eliminato l’evasione fiscale. Sono pannicelli caldi. Così non si fa lotta alla evasione, c’è bisogno di stabilità normativa». Così è intervenuto il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone a Pescara, parlando della misura contenuta nella manovra. «Non credo ha concluso Cantone - che l’aumento sia di per sé sbagliato, è l’essere arrivati a 500 e risalire a 3000 che dà la impressione che purché si spenda, va bene. La questione è che ogni anno le norme vengono sempre cambiate, ma non si può fare questo solo per risolvere problemi di bilancio». Contentino su ville e casali E quindi il Pd si ritrova di nuovo diviso, stavolta sulla manovra, con una prospettiva di conflitto permanente di qui a fine anno. Se Cuperlo chiede a Padoan perché abbia cambiato idea sugli effetti negativi del contante e Speranza chiede di consultare gli iscritti Pd sul taglio delle tasse a tutti, Bersani addirittura dice che la legge di stabilità viola la Costituzione: non bisogna tradire la Carta sul principio della progressività delle tasse, mentre «qui chi ha di più paga di meno. Si sfida l’intelligenza degli italiani. Dire che, a parità di welfare, abbassare le tasse è buono e giusto, è come dire viva la mamma. Nessuno può obiettare. Ma abbassarle prima di tutti a chi, e come, e per che co- il caso ILARIO LOMBARDO ROMA Ernesto Carbone Membro della segreteria del Partito democratico Sul contante il ministro Padoan in un anno ha cambiato idea. Ma che cosa lo ha spinto a una scelta così diversa? Gianni Cuperlo LUIGI MISTRULLI Il premier Matteo Renzi con Pierluigi Bersani sa?». Per Renzi parla il fedelissimo Ernesto Carbone, «siamo alle barzellette. Citare l’articolo 53 della Costituzione? La prima casa non si paga, ma chi è più ricco paga, eccome. Abbiamo abolito la tassa sulla prima casa, non sulla seconda o la terza». E perché Bersani «si concentra solo su Imu e contante e non parla di altre misure? Per la prima volta si interviene sulla povertà, sul sociale, sul servizio civile, sugli ammortamenti per chi investe in azienda». Gli uomini dell’ex segretario ammettono che ad esempio gli sconti sugli investimenti in macchinari sono una buona cosa, ma sulla povertà no. Definiscono «i 600 milioni per bambini poveri una tipica misura da destra compassionevole, una proposta da teocon americani». E già mettono in conto come minima concessione del premier, «il ripristino della tassa sulle prime case di extralusso, ville e casali, tolta appositamente per poterci dare un contentino dopo». Marchionne negli Usa «L’Italia va nella direzione giusta E ora facciamo lavorare Renzi» 1 L’Italia va nella direzio- ne giusta, ma bisogna lasciare lavorare il governo. E’ il messaggio dell’ad di Fca, Sergio Marchionne, a margine della serata di gala a Washington, dove sabato sera ha ricevuto il premio Special Achievement Award in International Business della National Italian American Foundation. Gli italo-americani lo hanno premiato come simbolo di successo nel loro paese d’origine, e lui ha commentato così: «E’ un piacere stare in questi ambienti. Qua c’è un’Italia che funziona». Quella originale è un altro discorso: «In Italia c’è quello che sapete, la conoscete meglio di me. Ma ci sono delle cose». Segnali di ripresa e la nuova legge di stabilità: «Non l’ho nemmeno studiata. Credo si stiano facendo passi avanti. Poi non sono tutti perfetti, l’ho sempre detto, ma questo non sta a me giudicarlo. La direzione è quella giusta. Facciamo lavorare questo povero cristo, facciamolo lavorare veramente, e in pace». [P. MAS.] Statali, primi effetti della riforma Madia Oltre 5mila pensionamenti obbligatori C anno dall’entrata in vigore del dl sono 5.200 le uscite di questo tipo, effetto dell’abolizione del trattenimento in servizio e della risoluzione del rapporto con il dipendente. In particolare, per 2 mila e 200 persone l’uscita è avvenuta a 65 anni, scattato il cosiddetto limite ordinamentale. I numeri sono stati forniti dal sottosegretario Angelo Rughetti, Pd, in risposta a un’interrogazione della collega di partito Marialuisa Gnecchi che cocciutamente per mesi ha raccolto malumori e ricorsi di quelle donne mandate a casa d’ufficio dopo aver festeggiato il 65esimo compleanno, ma con contributi minimi che assotti- Ministro Marianna Madia titolare del dicastero della Pubblica amministrazione Leader della minoranza del Partito democratico Commissione e poi fiducia Gnecchi: un’ingiustizia per le donne con pochi contributi i sono donne che a 65 anni non vorrebbero andare in pensione. Nessuna foga lavorativa, non stiamo parlando di questo: ma dell’opportunità sfumata di lasciare il proprio impiego un po’ dopo e raggranellare così qualche soldo in più. Sarebbe stato possibile se ci fosse stato uno sforzo di flessibilità del governo. Com’è noto, invece, il decreto sul pubblico impiego fissa il pensionamento coatto. Che si voglia o meno, uomini e donne che lavorano nella Pa vanno in pensione in un’età compresa tra 65 e 66 anni e tre mesi. Secondo i calcoli del governo a quasi un Con Bersani siamo alle barzellette. Perché non parla delle misure su povertà, sociale e sconti per chi investe? gliano di molto l’assegno. «È un’ingiustizia, una delle tante contro le donne – dice Gnecchi –: eliminando anche il limite ordinamentale, molte donne avrebbero potuto sfruttare il tetto della pensione di vecchiaia degli uomini, a 66 anni e tre mesi. Non parliamo di grandi cifre, ma almeno avrebbero avuto un anno o due di stipendio normale in più». La legge, invece, obbliga alla pensione a 65 anni chi al 31 dicembre 2011 aveva 60 anni di età, se iscritte all’Inps, e 61, se iscritte all’Inpdap, costringendo così alcune donne a lasciare il lavoro con soli 24 anni di contributi: «E anche questa è un’altra in- 65 anni È l’età in cui le donne vanno in pensione nella P.a. 3347 impiegati Si sono ritirati con 40 anni di contributi. Sono due terzi delle 5200 uscite giustizia» risponde Gnecchi, dipendente Inps prima di entrare in Parlamento: «Infatti, secondo me nei calcoli del governo la valutazione è stata limitata ai soli ministeri e iscritti Inpdap, senza tener conto dei dipendenti della scuola e degli enti locali». E qui arriviamo al vero nodo della questione. Rughetti ha mostrato una tabella aggiornata al 31 ottobre 2015, secondo la quale il pensionamento obbligatorio in un anno ha riguardato solo quattro persone con meno di 30 anni di contributi (un uomo e tre donne), pochissime rispetto a chi ha lasciato con oltre 40 anni di età (3.447, i due terzi). «I nume- Questa settimana quando arriverà il testo, la sinistra presenterà un pacchetto di una decina di emendamenti, una sorta di contro-manovra: il più rilevante sarà quello di Fornaro per mettere una franchigia a 400 euro, che esenta il 64% dei proprietari di prime case, per recuperare 1,5 miliardi. Gli altri saranno mirati a dare più soldi ai poveri, più investimenti per il lavoro e a togliere la norma sul contante. Come finirà? Gli uomini di Renzi in Senato già prevedono che «si andrà in aula con il testo varato in commissione. Tradotto in maxiemendamento, su cui come sempre avviene con le leggi di stabilità, sarà posta la fiducia». Anzi usano un’immagine, «dopo il passaggio in commissione, anche noi avremo la nostra valigetta rossa, come quella del cancelliere dello scacchiere inglese, il ministro del Tesoro che arriva a Westminster alla Camera dei Comuni con una legge finanziaria prendere o lasciare». ri non tornano – replica la deputata dem– perché solo nella mia provincia, a Bolzano, ci sono stati tre ricorsi: una dipendente del Comune e tre dell’Inps. Inoltre abbiamo già sei sentenze favorevoli di diversi tribunali del lavoro. Per non parlare dei tanti insegnanti…». Gnecchi chiede di «riammettere in servizio tutte quelle donne che dal novembre 2014 sono state collocate a riposo», ma è lei stessa ad ammettere che, nonostante la disponibilità avanzata da Rughetti, sarà difficile agganciare la legge di Stabilità per una modifica. Modifica che, invece, sempre in tema di lavoro, ha promesso di portare in sede di dibattito sulla manovra il deputato Pd Enzo Lattuca, facendo propria la proposta della Flepar Inail (che riunisce avvocati, professionisti e tecnici sanitari) di inserire «riduzioni del premio assicurativo per i datori che investono in sicurezza. E, viceversa, l’aumento per chi non lo fa». 1 LA STAMPA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 Primo Piano .3 . FINANZIARIA/MISURE E REAZIONI Almeno 7 miliardi di euro saranno A Pierluigi Bersani ricordo che destinati al Mezzogiorno. Il piano è la prima volta che un governo sarà operativo da gennaio 2016 stanzia nella legge di Stabilità più di un miliardo di euro Aerospazio, elettronica, turismo, per i poveri e i disabili siderurgia e agricoltura, i punti Claudio De Vincenti di forza per far ripartire il Sud Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Intervista PAOLO BARONI ROMA I nfrastrutture, soprattutto ferrovie e porti, e poi filiere industriali, banda ultra larga, cultura e turismo: il Piano per il Sud è quasi pronto e disporrà di fondi immediatamente spendibili. «Abbiamo attivato la clausola per lo 0,3% di Pil, ossia per 5 miliardi di euro di spesa nazionale, con un effetto leva complessivo di oltre 11 miliardi di investimenti, di cui almeno 7 saranno destinati al Mezzogiorno. Siamo stati realistici e al tempo stesso ambiziosi - spiega il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti -. In passato non si è mai realizzata in un solo anno una spesa di questa portata su progetti cofinanziati». “Turismo, porti, industria e Internet Quindici patti per rilanciare il Sud” Il sottosegretario De Vincenti: il Mezzogiorno un hub per le merci da Europa e Africa Confindustria lamenta che il Masterplan per il Sud è scomparso dai radar e che i soldi sarebbero pure pochi. «Se 7 miliardi vi sembran pochi! E non ha senso dire che si tratta di risorse già stanziate: la clausola investimenti che abbiamo attivato crea gli spazi di bilancio affinché quegli stanziamenti possano diventare spesa effettiva, risorse insomma realmente a disposizione del Mezzogiorno nel 2016, non sulla carta. Abbiamo così creato la base finanziaria del Masterplan, che quindi non è per nulla al palo: la sua elaborazione non è un esercizio accademico ma il frutto del confronto con i presidenti di Regione e i sindaci con cui stiamo costruendo i 15 Patti per il Sud, parte decisiva del Masterplan. Firmeremo i patti tra novembre e dicembre insieme con la definizione del Piano. Tutto sarà operativo da gennaio 2016». FRANCO CUFARI /ANSA Il porto di Gioia Tauro. La logistica è una delle priorità del governo al Sud sieme dell’economia del Mezzogiorno. Si tratta di un progetto che non cala dall’alto ma fa leva sulle capacità e sulla voglia di mettersi in gioco dei cittadini e delle istituzioni meridionali: non più “cattedrali nel deserto” ma un tessuto produttivo stabilmente vitale e dinamico». Filosofia, obiettivi? A cosa si punta? Un capitolo importante, le infrastrutture. Cosa si fa e perché? «Si parte dai punti di forza e di vitalità del tessuto economico meridionale – aerospazio, elettronica, siderurgia, chimica, agroindustria, turismo, solo per citarne alcuni – per collocarli in un contesto di politica industriale e di infrastrutture e servizi che consenta di far diventare le eccellenze meridionali veri diffusori di imprenditorialità e di competenze lavorative per una ripresa dell’in- «Per la mobilità, l’obiettivo è duplice: accelerare le connessioni Sud-Nord e migliorare la mobilità interna al Mezzogiorno. Per limitarmi ad alcuni esempi: velocizzazione dell’asse ferroviario adriatico (fino a Lecce) e di quello tirrenico, alta velocità Napoli-Bari-Taranto, la Salerno-Reggio Calabria e la Catania-Palermo, la statale Jonica. E c’è poi il tema della logistica e della portualità, dove vo- gliamo fare del Mezzogiorno e dell’Italia un hub per intercettare e veicolare verso l’Europa i flussi di merci che verranno dal raddoppio del Canale di Suez. Ma non ci sono solo le infrastrutture di trasporto: la banda ultralarga, cui il Cipe ha già dedicato un primo stanziamento di 3,5 miliardi, è essenziale per collocare a pieno titolo il Mezzogiorno nel contesto nazionale e internazionale». Si riparla di ponte sullo Stretto, anche solo ferroviario... «Non è all’ordine del giorno. Non può però diventare oggetto di una battaglia ideologica: il tema va collocato nel quadro di ciò che è prioritario per sveltire i collegamenti tra la Sicilia e il resto del Paese». Cultura e turismo si diceva tempo fa sono il nostro “petrolio”. È ancora così? TONY VECE/ANSA Matera, la città dei sassi. Meta di turismo internazionale 3,5 miliardi Le risorse stanziate per sviluppare Internet veloce, soprattutto al Sud «Col “Programma operativo nazionale Cultura” adottiamo un approccio nuovo, basato sugli attrattori culturali per sviluppare filiere produttive centrate sulla fruizione dello straordinario patrimonio artistico del Mezzogiorno. E poi dobbiamo salvaguardare le bellezze naturali di cui il Sud è ricco perché da questo dipende lo sviluppo del turismo che oggi appare nettamente sottodimensionato rispetto alle potenzialità». In Parlamento aspettano il testo finale della legge: quando arriva? «Il testo era già pronto all’inizio della discussione in Consiglio dei ministri. Il Consiglio lo ha approvato rinviando al coordinamento che, in base al regolamento, si rende necessario per tenere conto di quello che poi è Ciampi, Amato e Prodi, la sinistra ha sempre fatto manovre di destra MARCELLO SORGI SEGUE DALLA PRIMA PAGINA U n atteggiamento assai responsabile sebbene alternato a bruschi ripensamenti -, attraverso il quale la sinistra politica non estremista negli ultimi quarant’anni si è pienamente legittimata ai compiti di governo. Fu Enrico Berlinguer, l’ultimo grande segretario del Pci, e non certo un leader di destra, a lanciare la parola d’ordine dell’«austerità», in un convegno al Teatro Eliseo di Roma del 1977. Senza quella svolta, Andreotti, alla guida, dal ’76 al ’79, dei governi di unità nazionale, con l’appoggio degli stessi comunisti, non avrebbe potuto bloccare la scala mobile e sostituirla, nelle buste paga, con buoni del Tesoro di cui si sviluppò, subito, negli uffici pubblici e privati, un fiorente mercato nero. E se certo non poteva essere considerato di sinistra il taglio della scala mobile, allo stesso modo non lo erano le grandi privatizzazioni (in qualche caso tra l’altro fatte a prezzi forse eccessivamente convenienti), avviate da Amato e Ciampi, e poi proseguite da Prodi e D’Alema nella prima metà degli Anni Novanta. Con le banche pubbliche, poi con Telecom, con Eni ed Enel, fino a oggi alle Poste, la sinistra riformista rinunciava meritoriamente verrebbe da aggiungere, e a costo di divisioni interne con la sua ala radicale - allo statalismo, un altro dei caposaldi della sua impostazione economica. D’Alema provò a spingersi più in avanti, quando toccò a lui guidare il governo, progettando una sorta di ristrutturazione di Cgil, Cisl e Uil in un sindacato unico che, proprio perché imposto dal governo e dall’alto, non si realizzò. Successivamente, anche in epoca di centrodestra, la sinistra ha continuato a dare un notevole contributo a manovre economiche fondate sul rigore e mirate al risanamento dei conti pubblici, seppur ad alto costo sociale. Accadde, ad esempio, nel ’96, quando il governo Dini, nato dal ribaltone parlamentare voluto da D’Alema per disarcionare Berlusconi, mise a segno la riforma delle pensioni che, introducendo il sistema contributivo al posto di quello retributivo, veniva per la prima volta a colpire la categoria considerata più debole degli exlavoratori ritiratisi per an- stato deliberato. Questo è quanto si sta appunto facendo in queste ore. E mi lasci sottolineare che siamo coerenti con l’impostazione che ci siamo dati fin dalla Stabilità dell’anno scorso. Una manovra con effetti espansivi nel quadro di una gestione rigorosa del bilancio pubblico: rafforzamento delle misure per la crescita, riduzione delle imposte su imprese e famiglie, attenzione ai più deboli». 7 miliardi Il valore complessivo del piano del governo per far ripartire il Sud Italia Per Bersani però la legge di Stabilità viola la costituzione. «Chi ha più paga meno», sostiene. «Ricordo che questo governo, come primo atto, ha fatto con gli 80 euro una riduzione secca dell’Irpef sui lavoratori. E aggiungo che è la prima volta che un governo stanzia in finanziaria più di un miliardo per i poveri e i disabili». zianità. Va detto che la riforma fu varata con l’accordo dei sindacati, che avevano e hanno tra i pensionati la maggior parte dei loro iscritti, e fu l’ultima volta che la Cgil consentì, sia pure a denti stretti, a far passare un intervento del genere. Poco dopo, tornato Prodi al governo, fu proprio Bersani a lanciare la sua famosa «lenzuolata» di liberalizzazioni, che provocò, che com’era già accaduto in Francia, uno sciopero generale dei taxisti, un tempo in buona parte di sinistra, e da quel giorno schierati a destra. La lista degli interventi di destra fatti dalla sinistra, come si vede, è piuttosto lunga e abbraccia periodi diversi. Naturalmente, per ciascuna di queste scelte, va tenuto presente il contesto in cui venivano prese ad esempio la vigilia dell’ingresso nel sistema dell’eu- ro, o la necessità di rompere il monopolio pubblico dei servizi, per abbassarne il costo a favore degli utenti e lo sforzo di una sinistra elettoralmente minoritaria, anche quando vinceva le elezioni, di legittimarsi di fronte a quella parte di elettorato che non l’aveva votata e restava sensibile al richiamo della propaganda anticomunista berlusconiana. Né più né meno quel che in questi giorni cerca di fare Renzi, che tra l’altro è andato al governo senza avere alle spalle un passaggio elettorale e deve prepararsi al prossimo. Più in generale, quando è stata al governo negli ultimi vent’anni, la sinistra ha saputo fare i conti con una verità, difficile da accettare, che oggi la minoranza Pd sembra aver dimenticato: governare, infatti, è soprattutto fare ciò che si deve; non ciò che si vuole. 4 .Primo Piano Il raduno M5S 1 A Imola ieri è stata la giornata conclusiva della kermesse del Movimento cinque stelle. Un po’ più di 20 mila persone di sabato, ma certamente non le 200 mila di cui hanno parlato gli organizzatori 1 Il cofonda- tore del M5S ha assicurato: «A ridosso delle elezioni, anche quelle comunali, saranno gli iscritti a decidere i candidati con le votazioni online». Ma questo significa che tutto passerà sotto il rigido controllo della Casaleggio Associati STAMPA .LA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 Casaleggio stoppa Di Maio “Non passiamo il testimone” E Grillo lo avvisa: perché candidare gente per mezzo della tv? Reportage MARCO BRESOLIN INVIATO A IMOLA a un lato Grillo che, da attore consumato, finge di annunciare grandi cambiamenti e storiche aperture. Dall’altro il pragmatismo di Casaleggio che fa capire con chiarezza chi porta - e continuerà a portare per un po’ - i pantaloni in casa Movimento 5 Stelle: «Non passiamo il testimone a nessuno». Se fosse un hashtag, il messaggio rivolto agli aspiranti leader Di Maio e Di Battista suonerebbe più o meno così: #comandiamonoi. «Perché candidare le persone per mezzo della tv?», domanda malizioso Grillo. Ma ai militanti, e soprattutto agli elettori, il segnale da mandare è un altro. Opposto. Ci pensa il front-man, Grillo: «Non avete bisogno di un guru (Casaleggio, ndr) o di un elevato (così si è ribattezzato ironicamente lui stesso, ndr), adesso tocca a voi» ha rassicurato i fedelissimi arrivati a Imola nonostante la pioggia (nella giornata conclusiva di Italia 5 Stelle erano più D GIUSEPPE CACACE/AFP dei ventimila di sabato, ma certamente non i 200 mila annunciati). Ed è per questo che ha buttato lì l’ipotesi - l’altra sera aveva parlato di «un sogno» - di togliere il suo nome dal simbolo del M5S. Già dalle prossime elezioni? «Può darsi», si tiene vago l’ex comico, che in realtà non ha alcuna intenzione di fare questo passo. Il blog e il Movimento continueranno a essere una cosa sola. Ma soprattutto candidature e liste continueranno a passare sotto il rigido controllo della Casaleggio Associati. Il “guru” assicura: «A ridosso delle elezioni, anche quelle Comunali, saranno gli iscritti a decidere i candidati con le votazioni online». Già, ma chi detiene il Grillo Grillo a fine show, sul palco, dove c’era solo la fazione Di Maio, ha scherzato ma mica tanto: «Pensate cosa eravate due anni fa, niente, senza di me, siete dei miracolati» controllo della famosa piattaforma? Ovviamente la Casaleggio. E allora la domanda è d’obbligo: siete disposti ad affidare la gestione della piattaforma ai militanti? «Ora devo andare». E il fino a quel momento loquace Casaleggio evita di dire quel che pensa: non se ne parla proprio. Su questo fronte punta il dito il solito Pizzarotti, unica voce critica in un Movimento che - almeno nelle dichiarazioni ufficiali - non osa contraddire i due capi. «Va bene la consultazione online, ma questo è un metodo che ha i suoi limiti. Bisogna incontrarsi, discutere. Il mondo è fatto di persone, non è virtuale». E I soldi Sempre alla fine, sul palco, Grillo, verso Di Maio: «Due anni fa non guadagnavate niente e ora prendete stipendi meravigliosi» Enel Official Global Partner lancia l’idea di «un grande meet-up nazionale», che si occuperà - tra le altre cose - di scrivere il programma. Ne avrebbe discusso ieri in un incontro riservato con Luigi Di Maio e la perfetta sintonia tra i due è riscontrabile anche nelle parole al miele che il sindaco di Parma ha dedicato al vicepresidente della Camera: «In questo momento Luigi è il meglio che il Movimento possa offrire». Ma allora, se i grandi capi vogliono continuare a tenere tra le loro mani il bastone del comando (Casaleggio ha già fissato le priorità del governo a 5 Stelle: «Lotta alla corruzione e abolizione della prescrizione»), perché Grillo continua a promettere «che questo Movimento è proiettato verso il cambiamento» e che lui e Casaleggio si faranno da parte? Il motivo è chiaro: gli ultimi sondaggi dimostrano che l’effetto-traino del leader ha avuto un effetto esplosivo sul M5S nella fase iniziale, ma ora sta scemando. Addirittura pare essere diventato un ostacolo. Sondaggisti e politologi ritengono che Grillo sia troppo divisivo. Per non parlare delle tante ambiguità su questioni come l’immigrazione e le unioni civili. Il capogruppo in Senato, Gianluca Castaldi, ha confermato la disponibilità a votare il ddl Cirinnà: «Ho chiesto di iniziare a discuterla martedì e chiuderla giovedì, ma il Pd non vuole». La posizione di Grillo è un po’ diversa e anche per questo ieri, a precisa domanda, non ha risposto. Meglio farsi da parte e mandare avanti i volti nuovi, giovani e “preparatissimi”. Meglio lasciare il palcoscenico (ieri sera niente comizio conclusivo, ma solo un saluto a ritmo di blues) e passare dietro le quinte. Dove c’è la vera stanza dei bottoni. LA STAMPA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 Primo Piano .5 . MOVIMENTI E PARTITI GIACOMO GALEAZZI CITTA’ DEL VATICANO Quattro mesi fa a piazza San Giovanni il «Family day» aveva dato voce alla protesta della base cattolica: associazioni, comitati spontanei, gruppi parrocchiali. Adesso lo stop arriva dal vertice della Chiesa. «Con il ddl Cirinnà si mette all’angolo la famiglia». Altolà dei vescovi. Il segretario Cei, Nunzio Galantino chiede che «la politica non sia strabica: non si può pensare a un governo che sta investendo tantissime energie per queste forme di unioni particolari». E «di fatto sta mettendo all’angolo la famiglia tradizionale che deve essere un pilastro della società». Alla trasmissione di Rai 3 «In mezz’ora», Galantino boccia il ddl Cirinnà. «Se potessi farei una legge sulla famiglia e per la famiglia, non farei questo». Ma nessuna riedizione delle pressioni anti-Pacs del 2007. Non ci sarà attività di lobby in Parlamento per non far passare la legge. La Cei si rivolge a tutti, trasversalmente contro le unioni civili. Unioni civili, i vescovi attaccano “Il governo dimentica la famiglia” La Cei: non siate strabici. E Boschi va in piazza San Pietro ad ascoltare il Papa ferma -. Spero in un Parlamento che non ha bisogno del vescovo o del Papa che glielo dicano». Senza lobbying. Fermezza senza crociate Appello ai parlamentari «Non mi piace parlare di lobby per non far passare la legge - precisa -. Voglio fare un appello ai cattolici, ma non solo, perché togliamoci dalla testa che la famiglia fatta da padre, madre e figli sia un problema della Chiesa. La famiglia che assicura il futuro alla società è una realtà, presente nella Costituzione e riguarda tutta la società». Nessuna ingerenza ma fermezza. Un appello «non per non fare, ma per fare». Invece «si ALESSANDRA TARANTINO/AP Boschi In tv ha chiarito: «Sulla stepchild adoption ci sono opinioni trasversali. Il Pd lascerà libertà di coscienza su questo tema» Retroscena AMEDEO LA MATTINA ROMA dà l’impressione che in Italia ci sia solo il problema delle coppie di fatto e non i problemi delle famiglie normali. A noi non va bene». La Cei non invade il campo della politica, però «vuole capire con quali attività si può arrivare a efficaci interventi, rispettando i livelli». Sempre. Insomma, evidenzia Galantino, «come credente e cit- Ncd Secondo fonti vicine ad Angelino Alfano, il chiarimento della Boschi è stato apprezzato dal leader del Ncd tadino gradirei che si mettesse in atto quanto dice l’articolo 29 della Costituzione sulla famiglia fatta di padre, madre e figli». La Cei non si rivolgerà ai parlamentari cattolici per ottenere la loro obiezione di coscienza sulla legge. «Spero che il Parlamento non ne abbia bisogno, non serve un Parlamento al giogo del prete di turno - af- «Spero che si riesca ad avere con chiarezza attenzione alla famiglia fatta di padre, madre e figli e che il governo stia attento anche ad altre realtà che hanno bisogno di essere accompagnate - sottolinea il numero due della Cei -. Il governo non è la Chiesa. Ma io chiedo che la politica non sia strabica. Non si può pensare a un governo che sta investendo tantissime energie per queste forme di unione particolari e dall’altra sta mettendo all’angolo con la politica fiscale la famiglia fatta di padre, madre e figli che deve essere il pilastro della società». In piazza San Pietro ad ascoltare il Papa parlare di famiglia, anche il ministro delle Riforme, Boschi. La Cei fa appello alla coscienza dei parlamentari, indica come priorità la famiglia tradizionale, però riconosce che il governo può «essere attento ad altre realtà, che hanno bisogno di essere accompagnate». E avverte: «Quanto fatto per la povertà non basta». Nessun diktat. Collaborazione per il bene comune. Alfano al telefono con Renzi “Da Boschi provocazione gratuita” E il premier induce il ministro a stemperare: “Non ci sarà rottura” temperare, abbassare i toni, evitare che ad Alfano scoppi il partito in mano. Ci sarebbe stata una telefonata tra Renzi e il suo ministro dell’Interno nonché leader di Alleanza popolare in fibrillazione sulle unioni civili. Così interviene il vicesegretario del Pd Guerini e soprattutto Maria Elena Boschi che corregge il tiro e apre a una possibile mediazione. Ma si tratta solo di un assist formale per evitare di alimentare la fuga di senatori centristi al seguito di Quagliariello, proprio al Senato dove i voti sono sul filo del rasoio. Infatti sul punto dolente delle adozioni non c’è alcuna apertura da parte della Boschi. La sua è una correzione parziale quando ammette l’evidenza, cioè che ci sono opinioni diverse e trasversali. «Probabilmente il Pd lascerà libertà di coscienza. Non ci sarà nessuna rottura del governo e di maggioranza, ci confronteremo ed è possibile trovare un accordo». Non ha ripetuto che la legge passerà anche senza i voti dei centristi alleati («faremo alleanze con altri»), come aveva detto il giorno prima scatenando la reazione avvelenata di Alfano che in questa uscita della Boschi vedeva un’entrata a gamba tesa. Uno schiaffo che avrebbe potuto alimentare le uscite in corso dei sena- S tori Quagliariello, Giovanardi, Augello e Di Giacomo al grido «siamo subalterni a Renzi». Uno sgarbo ad un alleato che non ha mai creato grossi problemi a Palazzo Chigi e si appresta a votare una legge di stabilità che contiene molte cose di destra. Almeno secondo Alfano. Il quale ha chiesto spiegazione allo stesso Renzi della «provocazione gratuita» di Maria Elena. Tra l’altro Alfano sa che il premier non condivide le adozioni nelle coppie gay (gli stessi sondaggi vanno in questa direzione) e non la pensa come il suo ministro per le Riforme, molto sensibile alle richieste del movimento omosessuale: a settembre è stata accolta come una star al Pride Village di Padova. Ma Renzi non è si esposto, non ha fermato la relatrice Pd Cirinnà in commissione dove si è arrivato a un braccio di ferro tra gli opposti oltransisti della maggioranza. Non condivide le adozioni da parte delle coppie gay, ma usa le unioni civili come carota per i dissidenti della minoranza Dem sul piede di guerra contro la legge di stabilità e lo snaturamento del Pd nel partito della Nazione. Ieri però avrebbe chiesto alla Boschi di smorzare i toni e lei lo ha fatto parlando di libertà di coscienza. È intervenuto a buttare acqua sul fuoco anche il vicesegratrio del Pd GIUSEPPE LAMI/ANSA Il ministro per le riforme Maria Elena Boschi ieri in San Pietro Guerini. « Il tema delle unioni civili è complesso e delicato. Noi dobbiamo procedere con buon senso. Non è una materia di governo, ma tutti possiamo dare una mano, senza porre ve- ri e propri aut aut. Sul 90% ci siamo, sui punti ancora aperti ci sarà libertà di coscienza». Un assist per Alfano in difficoltà. Il leader di Ap apprezza le parole del ministro Boschi e ribadisce il no all’equiparazione al matrimonio e alla adottabilità dei figli da parte delle coppie dello stesso sesso. Ci sarà un accordo sull’adozione che diventerà un semplice affido, sbarrando la porta all’utero in affitto? Oppure si circoscriverà l’adozione a casi specifici? Il capogruppo di Ap Schifani spiega che non ci sono trattative in corso («se ne parlerà dopo l’approvazione della legge di stabilità, il prossimo anno»). Il capogruppo Ap alla Camera Lupi non è disposto al dialogo sulle adozioni. Cicchitto replica a Forza Italia e a Quagliariello, ma se la prende pure con gli «opposti estremisti» del Pd e del suo partito: «La senatrice Cirinnà non ha svolto la funzione di mediazione. Ad alcuni amici dell’Ncd va invece detto che l’eccesso di ostruzionismo in Commissione non ha favorito un dibattito sul merito». Quagliariello però continua ad accusare Alfano di essere subalterno all’«arroganza» di Renzi. Nonostante il clima più addolcito, le distanze restano. L’unica via è lasciare libertà di coscienze e il voto segreto. Boschi punterà ai voti dei 5 Stelle e dei senatori di Verdini, mentre Alfano, presentando un emendamento contro l’adozione, si propone come portabandiera di tutto il centrodestra e parte dei dem cattolici. Camere con vista CARLO BERTINI In commisisone il braccio di ferro governo-grillini sulle auto blu 5stelle riaprono il fronte della lotta alle auto blu: esigono dal governo un censimento di quelle ancora in circolazione e propongono il divieto tout court di acquistarne altre per tutte le amministrazioni pubbliche, quindi pure authorities, regioni ed enti locali. È partita la scorsa settimana e andrà avanti ancora la battaglia ingaggiata dai grillini nella prima commissione di Montecitorio. Oggetto, una proposta di legge presentata in luglio da tutto il gruppo dei 5 stelle, da Sorial a Di Maio a Di Battista, per vietare l’acquisto di auto di servizio o di rappresentanza a ministeri e organismi vari - pena multe salate - e per dismettere all’asta quelle esistenti. Con l’aggiunta di un divieto anche a stipulare contratti di leasing, pratica diffusa da quando si è cominciato a sforbiciare il parco auto e a limitare i costi, evitando il turn over delle quattro ruote. Il problema è che proprio questi tagli, cominciati dieci anni fa e proseguiti con interventi più drastici fino al 2014, a detta del governo stanno producendo risultati. Già la scorsa settimana se ne è discusso in commissione e a perorare le ragioni del governo c’era il sottosegretario Angelo Rughetti: prima di introdurre un’altra disciplina in materia, sarebbe opportuno completare l’attuazione delle misure assunte finora, che stanno conducendo ad una effettiva riduzione del parco auto. Un nuovo censimento va adeguato alle «recenti novità normative» e verrà completato dalle pubbliche amministrazioni si spera entro la fine dell’anno. E dal due gennaio quelle che non si adeguano subiranno delle sanzioni. Questo il succo del suo intervento. Ma il relatore dei 5stelle, Cecconi, non si arrende: chiede al governo dati per avere un quadro generale della situazione per poter andare avanti con l’esame della legge. Il governo è intenzionato a fornire tutti i numeri all’insegna della «massima trasparenza». Ma «non serve un’altra legge, la normativa produce effetti molto buoni», fa notare Rughetti. «Questo è un altro esempio delle battaglie fatte dai grillini solo per la vetrina, ma lontane da quanto in realtà avviene. Non difendiamo le amministrazioni che fanno le furbe, che vogliono usare auto in dotazione per servizi interni, ma vogliamo mettere alla prova gli effetti delle norme varate». I 6 .Primo Piano STAMPA .LA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 I RIFUGIATI E LA GUERRA IN SIRIA Per fermare i profughi la Merkel apre le porte della Ue alla Turchia Hanno detto La cancelliera a Istanbul: riprendiamo i negoziati per l’adesione, Ankara sola nella crisi dei migranti MARTA OTTAVIANI ISTANBUL La Turchia ha ricevuto finora poca assistenza per il grande lavoro svolto nella crisi dei migranti Angela Merkel Cancelliere della Germania La crisi dei migranti non si potrà risolvere senza la fine del conflitto in Siria Ahmet Davutoglu Primo ministro della Turchia Angela Merkel arriva in Turchia e la parola d’ordine degli incontri con il premier Ahmet Davutoglu e il presidente della Repubblica, Recep Tayyip Erdogan, è una sola: Siria. Aleppo sta per diventare il teatro di una battaglia all’ultimo cantone fra Isis e le truppe filo governative. La Mezzaluna, dal 2011, si è fatta carico di una crisi migratoria senza precedenti, arrivando a ospitare sul suo territorio fino a due milioni di rifugiati. Se la Merkel parla di «crisi fuori controllo», Davutoglu dal canto suo, ha insistito sul piano di creazione di una «safe zone», bonificata dalle milizie dello Stato islamico che funga da rifugio per i siriani in fuga dal califfato e dal regime di Assad, «che permetta a tanta gente di essere al sicuro, dissuadendola dal tentare il viaggio verso l’Europa» In previsione dell’ennesima ondata di migranti dalla Siria Ankara ha pensato di giocare al meglio le sue carte, chiedendo all’Unione europea di avere un ruolo più incisivo nell’emergenza umanitaria, ma non solo. Ed è significativo che sia il leader della Germania, da sempre uno dei Paesi contrari all’adesione della Turchia al club di Bruxelles, a portare un messaggio a nome dei Ventotto appena tre giorni dopo il vertice Ue nel quale i leader hanno approvato un piano di aiuti e sostegno alla Turchia in cambio di un rafforzamento dei controlli alla frontiera e alle politiche di accoglienza. L’apertura Merkel ha lanciato messaggi concilianti nei confronti della Mezzaluna, dichiarando che la Germania è pronta ad accelerare il processo di adesione della Turchia alla Ue in cambio di un aiuto di Ankara nella crisi dei migranti. In particolare, potrebbe essere dato nuovo im- pulso all’apertura dei capitoli 17, che riguarda le politiche economiche e monetarie e avviare una discussione sui capitoli 23 e 24, che riguardano le libertà civili e che potrebbero causare allo Stato candidato più di un problema, con Berlino che ha già manifestato dello scetticismo in proposito. La cancelliera ha riconosciuto l’impegno di Ankara sulla questione rifugiati. «La Turchia – ha detto in conferenza stampa – ha ricevuto finora poca assistenza dalla comunità internazionale per il grande lavoro che ha svolto nella crisi dei migranti». Un’occasione d’oro, che Ankara non intende lasciarsi scappare. Per questo, il primo ministro Davutoglu oltre all’apertura dei tre capitoli negoziali, ha elencato altre tre condizioni: la liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi, 3 miliardi di euro come aiuto nella gestione dei rifugiati e l’estensione ai turchi dell’invito ai summit europei. AP Dopo l’incontro con Davutoglu, la cancelliera Merkel ha visto il presidente turco Erdogan nel palazzo presidenziale Verso la battaglia in città, si teme un milione di sfollati Raid russi e duemila soldati iraniani Così Assad va all’assalto di Aleppo islamici dell’Esercito della Conquista andando incontro ad una resa dei conti militari che, secondo fonti diplomatiche Isis turche, può portare all’esodo forzati di un terzo della popolazione rimanente di quasi tre milioni di anime. CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME Le truppe siriane convergono su Aleppo sostenute da intensi bombardamenti russi e dall’arrivo sul terreno di oltre duemila soldati iraniani. «Questa è la battaglia che vi avevamo promesso» affermano fonti militari a Damasco. Da quando i Sukhoi del Cremlino posizionati a Latakia hanno iniziato i raid contro i ribelli siriani, il 30 settembre, le forze di Bashar Assad hanno lanciato quattro offensive di terra per riconquistare la provincia di Idlib ed ora sono all’attacco su un fronte di 16 km, marciando da Sud verso Aleppo, la più popolosa città del Paese contesa fra più fazioni. È Al-Manar, la tv di Hezbollah, a far sapere che i siriani «avanzano Chi controlla Aleppo Regime siriano Ribelli Fonte: The Carter Center da Sud» e contemporaneamente hanno catturato Hweija, a Nord di Aleppo. Ciò significa posizionarsi per l’assalto ai quartieri controllati dallo Stato Islamico (Isis), Al Nusra, emanazione di Al Qaeda, e dai ribelli Manovre alleate Fonti militari occidentali fanno sapere che «in Siria sono già arrivati oltre duemila soldati iraniani». Si tratta del maggiore contingente di terra di Teheran schierato in Siria dall’inizio della guerra civile. Per Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah in Libano alleato di Teheran, «siamo impegnati nella battaglia definitiva e più importante» ovvero l’offensiva di terra nelle province di Hama, Idlib, Latakia e Aleppo per liberare Damasco dall’assedio dei ribelli e al contempo aprire la strada ai governativi verso Aleppo. Catturare Aleppo serve ad Assad per troncare i rifornimenti ai ribelli che arrivano dalla confinante Turchia. «Non siamo mai stati così presenti per qualità, quantità e tipo di armamenti» sottolinea Nasrallah, i cui Hezbollah hanno già avuto dal 2011 almeno 500 vittime nei combattimenti. I raid russi continuano ad un ritmo di circa 60 ogni 24 ore, martellano le posizioni ribelli davanti ai siriani e a Salma avrebbero, per Hezbollah, «distrutto la base di un gruppo sostenuto dall’estero». Un’ulteriore indicazione dell’accelerazione militare in atto viene da Putin che, dal Kazakhstan, chiede alle ex Repubbliche asiatiche dell’Urss di «contribuire» in tempi stretti alla «guerra al terrorismo di Isis» al fine di eliminare «fra 5000 e 7000 cittadini ex-sovietici che combattono coi jihadisti». [M. MO.] IL GRANDE BLUES È TORNATO E LO TROVI IN EDICOLA. Scopri gli artisti e gli LP ORIGINALI che hanno fatto la storia della musica, in una raccolta imperdibile di VINILI 180 GR. John Mayall, B.B. King, Janis Joplin, Stevie Ray Vaughan e tanti altri. Colleziona gli album che hanno cambiato il mondo della musica! E ANCORA: Muddy Waters, Hot Tuna, Albert Collins, Free, Canned Heat, The Blues Brothers, Aretha Franklin, Fleetwood Mac, Alexis Korner, Gary Moore, Albert King, The Allman Brothers, Lynyrd Skynyrd... ED È SOLO L’INIZIO ! deagostini.com/bluesvinile IN EDICOLA LA PRIMA USCITA a soli 7,99 € L’opera si compone di 60 uscite, prezzo prima uscita € 7,99, prezzo uscite successive € 15,99, salvo variazione delle aliquote iscali. L’Editore si riserva il diritto di variare la sequenza delle uscite dell’Opera e/o i prodotti allegati. IL VINILE È BLUES LA STAMPA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 Primo Piano .7 . LA TERZA INTIFADA La mediazione Usa in campo Kerry vedrà Netanyahu e Abu Mazen PAOLO MASTROLILLI INVIATO A WASHINGTON MAHMOUD ILLEAN/AP Palestinesi Un muro a Gerusalemme per separare arabi ed ebrei Un gruppo di giovani palestinesi mentre assiste alla posa delle barriere bianche di cemento alte quasi tre metri per separare il quartiere arabo da quello ebraico La barriera per isolare la zona da dove sono partiti più attacchi Israele: misura temporanea. Minacce dell’Isis: decapitate i sionisti MAURIZIO MOLINARI CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME GERUSALEMME r St Quartiere arabo JABEL MUBAKER Raz iel S t Ala’ Quartiere ebraico AMON HANATZIV Divisione Era dalla «guerra dei 6 giorni» del 1967 che Gerusalemme non veniva divisa in modo netto Israele inizia a costruire una barriera di cemento a Gerusalemme Est nel giorno in cui l’Intifada dei coltelli passa ai proiettili e Isis incita l’Intifada a «decapitare gli ebrei». I due quartieri I camion della polizia posizionano i primi blocchi di cemento poco dopo le 17. Il luogo è il confine fra il quartiere arabo di Jabel Mubaker e quello ebraico Amon HaNaziv. m co s. w Nelle ultime settimane si ne 4 s ap è dimostrato il punto più vulm nerabile del sistema di sicurezza: da qui sono passati almeno quattro terroristi che hanno causato due morti e 16 feriti. Sono lastre di cemento biancastre, alte quasi tre metri, con la scritta «Barriera temporanea». Micky Rosenfeld, portavoce della polizia, parla di «provvedimenti necessari per proteggere i cittadini» ed Emmanuel Nachshon, portavoce del ministero degli Esteri, li definisce «temporanei in aree limitate» per sottolineare che non si tratta di una marcia indietro rispetto al principio di Gerusalemme «città unica e indivisibile». Resta il fatto che nasce, per la prima volta dal 1967, una linea divisoria dentro la città. Parte dal cosiddetto «balcone», dove le abitazioni ebraiche quasi toccano quelle arabe, e corre verso Sud lungo i confini di Jabel Mukaber fino al posto di blocco con Talpiot Est, un altro quartiere ebraico. Per i palestinesi è «una divisione che ci renderà la vita impossibile dice il 43enne Munir - perché andare a lavorare a Ovest sarà impossibile». Ma c’è anche chi reagisce diversamente come Isham, titolare di un piccolo negozio: «Meglio stare dalla parte dei palestinesi, è la nostra, preferisco non vedere più gli israeliani, come chi vive a Ramallah». La polizia non precisa se simili barriere sorgeranno in altri quartieri arabi ma l’Associazione israeliana per i Diritti Umani parla di «11 strade già chiuse» che potrebbero anticipare l’arrivo dei blocchi di cemento. Fra i deputati della destra che sostengono il governo di Benjamin Netanyahu serpeggia il timore di «concessioni su Gerusalemme» e il sindaco Nir Barkat, ribadisce: «Questi blocchi hanno l’unico fine di garantire la sicurezza». Fanno parte di misure «eccezionali» che includono la possibilità di «fermare e perquisire» chiunque sul modello della legge «stop and frisk» che Michael Bloomberg emanò da sindaco di New York. Il fronte jihadista L’operazione-barriera è iniziata da neanche 120 minuti quando due palestinesi attaccano la stazione degli autobus di Beer Sheva, nel Sud. Entrambi hanno coltelli, uno di loro strappa l’arma a un soldato e fa fuoco sulla folla. Il bilancio è di un morto e 7 feriti, di cui tre in gravi condizioni. Si spara anche a Qalandya, poco fuori Ramallah, e ciò suggerisce lo scenario di un passaggio dell’Intifada dai coltelli ai proiettili. Ad Abu Dis, quartiere arabo di Gerusalemme Est, la gente in piazza festeggia l’attacco di Beer Sheva. Un militante delle Brigate Al Aqsa, di Al Fatah, parla da Qalandya alla tv israeliana: «Questa terra vi è proibita». L’accelerazione militare è percepita dalle cellule dello Stato Islamico (Isis) che postano online un video «Messaggio ai Mujaheddin di Gerusalemme» celebrando gli attentati ed esortando «i martiri» a compiere un salto di qualità: «Dovete decapitare gli ebrei». Uno dei terroristi dell’attacco a Beer Sheva viene ucciso mentre l’altro è gravemente ferito: a fermarli è stato Ziad, sorvegliante arabo-israeliano che diventa seduta stante un eroe nazionale. Dalla speranza di rilanciare in qualche maniera il dialogo, all’emergenza di provare quanto meno a bloccare il ciclo delle violenze. È la parabola della posizione americana sul conflitto israelo-palestinese, culminata nell’annuncio fatto ieri dal segretario di Stato Kerry che in settimana incontrerà il premier Netanyahu in Germania, e poi andrà nella regione per vedere Abu Mazen e il re giordano Abdullah. Nei mesi scorsi il presidente Obama aveva chiesto ai suoi collaboratori di immaginare iniziative da prendere per rilanciare il negoziato di pace, nonostante gli attriti provocati dall’accordo nucleare con l’Iran. Sul tavolo c’erano diverse ipotesi, fra cui quella di una risoluzione all’Onu sulla necessità di proseguire nella creazione di due stati, o quella di un nuovo tentativo di mediazione americana. Quando il «Quartetto» si era riunito al Palazzo di Vetro durante l’ultima Assemblea Generale, la decisione congiunta era stata quella di partire con un obiettivo meno ambizioso: riprendere l’applicazione di piccole iniziative su cui c’era già accordo, per tentare di ricostruire un minimo di fiducia fra le parti. Ora però è scoppiata «l’intifada dei coltelli», e quindi Kerry ha dovuto programmare la nuova missione per fermare le violenze. Il suo obiettivo però resta quello di inserire la mediazione nel quadro di una ripresa del dialogo, ma su questo punto è già partito col piede sbagliato. Nei giorni scorsi infatti ha notato che lo stallo nei negoziati, e l’occupazione di Gerusalemme, sono fra gli elementi che hanno favorito le nuove violenze. Senza citarlo per nome, gli ha risposto l’ambasciatore israeliano a Washington, Ron Dermer, che ha definito «folle» credere a un simile legame di causa ed effetto, fra l’assenza di negoziati e gli attacchi terroristici. 1234567897ABBACD47EF8 LA STAMPA LA STAMPA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 Primo Piano .9 . LO SCANDALO DEI MOTORI DIESEL Air France I tagli saranno circa mille 1 Air France assicura che gli esuberi previsti per il 2016 saranno meno di mille e che comunque non si tratta di licenziamenti ma di uscite volontarie. L’ad di Air France-Klm, Alexandre de Juniac cerca di stemperare la tensione, dopo che giovedì scorso sono scattate le prime sanzioni disciplinari contro i dipendenti accusati di aver aggredito alcuni dirigenti durante una riunione del comitato d’impresa. In una intervista radiofonica ha garantito che le uscite saranno «meno di un terzo» dei 2.900 posti di lavori ritenuti a rischio e che non ci saranno licenziamenti. Il programma di riduzione della forza lavoro procederà secondo un piano di «uscite volontarie e non di licenziamenti», ha spiegato de Juniac. MARCELO DEL POZO/REUTERS I grandi soci di Volkswagen verso maxi-causa da 40 miliardi I fondi contro il crollo delle azioni. Perquisizioni nella sede francese del gruppo L’ira del sindacato Ig Metall: pronti a dare battaglia sui tagli a carico dei lavoratori TORINO Nuove perquisizioni, questa volta in Francia. Una maxi azione legale in preparazione. Il taglio dei contratti a termine e il potente sindacato tedesco dei metalmeccanici, Ig Metall, Così negli ultimi mesi Titolo Volkswagen a Francoforte -53,3% 200.00 1 giugno 217,01 150.00 100.00 15 ottobre 101,27 Giu Lug Ago Set Ott - LA STAMPA Personaggio PAOLO MASTROLILLI INVIATO A WASHINGTON che minaccia battaglia. I guai di Volkswagen sembrano non dover finire. Venerdì scorso, ma la notizia è emersa solo oggi, la polizia francese ha perquisito il quartier generale di Volkswagen France a VillersCotterets nel quadro delle indagini sullo scandalo dei test sulle emissioni. Sarebbe la seconda indagine penale in Europa sul gruppo tedesco dopo l’iniziativa della procura di Verona della settimana scorsa. Da Londra arriva invece la notizia di uno studio legale americano e di un gruppo australiano che stanno cercando di coalizzare i grandi azionisti di Volkswagen per una causa legale collettiva che, secondo i legali che stanno cercando di promuoverla, stima danni per gli azionisti fino a 40 miliardi di euro. Tra i legali ci sarebbe, riporta il Sunday Telegraph, anche lo studio Quinn Emanuel, che ha vinto cause per quasi 50 miliardi di euro per clienti e rappresentanti di importanti gruppi, come Google, Sony e l’Irs, il fisco Usa. Azione risarcitoria A promuovere l’azione legale è però il gruppo australiano Imf Bentham, quotato alla Borsa australiana, la cui attività è quella di finanziare cause legali e risarcitorie, anche collettive, contro grandi gruppi. Da poco sbarcato in Europa, dove ha promosso un’azione contro la catena britannica di supermercati Tesco, la sua attività e quella di altri fondi simili - che a fronte del finanziamento delle cause legali prendono poi una parte consistente dei risarcimenti ottenuti in caso di vittoria - è peraltro al centro di una indagi- ne del Congresso in Usa, dove il gruppo è presente da tempo con uffici a New York, Los Angeles e San Francisco. Secondo il comunicato emesso dal fondo australiano, avranno titolo a partecipare alla class action tutti gli azionisti che hanno o hanno avuto azioni tra il primo gennaio 2007 e il 18 settembre scorso. I legali coinvolti hanno anche contattato i grandi investitori come il fondo sovrano norvegese e quello del Qatar. Sindacati in allarme Ma il danno maggiore, almeno per ora, è quello che minaccia i lavoratori. Secondo le indiscrezioni, i lavoratori tedeschi del gruppo con contratti a termine rischiano di non essere rinnovati, mentre la stampa tedesca stima almeno 6000 esuberi come effetto dello Quinn, l’avvocato del diavolo che fa tremare le multinazionali Lo studio legale Usa promuoverà la “class action” a Vw C ome vi sentireste, se vi capitasse di affrontare una causa contro lo studio legale più temuto d’America? E’ la sensazione di disagio che probabilmente sta avvertendo in queste ore la Volkswagen, dopo aver scoperto che il gruppo Bentham ha assunto Quinn Emanuel Urquhart & Sullivan per presentare una class action, con cui spera di portarle via 40 miliardi di dollari. Il titolo di essere uno degli studi più temuti al mondo è stato assegnato ufficialmente alla “firm” di Los Angeles da Law360, un sito specializzato del settore, ed è solo l’ultimo in una lunga serie di ricono- scimenti. Del resto, per capire la forza di questo colosso delle cause, basta guardare l’elenco dei suoi clienti. La Fifa lo ha assunto per difendersi, dopo lo scandalo che ha distrutto la reputazione del presidente Blatter. Google lo ha scelto, per sostituire un altro studio che le aveva fatto perdere una causa milionaria sui brevetti. A Quinn Emanuel si sono rivolti anche la Sony, la Cisco, la Qualcomm, e persino l’Irs, il terribile fisco degli Stati Uniti, che lo aveva assoldato per fare l’audit della Microsoft. Ne è seguita una causa nella causa, perché l’azienda fondata da Bill Gates era così terrorizzata dalla prospettiva di scontrarsi con questo studio, 1 2 Google Microsoft Il colosso di Mountain View lo ha assoldato dopo aver perso una maxi causa sui brevetti costata milioni di dollari al motore di ricerca Ha avuto contro Quinn in una causa intentata dal Fisco Usa Il più temuto John Quinn uno dei fondatori dello studio Quinn Emanuel (foto). Secondo Law360 il suo studio è «il più temuto» d’America 3 Fifa Si sono rivolti a Quinn per difendersi dalle accuse di corruzione in Usa che aveva messo in discussione la legalità del suo impiego da parte dello stato. La “firm” più temuta al mondo è stata fondata nel 1986 a Los Angeles da John Quinn, Eric Emanuel, David Quinto e Phyllis Kupferstein. Adesso ha 17 sedi in tutto il mondo, da Hong Kong a Mosca, da Sydney a Monaco di Baviera, e impiega circa 700 avvocati. Oltre il 35% dei dipendenti si è laureato a Yale, Harvard, Columbia, Stanford o Nyu, cioé le migliori facoltà di legge degli Stati Uniti. Nel 2013 ha generato ricavi per quasi un miliardo di dollari. Dietro a questo mostro di bravura, c’è soprattutto la mano di John scandalo emissioni che ha investito la casa tedesca. Uno scenario che metterebbe in grande imbarazzo la cancelliera Angela Merkel che per garantire sostegno ai lavoratori si troverebbe costretta a varare una formula ad hoc che consenta il ricorso agli ammortizzatori sociali. Ma che intanto ha già provocato l’ira del sindacato Ig Metall. Per il sindacalista Joerg Hofmann, i lavoratori non hanno alcuna responsabilità nello scandalo e «il sindacato farà tutto il possibile per garantire che gli impiegati non debbano pagare per i danni provocati dai manager». Intanto l’ex amministratore delegato Martin Winterkorn, il manager al centro dello scandalo, dopo l’addio a Volkswagen ha lasciato anche le redini di Porsche Automobil Holding. [G. PAO.] Quinn, uno dei fondatori che è regolarmente nelle classifiche dei migliori avvocati americani stilate dal National Law Journal. John viene da Harvard, dove ha diretto la Harvard Law Review come il presidente Obama, e dal 1976 si è specializzato nella corporate law. Quinn è preparatissimo, precisissimo, e chiede sempre il massimo ai suoi dipendenti, però pensa pure che la chiave del successo stia nella rilassatezza dei modi e l’informalità delle abitudini. Il suo studio, infatti, è forse l’unico al mondo che non possiede un “dress code”. In altre parole, puoi presentarti anche in ciabatte e costume da bagno, o magari con la barba lunga, a patto che poi fai bene il tuo lavoro. Vincere è l’unica cosa che conta. Come arrivarci, poi, è relativo alle qualità di chi conduce la causa. L’opposto, probabilmente, della mentalità regnante alla Volkswagen, che renderà molto difficile per la casa tedesca capire il suo avversario. 10 .Primo Piano STAMPA .LA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 Una giornata da «infiltrato» 1 Nonostante l’apertura di qualche ingresso all’Expo sia alle 10, c’è chi arriva tre ore prima, prevedendo l’assalto all’evento, che chiuderà il prossimo 31 ottobre 1 Spicca la presenza di intere famiglie che comprendono più generazioni: avvistata anche una sedia pieghevole portata per la nonna 1 Inevitabile la presenza di qualcuno che tenta di aggirare la fila: i primi a provare e - a fallire - sono sei francesi, rimessi al loro posto dalla reazione di chi è in coda LUCA MATARAZZO/FOTOGRAMMA Conversazione tra famigliari, amici o sconosciuti, lettura e cellulari: le attività per resistere in coda Tutti pazzi per l’Expo Oltre 5 ore di coda per il padiglione Italia Rassegnati ma felici come a una gita con gli amici Il racconto del cronista de La Stampa tra i visitatori Reportage STEFANO RIZZATO MILANO primi arrivano che è ancora scuro. Alle 7.10 davanti ai tornelli. «Ieri abbiamo visto 13 padiglioni, ma oggi vogliamo il Giappone», dicono due ragazzi di Cuneo, sguardo pronto a tutto, al buio e al freddo. Da quel lato Expo dovrebbe aprire alle 10, ma ormai sono saltati tutti gli schemi. Alle 8.30 i metal detector si mettono in moto. Via libera. Inizia una giornata in coda davanti ai padiglioni, per il bagno, per un toast, per la navetta. Ma tutti, quasi tutti, lo accettano senza una piega. Felici pure davanti ad attese di ore. Un mistero. I Il biscione Noi all’ingresso di Expo ci mettiamo in fila alle 9.30, per vedere l’effetto che fa. Per entrare ci basta un quarto d’ora. A fianco ci sfila una famiglia trigenerazionale, con sedia pieghevole per la nonna. Entrati, puntiamo verso Palazzo Italia. La fila è un biscione enorme a «U». Arriva fino al retro del padiglione europeo, disegnato da transenne e fettucce. Ci accodiamo alle 10. Gli addetti al servizio d’ordine sentenziano: ce n’è per cinque ore e mezza. «Fate come vi pare - dice uno - ma guardate: c’è un IL FASCINO DEL GIAPPONE 8 All’Expo sono presenti ottanta padiglioni, ma i Paesi che partecipano sono 145 chilometro di coda. Lo so che poi vi incazzate». Ogni gruppetto che si avvicina fa un mini-referendum. Molti desistono. Altre volte la via democratica non funziona. «Chi non vuole venire è libero, io vado», dice la signora Chiara. Il suo è un gruppetto di Avellino: tre mogli, tre mariti, una bimba con gli occhiali tondi. Alla fine gli uomini rinunciano e mollano le donne lì. «Fanno sempre così. Non amano la fila. Mio marito manda me dal medico, alla posta, mi lascia da sola pure alla cassa del supermercato». Felici ore L’ingresso al padiglione del Giappone è stato chiuso quando sono state raggiunte le otto ore di attesa per entrare DAVIDE SALERNO/FOTOGRAMMA Ma come si fa ad accettare la prospettiva di un’attesa che durerà - se va bene - almeno cinque ore? È questa la domanda di questo finale di Expo. La risposta è nella tipologia dei visitatori. Gli scettici: «Cinque ore? Ci vorrà molto meno!». I patriottici: «È il padiglione del mio Paese, devo vederlo!». E soprattutto gli entusiasti: quelli che sono stati a Expo e sono tornati, quelli convinti dagli amici, quelli che seguono la corrente e ci credono. Se tutti ci vanno, e si mettono in coda, perché noi no? Le prime due ore d’attesa sono tutti sorrisi. Si chiacchiera in famiglia, in coppia, tra amici. E poi tra sconosciuti. Si parla di sigarette elettroniche, tisane alla cipolla, droghe leggere, ecstasy, nuove pasticche, genitori che sgridano gli insegnanti e di tragedie come quelle dei ragazzi in gita precipitati da un hotel. L’eccezione C’è da stupirsi per quanto ordinata, placida e ottimista scorra - ma non troppo - la fiumana. Le eccezioni ci sono, ma sono poche. Il punto critico è una curva meno transennata, a metà biscione. I primi che provano a saltare la fila sono sei francesi, respinti con unanime sdegno e spontanea collaborazione. Ma alla fine qualcuno penetra. Il traditore è italico, ha calvizie mal camuffata, zainetto orrendo e cellulare per fare il finto tonto. Tempo mezz’ora e a fianco compare la fidanzata, con pizza fumante che i due sbafano di fronte a famiglie intere a digiuno. Per poi passare a bir- LA STAMPA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 Primo Piano .11 . LA KERMESSE DI MILANO “Disposti a qualsiasi cosa per dire di esserci stati” Il sociologo: i media hanno creato un evento al quale sembra non si possa mancare Domenico De Masi intervista Professore di Sociologia del lavoro all’Università La Sapienza di Roma MARIA CORBI ROMA omenico De Masi, sociologo, segni particolari: non è un fan dell’Expo. e di chi si «flagella con ore di attesa». «Siamo in presenza di un fenomeno sociologico da manuale», dice dall’altro capo del telefono. E tu immagini che scuota la testa in segno di disapprovazione. D Cioè? LUCA MATARAZZO/FOTOGRAMMA (nella foto la fila per visitare lo spazio della Polonia) ra, pop corn, biscotti. Nell’odio generalizzato per l’intruso si arriva alla quarta ora di coda. La schiena urla, la fame morde, il freddo si fa sentire. Il buonumore si spegne. Si parla solo di quanto tempo si è già passato in piedi. Gli ultimi 20 minuti sono eterni. Un coro di voci bianche viene messo a cantare, orribilmente, davanti all’ingresso del padiglione. Qualcuno finalmente ammette: «A saperlo, che davvero ci volevano cinque ore e passa, rinunciavo». Ma poi si apre la fettuccia, finalmente si entra. E la meraviglia prende il posto della fatica. All’uscita sono le 16.03. Non c’è nemmeno tempo per chiedersi se, poi, ne valesse la pena. Bisogna mettersi in fila per il «pranzo». E poi per un altro padiglione. E poi per lo spettacolo dell’Albero della Vita. Fino a tornare a casa, esausti. E felici di esserci stati, nonostante tutto, anche noi. «Un caso di manipolazione mediatica. Si spingono le persone a identificarsi, attraverso la fruizione di qualcosa, con qualcosa di eccezionale, Ognuno di noi ha sete di eccezionalità». Quindi si è spinti a fare la fine per poter rispondere in un salotto «sì, sono stato all’Expo». «Esattamente: si è creata un’attesa tale prima e una tensione poi, attraverso la comunicazione, che le persone, almeno quelle che hanno bisogno di conferme. Accettano di soffrire in fila per ore pur di dire “ci sono stato”». Lei è troppo severo. Non potrebbe essere la semplice curiosità alla base di questo interesse? «Potrebbe, ma adesso siamo in presenza di un sacrificio esagerato rispetto al “premio” che se ne ricava.Per giustificare una fila di 4 ore ci vorrebbe dall’altra parte un miracolo, o almeno un’opera d’arte come la pietà di Michelangelo, o la cappella Sistina. E anche in quel caso saremmo in presenza di comportamenti anomali». Tutta colpa dei media allora? «Soltanto voi giornalisti siete convinti di non avere alcun potere. L’expo è stata comunicata come un evento a cui non si poteva assolutamente mancare. Ed ecco le file». Ma la gente è entusiasta, almeno molti dei visitatori. «In molti non ti sanno dire esattamente cosa hanno visto. Ma si sentono parte di un evento importante. E non ragionano sul fatto che hanno visto delle cose talmente preziose che tra qualche giorno, salvo poche eccezioni, verranno smantellate». Appunto. Sono gli ultimi giorni per vedere l’Expo e quindi si fa la fila. Non è comprensibile? «Tutto quel tempo in fila, dentro e fuori l’Expo non può essere comprensibile se non come l’effetto di una suggestione. E badi bene questa non è una critica all’Expo». Però lo sembra. «E’ attrazione per l’effimero. La comunicazione crea continuamente allettamenti effimeri». Ci andrà? «No. Se io fossi un sociologo oggettivo come Max Weber sarei andato a guardare le fila. Se invece fossi un sociologo impegnato, andrei lì per convincere la gente ad arrabbiarsi e ad andarsene». 12 .Estero STAMPA .LA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 IL BLOCCO POPULISTA POTREBBE CONQUISTARE UN ALTRO SEGGIO NEL CONSIGLIO FEDERALE La paura dell’immigrazione fa volare la destra in Svizzera Gli anti-europeisti di Blocher al 28% vincono le elezioni legislative FRANCESCO IANNUZZI La Svizzera chiamata al voto per eleggere il nuovo Parlamento, come da previsioni, ha sterzato nettamente a destra. L’Udc-Svp (Unione democratica di centro-Partito popolare Svizzero), il partito della destra più conservatrice e antieuropeista di Christoph Blocher, ha superato il 28 per cento dei voti e incassa 65 seggi, 12 in più rispetto al 2011. I Liberali radicali del Plr, sono riusciti a superare il 16% e portano a casa 32 seggi (+4). I socialisti hanno tenuto, ma gli altri partiti del centrosinistra perdono molto terreno lasciano sul terreno sei seggi. 65 Una sola priorità Del resto tutta la campagna elettorale si era focalizzata sull’immigrazione e il diritto d’asilo e, in un Paese dove un quarto degli otto milioni di abitanti è straniero, la destra populista ha avuto gioco facile a puntare sulle paure e sulle debolezze dell’Europa. Pare quasi certo che i populisti riusciranno ad ottenere la maggioranza del Consiglio Nazionale composto da 200 rappresentati e del Consiglio degli Stati (46 seggi). poltrone L’Udc-Svp si conferma primo partito con 64 seggi su 200 50 L’opposizione milioni I socialisti resistono, con il 18,6%, e si confermano secondo partito del Paese con 43 seggi, ma ne perdono due rispetto al 2011. Calano in modo consistente invece i Verdi ed ecologisti che perdono sei seggi. Il costo della campagna elettorale che ha suscitato molte polemiche Ripercussioni ci saranno anche per quanto riguarda il prossimo Consiglio Federale (governo composto da 7 componenti) dove normalmente vengono eletti rappresentanti dei primi quattro partiti: Il Partito borghese, di centrodestra moderato, rischia di perdere il suo seggio a favore dell’ultra destra. Costi molto elevati Caratteristica di questo voto è stato l’elevatissimo costo che, secondo alcune stime, ha superato i 50 milioni di euro e ha sollevato anche grandi polemiche perché in Svizzera non esiste nessuna vera disciplina sulla trasparenza dei finanziamenti ai partiti o ai singoli candidati e quindi ci si affida alla buona volontà dei singoli per sapere la provenienza e l’entità degli stessi. Una nota di colore di queste elezioni è che la figlia del fondatore dell’Udc Christophe Blocher, Magdalena Marullo, è stata eletta deputata per cui molti hanno paragonato la sua ascesa a quella di Marine Le Pen, leader del partito francese di estrema destra nazionalista Front national e figlia del fondatore del movimento, Jean-Marie Le Pen. Si spera, però, che i loro rapporti restino civili. LA RIMOZIONE DI SADDAM Guerra in Iraq Blair disse sì a George Bush un anno prima ALESSANDRA RIZZO LONDRA Mancava un anno alla guerra in Iraq, ma Tony Blair nel marzo del 2002 aveva già garantito a George W. Bush il suo appoggio ad un intervento militare per rovesciare il regime di Saddam Hussein. È quanto emerge in un memo del Dipartimento di Stato americano pubblicato dal «Mail on Sunday». Il documento venne scritto dall’allora segretario di Stato Colin Powell e inviato alla Casa Bianca una settimana prima dell’incontro tra Blair e Bush, considerato strategico ai fini della preparazione alla guerra, nel ranch dell’ex presidente Usa in Texas. «Blair sarà con noi se un’operazione militare diventasse necessaria», scrive Powell. Secondo il documento, datato 28 marzo, Blair era convinto che la minaccia fosse re- PETER KLAUNZER/AP GERMANIA Eletta sindaco di Colonia la candidata aggredita BERLINO La Germania dell’accoglienza e della solidarietà ai profughi ha vinto su quella del razzismo. Henriette Reker, che sabato è stata vittima di un’aggressione xenofoba perché responsabile delle politiche per l’integrazione, è stata eletta sindaco di Colonia. Una vittoria che arriva nel giorno in cui la cancelliera Angela Merkel è volata ad Istanbul per chiedere l’aiuto della Turchia nella gestione della crisi promettendo in cambio il sostegno di Berlino ad accelerare il processo di adesione di Ankara all’Unione europea. AP Henriette Reker La notizia ha raggiunto Reker in ospedale, dove era stata sottoposta ad un intervento chirurgico. L’aggressore l’ha ferita al collo con un coltello mentre si trovava in un mercato della città per partecipare ad un evento elettorale. La ferita riportata era grave ma i medici sono convinti che il neo sindaco si riprenderà completamente. Stando ai primi risultati, ha ottenuto il 52% dei consensi. Candidata come indipendente ma appoggiata dalla Cdu di Angela Merkel e da altri due partiti, data come favorita da subito, Reker è stata alla guida del dipartimento che si occupa di affari sociali e integrazione e responsabile del reperimento di alloggi per i rifugiati. Ed è stato questo suo ruolo, presumibilmente, ad aver scatenato la furia del suo aggressore, un tedesco di 44 anni. Blair, premier fino al 2007 ale e che un successo in Iraq avrebbe portato benefici a tutta la regione. Sebbene Powell non citi direttamente le armi di distruzione di massa, spiega però che l’ex premier avrebbe offerto a Bush gli argomenti da usare per convincere l’opinione pubblica globale della necessità di un’invasione. La difesa Il Parlamento britannico avrebbe votato a favore dell’intervento solo un anno dopo. Blair ha sempre negato di essersi precipitato in guerra, o di aver stretto un «patto di sangue» con Bush durante l’incontro di Crawford. «Non ho preso nessun impegno del genere», ha scritto nella sua autobiografia. «Ho enfatizzato una via che passasse attraverso le Nazioni Unite e il mio discorso in Texas fu perfettamente coerente con le mie altre dichiarazioni pubbliche». Secondo un portavoce di Blair, le rivelazioni contenute nel memo sono in linea con quanto dichiarato dall’ex leader laburista nel 2010 di fronte alla commissione Chilcot, che sta indagando sulle cause della guerra. Ma la disastrosa avventura irachena ha macchiato in maniera indelebile l’eredità politica di Blair, ormai inviso anche a gran parte del suo partito. Se il documento dimostra come Blair fosse ormai deciso a seguire gli Usa, accresce anche la pressione sulla commissione Chicolt, che da mesi rimanda la pubblicazione delle sue conclusioni sul conflitto iracheno. La commissione sta indagando da sei anni, attraverso decine di testimonianze e 150mila documenti. Il rapporto finale, atteso per l’inizio del prossimo anno, probabilmente costringerà Blair a ulteriori spiegazioni. LA STAMPA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 Xi Jinping vola a Londra tra imbarazzi e buoni affari Il leader cinese incontrerà la regina Elisabetta a Buckingham Palace ma il principe Carlo non ci sarà per le politiche di Pechino in Tibet il caso VITTORIO SABADIN 20,5 miliardi Gli investimenti promessi dalla Cina in Gran Bretagna Presidente Xi Jinping è segretario generale del Partito Comunista di Cina dal 15 novembre 2012 a regina Elisabetta è considerata da tutti la migliore ambasciatrice del suo regno, ma domani sera dovrà mettere alla prova tutte la propria diplomazia durante il banchetto ufficiale a Buckingham Palace in onore del presidente cinese Xi Jinping. Il principe Carlo non sarà infatti presente nemmeno questa volta. Personale amico del Dalai Lama, Carlo boicotta da anni cene e ricevimenti con i dirigenti cinesi per protestare contro la politica repressiva di Pechino in Tibet. Come se non bastasse, Jeremy Corbyn, il nuovo bellicoso leader dei laburisti, ha invece fatto sapere che al banchetto ci sarà, per discutere con Xi Jinping di diritti umani e libertà religiosa. Non sono argomenti che di solito vengono trattati a tavola con Elisabetta. L dei 30 avvocati cinesi difensori dei diritti umani di cui mancano notizie da mesi. Un confronto davanti a Sua Maestà è però impensabile e la Regina avrebbe ottenuto che un incontro tra i due avvenga prima di cena, in un salottino. Ma non è detto che basti: Corbyn sarà nervoso per le scontate risposte evasive di Xi Jinping, che odia ogni imprevisto nei programmi delle visite ufficiali, e per essere obbligato a indossare il primo frac con cravatta e gilet bianco della sua vita, al posto della solita giacca stazzonata. Corbyn, che vuole abolire la monarchia, dovrà però rassegnarsi ad avere rapporti più civili con Buckingham Palace: per il suo snobistico rifiuto di partecipare alla prima riunione del Privy Council, l’organismo che consiglia la Regina e di cui fa parte per tradizione anche il leader dell’opposizione, ha ricevuto numerose critiche, così come non è piaciuto che non abbia cantato davanti a Elisabetta l’inno nazionale alla cerimonia per il 75° anniversario della Battaglia d’Inghilterra. Gli investimenti FRANK AUGSTEIN/AP Gli obblighi della Corona La Regina ha sempre ricevuto con ineguagliabile stile ogni leader straniero che il suo governo le ha chiesto di ospitare. Ha pranzato con i Ceausescu e persino con i Mugabe, evitando all’ultimo momento che la signora Grace si facesse arrostire dai cuochi del palazzo un cane che si era portata apposta dallo Zimbabwe. Carlo non ha questa infinita pazienza e con i cinesi è ai ferri corti da tempo. Nel 1997 aveva definito i dirigenti comunisti «orribili statue di cera»; nel 1999 si era rifiutato di partecipare a un ricevimento all’amba- sciata cinese di Londra; nel 2005 aveva disertato la cena di stato e nel 2008 si era rifiutato di andare in visita alle Olimpiadi di Pechino. Clarence House ha precisato che il principe incontrerà comunque Xi Jinping per un tè, ma i cinesi capiscono bene qual è la differenza. Il leader laburista Jeremy Corbyn ha invece accettato l’invito. Vuole assolutamente discutere con Xi Jinping della sorte di Liu Xiaobo, il Nobel per la Pace arrestato nel 2008 e ancora rinchiuso in un carcere segreto, e Preparativi Tutto pronto a Londra per l’arrivo domani del leader cinese in visita ufficiale La visita di Xi Jinping avviene 10 anni dopo quella di Hu Jintao, ed è troppo importante perché qualcosa vada storto. Sono in ballo 20,5 miliardi di investimenti cinesi in Gran Bretagna e una riconciliazione, importante per entrambi i paesi, dopo l’irritazione di Pechino per l’incontro tra il premier David Cameron e il Dalai Lama. Anche per questo, a Carlo è stato impedito di incontrare il leader spirituale tibetano quando è venuto in visita a Londra lo scorso mese, e il principe William è stato spedito a marzo in Cina in visita ufficiale, a fare dimenticare i continui sgarbi del padre. . Estero .13 INTESA SUL NUCLEARE Obama: pronti a togliere le sanzioni all’Iran WASHINGTON L’accordo sul nucleare iraniano è entrato ufficialmente in vigore. E nel rispetto degli impegni assunti con Teheran, Barack Obama ha ordinato alle agenzie federali Usa che vengano mossi i primi passi per la rimozione delle sanzioni. «Ho dato indicazioni a tutti i maggiori dipartimenti e alle maggiori agenzie di iniziare i preparativi per l’attuazione degli impegni presi dagli Stati Uniti, incluse le sanzioni legate al nucleare», ha annunciato Obama, sottolineando che l’accordo è un’importante pietra miliare che si tradurrà in «straordinari benefici per la nostra sicurezza nazionale e per la pace e la sicurezza nel mondo. Monitoreremo da vicino il rispetto degli impegni da parte di Teheran». Il processo di rimozione delle sanzioni sarà lungo, di certo durerà qualche mese. Lo smantellamento nucleare più ampio e difficile della storia inizia così nell’ «adoption day», a 90 giorni esatti dalla storica firma dell’intesa. Gli ingegneri iraniani hanno assicurato che ultimeranno il lavoro a tempo record, così da consentire che le sanzioni da oltre 100 miliardi di dollari siano rimosse. I leader di Teheran hanno puntato tutto proprio sulla rimozione delle sanzioni per convincere i politici e l’opinione pubblica iraniana [E. ST.] ad accettare l’intesa. 14 .Cronache STAMPA .LA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 Il figlio: “Ho pagato io il killer Temevo di essere diseredato” Savona, “Avevo paura che mio padre lasciasse tutto alla compagna” No, non ci voglio credere. Ma se è davvero così mio figlio non lo voglio più vedere. Sono abbattuto, cerco di non rendermi conto di quanto successo. Eppure me lo dicono tutti…Io l’ho sempre rassicurato sull’eredità il caso CLAUDIO VIMERCATI SAVONA L’ eredità del padre: la casa, un modesto alloggio nella periferia di Savona, e i suoi risparmi, i soldi messi via, in una vita di lavoro in Ferrovia. Erano diventati un’ossessione per Rinaldo Costa, il figlio. Temeva che alla morte del genitore a beneficiarne fosse Sheila, origini delle Isole Mauritius, di trent’anni più giovane del padre, sua compagna. Era sicuro che alla fine avrebbe preso tutto lei. Un tarlo, che lo rodeva. «Già .- si ripeteva - è entrata nella sua vita, si occupa dei conti di casa...Ora si prenderà anche l’eredità». Ucciderlo prima E allora ecco il piano diabolico. Uccidere il padre, prima che potesse fare testamento, in modo da restare unico erede che all’altra non rimanesse nulla, niente di niente . E magari vendere la casa e con quei soldi andare a vivere in Thailandia «dove - aveva confidato proprio a Sheila - ci sono ragazze carine e molto disponibili». Ora Rinaldo Costa, 52 anni, è in carcere con l’accusa Reazione Rinaldo Costa ha pagato un amico per eliminare il padre che, però, ha messo in fuga il malvivente Rinaldo Costa, 52 anni Aggredito Renato Costa dopo l’aggressione ha urlato e i vicini hanno pensato ad un malore. Ma non è stato così Sms Rinaldo, dopo aver lasciato il padre, ha mandato un messaggio al complice sul telefonino: «Sta arrivando...» di tentato omicidio in concorso con un amico, Andrea Invincibile, assoldato per fare il lavoro sporco, dietro a un compenso di diecimila euro. Ha confessato ai carabinieri quel piano che sembrava così perfetto, o così pensavano. Un’aggressione in casa, simulando una rapina. E poi il padre è cardiopatico, ha un pacemaker, magari sarebbe bastato spaventarlo e il suo cuore, già malconcio non avrebbe retto. Sabato mattina, Renato Costa è uscito di casa per l’irrinunciabile colazione al bar con Sheila e il figlio. Un rito di tutti i giorni. Sono stati insieme un paio di ore, hanno letto i giornali, parlato del Savona, la squadra di calcio di cui l’anziano ex ferroviere è tifosissimo. Poi la LA TRAGEDIA AL LARGO DELLA LIBIA L’allarme I migranti sopravvissuti sono stati soccorsi da un’imbarcazi one impegnata nell’operazio ne Triton Vittima del tentato omicidio voluto dal figlio 1 Lei, Messaggio al complice Poi ha mandato un messaggio al complice sul telefonino: «Sta arrivando...». Il «killer» era già nascosto in casa e quando l’uomo ha aperto la porta ed è entrato, si è avventato su di lui. Non ha fatto però i conti con la reazione dell’anziano, che cuore malconcio o meno, ha ingaggiato una lotta con il suo aggressore mentre questi (passamontagna e guanti di lattice per non lasciare impronte) cercava di soffocarlo con un cuscino, do- Renata Altissimo Pitacco Migranti, un’altra strage Otto morti sul gommone Renato Costa Ferrara Colpisce con l’ascia il marito che dorme donna è andata a fare la spesa e padre e figlio si sono incamminati verso casa. «Ciao papà, ci vediamo domani alla partita» lo ha salutato, dandogli un bacio sulla guancia. Il suo addio. Ci ha lasciati in un vuoto immenso. Insostituibile moglie, mamma e nonna eccezionale. Ti piangono con infinita tristezza e ti ricorderanno sempre Sergio, Franco, Paolo, Cristiana e i nipotini Aimone, Edoardo, Vittoria e Olmo. Grazie dott. Tamponi e prof. Tarella. Le Esequie si terranno a Moncalieri nella chiesa di Santa Maria della Scala martedì 20 alle ore 14,30. Il Rosario a Torino nella chiesa della Madonna Addolorata del Pilonetto (piazza Zara) lunedì 19 alle ore 18. - Torino, 17 ottobre 2015 Genta dal 1848 - Torino Cara NONNA ci hai insegnato ad ascoltare e ad essere altruisti. Ci hai insegnato la saggia pazienza e l’amore incondizionato. Il tuo esempio ci accompagnerà con il tuo rassicurante sorriso, sempre. Facebook Renato Costa, in ospedale, ha saputo dell’arresto del figlio e del suo piano per eliminarlo grazie al social dove, nonostante l’età, ha un profilo Cara RENATA, vorrei poterti ancora testimoniare tutto il mio affetto. Ti abbraccio amica carissima. Franca. Caro Paolo ti abbracciamo convinti che la forza e l’esempio di tua MAMMA vi aiuteranno a superare tutti insieme questo doloroso passaggio. Ti siamo vicini. Andrea e Francesca. Francesco e Alida abbracciano affettuosamente Sergio Franco e Paolo. Gli amici di sempre Silvia Pacces, Paola e Tin Cuccodoro. Marilena Semenza partecipa con profondo dolore al lutto della famiglia per la scomparsa della signora Renata Altissimo Pitacco - Torino, 18 ottobre 2015 Mariella con Francesca, Vittorio e Marieli si stringono a Paolo, Cristiana e ai cugini nel grande dolore p e r l a s c o m p a r s a d e l l ’a m a t a RENATA. ROMA Otto cadaveri sul fondo del gommone, in parte già sommersi dall’acqua, stesi in mezzo ai vivi: dall’Egeo al canale di Sicilia continua inesorabile la strage di migranti. L’ennesima tragedia si è consumata 130 miglia a sud est dell’isola di Lampedusa, dunque a poche decine di miglia dalle coste libiche dalle quali, appena il mare lo consente, continuano a partire i gommoni e i barconi carichi di disperati che tentano di raggiunge l’Italia. Perché è vero che negli ultimi mesi, soprattutto per i siriani, la rotta principale è diventata quella che attraversa i Balcani. Ma è anche vero che per migliaia di esseri umani provenienti dai paesi dell’Africa sub sahariana, dall’Africa oc- cidentale e dal corno d’Africa, l’unica via di fuga dalle guerre e dalla fame restano le spiagge libiche, dove le organizzazioni di trafficanti di uomini continuano a dettar legge. E a spedire i barconi della morte nel Mediterraneo. I cadaveri degli otto migranti, sette donne e un uomo, erano a bordo di un gommone in difficoltà, che ha lanciato l’allarme alla centrale operativa della Guardia Costiera, già impegnata a coordinare i soccorsi poiché nella zona erano presenti altre imbarcazioni cariche di migranti. Verso il gommone si è diretta nave Bersagliere, della Marina Militare, che ha iniziato il soccorso nel primo pomeriggio. E quando tutti i 112 migranti vivi erano stati trasferiti sulla nave, i militari hanno recuperato i corpi delle otto vittime. Una ZIA pazzesca. Sempre con noi. Sara, Barbara e Carola. Cugini vi vogliamo bene. Cocò e Tommy. Costanza e Paolo abbracciano forte Sergio, Franco, Paolo, Cristiana e i ragazzi in questo momento di incredulità e tristezza. Ambra e Alessio con rispettive famiglie piangono la scomparsa della cugina RENATA. Piera, Antonella, Fulvia, Carlotta partecipano affettuosamente al grande dolore dei cugini. Carla, Viviana e Vanessa con le rispettive famiglie ricordano con affetto RENATA e si stringono a Sergio, Franco, Paolo e famiglia in un forte abbraccio. Renato Costa assieme alla compagna Sheila Gian Luca, Mauro, Corrado, con le loro famiglie, si stringono con affetto a Paolo, Franco e Sergio. Cara Renata per un lungo periodo della mia vita, quello più spensierato, sei stata come una seconda mamma, e come tale mi hai sempre trattato. Mi sentivo accolto come a casa mia. Quante partite a paroliamo e a canasta. Sarai sempre nel cuore del mio cuore. Paolo, Franco e Sergio, vi sono vicino. Marco. - Lugano, 18 ottobre 2015 Franco e Francine, con Max e Marzia, sono affettuosamente vicini a Sergio, Paolo e Franco e a tutta la famiglia. Soci e collaboratori dello Studio Dante & Associati partecipano sentitamente al dolore dei familiari. casalinga 60enne, ha colpito il marito di 62 anni con un’ascia, in piena notte, mentre lui stava dormendo. Lui è ora ricoverato con lesioni varie, guaribili in una quindicina di giorni. La donna è in arresto all’ospedale di Cona, nel reparto diagnosi e cura, piantonata per lesioni aggravate e tentato omicidio. È accaduto la notte scorsa in un appartamento di via del Lavoro a Goro,in provincia di Ferrara. Attorno alla mezzanotte, la donna ha aggredito il marito colpendolo con l’ascia agli arti ed alla testa. Troppo presto ci ha lasciato ing. Claudio Cismondi Affranti lo annunciano la moglie Giuliana, la figlia Cristina, il genero Emanuel e le adorate nipotine Luisita e Matilda. Si uniscono al dolore il fratello Roberto con la moglie Piera e famiglia. Rosario lunedì 19 ore 17,45. Funerali martedì 20 ore 10 chiesa Gesù Adolescente, via Luserna 16 Torino. Non fiori ma offerte per la ricerca sul cancro. - Torino, 17 ottobre 2015 Ciao CLAUDIO, con affetto e rimpianto. Domenico, Imelda, Elisa e Maurice. Ognuno di noi ha ricordi splendidi. Abbracciamo CLAUDIO amico carissimo e siamo vicini a Giuliana, Cristina e Emanuel con grande affetto: Giorgio e Patrizia Aruga Vittorio e Margherita Balbo Guido e Grazia Camerlo Gianrenzo e Liliana Cerutti Ennio e Miliana Cesca Pino e Lucia Cioccarolo Paolo e Marina Dal Sasso Giorgio e Clelia Destefanis Romeo e Rita Giudici Bruno e Giovanna Maiorano Giuseppe e Adele Margara Bruno e Marica Molinari Enzo e Giuliana Panzeri Mauro e Paola Veltri po aver provato, inutilmente, di provocargli un infarto premendo con forza sul petto. Poi le urla, le grida di aiuto sono state sentite dai vicini che hanno chiamato i soccorsi, pensando che l’uomo stesse male, avesse avuto un infarto. Ma era tutta un’altra storia. E l’epilogo ha sconvolto tutti. Primo fra tutti Renato Costa che è ricoverato all’ospedale San Paolo di Savona. I medici, temendo per il suo cuore, non volevano che lo venisse a sapere. Ma lui lo ha scoperto con il telefonino, su Facebook, perchè, nonostante l’età, ha anche un profilo su internet. «Sono incredulo No, non ci voglio credere. Ma se è davvero così. Allora mio figlio non lo voglio più vedere. Sono abbattuto, cerco di non rendermi conto di quello che è successo. Eppure me lo hanno detto tutti…». E il pensiero va all’eredità al centro di questa vicenda: «Io l’ho sempre rassicurato sull’eredità - aggiunge Renato - Io gli dicevo che lui veniva prima di tutto. A Sheila avrei lasciato qualcosa però la maggior parte del ’’malloppo’’ sarebbe stato suo, la casa sua. Cosa voleva? Perché?» Dopo una lunga vita ricca di interessi, di entusiasmo e di amore per la sua famiglia è mancata all’affetto dei suoi cari Ines Olivetti Ghisotti Ne danno il triste annuncio i figli Sandro con Simonetta, Chicco con Carla, Silvia con Franco, i nipoti Eleonora con Emiliano, Giovanni con Evelina, Lorenzo, Alberto con Giulia, Marzia. Per orario Funerale telefonare Impresa Genta tel. 011.542158. - Torino, 18 ottobre 2015 Genta dal 1848 - Torino Zio Gigi con Paola Elena e Claudia, con le loro famiglie, sono vicini a Sandro Enrico e Silvia nel ricordo della cara INES. Grazie INES per l’affetto e la gioia che ci hai regalato. Non ti dimenticheremo mai. Roby e Maria. Novella ed Enrico Salza profondamente commossi sono vicini alla moglie Gemma, ai figli Monica e Andrea e alla famiglia tutta per la scomparsa dell’amico carissimo Alfredo Cellerino - Torino, 19 ottobre 2015 La famiglia Betti si stringe forte a Gemma, Monica e Andrea per la scomparsa di Alfredo E’ mancato il dott. Clemente Gozeni anni 95 Lo annunciano i figli Mario, Micaela e Enrico con le rispettive famiglie. Funerali in Cafasse martedì 20 ottobre ore 10 in parrocchia. - S. Maurizio C.se, 17 ottobre 2015 O.F. Tibone - tel. 0123.41316 - Torino, 17 ottobre 2015 E’ mancata Giuse Visca Beccaria Lo annunciano Mario, Chiara e famiglia, parenti tutti. Funerali martedì 20 ottobre ore 10,30 parrocchia Sacro Cuore di Gesù. - Torino, 18 ottobre 2015 ANNIVERSARI 1989 Abbiamo perso una cara AMICA di tutta una vita. Condoglianze alla famiglia. Piergiorgio e Costanza. 2015 Corrado Borio Ricordandoti sempre. Tua Fernanda. LA STAMPA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 Giallo di Brescia, l’operaio trovato cadavere nel bosco Scomparso una settimana dopo la sparizione del suo titolare scomparsa del suo principale. «Conoscendolo era andato a godersi quegli splendidi posti per godersi la montagna e basta – assicura una nipote, Francesca Ronchi -. Ne ha approfittato visto che la fabbrica era chiusa (da martedì è sotto sequestro probatorio, ndr) -. Non perdeva un giorno di lavoro. Era molto provato da quanto accaduto al datore di lavoro, lo stimava molto». Vero rompicapo la storia BEATRICE RASPA BRESCIA Cautela La prima ispezione sul cadavere non avrebbe rivelato segni di violenza evidenti Autopsia I carabinieri non si sbilanciano aspettano che a parlare sia l’esame del corpo già disposto ra prono, accasciato a pancia in giù, ai piedi gli stivaloni antipioggia, in mano un bastone, di quelli che servono durante le camminate in montagna. La perfetta tenuta del cercatore di funghi. Giuseppe Ghirardini, l’operaio cinquantenne della fonderia di Marcheno scomparso mercoledì, sei giorni dopo la sparizione del suo titolare, ieri è stato trovato morto. Un decesso all’apparenza per cause naturali. L’addetto ai forni della Bozzoli srl, uno dei tre dipendenti presenti in fabbrica la sera di giovedì 8 ottobre alle sette, quando uno dei titolari Mario Bozzoli è sparito nel nulla, era tra i boschi di Ponte di Legno, in un canalone vicino a un torrente. E Soccorso alpino A scoprirlo alle 14,30 è stata una squadra del soccorso alpino in località Case di Viso, a un’ora e mezza di passeggiata dal luogo in cui aveva posteggiato la sua Suzuki Vitara marrone rinvenuta venerdì sera e ora nelle mani del Ris. A stroncarlo sembra essere stato un malore. La prima ispezione sul cadavere non avrebbe rivelato segni di violenza ANSA evidenti. I carabinieri non si sbilanciano aspettano che a parlare sia l’autopsia. Ma nel frattempo la vicenda della fabbrica del mistero, con due scomparsi nel giro di sei giorni, non smette di riservare colpi di scena, arricchendosi di un nuovo capitolo del quale non è ancora chiara la conclusione. Davvero Ghirardini è vittima inconsapevole di uno sconcertante incastro di coincidenze ed era uscito da casa solo in cerca di porcini? Oppure è sparito perché aveva delle informazioni che sono morte con lui? I familiari si scagliano contro chi sospetta che l’uomo si fosse dileguato perché in qualche modo coinvolto nella Ponte di Legno Giuseppe Ghirardini è stato trovato in un bosco dove si era recato forse a cercare funghi Il pm Alberto Rossi e i carabinieri si trovano di fronte a un rompicapo. Ghirardini si era allontanato da casa mercoledì proprio il giorno in cui avrebbe dovuto essere riascoltato la seconda volta in merito alla serata in cui Mario Bozzoli alle 19,15 aveva chiamato la moglie («Mi cambio e arrivo») e poi era scomparso. L’industriale a casa non ci è mai arrivato, è come se si fosse volatilizzato. La sua Bmw X5 non ha mai lasciato il parcheggio dell’azienda di via Gitti. Gli abiti erano appesi nello spogliatoio. In fabbrica gli operai di turno, Ermes Maggi, il senegalese Abu e appunto Ghirardini, l’addetto ai forni, hanno detto di non avere visto nulla. L’uomo martedì scorso aveva peraltro fatto da guida a Patrizia Scalvi, l’avvocato al legale della famiglia Bozzoli, la moglie Irene e i figli Claudio e Giuseppe, che si era recata in fabbrica per un sopralluogo e sollecitare. «Sì, in teoria una persona può essere spinta lì dentro» aveva risposto impassibile all’avvocato che gli chiedeva conto del terribile sospetto legato alla sparizione dell’imprenditore. Mercoledì mattina Ghirardini voleva uscire per una battuta di caccia poi sfumata per il maltempo. All’alba ha pubblicato su Facebook alcuni oscuri messaggi («Guardati bene le spalle sempre, le pugnalate arrivano da chi meno te l’aspetti») si è messo al volante della sua auto e ha imboccato la strada per la Valcamonica. A Marcheno, però, non è più tornato. Cronache .15 . A COSENZA Aggredito con un’ascia per il parcheggio Un giovane di 29 anni di Pedace (CS), è stato arrestato dai carabinieri per lesioni personali aggravate. Il giovane, la notte scorsa, ha litigato con un altro abitante del suo paese, nella presila cosentina, per un parcheggio. Il giovane, dopo il diverbio, ha lasciato il posto al contendente, allontanandosi. Più tardi è però tornato sul luogo, armato di un’ascia. Con questa ha colpito più volte il rivale, ferendolo. L’uomo è stato portato nell’ospedale di Cosenza. Non versa in pericolo di vita. A FIRENZE Vittima dei bulli a 9 anni fugge da scuola Un ragazzino di 9 anni è fuggito da scuola, dopo aver scavalcato una recinzione. Alla madre ha raccontato di essere scappato perché era stato picchiato dai compagni durante una partita di pallone. Il fatto, che sarebbe accaduto in un istituto scolastico fiorentino, è stato raccontato dalla madre. La donna ha riferito di aver sporto denuncia anche perché non sarebbe stato l’unico caso di bullismo nei confronti del figlio. 1234567897ABBACD47EF8 LA STAMPA 8 CON LA STAMPA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 IL RAPPORTO INVESTIMENTI MADE IN ITALY TUTTOSOLDI In Europa un esercito di 12 milioni di disoccupati Incognita petrolio, la scommessa con gli Etf Arcaplanet Qualità e passione per gli animali LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 A PAGINA 18 A PAGINA 19 A PAGINA 21 . 17 NUMERO 141 A CURA DI: TEODORO CHIARELLI REDAZIONE: GIUSEPPE BOTTERO LUCA FORNOVO LUIGI GRASSIA [email protected] www.lastampa.it/tuttosoldi/ tutto SOLDI P LAVORO IN CORSO Ogni anno 25 mila furti di identità e le insidie non sono solo in Rete MARCO POLO Anche le carte nei cestini dei rifiuti svelano ai truffatori i nostri dati sensibili SANDRA RICCIO Chi subisce più frodi informatiche C’ è la studentessa che pochi mesi dopo un colloquio per un lavoro di babysitter si è ritrovata con un prestito di 10 mila euro da ripagare che però non aveva mai richiesto. Oppure c’è il pensionato che scopre di avere sul groppone una cessione del quinto del proprio stipendio ma di cui non sapeva niente. Sono tutte vittime di furti d’identità, un fenomeno in forte crescita nel nostro Paese, e che consiste nella clonazione della nostra identità per chiedere finanziamenti o fare acquisti a nostra insaputa. L’anno scorso, dicono le rilevazioni Crif, gli episodi di questo tipo sono stati oltre 25.500 con un danno calcolato in 171 milioni di euro. I più colpiti sono gli uomini (62%) e la fascia di età bersagliata è quella tra i 41 e i 50 anni, quella dei soggetti che hanno maggiori disponibilità economiche. Attenti ai social network L’intervista Le trappole sono tante. Il primo pensiero di molti va subito a Internet e ai social network. Pochi sanno però che anche la vita off-line di tutti i giorni offre molte occasioni ai ladri. Lo sa bene Eleonora L., 48 anni di Cuneo, che un bel giorno ha Dati in percentuale in base all'età 26,1% 24,3% 24,7% 2014 25,1% 2013 23,2% 20,1% 17,4% 14,9% 12,7% 11,2% 18-30 anni 31-40 41-50 Fonte: CRIF 51-60 >60 - LA STAMPA scoperto di aver acquistato un’auto a rate a sua totale insaputa. Qualcuno si era presentato in concessionaria con una carta d’identità falsificata e una busta paga con tutti i suoi dati, estremi del conto corrente inclusi. A fornire tutte le informazioni era stata lei stessa, inconsapevolmente. L’aveva fatto con un semplice gesto quotidiano, quello di buttare nella spazzatura le carte di casa, le ricevute di pagamento, le bollette e le vecchie buste paga. I pericoli non stanno soltanto in rete. Anche nella vita «reale» forniamo ai ladri tutti i dati per richiede- re un prestito, un mutuo, per aprire un conto corrente o per intestare ad altri utenze elettriche, gas e telefono. Molte volte le nostre pattumiere sono una vera miniera per i furti d’identità. Il fenomeno si chiama Trashing (dal termine inglese spazzatura, appunto). Documenti gettati integri Qualche tempo fa questa particolare tecnica di clonazione è stata oggetto di uno studio del Centro ricerche e studi su sicurezza e criminalità (Rissc) per conto di alcuni operatori finanziari. Sono stati analizzati i comportamenti di 954 famiglie. Il risultato? In ogni sacchetto domestico sono stati trovati mediamente 2,29 documenti con informazioni sensibili. L’85% percento dei dati proveniva da documenti integri o al massimo strappati in due parti e si trovavano praticamente intatti soprattutto nella carta da riciclo. Le informazioni riguardavano soprattutto dati personali (30%), assicurazioni (30%), conti correnti bancari (10%), ma in mezzo alla spazzatura sono stati rinvenuti anche codici Pin e ricevute di acquisto di bancomat e carte (3%). Il consi- glio? Meglio riflettere bene su quel che si sta per buttare. Occhi aperti anche in rete però. Sulle insidie che nasconde la rete l’attenzione è ben più alta che nell’off-line. «Però la consapevolezza dei rischi non porta a maggior cautela - afferma Beatrice Rubini, direttore della linea MisterCredit di Crif –. Tanto che sono i giovani, nonostante la maggiore familiarità con Internet a sottovalutare di più il pericolo». E’ quanto emerso da un recente studio condotto da Mister Credit - la divisione di Crif specializzata nelle soluzioni a tutela dell’identità personale e a supporto del benessere finanziario dei consumatori. Quasi metà degli intervistati dice di temere i furti di identità ma un quinto non fa nulla per proteggersi. Ma come ci si difende da queste insidie? Il primo suggerimento è di porre la massima attenzione a ciò che viene condiviso online: infatti, spesso i ladri di identità ricorrono a informazioni che noi stessi abbiamo pubblicato su siti e social network. Un esempio semplice? Se si condivide una foto del proprio cane e il suo nome è utilizzato come password della casella di posta elettronica o dell’internet banking si rischia di fare un grande regalo ai malintenzionati. “Openjobmetis, con noi il lavoro sbarca in Borsa” LA QUOTAZIONE IL RISIKO Abbiamo presentato la domanda di ammissione sul segmento Star. Se sarà tutto ok, entro l’anno saremo la prima agenzia per l’occupazione a sbarcare a Piazza Affari Il mercato è libero e aperto. Se ci sarà chi vorrà comprare lo valuteremo in quel momento. Finora però abbiamo acquisito diverse società con l’aiuto del fondo Wise: da In Time a Metis FRANCESCO RIGATELLI M entre si pensa alla conversione delle miniere di Cogne in un museo, già meta di trekking sulla via della magnetite lungo il versante del Monte Creya, sabato e domenica la miniera d’oro Chamousira di Brusson e quella di solfuri, ferro e rame Servette di Saint-Marcel aprono le porte ai visitatori dopo la riqualificazione, uno stabilimento siderurgico continua dal 1909 la sua storia valdostana e internazionale. Fu all’inizio del secolo scorso che si pensò di costruire quella che è oggi la Cogne Acciai Speciali ad Aosta, vicino alle Alpi da dove provenivano i minerali ferrosi. L’idea di uno stabilimento siderurgico vicino ai giacimenti di Colonna, Liconi e Costa del Pino venne all’imprenditore belga Charles van der Straten Pontoz. Ma il merito del progetto è dell’italiano Pio Perrone, che portò a termine durante la Prima guerra mondiale un’acciaieria elettrica, alimentata dalla magnetite di Cogne e dall’energia elettrica delle centrali di Aymavilles, Chavonne e Champagne. Da allora molto è cambiato e, passate tante crisi, con la gestione del gruppo Marzorati dal 1994 sono aumentati gli uffici di vendita e di distribuzione all’estero, dal Brasile alla Corea, e da pochi giorni è stato inaugurato un secondo impianto a Dongguan in Cina. Questo stabilimento impiega 130 persone e nasce dall’esigenza di aumentare la capacità produttiva del precedente. L’impianto di Dongguan, una volta a regime nei prossimi tre anni, produrrà sino a 10mila tonnellate di acciaio. twitter @rigatells Direzione Acquisti AVVISO PER RETTIFICA BANDO DI GARA Si rende noto che la presentazione dell’offerta relativa alla GPA n. 2015/S/47T, per il Servizio di “Realizzazione Impianto di illuminazione di bordo con introduzione di lampade a LED su n. 261 vetture Frecciabianca della Divisione Passeggeri Long Haul di Trenitalia” - CIG 63487756DD, con scadenza 19.10.2015, viene prorogata alle ore 13:00 del giorno 03.11.2015. WALTER PASSERINI A PAGINA 20 Cogne Acciai il futuro sarà anche in Cina Rosario Rasizza, amministratore delegato di Openjobmetis Il Responsabile del Procedimento Alessandro Strinna 18 .Lavoro in corso STAMPA .LA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 lavoro Il Salone del franchising a Milano Sei mesi nella multinazionale Kraft Un giro d’affari di 23 miliardi di euro sviluppato dalle 950 aziende franchisor e dai 51mila negozi affiliati, che dà lavoro a 180 mila persone (dati 2014). Il fatturato era a 21,5 miliardi nel 2008. Positiva la creazione di occupazione. Per saperne di più: Salone Franchising Milano, 23-26 ottobre nel quartiere fieristico di Rho. Kraft Heinz, gruppo nel food&beverage, cerca laureandi (laurea magistrale) in economia ed ingegneria, per iniziare un viaggio di sei mesi in uno dei suoi team. Si ricercano 10 candidati. La sede di lavoro è il quartier generale a Segrate, Milano. Scadenza 10 novembre 2015. Il sito per i Cv è: www.heinzcareers.it. LE TRE STRADE DEI CONTRATTI COLLETTIVI WALTER PASSERINI C ontrattare ai tempi della deflazione non è facile. Ma questi sono i tempi che corrono. L’economia è rattrappita su se stessa. L’inflazione, lo spauracchio di molte stagioni, oggi è stentata e non fa da volano. Per chi contratta non c’è pane da dividere, si centellinano i pochi margini. Nel frattempo, il contratto nazionale di lavoro è abiurato da Confindustria, che coglie la nuova stagione e ne dichiara il de profundis, mentre all’orizzonte si profila un esangue salario minimo garantito. Oggi senza rinnovo contrattuale sono 7 milioni di lavoratori: dai meccanici agli alimentaristi nei privati, insieme ai dipendenti pubblici. Questi ultimi sono senza rinnovo dal 2009, tanto che la Corte costituzionale ne ha intimato l’incostituzionalità, suggerendo una nuova tornata almeno triennale. L’Italia è il paese delle piccole imprese, per molte delle quali il contratto nazionale è l’unico baluardo, per i dipendenti e per gli imprenditori, che preferiscono le certezze alla conflittualità latente. Nel frattempo i contratti nazionali negli anni della crisi sono quasi raddoppiati passando da 400 a oltre 700. Che fare? Il primo compito è quello di semplificare e accorpare. Inoltre nessuno può pensare di abolire il contratto nazionale, che deve ritrovare un ruolo. Poi, per chi potrà, verranno la contrattazione aziendale per aumentare la produttività, e la contrattazione territoriale, perché il welfare non è solo d’impresa ma anche per la comunità. La storia È scattato il countdown per gli incentivi rivolti ai giovani e alle donne che vogliono avviare micro e piccole imprese. Dal 13 gennaio 2016 parte infatti la misura Nuove imprese a tasso zero, che mette a disposizione 50 milioni di euro. Le nuove agevolazioni, gestite da Invitalia, sono valide in tutto il territorio nazionale e finanziano progetti d’impresa con spese fino a 1,5 milioni di euro. Riparte così una nuova stagione per favorire la nascita di nuove imprese da parte dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa di proprietà del mini- Il rapporto REUTERS Un esercito da troppo tempo senza occupazione Disoccupati di lunga durata in Europa +12 mesi +24 mesi 49,5 Europa Svezia Regno Unito Il confronto in Europa e in Italia Italia Europa 2005 2008 30,1 18,9 +12 mesi 8,8 +24 mesi 35,8 19,5 1.966,0 2014 2000 3,8 3,1 7,8 4,1 2,6 5,1 2,4 1,9 5,0 2,4 1,5 3,1 2005-2014 crescita +1.062,6 +708,6 1500 903,4 In % sulla popolazione attiva 42,7 Francia Disoccupati di lunga durata in Italia +12 mesi +24 mesi 44,3 Germania +12 mesi 30,2 49,8 45,7 45,9 49,5 500 560,04 39,4 73,5 Grecia +24 mesi 31,5 28,0 26,9 48,6 In % sul totale disoccupati 1000 61,4 37,2 61,4 ITALIA 1.269,0 752,5 21,4 39,4 21,5 458,0 30,1 2005 In % sul totale disoccupati 2008 2014 0 In valori assoluti Fonte: EUROSTAT - LA STAMPA Dodici milioni di disoccupati alla ricerca di un posto nell’Ue In Italia 2 milioni sono senza lavoro: una sfida per servizi all’impiego e Anpal S ono la bestia nera nella lotta alla disoccupazione, lo zoccolo duro dell’impotenza dei servizi al lavoro, una massa di persone che sta diventando insostenibile. Un esercito di 12 milioni di disoccupati da più di un anno si aggira nell’Europa. Il loro numero è raddoppiato negli anni della crisi, tra il 2007 ed il 2014, e rappresenta la metà del totale della disoccupazione. In Italia i disoccupati da oltre 12 mesi sono quasi due milioni (1.966.000), sono cresciuti di oltre un milione negli anni della crisi e rappresentano quasi due disoccupati su tre. E’ l’altra faccia della Garanzia giovani che ora ha scoperto un’altra categoria a rischio. Per questo l’Europa lancia un Piano di investimenti per creare milioni di nuovi posti di lavoro, anche se per i disoccupati di lunga durata è molto difficile riuscire a rientrare nel mercato del lavoro. Per queste persone, spesso avanti con gli anni e over 50, risalire sulla giostra del lavoro è quasi impossibile. Raccomandazione I disoccupati di lunga durata in Europa rappresentano attualmente il 5% della popolazione attiva e la metà dei disoccupati. L’Italia è messa peggio: rispettivamente il 7,8% della popolazione attiva e il 61,4% del totale disoccupati. Le quote variano tra i diversi paesi: si va dall’1,5% e dal 27,2% dell’Austria al 19,5% e al 73,5% della Grecia. Per questo, l’Europa lancia una forte raccomandazione e propone un piano, che prevede che tutte le persone in cerca di lavoro disoccupate da più di 12 mesi siano oggetto di un esame individuale e di un accordo di reinserimento in un posto di lavoro, offrendo loro un piano concreto e personalizzato per tornare al lavoro. Quanto più passa il tempo e le persone rimangono escluse dal mercato del lavoro, tanto è più complicato che vengano nuovamente assunte. Dei 12 milioni di disoccupati di lunga durata della Ue, più del 60% sono senza lavoro già da più di due anni consecutivi. E ogni anno, una persona su cinque getta la spugna e va a infoltire l’esercito degli inattivi. La sfida La nuova sfida dei servizi al lavoro in Europa e in Italia è molto ardua, anche perché non tutti i paesi hanno esperienza di vere politiche attive del lavoro. Prevalgono spesso le politiche passive, che offrono un’indennità di sostegno al reddito ma scarsi servizi. In Italia questa è una delle patate bollenti che finiranno in mano alla nascente Agenzia Anpal (Agenzia nazionale per le politiche del lavoro), prevista dal Job Act (Dlgs.150 del 24 settembre), che vedrà la luce e l’operatività nel primo Due anni Il periodo dopo il quale molti disoccupati si scoraggiano, smettono di cercare un impiego e passano ufficialmente nella categoria degli inattivi trimestre 2016. La proposta europea prevede azioni specifiche per i disoccupati di lunga durata da parte dei servizi all’impiego: incoraggiare l’iscrizione dei disoccupati di lunga durata presso un servizio all’impiego; fornire a ciascun disoccupato di lunga durata una valutazione individuale approfondita e un bilancio di competenze entro e non oltre i primi 18 mesi di disoccupazione; offrire un’opportunità di reinserimento in un posto di lavoro a tutti i disoccupati di lunga durata iscritti entro 18 mesi. Se i disoccupati di lunga durata corrispondono alla metà dei disoccupati totali, solo il 20% dei programmi europei sono loro destinati e in vari paesi i disoccupati di lunga durata non hanno accesso a servizi personalizzati. I programmi offerti a questa categoria di disoccupati spesso non riescono a coinvolgere i datori di lavoro. [W. P.] INCENTIVI PER I NEO-IMPRENDITORI Cinquanta milioni a tasso zero per giovani e donne stero dell’Economia. Finora Invitalia ha gestito e finanziato 52 contratti di sviluppo, 2.020 imprese create con l’autoimprenditorialità e 604 startup innovative. Molti hanno usufruito dei servizi di Invitalia. Come Sara Vaccarezza, genovese, che aveva due passioni: la chimica e la veterinaria. Un’insegnante alle superiori le suggerisce di unirle. E così prima si diploma come perito chimico, poi ottiene una laurea in medicina veterinaria e la specializzazione in Patologia generale e diagnostica di laboratorio. Incontra in un laboratorio locale Alberto Franceschi, che diventerà più tardi suo socio, anche lui veterinario. Alberto le suggerisce di fa- Dal 13 gennaio Parte l’iniziativa «Nuove imprese a tasso zero» per chi vuole avviare un’impresa re domanda a Invitalia per aprire una microimpresa: sul territorio mancava una società in grado di fornire servizi innovativi in un settore molto tradizionale. In fondo, Sara i requisiti li aveva e il know how anche. Nel 2012 nasce La Lanterna, un laboratorio di analisi chimico-cliniche in campo veterinario a scopo diagnostico e di ricerca. Oggi l’azienda è cresciuta e può vantare partnership con alcuni dei maggiori laboratori di analisi e diagnostica del territorio ed è diventata un punto di riferimento a livello nazionale. Di Invitalia hanno usufruito anche i fratelli Mario e Sonia Cerase, che hanno lanciato la Mcs Hydraulic di Aria- no Irpino, che oggi progetta e produce raccorderia in acciaio inossidabile per tubi flessibili e rigidi; così come la Rotalactis, la società di Colleretto Giacosa (Torino), che opera nel settore degli integratori alimentari e che ha fatto domanda a Invitalia per ottenere gli incentivi per la valorizzazione economica dei brevetti. La nuova tornata di incentivi è rivolta a imprese partecipate in prevalenza da donne o da giovani tra i 18 e i 35 anni. Le imprese devono essere costituite in forma di società da non più di 12 mesi. Anche le persone fisiche possono richiedere i finanziamenti, purché costituiscano la società entro 45 giorni. Le agevolazioni sono concesse nell’am- Domande online L’unica forma ammessa per candidarsi è quella digitale attraverso il sito di Invitalia bito del regolamento de minimis e prevedono un finanziamento agevolato a tasso zero della durata massima di otto anni, che può coprire fino al 75% delle spese totali. Le imprese devono garantire la restante copertura finanziaria. Sono finanziabili le iniziative per produzione di beni nei settori industria, artigianato e trasformazione dei prodotti agricoli; fornitura di servizi alle imprese e alle persone; commercio di beni e servizi; turismo. Le attività turistico-culturali e l’innovazione sociale sono considerate di particolare rilevanza. La domanda può essere inviata dal 13 gennaio 2016 esclusivamente online, sul sito di Invitalia. [W. P.] LA STAMPA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 . Lavoro in corso .19 Unique Lights purifica l’aria Cover 50, ricavi a 13 milioni La Lidl ha inaugurato ad Arcole (Verona) il suo Centro d’infanzia capace di ospitare fino a 120 bambini, dai 3 mesi ai 6 anni, figli dei collaboratori della catena di distribuzione. La struttura è di 4.000 metri quadrati, e garantisce un consumo energetico sostenibile con un impianto fotovoltaico di 30KW. Unique Lights Italia lancia sul mercato italiano Acll (Air Clean Led Lighting), una innovazione nel campo dell’efficienza energetica e della purificazione dell’aria. Il sistema è pensato per strutture di cura, residenze per anziani, farmacie, ambulatori pubblici e privati, scuole e altri ambienti pubblici. Cover 50, l’azienda specializzata nei pantaloni di alta gamma, archivia i primi sei mesi del 2015 con 13 milioni di euro di ricavi, di cui il 60% dal mercato estero. Il 69% delle vendite è costituita dalla linea uomo (PT01, foto a sinistra) che ha raggiunto i 9 milioni (+ 6,2%) mentre 1,3 milioni vengono dalla linea PT01 Woman Pants. Le materie prime Lidl apre il Centro d’infanzia Incertezza sul petrolio nel 2016 Morgan Stanley vede il rimbalzo “È ora di tornare a puntarci” Ma Goldman Sachs e altri analisti restano scettici SANDRA RICCIO MILANO I l prezzo del petrolio si è un po’ ripreso dalla caduta di agosto quando aveva raggiunto i minimi dal 2009 a quota 45 dollari. Da allora i valori sono risaliti intorno ai 50 dollari. Difficile dire come si muoverà in futuro l’oro nero, di certo nel recente passato ha mostrato di poter arrivare a livelli molto più bassi: nel 2008 quotava a 37 dollari, stessa area segnata nel 2004. Di sicuro contro una ripresa rema l’eccesso di offerta, insieme alla frenata dell’economia cinese e alle tensioni per le crisi internazionali. In settimana, la Iea (Energy Information Administration) ha detto di vedere un rischio di rallentamento della domanda di greggio nell’intero 2016, un fattore che, unito al probabile ritorno sul mercato internazionale dei barili di greggio iraniani, potrebbe mantenere un eccesso di offerta anche per l’anno prossimo. «Oggi la produzione giornaliera è di 98 milioni di barili mentre i consumi si fermano a 95 milioni che vuol dire un eccesso di 3 barili – dice Massimo Siano di Etf Securities -. I nuovi accordi con l’Iran potranno, entro il 2020, far salire questa eccedenza a 7 milioni di barili». Gli analisti non concordano sul futuro dell’oro nero. Qualcuna delle grandi case azzarda già un ritorno delle materie prime, greggio incluso. La scorsa settimana Morgan Stanley, per prima tra le grandi società Usa, si è espressa a favore di un impegno sul fronte delle commodity suggerendo che è arrivato la settimana dei cambi CARLO ALBERTO DE CASA* «Occasioni in Corea e a Singapore» 5 domande a Gian Paolo Bazzani ad di Saxo Bank Gian Paolo Bazzani, amministratore Delegato di Saxo Bank Qual è la vostra scommessa sui mercati, da qui a fine anno? ANSA EPA il momento di ricominciare a investire in questo comparto. Pochi giorni prima Goldman Sachs aveva invece ribadito di non vedere nessun segnale positivo per i metalli industriali, l’oro e il petrolio. Per gli investitori, l’oscillazione del prezzo del petrolio, può significare un’opportunità. La strada più battuta è quella degli Etc legati al petrolio che scommettono sia sul rialzo sia sul ribasso dei prezzi. Gli Etc, ovvero gli Exchange traded commodities, sono strumenti che replicano l’andamento delle materie prime sottostanti come Brent o Wti. A Piazza Affari sono quotati quasi una trentina di questi strumenti, sono altamente Eccesso di offerta Prima o poi il mercato riassorbirà i troppi barili ce si accumulano ma per ora i segnali sono deboli speculativi, adatti a chi conosce a fondo la materia. Chi di recente ha utilizzato un Etc per scommettere sulla caduta del prezzo dell’oro nero ha portato a casa rialzi anche superiori al 50% in un mese. Per chi vuole scommettere sulla ripresa del settore petrolifero, la strada consigliata dagli esperti è quella degli Etf che investono sul settore energetico. Nel loro paniere hanno i titoli legati all’andamento del petrolio con in più una storia societaria dell’azienda che spesso fa da paracadute alla volatilità. A Milano sono disponibili Etf sullo Stoxx Oil and Gas e sull’indice mondiale energetico, oltre che sull’indice settoriale dell’S&P500. «Guardiamo oltre l’Europa e lontano dagli Stati Uniti. Crediamo piuttosto nelle opportunità che offrono i Paesi emergenti, con Singapore e Corea del Sud in cima alla lista dei nostri preferiti. E’ su queste due aree che abbiamo puntato gran parte della nostra quota azionaria in portafoglio. Pensiamo che faranno meglio di altri Paesi e che, a fine anno, il rapporto prezzo/ utile delle società quotate su questi listini sarà migliore di quello degli Usa. Samsung è l’azienda che ci piace di più». Perché non l’Europa? «Perché nei prossimi mesi pagherà le difficoltà nella ripresa che stenta a ingranare e dovrà fare i conti con le pesanti conseguenze dello scandalo Volkswagen che contribuirà a deprezzare i mercati europei. Quello che è stato definito “diesel-gate” finirà per bruciare posti di lavoro, specie tra le aziende fornitrici del colosso tedesco. Le conseguenze si avvertiranno anche sulla fragile ripresa». Cosa prevedete per l’Italia? «I segnali positivi che si vedono in questi mesi sono legati a fattori eccezionali, come l’ab- bondante disponibilità di liquidità grazie al Qe, ai tassi bassi e al greggio a buon mercato. Serviranno riforme radicali per evitare che, una volta che questa finestra favorevole si sarà richiusa, il Paese non venga di nuovo stritolato sui mercati. La riforma del lavoro va nella direzione giusta ma non basta, servono seri interventi sulla pubblica amministrazione, sul fisco, sul lavoro e sulla scuola. Ci vuole tempo, certo, ma diciamo che se entro cinque anni non si saranno fatti progressi radicali sul piano delle riforme, allora l’Italia rischierà di trovarsi sullo stesso binario della Grecia». Piazza Affari quindi è fuori dai vostri radar? «Sul listino di Milano ci piacciono le micro tendenze che vediamo emergere e che potranno dare soddisfazioni anche agli investitori. Mi riferisco alle piccole idee imprenditoriali di cui il nostro Paese è ricco. Anche le popolari, con la riforma in corsa, potranno offrire opportunità interessanti con possibili aggregazioni in arrivo». L’Ipo di Poste Italiane vi sembra un’opportunità? «Non vediamo grandi spunti. Si tratta di un’operazione con dei punti interrogativi. A partire dall’efficienza del business che non sembra al pari di quello di molti concorrenti anche più piccoli. E poi si tratta di vedere se le attività finanziarie, che il gruppo oggi offre e che rappresentano una fetta importante del giro d’affari pari al 40%, potranno davvero restare inglobate nel business del gruppo». IN ATTESA DELLE MOSSE DI DRAGHI I mercati guardano alla Bce e premiano il dollaro Le due valute L'andamento del cambio euro-dollaro nell'ultimo mese 1,14950 C ontinua l’altalena sul cambio euro/dollaro, con il rapporto fra le due valute che ha concluso, venerdì sera, le contrattazioni a 1,1350, ancora all’interno dell’ampio canale laterale fra 1,08 ed 1,15 che ha caratterizzato l’ultimo semestre. Nella prima parte della scorsa ottava i prezzi erano arrivati in area 1,15, scontando ancora le aspettative per ulteriori ritardi nel rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Nelle sedute di giovedì e venerdì gli operatori hanno invece concentrato maggiormente la loro attenzione sull’ipotesi relati- mercati e gestori 1,14603 1,13475 1,14950 17 set 20 Set 22 Set 24 27 Set Set 29 Set 1 4 6 Ott Ott Ott 2015 Fonte: Piattaforma MetaTrader - ActivTrades 8 11 Ott Ott 13 15 Ott Set 1,15005 1,14815 1,14825 1,14430 1,14235 1,14045 1,13850 1,13660 1,13475 1,13275 1,13080 1,12890 1,12695 1,12506 1,12315 1,12120 1,11930 1,11735 1,11545 1,11350 1,11160 1,10965 1,10775 Le candele giapponesi sono il metodo più usato in borsa per analizzare le quotazioni in quanto includono 4 valori per ogni seduta: apertura, chiusura, massimo e minimo. Il corpo della candela è dato dai valori dell'apertura e della chiusura della seduta. Candela verde: quando la chiusura di seduta è ad un valore superiore rispetto a quello dell'apertura. Candela rossa: se la chiusura è ad un valore inferiore rispetto a quello dell'apertura. I due estremi, definiti tecnicamente "shadow" rappresentano il massimo di giornata (la linea sul lato superiore della candela) e il minimo di giornata (al di sotto di ciascuna candela). In caso di chiusura sui minimi o sui massimi la candela sarà priva di una (o entrambe) le shadow. - LA STAMPA va a un possibile ampliamento del Quantitative Easing da parte di Draghi, tornando ad acquistare dollari. Dopo alcune settimane di debolezza, è tornata ad essere oggetto di forti acquisti anche la sterlina, dopo i dati sulla disoccupazione nel Regno Unito, ai minimi da 7 anni (5,4%). Il pound inglese è così risalito oltre quota 1,54 nei confronti della banconota verde, Acquisti anche sulla sterlina Metalli preziosi in rimonta riportandosi, al tempo stesso, oltre quota 1,36 sull’euro. I riflettori restano però accesi anche sui metalli preziosi, con oro ed argento che continuano a spingere sull’acceleratore. Il metallo giallo ha recuperato circa dieci punti percentuali dai minimi toccati nello scorso luglio, risalendo da 1.070 a 1.180 dollari l’oncia, avvicinando così la prima significativa resistenza in area 1.200. Conferma positiva anche dal palladio, che ha chiuso le contrattazioni sopra quota 700, mentre il platino, oggetto di forti vendite a fine settembre sulla scia del dieselgate, ha invertito la rotta, tornando sopra la soglia dei 1.000 dollari l’oncia. In calo il petrolio, con la quotazione del Wti a 47,26 dollari, mentre il Brent viaggia poco sopra i 50 dollari al barile. *Capo analista ActivTrades Londra 20 .Lavoro in corso STAMPA .LA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 made in Italy IL JOBS ACT IL CAPORALATO E LE AGENZIE Il contratto a tutele crescenti non ha danneggiato le agenzie, la somministrazione sia a tempo determinato che indeterminato ha ancora molte potenzialità Chi fa il furbo non ha diritto di cittadinanza nel nostro settore. Mi rammarico che anche per la legge sul caporalato nessuno abbia avuto l’idea di ascoltarci L’intervista L’azienda in cifre 46 per cento Filiali in Italia Fatturato 2014 400 milioni di euro 38 10 in Lombardia La percentuale dei clienti di Openjobmetis attivi da almeno tre anni in Piemonte Ebitda 2014 119 13 milioni di euro 8 totale Massa di clienti milioni Lavoratori somministrati nel 2014 5.000 Pronti per Piazza Affari Centodiciannove filiali, 400 milioni di fatturato e 570 dipendenti. Sono i numeri di Openjobmetis che dopo una serie di acquisizioni punta adesso a quotarsi a Piazza Affari. L’ad Rosario Rasizza conferma di aver presentato la domanda di ammissione sul segmento Star di Borsa Italiana. Sarà prima agenzia di lavoro a puntare sul mercato azionario Dipendenti Il valore di euro in corsi di formazione professionale erogati all’anno 40.000 570 - LA STAMPA L’AGENZIA PER L’OCCUPAZIONE “Openjobmetis farà incontrare giovani e imprese innovative” Il presidente Vittorelli: in Italia vogliamo diventare la prima piattaforma che aggrega i servizi delle risorse umane per start up e piccole aziende La storia WALTER PASSERINI MILANO Openjobmetis nasce nel 2012 dalla fusione tra Openjob e Metis. Entrambe le aziende erano state fondate all’inizio degli anni 2000 avevo anticipato a luglio, ora lo confermo: abbiamo presentato alla Borsa italiana la domanda di ammissione alla quotazione presso il mercato telematico azionario (Mta) sul segmento Star. Con noi il lavoro va in Borsa. Se tutto procede, entro l’anno saremo quotati». È soddisfatto Rosario Rasizza, classe 1968, amministratore delegato di Openjometis, la prima agenzia per il lavoro italiana a scommettere sul mercato azionario. «L’ Quindi puntate anche su nuove ulteriori acquisizioni? «Nella nostra vita abbiamo acquisito diverse società del settore con l’aiuto del fondo Wise: da Pianeta Lavoro a In Time, da QuantoccoRre a Job. La svolta è stata l’acquisizione di Metis che vede la nascita di Openjobmetis dal gennaio 2012. In seguito abbiamo acquisito Corium nell’outplace- Le agenzie hanno anche un compito di sviluppo delle culture del lavoro. «Si, certamente. Prendiamo il tanto bistrattato lavoro manuale: noi crediamo che sia una grande risorsa. Tra l’altro i mestieri manuali sono tra i più ricercati: è una specializzazione che riguarda molti, pasticceri, meccanici, idraulici. Siamo un sostegno ai migliori mestieri artigiani che sono un’eccellenza italiana». Fate molta formazione professionale. C’è un corso che ricorda? «Quello che ricordo con emozione è un corso per calzaturieri a Empoli. L’azienda stava chiudendo. Abbiamo organizzato un corso di formazione professionale per 25 ragazzi, che hanno imparato e prodotto centinaia di paia di scarpe, che poi abbiamo regalato alle associazioni di volontariato». Ma perché, insieme al presidente Marco Vittorelli e agli azionisti, avete pensato alla quotazione? «Il mercato della somministrazione di lavoro in Italia è molto frammentato e offre ampi spazi e opportunità che intendiamo cogliere anche grazie alla quotazione. Abbiamo un progetto di sviluppo in Italia: vogliamo diventare la prima piattaforma che aggrega i servizi del lavoro e delle risorse umane, puntando sull’italianità, non in modo astratto, ma a sostegno delle splendide piccole e medie aziende italiane che sono in risveglio». diritto di cittadinanza nel nostro settore. Mi rammarico che anche per la legge sul caporalato nessuno abbia avuto l’idea di ascoltarci. Ecco, ci sentiamo inascoltati e non veniamo mai convocati nel tavoli dei centri decisionali, non per fare lobby, ma per essere ascoltati, vista la nostra esperienza del mercato del lavoro. A gennaio come Assosomm, una delle due associazioni delle agenzie, faremo un grande incontro sull’illegalità nel lavoro agricolo e sul caporalato». ment. Oggi abbiamo 119 filiali, con 400 milioni di fatturato e 570 dipendenti». Nel mercato circola la voce che la quotazione è la precondizione per essere acquisiti da un grande gruppo mondiale. Da cacciatore diventerete preda? «Noi andiamo avanti nel nostro progetto di rafforzamento che comprende tutta la filiera del lavoro e delle risorse umane. Il mercato è libero e aperto. Se ci sarà chi vorrà comperare lo valuteremo in quel momento». Certo che il Job Act con il contratto locomotiva a tutele crescenti ha eroso il campo delle agenzie del lavoro. «Non direi, anzi, la somministrazione sia a tempo determinato che indeterminato ha molte potenzialità: come è successo negli altri paesi potremmo arrivare al 2%. Concordo sul fatto che il contratto a tempo indeterminato sia la formula migliore, ma se un imprenditore assume solo perché ci sono gli sconti e gli sgravi allora per lui è una rovina. Se invece crede nell’azienda e nel prodotto allora è giusto che lo faccia». La leggenda narra che la somministrazione crea precarietà e costa meno. «Niente di più sbagliato, è una bufala. Noi costiamo di più perché offriamo un servizio professionale ad alto valore aggiunto. Risolviamo con rapidità i problemi di picco di un’azienda aiutandola a trovare le risorse migliori. Lavoria- mo sulla filiera media e corta della flessibilità. Il nostro settore ha il miglior welfare categoriale che ci sia, che paghiamo di tasca nostra: formazione, sostegni al reddito e così via. Ci sentiamo paladini della buona flessibilità». Ma molti ancora diffidano e vi definiscono mercanti di persone. «Ma non è affatto così. Non facciamo pura intermediazione, offriamo servizi. Ci sono molte buone leggi nel campo del lavoro, l’importante è applicarle bene; se poi c’è qualcuno che se ne approfitta abbiamo il dovere di colpirlo». Nella vicenda del caporalato è stata coinvolta qualche agenzia. «Ripeto, chi fa il furbo non ha 6 acquisizioni Openjobmetis ha fatto shopping più volte: da Pianeta Lavoro a In Time, da QuantoccoRre a Job. La svolta è stata l’acquisizione di Metis che vede la nascita di Openjobmetis dal gennaio 2012. Poi è stata acquisita Corium Che cosa consiglia ai giovani che per la prima volta cercano un lavoro? «Innanzitutto dico loro: venite, entrate in un’agenzia, non cercate occasioni solo con Internet. Ovviamente i giovani devono lavorare sul loro curriculum, deve saper fare qualcosa che li distingua dagli altri. Apprezzo curriculum di taglio culturale o umanistico, ma credo che per entrare nel mondo del lavoro sia necessario avere un obiettivo e una finalità di tipo pratico». Che cosa le piace di più del suo lavoro? «Conoscere, girare l’Italia e scoprire la bellezza delle piccole e medie imprese, ascoltare le loro storie e la sana follia di imprenditori che, venuti dal nulla, hanno creato e messo in moto il patrimonio e il successo dell’impresa italiana». 1 LA STAMPA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 . Lavoro in corso .21 Harmont & Blaine apre a Parigi I gioielli Damiani promuovono gli atleti e le manifestazioni sportive dell’Aeronautica Militare. Presso la Casa dell’Aviatore a Roma, Damiani e Aeronautica hanno firmato un accordo di collaborazione che impegna la casa di gioielli a valorizzare l’immagine dell’arma aerea, con attenzione alla squadra di equitazione. Harmont & Blaine ha aperto a Parigi la prima boutique. Si tratta della prima tappa del piano di lancio del marchio del Bassotto in Francia. La boutique su due piani si trova al 35 di Boulevard des Capucines, una delle principali vie dello shopping parigino e ospiterà le collezioni Uomo, Donna e Junior del marchio italiano. L’azienda Damiani si allea con l’aeronautica Pedersoli assiste Exor per l’Economist Lo studio legale Pedersoli e associati ha assistito Exor nel perfezionamento dell’acquisto delle azioni ordinarie (27,8%) e delle azioni speciali B (100%) del gruppo The Economist da Pearson per 287 milioni di sterline (392 milioni di euro). Exor passerà dal 4,7% al 43,4% del gruppo The Economist. LA RETE DI SUPERMARKET SPECIALIZZATI Stile, qualità e amore per gli animali La passione vincente di Arcaplanet Il gruppo cresce del 20% all’anno e punta a espandersi all’estero In crescita L’AZIENDA FESTEGGIA 125 ANNI L’interno di un supermercato Arcaplanet Nella foto in basso l’amministratore delegato Michele Foppiani I biscotti Gentilini raddoppiano la sede e puntano sulla Cina GIUSEPPE BOTTERO U ent’anni fa c’erano un gruppo di amici, la passione per i cani, un’idea: visto che i supermercati continuano a crescere, perché non crearne uno interamente dedicato ai prodotti per animali? Oggi l’amore per i quattrozampe - soprattutto per i setter irlandesi - è intatto, ma ai primi due punti vendita, aperti ad Alessandria e Chiavari, se ne sono aggiunti 145, in tredici regioni d’Italia. «Entro il 2017 arriveremo a quota 200» sorride il fondatore e amministratore delegato Michele Foppiani. A quel punto, i negozi a marchio Arcaplanet sbarcheranno anche in Europa. Sulla cartina geografica dell’ad, al momento, ci sono tre Paesi: Francia, Austria e Svizzera. «Il modo più semplice sarebbe fare qualche acquisizione - dice -. Ci stiamo guardando attorno, ma non è semplice». V Daniela Brignone 125 anni di bontà (1890-2015) PALOMBI EDITORI Partner ha rilevato la maggioranza del gruppo da Credem Venture Capital, confermando Foppiani alla guida. A quel punto, con una struttura più solida, il manager ha spinto sull’acceleratore. La leva? Prodotti e stile made in Italy, un valore aggiunto, ragiona il manager, anche quando si parla di animali. Fatturato +20 Il gruppo, 135 milioni di fatturato nel 2014 (+20% sull’anno precedente), si appresta a chiudere il 2015 di corsa: Foppiani stima di raggiungere i 210 milioni di ricavi nel giro di due anni. Lo sviluppo, racconta, passa dai nuovi punti vendita e dall’accelerazione sul web. Nelle ultime settimane, sulla mappa Arcaplanet, si sono aggiunte Milano, Roma, n libro per raccontare il passato, un investimento da 20 milioni per proiettarsi nel futuro. I biscotti Gentilini festeggiano i primi 125 anni di attività e rilanciano, raddoppiando gli stabilimenti. «Abbiamo appena acquistato un terreno di 6 ettari vicino a Roma dove costruiremo un nuovo polo in cui produrre le nostre fette biscottate», racconta Paolo Gentilini, presidente e amministratore delegato che rappresenta la terza generazione del gruppo fondato da Pietro Gentilini. Una realtà che oggi fattura circa 30 milioni l’anno e impiega 90 dipendenti tra fissi e stagionali, «passata attraverso due guerre mondiali», dice l’ad con orLa copertina goglio. I biscotti a Il libro “Biscotti base di farina, zucP. Gentilini” chero, burro, miele e (Palombi Editori) vaniglia venduti nelle iconiche scatole di latta restano il «marchio di fabbrica», ma nel tempo si sono aggiunte linee salutistiche, e altre dedicate ai bambini. Per crescere, racconta Paolo Gentilini, l’azienda sta puntando anche su nuove forme di distribuzione, a partire dai «temporary shop» all’interno delle stazioni. «E’ un modello che funziona - dice - Soprattutto a Roma Termini, una delle più trafficate d’Europa». I biscotti «made in Roma», però viaggiano anche all’estero. «Abbiamo scelto la politica dei piccoli passi, ma stiamo crescendo, soprattutto in Cina e in America del Nord - spiega l’ad -. Inoltre i nostri biscotti sono in vendita negli store Eataly». [G.B.] La formazione Trieste. «Presto toccherà a Varese e Bolzano», prosegue. Il peso dei fondi La scossa è arrivata nel 2010, quando il fondo Motion Equity ATTIVITA’ COMMERCIALI Negozi/aziende acqu./gerenze ACQUISTIAMO conto terzi attività industriali, artigianali, commerciali, turistiche, alberghiere, immobiliari, aziende agricole, bar. Clientela selezionata paga contanti. Business Service Group 02.29518272. IMMOBILIARE VENDITA Italia LAMPEDUSA splendido caseggiato nuovo davanti al mare ed alla spiaggia (100 metri) con 16.000 mq terreno recintato da muro in pietra, 8 vani, 4 bagni, cucina, ampie verande circa 250 mq arredo compreso, vista mare € 990.000. (C.E. E Ipe 93kwh/mq). Telefona per vedere 035.4720050. SARDEGNA direttamente sulla spiaggia villa nuova con giardino a conine demanio, 8 locali, 4 bagni, cucina, portico, veranda, autentica rarità € 595.000 (C.E. B Ipe 43kwh/mq). Telefona per vedere 035.4720050. Locali, ufici, capannoni VIA SANSOVINO locale 4.000 mq, altezza 10 metri divisibile, attrezzatissimo, adatto tutte le attività. 80 parcheggi Camper, furgoni e pulman. € 180/mq. Tel. 347.4188331. Il 90% dei 138 fornitori - dal cibo agli accessori - ha base in Italia. E per garantire un servizio all’altezza gli oltre 700 addetti - età media, trent’anni vengono formati in una scuola interna all’azienda. «Abbiamo aperto una “Academy” in cui ogni nuovo assunto, per due mesi, entra in contatto con i nostri valori e la nostra. I clienti vanno seguiti, vezzeggiati», spiega Foppiani. Lo sprint sul web Il gruppo, da quest’anno, ha cambiato marcia anche sul web, puntando con forza sull’ecommerce. Gli ordini arrivati su Internet vengono smistati ai due centri di logistica: il primo, ventimila metri quadri, è a Tortona (Alessandria), l’altro, più piccolo, a Castel Romano.«È un canale che va sviluppato - dice l’ad -. Vogliamo investire molto, e sarà un driver di crescita importante». 22 .Lavoro in corso STAMPA .LA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 La posta di Maggi A CURA DI GLAUCO MAGGI [email protected] COORDINAMENTO DI AGNESE VIGNA [email protected] Le lettere vanno spedite alla redazione di TuttoSoldi in via Lugaro, 15 Le garanzie del fondo obbligazionario È importante che la diversificazione di titoli sia ampia in termini di rischio-rating e di rischio-Paese 1 Ho un fondo Obbligazionario Euro Governativo a Breve Termine, della Pioneer Investment Management Sgr, che avevo acquistato nella convinzione che non potesse mai avere un rendimento negativo, anche perché’ mi era stato presentato come “sicuro” dal promotore. Ho controllato a inizio ottobre sul sito della Borsa e ho scoperto che sta invece perdendo lo 0,04% a un mese e lo 0,22% da inizio d’anno. Come può capitare? C. M. Succede, e non è misterioso soprattutto di questi tempi. Diverse emissioni di bond governativi tedeschi, ma anche finlandesi e olandesi, forti della loro Tripla A, “nascono” addirittura già con un interesse effettivo negativo. Tanti gestori li comprano comunque, perché ne apprezzano l’estrema sicurezza. In un contesto di tassi bassissimi anche per emittenti non a Tripla A (come l’Italia) e di potenziale ed estrema volatilità, per esempio, se la Grecia fallisse o ci fosse qualche altra forte crisi, la corsa a rifugiarsi nei Bund tedeschi aumenterebbe la quotazione di questi ultimi bond, e il portafoglio ne avrebbe un beneficio. Il segno meno sul rendimento di questo fondo da un anno a questa parte, insomma, potrebbe essere considerato un “costo” che ha l’aspetto positivo di offrire una sorta di assicurazione. Analizzando il dettaglio del portafoglio si nota poi che la diversificazione di titoli è ampia in termini di rischiorating e di rischio-paese, e ciò comporta una certa volatilità delle quotazioni e la possibilità di un risultato complessivo negativo. Il benchmark dichiarato del fondo è per il 50 per cento l’Mts Bot Lordo ex Banca d’Italia (indice dei titoli di Stato italiani a breve) e per il 50% il Citigroup EuroBig (indice Broad Investment Grade, un largo universo di bond con rating da investimento) a 1-3 anni. Questa seconda componente è fatta per il 22% da titoli governativi o aziendali con rating S&P AAA, per il 36,5% AA, per il 10,2% A, per il 31,3% BBB. La diversificazione geografica è per il 22% in emissioni francesi, per il 17% tedesche, per il 16% italiane, per l’11% spagnole, per il 6% olandesi, e il resto in altri paesi dell’Ue. ? il quesito conduce una forte battaglia per una legge che consenta ai datori di lavoro di scaricare integralmente il costo del lavoro (paga e contributi) dalla propria denuncia dei redditi. A essi si chiede di essere “datori di lavoro” ma senza i riconoscimenti concessi a tutti gli altri. E tutto sta sulle spalle e tasche della famiglia! Docente di scuola media Il costo del lavoro domestico 1 Sono nato il 22 novembre 1 Il lavoro di colf e badanti ha raggiunto cifre forti e garanzie che nessun giovane laureato appena assunto può raggiungere. I contributi Inps spesso sono versati a vuoto perché poche badanti avranno la pensione minima. Molti assumono in nero, però con tutti i rischi che ciò comporta. Tutta la materia dovrebbe essere riesaminata valutando anche le esigenze dei datori di lavoro, quasi sempre persone anziane la cui pensione è la metà di quanto devono pagare. G. O. È per questi motivi e per altri collaterali e simili che l’associazione Assindatcolf 1952, lavoro come docente in una scuola media statale da febbraio 1975. Quando potrò andare in pensione? F. C. Nell’anno 2017, raggiungendo in quell’anno il requisito, chiesto dalla legge, di 42 anni + 10 mesi di anzianità contributiva. Pensione a 70 anni Ho diritto a un vitalizio? Ho 70 anni e 14 di contributi effettivi versati dal 1999. Sono proprietaria della prima casa e sono in comunione legale dei beni con mio marito che già riceve la sua pensione. C. O. Le condizioni per dire addio al riscaldamento centralizzato La riforma del condominio (art.1118 cod. civ.) prevede che il singolo condòmino possa staccarsi dall’impianto centralizzato di riscaldamento (solo) se dal suo distacco non derivino notevoli squilibri di funzionamento dell’impianto o aggravi di spesa per gli altri condòmini (letteralmente, il «notevoli» parrebbe non riferirsi anche agli aggravi). Il condòmino distaccatosi deve solo (più) contribuire alle spese per la manutenzione straordinaria, per la conservazione e per la messa a norma dell’impianto (questione delicata nel caso di lavori costosi all’impianto centrale rimasto in funzione, anche con riferimento all’obbligatoria contabilizzazione entro il 31.12.2016). Il distaccante si procurerà una relazione tecnica idonea a dimostrare la sussistenza delle condizioni suddette e ne darà comunicazione all’amministratore (che avrà cura di convocare un’assemblea per informare i condòmini); il condominio potrà ovviamente controbattere con proprie relazioni tecniche idonee a di- mostrare il contrario, per opporsi al distacco, specie per distacchi ulteriori rispetto al primo, atteso -a quel punto- il probabile notevole squilibrio termico o aggravio di spesa. E se il distacco è vietato da un regolamento condominiale contrattuale ? Un orientamento ritiene che, poiché il nuovo art. 1138, comma 4, cod. civ. non prevede l’inderogabilità dell’art. 1118, comma 4, ne discenderebbe che il regolamento condominiale può vietare il distacco dall’impianto centralizzato; già prima della La possibilità della pensione a 70 anni per la quale basta un solo quinquennio di contribuzione è riservata solo alle persone che hanno titolo alla pensione calcolata esclusivamente con il metodo contributivo, vale a dire a lavoratori che hanno iniziato l’attività dopo l’anno 1995. Lei ha perciò diritto alla pensione calcolata con il sistema contributo e quindi a 70 anni di età (più gli aumenti legati alla speranza di vita) avrà la pensione. All’Inps fanno gli scherzi? 1 Nato a dicembre ’72, inizio a lavorare nel novembre ’88, fra un mese avrò 27 anni di contributi versati. Ho chiesto all’Inps il calcolo della futura pensione ed ecco il responso con due opzioni: la prima nel 2034 con 46 anni versati e 62 anni di età, pensione solo al 62% con rimessione del 38% a titolo di penalità; la seconda opzione sposta l’anno nel 2042 con 70 anni di età e 54 anni di contributi, con pensione all’88% e con 12% di penalità. È così o all’Inps scherzano? Ventinove anni di contributi LUSSIANA NADIR 1 Ho 60 anni di età ed ho lavorato a partire dal 1977 fino al 2005, poi mi sono ritrovata a fare la casalinga. Avendo 29 anni di contributi e 60 di età posso avere qualche agevolazione per poter andare in pensione prima o dovrò aspettare fino al mio 67° compleanno di età? B. I. Sono purtroppo latore di cattive (per lei) notizie. Non c’è alcuna norma che possa anticipare il momento della sua quiescenza e perciò dovrà attendere la normale età pensionabile. Locazione commerciale 1 Ho stipulato un contratto riforma la giurisprudenza ritenne ammissibile un tale divieto (Cass. 18.9.2009, n. 20106). Un’ordinanza del Tribunale di Torino (20.1.2014) ha però precisato che non osta al distacco dall’impianto la natura contrattuale del regolamento di condominio che ne faccia (eventualmente) divieto; ha anche escluso l’applicabilità delle norme regionali (ostative) alle cause in materia di distacco dall’impianto di riscaldamento centralizzato. La questione è delicata ed occorre quindi farsi consigliare poiché, in certe Regioni (Piemonte, Lombardia ad esempio), il distacco con installazione di un impianto individuale è assai ostacolato da norme regionali, amministrative e tecniche e quindi rischioso. PIER PAOLO BOSSO CONFEDILIZIA Previdenza La colf incinta? Può essere licenziata BRUNO BENELLI ontrordine. Le colf e le badanti possono essere licenziate anche se aspettano un figlio. La clamorosa notizia viene dalla Corte di cassazione, sezione lavoro, che con sentenza 17433/2015 ha convalidato il licenziamento di una colf nonostante fosse incinta e questo stato fosse a conoscenza del datore di lavoro. Anzi, il licenziamento discriminatorio era avvenuto, a detta dell’interessata, proprio per la sola ragione della gravidanza. Ma la suprema Corte non è di questo avviso. Il testo unico delle leggi sulla maternità e paternità (decreto legislativo 151 del 2001) estende alle lavoratrici addette ai servizi domestici e familiari le norme di carattere generale, ma – e questo è il punto – non contempla il divieto di licenziamento dal- C l’inizio della gestazione fino al compimento dell’anno di età del bambino, previsto dal testo unico ma per tutte le altre lavoratrici. In realtà un divieto di licenziamento c’è. E’ previsto nel contratto collettivo nazionale del lavoro domestico, ma in versione ridotta: lo scudo protettivo arriva al termine del congedo obbligatorio. In sostanza il blocco – in ogni modo il licenziamento è sempre ammesso ogni volta che ci sia una Niente tutela alle lavoratrici del settore domestico giusta causa - va dall’inizio della gravidanza fino al termine del congedo di maternità, che può essere di tre mesi o di quattro nel caso in cui la lavoratrice abbia scelto e adottato la cosiddetta maternità flessibile (cioè quella che consente di lavorare fino a un mese prima della data presunta del parto e restare a casa per i quattro mesi successivi alla nascita del bambino, in luogo del classico sistema 2+3). La tutela è comunque condizionata dal fatto che la gravidanza sia iniziata nel corso del rapporto di lavoro. In altri termini se la colf è incinta prima dell’assunzione non può avere il sostegno del contratto di categoria. Questa differenza tra colf e lavoratrici di altri settori è giudicata dalle associazioni dei datori di lavoro, di fronte alle insofferenze dei sindacati, rispettosa della posizione delle donne tenuto conto delle particolari condizioni del lavoro domestico, le cui specificità escludono che la normativa contrattuale sia in tutto e per tutto identica a quella degli altri settori. Ma ora con l’intervento a gamba tesa della Cassazione (che, si badi bene, conferma le precedenti decisioni di primo e secondo grado, prese rispettivamente dal Tribunale e dalla Corte d’appello della Capitale, il che fa capire che questo indirizzo non è estemporaneo, ma sta radicandosi nella giurisprudenza) tutto viene rimesso in discussione. Sarà interessante vedere le prevedibili successive decisioni in materia per capire se i magistrati – di fronte a una situazione di estrema delicatezza come questa - vorranno di fatto applicare la posizione socialmente più “umana” del contratto. Nessuna delle due ipotesi. Credo che lei parta da un assunto sbagliato e cioè che la pensione sia pari al 100%. Non è così. Non c’è alcuna legge che penalizzi le pensioni del 12 e del 38%. E l’Inps non potrebbe “creare” penalità inesistenti. Guardi poi la seconda opzione: con essa lei avrebbe una pensione persino superiore all’80 per cento. di locazione commerciale della durata di 6 anni più 6. Alla scadenza dei 12 anni, non avendo comunicata la disdetta il contratto si è prorogato tacitamente di ulteriori sei anni. È possibile negoziare un nuovo canone? N.T. Per le locazioni di immobili a uso diverso da quello abitativo il contratto si rinnova tacitamente per un periodo di sei anni, a meno che non venga comunicata disdetta da una parte all’altra a mezzo di lettera raccomandata con preavviso di almeno 12 mesi. Allo scadere dei sei anni si rinnoverà per ulteriori sei anni alle stesse condizioni a meno che le parti prevedano di rinegoziare il contratto consensualmente. Hanno collaborato: GIANLUIGI DE MARCHI BRUNO BENELLI SILVIO REZZONICO, PRESIDENTE CONFAPPI domande e risposte Coniuge superstite, posso chiedere la riunificazione dei contributi Stato, Inps, Inarcassa per conto di mio marito defunto? V.S. Si. Insieme alla domanda di pensione indiretta lei deve far presente la situazione contributiva frastagliata di suo marito e chiedere che la pensione venga liquidata applicando i principi della totalizzazione gratuita. In caso di richiesta di pensione sociale da parte di mia moglie vorrei sapere se il Tfr preso quest’anno concorre a fare reddito. Biagio Concorre. La legge considera tutti i redditi “assoggettabili all’Irpef” e in essi è compreso il trattamento di fine rapporto o di fine servizio o buonuscita che dir si voglia. 1234567897ABBACD47EF8 LA STAMPA E 24 .Lettere e Commenti STAMPA .LA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA STAMPA COSA CHIEDE LA TURCHIA ALLA MERKEL GIAN ENRICO RUSCONI SEGUE DALLA PRIMA PAGINA on è misurabile con i tre miliardi di euro promessi alla Turchia per trattenere e gestire i milioni di profughi che ospita, provenienti dalla Siria, dall’Iraq, dall’Afghanistan e desiderosi di proseguire oltre, verso l’Europa, verso la Germania. Si tratta di un costo politico imprevedibile nelle sue conseguenze. Esso è implicitamente contenuto, senza giri di parole, nella dichiarazione del premier turco Ahmet Davutoglu in due frasi: «La Turchia si aspetta un’accelerazione nel processo di adesione all’Unione europea» e «la crisi non può essere risolta se non si risolve prima il conflitto in Siria». Sono affermazioni apparentemente ovvie e ragionevoli, ma cariche di un potenziale di pressione, se non di ricatto nei confronti dell’interlocutrice tedesca che parla a nome dell’Europa. In maniera del tutto inattesa infatti la Turchia si trova ad essere necessaria per risolvere o ridimensionare (almeno a breve e medio termine) il problema drammatico dei profughi. E avanza le sue controrichieste, sintetizzabili nella domanda di riconoscimento di nazione con le carte in regola per accogliere e gestire i profughi secondo tutte le garanzie di libertà richieste dall’Europa. In una parola at- N VACCINAZIONI INFORMARE NON BASTA PIÙ EUGENIA TOGNOTTI SEGUE DALLA PRIMA PAGINA er averne un’idea, basta una semplice ricerca su Google, combinando variamente poche parole chiave in italiano e in inglese - ad esempio vaccini, effetti collaterali, autismo, mercurio. Ripercorrendo a ritroso la storia della vaccinazione - risonante di vittorie su malattie, morte e disabilità, provocate da malattie prevenibili col vaccino - è possibile trovare solo un precedente con cui è possibile confrontare, fatte le dovute distinzioni, il movimento militante dei nostri giorni, in preoccupante crescita. Si tratta di quello che prese corpo, alla fine del XIX secolo nell’Europa della Belle époque, dove prende vita la «Lega internazionale degli antivaccinatori» che, in particolare in Inghilterra, conduce una vera e propria guerra contro il vaccino antivaioloso. Il fatto che le agghiaccianti devastazioni prodotte da quel temutissimo flagello fossero quasi cessate – gra- P tende il riconoscimento di essere un Paese democraticamente maturo. Ecco la scorciatoia per l’entrata a pieno titolo nella Ue. Ma, a questo punto, che ne è di tutte le critiche e le riserve che da anni vengono avanzate dall’Unione europea (e dalla Germania in particolare) alla Turchia per le sistematiche infrazioni dei diritti umani, della libertà di stampa e dello Stato di diritto? Che ne è del recente inaccettabile trattamento della minoranza curda o delle azioni militari contro le forze curde che combattono l’Isis? Sono sicuro che la cancelliera Merkel ha ben presente questi interrogativi, che hanno reso la sua visita a Istanbul intimamente gravosa, forse penosa. Non sappiamo se nei colloqui con il presidente Erdogan (di cui Frau Merkel ha lunga conoscenza) ne abbia parlato e in che termini. La cancelliera nelle settimane scorse ha messo in gioco, come non mai, la sua statura morale e la sua popolarità tentando l’impossibile «quadratura del cerchio tra moralità e pragmatismo» ( come ha scritto uno dei suoi molti ex-ammiratori ). Ma il risultato è stato per lei frustrante. Ed è rimasta sostanzialmente sola. Anche nella iniziativa che l’ha portata ieri a Istanbul a nome di una Europa che sostanzialmente sta a guardare come va a finire. Non sappiamo neppure come sarà accolta al suo rientro in Germania. Intanto però si annuncia un al- zie all’obbligatorietà più che decennale della pratica - non scoraggiava gli attivisti, che si facevano carico delle ammende dei «genitori» evasori che affrontavano persino il carcere. La rete attraverso la quale i sostenitori della causa diffondevano i loro argomenti - opuscoli, giornali, conferenze, raccolte di denaro – assicurava, per il tempo, la massima pubblicità: il vaccino predisponeva a malattie come difterite, tisi, febbre tifoide, sifilide. Comportava affezioni multiformi che influivano su quella che, al tempo, era un’ossessione: la decadenza della razza, la degenerazione della discendenza, spettro della degenerazione biologica. Di alcuni motivi d’agitazione dei progenitori degli antivaccinatori contemporanei sentiamo l’eco, come quelli della libertà civile e di quella di cura. Che, oggi, si accompagnano a temi come la sicurezza, l’efficacia, la medicina alternativa, la medicalizzazione della vita, la voracità delle multinazionali farmaceutiche, produttori di vaccini, la diffidenza nei confronti della scienza e del governo. Per non parlare delle teorie della cospirazione e del complotto, secondo le quali i signori della terra, per potere e ricchezza - da Bill Gates a Rockefeller - si servirebbero dei vaccini - oltre che di sostanze di uso alimentare modificate - per sfoltire la popolazione del pianeta, naturalmente per loschi interessi. Una parte dell’isteria antivaccini si nutre della perdita della memoria dell’età in cui quel prezioso ausilio non era La Stampa REDAZIONE AMMINISTRAZIONE TIPOGRAFIA 10126 Torino, via Lugaro 15, telefono 011.6568111, fax 011.655306; Roma, via Barberini 50, telefono 06.47661, fax 06.486039/06.484885; Milano, via Paleocapa 7, telefono 02.762181, fax 02.780049. Internet: www.lastampa.it. ABBONAMENTI 10126 Torino, via Lugaro 21, telefono 011.56381, fax 011.5627958. Italia 6 numeri (c.c.p. 950105) consegna dec. posta anno e 402,50; Estero: e 858,50. Arretrati: un numero costa il doppio dell’attuale prezzo di testata. tro insidioso problema tutto geopolitico. L’affermazione ovvia del primo ministro turco che la crisi dei profughi si supera con la soluzione del conflitto in Siria, ha un sottinteso che non è necessario esplicitare. È noto che sulla questione siriana Turchia e Russia hanno opinioni diametralmente opposte, affidate anche ai pericolosi giochi aerei nei cieli confinanti. Su questo punto la Germania è a disagio. La cancelliera Merkel ha genericamente espresso la sua preoccupazione per la natura non chiara dell’impegno militare russo in Siria. Ma si ha l’impressione che sia rimasta delusa dell’esito della sua mediazione (all’interno del Gruppo Normandia) per la composizione del conflitto russo-ucraino. Certo, tutti hanno salutato con soddisfazione gli accordi per far cessare le ostilità aperte e riprendere rapporti economico-energetici tra i due Paesi . Ma nella sostanza politica il vincitore è Putin che si tiene irreversibilmente la Crimea, fa rimandare sine die l’eventuale adesione dell’Ucraina alla Nato, esercita influenza sulle regioni ucraine ribelli, senza bisogno di esporsi militarmente. L’ulteriore avvicinamento all’Unione europea da parte della Turchia impegnata nell’area siriana e zone limitrofe è certamente un fattore di complicazione che non renderà facile il ruolo della cancelliera. Si sta aprendo una nuova fase carica di incognite. ancora entrato in scena e in cui tremende malattie come vaiolo o poliomielite, ma anche parotite e morbillo - erano mali comuni e spesso mortali. In qualche modo, insomma, il vaccino è vittima del suo stesso successo. Incubatore di disinformazione, Internet gioca un ruolo di primo piano nella diffusione delle informazioni anti-vaccinazione, che, a dispetto di ogni evidenza scientifica, si ostinano a sostenere il presunto legame tra vaccinazione trivalente e autismo. E ad opporre ai fatti biomedici e scientifici, modelli alternativi, una concezione olistica della salute, esercizi d’interpretazione sulla responsabilità genitoriale, la diffidenza nelle competenze. Le forze dell’irrazionalità sembrano avere la meglio: riconoscere depistaggio e disinformazione è difficile per cittadini confusi e frastornati da informazioni contraddittorie, con poca o nessuna comprensione della scienza e dell’importanza del metodo scientifico che procede verso la verità attraverso prove e riprove, verifiche e conferme da parte della comunità scientifica. L’istruzione è importante. Ma, al tempo di Internet, per battere i militi della guerra alla vaccinazione, in servizio permanente effettivo, occorrerà mettere in campo nuove strategie e nuovi mezzi. Non possiamo permetterci di erodere, anno dopo anno, la fiducia in quella che è probabilmente la misura di salute pubblica più efficace messa in campo dalla scienza moderna. Usa La Stampa (Usps 684-930) published daily in Turin Italy. Periodicals postage paid at L.I.C. New York and address mailing offices. Send address changes to La Stampa c/o speedimpex Usa inc.- 3502 48th avenue - L.I.C. NY 11101-2421. 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Paolo; Carta di Credito telefonando al numero 011-56.381 ANNI SESSANTA Quotidiano fondato nel 1867 1 DIRETTORE RESPONSABILE MARIO CALABRESI VICEDIRETTORI MICHELE BRAMBILLA, MASSIMO GRAMELLINI, FRANCESCO MANACORDA (RESPONSABILE MILANO), MASSIMO RUSSO, LUCA UBALDESCHI REDATTORI CAPO CENTRALI FLAVIO CORAZZA, GUIDO TIBERGA CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA ANDREA MALAGUTI ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO REDAZIONI GIANNI ARMAND-PILON ITALIA, ALBERTO SIMONI ESTERI, TEODORO CHIARELLI ECONOMIA E FINANZA, MAURIZIO ASSALTO CULTURA, PIERO NEGRI SCAGLIONE SPETTACOLI, RAFFAELLA SILIPO SOCIETÀ, PAOLO BRUSORIO SPORT, LAURA CARASSAI EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA, GUIDO BOFFO CRONACA DI TORINO 1 ITALIANA EDITRICE SPA PRESIDENTE JOHN ELKANN VICEPRESIDENTE CARLO PERRONE AMMINISTRATORI LUCA ASCANI, LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, DIEGO PISTONE AMMINISTRATORE DELEGATO LUIGI VANETTI DIRETTORE GENERALE MAURIZIO SCANAVINO DIRETTORE EDITORIALE MARIO CALABRESI RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI (D. 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Da un film del 1964, «Pajma party», diretto da Don Weis con Tommy Kirk e Annette Funicello. Qualcuno sostiene che già nei film di Stanlio e Ollio e Buster Keaton ci siano esempi di pigiama party. La pratica si è diffusa in America negli Anni Settanta e in Italia negli Anni Ottanta. Dalla fine dei Novanta è diventato quasi d’obbligo per i ragazzini. Cos’è il pigiama party? Una serata di gruppo in casa di un compagno di classe; indossando il pigiama si fanno cose insieme. Un corto di Peppa Pig esemplifica il rituale. Nel web esistono manuali per realizzare un pigiama party. Che si tratti di un rito non c’è dubbio. Rito d’iniziazione o rito di passaggio? Probabilmente rito di passaggio, se è vero che questo tipo di rito ha lo scopo di separare individui e gruppi da uno status per aggregarli in un altro come ha spiegato Van Gennep, etnologo francese, nel 1909. Si tratta di uno di quei riti che si formano al di fuori delle regole sociali dominanti, per sancire la creazione di una aggregazione che si colloca nella terra di nessuno tra la classe dei bambini e quella degli adolescenti. Si fanno i pigiama party intorno ai dieci-dodici anni, età in cui oggi inizia la pre-adolescenza. In quella classe di età assume il significato di distacco dal gruppo parentale e l’ingresso in quello degli amici. Nel pigiama party a essere conquistata è la notte sin lì sotto il controllo adulto, si apre agli altri la cameretta (rifugio, caverna, capanna), si mangia e si beve (conquista della cucina e del libero cibo), rovesciando il rapporto tra veglia e sonno (si sta svegli a lungo), e si fanno giochi nuovi (di ruolo sovente). Non è un rito d’iniziazione, perché non c’è una comunità adulta che accoglie l’iniziato e lo promuove a un nuovo ruolo. Lévi-Strauss ha notato come ogni rituale possieda sempre qualcosa di maniacale e di disperato; qui è ben evidente. I sociologi parlano oggi dei riti come «metadiscorsi» che la società fa su se stessa. Non è vero che i riti sono scomparsi. Hanno solo cambiato forma: sono più informali. Una contraddizione in termini, ma è così. F oppure collegandosi al sito www.lastampashop.it; presso gli sportelli del Salone La Stampa, via Lugaro 21, Torino. INFORMAZIONI Servizio Abbonati tel. 011 56381; fax 011 5627958. E-mail [email protected] CONCESSIONARIA ESCLUSIVA PER LA PUBBLICITA’ NAZIONALE RCS MediaGroup S.p.A. Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano. Telefono 02/2584.6543 - [email protected] CONCESSIONARIA PER LA PUBBLICITA’ LOCALE PUBLIKOMPASS S.p.A. Direzione Generale: via Lugaro 15 - 10126 Torino, telefono 0116665211, fax 0116665300 www.publikompass.it - [email protected] DISTRIBUZIONE ITALIA TO-DIS S.r.l. via Lugaro 15, 10126 Torino. Tel. 011 670161, fax 011 6701680. Attraverso una straordinaria sequenza di fotografie la storia per immagini dei «favolosi anni Sessanta». Un decennio mitico per l’Italia. DAL 20 OTTOBRE AL 17 NOVEMBRE A 9,90 EURO IN PIÙ nelle edicole di Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria e su www.lastampa.it 1 LA STAMPA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 Cacciari domani a Torino Inquieto pensare è il titolo del libro che verrà presentato domani alle 18 al Circolo dei lettori di Torino da Emilio Carlo Corriero, Federico Vercellone e Vincenzo Vitiello. Curato dallo stesso Vitiello con Emanuele Severino, raccoglie una serie di scritti in onore di Massimo Cacciari, che nel 2014 ha compiuto 70 anni. In conclusione, l’intervento del filosofo veneziano. Tra gli statisti del ’900 uno dei più lucidi è stato Roosevelt. Già prima della guerra accolse tantissimi ebrei che i nazisti stavano cacciando dalla Germania. Ma gli altri Paesi da lui sollecitati non lo seguirono. Allora nessuno immaginava i Lager & Un lungo convoglio di pickup con a bordo uomini armati e incappucciati che sventolano le bandiere nere dell’Isis. La foto, pubblicata dal sito jihadista El Minbar, è stata scattata nel novembre del 2014 nella Cirenaica, la regione orientale della Libia ANSA / WEB / EL MINBAR LEONARDO MARTINELLI PARIGI Isis? Gli occidentali non l’hanno visto arrivare: una forma di cecità di fronte alla storia, anche la più recente. Perché già dalla rivoluzione iraniana era chiaro che l’integralismo islamico aveva un solo obiettivo: distruggere gli Stati-nazione per dominare il mondo». Parla dall’alto dei suoi 90 anni Marc Ferro, tra i maggiori storici francesi. Sommerso dai libri, nel suo piccolo studio. «C’è anche l’atlante storico che pretesi come regalo a nove anni, per aver superato un esame di nuoto. La storia è una vecchia passione». Grande specialista dell’Urss («Mai stato comunista, né anticomunista, ma sempre un uomo di sinistra»). Ancora oggi l’uscita di un suo libro è un evento a Parigi. L’ultimo si intitola L’aveuglement, pubblicato da Tallandier, sull’accecamento dei grandi dirigenti o di persone molto normali rispetto alla storia che stanno vivendo. «L’ È l’ideologia che acceca? «Non sempre: spesso è il razzismo a offuscare la mente. I francesi nelle loro colonie, fino all’ultimo, non potevano pensare che degli arabi, dei malgasci, dei vietnamiti sarebbero stati capaci di organizzare e strutturare una sollevazione politica. Solo per razzismo». Ritorniamo all’Isis. «La cecità rispetto all’integralismo islamico riposa su una concezione europea della Gamal el Ghitani era nato in Egitto nel 1945 FRANCESCA PACI l celebre intellettuale palestinese Edward Said considerava la sua scrittura un esempio della più «fine, pulita e tagliente prosa araba». E scrittore di talento lo era davvero Gamal el Ghitani, I 25 CULTURA SOCIETA’ SPETTACOLI Marc Ferro è nato a Parigi il 24 dicembre 1924. Specialista di storia dell’Urss, ha appena pubblicato in Francia, da Tallandier, L’aveuglement (L’accecamento) Ai tempi della rivoluzione iraniana l’islam si allea all’inizio con la sinistra. In Occidente sono sicuri che poi si metterà da parte: si pensa che lo Stato si servirà della Chiesa, come è sempre accaduto, almeno in Europa. E invece avviene il contrario . “È la cecità che muove la storia” Parla il contemporaneista francese Marc Ferro: dal nazismo all’Isis, gli errori dell’Occidente vittima dei suoi pregiudizi storia. Ai tempi della rivoluzione iraniana l’islam si allea agli inizi con i partiti della sinistra. Nell’Occidente sono sicuri che poi si metterà da parte: si pensa che lo Stato si servirà della Chiesa, come è sempre accaduto, almeno in Europa. E invece avviene il contrario. È la prima volta che l’islam giudica che lo Stato-nazione è il nemico, che va distrutto». Perché? «Perché gli Stati-nazione dividono l’islam. Quei leader islamici riprendono il ragionamento dei socialisti secondo i quali gli Stati-nazione dividevano la classe operaia. Vari anni dopo sono andato a tenere una conferenza in un’università marocchina. Alla fine i docenti mi consegnarono un pacchetto: ecco un regalo per te, mi dissero. Ma avrei dovuto aprirlo solo al mio ritorno a Parigi». Cosa era? «Un libro, dal titolo islamizzare la modernità. Sulla copertina c’era un immenso grattacielo, composto di cifre, e in cima la bandiera dell’islam. Insomma, la dominazione del mondo. Era il 1997, quattro anni prima delle Torri gemelle». In L’aveuglement lei cita anche i casi di normali cittadini piombati in mezzo alla storia con la S maiuscola. E che restano inesorabilmente ciechi. Un esempio?. «Ho ritrovato la lettera di un medico delle SS, di quelli che facevano esperimenti sugli ebrei nei Lager. Alla moglie descrive il tran-tran quotidiano. Dice che fa il suo “lavoretto”. Non si rende conto che commette un crimine contro l’umanità. È accecato, ma lo fa con grazia». Lei fu uno dei primi storici a capire che l’Urss sarebbe crollata. «Ma il primo in assoluto che fece quella predizione e in modo matematico fu Emmanuel Todd. Era la metà degli Anni 70. Vide che la mortalità infantile cresceva nell’Urss, in controtendenza rispetto agli altri paesi industrializzati. Capì che il declino del colosso comunista era iniziato». Chi tra i grandi statisti del ’900 non è rimasto cieco? «Franklin D. Roosevelt è stato uno dei più lucidi. Prima della Seconda guerra mondiale volle El Ghitani, dall’Egitto con furore Morto a 70 anni lo scrittore che combatté gli eccessi dei potenti nel suo Paese scomparso ieri al Cairo a 70 anni dopo una lunga carriera che lo ha visto anche dirigere la rivista letteraria Akhbar al-Adab. Il suo romanzo del 1974 Zayni Barakat. Storia del gran censore della città del Cairo (Giunti) è affiancato a quelli di Mahfouz nella categoria degli affreschi sto- rici dell’era post coloniale in cui le speranze deluse nutrono quel bisogno infantile di leader carismatici destinato a soffocare nello Stato poliziesco. Lui stesso, accusato di simpatie comuniste, sperimentò col carcere il destino degli oppositori di «papà» Nasser. Eppure, le idee di sinistra, e il nazionalismo affinato facendo il reporter di guerra in Sinai, ne hanno sempre fatto un ammiratore dichiarato dell’esercito. Gamal el Ghitani, di cui in Italia sono tradotti anche Al di là della città (Ed. Lavoro) e Schegge di fuoco (Jouvence), è aiutare gli ebrei, già nel mirino dei nazisti che però al momento si limitavano a spingerli con ogni mezzo fuori dalla Germania. I Lager allora non li immaginava nessuno. Roosevelt accolse tantissimi ebrei negli Stati Uniti. Organizzò alcuni vertici internazionali perché altri paesi facessero altrettanto. Ma nessuno li voleva. La lucidità di Roosevelt è stata tale che ha accecato pure gli altri». In che senso? «Un sondaggio alla fine del ’39 indicava che solo il 2% degli americani era favorevole a un intervento degli Usa accanto a inglesi e francesi. E il Congresso era isolazionista. Ma Roosevelt voleva aiutare le democrazie occidentali. Aveva già iniziato a parlare fin dal ’37 di una necessaria “quarantena” da imporre a certe nazioni, “perché siamo minacciati da una peste che è il nazismo”. Per lui le cose erano chiare. Cercò di convincere i suoi connazionali senza parlare esplicitamente di guerra: in un certo senso li accecò. Poi i giapponesi attaccarono per primi, ritenendo che gli stato un intellettuale dell’establishment, che però non ha mai risparmiato critiche ai potenti crapuloni alle spalle del popolo come il clan Mubarak. Dopo le giornate di piazza Tahrir, quando sembrava che i carrarmati sarebbero rimasti per sempre accanto alla gente con i fiori nei cannoni, scrisse diversi editoriali in sostegno del nuovo corso. Ma il vecchio era in agguato. Oggi che l’Egitto lo piange c’è chi ne ricorda gli attacchi furiosi ai Fratelli Musulmani, al pun- americani mai e poi mai avrebbero partecipato a quel conflitto mondiale. Si fecero fuorviare dall’atteggiamento ambiguo di Roosevelt. Non solo, pensavano che negli Stati Uniti avrebbero guardato ai costi di un conflitto. E avrebbero rinunciato, perché consideravano quello americano un popolo troppo materialista, senza ideali. I giapponesi non capirono Roosevelt e quella realtà storica in movimento: ciechi pure loro». Altri visionari? «Curzio Malaparte viaggiò a Mosca nel 1928. Lo ricevette Olga Kameneva, la moglie di Kamenev e sorella di Trockij. Parlava come un disco rotto della loro rivoluzione fatta dalla classe operaia. Malaparte non si lasciò abbindolare. Vedeva bene i limiti del sistema». Anche nella sua vita vissuta, lei si è ritrovato al centro di tristi momenti della grande storia. Sua madre fu deportata ad Auschwitz nel 1942 e non fece più ritorno. Si arruolò a vent’anni nella Resistenza nel 1944... «... poi ho insegnato a Orano, in Algeria, dal 1948 al ’56, in quegli anni così difficili». Si è ritrovato anche lei accecato dinanzi alla storia? Rispetto alla sorte di sua madre? «Non ho immaginato un solo istante che non sarebbe ritornata. Nel maggio 1945, come molti altri, sono andato all’hotel Lutetia di Parigi, dove si attendevano i sopravvissuti. L’avevano fermata per strada in città, due anni prima, solo perché aveva la stella di David messa male sul vestito: solo per quello. Per me mamma doveva tornare a casa». to da applaudire la «necessaria» repressione di piazza Rabi’a nel 2013, la più sanguinaria dell’Egitto contemporaneo. Criticò poi con veemenza l’allora leader dell’opposizione Mohammed el Baradei per essersi preventivamente dissociato dall’emergente regime di el Sisi e celebrò l’avvento del generalissimo nuovo presidente. Restano i libri, a cominciare da Zayni Barakat, pietre miliari da rileggere anche per capire gli sbandamenti del presente. 26 .Società STAMPA .LA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 il caso FRANCESCO GUERRERA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA teve Jobs era una divinità della tecnologia, venerato sia dai secchioni del computer sia dai guru del marketing, per non parlare di Wall Street e dei giornalisti. La sua scomparsa, nel 2011, dopo una lotta segreta e stramba contro il cancro al pancreas, ha lasciato un vuoto enorme in un settore fondamentale non solo per l’economia americana ma per il progresso e il benessere del mondo intero. S Punto di riferimento Quattro anni sono lunghi nell’«information technology». Da quando Steve se ne è andato, abbiamo avuto la consacrazione e l’arrivo sui mercati di social network come Facebook e Twitter; l’esplosione dell’«economia della condivisione», personificata dai taxi di Uber e dagli appartamenti in affitto di Airbnb; e la nascita di una nuova industria - la «financial tecnology» o «fintech» - che vuole rivoluzionare il modo in cui la gente risparmia, investe e spende i propri soldi. Nella Silicon Valley un flusso di capitali senza precedenti sta conferendo valutazioni plurimiliardarie a società senza tanta esperienza e creando una nuova classe di milionari della tecnologia. Quello che manca è una figura paterna. Un personaggio più anziano che possa servire da punto di riferimento, stimolo ed esempio per i ventenni che vogliono creare le nuove Google, Microsoft e Apple. Per più di un decennio, Jobs aveva ricoperto quel ruolo. Chi ne conosce la biografia, e chi andrà a vedere il film - diretto da Danny Boyle, che vinse l’Oscar con «The Millionaire» -, noterà subito l’ironia: un orfano adottato come Jobs, che ha avuto una relazione difficilissima con una figlia, è diventato il padre di un’intera industria. Ispirando non solo i suoi successori, come Tim Cook, l’attuale amministratore delegato di Apple, ma generazioni e generazioni d’imprenditori più giovani, da Mark Zuckerberg di Facebook a Jack Dorsey di Twitter e a Travis Kalanick di Uber. Sono stato nella Silicon Valley di recente ed è incredibile quanti giovani imprenditori ancora si vestano come Steve Jobs: girocollo nero, jeans e scarpe da ginnastica. Sembra una stupidaggine, ma è un sintomo dei fattori fondamentali del capitalismo americano: l’imprenditore non si costruisce nei tavolini dei laboratori, nei grattacieli di Wall Street e nemmeno tanto nelle università prestigiose. Geni come Jobs crescono organicamente se il sistema permette loro di respirare. Se nessuno dice loro che stare 12 ore nel garage a scrivere il codice dei computer è una pessima idea. Se riescono a trovare investitori disposti a puntare soldi su idee inedite, non collaudate e rischiose. E se hanno esempi a cui ispirarsi, gente come loro che è riuscita a raggiungere il vertice. Icona Nel nuovo film sul fondatore della Apple diretto da Danny Boyle Steve Jobs ha il volto di Michael Fassbender: la trama si basa sul best-seller di Walter Isaacson UNIVERSAL PICTURES Due scene Il protagonista con la prima figlia Lisa Brennan-Jobs (interpretata da Makenzie Moss) e con il cofondatore della Apple Steve Wozniak (l’attore è Seth Rogen) FRANCOIS DUHAMEL/UNIVERSAL PICTURES FRANCOIS DUHAMEL/UNIVERSAL PICTURES Steve Jobs è tornato al cinema, ma ci manca tanto nella vita reale Negli Usa esce il controverso film sul fondatore della Apple E da Silicon Valley a Wall Street tanti cercano il nuovo “guru” THE YOMIURI SHIMBUN/AP Il culto di Jobs non si spegne: il ritratto esposto nel quartier generale della Apple, a Cupertino, e un’istantanea scattata a Tokyo davanti a un Apple Store il giorno della scomparsa del guru dell’informatica, il 5 ottobre 2011 MARCIO JOSE SANCHEZ/AP 170,3 miliardi di dollari Per il terzo anno Apple si conferma numero 1 per valore del marchio (Rapporto di Interbrand) Gadget per adulti E quale miglior esempio di un uomo che ha trasferito una disciplina complessa e arcana in agognati gadget per adulti? Un uomo che ha messo la scienza del computer sui tavoli, le ginocchia e le mani di miliardi di persone? Che era ossessionato dall’idea che la tecnologia potesse essere sia bella che buona? Poco importa che fosse una persona arida, narcisista e arrogante, come si vede nel film di Boyle, da venerdì 23 ottobre in tutte le sale degli Stati Uniti (in Italia arriverà il 21 gennaio prossimo). Anzi, per i tanti ragazzi e (le poche) ragazze di Silicon Valley, l’idea che un tipo così strano fosse venerato dall’establishment tecnologico-finanziario era un segnale incoraggiante, una variante del sogno ameri- cano in cui chiunque può fare soldi, fortuna e, perché no, fondare Apple. Il desiderio di seguire un eroe non è limitato alla tecnologia. Basta parlare con i tanti amministratori delegati che ancora guardano a Jack Welch, il leggendario capo delle General Electric negli Anni 80 e 90, o ai manager che studiano ogni mossa di Warren Buffett, il più famoso 13 milioni I nuovi iPhone 6S e 6S Plus venduti nel primo weekend di commercializzazione lo scorso settembre investitore del mondo. Ed è un trend che va ben al di là del mondo delle imprese: Roger Federer ha scelto Stefan Edberg come allenatore, perché era il suo idolo da bambino; Kobe Bryant ha confessato più volte di aver copiato i tiri di Michael Jordan e Roy Hodgson, l’allenatore della nazionale inglese, una settimana fa ha detto al giovane trequartista Ross Barkley di guardarsi i filmati di Roberto Baggio e Francesco Totti. Il problema è che Jobs non c’è più. Ci sono tanti pretendenti al trono: Cook, Zuckerberg, Dorsey, Kalanick, Sergey Brin e Larry Page di Google e il genio e sregolatezza di Elon Musk delle macchine elettriche della Tesla. Ma nessuno è riuscito a convincere Wall Street, il pubblico e la manovalanza della tecnologia di avere tutte le carte giuste per guidarli verso il futuro, per continuare il lavoro rimasto incompiuto con la scomparsa di Steve. Momento delicato Magari non importa. In molti aborrono il culto della personalità, la cieca passione di proseliti incapaci di vedere che stanno adorando semplici esseri umani. Il film di Boyle è stato criticato dagli amici di Jobs proprio perché drammatizza e getta una luce implacabile sui difetti di un uomo che non era «programmato bene», come dice Fassbender alla fine. È chiaro che le grandi aziende - Google, Microsoft, Facebook e compagnia - andranno avanti a prescindere dall’arrivo del «nuovo Steve Jobs». Ma per il resto dell’industria, un tipo così sarebbe utile. Questo è un momento molto delicato per la «information technology», perché siamo sull’orlo di una bolla finanziaria. Dopo aver ricevuto così tanto denaro da investitori e mercati, società come Uber, Airbnb, e persino la più matura Twitter, dovranno giustificare gli investimenti con risultati forti, solidi e sostenibili. A Wall Street e nella Silicon Valley l’utile si unisce al dilettevole solo se ci sono gli utili. E non è chiaro se tutte le grandi speranze di oggi diventeranno dollari e cent domani. In questo frangente, un’industria costruita sulla razionalità binaria dei computer ha bisogno di un leader messianico. LA STAMPA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 . Società .27 Anteprima «Snoopy& Friends-Il Film dei Peanuts»: un’esperienza da vivere a tre dimensioni Evento BRUNO RUFFILLI TORINO ntroduzione al Texturing con Substance Painter», «La cultura del gioco multiplayer», «Usare paesaggi matte painting in Nuke 3D». A leggere i titoli dei seminari della View Conference un certo spaesamento è comprensibile, e in effetti quella che si apre oggi non è una manifestazione per tutti, come invece era la View Fest, dello scorso weekend. Il pubblico viene a Torino per incontrare i maestri dell’animazioni digitale, che per quattro giorni si danno appuntamento per discutere e insegnare, ma non mancano le anteprima, anche mondiali, di film e cortometraggi per tutti, da «Snoopy & Friends - Il Film dei Peanuts» a «Kung Fu Panda 3», passando per «Hotel Transylvania 2». View Conference è la più grande rassegna europea del settore, e si tiene da sedici anni con successo di pubblico crescente: per la scorsa edizione circa diecimila persone, tra la Conference vera e propria e la View Fest. Sono soprattutto giovani e ragazzi, curiosi e appassionati, ma anche studenti, che hanno la rara opportunità di confrontarsi con gli esperti. Succede, ad esempio, mercoledì, quando i partecipanti al seminario di Mark Osborne potranno mostrargli le loro realizzazioni e ascoltare i consigli del regista di «Kung Fu Panda» (e «I Che emozione trovare un lavoro con la versione 3D di Snoopy Alla View Conference di Torino le star mondiali dell’animazione digitale ora del «Piccolo Principe»). Ma anche giovedì ci sarà un’opportunità simile, con J. C. Cornwell, l’uomo dietro gli effetti speciali di film come «Matrix Reloaded», «I Puffi», «Pixels» e tanti altri. L’animazione digitale è ovunque: nei cartoni, nei film, nei videogiochi, siti web, nelle pubbli- Com’è nata la collaborazione con Guillermo del Toro? no ci sono la spagnola Ilion, Blue Zoo di Londra e addirittura ImageWorks, ossia Sony Pictures». Portare la vita in un puntino di luce è una magia e un’arte, ma anche un mestiere complesso, con trucchi e segreti che si imparano in anni di esperienza. Così si parlerà di luce, con il fotografo «On Ice» «Jurassic World» Il classico che entra nel mondo virtuale Un corto con Google tutto da esplorare Effetti super-speciali per il kolossal più visto Domani alla View Conference il regista Mark Osborne racconterà come ha trasformato il racconto più famoso di Antoine de SaintExupéry in un film d’animazione Il corto di Shannon Tindle, realizzato con la collaborazione di Google, parla di un orso gigante su pattini da ghiaccio. È girato in 360° per dispositivi mobili: gli spettatori possono esplorare ogni angolo della storia Venerdì da non perdere l’incontro con Glen McIntosh e Tim Alexander, che racconteranno i segreti dell’animazione e degli effetti speciali del film più visto dell’anno “Il futuro? Uno spaghetti western con la realtà aumentata” L’autore di “El Tigre” racconta il prossimo progetto NOEMI PENNA TORINO G trovare un lavoro: come negli anni precedenti, infatti, saranno presenti rappresentanti di aziende e software house per reclutare programmatori, designer e altre figure professionali. «È successo diverse volte - racconta Maria Elena Gutierrez, ideatrice della manifestazione - quest’an- «Il Piccolo Principe» Intervista rande successo a Torino per Jorge Gutierrez, l’animatore messicano che ha conquistato Guillermo del Toro con il suo «El Tigre»: ieri sera ha presentato «Il libro della vita» ma sta già lavorando alla sua prossima opera: «Uno spaghetti western a realtà aumentata che porterà il kung fu nella fantascienza. Uscirà nel 2018». cità, nella realtà virtuale che sta per arrivare. È uno dei pochi settori in cui la richiesta di personale specializzato aumenta da anni, nonostante la crisi, e per questo le scuole si moltiplicano in tutto il mondo, Italia compresa. Alla View Conference si impara molto, ma c’è anche la possibilità di Oggi sono necessari caschi e mascheroni ma domani basteranno occhiali ultraleggeri Jorge Gutierrez Regista e animatore digitale «Stavo lavorando al mio film da due anni e mi hanno chiesto con chi mi sarebbe piaciuto collaborare. Come ogni buon messicano ho esclamato Guillermo del Toro. Il mio lavoro l’ha conosciuto così: per 14 volte mi ha detto di no, poi alla quindicesima ha ceduto. Sono andato a casa sua a fargli vedere il mio “El Tigre” finito e se n’è innamorato. Ha così deciso di produrmi e, poco a poco, è nata la nostra amicizia». Quanto lavoro c’è dietro a «Il libro della vita»? «Ho iniziato a sviluppare la storia quattordici anni fa, quando ero ancora studente al California Institute of the Arts. Lì hanno studiato i più grandi, da Tim Burton a Chris Miller, ed è stato per me un inizio importante. Ma la storia era già nel mio cuore e a ispirarmi sono stati i miti greci, in particolare l’amore fra Orfeo ed Euridice, che ho fuso con le tradizioni della mia terra. Il film è infatti ambientato nel dias de muertos, la notte di Ognissanti dove i vivi possono incontrare i morti. E’ stato interamente realizzato con la grafica digitale, la stessa tecnica che ho utilizzato per i precedenti lavori, ma adesso si cambia». Che cosa ha in mente? «La mia prossima animazione si baserà sulla realtà aumentata. E’ il futuro, non solo per l’intrattenimento: nei prossimi dieci anni prevedo che sarà abbinata a ogni settore, dallo sport allo shopping. Questo grazie alla tecnologia che sta Michael Rubin di Adobe (l’azienda che produce Photoshop) o con Michael Kurinsky, che ha lavorato a film come «Il gobbo di Notre Dame», «Hercules», «Piovono Polpette» e altri, oppure con Kim White, direttore della fotografia della Pixar (sue le luci di «Inside Out»). Ma in un film o in un videogioco anche il sonoro ha un ruolo fondamentale: lo racconterà Walter Murch, 72 anni e tre Oscar alle spalle, il primo come sound designer per «Apocalypse Now». E c’è pure spazio per una tavola rotonda sullo storytelling e un incontro con David Misch («Saturday Night Live») sul rapporto tra commedia e moralità. Nel ricco programma della View Conference compaiono diversi nomi italiani, come ad esempio Alessandro Carloni, coregista di «Kung Fu Panda 3». Un segno che anche da noi le opportunità di lavoro esistono e che le numerose scuole di grafica e animazione 3D cominciano a formare una generazione di giovani professionisti. «È un mondo ancora dominato dagli uomini – osserva Gutierrez - ma qualcosa sta cambiando. Per questo domani, in un seminario tutto al femminile, si discuterà di pari opportunità nel settore dell’animazione digitale». avanzando. Oggi sono necessari caschi e mascheroni, domani basteranno occhiali ultraleggeri, anche usa e getta, direttamente collegati ai nostri smartphone, che ci permetteranno di vivere in una realtà immersiva. Come genere passerò allo spaghetti western: un salto stimolante». Quanto può influire «View Conference» nel suo lavoro? «Penso che sia un evento di primo livello: dà il benvenuto a talenti mondiali e permette anche a noi registi di entrare in contatto con un mondo in perenne evoluzione. Martedì (domani, alle 18 al Centro Congressi Torino Incontra) avrò l’opportunità di confrontarmi con Mark Osborne e Shannon Tindle, anche loro impegnati nella ricerca e sviluppo dello storytelling interattivo». 28 .Spettacoli STAMPA .LA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 «In realtà sto bene e non ho avvertito grandi cambiamenti. Non mi ha destabilizzato. Almeno per ora. Forse perché sto vivendo un periodo davvero molto bello, intenso e ho ancora tanti progetti in cantiere». Cosa l’ha spinta verso questa disciplina? «Mi piaceva ballare. A casa davanti alla tv quando c’erano le sigle delle trasmissioni del sabato sera mi animavo. Poi un’amica che andava a danza mi ha fatto vedere ciò che le veniva insegnato. Mi ha incuriosito e ho deciso di provare. Inizialmente non accettavo le posizioni accademiche, la necessità che fossero così rigide. Volevo ballare sulla musica, in maniera diversa, tutto qui. Quando finalmente ho capito, da Trino Vercellese, dove abitavo, sono andato all’Accademia di Vercelli per tre anni prima di arrivare alla Scala di Milano». Come è stato l’impatto? Qui sopra, Roberto Bolle fotografato a Pompei da Fabrizio Ferri. Bolle è nato il 26 marzo 1975: all’Accademia Teatro alla Scala dall’età di 11 anni, venne notato da Rudolf Nureyev, che lo Roberto Bolle al Colosseo, foto di Luciano Romano tratta dal libro «Viaggio nella bellezza» (Rizzoli, pp. 157, euro 45) scelse per il ruolo di Tadzio in «Morte a Venezia» “Mi alleno sette ore al giorno per danzare ancora a lungo” Roberto Bolle sul set dell’episodio da lui diretto di «Milano 2015», film collettivo firmato da sei registi Roberto Bolle pubblica un libro di foto e dirige un film “A 40 anni vedo il balletto protagonista della mia vita” DANIELA LANNI TORINO oberto Bolle, icona della danza nel mondo, incanta quando è sul palcoscenico. Unisce la leggerezza alla potenza, l’equilibrio e la precisione all’armonia dei movimenti. Eppure, di persona, l’étoile del Teatro alla Scala di Milano, Principal Dancer presso l’American Ballet Theatre di New York, Ambasciatore dell’Unicef, stupisce per la semplicità, il sorriso genuino, lo sguardo diretto e una gentilezza d’altri tempi. «Sono felice perché ho realizzato molti dei miei sogni, tra cui un libro e un documentario». Inizia così il nostro incontro. Dai suoi ultimi impegni. R Un’immagine di «La fabbrica dei sogni», in cui Bolle racconta La Scala dietro le quinte «Viaggio nella Bellezza» (Rizzoli) è un libro fotografico con scatti di Fabrizio Ferri e Luciano Romano, realizzati durante i gala «Roberto Bolle and Friends» nei siti architettonici più belli d’Italia. Come è nato questo progetto? Le riprese degli allenamenti all’Accademia della Scala «Il viaggio parte dall’esperienza che ho fatto negli anni por- Se non fosse riuscito ad affermarsi nella danza cosa farebbe? «Mi sarei ugualmente avvicinato a qualcosa di interpretativo. Quello che amo del mio mestiere è poter interpretare sempre ruoli diversi. Vivo emozioni travolgenti che nella vita reale non si hanno. Faccio tanti sacrifici, lavoro almeno sette ore al giorno sulla perfezione fisica. E tutto questo per dare supporto all’espressione dei sentimenti dei personaggi». Quando deciderà di smettere di danzare, cosa farà? tando il gala in luoghi magici: dal Colosseo alla Valle dei Templi, dall’Arena di Verona a Milano, Venezia e Napoli, fino agli scavi di Pompei. Volevo sottolineare l’importanza del nostro patrimonio culturale. Un bene da salvaguardare e valorizzare perché unico, è il meglio del nostro Paese». «Nel futuro lontano vedo sempre la danza protagonista nella mia vita. Sento il desiderio di trasmettere ai giovani l’esperienza che ho accumulato negli anni nei più grandi teatri del mondo». Il 2015 segna anche il suo debutto al cinema. Ha curato la regia del documentario «La fabbrica dei sogni» che fa parte di «Milano 2015», film collettivo presentato al Festival di Venezia. «Una grande sorpresa anche per me. Quando mi hanno proposto di far parte di questo progetto, scritto a sei mani, ho avuto molti dubbi. Temevo di non essere in grado di fare un buon lavoro. Poi mi hanno spiegato che dovevo semplicemente descrivere il mio mondo e ho accettato. Ho raccontato la Scala che non si vede, chi lavora dietro le quinte. Artigiani, sarte, macchinisti, tecnici, falegnami, fabbri, coloro che concorrono «Difficile. Avevo solo 11 anni e tanta nostalgia della mia famiglia. Mi sentivo solo in una realtà che mi era estranea. Milano non mi piaceva. Era grande, fredda. Stavo lì solo per la passione della danza e perché all’interno della Scala avevo la sensazione di essere protetto». Ma non sente la necessità di fermarsi ogni tanto? Nella valle dei templi Roberto Bolle ad Agrigento fotografato da Luciano Romano alla creazione di questo sogno che è il teatro. E mi è piaciuto. Ho creato qualcosa di mio che rispecchia la mia sensibilità». Cos’è per lei la danza? «È la mia passione. Un’arte che mi ha formato come uomo. Mi ha dato disciplina, rigore e forza di volontà, valori che fin da bambino mi porto dentro». A marzo, ha compiuto 40 anni. Ha sofferto questo passaggio? «Vorrei ma non posso. Comunque, ho fatto tre settimane di vacanza quest’estate. Non è poco per me, perché poi ho dovuto ricominciare subito con gli allenamenti». Un consiglio per chi vuole fare il suo mestiere? «Iniziare presto in una buona scuola. Anche a 5 o 6 anni, così forgi il fisico. Avere tenacia. Studiare, allenarsi e non mollare mai». LA STAMPA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 Paolo Sorrentino svela il suo segreto “Si può essere veri e anche belli” . Spettacoli .29 MASOLINO D’AMICO Teatro La famiglia Il regista premio Oscar superstar alla Festa del cinema di Roma disunita sulla soglia E ci riesce anche un maestro come Ang Lee, «persona timidell’Aldilà da capace di mettere in moto Personaggio FULVIA CAPRARA ROMA F 8 ore La durata della serie «The Young Pope», che Sorrentino sta girando con Jude Law: «È un Papa totalmente inventato» Il mio Papa Jude Law, scelto da Sorrentino perché «privo di difetti» rammenti di un discorso cinematografico che svela gusti, ricordi, ossessioni. Superstar alla Festa del cinema, accolto da schiere di cinefili e fan, soprattutto giovani (ma non solo), Paolo Sorrentino si racconta attraverso spezzoni dei suoi film preferiti. Il pubblico segue con attenzione, quasi con venerazione, pronto ad applaudire ogni battuta, anche sommessa, ogni ironia, anche solo accennata. L’ultima riguarda una frase con cui il direttore della Festa Antonio Monda allude al buonumore del regista dovuto alla vittoria della sua squadra del cuore, il Napoli: «Ma come? scherza Sorrentino -, finora era andato bene, sembravo quasi un intellettuale, e tu adesso dici queste cose...». Prima della p re s e n t a z i o n e del corto La fortuna, realizzato per il film collettivo Rio, ti amo («Bisognava girare rigorosamente in due giorni, sono andato a Rio, ho seguito le regole, poi ho scoperto che i registi brasiliani hanno avuto molta più libertà...»), Sorrentino dice il meno che può sulla serie The Young Pope: «Il mio Papa non si ispira a nessuno, non è mai esistito un Papa come quello che racconto. Per adesso non ho Qui a fianco, Paolo Sorrentino, 45 anni, sul tappeto rosso della Festa del cinema di Roma, dove ha parlato dei registi che l’hanno formato, da Antonioni a Ang Lee, passando per Mendes, Lynch e Burton: «Ma ho passato molto tempo con i film di Bud Spencer e Terence Hill», ha aggiunto ANSA molto da aggiungere, sono a metà della lavorazione e cerco solo di arrivare ogni giorno alla fine delle riprese». Il protagonista Jude Law è stato l’attore a cui ha pensato subito, senza incertezze: «Volevo un interprete portentoso, giovane e bello, e lui risponde a queste caratteristiche, è privo di difetti». Ma il punto, nell’incontro ravvicinato con il premio Oscar e soprattutto nel suo modo di fare cinema, è un altro, e riguarda il rapporto tra «il vero e il verosimile, dove il primo è noioso, e il secondo è il regno di chi inventa». Una relazione che, secondo Sorrentino, è spesso sottovalutata: «Credo nella possibilità che si possa essere aderenti al vero senza rinunciare all’estetica». Ci riescono i suoi autori prediletti, a iniziare dai tre grandi padri della regia, citati dopo la presentazione di una sequenza tratta dalla Notte: «Antonioni, Fellini e Bertolucci mettono in scena come nessun’altro sa fare, hanno una sapienza che lascia stupefatti, non a caso Martin Scorsese ha sempre guardato molto al loro lavoro». meccanismi complessi». Sorrentino ha voluto mostrare un brano tratto da Tempesta di ghiaccio: «Un capolavoro, che parla di una famiglia e di una tragedia senza rinunciare alla bellezza». I registi veramente bravi, osserva ancora l’autore, lo sono sempre, anche quando girano in territori sconosciuti, anche quando, come Sam Mendes, passano dal teatro al cinema popolare, fino alla saga di 007: «Di Mendes mi piace tutto... Ho scelto questa sequenza da Era mio padre perché coniuga perfettamente il vero con l’artefatto, penso che, vedendola, uno studente di cinema potrebbe risparmiarsi un paio d’anni di lezioni, perchè contiene tutto, dice come si recita, come si crea un’epoca, come si usano la musica e il suono». Anche queste immagini, come quelle tratte da Una storia vera di David Lynch, parlano di difficoltà nei legami familiari: «Un capolavoro, parla della forza, sottovalutata, dei gesti insensati. E poi, sì, ho una passione per i film che mettono in mezzo la famiglia». Tra i titoli della carrellata c’è anche Mars Attacks!, la commedia nera di Tim Burton con Jack Nicholson e Pierce Brosnan: «Quando lo vidi mi sconvolse. Poi ho saputo che Nicholson, una volta letto copione, aveva dichiarato subito che avrebbe voluto interpretare tutti i personaggi, e lo capisco». Se deve dire qual è il primo film che ha visto e che lo ha più colpito da ragazzo, Sorrentino cita Incompreso, ma aggiunge anche subito di aver passato molto tempo, durante le vacanze, «con i film di Bud Spencer e Terence Hill». Sorprese da Oscar, la platea scoppia a ridere. Nella sitcom del futuro ognuno avrà due volti L’anteprima di “2 di noi” di Ivan Cotroneo MICHELA TAMBURRINO ROMA Ma noi chi siamo? Gli animali sociali, eleganti e intraprendenti che sfidano il mondo a colpi di sicurezze o i pantofolai sciatti di casa, che si commuovono davanti alla tv e non sanno affrontare il mondo? Secondo Ivan Cotroneo che al Maxxi, nell’ambito della Festa del Cinema di Roma, ha presentato il «pilota» del suo progetto 2 di noi, «siamo degli insicuri che mettono una maschera glamour destinata a falsare la nostra vita». Così l’autore (fra gli altri di Tutti pazzi per amore, È arrivata la felicità) esaspera il concetto, lo rende visibilmente esplicito chiamando su ogni ruolo due attori e come Giano Bifronte li fa muovere, vivere, fino a quando la medaglia non sarà destinata a specchiarsi su se stessa. E lì potrebbero essere dolori. Che cosa può accadere se una parte di noi resta chiusa in una stanza e l’altra senza più controllo, impazza? Che può accadere se il nostro controcanto è di sesso opposto? Di certo c’è che relazioni complicatissime per i socialmente giusti diventano facili e immediate per i timidi-goffi, «perché la parte intima è quella più vera». Una sitcom in 12 puntate da 25 minuti, lunghezza sperimentale per l’Italia, prodotta da Indigo (che vanta un Oscar) e 21 con un gran cast, tecnico e artistico. A scambiarsi le facce, senza effetti speciali ma sfruttando un gioco di macchina, sono le bravissime Carolina Crescentini (dai perfetti tempi comici nel ruolo della vamp) e la dolce Giulia Michelini, l’affascinante Alessandro Roja e l’irresistibile goffo Stefano Fresi, senza dimenticare Claudia Potenza e Orsetta De Rossi. «Lo spunto - dice Cotroneo mi viene da Quell’oscuro oggetto del desiderio di Buñuel. Lo vidi da piccolo e non ci capii niente perché la protagonista era in- terpretata da due attrici. Qui invece ho ideato i personaggi proprio pensando al loro doppio e li ho scritti su questi attori. Da produttori, non ci siamo interrogato sul dopo, non abbiamo cercato prima i partner come di consueto. Ci siamo andati tutti d’entusiasmo e già ci hanno chiesto di co-produrre la serie. Pensare che il numero zero l’abbiamo girato in 4 giorni». La storia dello sdoppiamento è da subito palese. Vediamo Anna dallo psicanalista, timida, incerta, che si tocca continuamente i capelli ricci e neri e poi la vediamo da broker disinvolta e vorace con gli occhi azzurri e i I doppi Qui sopra, Giorgio (interpretato da Stefano Fresi e Alessandro Roja) e Anna (Giulia Michelini e Carolina Crescentini), i protagonisti di «2 di noi», presentata ieri in anteprima a Roma capelli biondi come letteratura vuole una vincente. La verità è che la Anna numero 1 si è presa una cotta per Giorgio numero 2, bello e sciupafemmine che non la guarda, mentre impazzisce per la maliarda Anna numero 2. Vai a sapere poi che sarà proprio il Giorgio numero 1, grasso e triste, a segnare con l’Anna timida l’unico punto a favore della coppia. La morale della storia è che tutti indossiamo una maschera pubblica. Invece è quando siamo diretti, con i nostri difetti allo scoperto, che conquistiamo il mondo. Ovviamente non è vero, ma credere alle favole fa bene. 25 minuti È la durata, insolita per l’Italia, dei dodici episodi di «2 di noi», che ora per uscire cercano partner e co-produttori Paola Quattrini e Ugo Pagliai empeste solari, benvenuta novità di Luca De Bei che porta avanti l’innovativo programma dell’Eliseo di Roma, mostra i quattro membri di una famiglia disunita più i partner, precari, di due di loro. La famiglia è composta da un padre agli ultimi stadi di un male incurabile; dalla sua moglie separata di fatto, frivola e prepotente; dalla figlia maggiore, che si è liberata dal marito dopo dieci anni ma che non riesce a levarselo dalla testa; dal figlio minore, gay dichiarato, in analisi per le sue carenze affettive. L’ex marito della figlia è un giornalista televisivo rampante e egoista, e la sua nuova ragazza, una fondamentalista che aggredisce il prossimo con prediche sul cinismo delle multinazionali. I rapporti tra costoro sono descritti attraverso una serie di incontri sempre a due. Si comincia con un battibecco tra la figlia e l’ex marito. Poi la madre, una finta bionda molto ritoccata, si sottopone a un trattamento di riflessologia plantare somministrato dalla ragazza di cui sopra. Che, esasperata dalle tracotanti sciocchezze della cliente, finisce per parlarle fuori dai denti e di conseguenza perde il posto. Poi la figlia è al capezzale del padre, che ha sempre sentito lontano - nel loro non amarsi, quei genitori hanno frustrato i figli, con conseguenze dalle quali questi non si sono più ripresi. Stavolta però, sulla soglia dell’aldilà, il padre per la prima volta si mostra umano con la figlia, e si lascia andare fino a parlarle di sé. Poi la madre incontra il figlio; la ragazza licenziata piomba negli uffici della tv a aggredire il compagno... E via dicendo, fino a un finale con la poetica morte del padre e, per gli altri, con una maggiore comprensione di se stessi e delle ragioni reciproche. Come scrittore Luca De Bei fa un figurone, i dialoghi sono vivi e un paio di figurette sono rese mirabilmente, soprattutto quella della signoraccia, impersonata da un’impagabile Paola Quattrini. Però come regista, pur ottenendo eccellenti prestazioni da tutti, a partire da un delicatissimo Ugo Pagliai, è autoindulgente. Quasi tre ore sono troppe. Molte scene continuano per qualche minuto anche dopo aver fatto il punto, e si arriva alle ultime (non le meglio riuscite, vedi quella con l’ex marito ubriaco), avendo suscitato nel pur grato pubblico una stanchezza che una direzione più severa avrebbe potuto evitare. T TEMPESTE SOLARI DI LUCA DE BEI, ALL’ELISEO DI ROMA FINO AL 1° NOVEMBRE **** 30 .Spettacoli STAMPA .LA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 Programmi tv I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi del 19 ottobre 2015 Rai 1 Rai 2 6.30 Tg 1 6.45 Unomattina Attualità 11.10 A conti fatti - La parola a voi Attualità 12.00 La prova del cuoco Varietà Antonella Clerici e i suoi ospiti preparano ogni giorno nuove e invitanti ricette 13.30 Telegiornale 14.00 Tg 1 Economia Attualità 14.05 La vita in diretta Attualità Cristina Parodi e Marco Liorni sono padroni di casa del pomeriggio di Rai1 15.00 Torto o ragione? Il verdetto finale Attualità 16.40 La vita in diretta 18.45 L’eredità Game show 20.00 Telegiornale 20.30 Affari tuoi Game show 7.35 Protestantesimo Rubrica religiosa Settimanale di pensiero e cultura protestante 8.05 Le sorelle McLeod Serie 9.30 Tg 2 Insieme Attualità 10.30 Cronache animali 11.00 I fatti vostri Varietà 13.00 Tg 2 Giorno 13.30 Tg2 Costume e società 13.50 Medicina 33 14.00 Detto fatto Attualità 16.15 Senza traccia Telefilm 17.45 Rai Parlamento Telegiornale Attualità 17.55 Tg2 Flash L.I.S. 18.00 Tg Sport 18.20 Tg 2 18.50 Hawaii Five-0 Telefilm 19.40 NCIS Telefilm 20.30 Tg 2 20.30 21.00 Lol Serie Rai 3 6.30 Rassegna stampa 7.00 Tgr Buongiorno Italia 7.30 Tgr Buongiorno Regione 8.00 Agorà Attualità 10.00 Spaziolibero Attualità 10.10 Mi manda Raitre 11.00 Elisir Attualità 12.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo 12.45 Pane quotidiano 13.10 Il Tempo e la Storia 14.00 Tg Regione. Meteo 14.20 Tg 3. Meteo 3 14.50 Tgr Leonardo Attualità 15.00 Tg3 Lis 15.05 Tgr Piazza Affari 15.10 La casa nella prateria TF 15.55 Aspettando Geo 16.40 Geo Documentari 19.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo 20.00 Blob Videoframmenti 20.15 Sconosciuti Attualità 20.35 Un posto al sole SO 21.20 Il giovane Montalbano 2 21.15 Pechino Express 21.05 Amore criminale REALITY SHOW. Nuova tappa del- FILM-TV. Salvo e Livia stanno per trasferirsi a Genova. Una volta risolto un caso di morte apparentemente accidentale, il commissario è pronto l’adventure game. Al timone, Costantino della Gherardesca conduce le coppie di concorrenti rimasti in gara lungo il viaggio fino al Brasile ATTUALITÀ. Nuovo appuntamento con il programma che racconta storie di donne, vittime della violenza maschile. Padrona di casa, come di consueto, Barbara De Rossi 23.35 Porta a porta Attualità 1.10 Tg 1 - Notte. Che tempo fa 1.45 Cinematografo - Speciale Festa del Cinema di Roma 2.15 Italiani con Paolo Mieli 3.10 La strada al chiaro di luna Fiction 23.00 Tg 2 23.35 2Next - Economia e Futuro 0.40 Tg2 0.55 Sorgente di vita 1.25 Meteo 2 1.30 La fine è il mio inizio Film (dramm., 2011) Canale 5 Italia 1 6.00 Tg 5 Prima pagina 7.55 Traffico 8.00 Tg 5 Mattina 8.45 Mattino Cinque 11.00 Forum Attualità 13.00 Tg 5. Meteo.it 13.40 Beautiful Soap opera 14.10 Una vita Soap opera 14.45 Uomini e donne Talk show 16.00 Grande Fratello Reality show 16.10 Il segreto Telenovela La serie ambientata nella Spagna rurale dell’inizio del XX secolo 17.00 Pomeriggio cinque Attualità 18.45 Avanti un altro! Game show 20.00 Tg 5. Meteo.it 20.40 Striscia la notizia Varietà 6.45 I Puffi Cartoni animati 7.15 Ascolta sempre il tuo cuore Remì Cartoni 7.35 Belle e Sebastien Cartoni 8.00 Heidi Cartoni animati 8.25 Settimo cielo Telefilm 10.25 Royal Pains Telefilm 12.25 Studio Aperto 13.00 Grande Fratello Reality show 13.25 Sport Mediaset Sport 14.00 I Simpson Cartoni 14.25 Futurama Cartoni 14.55 Big Bang Theory Sitcom 15.25 2 Broke Girls Telefilm 15.55 How I Met Your Mother Sitcom 16.45 La vita secondo Jim Serie 17.40 Mike & Molly Sitcom 18.05 Camera Café Varietà 18.30 Studio Aperto. Meteo 19.25 CSI Scena del crimine TF La 7 6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo. Traffico 6.50 Omnibus Attualità 9.45 Coffee break Attualità 11.00 L’aria che tira Attualità 13.30 Tg La7 14.00 Tg La7 Cronache 14.40 Murder 101 Film-tv 16.30 Ironside Telefilm Protagonista della serie è Raymond Burr che interpreta un consulente della Squadra Omicidi di San Francisco, costretto sulla sedia a rotelle dopo essere stato vittima di un attentato 18.20 Il commissario Cordier Telefilm 20.00 Tg La7 20.35 Otto e mezzo Attualità 6.50 Rescue Special Operations Telefilm 9.10 Cuore ribelle Telenovela 9.40 R.I.S. - Delitti imperfetti Serie 10.45 Ricette all’italiana Attualità 11.30 Tg 4 - Telegiornale 12.00 Detective in corsia TF 13.00 La signora in giallo Telefilm 14.00 Lo sportello di Forum Attualità 15.30 Flikken - Coppia in giallo Telefilm Protagonista della serie, una squadra di poliziotti di Maastricht 16.35 Julie Lescaut Telefilm 18.55 Tg4 - Telegiornale 19.30 Tempesta d’amore Soap opera 21.10 Unstoppable - Fuori controllo ★★★ 21.10 Le iene show 20.30 Quinta colonna 21.10 Grey’s Anatomy VARIETÀ SATIRICO. Anche in que- ATTUALITÀ. Protagonista del pro- TELEFILM. Callie (Sara Ramirez) FILM. (azione, 2010) con Denzel sta puntata non mancheranno i servizi di cronaca e attualità, le inchieste e le interviste irriverenti. Padroni di casa Ilary Blasi e Teo Mammucari gramma di Paolo Del Debbio è sempre la stretta attualità. Il giornalista affronta i temi della serata con ospiti e opinionisti in studio e Arizona hanno dei problemi di coppia. Insieme decidono di farsi aiutare da una consulente matrimoniale per cercare di risolverli Washington. Regia di Tony Scott. Una compagnia che produce binari deve arrestare un treno che rischia di polverizzare una città 23.30 Grande Fratello Reality show 23.45 Downton Abbey V Telefilm 1.40 Tg 5 Notte. Meteo.it 2.25 Striscia la notizia Varietà satirico (Replica) 23.35 Il processo del lunedì 0.00 Tg3 Linea notte 1.05 Rai Parlamento Telegiornale Attualità 1.15 Fuori Orario. Cose (mai) viste 3.00 Rainews 24 Rete 4 0.40 Tiki Taka Attualità 2.20 Magazine Champions League 2.50 Premium sport Sport 3.15 Studio aperto - La giornata 3.45 Andata e ritorno Film 0.50 Tg La7 1.00 Otto e mezzo Attualità Lilli Gruber conduce una finestra quotidiana aperta sull’attualità, nazionale e internazionale (Replica) 0.30 Terra! Attualità Toni Capuozzo riporta in tv l’inchiesta giornalistica vecchia maniera 1.30 Tg4 Night News 2.05 Ieri e oggi in tv speciale Varietà digitale terrestre RAI 4 21 17.10 Rai News - Giorno 17.15 Robin Hood Serie 18.05 Beauty and the Beast Serie 18.50 Reign Serie 19.40 Under the Dome Serie 20.25 Marvel Agents of Shield Serie 21.15 Zoo Serie 23.00 Kick Ass Film 0.55 Anica appuntamento al cinema 1.00 Carrie Lo sguardo di Satana Film RAI 5 23 18.10 Rai News - Giorno 18.15 Passepartout - La Riva Sinistra del Reno Rubrica 18.50 Un Lento Viaggio Africano 19.45 Art Of... Russia Rubrica 20.40 Passepartout Pablo Picasso 21.20 Teatro Assassinio Nella Cattedrale Teatro 23.40 Icone - Carmelo Bene e Paolo Poli RAI STORIA 54 19.40 Eco della Storia. L’era atomica 20.30 Il giorno e la storia 20.50 Il giorno e la storia - Mussolini e le donne-Angelica Balabanoff 20.55 Il tempo e la storia. Roma 410 d.C.-L’inizio della fine 21.40 Cronache dall’antichita’ 22.10 Italia:Viaggio nella bellezza RAI MOVIE FAMILY 21.00 Sky Cine News Crimson Peak SKY CINEMA 1 Dragon Trainer 2 Secondo capitolo dell’epica trilogia torna con il fantastico mondo di Hiccup SKY CINEMA FAMILY A piedi nudi nel parco Jane Fonda accusa Robert Redford di non riuscire ad andare scalzo sul prato SKY CLASSICS Amici come noi Due amici inseparabili di Foggia dovranno lasciare la loro amata città SKY COMEDY Mai così vicini I piani di Oren vengono scombinati dal figlio che gli molla la nipote SKY PASSION Caccia a Ottobre Rosso Sean Connery, capitano di un sottomarino nucleare, non obbedisce più agli ordini SKY MAX 21.10 Quantum of Solace Daniel Craig veste per la seconda volta lo smoking di James Bond SKY HITS Il giovane favoloso La breve vita di Leoparsi. Introverso e triste, ma capace di ironia e slanci SKY CINEMA 1 22.40 Swingers Aspirante attore viene mollato dalla donna. Un amico lo salva dalla depressione SKY COMEDY Nell Nord Carolina: Liam Neeson scopre l’esistenza della selvaggia Jodie Foster SKY PASSION 22.45 La guerra dei papà Due padri disperati gareggiano senza esclusione di colpi SKY CINEMA FAMILY 22.55 Borsalino Belmondo e Delon fanno società per conquistare il controllo sulla malavita SKY CLASSICS 23.00 Agente 007, vivi e lascia morire James Bond questa volta è alle prese con il misterioso mondo dell’occulto SKY HITS 13.35 La polizia è sconfitta Film 15.30 I due vigili Film 17.18 Note di Cinema Varietà 17.25 Il segreto di Ringo Film 19.15 Renegade Telefilm 20.05 Walker Texas Ranger Telefilm 20.59 Cuori in Atlantide Film 23.45 I figli degli uomini Film 1.55 Dune Miniserie serie tv intrattenimento 18.10 Ghost Whisperer FOX LIFE 18.20 Criminal Minds 18.30 Friends FOX 19.00 I Simpson FOX 19.10 Grey’s Anatomy 19.35 Marchio di fabbrica DISCOVERY CHANNEL FOX NATIONAL GEOGRAPHIC CHANNEL FOX LIFE 20.10 The Joshua Tree ARTE 20.20 MasterChef USA SKY UNO FOX LIFE The Walking Dead FOX 21.50 Salem FOX 21.55 NCIS FOX CRIME Il contadino cerca moglie FOX LIFE 22.45 My Kitchen Rules UK FOX LIFE The Walking Dead 20.30 Come è fatto: grandi idee DISCOVERY CHANNEL 20.55 LAC Lugano Arte e Cultura ARTE Dubai. Il mega aeroporto NATIONAL GEOGRAPHIC 21.00 Marchio di fabbrica DISCOVERY CHANNEL 21.10 Vite da Star-Charlie Chaplin ARTE MasterChef USA SKY UNO 21.30 Marchio di fabbrica FOX DISCOVERY CHANNEL FOX FOX LIFE 21.55 Dynamo: magie impossibili DISCOVERY CHANNEL 23.45 NCIS FOX CRIME 0.30 2 Broke Girls FOX 0.35 Grey’s Anatomy FOX LIFE Bones FOX CRIME 2 Broke Girls FOX Castle FOX Ghost Whisperer 19.55 I maghi del garage 20.00 Come è fatto: grandi idee DISCOVERY 20.10 2 Broke Girls FOX 20.35 2 Broke Girls FOX 21.00 NCIS FOX CRIME My Kitchen Rules UK 22.50 NCIS FOX CRIME 23.35 Sons of Anarchy 23.40 Grey’s Anatomy 19.10 Street Art Master ARTE LIFE 19.15 Bones FOX CRIME 19.20 I Simpson FOX 19.45 I Simpson FOX 20.05 Bones FOX CRIME Grey’s Anatomy LIFE 19.05 Marchio di fabbrica DISCOVERY CHANNEL FOX CRIME 0.40 0.55 1.20 1.30 22 16.00 Il fidanzato della mia ragazza Film 17.30 Rai News - Giorno 17.35 1855 - La prima grande rapina al treno Film 19.30 Agenzia Riccardo Finzi, praticamente detective Film 21.15 Il solitario di Rio Grande Film 22.55 Roma Daily 23.10 Mississippi Burning - Le radici dell’odio Film film 19.05 Ricatto d’amore Ryan Reynolds lavora con Sandra Bullock, una potentissima dirigente editoriale SKY CINEMA 1 19.10 Indovina chi viene a Natale? È Natale e Diego Abatantuono è un imprenditore felice del nord SKY COMEDY 19.30 Cattive compagnie Un ragazzo scapestrato e l’altro perbene si arrangiano durante la guerra civile SKY CLASSICS 19.35 Carlito alla conquista di un sogno SKY CINEMA IRIS 24 Man v viral NATIONAL GEOGRAPHIC 22.00 Charlie Chaplin - La nascita di Charlot ARTE MasterChef USA SKY UNO FOX 22.50 Yukon Men: gli ultimi cacciatori DISCOVERY CHANNEL CIELO MTV8 26 16.15 Agenti Speciali Property - New York Varietà 17.15 Buying & Selling 18.15 Love it or List it Prendere o lasciare Varietà 19.15 Affari al buio 20.15Affari di famiglia Varietà 21.10 Henry Poole Lassù qualcuno ti ama Film 23.15 I segreti del burlesque Documentari 8 15.45 Got to Dance Nati per ballare UK Varietà 17.30 Hell’s Kitchen USA 19.15 Burn Notice Telefilm 20.15 House of Gag Varietà 21.10 Detention - Duro a morire Film 23.00 Film 0.45 Weekly Rugby World Cup Rubrica 1.45 Jersey Shore Varietà REAL TIME 31 15.45 Abito da sposa cercasi Varietà 17.15 Quattro matrimoni USA 19.10 Chi diavolo ho sposato? 20.10 Alta infedeltà 21.00 Vite divergenti Storie di un altro genere 21.10 Tutto su mio padre 22.00 Vite divergenti Storie di un altro genere DMAX 14.10 Incidenti di percorso 15.05 Nudi e crudi 15.55 Cacciatori di tesori 16.50 Man, Woman, Wild 17.45 Ultima fermata: Alaska 18.35 Oro degli abissi 19.30 Rimozione forzata 20.20 Affari a quattro ruote 21.10 Ciak, ti sfido! 22.00 Te l’avevo detto Varietà film 17.40 Capodanno a New York I preparativi durante i festeggiamenti dell’ultimo dell’anno a New York PREMIUM CINEMA EMOTION 18.30 Il Pesciolino D’oro PREMIUM CINEMA 18.40 American Dreamz Condotto dal cinico Hugh Grant, lo show American Dreamz recluta aspiranti star PREMIUM UNIVERSAL 18.50 Animals United Gli animali della Terra in marcia per partecipare alla Conferenza dell’Ambiente PREMIUM CINEMA 18.55 L’isola delle coppie Quattro coppie decidono di passare le vacanze nella stessa isola tropicale PREMIUM COMEDY 19.30 Viaggio nell’isola misteriosa Josh Hutcherson deve cercare il nonno scomparso su un’isola abitata da mostri PREMIUM CINEMA ENERGY 19.40 Una donna per amica Quando Laetitia Casta decide di sposarsi, Fabio De Luigi si accorge di amarla PREMIUM CINEMA EMOTION 20.20 Born To Be Wild PREMIUM CINEMA 20.40 Filler Studio Universal — a Noi Piace Corto PREMIUM UNIVERSAL 20.50 Comedy College Fausto Brizzi PREMIUM COMEDY 21.15 Il mio amico Nanuk Luke fa di tutto per ricongiungere un cucciolo di orso bianco con la sua mamma PREMIUM CINEMA L’affare Blindfold Uno scienziato coinvolge Rock Hudson in un’operazione di spionaggio PREMIUM UNIVERSAL I segreti di Brokeback Mountain Delicata storia di un’amicizia che diventa amore. Leone d’oro e Golden Globe PREMIUM CINEMA EMOTION Die Hard - Duri a morire New York: Jeremy Irons semina bombe e l’agente Bruce Willis se ne deve occupare PREMIUM CINEMA ENERGY Tammy Una donna viene licenziata e scopre che il marito ha un’amante PREMIUM COMEDY 22.55 L’incredibile Storia di Winter Il delfino 2 PREMIUM CINEMA Poliziotti fuori - Due sbirri a piede libero Bruce Willis e Traacy Morgan sono due poliziotti in coppia da anni PREMIUM COMEDY 52 serie tv 14.15 Mike & Molly JOI 14.40 Hustle - I signori della truffa JOI 14.55 Premium Anteprima ACTION 15.15 Smallville ACTION 15.25 Distretto di Polizia 1 TOP CRIME 15.40 Chuck JOI 15.47 One Tree Hill STORIES 16.05 Do No Harm ACTION 16.30 Parks And Recreation JOI 16.55 The Vampire diaries ACTION 17.25 2 Broke Girls JOI 17.30 Er-Medici In Prima Linea STORIES 17.50 Monk TOP CRIME 18.20 Due Uomini e 1/2 JOI 18.25 Premium Fuori Serie ACTION 18.50 Smallville ACTION 19.05 Mike & Molly JOI 19.30 Una mamma per amica JOI Law & Order: Unita’ Speciale TOP CRIME 19.31 Suits STORIES 19.35 Revolution ACTION 20.20 New Girl JOI 21.10 Major Crimes TOP CRIME 21.15 State Of Affairs STORIES Due Uomini e 1/2 JOI Constantine ACTION 22.05 Allegiance STORIES 22.30 Baby Daddy JOI 22.50 Chicago Fire ACTION The Closer TOP CRIME 22.57 Satisfaction STORIES 12 STEFANO SEMERARO SEMIFINALISTE TUTTE DELL’EMISFERO SUD Mondiale rugby Sorpresa: è sparita l’Europa E non era mai accaduto prima Sorpresa: l’Europa è scomparsa. Non quella politica (anche lì ci sono dei sospetti) ma quella ovale. Per la prima volta nella storia della Coppa del Mondo di rugby le semifinaliste – Nuova Zelanda e Sud Africa, Australia e Argentina - appartengono tutte all’emisfero Sud. Questo Mondiale gli inglesi se l’erano organizzati in casa con l’intenzione di vincerlo, invece sono usciti subito fra i fischi, e ieri a Twickenham hanno persino tifato per quegli indipendentisti (ma europeisti convinti) degli scozzesi, che contro l’ Australia sono arrivati ad un punto dal risparmiare all’emisfero Nord l’umiliazione. La vera trionfatrice di questa Coppa piena di sorprese per ora è l’Argentina, a cui sono bastati 4 anni di lotte con le sorelle maggiori del Pacifico per imparare a giocare un rugby completo (mentre all’Italia non ne sono serviti 15 nel Sei Nazioni). L’altra grande sconfitta è la Francia, che si ritrova con il campionato più ricco ma zeppo di stranieri, e la nazionale in crisi di talenti. I meridionali, insomma, se la ridono. Al Nord per anni si è badato soprattutto a reclutare giocatori grandi e grossi, al Sud si coltivano da sempre la tecnica, la fantasia, la velocità di cui gli All Blacks sono la massima espressione. Morale: peggio per l’Europa, meglio per lo sport. SPORTLUNEDÌ San Zero Risultati 8ª giornata Atalanta-Carpi Bologna-Palermo Frosinone-Sampdoria Genoa-Chievo Inter-Juventus Napoli-Fiorentina Roma-Empoli Sassuolo-Lazio Torino-Milan Verona-Udinese 3-0 0-1 2-0 3-2 0-0 2-1 3-1 2-1 1-1 1-1 Classifica Fiorentina Roma Inter Napoli Sassuolo Lazio Torino Atalanta Chievo Sampdoria Palermo Genoa Milan Juventus Udinese Frosinone Empoli Verona Carpi Bologna 18 17 17 15 15 15 14 14 12 11 10 10 10 9 8 7 7 5 5 3 Terza giornata DOMANI ore 20,45 Bayer Leverkusen (Ger) ROMA Premium Sport MERCOLEDI’ ore 20,45 JUVENTUS Borussia Moenchengladbach (Ger) Premium Sport Terza giornata GIOVEDI’ ore 19 FIORENTINA Lech Poznan (Pol) Sky Sport 1 LAZIO Rosenborg (Nor) Sky Sport 3 Ore 21,05 Pari senza gol (e un palo a testa) nel big match tra Inter-Juve Risultato più utile ai nerazzurri Midtjylland (Danimarca) NAPOLI AFP Sky Sport 1 MOTOGP GRAN PREMIO DI MALESIA a Sepang Domenica ore 9 Sky Sport MotoGp FORMULA 1 GRAN PREMIO DEGLI USA a Austin Domenica ore 20 Rai/Sky Sport F1 LA STAMPA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 Il Napoli vince la sfida del bel calcio MotoGp, il Mondiale è un thriller Fiorentina stesa da Insigne e Higuain Tra Rossi e Lorenzo solo 11 punti GUGLIELMO BUCCHERI INVIATO A NAPOLI MATTEO AGLIO PHILLIP ISLAND C’è un allenatore di provincia che, adesso, sa soltanto vincere. E c’è un tecnico dai gusti raffinati che ha perso, ma non è uscito bocciato dall’esame più duro. Napoli brinda e lo fa perché Maurizio Sarri, tecnico azzurro, ha trasmesso al suo gruppo un modo di intendere il calcio che non ammette fronzoli, ma concretezza al servizio di un’idea: ieri, in un San Paolo in ebollizione come non si vedeva da tempo, Higuain e soci sono andati un po’ fuori giri nel primo tempo. È un finale da vivere in apnea, trascinati in un ottovolante che si sposta per il mondo e centrifuga emozioni. La MotoGp non è uno sport per cuori deboli e a Phillip Island si è espresso ai massimi livelli. Dal passaggio sul traguardo del vincitore Marquez all’arrivo di Rossi al 4° posto è passato appena un secondo, dopo 27 giri vissuti pericolosamente. Il piccolo diavolo e il Dottore hanno condiviso il palco con Lorenzo e Iannone, in un Gp incerto fino alla bandiera a scacchi. CONTINUA A PAG. 35 CONTINUA A PAG. 37 32 .Sport STAMPA .LA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 Il derby d’Italia «Dobbiamo credere nello scudetto: siamo la Juve, siamo i campioni d’Italia» Pari senza gol a San Siro La partita Traversa di Brozovic e palo di Khedira Buffon ferma Jovetic Inter 0 Juventus 0 Inter Juventus (4-4-2) (3-5-2) Handanovic 6; Santon 6, Miranda 6, Murillo 6, Juan Jesus 5,5; Brozovic 6,5, Felipe Melo 6,5 (19’ st Guarin 6), Medel 6,5 (47’ st Kondogbia sv), Perisic 6,5; Jovetic 6,5 (47’ st Palacio sv), Icardi 5 Buffon 6; Barzagli 7, Bonucci 6, Chiellini 6,5; Cuadrado 6,5, Khedira 5,5, Marchisio 6, Pogba 4,5, Evra 5,5; Zaza 5,5 (33’ st Dybala sv), Morata 5 (26’ st Mandzukic sv) ALL. Mancini 7 ALL. Allegri 4’ pt Claudio Marchisio CENTROCAMPISTA DELLA JUVENTUS Prima occasione Occasione per la Juventus. Morata apre a destra per Cuadrado, il colombiano entra in area e calcia di destro sul primo palo ma trova Handanovic pronto a volare e deviare il pallone in angolo. 11’ pt Punizione appena fuori Punizione per l’Inter da lontano: Jovetic decide di battere direttamente in porta, buca la barriera dei bianconeri ma la palla esce di un metro alla sinistra di Buffon, che pareva sulla traiettoria. 29’ pt Gran tiro da lontano Il volo di Buffon sulla traversa di Brozovic 14’ st Sinistro al volo Inter vicina al gol. Calcio d’angolo dalla sinistra, Jovetic batte corto per Brozovic che si gira e con un destro a giro scarica verso la porta di Buffon che intercetta in volo e devia contro la traversa. 6 L’Inter tenta da lontano. È Jovetic a scaricare un potente sinistro al volo da circa venticinque metri, Buffon è ben piazzato e riesce a neutralizzare in tuffo anche se con qualche difficoltà, in due tempi. RETI: L’analisi ARBITRO: Valeri 5. AMMONITI: Marchisio, Felipe Melo, Khedira, Zaza, Evra, Brozovic, Miranda, Chiellini SPETTATORI: 79.154 MASSIMILIANO NEROZZI MILANO Punto e (non) basta, per la Juve. Da buona nemica, con l’Inter si è divisa tutto: un legno per uno (Brozovic e Khedira), un tempo a testa, un punto ciascuno. Solo che se con il pareggio i nerazzurri restano in quota, secondo posto a meno uno dalla vetta, i bianconeri perdono altri due punti da Napoli e Roma. Una vittoria non avrebbe cambiato la stagione, come diceva Massimiliano Allegri, ma almeno avrebbe rimpolpato una classifica che continua a essere striminzita. Per trovare la continuità di risultati tanto invocata, da qualche parte bisognerà pur vincere, specialmente se hai regalato punti a Udinese, Chievo e Frosinone, in casa. Dopo aver subito nel primo tempo, la Juve ha avuto resistenza, fisica e mentale, venendo fuori nella ripresa, ma non ancora la forza di prendersi queste partite, come aveva invece la scorsa stagione. Per questo la rimonta bianconera, domenica dopo domenica, diventa sempre più difficile. 2’ st Cuadrado sfiora il colpo 24’ Palo della Juventus. Marchisio dalla destra crossa su Evra, che di testa fa da sponda per Morata. Lo spagnolo appoggia sulla destra per Khedira che prova a spiazzare Handanovic, ma colpisce il legno. LA SUPERSFIDA Punto e (non) basta Inter e Juve si annullano: un tempo e un palo a testa Bianconeri meglio nella ripresa ma la vetta resta lontana I nerazzurri resistono: il risultato piace di più a Mancini I numeri della sfida 5 Avvio a tutto gas Nel primo tempo molto meglio l’Inter e non solo per i pericoli che crea: Jovetic chiuso sull’uscio di casa Buffon da una scivolata di Chiellini, la traversa di Brozovic. A volte il calcio è un po’ come il cinema: non conta la realtà dei fatti, ma come li si racconta. E l’Inter pare più convincente in quello che fa vedere: sbaglia, ma con una certa logica. Soprattutto senza l’approssimazione della Juve, che commette errori da dilettanti, spedendo comodi passaggi in fallo laterale. Morata, a parte un paio di assist, è in quelle notti da bandolero stanco e svogliato. Per non parlare di Pogba, meno presente dello Yeti, perché quello almeno si racconta l’abbiano avvistato. Spunterà nella ripresa, ma giusto per uno spot. Non è un gran momento, per «la gauche»: Evra, non pervenuto. Ma Alex Sandro non ha il permesso di sog- st Errore da due passi Murillo perde un possesso su pressione di Zaza, ne approfitta Cuadrado che entra in area e calcia di destro: la palla passa sotto le gambe di Handanovic ma non centra di pochissimo la porta. In una partita contro la Juve un pareggio lo mettevo in conto, sono contento del carattere dimostrato dalla mia squadra Dopo l’inizio stagione non felice, ora non si deve avere fretta: recuperiamo metà svantaggio per Natale e il resto entro marzo Roberto Mancini Massimiliano Allegri Allenatore dell’Inter Allenatore della Juventus giorno? Il resto sono duelli individuali: Perisic meglio di Cuadrado, Brozovic più efficace di Pogba, Felipe Melo più cattivo di Khedira, che dentro una partita ordinata si divorerà un gol enorme. Co- me negli ultimi tempi, il modulo bianconero è un cubo di Rubik, da comporre a seconda delle esigenze: al calcio d’inizio la radiografia dice 35-2, ma in fase difensiva sarà sempre 4-4-2. Il vero proble- 46 pali bianconeri anni Quello di Khedira è stato il 5° palo colpito dalla Juve, record condiviso con il Palermo È dalla stagione 1969/70 che la Juve non aveva meno punti dopo otto giornate in serie A 1 2 vittoria nerazzurra tiri in porta L’Inter ha vinto solo uno degli ultimi undici confronti con la Juve in A, ottenendo quattro pareggi Solo due tiri nello specchio per l’Inter: il minimo stagionale come contro la Fiorentina 24 54% palloni in area possesso palla La Juve ha giocato 24 palloni nell’area di rigore avversaria, mentre l’Inter si è fermata a cinque La Juve ha avuto un possesso palla superiore all’Inter. Contro la Fiorentina i nerazzurri chiusero al 31% Fonte: Opta ma è attaccare, se la Juve è quasi sempre costretta a farlo sulla destra, sperando nell’estro di Cuadrado. Se poi Zaza s’inceppa sugli unici palloni giocabili, tanti auguri. Mancini s’era affidato a una specie di 4-4-2, con Medel e Felipe Melo in mezzo, Brozovic nell’inconsueto mestiere di esterno: azzeccato. Gioco duro e ironia Oltre al pallone, le protagoniste della notte sono le caviglie: due ammoniti in sette minuti, quattro dopo un quarto d’ora (Marchisio, Felipe Melo, Khedira, Zaza). Valeri sventola il giallo a chiunque (a volte pure a richiesta...), salvo poi salvare Melo dal rosso, per fallo a metà campo, neppure fischiato: mah. L’arbitro è terrorizzato dalla possibilità che la partita si faccia saloon. Timore non del tutto infondato: diciamo che non ci si ama. Il sipario l’aveva tirato su la curva interista, con irridente striscione: «Berlino, 6 giugno 2015, C’eri quasi...». Poi: «...Continua a sognare...». A corredo le gigantografie delle coppe del triplete e i tre della banda bassotti dietro le sbarre, con scudetti e la serie B. Commento dello speaker, in preda al fair play: «Inter, l’unico vero grande triplete». Le certezze di San Siro vacillano solo nella ripresa, quando la Juve prende il comando e l’Inter resta decisamente in riserva. A parte il palo di Khedira, però, Handanovic deve raccogliere briciole. Jovanotti cantava prima dell’inizio: «In questa notte fantastica è un inizio di mondo»: per la Juve, non ancora. LA STAMPA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 79.154 SPETTATORI CON RECORD D’INCASSO 1 San Siro gremito come non mai ieri sera per il derby d’Italia: il pienone ha portato il nuovo incasso per una partita di serie A. Nelle casse dell’Inter sono finiti infatti 3.740.051 euro. 2010 Sport .33 . L’ULTIMO 0-0 PRIMA DI QUESTO 1 Era dall’ottobre 2010 che un match tra Inter e Juve non terminava 0-0: anche in quell’occasione si giocava a San Siro. Da quella partita la Juve aveva sempre segnato all’Inter (9 partite) prima di ieri. Brivido Sami Khedira, 28 anni, colpisce il palo con un tiro di destro dal centro dell’area: è la chance più grande capitata alla Juve a San Siro FUORICAMPO Non si è accesa la fiammella della rimonta GIGI GARANZINI n tempo ciascuno non fa male a nessuno. In teoria. Alla fine a rimetterci è la Juve che non riesce ad accendere la fiammella della rimonta proprio nell’occasione più importante. E anzi vede aumentare il distacco dalle rivali più credibili nella corsa al titolo, che al momento si direbbero la Roma per censo e il Napoli per sostanza. Non che un pareggio a San Siro sia risultato da disprezzare. Ma questa è una partita che, dopo le sofferenze del primo tempo, la Juve delle quattro ultime stagioni nella ripresa avrebbe certamente vinto. L’Inter ridisegnata da Mancini dopo le trovate autolesioniste spazzate via dalla Fiorentina ha certamente giocato il miglior primo tempo di stagione. Con qualche impaccio iniziale, ma poi una superiorità costante alimentata in particolare da Medel a centrocampo e da Jovetic in attacco. Brozovic non avrà i colpi di Guarin, anche se quel destro liftato meritava più della traversa, ma a differenza del colombiano almeno sai dove trovarlo: e Perisic pur senza trovare la giocata vincente è uno che la manovra l’alimenta eccome. Insomma un’Inter che si pensava votata a tener testa al centrocampo della Juve, finalmente al completo, e ha invece prima conquistato e poi mantenuto un’inattesa supremazia proprio in quel settore del campo. Anche e soprattutto per via, e qui cambiamo sponda, che Marchisio ha un passo fatalmente ancora assai diverso da quello dei tempi migliori; Khedira e Cuadrado dopo una buona partenza sulla destra sono andati via via spegnendosi, mentre a sinistra Evra e Pogba non hanno cavato un ragno dal buco. Pogba in particolare è parso più che mai la brutta copia del campione che si ricorda. La baracca insomma l’hanno tenuta in piedi i soliti tre dell’avemaria, in particolare uno strepitoso Barzagli che ha difeso a tre, ha difeso a quattro e in un paio di circostanze ha difeso anche da solo. Troppo brutta per essere vera, la Juve si è scossa in avvio di ripresa. Un po’ perché l’Inter ha allentato il pressing, un altro po’ perché Khedira e Marchisio avevano scaldato il motore, e persino Pogba si è degnato di cominciare a giocare anche per la squadra. Occasioni poche, ma supremazia via via più netta: anche quel palo clamoroso di Khedira su cui il tedesco poteva certamente far meglio. Di sicuro l’Inter è praticamente sparita dal campo, ma la Juve ci è soltanto andata vicina: e delle due era quella che avrebbe avuto più bisogno di vincere. U PEGASO GIULIA ZONCA MILANO Pogba, gioca la sua controfigura Ma dov’è finito quello vero? Il numero dieci della Juve infila un’altra gara senza lasciare il segno Non è un giocatore comune, per questo il suo momento no fa ancora più rumore Ha solo 22 anni, non possiamo addossargli tutte le responsabilità Per dare più qualità, deve fare più intensità Personaggio Data della scomparsa 18 ottobre. Pogba ci mette un tempo intero a dare segni di vita e poi va a intermittenza, flebili e scostanti attimi che lasciano intravedere quel che era e sottolineano la domanda: ma dove è finito Paul Pogba? Fino a qui il rendimento del francese poteva essere condizionato dalla stagione iniziata in salita, dalla Juve che all’improvviso deve rivedere i meccanismi o dal ruolo di leader che ancora gli sta decisamente largo e lo intralcia più del previsto. Dura muoversi bene se inciampi di continuo nelle aspettative troppo alte. Fino a ieri c’erano delle attenuanti, fino al 18 ottobre: serata umida d’autunno, sfida contro l’Inter, con il centrocampo, lo stadio e le motivazioni al completo, la sera in cui i campioni brillano e in cui Pogba si perde. Massimiliano Allegri Allenatore della Juve sulla partita di Pogba Niente miracoli Sì, è rientrato a tempo record dall’infortunio alla caviglia ed è riemerso dopo 45 minuti di latitanza assoluta, è riuscito a scrollarsi di dosso la peggior partenza da quando sta alla Juve, ma proprio perché non è un giocatore comune, perché ha già dato prova di essere un fuoriclasse, è quasi impossibile credere che questo Pogba sia quello vero. Anche facendo il bilancio tra il primo tempo disastroso e il secondo vagamente più promettente. Un tipo dinoccolato e talentuoso che ricorda Vieira, che ha quel fisico, quei numeri, le capacità innate REUTERS Paul Pogba, 22 anni, 1 gol in 11 gare nel 2015/16 che ha mostrato in abbondanza nelle ultime stagioni non può essere il peggiore in campo. Anche se solo per mezza partita. Per riprendersi davvero avrebbe dovuto fare miracoli veri dopo. Per cambiare voto, impressione e faccia avrebbe dovuto scalpitare e trascinare. Invece ha solo abbozzato. Mister 100 milioni Questo non è Pogba, è la controfigura che gli aveva appicci- cato addosso Ferguson solo perché ai tempi del Manchester United non ci andava d’accordo. Somiglia al ragazzo svogliato con un potenziale più grande di lui che il tecnico scozzese ha descritto più volte per giustificare la sua fuga a parametro zero. L’uomo da 100 milioni, l’uomo che, visto l’andazzo sregolato del mercato, li valeva tutti fino alla primavera scorsa ha qualche problema di identità. Non può essere diventato scarso e nemmeno può essere regredito tanto. Magari prima gli mancava la continuità per essere uno di quei giocatori che fanno la differenza ma ci era davvero vicino. Spesso vicinissimo e quando hai da poco superato i 20 anni e stai già a un niente dall’etichetta di fenomeno di solito la strada è segnata. Lunga la via del ritorno Il Pogba di adesso esce con il broncio da uno 0-0 ruvido e scivoloso. Il risultato dimostra a entrambe le squadre che la via del ritorno è lunga e non importa se l’hai persa da qualche mese o da 5 anni. Pogba sperava di lasciare il segno, lascia solo una smorfia evidente al fischio finale. Consapevole di essere lontano dalla forma migliore, forse sottomesso a schemi con cui non fa che litigare e incapace di trovare intese con i nuovi ma pure con chi c’è sempre stato. Dopo 15 minuti San Siro dice 0 gol, 4 cartellini gialli e 0 Pogba. Mentre gli altri si ricordano a vicenda che il Derby d’Italia fa pochi sconti e, per dirla come Jovetic, «non ci sono scuse», uno dei protagonisti designati manca. Paul doveva uscire con la classe dalle dimostrazioni di forza invece non c’è. Quando torna è poco ed è tardi. La data della scomparsa c’è, si attende quella del ritrovo. 34 .Sport STAMPA .LA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 Il derby d’Italia 56 Le pagelle Trottola Jovetic Felipe Melo morde HANDANOVIC 6 SANTON si sono affrontati in 225 partite ufficiali : bilancio a favore della Juve con 101 vittorie contro 68, mentre i pareggi sono 56 (42 in A). Barzagli cassaforte Morata non si vede MILANO LAURA BANDINELLI MILANO 6 PAREGGI TRA INTER E JUVE IN 225 GARE 1 Nerazzurri e bianconeri, con quella di ieri, 6 BUFFON 7 BARZAGLI La fascia sembra più libera rispetto al solito, ma l’ordine di scuderia è soprattutto arginare. Alla sua età diventa terzino destro e trasforma un ruolo che non conosce in una cassaforte: lì dentro non si entra. 6 MIRANDA 6 BONUCCI 6 MURILLO Si scalda i guanti con il destro potente di Cuadrado dopo 4 minuti, poi se lo ritrova davanti a inizio della ripresa e stavolta rischia di cadere. Due interventi nel giro di un minuto nel primo tempo e poi una ripresa molto più rilassante. L’impatto con il match fa tremare i polsi, poi piano acquista sicurezza. Un salvataggio provvidenziale su Zaza, poi uno svarione difensivo da paura. Il bilancio è in pareggio, in serate così può anche andare bene. 5,5 JESUS 6,5 BROZOVIC Contro le incursioni di Cuadrado è vita dura, spesso deve soffrire molto. Mancini lo schiera a sorpresa e in una zona atipica: sulla linea di destra del centrocampo a 4. Esperimento riuscito, colpisce una traversa. 6,5 MEDEL Il suo ritorno all’antico ruolo di centrocampista produce cose buone. La qualità è quella che è ma fa ripartire l’azione e arpiona una marea di palloni (dal 47’ st KONDOGBIA SV). 6,5 MELO Resiste solo 7’ prima di prendere un “giallo” e trasuda rabbia a ogni gesto. Però azzanna palloni ovunque, rischiando anche un po’ troppo. Ma Qualche errore di superficialità ma tiene sempre la posizione giusta. 6,5 CHIELLINI Mette tutto il suo fisico nella battaglia con i Il migliore Stevan Jovetic ATTACCANTE a Mancini piace proprio per questo: prendere o lasciare (dal 19’ st GUARIN 6: un discreto impatto) . 6,5 PERISIC In Nazionale continua a essere un altro giocatore, ma il suo processo di ambientamento sta evolvendo nella migliore direzione. 6,5 JOVETIC Trottola in perenne movimento che si ferma solo con le maniere brusche. Non trova il tiro che fa male, per il resto è impeccabile (dal 47’ st PALACIO SV). 5 ICARDI Scarico, lontano dalla porta e poco incisivo. Dove è finito l’ammazza Juve? Icardi. 6,5 CUADRADO Quando decide di partire in velocità dà l’impressione di essere l’unico in grado di fare del male. 5,5 KHEDIRA Queste dovrebbero essere le sue partite, per intensità, ritmo e ordine tattico. Ha tra i piedi la palla più preziosa e la stampa sul palo. Oro gettato al vento. 6 MARCHISIO i Andrea Barzagli DIFENSORE fare il Pogba non sembra neppure un lontano parente. Ci si accorge che esiste dopo 53 minuti, un paio di lampi poi di nuovo buio. Peccato. 5,5 EVRA Poco incisivo in fase di spinta, più attenzione in fase di copertura. Mancava dal 12 settembre scorso e questo influisce eccome. Doveva essere uno degli architetti della manovra offensiva bianconera, invece, gioca troppo semplice. 5,5 ZAZA 4,5 POGBA 5 All’inizio sembra che non tocchi neppure a lui. Sta giocando un match dal fascino storico, ha gli occhi di mezzo mondo puntati addosso e invece di Il migliore Nella fiera delle occasioni perde qualsiasi tipo di affare sprecando (dal 33’ st DYBALA SV ). MORATA Incide poco e si muove con lentezza quando servirebbe il suo talento per saltare le difesa nerazzurra (dal 26’ st MANDUZUKIC SV) . [L. BAN.] LA STAMPA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 Corsa scudetto Sport .35 . «Perdere non può lasciarmi soddisfatto ma sono orgoglioso dei miei giocatori» Viola sconfitti al San Paolo Paulo Sousa ALLENATORE DELLA FIORENTINA Fiorentina ko, Napoli tra le grandi Sarri vince la sfida del bel calcio con Sousa e vola al 4º posto: “Ma parlare di scudetto sarebbe folle” Pipita SEGUE DA PAGINA 31 Poi, ad inizio ripresa, hanno raccontato al campionato come si fa a conquistare il bottino pieno grazie alla voglia, alla dedizione, alla freschezza. Il tecnico dai gusti raffinati che ha perso con tutti gli onori del caso è Paulo Sousa, capace di costruire una corazzata dove ognuno sa quello che è il proprio compito, compreso far venire il mal di testa all’avversario di turno: la Fiorentina, a Fuorigrotta, ha impressionato per la personalità da prima della classe con la quale si è presentata al via, con l’unica colpa di non aver avuto gli occhi da tigre per l’intera fatica. Chi sale Higuain 7,5 E Chi scende Jorginho 5,5 T Gonzalo Higuain, 27 anni, esulta dopo il gol vittoria alla Fiorentina, il suo 6º in questo campionato: gli altri li ha segnati a Sampdoria (2), Lazio (2) e Juve (1) Higuain è anche più forte di come me lo aspettavo. Scudetto o Europa League? Non si può scegliere Maurizio Sarri Allenatore del Napoli PEGASO Attacco con pochi rivali Altra vittoria pesante Sarri contro Sousa. Napoli e Fiorentina sono legate da un destino che unisce il bello: saper giocare a calcio e avere l’obbligo di dimostrarlo. Alla fine, sulla bilancia della sfida pesa di più la capacità di fare squadra di un attaccante, Higuain, che oggi partito Tevez - è il più forte della Serie A: l’argentino sbaglia, ma si rialza e mette sempre il piede nel momento decisivo. Stessa sorte sembra accompagnare il folletto Insigne, a segno ieri come due settimane fa a Milano (doppietta ai rossoneri) e ancora prima nella notte dell’incrocio con la Juve: ecco, Higuain più Insigne, più il resto della tribù là davanti - Callejon, Mertens, Gabbiadini -, con la regia avanzata di Hamsik, fanno del Napoli l’astronave che si è accesa dopo il ko al debutto con il Sassuolo (da allora 4 vittorie e tre pareggi). «Non credevo che una squadra di alto livello potesse essere tanto disponibile verso un allenatore che arriva dalla provincia», dice Sarri. Che arriva da Empoli, la sua isola felice: ora, però, il lavoro del tecnico napoletano di nascita dimostra come nel calcio il concetto di provinciale sia un luogo comune rapidamente smentibile. Napoli sogna, ora che anche la Fiorentina è al tappeto dopo i successi con Lazio, Milan e con i bianconeri. «Sarebbe una follia pensare a traguardi così importanti come lo scudetto, ma così lontani: sarebbe - sottolinea Sarri - l’inizio della fine...». Sarri sa che tenere a freno l’entusiasmo della piazza sarà uno dei temi da qui alle prossime settimane. Piazza che, a Firenze, non può che applaudire il modo in cui i ragazzi di Sousa hanno affrontato l’ostacolo. «Perdere non mi può lasciare soddisfatto, ma - sintetizza il tecnico viola - se mi chiedete un giudizio sulla gara, vi rispondo che sono orgoglioso dei miei giocatori. La sconfitta è figlia di qualche errore, non dell’atteggiamento del gruppo: da questa partita usciamo con maggiori convinzioni su noi stessi...». Sousa ha ragione: la sua Fiorentina ha sbandato solo in occasione dei gol, e poco altro. Come detto, il Napoli ha dato l’impressione di squadra già costruita per un grandissimo obiettivo, mentre al gruppo in viola quella convinzione manca, e non potrebbe essere altrimenti. Quando i valori sono pressoché simili, ad avere la meglio è una ferocia agonistica che parte da lontano: Napoli cerca, e pensa, al traguardo non da oggi. Insigne e Higuain mettono la firma Kalinic, gol inutile La partita L’analisi GUGLIELMO BUCCHERI INVIATO A NAPOLI 1’ La partita si accende grazie all’1-0 di Insigne quando non è ancora passato un minuto del 2º tempo: il folletto azzurro sfrutta un taglio di Hamsik e beffa Tatarusanu. Napoli 2 Fiorentina 1 Napoli Fiorentina (4-3-3) (3-4-2-1) Reina 6,5; Hysaj 6,5, Albiol 6, Koulibaly 7, Ghoulam 6,5; Allan 6 (46’ st D. Lopez sv), Jorginho 5,5, Hamsik 7; Callejon 6, Higuain 7,5, Insigne 7 (16’ st Mertens 6,5, 34’ st El Kaddouri sv) Tatarusanu 6; Tomovic 5 (34’ st Babacar sv), Rodriguez 6, Astori 6; Blaszczykowski 6, Vecino 5,5, Badelj 6, Alonso 5,5 (10’ st Roncaglia 6); Bernardeschi 5,5 (7’ st Ilicic 6), Borja Valero 6,5; Kalinic 7 ALL. Sarri st Ripartenza lampo 7 ALL. Sousa 9’ Chi sale Kalinic st Prima reazione La Fiorentina non perde la bussula e va a un niente dal pari con Kalinic. È abile Ilicic a smarcare il compagno d’attacco in area, è bravo Reina a chiudere la porta. E Chi scende 28’ Tomovic st Il pareggio 5 Stavolta Kalinic va a segno e i viola pareggiano. È ancora Ilicic a innescarlo: l’attaccante viola è più veloce di Koulibaly e con un delizioso tocco d’esterno supera Reina. T 6 RETI: st 1’ Insigne, 28’ Kalinic, 30’ Higuain 7 30’ st Dedica alla mamma Il San Paolo fa festa: Ilicic perde un pallone là in mezzo, Higuain lo cattura e si invola verso la porta. Risultato? L’argentino dedica alla mamma la rete del successo. ARBITRO: Banti 6 AMMONITI: Badelj, Jorginho, Astori, Koulibaly, El Kaddouri, Rodriguez SPETTATORI: 50 mila. Colpo Sassuolo contro la Lazio, Sampdoria affondata a Frosinone. Bologna ancora ko: Rossi nei guai Atalanta 3 Bologna 0 Frosinone 2 Genoa 3 Sassuolo 2 Verona 1 Carpi 0 Palermo 1 Sampdoria 0 Chievo 2 Lazio 1 Udinese 1 Atalanta Carpi Bologna Palermo Frosinone Sampdoria Genoa Chievo Sassuolo Lazio Verona Udinese (4-3-3) (3-5-2) (4-2-3-1) (3-5-2) (4-4-2) (4-3-1-2) (3-4-3) (4-3-1-2) (4-3-3) (4-2-3-1) (4-3-3) (3-5-1-1) Sportiello 6,5; Masiello 6, Toloi 7, Stendardo 6, Dramè 6; Grassi 6 (37’ st Carmona sv), De Roon 6,5, Cigarini 6,5 (24’ st Kurtic 6); Moralez 6,5, Pinilla 6,5, Gomez 7 (30’ st D’Alessandro 6) Belec 5; Zaccardo 5,5, Bubnjic 5, Gagliolo 5; Letizia 5,5 (27’ st Wallace sv), Fedele 5,5 (10’ st Lasagna 6), Cofie 5,5, Lazzari 5, Gabriel Silva 5; Matos 5, Borriello 6 Mirante 6; Ferrari 6 (40’ st Falco sv), Gastaldello 5,5, Rossettini 5,5, Masina 5; Taider 5,5 (14’ st Donsah 5), Diawara 5,5; Rizzo 5, Brienza 5, Mounier 6,5 (24’ Mancosu 5,5); Destro 4,5 Sorrentino 7; Struna 6, G. Gonzalez 6, Andjelkovic 6; Rispoli 6, Rigoni 6,5, Maresca 6, Hiljemark 6,5 (7’ st Chochev 5,5), Lazaar 6,5 (35’ st Daprelà sv); Vazquez 6,5, Gilardino 6,5 Leail 6,5; Rosi 6, Diakité 6,5, Blanchard 6, Crivello 6; Paganini 7,5, Chibsah 7, Gucher 6 (35’ st Gori sv), Soddimo 6,5 (23’ st Sammarco 6); Dionisi 6,5 (42’ st Carlini sv), D. Ciofani 5,5 Viviano 5,5; Pereira 5, Moisander 5,5, Zukanovic 5 (38’ st Cassani sv), Regini 5; Ivan 5 (20’ st Correa 5,5), Soriano 5,5, Carbonero 5,5; Cassano 6,5; Eder 6, Muriel 5,5 (39’ st Rodriguez sv) Perin 7; Izzo 6,5, Burdisso 6, De Maio 6,5; Rincon 6,5, Dzemaili 5, Costa 6,5 (33’ st Ntcham 7), Laxalt 7; Gakpè 7 (12’ st Cissokho 6,5), Pavoletti 7, Perotti 7,5 (43’ st Tachtsidis 7) Bizzarri 7; Mattiello 6,5, Gamberini 5, Cesar 6,5 Gobbi 6; Castro 6,5, Rigoni 7, Hetemaj 6,5 (18’ st Pepe 6); Birsa 7; Paloschi 7 (28’ st Pellissier 7), Meggiorini 7 (41’ st Inglese sv) Consigli 6; Vrsaljko 6,5, Cannavaro 6,5, Acerbi 7, Peluso 6; Biondini 6 (26’ st Laribi 6), Magnanelli 6,5, Missiroli 7; Berardi 6,5 (37’ st Terranova sv), Falcinelli 7 (26’ st Defrel 6), Sansone 6 Marchetti 6; Basta 6, Mauricio 5, Gentiletti 5,5, Lulic 6; Onazi 5,5 (1’ st Keita 6), Cataldi 5,5; Candreva 6 (31’ st Kishna sv), Milinkovic-Savic 5,5 F. Anderson 6,5; Klose 5,5 (20’ st Matri 5) Rafael 5; Sala 6, Marquez 6, Moras 6, Souprayen 6; Greco 5,5 (41’ st Ionita sv), Matuzalem 5,5 (11’ st Pisano 5,5), Hallfredsson 5,5; Siligardi 5,5 (30’ st Helander 6), Pazzini 6, Gomez 5,5 Karnezis 6; Wague 5,5, Danilo 6, Felipe 6 (30’ st Perica 6); Edenilson 6, Iturra 5,5 (10’ st Thereau 7), Lodi 6, Marquinho 5,5 (18’ st Badu 6,5), Ali Adnan 6; Fernandes 5,5; Di Natale 6 ALL. Mandorlini 5,5 ALL. Colantuono ALL. Reja 7 ALL. Sannino 5 RETI: pt 7’ Pinilla, 42’ Gomez; st 18’ Cigarini (rig.) ARBITRO: Pasqua 6,5 AMMONITI: Fedele, Cofie, Bubnjic SPETTATORI: paganti 3950, abbonati 10.529. Incasso 42.440 euro. ALL. D. Rossi 5 ALL. Iachini 6 RETI: pt 24’ Vazquez ARBITRO: Fabbri 6 AMMONITI: Vazquez, Hiljemark SPETTATORI: 16.010 (di cui 12.734 abbonati) per un incasso di 234.322 (di cui 184.882 rateo abbonati) ALL. Stellone 7 ALL. Zenga 5,5 RETI: st 9’ Paganini, 10’ Dionisi ARBITRO: Irrati 6,5 AMMONITI: Zukanovic, Blanchard, Ivan, Dionisi, Moisander, Carbonero SPETTATORI: 7 mila circa ALL. Gasperini 7 ALL. Maran 7 RETI: pt 1’ Paloschi, 13’ Pavoletti, 16’ Gakpè; st 32’ Pellissier, 48’ st Tachtsidis ARBITRO: Mazzoleni 7 AMMONITI: Castro, De Maio, Pepe ESPULSI: st 10’ Dzemaili SPETTATORI: 19 mila circa ALL. Di Francesco 7 ALL. Pioli 5,5 RETI: pt 7’ Berardi (rig.); st 15’ Missiroli, 22’ F. Anderson ARBITRO: Guida 5 AMMONITI: Lulic, Milinkovic-Savic, Sansone, Mauricio ESPULSI: st 48’ Cataldi SPETTATORI: paganti 5.512 per un incasso di 75.947 euro; abbonati 6.118 per un rateo di 56.534 euro 6 RETI: pt 41’ Pazzini (rig.); st 39’ Thereau ARBITRO: Gavillucci 6 AMMONITI: Wague, Felipe, Hallfredsson, Marquez SPETTATORI: 16.382 36 .Sport .LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 Retroscena GIANLUCA ODDENINO TORINO Ventura e le metamorfosi granata: “Meno competitivi se non proponiamo gioco” C’ è la «pugnalata alle spalle», come da denuncia virtuale di Alessio Cerci dopo i fischi dell’Olimpico, e poi c’è lo «schiaffo» che il Toro deve sempre subire per poter iniziare a giocare. Il pareggio contro il Milan lascia lividi vistosi sulla pelle dei granata, ancora più rammaricati di aver perso sabato sera un’altra occasione d’oro in una classifica così corta, ma al mondo torinista interessa soprattutto capire perché ancora una volta la squadra di Ventura abbia cambiato volto nella ripresa dopo aver preso un gol. «Facciamo tante reti nei secondi tempi - analizza il tecnico - e sono già otto i punti recuperati da situazioni di svantaggio. Non è poco, però noi siamo una squadra che, se non propone, perde competitività. Per farlo sempre ci vuole disponibilità e condizione di tutti gli undici in campo. Contro il Milan c’era ansia e non Gioca e segna solo nella ripresa Il Toro alla ricerca dell’altra metà 3 gol I fischi della Maratona sono una pugnalata alle spalle che mai mi sarei aspettato Alessio Cerci Segnati dal Toro nei primi tempi di queste prime 8 giornate, contro i 10 realizzati nelle riprese Attaccante del Milan ed ex granata 13 SYNCSTUDIO Esperto Giampiero Ventura, 67 anni, sabato scorso ha guidato il Toro per la 185ª volta eravamo al top: sappiamo di dover migliorare, ma questo fa parte della crescita. Dateci tempo». Pochi tiri nei primi 45’ La questione temporale è evidente. In questo Toro a metà la differenza di prestazioni tra i due tempi è sempre più marcata, anche perché figlia della tattica di Ventura che preferisce controllare l’avversario nei primi 45’ - rallentando i ritmi - per poi colpire nella ripresa. Si spiegano così le 3 reti segnate nella prima frazione contro le 10 della seconda, ma anche le 6 partite su 8 di campionato in cui i granata hanno subìto gol per primi. La partita con il Milan è lo spot delle partenze soft («Ripartiamo dal secondo tempo e andremo lontano», sottolinea il golden boy Daniele Baselli) e a livello di dati la spaccatura è evidente. Il Toro contro i tiri Effettuati dai granata in Toro-Samp nei primi 45’ Nessuno, invece, nei primi 45’ con il Milan Serie A Tim Marcatori 6 reti: Higuain (Na), Insigne (Na), Eder (Sa, 2 rig.). 5 reti: Kalinic (Fi). 4 reti: Bacca (Mi), Baselli (To), Paloschi (Ch), Pjanic (Ro), Quagliarella (To), Salah (Ro). 3 reti: Allan (Na), Dionisi (Fr), Floro Flores (Sa), Gervinho (Ro), Hiljemark (Pa), Mounier (Bo), Muriel (Sa), Pinilla (At), Saponara (Em), Zapata D. (Ud), Jovetic (In, 1 rig.), Dybala (Ju, 2 rig.), Ilicic (Fi, 3 rig.). rossoneri nel primo tempo non ha mai tirato (sei conclusioni, invece, nella ripresa) ed è passato dal 41,6% di possesso palla al 49,2%. Lo stesso andamento si è registrato contro la Fiorentina, partita esemplare a livello di reazione: dallo 0-1 dei primi 45’ al 3-1 finale si è visto un Torino che ha tirato di più nella ripresa (6 contro 4), ha aumentato il possesso palla e anche la percentuale di duelli vinti e passaggi riusciti. L’inversione con la Samp La controprova, invece, passa dalla vittoria casalinga sulla Sampdoria. Un mese fa il Toro vinse grazie a un primo tempo «mostruoso» con due gol, 13 tiri, 56% di possesso palla, 90% di passaggi riusciti (ben 269) e 67% di duelli vinti. Un evento unico, finora, ma capace di dimostrare che un altro Toro è davvero possibile. LA STAMPA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 Sport .37 . Ordine d’arrivo Domenica prossima il Gp della Malesia La storia MATTEO AGLIO PHILLIP ISLAND 1 MotoGp: 1. Marquez alentino e Jorge si giocavano il Mondiale, Marc e Andrea solo una gara ma nessuno ha fatto sconti. Se prima della partenza si cercava chi fosse l’ago della bilancia, la gara ne ha offerti due. Ironia della sorte, i due contendenti al titolo sono stati battuti dai relativi connazionali. Dopo un’infinita serie di sorpassi, la classifica della gara ha deciso la nuova faccia del campionato. Rossi ha perso 7 punti e ora il suo vantaggio da Lorenzo si è ridotto a 7 lunghezze, con solo due gare al termine. Il maiorchino, beffato all’ultimo da un Marquez capace di una rimonta incredibile nello spazio del giro finale, ha trovato in Iannone un alleato. «Sabato lo avrei ucciso per avermi soffiato una posizione in qualifica sfruttando la mia scia, ma in gara è stata il mio migliore amico», ha scherzato lo spagnolo. E dire che il ducatista nella vita, tifa per Rossi. Scherzi del destino, per un campionato tutt’altro che deciso. V La rabbia del Dottore La volata per la vittoria in Australia, riflette quella per il titolo. «Ora sono più vicino ad essere campione» si è affrettato a dichiarare Jorge. Rossi rimuginava sull’occasione sprecata, su quanto gli è mancato per fare girare la ruota nella sua direzione. «Sono orgoglioso di avere dato vita a un bello spettacolo, ma mi girano le scatole per non essere salito sul podio. Avevo il potenziale per battere Lorenzo», ma non è accaduto e ora la gara in Malesia, già domenica prossima, «è tre volte importante» avverte Valentino. Perché l’avversario è uscito rafforzato da (Honda), 2. Lorenzo (Yamaha), 3. Iannone (Ducati), 4. Rossi (Yamaha), 5. Pedrosa (Honda). Classifica: 1. Rossi 296, 2. Lorenzo 285, 3. Marquez 222. Moto2: 1. Rins (Kalex), 2. Lowes (Speed Up), 3. Baldassarri (Kalex). Classifica: 1. Zarco 318, 2. Rins 214, 3. Rabat 206. Moto3: 1. Oliveira (Ktm), 2. Vazquez (Honda), 3. B. Binder (Ktm). Classifica: 1. Kent 244, 2. Oliveira 2014, 3. Bastianini 188. Prossimo Gp: Malesia, 25 ottobre. 52 sorpassi Tra i primi quattro piloti durante i 27 giri di ieri a Phillip Island: appena 1 secondo e 58 millesimi all’arrivo tra 1º (Marquez) e 4º (Rossi) PHOTOPRESS Marc Marquez, 22 anni, davanti a Jorge Lorenzo (28), Andrea Iannone (26) e Valentino Rossi (36) Le volate precedenti 2013 298 2012 334 280 330 330 2006 350 307 332 e A 2 gare dalla fine 236 223 Hayden Rossi 252 247 Hayden Rossi Alla fine Marquez Lorenzo Marquez Lorenzo Lorenzo Pedrosa Lorenzo Pedrosa Il Mondiale corre sul filo Vale & Jorge all’ultimo respiro MotoGp. show in Australia: vince Marquez che beffa Lorenzo (2°) Rossi (4°) perde terreno: ora è a +11 sul compagno a 2 gare dalla fine Phillip Island e se non si reagisce colpo su colpo i sogni di gloria possono sciogliersi come neve al sole dei tropici. La storia della MotoGp dice che i recuperi negli ultimi due Gp sono impossibili, ma le statistiche spesso mentono. In teoria, il Dottore a Sepang avrà il primo matchpoint ma non crede troppo nel chiudere il Mondiale in anticipo. «Penso che per scoprire chi sarà il campione bisognerà aspettare Valencia - ha avvertito –. Il favorito cambia dopo ogni gara, è così dall’inizio dell’anno». «Devo essere più veloce» La pista malese dovrebbe favorire Rossi ma certe previsioni sembrano fatte per esse- Il gabbiano Andrea Iannone, terzo al traguardo, ha centrato con il casco un gabbiano fermo al centro della pista re smentite, come successo in Australia. Come si vince? «Semplice, bisogna essere più veloce dell’avversario, solo così gli si può mettere pressione», la risposta di Valentino che trova concorde anche il suo avversario. Pochi giorni cancelleranno tutto ciò che è stato fatto e «ricomincerà, ancora una volta, tutto da capo». «Penso alla classifica» Un finale ad alta tensione, che mette alle prove le coronarie tanto dei piloti quanto degli appassionati. «A volte, la prima cosa a cui penso appena sveglio la mattina è quanti punti ho di differenza da Jorge. È stressante ma mi piace, sarebbe peggio stare tranquillo perché fuori dai giochi». Valentino non può rinunciare all’adrenalina e nelle prossime due gare ce ne sarà in abbondanza. In breve EUROPEI DI VOLLEY: BATTUTI I PADRONI DI CASA DELLA BULGARIA L’Italia rialza la cresta e si prende il bronzo Una dedica per quest’altra medaglia? A noi, che ci siamo ammazzati di lavoro Verso Rio 2016 con il nodo ct: per Blengini possibile la riconferma Ivan Zaytsev ROBERTO CONDIO INVIATO A SOFIA L’oro continua a non arrivare, ma due medaglie festeggiate in 26 giorni sono un gran bel modo per fare sapere a tutti che l’Italia del volley c’è di nuovo. Dopo l’argento in Coppa del Mondo, ieri è arrivato il bronzo all’Europeo, strappato con qualità e cuore alla Bulgaria padrona di casa. Zaytsev (26 punti, premiato come miglior opposto) e Juantorena (17) sono tornati a fare i fenomeni, servizio e muro hanno ripreso a marcare la differenza e così il ko di sabato con la Slovenia brucia ancora di più. O forse no. Perché gli azzurri lasciano Sofia con larghi sorrisi. Giustamente. «Non volevamo chiudere con la medaglia di legno - dice Zaytsev -. E ancora una volta abbiamo dimostrato un grandissimo orgoglio». «Siamo onesti: 40 -LA STAMPA SEGUE DA PAGINA 31 Opposto azzurro Festa Sul podio: per gli azzurri è la seconda medaglia dopo l’argento in Coppa del Mondo giorni fa chi avrebbe scommesso su due nostri podi?», chiede il libero Colaci. Il ct Blengini chiude: «Sono straordinariamente contento: abbiamo vinto 15 partite su 18 in due tornei tostissimi e siamo gli unici europei ad aver già un posto per Rio. Il che vuol dire poter dare il giusto riposo dopo la Superlega e programmare serenamente i Giochi. Mentre gli altri, tra gennaio e maggio, si scanneranno per il pass». Mirino sulle Olimpiadi Mirino puntato sulle Olimpiadi, allora. Con una squadra che ha una storia di appena 77 giorni ma già capace di sfoderare prestazioni che riempiono di fiducia. «È una gran bella base da Slovenia d’argento Oro alla Francia È il primo titolo 1 Sesto vincitore diver- so negli ultimi 6 Europei: ieri ha trionfato la Francia, che ha spento in 3 lunghi set il sogno della Slovenia di Giani. Per l’Italia, il bronzo è la 13a medaglia continentale: è l’unica mai scesa dal podio dal 2011. Finali: 1° FranciaSlovenia 3-0 (19, 27, 27); 3° Bulgaria-Italia 1-3 (2025, 14-25, 25-23, 20-25). cui ripartiremo - garantisce il titolarissimo Lanza -. E noi abbiamo una gran voglia di costruire un gruppo ancora più forte». Con i rientri di capitan Birarelli e Parodi, quest’anno bloccati da infortuni, e gli innesti di chi emergerà nella Superlega al via domenica. Con una questione aperta: finito l’Europeo, ieri è scaduto l’incarico part-time di Blengini, promosso dopo le dimissioni di Berruto da vice a ct titolare. E adesso? «Perdonatemi, ma non rispondo», dice il tecnico che da domani prenderà in mano la Lube. Lui, in effetti, Rio se l’è guadagnata sul campo e, inoltre, con la Federazione ha un contratto da assistente fino all’estate 2016. Aver già centrato la qualificazione olimpica, peraltro, toglie urgenza al problema. Di Italia si tornerà a parlare non prima di metà maggio e, nel frattempo, il n° 1 federale Magri, che non accetta doppi incarichi, avrà il tempo per parlare con Macerata, diventata Civitanova, per liberare il torinese che ha saputo far scattare così bene il nuovo progetto. Insomma, nonostante voci su Stoytchev, bulgaro pigliatutto con Trento, il futuro azzurro sarà ancora Blengini. Giusto così. Euro 2016: sorteggi playoff C’è Danimarca-Svezia 1 Accoppiamenti per gli ul- timi 4 pass agli Europei 2016: Danimarca-Svezia, UcrainaSlovenia, Bosnia-Eire e Norvegia-Ungheria, andata il 12 novembre, ritorno il 17. Serie B: posticipo 8º turno Latina-Perugia 2-1 1 Latina-Perugia finisce 2-1. Stasera alle 20,30 CesenaSpezia ( Sky Sport 1). Tennis: finale a Shanghai Djokovic batte Tsonga 1 Shanghai, finale: Djokovic (Ser)-Tsonga (Fra) 6-2 6-4. Doppio: Klaasen (Saf)/Melo (Bra)-Fognini/Bolelli 6-3 6-3. Basket: 3ª giornata di A Brindisi passa a Sassari 1 Risultati: Reggio EmiliaCantù 97-92, Torino-Venezia 6284, Trento-Pistoia 54-74, Bologna-Capo d’Orlando 64-76, Varese-Pesaro 88-81, CremonaCaserta 69-60, Sassari-Brindisi 78-95; oggi Avellino-Milano (20,45 Sky Sport 2). Classifica: Re. Emilia, Pistoia 6; Venezia, Sassari, Capo d’Orlando, Trento 4; Brindisi, Torino, Milano, Avellino, Caserta, Varese, Bologna, Cremona 2; Pesaro, Cantù 0. 12345367318 38 SPECIALE LA STAMPA/PUBLIKOMPASS LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 Sui mercati esteri si moltiplicano le grandi opportunità per crescere L’impegno del nostro sistema per promuovere l’internazionalizzazione delle imprese, in particolare delle Pmi, è molto intenso, sia a livello centrale sia territoriale. Le aziende torinesi possono inoltre contare sul ruolo della presidente Licia Mattioli nel suo incarico di vice presidente di Confindustria per l’internazionalizzazione e gli investimenti esteri. Nei pochi mesi che ci separano dalla fine dell’anno sono in programma ancora parecchie missioni commerciali all’estero: in Bulgaria, Giappone, Iran, Ghana ed Etiopia. E già si ragiona delle destinazioni per il 2016, per il quale si ipotizzano interventi in Corea del Sud, Oman e Kuwait, Sud America - dove la presidente Mattioli tornerà con il premier Matteo Renzi - e ancora Ghana ed Etiopia, nonchè in Vietnam con il quale si sta perfezionando un accordo sulla liberalizzazione tariffaria che costituisce una grande opportunità per l’industria italiana. Dietro a ogni missione c’è un lungo e meticoloso lavoro preparatorio per sensibilizzare le aziende, illustrare loro vantaggi ed opportunità di business, organizzare incontri B2B con clienti, distributori, potenziali partner o appuntamenti con banche ed avvocati d’affari locali. In vista della missione in Iran, a Teheran, che si svolgerà dal 28 al 30 novembre guidata dalla presidente Mattioli insieme al vice ministro Carlo Calenda - rivolta ai settori ambiente ed ener- in breve Tavola rotonda Felice Mortillaro 1 La figura del sindacalista e studioso Felice Mortillaro sarà ricordata in occasione di una tavola rotonda sulla storia e l’evoluzione delle relazioni industriali che si svolgerà giovedì 22 ottobre alle 16.30 nel Centro Congressi di via Vela. Tra i relatori saranno presenti Carlo Callieri e Giorgio Benvenuto insieme a Marco Bentivogli della FIM Cisl e Stefano Franchi, moderati da Nunzia Penelope de il Diario del Lavoro. Sarà anche l’occasione per la presentazione del suo unico romanzo, inedito, «L’ingegnere d’anime», pubblicato quest’anno da Edizioni Olivares, una testimonianza particolare del suo ruolo e del contesto storico economico di quegli anni. Formazione SalesCult 1 SalesCult, il percorso sulla Nella foto in alto Licia Mattioli, vice presidente di Confindustria con delega all’internazionalizzazione gie rinnovabili, meccanica, apparecchiature e attrezzature medicali, materiali edili e automotive - si è svolto, nei giorni scorsi, qui a Torino, organizzato dalla nostra associazione, un affollato seminario con oltre 150 imprese, per presentare le importanti novità che riguardano questo Paese che vanta 80 milioni di abitanti, un Pil di 400 miliardi di dollari, secondo al mondo per riserve di gas naturale e quarto per giacimenti petroliferi. La svolta è recente e viene dalla sigla degli accordi per l’alleggerimento delle sanzioni economiche a fronte di un comprovato impegno per un ridimensiona- mento del programma nucleare iraniano. Il Paese ha infatti avviato una politica riformista, che include un piano di sviluppo “market based” per il periodo 2016-2021, incentrato sulla crescita economica, scientifico-tecnologica e culturale che per le nostre aziende, i cui prodotti sono molto apprezzati - il nostro export nei primi sei mesi è infatti cresciuto quasi del 30% rispetto allo scorso anno - significa un’opportunità di fronte alla quale non esitare. E sempre in novembre - dal 14 al 18 - ci sarà un’altra importantissima missione, in Giappone, guidata ancora dal vice ministro Calen- da, in occasione dell’assemblea dell’Italy Japan Business Group e rivolta ai settori della meccatronica, automotive e tessile tecnico. Se le opportunità sono molteplici e si moltiplicano mano a mano che crescono gli attori ed i commerci internazionali, anche i rischi non mancano, come nel caso della Cina che potrebbe acquisire nel 2016 lo status di “economia di mercato”. È una prospettiva a cui occorre opporsi con fermezza, perchè ciò comporterebbe un contraccolpo di circa 7 miliardi di euro sulla bilancia commerciale dell’Eurozona, di cui 600 milioni riguarderebbero l’export italiano. Anche guardando a prospettive più ad ampio raggio c’è da constatare che gli Usa, proprio per contrastare lo strapotere commerciale della Cina, hanno privilegiato gli accordi nell’area del Pacifico. Al contrario temporeggiano su quelli che riguardano i rapporti di apertura commerciale, tariffaria e d’investimento nei confronti dell’Unione Europea, i cosiddetti Ttip Transatlantic Trade and Investment Partnership – ove, dopo la vicenda Volkswagen, la vecchia Europa rischia di affrontare la trattativa in condizioni di maggiore debolezza. cultura della vendita, è giunto alla sua decima edizione e propone incontri con ricercatori, sperimentatori e studiosi su tematiche innovative utili nel settore vendite e marketing dell’azienda. Marco Berry, esperto innovatore in campo televisivo, l’11 novembre presenta “Mindshock”: un progetto messo a punto dai più famosi pubblicitari e venditori che propone tecniche e strategie per condizionare una scelta e avere sicuro successo in una trattativa commerciale. Emilio Paolucci, docente al Politecnico di Imprenditorialità e Business planning, il 20 novembre si occuperà di e-commerce, mentre il 4 dicembre, Pietro Trabucchi, coach e psicologo sportivo, parlerà della resilienza, la capacità dell’essere umano di superare gli ostacoli perseguendo i propri obiettivi. Per informazioni: Skillab, tel. 011.5718561, email [email protected] Workshop Digilizza-TO 1 La scorsa settimana alla L’iniziativa Energia per le aziende, con l’Unione si risparmia il 13% Lo scorso 25 settembre l’Unione Industriale di Torino ha stipulato un accordo con Iren Mercato S.p.A. per la fornitura di energia elettrica alle proprie associate, al quale si è aggregata anche l’Associazione Industriali di Novara. Per il prossimo anno l’intesa garantisce alle imprese 70 milioni di kWh a prezzi fissi estremamente competitivi, inferiori del 13 per cento rispetto a quelli in vigore nell’ambito della analoga partnership valida per le forniture 2015. Nell’ultimo quinquennio gli accordi analoghi dell’Unione hanno fatto conseguire a oltre 300 siti produttivi un risparmio cumulato sulla componente energia di oltre il 40 per cento, equiva- Iren Per l’anno prossimo l’intesa garantisce alle imprese 70 milioni di kWh a prezzi fissi molto competitivi lente a quasi 2 milioni e 200 mila euro. L’iniziativa è prova della particolare attenzione che l’Unione Industriale Torino da sempre rivolge al contenimento dei costi delle aziende associate. Il suo servizio energia persegue infatti come obbiettivo primario l’ottenimento delle migliori condizioni economiche disponibili sul mercato elettrico, oltre a un monitoraggio continuo dei mercati energetici e di quelli finanziari, dove vengono scambiati i derivati basati sull’energia stessa. Ciò consente alle imprese associate di cogliere tempestivamente il trend dei prezzi e di conseguenza scegliere efficacemente tempi e strategie di acquisto nelle gare che portano alla stipula di accordi come quello appena chiuso. Le adesioni saranno possibili fino al prossimo 20 novembre, salvo esaurimento del quantitativo di energia disponibile. Per maggiori informazioni: Servizio Energia, telefono 011 5718.228, e-mail: [email protected]). Camera di commercio di Torino è stata lanciata l’edizione torinese di Eccellenze in digitale, progetto di Google Italia e Unioncamere con l’obiettivo di migliorare il livello di digitalizzazione delle Pmi per far conoscere in tutto il mondo le eccellenze del Made in Italy. L’iniziativa prevede laboratori, corsi di formazione gratuiti e un supporto personalizzato, con incontri individuali tra l’azienda e giovani esperti “digitalizzatori” che consiglieranno le migliori strategie per il web. Il percorso formativo “Digitalizza-TO: trasformazioni digitali per la crescita di impresa” è realizzato in collaborazione con Unione Industriale di Torino e Torino Wireless. Per partecipare occorre presentare la propria candidatura entro lunedì 2 novembre sul sito www.to.camcom.it/ Eccellenzeindigitale. Innovazione Premio Odisseo 1 La cerimonia di premiazio- ne del concorso rivolto alle aziende alimentari che hanno innovato in termini di prodotto, tecnologia e comunicazione, si svolgerà il 29 ottobre alle 11 al Centro incontri della Regione Piemonte in corso Stati Uniti 23. Per info: tel. 0115718438. 9A Gli autovelox della settimana Oggi Corso Grosseto C.so Galileo Ferraris Via Pietro Cossa Corso Moncalieri Strada Aeroporto Corso Cosenza domani Corso Grosseto C.so Galileo Ferraris Via Pietro Cossa Corso Moncalieri Strada Aeroporto Via Sansovino Strada Pianezza Corso Cosenza Strada del Drosso C.so Unione Sovietica Corso Settembrini Via Passo Buole Via O. Vigliani Corso Francia Via De Sanctis Corso Peschiera Corso Trapani INOLTRE C.so C. LE POSTAZIONI FISSE Via Mazzarello Allamano A DI C.SO REGINA Corso Rosselli C.so Cairoli C. MARGHERITA 401/A Corso Montelungo Vi Via Plava E C.SO UNITÀ D’ITALIA C.so C. C.so Orbassano Via Plava U Unione Corso Cosenza C.so Cairoli So Sovietica C.so IV Novembre Corso Siracusa Via Agudio Corso Allamano Corso Tazzoli C.so Trapani 23 ott Corso Grosseto C.so Galileo Ferraris Via Pietro Cossa Corso Moncalieri Strada Aeroporto Corso Cosenza Lungo Stura Lazio Via Botticelli Corso Vercelli Via De Sanctis C.so Giulio Cesare Via Passo Buole Via O. Vigliani Corso Francia Corso Peschiera 21 ott Che tempo fa 22 ott SI RICORDANO C.so so Trapani Via a Mazzarello C.so so Rosselli C.so Rosselli Via Mazzarello 24 ott LA STAMPA LA STAMPA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 B fax 011 6639003, e-mail [email protected] B [email protected] B [email protected] R A L Corso Grosseto Via Pietro Cossa Corso Moncalieri Strada Aeroporto Via Sansovino Strada Pianezza Corso Cosenza Strada del Drosso Via Vigliani C.so Unione Sov. C.so Settembrini Via Passo Buole Corso Novara Str. Traforo del Pino Via Agudio C.so Don L. Sturzo Corso Francia Via De Sanctis Corso Peschiera Corso Trapani Via Mazzarello Corso Rosselli Corso Tazzoli Corso Orbassano Corso Cosenza Corso Siracusa Corso IV Novembre Corso Grosseto C.so Galileo Ferraris Via Pietro Cossa Corso Moncalieri Strada Aeroporto Via Sansovino Strada Pianezza Corso Cosenza Via De Sanctis Via Passo Buole Via Onorato Vigliani Corso Novara Corso Grosseto C.so Galileo Ferraris Via Pietro Cossa Corso Moncalieri Strada Aeroporto Corso Cosenza VENDITA RICAMBI AUTO Oggi TORINO - Str. SAN MAURO, 18 TEL. 011.274.15.25 - 011.198.62.241 FAX 0112241887 Orario continuato 8.00-19.00 www.autoricambiral.it TORINO - C.so REGINA MARGHERITA, 256 TEL. 011.437.50.64/88 - FAX 011.473.47.00 Aperto il Sabato & PROVINCIA Domani la delibera in giunta La rivoluzione del commercio Due (o più) negozi in uno Dal parrucchiere si potrà aprire un bar. L’assessore: basta vetrine vuote 8° 17° ® TORINO Situazione Il flusso di aria umida del fine settimana viene sostituito da correnti più asciutte da Nord-Est che garantiranno un inizio settimana ben soleggiato. 12345367318 CINQUECENTO PARTECIPANTI IN PIÙ DELL’ANNO SCORSO NELLA SUGGESTIVA CORNICE DI VENARIA In gran parte soleggiato dal mattino; temperature diurne in aumento. 7° 17° Domani Generalmente soleggiato con aria frizzante al mattino e massime diurne sui 15 gradi. * La delibera. Domani la giunta comunale esaminerà la proposta dell’assessore Domenico Mangone che modifica i criteri di programmazione dei negozi sotto i 250 metri quadrati. La Regione ha dato il via libera e così in un unico negozio ci potrebbero essere titolari diversi con parrucchieri che vendono fiori, e annesso bar, o alimentari dove acquistare anche i giornali. Letizia Tortello A PAGINA 40 IL CASO 6° 15° Mercoledì Restano condizioni soleggiate con tendenza a velature in serata. Fresco al mattino, massime diurne stazionarie. Case abusive nei locali chiusi Un fenomeno in crescita La proposta: favoriamo il cambio di destinazione In settemila alla corsa del Re Antonella Torra A PAGINA 49 Coccorese e Minello A PAGINA 41 Salone del libro, la polemica OGGI Erri De Luca una sentenza che farà rumore PAOLA ITALIANO C omunque vada, sarà polemica. Istigatore al sabotaggio o un intellettuale che ha espresso liberamene un’opinione? Lo dirà la sentenza prevista oggi nei confronti dell’imputato Erri De Luca, per il quale la procura di Torino ha chiesto la condanna a 8 mesi di reclusione per un paio di interviste del settembre 2013 in cui diceva che «la Tav va sabotata». Parole che, secondo i pm Antonio Rinaudo e Andrea Padalino, nella stagione di scontro che si stava vivendo in Valsusa erano in grado di accendere gli animi ed esortare a una protesta violenta. Per gli avvocati dello scrittore - e per gli intellettuali che si sono schierati dalla sua parte - il processo è «un processo alle parole» e quella di oggi è molto più di una sentenza, bensì il responso di un esame che l’Italia sta affrontando sulla libertà di pensiero. De Luca, che si definisce «testimone della volontà di censura», si è detto stupito «della differenza tra gli argomenti prodotti dall’accusa e l’esiguità della pena richiesta». E oggi sarà come sempre in aula. Tornerà a parlare, come annunciato all’ultima udienza, per alcune dichiarazioni spontanee. Poi, qualunque sarà la sentenza, per De Luca la giornata proseguirà in Valsusa. Il movimento No Tav lo aspetta a Bussoleno per un’assemblea convocata alle 17. Serie A di basket C’ERA UNA VOLTA IL PO Tradizioni e cultura popolare sulle rive del grande fiume in Piemonte Storia, memorie e stagioni della vita quotidiana lungo le rive piemontesi del Po. REPORTERS LAPRESSE Milella replica a Picchioni Manital, nuovo ko in casa “Una cortina sui debiti” Il PalaRuffini è un tabù Servizio A PAGINA 42 Domenico Latagliata A PAGINA 47 DAL 6 OTTOBRE AL 3 NOVEMBRE A 9,90 EURO IN PIÙ Nelle edicole del Piemonte, al numero 011.2272118 e su www.lastampa.It/shop 12345367318 40 .Cronaca di Torino STAMPA .LA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 Il Comune modifica la programmazione sotto i 250 metri quadrati. Sì della Regione “Addio all’era della licenza unica” In un unico negozio si potranno vendere fiori e servire caffè o acquistare pane e giornali LETIZIA TORTELLO Coworking La rivoluzione degli spazi commerciali voluta dal comune di Torino si ispira al coworking, uno stile lavorativo che coinvolge la condivisione di un ambiente di lavoro, spesso un ufficio, mantenendo un’attività indipendente. In genere chi accetta questo modello non fa parte della stessa azienda. Si tratta di liberi professionisti che condividono le spese di gestione e di affitto 18 mila I negozi della città che hanno una metratura al di sotto dei 250 metri quadrati e che possono decidere se usare o meno il coworking Il trasloco Due negozi in uno. Per dividere le spese, in base ai metri quadri effettivamente occupati. È la rivoluzione delle insegne del commercio in città, che renderà possibile ciò che i negozianti chiedono da tempo: di poter aprire sotto lo stesso tetto, dentro alle medesime vetrine, più attività. Finora, ad ogni numero civico doveva corrispondere una sola partita Iva. Un solo imprenditore per ogni locale, chi voleva aprire una nuova attività doveva cominciare da zero, sostenendo da solo le spese di avviamento. L’assessorato al Commercio del Comune guidato da Domenico Mangone ha deciso di cambiare. Il mercato del libero scambio si trasferirà dalla prossima settimana in via Monteverdi Gli unici a lamentarsi sono i baristi di corso Novara: gli affari andavano bene REPORTERS C’è anche Striscia la notizia Meno costi «Creiamo la possibilità di far nascere dei coworking aziendali tra imprenditori - spiega Mangone, che martedì porterà la delibera al vaglio della Giunta -, per fare in modo che chi ha spazi in esubero accolga altri colleghi dentro il suo negozio. E per consentire al nuovo imprenditore di avviare un’attività senza avere grandi costi. Il ragionamento contrattuale tra i privati, poi, lo gestiranno direttamente loro. Speriamo di dare un’opportunità in più, soprattutto ai giovani creativi ma anche alla vecchia imprenditoria, per tornare ad occupare le tante vetrine e i negozi sfitti, non solo in centro, che sono una ferita per il commercio». Insomma, potrebbero nascere parrucchieri che vendono fiori, con annesso bar o ristorantino, alimentari, panetterie o pasticcerie che vendono giornali, abbigliamento e scarpe con due titolari diversi, e chi più ne ha più ne metta, inventando le più diverse formule di condivisione degli spazi e attrarre i clienti offrendo prodotti o servizi diversi. Ci si rimette alla fantasia dei titolari e alle regole del mercato. La possibilità di fare il coworking varrà solo per i locali fino a 250 metri quadri, perché se si supera questa soglia scattano una serie di vincoli commerciali, tipo che l’imprenditore deve garantire e monetizzare al Comune i cosiddetti parcheggi. REPORTERS Meno spese Il sistema permette di dividere le spese tra più imprenditori La legge regionale Zona Nord Trasloca l’Auchan di corso Romania 1 L’Auchan di corso Romania trasloca e si ingrandisce con nuove attività commerciali di fronte a stazione Stura. Il capannone di uno dei supermercati più grandi della città sposterà l’ingresso su corso Romania, ampliando i 12 mila mq. Il via libera dovrebbe arrivare oggi, i cantieri partiranno entro un anno. Il trasloco dell’Auchan costituisce il primo passo per la trasformazione dell’area Nord, che comprende la realizzazione del parco dei laghetti Falchera e la riqualificazione di stazione Stura. [L. TOR.] Finora, non si poteva condividere il negozio. «Eliminiamo uno scoglio amministrativo», continua Mangone. È chiaro che le attività che coesistono dovranno rispettare tutte le regole vigenti, ad esempio quelle igienico-sanitarie, nel caso siano presenti attività di tipo alimentare. La norma che impediva a due commercianti di condividere il luogo di lavoro esisteva perché due negozi nello stesso locale sono considerati supermercato. Il coworking «è concesso se si sta sotto i 250 metri quadrati», ha detto la Regione alla Città dopo che il comune aveva chiesto un parere per cambiare i criteri di programmazione degli insediamenti commerciali. Sono circa 18 mila i locali di questa metratura in città e la delibera - che continuerà ad impedire la proliferazione dei supermercati vuole essere un modo anche per consentire alle aziende di pagare meno tasse in proporzione ai metri quadri effettivamente occupati. Accorrono in mille per l’ultima domenica del suk in corso Novara IRENE FAMA’ Per l’ultima domenica del suk in corso Novara sono arrivati quasi in mille. Tra cianfrusaglie, pane, uova e latte, la strada principale e le vie limitrofe erano completamente occupate. Dalla prossima settimana il mercato del libero scambio si sposterà in via Monteverdi. La soluzione, però, non soddisfa i residenti, scesi a manifestare contro quello che definiscono il trionfo dell’illecito e dell’abusivismo. «Qui regna l’illegalità – tuonano dal Coordinamento Comitati Spontanei Torinesi -. La zona ha già molti problemi e il suk aggiunge degrado al degrado. Ovunque si sposti il mercato, la questione rimane». Numerose le petizioni che in questi giorni saranno presentate in Comune. Alcuni venditori cercano di spiegarsi. «Sono in Italia da più di 10 anni e non ho un lavoro. Devo far mangiare mio figlio in qualche modo», dice Assad. «Potrebbero farci tornare a Porta Palazzo», suggerisce Artan. Il confronto è impossibile. Chi è arrivato per vendere non vuole andarsene, chi abita in zona vuole mandarli via. Alcuni osservano e documentano, come i giornalisti di Striscia La Notizia. Altri disapprovano. Altri ancora tentano di strumentalizzare la situazione. I baristi sono gli unici a sottolineare un aspetto positivo di queste giornate di tensione. «Sono tre domeniche che si lavora molto – dichiara Francesco della caffetteria di corso Novara 81 -. Peccato che li spostino da un’altra parte». Da domenica prossima si cambia ma c’è chi ipotizza che in questo modo il problema si sposterà da un’altra parte senza risolvere le tensioni. Tutti i presenti chiedono all’amministrazione comunale di trovare una soluzione. Quale? Nella via dove domina la confusione e la rabbia, è il piccolo Eddi, 12enne rom, a esprimere il paradosso della speranza. «Ogni domenica vengo qui con il papà. Ma da grande voglio fare il carabiniere». 12345367318 LA STAMPA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 . Cronaca di Torino .41 LA CITTÀ CHE CAMBIA In Comune una proposta per sostenere il cambio di destinazione E i locali commerciali chiusi dalla crisi diventano case (abusive) Retroscena BEPPE MINELLO ivere in vetrina. Se dagli studi del Politecnico sembra emergere un certo incremento delle licenze commerciali (ma a una licenza non sempre corrisponde un negozio), i dati che circolano negli uffici dell’Emergenza abitativa del Comune dicono che dal 1° gennaio 2010 al 19 settembre scorso sono cessate - dati Camera di Commercio - 15.036 attività commerciali e artigiane di prossimità. Ma si è registrata la nascita di circa 14 mila nuove attività. Ballano, quindi, un migliaio di locali commerciali rimasti desolatamente vuoti. A meno che qualcuno non li abbia trasformati in casa «come accadeva già negli Anni 50 e 60 con le famiglie meridionali e, oggi, soprattutto con gli immigrati stranieri» dicono Domenico Pauli, sindacalista Uil, e Gianni Ventura, presidente Pd della commissione Commercio del Comune. Entrambi fanno parte dell’Emergenza abitativa che ogni lunedì mattina affronta il popolo degli sfrattati, di chi non riesce a pagare l’affitto, di chi, pur avendo i requisiti, non può godere del diritto di entrare in una casa popolare e si presenta in Municipio per chiedere un aiuto che li possa togliere dalla strada. Lì, davanti a loro, sono spesso emersi casi di famiglie senza un tetto che, fino a poco tempo prima, avevano trovato riparo in uno di quei mille locali commerciali svuotati dalla crisi o dal declino del quartiere che li ospita e trasformati, spesso illegalmente, in case di fortuna dai proprietari. «Quando è capitato, abbiamo sempre denunciato la cosa», dice Ventura, che ha presentato una mozione per V chiedere che la Giunta «valuti la possibilità di esentare dal pagamento degli oneri urbanistici i proprietari dei locali che chiedono il cambio di destinazione d’uso da commerciale a residenziale». Insomma, un regalo ai proprietari che dovranno ripagare mettendo «quegli stessi negozi-alloggio a disposizione della città per l’emergenza abitativa con affitti concordati e per almeno 5 anni». Luce dalle serrande Ventura ha girato di persona le zone dove questo fenomeno è lì, davanti agli occhi di tutti. In via Don Bosco, via Capua o via Vicenza, le serrande abbassate sembrano denunciare solo un negozio abbandonato: «Ma all’imbrunire - racconta - è possibile vedere la luce filtrare, qualcuno ha addirittura piazzato il campanello...». Chi mette le mani avanti è Giovanni Magnano, il dirigente delle Politiche sociali che meglio conosce il problema di chi cerca un tetto e si rivolge al Comune. Non dice no ai negozi, anche lui ricorda la prima immigrazione, ma avverte: «Non è sufficiente esentare il proprietario dal pagamento degli oneri (circa 2.400 euro per 50 mq, ndr) perché il locale deve avere anche determinate caratteristiche: una superficie non inferiore a 28 mq, finestre pari ad almeno un ottavo del pavimento» e le vetrine, che non si possono aprire, non contano. E poi, servizi igienici completi: tazza, lavandino e doccia anche a pavimento: «Il minimo, insomma, che è sempre meglio di una baracca». Barriera di Milano Vivere al piano strada “Tanto rumore, pusher e una tenda sulla vetrina” Intervista PAOLO COCCORESE ia Chatillon. Dietro la saracinesca abbassata non c’è solo la crisi del commercio che ha desertificato le strade di Barriera di Milano. C’è un bilocale di 35 metri quadrati, con «zona notte» sul soppalco, un bagno da poco ristrutturato e un cucinino con fornello alimentato da V una bombola a gas. «Vivere a livello della strada ti obbliga a convivere con i rumori del traffico. Ma offre qualche vantaggio: una persona anziana come me non deve fare le scale per raggiungere il pianerottolo», dice il padrone di casa, Giuseppe Pagliarulo, 70 anni, ex operaio Iveco e idraulico. Mi racconta la storia di questo negozio? «Una volta era il deposito di un rivenditore di giornali. Poi dieci anni fa, lo acquistai per 62 milioni di lire come magazzino». Poi, cosa è successo? «Qualche difficoltà, la crisi...Ho provato a rivenderlo senza riuscirci. Ora non vale niente. Ma Un migliaio Stando ai numeri di chiusure e nuove aperture, a Torino potrebbero esserci almeno un migliaio di locali commerciali che vengono usati come abitazione Giuseppe Pagliarulo Ha ristrutturato il bagno e creato una zona notte in un negozio in via Chatillon In Barriera ci sono tanti negozi trasformati in abitazioni? «È pieno, ci abitano gli stranieri. Una volta questa era la “Barriera del negozio sotto casa”. Ora solo serrande abbassate». Quali sono le difficoltà di vivere qui? lei mi sembra interessato, vuole acquistarlo?» «C’è tanto rumore, e devi stare attento a ladri e spacciatori che nascondono la droga dietro la saracinesca. Ma ci sono anche vantaggi» No, non è il mio obiettivo. E poi, questo non è un locale commerciale? «Non devi fare le scale. E gli amici ti trovano subito». «Il bagno c’era già, poi ho fatto qualche lavoretto. Sul soppalco c’è il letto, nel retro la cucina. Si entra dal cortile». Quali? Davanti alla vetrina ha messo una tenda. «Per la privacy. Ma serve a poco non alzo quasi mai la serranda». Così l’ambiente è un po’ buio. Quanto spende di elettricità? «Abbastanza. Le uniche finestre danno sul cortile». Pensa che sia giusto incoraggiare la trasformazione dei negozi in abitazioni? «No, devono rimanere tali per non far morire i quartieri. Bisognerebbe abbassare le tasse per non farli chiudere». Ma non ha paura dei controlli? «No, qui passo le giornate, ma non dormo. Di notte, torno nel mio appartamento». Davvero ha una casa? Ma qui ci sono il letto e la cucina. «Lì vive la mia famiglia. Ma ultimamente abbiamo qualche problema...». 12345367318 42 .Cronaca di Torino STAMPA .LA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 In breve La polemica tra il nuovo e il vecchio presidente “Una cortina sui debiti del Salone” Milella risponde a Picchioni: “Scelte condivise? Ma se ero in cda da pochi mesi” Intervista LETIZIA TORTELLO La vittima aveva 57 anni Motociclista si schianta contro un’auto a Caluso In sella alla sua moto, percorreva la statale da Caluso verso Mazzè. Si è scontrato contro un’auto ed è morto pochi minuti dopo l’arrivo del 118. La vittima si chiama Miledo Laurenne, cittadino tunisino di 57 anni. Tra Falchera e Borgaro La sua vettura si ribalta muore in tangenziale Presidente Giovanna Milella, il suo predecessore Picchioni in un’intervista a La Stampa l’ha definita «un’irresponsabile in malafede». Accuse dirette, con nomi e cognomi, che l’ex presidente della Fondazione fa a lei, al cda del Salone del Libro e ai soci, dicendo che siete tutti «corresponsabili delle scelte su Librolandia» e della situazione in cui versa la fiera. Cosa risponde? «Capisco le tensioni di questa persona, ma gli insulti si commentano da soli. Quando si passa all’insulto vuol dire che non c’è più niente da dire. Non voglio scendere su questo livello, quello che avevo da dire l’ho detto nei giorni scorsi. Questa persona è evidentemente a corto di argomenti. Si trova in una situazione difficile, da indagato, ma ribadisco, chi si rifugia negli insulti si commenta da solo e non merita risposta». Sì, però, Picchioni sostiene che eravate tutti a decidere con lui. Parla in particolare di lei e della Cogoli, membri del Cda, e di Fassino, socio di riferimento. Perché non sono venuti fuori Milella? Irresponsabile in malafede. Ora metterà tutto a posto con i suoi poteri salvifici... Passaggio di testimone La scorsa primavera si è consumato il cambio al vertice del Salone del libro dopo 17 anni di gestione Picchioni Giovanna Milella è diventata presidente della Fondazione Più volte il sindaco Fassino davanti al cda ha spinto per l’accordo triennale con il Lingotto Rolando Picchioni Ex presidente della Fondazione per il Libro Adrian Zecheru, 54 anni di Settimo, è morto sulla tangenziale tra il quartiere Falchera e Borgaro. Ieri notte, poco prima delle 23, ha perso il controllo della sua Peugeot, che si è ribaltata più volte ed è stata colpita da un’altra auto. Sequestrati dalla Forestale Due cuccioli di puma tra le ville della Mandria A dare l’allarme è stato un vicino, che ieri pomeriggio si è trovato due puma, ancora cuccioli, davanti al cancello del suo giardino. I felini, dopo il sopralluogo dei carabinieri, sono stati prelevati dal corpo forestale e trasferiti all’Oasi di San Sebastiano Po. Il proprietario della villa, un imprenditore, è stato denunciato. REPORTERS solo adesso il buco di bilancio, le cifre gonfiate dei biglietti? «Prima di diventare presidente, ero entrata da pochi mesi in consiglio. Qui si parla di una gestione di 17 anni da parte di Picchioni. Inoltre, sono stati mesi di continue emergenze, mesi molto vivaci, diciamo così. Prima il bando, poi il contratto con Gl Events». È vero che Picchioni aveva una gestione personalistica? «Non voglio entrare in discussioni inutili sul passato, che fanno male alla Fondazione. C’è un’inchiesta in corso e una “due diligence”. Cosa c’è da aggiungere? Aspettiamo le novità e nel frattempo lavoriamo a testa bassa per la prossima edizione». Avevate accesso ai dati? Picchioni rivendica un’operazione di trasparenza. Dice che i bi- lanci erano certificati, tutto doveva essere rendicontato, che i numeri dei visitatori erano disponibili e chiunque li poteva chiedere. «È intollerabile che si confonda il prima e il dopo. Mi state sottoponendo a una campagna ingiustificata e intollerabile. Se la mettiamo così, come mai sono emersi i debiti economici pregressi, che io ho scoperto? Vuol dire che ci sarà stata una cortina sopra. Abbiamo sempre detto che bisognava sistemare la situazione. Di questo ci stiamo preoccupando». E adesso? «È un mese e mezzo che si va avanti in una spirale che è sempre peggio. Ora lavoriamo per il Salone, basta andare dietro a quelli che sono solo insulti». Operazione antidroga I pusher del Valentino viaggiavano sul tram Due senegalesi arrestati e 5 giovani denunciati. È il bilancio dei controlli dei carabinieri, sui tram della linea 16. Che si sono concentrati sullo spaccio di stupefacenti al Valentino. Pusher e “guardie del corpo” raggiungevano i giardini tra i comuni passeggeri. 12345367318 LA STAMPA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 . Cronaca di Torino .43 Regionale Trinchero (Politecnico) incontra trecento delegati Il disabile ha chiesto di salire su un treno nella stazione di Mondovì, dove però mancava il personale per aiutarlo nell’operazione. La situazione si è sbloccata solo dopo una lunga trattativa Internet fai da te Da tutta Italia a lezione dal prof “Ho ricevuto 2 mila mail, li ho invitati a Verrua” Trenitalia: «Bisogna prenotare 12 ore prima» La storia Disabili sul treno solo con preavviso ANDREA ROSSI VERRUA SAVOIA P uò sembrare un’impresa proibitiva, a sentirla raccontare: serve un legale che aiuti a costituire un’associazione, un commercialista, informatici e ingegneri per installare e gestire la rete, bisogna affrontare i burocrati del ministero per autorizzazioni e licenze e i colossi delle telecomunicazioni per acquistare la banda. Impossibile? No. A Verrua Savoia, 1500 abitanti a 50 chilometri da Torino, ci sono riusciti: con un’associazione no profit cui hanno aderito 450 delle 650 famiglie del paese, hanno portato Internet ad alta velocità (ma a bassissimo costo) nelle venti e più borgate tra le colline, da cui le grandi compagnie della rete si tengono alla larga. Non conviene, non rende. E ai cittadini non resta che fare da sé. Come a Verrua, dove hanno fondato la prima associazione in Italia registrata come provider, ovvero un fornitore di servizi Internet. La riscossa dei piccoli Comuni contro il divario digitale passa da qui: ieri oltre 300 tra esperti e amministratori locali provenienti da varie parti d’Italia, si sono incontrati per capire come replicare il modello. «Da quando abbiamo fondato l’associazione ho ricevuto più di 2 mila mail», racconta Daniele Trinchero, professore del Politecnico di Torino e fondatore del laboratorio i-Xem, che nel 2010 ha cominciato questa avventura utilizzando materiali di recupero per portare Internet in paese. E poiché la filosofia è diffondere e condividere, Trinchero li ha invitati tutti a Verrua. E Le antenne L’esperimento riuscito a Verrua Savoia ha attirato tecnici e amministratori da tutta Italia per replicare il modello La disavventura di un uomo sulla sedia a rotelle il caso LETIZIA TORTELLO Il mio Comune ha preso accordi con una società ma a caro prezzo. Spiegherò al sindaco che per lo stesso servizio si può pagare molto meno Renato Righini residente a Castello d’Argile ha messo a disposizione tecnici, ingegneri, legali: tutto quel che serve per mettere in piedi un’associazione e diffondere Internet sul territorio. In 300 sono venuti, altri 200 hanno seguito i lavori in streaming. Decisi a ribellarsi alla dittatura del «piccolo è svantaggioso». «Nelle nostre valli è facile restare tagliati fuori», racconta Alberto Oss, arrivato da Canezza, in Valsugana. Basta abitare sul versante sbagliato. Con alcuni amici ha messo le sue competenze di informatico al servizio della comunità. In poco tempo l’associazione Gallianetwork è arrivata a servire 100 fami- «O glie: «Ora vorremmo strutturarci, ecco perché siamo qui». Lo stesso vale per Francesco Zitelli, 26 anni, emissario dell’amministrazione appena insediata di Due Carrare, nel Padovano: «Si sono resi conto che la difficoltà di accedere a Internet e al bagaglio di informazioni che diffonde è un problema primario». Lomazzo, provincia di Como, ha inviato l’assessore Graziano Polli, Lizzano in Belvedere (Bologna) il consigliere Zeno Tamarri, 24 anni. Altri amministratori sono arrivati dall’Emilia, dalla Toscana, da Latina e da Taranto, oltre che da Liguria e Piemonte. Per non parlare dei singoli cittadini, decisi a tornare a casa con un bagaglio di informazioni da riversare su sindaci diffidenti o poco interessati. «Da noi il Comune ha preso accordi con una società, ma c’è da spendere tanto - , racconta Renato Righini, residente in una frazione di Castello d’Argile nel Bolognese -. Domani tornerò a parlargli, perché si può avere lo stesso a molto meno». A Verrua, con il fai da te, una famiglia spende 80 euro l’anno. ggi non possiamo farla partire, capiamo che è un’emergenza, ma doveva prenotare 12 ore fa per salire sul treno». Peccato che Gabriele Piovano, disabile motorio grave e vicepresidente della Consulta per le Persone in Difficoltà, ieri mattina non avesse alcuna intenzione di prendere un treno che lo riportava a Torino. Stava tornando in auto da Savona con la sua compagna, dopo una gita al mare. All’altezza di Ceva, il mezzo attrezzato sui cui viaggiava è andato in panne. Intorno alle 11, la macchina si ferma nel bel mezzo dell’autostrada. Piovano non si è perso d’animo, ha chiamato i soccorsi. Dopo aver fatto portare la macchina dal meccanico più vicino, si è fatto accompagnare in stazione. «Ho pensato che avrei potuto prendere un treno da Mondovì, la stazione più vicina attrezzata per i disabili», spiega. Per una persona in sedia a rotelle, prendere un treno significa prima di tutto chiamare la Sala Blu, il servizio che gesti- Ero in emergenza, mi hanno risposto che non avevo prenotato Se non avessi chiamato il capo del servizio che conoscevo sarei rimasto a terra Gabriele Piovano Vicepresidente della Cpd sce le prenotazioni per trasportare le carrozzine. «Per montare sul treno ci vuole un muletto che ci solleva, il convoglio deve avere posti a sedere più larghi», aggiunge. Ma la Sala Blu gli dà la risposta che non si aspetta: «Non avendo prenotato 12 ore prima, in stazione non c’erano gli addetti che potevano effettuare il servizio. Forse sarei potuto ripartire in serata, forse domani (oggi per chi legge, ndr)». Peccato che fosse un’emergenza. «Prenotare un hotel a Mondovì? A parte l’assurdità, non posso. Utilizzo l’ossigeno di notte per un’insufficienza respiratoria, non avevo nulla con me». Infuriati per il disagio, Piovano e la sua compagna hanno smosso mare e monti. Dopo molte ore e molte telefonate, hanno interpellato addirittura l’ingegner capo del servizio Blu, che Piovano conosceva per via dell’attività dell’associazione, gli addetti del muletto sono arrivati. Trenitalia si «scusa per quello che è successo», ma la realtà resta una: per salire su un treno un disabile deve deciderlo con 12 ore di anticipo. «Le stazioni di Mondovì e Fossano sono inserite nel circuito blu e offrono servizio gratuito con prenotazione che serve per allestire la carrozza e mettere a disposizione il personale». Piovano commenta amaramente: «A me è andata bene, ma chi non ha agganci come se la cava?». farmacie Aperte tutti i giorni: piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24); atrio Stazione Porta Nuova, dalle 7,00 alle ore 19,30. Orario minimo 9-19,30: corso Sebastopoli 202/b; via Monginevro 126; via Arnaldo da Brescia 38; via Farinelli 36/9; viale dei Mughetti 9/E; via San Tommaso 16; corso Taranto 183/C; via Mazzini 40; via Vanchiglia 29/A; piazza Adriano 12; via Berlino 6; corso Sommeiller 31; via Stradella 36; corso Romania 460. Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via Foligno 69; via Sempione 112; via San Remo 37; via Sacchi 4; corso Vittorio Emanuele II, 66; corso Traiano 73; corso Francia 1/bis. Di notte (19,30-9): via XX Settembre 5; via Nizza 65; piazza Massaua 1. Informazioni: www.farmapiemonte.org 1 Una lettrice scrive: 2 «Oggi pomeriggio ho tempo per spedire un pacco in Portogallo, uno scatolone di circa 14 kg contenente vestiti: nei giorni scorsi sono andata all’ufficio postale n. 38 di via Saluzzo 94/A, Torino, per informarmi su come confezionare il pacco, costi, tempi, ecc. Mi viene detto che: essendo per l’estero, posso ricoprire la scatola con della carta, che il peso da 10 a 15 kg costa 45 euro, tempo previsto non precisato. Mi segno tutto per non dimenticare niente. Oggi, quindi, dopo aver impiegato qualche momento a trovare, nei vari siti proposti, un ufficio postale non troppo distante da casa aperto nel pomeriggio (invito a visitare alcuni siti che hanno numeri di telefono a cui non risponde nessuno, oppure indicazioni di orari diversi per lo stesso ufficio, ecc.), mi reco all’ufficio postale n. 34 di via Genova 113. Entro, poso il pacco, aspetto il mio turno, finalmente un impiegato me lo fa posare in quella specie di passaggio tra me e lui (lo 1234456789368A3B26 Un lettore scrive: 2 «Volevo mettere al corrente i 1 1234567859AB9C6D746EF67E6C37F34567719C72B6537BC7BC3AB7BE6C5B95377 19A3A6756E34595B67B743C379C67CE634B73C537718C9695B 1 scatolone è accettato con la carta) e mi chiede se ho i moduli: loro ne sono sprovvisti (pacco ordinario per l’estero). Non ci posso credere! Riprendo il mio pacco e, sbollita la rabbia, mi reco (dopo aver telefonato per sapere se hanno i moduli, “Certamente!” è la risposta di un’impiegata) all’ufficio postale n. 18 di via Principe Tommaso 3. Entro, poso il pacco e alla mia richiesta di “Pacco ordinario per l’estero” l’impiegata mi dice: ”Ma siamo senza moduli”. Oltre a ciò, mi fa togliere la carta da pacchi (non è consentita) e mi dice che il prezzo è di 75 euro (che non avrei neanche potuto pagare col bancomat “perché la banca ci im- piega un mese a pagarci”: alla faccia del “al servizio del cittadino!”). Invito a non comperare mai azioni di Poste Italiane e io domani spedirò il mio pacco con un corriere, costa anche meno». PATRIZIA ZANELLA Un lettore scrive: dieci anni: venite a vedere dal venerdì notte cosa succede a S.Pietro in Vincoli/Canale Molassi. Forse in fondo qui la pattumiera va bene, si è deciso di far pagare il prezzo più alto a questi cittadini di serie B. O forse questa volta qualcuno volgerà lo sguardo su chi davvero ha sopportato troppo». 2 «Che bella solidarietà vedere tanta gente unita, impavida, addirittura scendere in strada contro un commercio abusivo, senza controllo, senza rispetto di orari e regole, senza condizioni di sicurezza e di igiene. Resta purtroppo l’amarezza che si faccia finta di niente verso chi stia subendo tutto questo da più di B.A. Una lettrice scrive: un chiarimento riguardo alle valvole termostatiche che il signor Rigotti (Specchio del 9 ottobre) elogia. Come faccio io a trovare un risparmio così immediato avendo dieci termosifoni (ho un ap- 2 «Vorrei partamento di 120 mq) considerando il costo di ogni valvola (circa 140 €), il lavaggio dell’impianto per togliere dai termosifoni le incrostazioni e il costo della contabilizzazione che ogni anno la ditta appaltatrice, mi addebita. Io sono pensionata e sono spesso in casa per cui il mio riscaldamento è continuo, in quanto tempo ammortizzerò queste cifre? Certo potrà avvantaggiare chi lavora, esce al mattino e arriva alla sera.Ma le persone anziane, le mamme con i neonati, come gestiscono la cosa? Non vedo tutto questo risparmio considerando il costo iniziale e i tempi in cui viviamo». GIOVANNA FIORINI Lettori di una possibilità offerta dal regolamento stradale della città e forse anche dal comune buon senso: nei giorni di pioggia abbondante, come quelli autunnali, è consentito ai guidatori di ogni tipo di veicolo, in special modo in presenza di pozzanghere e/o pedoni, di ridurre in modo sensibile la velocità del veicolo guidato. «Questo provvedimento tende a proteggere chi cammina in vicinanza delle eventuali, per carità, pozzanghere dall’essere inzaccherato dagli spruzzi che le ruote del veicolo sollevano. Certa di aver aperto uno squarcio su un argomento che quasi tutti ignorano, porgo cordiali saluti e auguri di luminose e soleggiate giornate a tutti. GIANFRANCA FRA [email protected] via Lugaro 15, 10126 Torino Forum lettere su www.lastampa.it/specchio www.facebook.com/specchiodeitempi 12345367318 9ABCDE32F3117C382 LA STAMPA 12345367318 LA STAMPA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 . Cronaca di Torino .45 Oggi Questa sera «L’ora del Rosario» al Colosseo Scienza e innovazione, cento appuntamenti Da prete a uomo qualunque Fiorello riabbraccia il teatro Scienza e innovazione s’incontrano a Settimo. Da oggi al 25 ottobre la biblioteca Archimede di piazza Campidoglio 50 si trasformerà in un grande laboratorio dove andranno in scena oltre cento appuntamenti: stasera alle 21 è atteso Maurizio Cheli, domani alle 16 Roberto Battiston con Mario Calabresi. NOEMI PENNA Stasera l’astronauta Maurizio Cheli a Settimo Domani Lingotto in musica Dirige Mariotti Michele Mariotti inaugura con Rossini la stagione di Lingotto Musica, alle 20,30 nell’auditorium Agnelli di via Nizza 280 con l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna e un cast vocale d’eccezione: Yolanda Auyanet, Veronica Simeoni, Antonino Siragusa e Michele Pertusi. Biglietti da 13 a 54 euro. La stagione di Lingotto Musica apre con Rossini Mercoledì Sokolov a Torino per l’Unione Musicale La stagione concertistica dell’Unione Musicale si apre alle 21 nell’Auditorium del Lingotto con Grigory Sokolov: al pianoforte eseguirà pagine di Schubert e i notturni di Chopin. Un regalo importante, per il settantennale dell’associazione. Biglietti a 25 e 35 euro, su prenotazione allo 011/56.69.811. Duetti inaspettati Sokolov eseguirà Schubert e Chopin Giovedì Stile e design regno della moda «Voce del verbo moda» parte dalle boutique di Torino con le Fashion Pills: un pomeriggio dedicato ai negozi di ricerca, per mappare la città attraverso i tessuti che la compongono (ore 17-20,30, gli indirizzi sono su www.circololettori.it). La rassegna proseguirà sino a domenica con incontri e performance. La rassegna proseguirà fino a domenica 30 appuntamenti I biglietti costano da 30,60 a 56 euro in base al settore, in prevendita su www.teatrocolos- seo.it. Il cartellone del più grande teatro privato del Piemonte riserva quest’anno trenta date, fra spettacoli, concerti e musical: «Racconteremo gli ultimi vent’anni del teatro fra grandi appuntamenti con artisti e autori di calibro internazionale e spettacoli di analisi sulla società e la storia più recente, che lanciano uno sguardo al futuro», anticipa la direttrice Claudia Spoto. Ecco intanto i prossimi appuntamenti: smontato il palco di Fiorello, il 26 ottobre arriva Malika Ayane; il 29 è atteso Roberto Vecchioni in versione «Il mercante di Lecce», il 30 Erri De Luca con «La musica trovata». Tornano i “Caffè Letterari” Domani il debutto con Lagioia Nuovo ciclo Insieme a Sergio Pent, alle 15 Lagioia presenterà al pubblico torinese «La ferocia»: il libro, pubblicato da Einaudi, gli è valso il Premio Strega Svolta noir La scorsa tournée ha superato 100 mila presenze Sabato Max sold out Pezzali raddoppia Doppia data per i fan torinesi Domenica 60 anni di libri con Boosta e Serra Feltrinelli celebra i suoi 60 anni con la «Notte Rossa»: a Torino appuntamento in piazza Cln 251 alle 21 con Boosta dei Subsonica e il suo libro, letto e mai dimenticato. Dalle 22 a mezzanotte si «Balla coi libri»: dj-set con la colonna sonora del catalogo Feltrinelli e la consulenza di Michele Serra. Enrico Cremonesi – composta da Carmelo Isgrò al basso, Rino Di Pace alla batteria e Antonello Corraduzza alle chitarre – e il trio vocale «I Gemelli di Guidonia», lanciato a «Fuori Programma» su Radio Uno. Ma a stupire saranno gli incontri musicali inediti, come quello fra Orietta Berti e Vasco Rossi, con Mina sulle note di «Baby it’s cold outside» e Tony Renis, che regalerà una versione molto particolare della celebre «Quando quando quando». Iniziano con un fuori programma i «Caffè letterari» dell’Unione Industriale. Sono un «classico» del lunedì, ma il nuovo ciclo sarà inaugurato domani alle 15 nel centro congressi di via Vela 17 da Nicola Lagioia, vincitore dello Strega 2015. Logico in tour Canta Cremonini A 2 anni dal «Max 20» che ha collezionato sold out in tutte le date, Max Pezzali premia i fan torinesi con una doppia data: l’ “Astronave tour” atterrerà sabato e domenica alle 21 al Pala Alpitour. Biglietti da 39 euro: gli ultimi disponibili per sabato saranno in vendita in corso Sebastopoli dalle 16. Nei panni del prete, poi in quelli del «crooner», dell’uomo qualunque così come di un’anziana super tecnologica: le tante facce di Fiorello tornano in gioco come ai vecchi tempi, con sferzate di attualità che andranno a colpire proprio tutti, dai vegani ai politici nostrani. E scherza pure con la morte, la sua, scomodando Bruno Vespa e, per un dubbio amletico, Roberto Giacobbo di «Voyager». Ad accompagnarlo nell’impresa sono la band capitanata dal maestro REPORTERS Nuovo spettacolo dello showman siciliano Sei incontri all’Unione Industriale Venerdì Il «Più che logico tour» di Cesare Cremonini fa tappa al Pala Alpitour: è la prima dopo la «zero» di Mantova e il successo della scorsa tournée che ha registrato oltre 100 mila presenze. E per la scaletta saranno ripescate canzoni come «Hello» e «Qualcosa di grande». Biglietti da 41 euro, su Ticketone. Stasera alle 21 scatta «L’ora del Rosario». E se a recitarlo è Fiorello, il sacro ci metterà un attimo a diventar profano. Lo showman siciliano è tornato nella dimensione teatrale con un nuovo spettacolo fatto di aneddoti, canzoni e improvvisazioni, di cui è gran maestro. Due ore di risate e musica che inaugureranno in grande stile il cartellone del teatro Colosseo di Torino. La regia è di Giampiero Solari mentre per i testi Rosario Fiorello si è avvalso della sua squadra del cuore, formata da Francesco Bozzi, Claudio Fois, Piero Guerrera, Pierluigi Montebelli e Federico Taddia. L’appuntamento in via Madama Cristina 71 è sino al 25 ottobre: sempre alle 21 tranne domenica (ore 18,30) e giovedì (che si riposa). Musica e libri per i 60 anni di Feltrinelli Insieme a Sergio Pent, alle 15 Lagioia presenterà al pubblico torinese «La ferocia»: libro, pubblicato da Einaudi, che gli è valso l’ambito Premio Strega, con grande distacco dagli avversari Mauro Covacich ed Elena Ferrante. Per l’autore pugliese, questo è il quarto libro: sullo sfondo c’è la stessa Bari noir di «Riportando tutto a casa», ma questa volta la storia è ambientata ai nostri giorni e descrive con minuzia una città feroce, dove corruzione e abuso edilizio si mettono in contrasto con una morbosa storia d’amore. Clara è la terzogenita di una ricca e potente famiglia barese di costruttori: i Salvemini. Cammina sul ciglio della statale BariTaranto nuda e piena di sangue: sarà poi travolta da un camion e ritrovata morta ai piedi di un autosilo. S’inizia così la storia, e il crollo dell’impero economico dell’azienda di famiglia, che intrattiene rapporti foschi con la politica. E «La ferocia» vuole rappresentare un vero grido d’allarme, per cambiare rotta finché si è in tempo. I bi- LAPRESSE glietti d’ingresso, gratuiti e validi per due persone, si ritirano nella segreteria di via Vela 17 (tel. 011/57.18.246) o scaricano dal sito internet www.ccui.it. Sei incontri A organizzare la rassegna è l’Associazione Culturale Torino in collaborazione con la Fiera Internazionale del Libro di Torino e TuttoLibri de La Stampa: Lavazza offre il caffè mentre la libreria Gulliver propone in vendita i libri dell’ospite a prezzi speciali. Sino al 23 novembre sono previsti altri cinque momenti d’incontro e dibattito sui grandi temi della letteratura. Il 26 ottobre alle 15 Sveva Casati Modigliani presenta «La vigna di Angelica» (Sperling & Kupfer) con Mia Peluso; il 3 novembre Margherita Oggero incontra alle 15 Giovanni Tesio per parlare de «La ragazza di fronte» (Mondadori). Il 9 novembre, alle 18, Vittorio Feltri intervista Laura Gaetini, autrice di «Desiderare la donna d’altri» (Araba Fenice); il 16 novembre alle 15 si parla de «La felicità dell’attesa» (Mondadori) con Carmine Abate e Bruno Quaranta e infine il 23 novembre alle 17,30 è atteso il Premio Campiello 2015 Marco Balzano, per illustrare insieme ad Alberto Sinigaglia «L’ultimo arrivato» [N. PEN.] (Sellerio). 12345367318 9ABCDE32F3117C382 LA STAMPA 12345367318 LA STAMPA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 L’epica dello sport al Cap10100 Settimana culturale nella Capitale dello Sport. Oggi alle 20,45 al Cap 10100 inaugura «Pentathlon, cinque storie di epica sportiva», rassegna a cura del Salone del Libro. Si comincia dal pugile Primo Carnera, domani si parla di motori, giovedì del Grande Torino, venerdì di ciclismo. Mercoledì alle 11 alla Cavallerizza si discute di studenti-atleti in un convegno con l’ex ct dell’Italvolley Berruto (www.torino2015.it). Domenica mattina tocca al triathlon: all’Aquatica (piscina e zona di cambio) si svolgono le finali regionali giovanili. Al via 150 atleti dai 6 ai 17 anni, organizza il Cus. [L. CAR.] . 47 PORT S Per le vostre segnalazioni [email protected] BASKET Venezia troppo forte per la Manital Bechi: “L’obiettivo è la salvezza” DOMENICO LATAGLIATA Senza Mancinelli e White, la squadra non è quella pensata in estate. Da parte nostra, siamo stati bravi a reagire dopo un inizio difficile e a lavorare meglio in difesa. Faccio un plauso particolare a Ruzzier e Goss: il primo ha finalmente lasciato da parte una certa timidezza e mostrato che anche i giovani italiani possono fare bene in regia, il secondo ha coinvolto i compagni non limitandosi soltanto a segnare». Bravi tutti, gli ospiti: con Green in panchina solo per onore di firma e due lunghi come Ortner e Peric che hanno portato quasi sempre a scuola Ebi e Ivanov. Troppo forte la Reyer Venezia. Troppo fuori dalla partita la Manital Torino. Che pure non aveva cominciato male. Peccato però che la benzina sia durata 14’: troppo poco per lottare fino alla fine contro una squadra arrabbiata (tre ko nei quattro match ufficiali finora disputati) e reduce dalla semifinale scudetto dello scorso anno. «La sconfitta certo non ci fa piacere – le parole di coach Luca Bechi - ma sapevamo che sarebbe stato un confronto difficile. Il nostro obiettivo rimane la salvezza e i match da vincere a tutti i costi sono altri, come quello di Caserta che in effetti abbiamo portato a casa». La partita Cosa non va Verissimo. Il problema della Manital – sconfitta al Ruffini 62-84 - non è però stato l’esito finale del match, quanto l’atteggiamento certo non ottimale mostrato durante il match. E se buona parte del pubblico ha sempre incoraggiato i propri beniamini invitandoli a lottare anche quando erano sotto di 20 punti, è stato a fine gara lo stesso capitano Tommaso Fantoni a suonare la sveglia: «La serie A dobbiamo meritarcela tutti, da noi giocatori alla società e fino ai tifosi. Bisogna sporcarsi le ginocchia dal primo all’ultimo minuto, alzare l’asticella delle responsabilità individuali e aiutarci sempre più. Non accuso nessuno: dico però che, dopo tutta la fatica fatta lo scorso anno per guadagnarci la massima serie, serve ancora più voglia per mantenerla». «Torino è al momento ingiudicabile – il parere di Recalcati, tecnico dell’Umana -. REPORTERS Torinesi battuti per 62-84 Manital quasi mai in partita, con Venezia a metà gara avanti di 8 punti e a +21 al 27’ Nella foto il 29enne bulgaro Dejan Ivanov, autore di 16 punti SERIE A1 FEMMINILE La Fixi a stelle e strisce espugna il parquet della Geas ALBERTO DOLFIN Una Fixi Piramis a stelle e strisce fa la voce grossa sul parquet di Sesto San Giovanni. Le pantere torinesi si confermano la bestia nera del Geas e si impongono in Lombardia per 75-58 nella terza giornata dell’Almo Nature Cup Serie A1. Grandi protagoniste dell’impresa sono le due giocatrici statunitensi arrivate in estate: Jenna Smith e Yvonne Anderson. La prima fa valere i suoi centimetri sotto canestro e, oltre a realizzare 24 punti, mette a referto 16 rimbalzi (6 offensivi e 10 difensivi) per un impressionante 38 di valutazione della Lega, mentre la guardia texana semina il panico con i suoi cambi di ritmo e, grazie a due triple, chiude a quota 22 punti. Il match La Fixi Piramis insegue nel primo tempo (39-37), ma poi trova il sorpasso grazie a un ottimo terzo quarto (49-61): un margine che poi diventa di 17 lunghezze alla sirena finale. Per Manuele Petrachi è un successo fondamentale, perché REPORTERS L’americana Jenna Smith ottenuto contro un’avversaria diretta per la permanenza nella massima serie, così come era accaduto nell’Opening Day di Napoli contro Vigarano. E pensare che le vittorie avrebbero potuto essere anche tre su tre se nella sfida casalinga contro Umbertide non ci fosse stato il black out dei minuti finali. «Nei primi due quarti abbiamo giocato con troppo nervosismo, mentre il Geas non ha sbagliato nulla. La chiave è stata la difesa di squadra e, pian piano abbiamo sfruttato il “mismatch” che ci avvantaggiava: catturando più rimbalzi di loro (46 contro 33, ndr), la differenza si è subito vista in attacco – spiega coach Petrachi -. Sono molto soddisfatto di questo inizio di campionato e ora spero di recuperare al meglio anche Coen per le prossime partite». A cominciare dalla sfida casalinga di domenica pomeriggio (ore 18) al PalaEinaudi contro il Lavezzini Parma, ieri vittorioso su Napoli per 82-72. Torino ha retto fino al 27-22 del 14’, poi la luce si è spenta: Venezia arrivava a metà gara avanti di 8 (31-39) e non si voltava più indietro, allungando fino al 3960 del 27’ e chiudendo in scioltezza. Ciliegina sulla torta dei lagunari, la tripla finale di Riccardo Visconti, torinese di nascita e crescita. «Dobbiamo fare tesoro di quanto accaduto in campo – prosegue Fantoni – sapendo che ci aspetta una stagione difficile. Se qualcuno si aspettava rose e fiori, ha sbagliato di grosso. Adesso pensiamo alla partita a Cantù di sabato, campo difficile dove però vogliamo essere protagonisti. Non abbattiamoci, dobbiamo trovare motivazioni e spirito da combattenti». Quello che ieri è parso mancare per esempio a Robinson: svagato, impreciso, a tratti svogliato e comunque mai in linea con quell’etichetta di «trascinatore» che ne ha sempre caratterizzato la carriera. Lo stesso Ebi, super a Caserta, ieri si è eclissato dopo un inizio gara promettente: d’ora in avanti servirà altro. Le pagelle IVANOV 5,5. Le cifre lo salvano (6/9 da due punti), il plus minus no (-26). Servono più cattiveria vicino canestro sia in fase offensiva che difensiva. GIACHETTI 5,5. Si prende più tiri di quelli che vorrebbe, ma non può farne a meno visto che altri paiono non volere quasi la palla in mano. ROSSELLI 6. Ha un ginocchio in disordine, ma non si tira mai indietro e gioca anche da secondo lungo. Non è sempre facile fare il boia e l’impiccato: almeno ci prova, però. FANTONI 6. E’ l’unico con il plus minus positivo (+14), pur facendo fatica sotto canestro e mancando a volte di decisione. Lotta e recupera 9 rimbalzi. ROBINSON 4,5. E’ sempre stato un torello capace di sbattersi e di sopperire con la volontà a certi limiti tecnici. Nelle prime tre partite di campionato non è mai parso davvero dentro la squadra: nonostante tutto, rimane in campo 32’ e risulta il gialloblù più impiegato. DAWKINS 5. Inizia con i fuochi d’artificio piazzando tre triple su tre. Poi si spegne, anche perché poco aiutato dei giochi offensivi. Patisce in difesa. MILLER 4,5. In difesa non regge nessuno, in attacco non ha mai trovato la chiave giusta: la serie A è un vestito complicato da indossare. EBI 4,5. Dopo l’exploit di Caserta e un inizio incoraggiante, sparisce e viene dominato da Ortner, che gli scappa ogni volta che lo punta. SERIE B Doppia pesante sconfitta per Auxilium e Pms Ancora due ko per le squadre torinesi di serie B. L’Auxilium Cus, che in settimana aveva ricevuto la notizia della vittoria a tavolino sul campo di Piacenza, ha ceduto in casa contro San Miniato (60-81), reggendo per lunghi tratti ma patendo infine l’ormai cronica carenza sotto canestro dove i toscani hanno conquistato la bellezza di 25 rimbalzi in più. A 5’ dalla fine il Cus era sotto di 12 (60-72) e quindi tutto sommato in partita: il finale però non ha avuto storia. Miglior marcatore per gli universitari, Maino: 23 punti, 7/8 da tre punti e 4 assist. Auxilium Cus: Russano 4, Blotto, Chiotti 9, Dello Iacovo 11, Bianco 4, Di Matteo 3, Maino 23, Orsini, Crespi 2, Pappalardo 4. Sconfitta anche la Pms Allmag, in casa contro la quotata Co.Mark Bergamo (54-66): decisivo il parziale negativo accusato nel secondo quarto (1021). Per gli uomini di Jacomuzzi, privi di Leone Gioria, in doppia cifra il solo Tassone (3/5 da tre punti). Pms: Agbogan 8, Tassone 14, Di Bonaventura, Trovato 2, Baldasso 8, Cattapan 3, Conti 9, Pichi 8, De Ninno, [D. LAT.] Fontana 2. 12345367318 48 .Piemonte Sport STAMPA .LA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 VOLLEY FEMMINILE, SERIE A2 Per la Lilliput esordio amaro Superata di misura da Forlì OSCAR SERRA Ha dovuto sporcarsi le mani la corazzata Forlì per avere la meglio su una Lilliput Settimo mai doma. Ne viene fuori una battaglia durata cinque set e chiusa a vantaggio delle emiliane per 3-2 (18-25, 25-10, 24-26, 25-16, 15-10). Non si guardi la sconfitta, è più che positivo l’esordio della squadra di Massimo Moglio in A2, categoria mai affrontata prima e con un gruppo tutto made in Italy. Di fronte c’era un team appena retrocesso che punta a riconquistare l’Olimpo del volley in rosa. Sugli spalti del PalaSanBenigno oltre 400 tifosi pronti a sostenere le proprie ragazze per tutta la partita. Ci hanno creduto fino al 9-9 del tie break, poi un po’ di inesperienza e forse di appagamento inconscio ha fatto scivolare via il match, tra qualche sbavatura di troppo delle lillipuziane. Le collinari hanno battuto il Lardini Filottrano per 3-1 In un PalaMaddalene tutto esaurito buon successo del Chieri ’76 REPORTERS Al quinto set Il sestetto Nel sestetto base ci sono Silvia Bazzarone e Veronica Minati in diagonale, Alessia Midriano e Yasmina Akrari al centro, Federica Biganzoli e Laura Baggi (che vince il ballottaggio con Erica Giacomel) in banda, Francesca Parlangeli libero: un gatto, quest’ultima, nel perimetro della seconda linea. Dall’altra parte della rete una delle squadre più quotate della categoria, che può contare su giocatrici come l’ex azzurra di origini cubane Taismary Agüero, 38 anni, capace ancora di attacchi fulminanti e di mettere a terra complessivamente 18 palloni. Top scorer del match l’altra banda di Forlì Laura Saccomanni, con 20 punti, mentre tra le fila di Settimo spicca Minati con 19 punti, davanti ad Akrari (15, con 4 Le romagnole, retrocesse dalla A1 nella scorsa stagione, sul parquet di San Benigno hanno sconfitto le lillipuziane (in maglia bianca) per 3 a 2 (18-25, 25-10, 24-26, 25-16, 15-10) muri) e Biganzoli (13). I numeri dicono che la Lilliput ha avuto soprattutto difficoltà in attacco (28%), nonostante un buon lavoro in ricezione (69% di positiva e 46 di perfetta). Il commento del coach «C’è un po’ di rammarico – ammette Akrari a fine partita – ma soprattutto c’è la consapevolezza che noi in A2 ci possiamo stare e possiamo giocarcela con tutti». Un’analisi condivisa anche da coach Moglio, secondo il quale «c’è ancora da lavorare sul muro e sulla gestione tattica del palleggio». Buono anche l’esordio delle due nuove arrivate, Minati e Baggi: «Hanno fatto quello che avevo chiesto loro». HOCKEY Serie B1 Esordio vincente per l’Eurospin 1 Nel fine settimana sono iniziati in giro per l’Italia i campionati di serie B1 e B2, che proseguiranno con le rispettive regular season fino al 7 maggio. Comincia nel migliore dei modi il campionato di B1 femminile per l’Eurospin Ford Sara Pinerolo, che tra le mura amiche ha battuto 3-0 (11,14,12) Orago. Grande prova in trasferta per il Collegno Cus Torino, sempre nel girone A, corsaro con lo stesso punteggio (26, 20,18) ad Albese con Cassano. In B2 la seconda squadra della Lilliput Settimo piega senza tanti complimenti 3-0 (27,23,16) Albisola, mentre sempre per 3-0 (20,12,22) il Canavese cade malamente a Fiorenzuola. La B2 maschile inizierà invece nel week-end del 31 ottobre -1 novembre. [EN. ZAM.] Inizia con il piede giusto il Fenera Chieri ’76 che nella prima giornata del campionato di serie A2 di volley batte le marchigiane del Lardini Filottrano per 3-1 (25-17, 2624, 22-25, 25-23). Tutto esaurito al PalaMaddalene che torna così a respirare l’aria della grande pallavolo. Partono subito benissimo le nuove arrivate Marta Agostinetto e Natalia Serena, cui è stata affidata la fascia da capitano: per loro rispettivamente 22 e 18 punti. Molto bene anche la centrale Giulia Salvi con 14 (di cui 5 muri), mentre la brasiliana Vivi Goes entra nel secondo set e mostra già un discreto feeling con il campionato mettendo a terra sette palloni, con un 42% in attacco. «Speravamo in un debutto di questo tipo – ammette il tecnico delle collinari Max Gallo -. Abbiamo giocato di squadra e soprattutto abbiamo lavorato molto bene nella fase break». Le avversarie Nella formazione ospite il peso dell’attacco è tutto sulle mani (efficaci) della giocatrice greca Elena Kiosi, top scorer del match con 27 punti. Un buon punto di partenza, per una squadra che aveva bisogno di testarsi dopo aver cambiato gran parte della sua rosa, rispetto allo scorso anno. Di quel team, nel sestetto base spiccano la già citata Salvi, Ylenia Migliorin (7 punti) e Valentina Soriani (1 in un set e mezzo prima di essere sostituita). Il match Una partita iniziata sui binari giusti e nella quale le chieresi sono state brave a mantenere i nervi saldi anche nelle fasi più complicate. Come nel secondo parziale, quando si sono ritrovate sotto 20-24 e sono state in grado prima di mettere a terra sei palloni consecutivi e portarsi così sul 2-0. La dimostrazione di una maturità ormai acquisita, nonostante si tratti di una «matricola», come affermato dallo stesso Gallo. Ma guai a montarsi la testa: «Ogni domenica sarà una battaglia – conclude il tecnico – dobbiamo continuare a lavorare con questa intensità in palestra». [O. SER.] RUGBY Renon irresistibile Non basta Bombonati per una Valpe spuntata Il Cus battuto da Verona MARCO BOBBIO «La differenza? Loro hanno un finalizzatore, noi no». Marco Cogno, presidente del Valpellice Bodino Engineering, fotografa così il divario tra la sua squadra e il Renon, che ha espugnato il Cotta Morandini con il punteggio finale di 4-1. Il mattatore della serata è stato infatti lo sniper Cook: dopo il vantaggio dei padroni di casa firmato da Della Rovere al 4’ del secondo periodo, e dopo il momentaneo pari di Tudin, l’attaccante canadese ha messo a segno la tripletta che ha piegato il match a favore degli altoatesini. In realtà, il gap tra le due formazioni è dato anche da altri fattori, a partire dal fatto che il Renon è più squadra, è fisicamente più avanti, e ha un portiere, Engelage, quasi insuperabile. Per contro ai Bulldogs manca l’uomo capace di convertire in gol il gioco espresso, a maggior ragione ora che Beca è infortunato e Rohel non è stato confermato dopo il mese di try-out. Per questo la dirigenza, dopo aver blindato la difesa con Canzanello (che potrebbe esordire giovedì) e Nicoletti (atteso dopo la pausa di novembre), si guarda attorno alla ricerca di un innesto per il reparto offensivo. Con questa sconfitta, i ragazzi di Curcio sono scivolati in classifica al sesto posto (12 punti), superati da Fassa (14) e Asiago (13), mentre in testa il Renon (25) guida davanti a Valpusteria (21) e Vipiteno (20). ALBERTO DOLFIN Comincia con una beffa nel finale la nuova stagione del Cus Ad Maiora Rugby 1951. La compagine torinese gioca bene, conduce il gioco per 68’ davanti al pubblico amico e poi si arrende nella ripresa contro un Cus Verona che approfitta del vantaggio numerico e realizza la meta vincente a tre minuti dal termine. Il risultato conclusivo recita 24-22 per i veneti e l’unico punto conquistato dai ragazzi di Lucas D’Angelo sta parecchio stretto perché quanto visto sul campo faceva pensare ad un epilogo diverso. Già nei primi otto minuti comincia il Luca Bombonati show. Dopo aver colpito da fermo al 5’, il 25enne mediano d’apertura va prima in meta e poi la trasforma al minuto numero 8, portando i padroni di casa sul 10-0. La reazione di Verona però è subitanea con Innocenti che elude la difesa torinese e riporta sotto i suoi, grazie alla successiva conversione di Share (10-7). Prosegue però il momento magico di Bombonati che, con un altro piazzato e poi con un pregevole drop alla mezz’ora, fa sì che il Cus Ad Maiora aumenti il proprio margine: 16-7. Anche stavolta però gli ospiti rispondono subito, sfruttando la maul e trovando la meta con Bergamin, trasformata da Share (16-14). Il sorpasso È proprio l’apertura sudafricana a firmare il primo sorpasso del match in avvio di 2° tempo su calcio di punizione (16-17). A ristabilire il vantaggio torinese Bombonati ha segnato tutti i punti del 22-24 contro Verona ci pensa il solito Bombonati, una sicurezza da fermo con i due calci che riportano avanti i padroni di casa (22-17). Sembra fatta, ma dopo il cartellino giallo combinato dal direttore di gara a Ursache, il Cus Ad Maiora si sgonfia e subisce la seconda, letale meta di Innocenti. Il punteggio è 22-22, ma ci pensa Share a regalare il primo sorriso alla compagine veneta. Serie B Non è fortunata nemmeno la prima del BEFeD VII Rugby in B che si arrende per un solo punto (13-14) al Rugby Parma 1931. Il VII torna dunque dalla trasferta emiliana con un punto in tasca, ma andrà a caccia di un pronto riscatto a partire da domenica prossima nel match casalingo contro il Rugby Sondrio Sertori. 12345367318 LA STAMPA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 CANOTTAGGIO Piemonte Sport .49 . ATLETICA Dall’arte alla corsa Settemila podisti alla Reggia di Venaria Tre gare nella suggestiva cornice del Parco REPORTERS L’otto maschile dell’Università ha battuto i rivali del Politecnico Il fiume per tutti Finisce pari la sfida tra Università e Poli E tra i para-rowing anche Peppiniello Di Capua GIORGIA GARBEROGLIO PARTNERS - Torino Con il para–rowing e la 15ª edizione della sfida tra universitari, si è chiuso un fine settimana ricco di regate sul Po. Battaglia serrata tra le studentesse dell’Università di Torino e l’equipaggio del Politecnico. Con i quattro di coppia si sono combattute a colpi di remi: «È stata una gara tosta – dice Mauro Tontodonati, responsabile della sezione canottaggio del Cus e anima di questa competizione – siamo arrivati a quattro manche per decretare vincitrici le ragazze del Politecnico». A ritmo serrato anche l’otto maschile, primi gli studenti dell’Università di Torino, contro il Politecnico. «Questa gara – spiega Stefano Mossino, presidente del comitato regionale – è anche una prospettiva per un vivaio di giovani promesse. Con la Federazione stiamo immaginando come succede all’estero – di coinvolgere delle Università più strettamente legate agli atleti». Poi si cede l’acqua alle competizioni para-rowing, impegnati in diverse categorie. A fare da padrino Rossano Galtarossa, quattro medaglie olimpiche e responsabile del para– rowing per la Federazione: «Arrivare alla 10ª edizione è una vittoria. Soprattutto per chi ci ha creduto sin dall’inizio. L’Armida, che ci ospita, è stato il cuore pulsante. La bellezza di questa manifestazione è – oltre alle regate – l’opportunità di diffusione sportiva e sociale. Un omaggio a questi atleti che gareggiano consapevoli dei loro limiti, superandoli». Ed è tornato in barca un timoniere dalla storia importante, Peppiniello Di Capua che dopo gli Abbagnale ha deciso di rientrare con atleti altrettanto speciali: «Un’esperienza bellissima. Con canottieri che s’impegnano oltre i loro limiti fisici». Tutti gli atleti para –rowing sono stati premiati: «Un bel risultato per chi ha creduto in questo progetto», chiosa il presidente dell’Armida Gian Luigi Favero. E in acqua ci sono state anche altre battaglie. I medici della Città della Salute hanno perso conto l’equipaggio degli altri ospedali. Le donne master Armida in rosa hanno sfidato l’Otto Open Mind di Amsterdam e l’otto timonato da Peppiniello (che ha vinto). Tante gare di equipaggi misti provenienti da tutta Italia. Un fiume aperto a tutti, senza limiti. Un momento della Corsa del Re nelle vie del centro di Venaria ANTONELLA TORRA Un grande successo di pubblico certificato da quasi 7000 iscritti, 500 più dello scorso anno. Questo il dato più significativo della Corsa da Re, la manifestazione podistica giunta alla quarta edizione che è andata in scena ieri all’interno dei giardini della Reggia di Venaria, del Parco La Mandria e della Città di Venaria. Una folla di partecipanti suddivisi nelle tre categorie della gara, ovvero sui tre differenti percorsi all’interno dei Giardini della Reggia di Venaria, nel Parco La Mandria e per le vie di Venaria: in 3.600 nella 10 km, 1.400 nella 21 km, 1.500 nella 4 km e circa 600 bambini il sabato alla Corsa del Principino. Nell’af- fascinante percorso tra natura e bellezza, tutti i partecipanti hanno potuto trascorrere una piacevole giornata di sport, divertimento e benessere, facendo passare in secondo piano i diversi livelli di allenamento. Per quanto riguarda il risultato sportivo, nella 10 km femminile si è imposta Carla Primo di Base Running in 41 minuti, mentre nella categoria maschile ha trionfato in 33 minuti Albert Nogueras Tarrero, giovane atleta catalano in questi giorni in visita per turismo a Torino. Nella 21 km, invece, ha tagliato per prima il traguardo in 1 ora e 26 minuti Rosy Rullo della G.S. Des Amis Giaveno; primo assoluto e vincitore di questa edizione di Una Corsa da Re è stato Elio Pagnutti di Unione Sport Atletica, che è salito sul gradino più alto del podio con il tempo di 1 ora e 15 minuti. Ma i vincitori morali sono i Maratonabili, un team molto speciale composto da atleti dotati di fischietti e parrucche colorate che correndo ha spinto le carrozzine dei ragazzi diversamente abili: tutto questo nel panorama esclusivo della Reggia di Venaria, con il pubblico che nel frattempo poteva godere della bellezza, tra le altre cose, della mostra dedicata a Raffaello. Una conferma di come una location incantevole e la capacità di Base Running di creare format di gare adatte a tutte le abilità sia la ricetta perfetta per aumentare il numero di partecipanti ogni anno, offrendo un’occasione di sport, festa e divertimento in compagnia di altri appassionati. ANNI SESSANTA immagini dell’Italia DIECI ANNI INDIMENTICABILI IN CUI L’ITALIA È CAMBIATA PER SEMPRE. Attraverso una straordinaria sequenza di fotografie la storia per immagini dei «favolosi anni Sessanta». Un decennio mitico per l’Italia. DA MARTEDÌ 20 OTTOBRE AL 17 NOVEMBRE CON LA STAMPA A 9,90 EURO IN PIÙ Nelle edicole di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, al numero 011.22.72.118 e su www.lastampa.it/shop 12345367318 9ABCDE32F3117C382 LA STAMPA 12345367318 LA STAMPA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 Piemonte Sport .51 . SERIE D Un Pinerolo da primato batte il Derthona Girone A Pinerolo 1 Derthona 0 Acqui-Chieri 2-1 Insubria C.-Borgosesia 1-1 Castellazzo-Lavagnese 1-0 Gozzano-Fezzanese 5-0 Ligorna 1922-Novese 0-2 Oltrepovoghera-Rapallobogliasco 2-1 Pinerolo-Derthona 1-0 Pro Settimo-Bellinzago 1-1 Sestri Levante-Bra 2-0 Vado-Argentina 0-3 Classifica Pinerolo Derhona (4-1-4-1) (4-3-3) Zaccone, Assisi, Pautassi, Mannai, Grancitelli, Pantaleo (16’ st Sardo) (39’ st Rignanese), Esposito (16’ st Dalla Costa), Noia, Compagno, Gili, Begolo Ferraroni, Mechetti, Rubin, Procida, Natale Mbodj, Velardi, El Khayari (45’ st Felicioli), Dolce (35’ st Albeggiano), Varela, Draghetti (26’ st Noschese), Scienza ALL. Nisticò ALL. Calabria SQUADRE Gozzano Insubria C. Pinerolo Oltrepovoghera Sestri Levante Lavagnese Argentina Bellinzago Chieri Novese Borgosesia Derthona Bra Pro Settimo Ligorna 1922 Acqui Rapallobogliasco Vado Fezzanese Castellazzo RETI: st 34’ Dalla Costa (rig.) ARBITRO: Monaco di Termoli AMMONITI: Procida, Pantaleo, Rubin, Assisi, Varela, El Khayari. ESPULSI: Natale Mbodj al 46’ st per gioco falloso. SPETTATORI: Circa 200 PAOLO ACCOSSATO Il brutto anatroccolo che a Caronno incassa senza lottare 5 gol si trasforma in cigno. Il Pinerolo riprende il filo interrotto mercoledì nel turno infrasettimanale e conferma che lo scivolone lombardo è un episodio perché la regola quest’anno è quella di una squadra capace forse di capitomboli stordenti ma altresì di un feeling con le vittorie (4 nelle ultime 5 partite) da primato. Tanto che lassù al terzo posto svettano proprio i ragazzi di Nisticò. Tutto nero il Derthona, quasi ad incutere paura ad un Pinerolo inizialmente un po’ timido. Un po’ per scelta (Rignanese, Sardo, Dalla Costa in panchina), un po’ per necessità (fuori il lungodegente Grillo e Di Dio), il Pinerolo è parecchio diverso dall’undici abituale. Schema A del Derthona: palla lunga per la spizzata di Varela. Schema B: palla lunga per la corsa di El Khayari. Risultati, pochini. P 21 21 18 17 17 16 15 14 14 14 14 12 10 9 9 7 6 6 6 5 V 6 6 6 4 5 5 5 4 4 4 4 3 3 2 2 2 1 2 2 1 N 3 3 0 5 2 1 0 2 2 2 2 3 1 3 3 1 3 0 0 2 P 0 0 3 0 2 3 4 3 3 3 3 3 5 4 4 6 5 7 7 6 F 19 23 11 22 15 16 11 11 15 15 9 19 13 8 9 6 8 11 8 6 S 4 9 13 11 5 9 7 8 14 15 12 13 16 11 18 17 13 22 24 14 Prossimo turno 25/10: Bellinzago-Acqui, Borgosesia-Ligorna 1922, Bra-Pro Settimo, Chieri-Gozzano, Derthona-Castellazzo, Fezzanese-Insubria C., Lavagnese-Oltrepovoghera, Novese-Pinerolo, Rapallobogliasco-Vado, Argentina-Sestri Levante Dalla Costa ha realizzato al 79’ su rigore il gol vincente del Pinerolo contro il Derthona Compagno è grande e grosso, Natale Mbodj non è da meno ed in più mena come un fabbro ma la faccia contrita che sfodera davanti all’arbitro dopo ogni fallo gli permette di procrastinare il sacrosanto giallo fino alla fine del tempo. Che il Pinerolo vincerebbe ai punti ma che si chiude sullo 0-0. Più Pinerolo anche nella ripresa perchè la partita prova a vincerla già al 14’ in mischia con Noia migliore in campo. Nisticò ha qualche carta in più da giocarsi dalla panchina: dentro Dalla Costa e Sardo per sfruttare la freschezza delle due punte e due parate sublimi di Ferraroni. Logico il vantaggio al 34’: il fallo in area è su Compagno, il rigore centrale di Dalla Costa. Ci sono in una partita falli e falli: quello di Varela su Sardo è proditorio e subdolo perché a palla già passata e con l’intento (riuscito) di far male. Sardo esce portato via a braccia ma i compagni resistono per lui e arpionano i 3 punti. Pro Settimo, il pareggio arriva nel recupero LUCIA CARETTI Tutto in cinque minuti: i primi tre e gli ultimi due, o quasi. La Pro Settimo Eureka ospita il Bellinzago, comincia male e finisce bene. Al primo calcio d’angolo, pennellato da Magrin, Montante salta solo e batte Gaudio Pucci, che più volte salverà i suoi dal raddoppio. Ai novaresi non mancano solidità, pressing incalzante ed occasioni: «Sono una corazzata», commenterà Tosoni alla fine, che in questi giorni ha sostituito il dimissionario Scola. Sull’altra panchina siede l’ex Siciliano e i suoi pilastri provengono tutti dalla Pro: Cacciatore, allenatore in campo, poi Gallace, Barabino, Vingiano. L’emozione del vecchio stadio, comunque, gioca brutti scherzi: gli ospiti non riescono ad arrotondare e allo scadere arriva la beffa. E quando la gara sembra addormentarsi definitivamente, i torinesi si risvegliano: una mossa d’orgoglio, dopo l’espulsione severa del terzino Alasia (è il 27’). Orofino e Parisi trascinano il gruppo, ormai è questione di cuore e di nervi: al 93’ il Bellinzago pasticcia su punizione e il subentrato Spoto ne approfitta. Pareggio clamoroso: poco prima Massaro si era divorato il 2-0. «È il nostro problema - commenta amareggiato Siciliano – dobbiamo imparare a chiudere le partite». Il nuovo mister della Pro, invece, comincerà a lavorare da domani: si attende l’annuncio stasera. Pro Settimo Eureka 1 Sporting Bellinzago 1 Pro Settimo Sporting B. (4-4-2) (4-3-1-2) Gaudio Pucci, Alasia, Menon, Ignico, Niada, Balzo, Orofino, Piotto, Procaccio (24’ st Spoto), Parisi, Visciglia (14’ st Taraschi) Fonsato, Coviello, Gallace, Magrin, Cacciatore, Barabino, Carriero, Vingiano (42’ st Rocchi), Massaro, Rolando Eugio (1’ st Ciana), Montante (10’ st Ravasi). All.: Siciliano ALL. Tosoni ALL. Siciliano RETI: 3’ Montante, 48’ st Spoto ARBITRO: Costanza di Agrigento AMMONITI: Procaccio, Parisi, Vingiano ESPULSI: Alasia SPETTATORI: Circa 250 Per il Chieri altra sconfitta ad Acqui ANDREA LUPO Acqui alla ribalta, Chieri costretto a interrogarsi sul suo futuro. I torinesi affondano a sospresa all’Ottolenghi, mentre la squadra di Buglio rivede la luce alla fine del tunnel: 2-1 il risultato finale. Sul campo la differenza di valori quasi non si vede, anzi la squadra di Manzo viene ben contenuta in avvio e poi messa sotto alla distanza dai termali, che colpiscono con l’azione personale di Cleur e con un penalty realizzato da Anania. Al Chieri non rimane che recitare il mea culpa per la seconda sconfitta consecutiva, ancora di misura dopo l’infrasettimanale col Bellinzago. I collinari vogliono fare la partita, ma nei primi 30 minuti sono solo dei bianchi le conclusioni nello specchio della porta. Poco dopo il quarto d’ora Masella sbaglia la marcatura e Cerutti serve alla perfezione il compagno di reparto Cleur che sigla l’1-0. Torinesi scossi e bravi a reagire con veemenza. Al 42’ arriva il pareggio di D’Antoni (cross millimetrico da Di Renzo) e nella ripresa sembra che il risultato possa essere ribaltato: per ben tre volte l’attacco torinese prova a superare Gaione, ma il portierino nega con grandi riflessi il gol a Simone e a Semioli. Sul capovolgimento di fronte è ancora Masella a combinarla grossa. Cerutti gli va via, lui lo abbatte e il sacrosanto penalty viene trasformato da Anania: un gol che fa malissimo al team di Manzo, che si catapulta in avanti in maniera scomposta. L’Acqui fa quadrato, resistendo una decina di minuti in 10 uomini senza l’espulso Genocchio. I 6 minuti di recupero vengono gestiti non senza affanno ma anche con pochi rischi dalla squadra di casa. PROMOZIONE Girone D BarcaSalus corsaro sul campo del Pozzomaina UMBERTO MANGIARDI Dominio BarcaSalus sul campo di via Monte Ortigara, dove il Pozzomaina non ingrana e perde 3-0 senza opporre resistenza. Tra gli ospiti, Mascolo sta trovando la forma migliore e cresce la compattezza nei movimenti di squadra: difensori e centrocampisti si aiutano urlandosi le marcature da rattoppare e gli spazi da coprire. Proprio Mascolo al 10’ punta la porta dal lato destro dell’area di rigore: a contrastarlo prima uno, poi due, poi tre; fallo e penalty. Il fantasista si incarica della trasformazione con un destro secco all’angolino basso. Il Barcanova ha fiducia, complice la serie positiva inaugurata da due turni. Ed è anche fortunato, perché al 22’ il destro da fuori di Armocida sarebbe un buf- Girone E Girone F Atletico Chivasso-Valdruento 1-0 Lesna Gold-Carrara 90 1-1 Bacigalupo-Pol. Montatese 0-0 Atletico Volpiano-Orione Vallette 1-1 Pol. Bruinese-Santa Rita 0-1 Cerro Praia-Cambiano 0-1 Bvs-Venaus 3-2 San Giorgio Torino-Perosa 0-0 Cmc Montiglio-Moncalieri 1-4 Cnh Industrial-La Chivasso 4-2 San Maurizio C.-F.c. Moncalieri 1-1 Nuova Sco 2005-Baldissero 1-1 P. River Mosso-Caselette 1-2 San Secondo-Nich. Hesperia 3-2 Pertusa B.-Atletico Santena 3-1 Real Leini-Bussoleno 2000 3-2 Vianney-Victoria Ivest 2-0 Pro Villafranca-Sommariva P. 3-3 San Mauro-Pianezza 3-0 Villar Perosa-Pinasca 1-0 Stella Maris-Pro Asti Sandamian. 0-1 S. Nolese-Esperanza 3-1 Villarbasse-Sp. Cenisia 3-0 Trofarello-Nicese 3-0 Classifica REPORTERS Gli ospiti si sono imposti per 3-0, con Mascolo protagonista fetto dato in amicizia, ma Faggio non è in giornata e pasticcia malamente: gol e gara finita. Arrotonda sul 3-0 al 41’ Basiglio con una cannonata di destro dalla trequarti: il tiro è fortissimo ma centrale, e Faggio dimostra di non aver smaltito la papera, lasciandosi sorprendere. La ripresa è pura accademia, in cui Cuccari riesce a farsi cacciar fuori al 44’ per somma di ammonizioni (davvero superflua, in una partita molto serena e corretta). Per il Barca tre punti sul campo e molti in infermeria, visti i brutti tagli di Riccelli e Lo Baido. Il vicino ospedale Martini, in un certo senso, ringrazia. SQUADRE Atletico Chivasso S. Nolese San Mauro Real Leini La Chivasso Bvs Pianezza Valdruento Cnh Industrial P. River Mosso Atletico Volpiano Esperanza Caselette Orione Vallette Bussoleno 2000 Venaus P 24 20 19 17 13 13 11 10 8 8 8 6 6 6 5 3 V 8 6 6 5 4 4 2 3 1 2 2 1 2 1 1 1 N 0 2 1 2 1 1 5 1 5 2 2 3 0 3 2 0 P 0 0 1 1 3 3 1 4 2 4 4 4 6 4 5 7 F 17 22 18 19 16 12 11 16 13 12 11 10 10 7 12 9 S 4 8 9 11 13 14 8 13 13 16 16 14 19 18 18 21 Classifica SQUADRE P 19 Victoria Ivest 18 Villar Perosa 18 San Maurizio C. 14 San Secondo 13 Pol. Bruinese 13 Pinasca 12 Vianney 11 Villarbasse 9 Perosa 9 Lesna Gold 9 Santa Rita 8 F.c. Moncalieri 7 Carrara 90 6 Nich. Hesperia San Giorgio Torino 4 4 Sp. Cenisia Classifica V 6 6 5 4 4 4 3 3 2 2 3 2 1 2 0 1 N 1 0 3 2 1 1 3 2 3 3 0 2 4 0 4 1 P 1 2 0 2 3 3 2 2 2 3 5 4 3 6 4 6 F 15 17 15 13 14 9 16 9 5 13 11 4 5 6 4 5 S 4 6 5 10 9 8 13 7 5 14 13 10 10 13 11 23 Prossimo turno 25/10: Caselette-Cnh Industrial, Esperanza-Bvs, La Chivasso-San Mauro, Orione Vallette-Atletico Chivasso, Pianezza-S. Nolese, Valdruento-Real Leini, Venaus-Atletico Volpiano, Bussoleno 2000-P. River Mosso SQUADRE P 20 Trofarello 18 Pol. Montatese Nuova Sco 2005 17 17 Moncalieri 16 Baldissero 13 Sommariva P. 11 Atletico Santena 11 Cambiano 10 Stella Maris 9 Pro Villafranca Pro Asti Sandamian. 8 6 Pertusa B. 6 Nicese 5 Cerro Praia 4 Bacigalupo 4 Cmc Montiglio V 6 5 5 5 5 3 3 3 3 2 2 1 1 1 1 1 N 2 3 2 2 1 4 2 2 1 3 2 3 3 2 1 1 P 0 0 1 1 2 1 3 3 4 3 4 4 4 5 6 6 F 21 11 19 19 14 12 8 7 11 11 6 9 5 3 4 7 S 9 2 10 11 6 8 9 8 13 11 13 14 15 14 8 16 Prossimo turno Prossimo turno 25/10: F.c. Moncalieri-Pol. Bruinese, Nich. Hesperia-Lesna Gold, Perosa-Vianney, PinascaSan Maurizio C., Santa Rita-Villarbasse, Sp. Cenisia-San Giorgio Torino, Victoria Ivest-San Secondo, Carrara 90-Villar Perosa 25/10: Baldissero-Trofarello, CambianoPertusa B., Moncalieri-Cerro Praia, Nicese-Stella Maris, Pol. Montatese-Cmc Montiglio, Pro Asti Sandamian.-Bacigalupo, Sommariva P.-Nuova Sco 2005, Atletico Santena-Pro Villafranca 12345367318 52 .Piemonte Sport .LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 ECCELLENZA Il punto PAOLO ACCOSSATO La prima contro l’ultima Il Borgaro ne fa 6 al Volpiano Borgaro 6 Volpiano 1 Borgaro Volpiano (4-2-3-1) (5-3-2) D’Angiullo; Erbì, Moracchiato (24’ st Riccio), Ferrarese, Porticchio; Munari, Zanchi; Pagliero (34’ st Consiglio), Sansone, Geografo (21’ st Lasaponara); Pierobon D’Auria; Antoniotti (13’ st Vardè), Boyomo, Celano, Lamce, Caldarelli; Francone (26’ st Zanzarelli), Valsecchi, Salerno; Rognetta, Pititto ALL. Russo ALL. Conta Riscatto Alpignano Gassino ancora battuto Classifiche Girone A Il Borgaro sbrana il Volpiano e si vuole mangiare anche il girone visto che sfrutta nel modo migliore il pareggio lacustre dell’Orizzonti United a Stresa e porta così il vantaggio a quattro punti. Zero sconfitte, maggior numero di vittorie (sette) e almeno quattro punti gettati via per due pareggi incassati quando la partita era già vinta. Insomma, qualche motivo per cui i gialloblù stanno lassù ci sarà, non ultimo il lavoro di mister Licio Russo. Domenica la Virtus Verbania e poi i due scontri diretti contro Orizzonti e Stresa in cui si misurerà la nobiltà dei torinesi. A Varallo Pombia l’Alpignano vince invece per 3-1, ma il campionato di alto livello dell’undici di Grassi fa sì che il successo sia quasi scontato. Un po’ meno quello che accade sul campo: al 42’ del primo tempo, rigore per il Varallo e Lazzarini tira fuori. Minuto 24 della ripresa, altro rigore e questa volta Chisari intercetta il tiro di Pascarolo. Al 37’ viene decretato il terzo penalty contro l’Alpignano: va Latta, calcia a lato ma l’arbitro fa ripetere. Morale: ancora fuori per un record di tre rigori (e quattro tentativi) falliti. RETI: pt 26’ Geografo, 30’ Pierobon, 33’ Salerno (V), 40’ Pierobon; st 15’ Pagliero, 27’ rig. Sansone, 48’ Sansone ARBITRO: D’Ambrosio di Collegno AMMONITI: Ferrarese, Boyomo, Valsecchi, Zanzarelli SPETTATORI: Circa 100 PAOLO PONTI Borgaro-Volpiano è un «clasico» del calcio piemontese che conta, anche se quest’anno propone un divario tecnico e di obiettivi decisamente diverso. I gialloblù sono lanciati verso risultati di prestigio (guai a parlare di promozione), mentre le Volpi, rivoluzionate praticamente in toto, navigano in lidi tempestosi come fanalini di coda del girone con il triste record di peggior attacco e peggior difesa, nel più classico, purtroppo, dei testacoda di classifica. E il risultato finale è eloquente: un tennistico 6-1 che non rende onore agli sconfitti ma premia meritatamente l’organizzazione e il temperamento dell’undici di Russo. Nonostante le statistiche sulla carta potessero far pensare ad un «no contest», sul campo, almeno per i primi 45 minuti, gli ospiti hanno dato vita ad una partita vera, com- L’autore del primo gol L’attaccante Alessandro Geografo, classe 1993, ha aperto le marcature nel 6-1 che il Borgaro ha rifilato al Volpiano, la peggior difesa del girone battuta, giocata a fari spenti cercando di fare comunque il proprio calcio, trascinati da Pititto, Rognetta e Salerno che fino alla fine non si sono dati per vinti, e che più di una volta hanno dato filo da torcere alla miglior difesa del campionato. La differenza vera è stata però nella determinazione che il Borgaro ha messo in campo quando c’è stato bisogno di sbloccare la partita, nonostante il rigore sbagliato, anzi, parato splendidamente da D’Auria, con l’erogol di Geografo e il bomber Pierobon che si è fatto perdonare per l’errore dal dischetto, reagendo tempestivamente all’unico errore difensivo che ha permesso a Salerno di Femminile Luserna e Torino difese colabrodo 1 Doppia sconfitta nella prima giornata di campionato. In serie A, il San Bernardo Luserna a Verona ha pagato dazio 7-1 contro le campionesse d’Italia: di Moretti il gol della bandiera. Pesante passivo anche per il Torino in B, che da Cuneo torna sconfitto 7-2. accorciare le distanze sul momentaneo 2-1. Anche nella seconda frazione i ragazzi di Russo non hanno regalato nulla, e per due volte nei primi minuti sono arrivati vicinissimi al quarto gol con Sansone, disinnescato dalle parate di D’Auria. A nulla è valso l’estremo tentativo di Conta di inserire la terza punta, che non ha fatto in tempo ad entrare che già Geografo aveva servito il rimorchio di Pagliero per il 4-1. La partita si è chiusa virtualmente qui, e per i taccuini c’è solo da segnalare il rigore procurato da Pierobon e trasformato da Sansone, e il traversone a tempo ormai scaduto di Consiglio che da destra ha trovato il liberissimo Sansone per il 6-1 finale. Girone B Nell’anticipo del sabato il testacoda tra Valenzana e Gassinosanraffaele si risolve con la vittoria degli alessandrini che ora guidano solitari il girone. Il Settimo invece perde lottando a Tortona contro una delle candidate ai playoff, mentre il Cavour si fa raggiungere proprio sul finale dal Savigliano perdendo un’ottima occasione. Le altre partite Tortona 2 Cavour 2 Varallo Pombia 1 Gassinosanraffaele 1 Ivrea Banchette 0 Settimo 1 Savigliano 2 Alpignano 3 Valenzana 3 Valle d’Aosta 1 Tortona Settimo Cavour Savigliano Varallo Pombia Alpignano Gassino Valenzana Ivrea Banchette Valle d’Aosta Murriero, Bardone, Mazzocca, Magnè, Boveri, Morabito, Canepa, Temperino (28’ Manno), Farina, Deideri (39’ st Calogero), Magnoni (43’ st Mandirola) Pacarella, Ferraris, Patrone, Zanellato, Di Benedetto, Chiumente (22’ st Gualtieri), Rizzo, Rubino, Padoan, Schiavone, Maci (11’ st Di Stefano) Maiani, Re, Laganà (44’ st Cuttini), Cristiano, Friso, Bonelli S., Fiorillo, Cretazzo, Gabella (28’ st Sellam), Atteritano, Valerio (36’ st Garetto) Rosano, Giordanengo, Di Benedetto, Giordana (28’ st Barbero), Chiambretto, Passerò, Magnino (11’ st Osella), Barbaro, Varvelli, Rosso (41’ st Pagliero), Rostagno Accordino, Freitas, Tessitore (30’ st Borruto), Stangalini (39’ st Terzi), Salice, Caramanna, Latta, Pescarolo, Blanda, Lazzarini, Guarlotti Chisari, Bellino, Valeri (32’ st Zancanaro), Moreo, Lerda, Santoli, Vittone, Casassa, Santoro, Bonsanto (35’ st Meitre), Liguori Franceschi, Perazzolo, Capocchiano, Mezzela, Celozzi, Bettega, Abalsamo (12’ st Vitale), Talamo, Gazzera, Cavazzi, Fassina L. Teti, Francesco Bernardo, Ivaldi, Cappannelli (30’ st Gramaglia), Marelli, Serao, Rizzo, Davide Bernardo, Ruberto (12’ st Ilardo), Palazzo, Parodi (30’ st Fiore) Giarnera, Quilico (42’ st Ferreri), Tigani, Gallo, Giacoletto, Sabolo, Maccioni, Giordana (37’ st Romanello), Dominin, Rabbi, Chioso (15’ st Vicario) Costantino, Puglisi, Bonel, Furfaro, Angiulli (27’ st Giannini), Balbis, Mazzei, Scala, Zlourhi, Caputo (33’ st Pasteris), Grenier (17’ st Bisi) ALL. Melchiori ALL. Viola ALL. Di Leone ALL. Magliano ALL. Ferrero ALL. Grassi ALL. Sorrentino ALL. Pellegrini ALL. Paonessa ALL. Cusano RETI: 42’Magnoni; st 26 Farina, 36’ Rizzo (rig.) RETI: 11’ Rostagno, 30’ Cretazzo; st 18’ Atteritano (rig.), 40’ Rosso ARBITRO: Lotonoto di Novara AMMONITI: Boveri, Magnoni, Calogero, Maci, Rubino, Gualtieri ARBITRO: Azzaro di Aosta AMMONITI: Laganà, Cretazzo, Cristiano, Sellam, Passerò, Varvelli, Barbaro RETI: 8’ Liguori, 10’ Lerda, 13’ Lazzarini; st 21’ Bonsanto ARBITRO: Papale AMMONITI: Lerda RETI: 36’ Marelli; st 8’ Ludovico Fassina, 15’ Parodi, 18’ Davide Bennardo ARBITRO: Madonia di Palermo AMMONITI: Parodi, Bettega, Gazzera, Francesco Bennardo, Palazzo, Cappannelli, Vitale ESPULSI: Talamo al 46’ st RETI: 5’ Mazzei ARBITRO: Umbrella di Nichelino AMMONITI: Giacoletto, Puglisi, Bonel, Tigani, Giordana, Angiulli 12345367318 IMMAGINE A SCOPO PURAMENTE ILLUSTRATIVO 9ABCDE32F3117C382 LA STAMPA DAL 19 AL 28 OTTOBRE 2015 1+1 UNO LO PAGHI, L’ALTRO È GRATIS PROSCIUTTO COTTO SCELTO BELLENTANI Z NFE ION O 3 E C ALCUNI ESEMPI MOZZARELLA MOZARÌ INVERNIZZI PEZZI conf. 3x100 g GRANA PADANO VIRGILIO 1 PEZZO € 3,39 1 PEZZO € 2,90 grattugiato, 100 g (€ 26,08 al kg) (€ 9,67 al kg) a fette, 130 g 2 PEZZI € 3,39 2 PEZZI € PASTA DI SEMOLA DI GRANO DURO LA MOLISANA € 1,78 BIG BURGER FINDUS OLIO EXTRA VERGINE DELIZIA CARAPELLI Fish Hot o Fish&Chips, surgelati, conf. 2 pezzi, 227 g 75 cl formati assortiti, 500 g 1 PEZZO € 2,99 1 PEZZO € 6,99 1 PEZZO € 1,15 € 2,90 2 PEZZI (€ 4,83 al kg) (€ 13,04 al kg) 2 PEZZI 1 PEZZO € 1,78 1,15 2 PEZZI € (€ 13,17 al kg) 6,99 2 PEZZI € 2,99 (€ 6,59 al kg) ACQUA MINERALE NATURALE EVA CAFFÈ VERGNANO 1 PEZZO € 3,89 € conf. 4 lattine da 33 cl 1 PEZZO € 3,19 1 PEZZO € 2,22 aroma intenso, 250 g 2 PEZZI BIRRA MORETTI conf. 6x150 cl (€ 2,42 al litro) (€ 0,25 al litro) 3,89 2 PEZZI € 2,22 2 PEZZI € DETERSIVO LIQUIDO PER LAVATRICE CHANTE CLAIR profumazioni assortite, 26 misurini 1 PEZZO € 5,49 2 PEZZI FINO AD ESAURIMENTO SCORTE € 5,49 PROMOZIONE VALIDA NEI NEGOZI DEL PIEMONTE. 3,19 (€ 1,21 al litro) (€ 0,12 al litro) DEODORANTE BOROTALCO spray, profumazioni assortite, 150 ml 1 PEZZO € 3,49 2 PEZZI € 3,49 12345367318 54 .Spettacoli Cronaca I Cinema STAMPA .LA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 Le trame del 19 ottobre 2015 AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068. 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Prezzi: € 6,50 serale dopo le 17.55; € 5,00 over 60; € 5,00 Under 25 card; € 5,00 La tariffa A/R andata e ritorno (solo 2D) dal lunedì al giovedì Inside Out Sala 1 P 16.30-19.00 Suburra Sala 1 P 21.30 Hotel Transylvania 2 Sala 2 P 17.00-19.20 Lo stagista inaspettato Sala 2 P 22.05 Fantastic 4 - I Fantastici Quattro Sala 3 P 16.30-19.10-21.50 Hotel Transylvania 2 Sala 4 P 16.10 Black Mass - L’ultimo gangster Sala 4 P 18.30 Sopravvissuto - The Martian Sala 4 P 21.45 Suburra Sala 5 P 15.40-18.50 Inside Out Sala 5 P 22.00 Maze runner - La fuga Sala 6 P 15.35-18.40-21.45 Poli opposti Sala 7 P 16.45 Lo stagista inaspettato Sala 7 P 19.10 Padri e figlie Sala 7 P 22.00 Lo stagista inaspettato Sala 8 P 15.30 Io sono Ingrid Sala 8 P 18.30-21.30 UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: € 8,20 int.; € 6,50 rid., ragazzi fino a 14 anni, over 65; € 6,50 Lunedì e Mercoledì; € 5,00 Matinee. Proiezioni 3D: int. € 10,50, rid. € 9,00 Inside Out P 14.30 Io sono Ingrid P 17.30-20.30 Woman in Gold P 14.20-17.00-19.40-22.15 Sopravvissuto - The Martian P 15.40 Pavarotti & Friend P 19.45 Fuck You, Prof! P 14.15-16.55-19.45-22.15 Hotel Transylvania 2 P 14.40-17.10 Poli opposti P 19.40 Sopravvissuto - The Martian P 22.00 Hotel Transylvania 2 P 14.10-16.40 Suburra P 16.30-19.10-22.20 Hotel Transylvania 2 P 19.40-22.00 Everest P 14.10-17.00-22.30 Padri e figlie P 19.50 Lo stagista inaspettato P 16.30-19.30-22.20 Black Mass - L’ultimo gangster P 16.00-19.10-22.10 Maze runner - La fuga 3D P 15.50 Maze runner - La fuga P 19.05-22.05 Cinema:Torino e altre visioni AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429. Taxi Teheran 21.00 ESEDRA via Bagetti 30, tel. 01143.37.474. Tutte lo vogliono 21.15 MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153. Dove eravamo rimasti 21.00 BRUTTO · MEDIOCRE ·· INTERESSANTE/DIVERTENTE ··· BELLO ···· A CURA DI Daniele Cavalla BLACK MASS ···· Drammatico. Regia di Scott Cooper, con Johnny Depp e Joel Edgerton. Durata: 122 minuti. Nella Boston degli anni Settanta il gangster irlandese James Bulger si rende disponibile a collaborare con l’Fbi per contrastare un nemico comune, la mafia italiana. Da una storia vera, dirige l’autore del premiato «Crazy Heart». (Centrale, Ideal, Reposi, The Space, Uci Lingotto, Greenwich Village, Due Giardini) EVEREST ··· Drammatico. Regia di Baltasar Kormákur, con Jason Clarke e Josh Brolin. Durata: 121 minuti. L’autore islandese di «Contraband», ormai da anni impegnato sul set a Hollywood, ricostruisce il viaggio di due diverse spedizioni verso il monte più alto del mondo. (Ideal, Reposi, Uci) HOTEL TRANSYLVANIA 2 ··· Animazione. Regia di Genndy Tartakovsky. Durata: 89 minuti. Le nuove avventure su grande schermo dei cartoon Conte Dracula, sua figlia Mavis, i coniugi Frankenstein, la famiglia di lupi mannari composta da Wayne e Wanda, Murray la mummia. (Ideal, Reposi, Space, Uci, Massaua, Lux) INSIDE OUT ···· Animazione. Regia di Pete Docter. Durata: 94 minuti. Il Centro di Controllo della mente di Riley, una ragazzina di 11 anni, è localizzato nel Quartier Generale, dove cinque Emozioni sono al lavoro, guidate dalla simpatica e ottimista Gioia, la cui missione è garantire la felicità di Riley. Paura garantisce alla ragazza la sicurezza necessaria, Rabbia assicura il senso di equità e giustizia, Disgusto impedisce a Riley di avvelenarsi sia fisicamente che socialmente. Tristezza non sa cosa fare. (Massaua, Ideal, Reposi, The Space, Uci, Eliseo, Lux) IO E LEI ·· Commedia sentimentale. Regia di Maria Sole Tognazzi, con Margherita Buy e Sabrina Ferilli. Durata: 97 minuti. La storia d’amore tra Federica e Marina entra improvvisamente in crisi. (Eliseo, Romano) JANIS ··· Documentario. Regia di Amy Berg, con Janis Joplin. Durata: 115 minuti. Ritratto in immagini di Janis Joplin, una fra le cantanti rock più venerate di tutti i tempi morta nel 1971 all’età di 27 anni. È la stessa Joplin a raccontare gran parte della sua storia attraverso una serie di lettere che scrisse durante gli anni ai suoi genitori. Nel ruolo della narratrice, Gianna Nannini. (Romano) LIFE ··· · Commedia drammatica. Regia di Anton Corbijn, con Robert Pattinson e Dane DeHaan. Durata: 111 minuti. Il cineasta olandese di «Control» ha ricostruito l’amicizia nata negli Anni Cinquanta tra il divo James Dean e Dennis Stock, fotografo della prestigiosa agenzia Magnum. (Romano) MARGUERITE ···· Drammatico. Regia di Xavier Giannoli, con Catherine Frot e André Marcon. Durata: 127 minuti. Negli anni Venti, non lontano da Parigi, nel castello di Marguerite Dumont c’è una festa. Come ogni anno, un gruppo di appassionati di musica vi si riunisce a favore di una grande causa. Nessuno sa molto della proprietaria, tranne che è ricca e ha dedicato tutta la vita alla sua passione: la musica. In realtà Marguerite canta ma è terribilmente stonata. (Classico) MAZE RUNNER Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia AVIGLIANA IVREA AUDITORIUM E. FASSINO via IV Novembre 19, tel. 34072.29.490. La famiglia Belier 18.30-21.15 BOARO 0125641.480. Padri e figlie POLITEAMA 0125641.571. Hotel Transylvania 2 Io sono Ingrid BEINASCO THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone, tel. 892111. Prezzi: € 6,90 int.; € 6,20 over 65, studenti universitari. Proiezioni 3D: € 10,50 int., € 8,50 rid. Hotel Transylvania 2 Sala 1 17.45 Woman in Gold Sala 1 19.55-22.25 Inside Out Sala 2 17.25-19.50 Hotel Transylvania 2 3D Sala 2 22.15 Sopravvissuto - The Martian Sala 3 16.00-19.05 Sopravvissuto - The Martian 3D Sala 3 22.10 Lo stagista inaspettato Sala 4 16.45-19.30-22.15 Fantastic 4 - I Fantastici QuattroSala 5 17.40-20.05-22.30 Suburra Sala 6 18.30-21.30 Maze runner - La fuga Sala 7 16.45-19.35 Maze runner - La fuga 3D Sala 7 22.25 Poli opposti Sala 8 16.55 Padri e figlie Sala 8 19.20 Black Mass - L’ultimo gangster Sala 8 22.00 Hotel Transylvania 2 Sala 9 16.50 Io sono Ingrid Sala 9 19.00-21.30 CASCINE VICA - RIVOLI DON BOSCO DIG. 01195.08.908. Everest 21.15 CHIERI SPLENDOR via XX Settembre 6, tel. 01194.21.601. Everest 19.30 Poli opposti 21.30 CHIVASSO POLITEAMA 01191.01.433. Everest 21.00 CONDOVE CONDOVE piazza Marteri della Libertà 13, tel. 01196.44.128. Hotel Transylvania 2 21.15 CUORGNÈ MARGHERITA 0124657.523. Suburra Teatri 21.30 20.00-22.15 19.30 21.15 MONCALIERI UCI CINEMAS MONCALIERIvia Postiglione, tel. 899.788.678. Prezzi: € 6,00 int.; € 5,70 rid.; € 4,00 studenti. Proiezioni 3D: € 10,50 int.; € 8,50 rid. Lo stagista inaspettato P 14.00-16.45-19.30-22.15 Rosso Mille Miglia P 14.15-16.40-22.20 Suburra P 15.20-18.30-22.00 Suburra P 19.15-21.15 Woman in Gold P 14.05-16.55-19.30-22.10 The Lobster P 14.10-17.00-19.45-22.25 Fuck You, Prof! P 14.20-17.10-19.50-22.30 Maze runner - La fuga 3D P 14.00 Maze runner - La fuga P 16.50-19.40-22.30 Io sono Ingrid P 17.45-20.15 (int. 11,00 - rid. 9,00) Hotel Transylvania 2 P 16.45-19.10-22.10 Padri e figlie P 22.20 Minions P 14.45 Janis P 17.20 The program P 19.40 Reversal - La fuga è solo l’inizio V.M. 14 P 22.15 Everest P 14.00-17.00-19.40-22.20 Poli opposti P 15.00 Black Mass - L’ultimo gangster P 15.30-18.30 Inside Out P 14.00-16.40 Sopravvissuto - The Martian P 19.10-22.10 Hotel Transylvania 2 P 15.00-17.45-20.00 Black Mass - L’ultimo gangster P 22.25 Inside Out P 15.30-18.30-21.30 Sopravvissuto - The Martian P 16.20 Padri e figlie P 19.40-22.20 PIANEZZA LUMIERE 01196.82.088. Black Mass - L’ultimo gangster Inside Out Maze runner - La fuga Fuck You, Prof! Sopravvissuto - The Martian Hotel Transylvania 2 17.15-19.45-22.15 20.00 17.20-22.10 17.10-18.55-20.35 PINEROLO HOLLYWOOD 0121201.142. Suburra MULTISALA 0121393.905. Black Mass - L’ultimo gangster Italia 200 Hotel Transylvania 2 Italia 500 RITZ 0121374.957. Sopravvissuto - The Martian 3D 20.30 P 21.00 P 21.00 20.30 PIOSSASCO SAN MAURO TORINESE GOBETTI via dei Martiri della Libertà 17, tel. 01103.75.408. Inside Out P 21.15 SETTIMO TORINESE PETRARCA via Petrarca 7, tel. 01180.07.050. Suburra Sala 1 21.30 Hotel Transylvania 2 3D Sala 2 21.10 Poli opposti Sala 3 21.20 VALPERGA AMBRA 0124617.122. Black Mass - L’ultimo gangster Uno Lo stagista inaspettato Due ··· Commedia drammatica. Regia di Nabil Ayouch, con Loubna Abidar e Danny Boushebel. Durata: 103 minuti. Le notti brave di quattro giovani escort (Noha, Randa, Soukaina e Hlima) a Marrakech. Pellicola censurata in patria (il regista vive sotto scorta). (Nazionale) NON ESSERE CATTIVO ··· Drammatico. Regia di Claudio Caligari, con Luca Marinelli e Alessandro Borghi. Durata: 100 minuti. I ventenni Vittorio e Cesare vivono di eccessi nella Ostia degli anni Novanta, tra notti in discoteca e spaccio di cocaina. Un giorno Vittorio incontra Linda e decide di cambiar vita: cercherà in tutti i modi di convincere Cesare a fare altrettanto. Candidato italiano all’Oscar. (Massimo) ··· Drammatico. Regia di Gabriele Muccino, con Russell Crowe e Amanda Seyfried. Durata: 116 minuti. Lo scrittore famoso Jake Davis, rimasto vedovo e alle prese con un disturbo mentale, si dedica alla crescita della figlia di cinque anni. La storia si snoda nell’arco di tempo di vent’anni a New York, quarta esperienza americana per l’autore de «L’ultimo bacio». (Ambrosio, Reposi, The Space, Uci) PER AMOR VOSTRO ··· Drammatico. Regia di Giuseppe M. Gaudino, con Valeria Golino e Massimiliano Gallo.Durata: 110 minuti. Suggeritrice in uno studio televisivo, Anna ha accettato una grigia esistenza per il bene della famiglia. Un lavoro fisso la porterà ad aprirsi al mondo, a non accettare più compromessi. Golino premio miglior attrice alla Mostra di Venezia. (Nazionale) POLI OPPOSTI 21.30 21.30 VENARIA P P P P P 17.30-20.00-22.30 17.45-20.15 22.30 17.45-20.15 22.30 VINOVO 22.20 17.30-19.30-21.30 MUCH LOVED PADRI E FIGLIE IL MULINO - UNIVERSITY FRIENDLY 01190.41.984. La vita è facile ad occhi chiusi 21.00 SUPERCINEMA 01145.94.406. Suburra Inside Out Black Mass - L’ultimo gangster Hotel Transylvania 2 Sopravvissuto - The Martian ··· Azione. Regia di Wes Ball, con Nathalie Emmanuel e Aidan Gillen. Durata: 132 minuti. Secondo capitolo della saga giovanilistica tratta dai romanzi di James Dashner con i giovani protagonisti in fuga dagli zombi su un pianeta devastato da un’eruzione solare. (Lux, Uci, The Space) AUDITORIUM DIGITAL 01196.51.181. E’ arrivata mia figlia 21.00 ·· Commedia. Regia di Max Croci, con Luca Argentero e Sarah Felberbaum. Durata: 115 minuti. Stefano è un terapeuta di coppia, Claudia al contrario lavora come avvocato divorzista: in un primo tempo i due si detestano, mentre il figlio di Claudia simpatizza con Stefano. Opera prima, otto sceneggiatori. (Reposi, The Space, Uci) SOPRAVVISSUTO ···· Fantascienza. Regia di Ridley Scott, con Matt Damon e Jeff Daniels. Durata: 141 minuti. Mark Watney è un astronauta che cerca di sopravvivere da solo su Marte in attesa che qualcuno lo vada a salvare. Dal romanzo di Andy Weir, dirige l’autore di «Blade Runner» e «Il gladiatore». (Centrale, Massaua, Fratelli Marx, Ideal, Lux, Reposi, The Space, Uci) LO STAGISTA INASPETTATO ··· Commedia. Regia di Nancy Meyers, con Robert De Niro e Anne Hathaway. Durata: 121 minuti. Il pensionato Ben Whittaker decide di tornare a lavorare e viene preso come stagista in un’azienda di moda. Dall’autrice di «Tutto può succedere». (Ambrosio, Massaua, Marx, The Space, Uci) SUBURRA del 19 ottobre 2015 AGIESSE - ALFA TEATRO via Casalborgone 16/I, tel. 011 81.93.529.Giovedì22ore21.30si ride di nuovo con il Cabaret di Zelig lab on the road. Sabato 24 ore 21 la Compagnia Quarantaquattro presenta Frankestein, lab-ominevole creatura ALFIERI piazza Solferino 2, tel. 011 56.23.800. Prosegue la campagna abbonamenti per la stagione 2015-2016 di Torino Spettacoli e sono in vendita i biglietti singoli per tutti i cartelloni. Si prenota per il Musical Pinocchio in scena dal 10 al 15 novembre AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011 81.04.653. Concerto Trio d’archi. Alessandro Milani violino, Luca Ranieri viola, Pierpaolo Toso violoncello. Musiche di J. Haydn,F.Schubert,L.vanBeethoven. Domenica 26. Ore 10.30 CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel. 800.235.333. Martedì 20 ore 19.30 Vita di Galileo di B. Brecht, diretto e interpretato da Gabriele Lavia CASA TEATRO RAGAZZI E GIOVANI corso G. Ferraris 266/C, tel. 011 19.740.280. Stagione 2015/2016:Sabato24ore21edomenica 25 ore 16.30 Luigi Rignanese & le Quatuoraconte presentano KNUP COLOSSEO via M. Cristina 71, tel. 01166.98.034.Staseraore21Fiorello in L’ora del Rosario. Venerdì 30 Erri Del Luca in La musica provataconNickyNicolai,Stefanodi Battista sax, Roberto Pistolesi batteria, Andrea Rea pianoforte, Daniele Sorrentino basso ERBA corso Moncalieri 241, tel. 011 66.15.447. Oggi ore 10 in scena “L’imbroglione” dallo Pseudolus di Plauto, di Gian Mesturino e Girolamo Angione con la CompagniaTorinoSpettacoli,regia G. Angione. Ultima replica GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo31bis,tel.01158.05.768. Daven23adom25ottobre,inscena il nuovo spettacolo - concerto “In vespa da Torino a New York”, con le Blue Dolls GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO via Rossini 8, tel. 800.235.333. Prosegue in biglietteria e on-line la vendita degliabbonamentiebigliettistagione Teatro Stabile, abbonamenti e biglietti Torinodanza. Domani inizio vendita abbonamenti Il sabato al Carignano – Speciale Over 65 solo in biglietteria via Rossini 8 I CONCERTI DEL POMERIGGIO piazza Solferino 4.. Inaugurazionestagione: Vorreidanzarcon te...Dall’operetta al musical con SusyPicchiosoprano,FulvioMassa baritono, Massimiliano Brizio pianoforte. Mercoledì 4 novembre, ore 16 LBT- LA BOTTEGA TEATRALE corso Govone 16, tel. 0161 840.796. Domenica 25 ore 16.30, al Teatro EducatoriodellaProvvidenzaper laDodicesimaStagionediTeatro di Figura per famiglie e le Scuole Le figure dell’inverno la compagnia GUFOBUFFO di Torino presenta lo spettacolo Favoleextraterrestri MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO via Pastrengo 88, tel. 800.235.333. Martedì 20 ore 19.30 per Torinodanza festival Coleccióntangocoreografia e direzionegeneraleLeonardoCuello, Compañia de Leonardo Cuello. A seguire, serata di ballo Milonga con ballerini della Compañia de Leonardo Cuello MONTEROSA via Brandizzo 65, tel.01123.04.153.Dal20Ottobre aperturadellebiglietteriesututta la stagione teatrale e possibilità di acquisto degli “abbonamenti a 5 spettacoli a scelta” TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio17,tel. 65.00.200.Mercoledì 21 ore 20.45 C.ie Zerogrammi con Alcesti (o del suono dell’addio). Giovedì 22 e venerdì 23 ore 20.45 Balletto di Roma con Il Lago dei cigni ovvero Il canto PICCOLO REGIO GIACOMO PUCCINI. Le Conferenze del Regio: mercoledì 21/10 ore 17.30 Il lungo cammino di Mahler verso la “Resurrezione”, conversazione e ascolti a cura di G. FournierFacio, in occasione del primo appuntamento de I Concerti (24 ottobre ore 20.30). Ingresso libero PICCOLO TEATRO PEREMPRUNER Grugliasco, tel. 011 787.780. Aperte le iscrizioni ai corsi di teatro per adulti il lunedì e il martedì dalle ore 20.30 alle ore 22.30 SOLFERINOpiazzaSolferino2,tel. 011 56.23.800. Novità assoluta per i cartelloni low-cost di Tori- no Spettacoli: dal 23 al 27 novembre, per “Mezzogiorno a teatro”, la Compagnia Torino Spettacoli presenta: “Non chiedermi come sei nata” dall’omonimo libro di Annarita Briganti TANGRAM TEATRO via Don Orione 5, tel. 011 338.698. Giovedì 22 ore 21 Venerdì 23 ore 19, Sabato 24 ore 21, al Tangram Teatro(Torino)Natidallatempestadi Bianca Teatro&L.art. Regia Silvia Battaglio TEATROAGNELLIviaSarpi111,tel. 011 30.42.808. Insolito – il 23 ottobre alle ore 21 Gabriele Romagnoli in “Solo bagagli a mano”. Domenicamattinateatro – il25/10alleore11Ass.PaulValery in “La casetta della Pimpa” TEATROASTRA viaRosolinoPilo6. Martedì 27 Tre sorelledi Cechov, regia Emiliano Bronzino TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011 257.881. Sabato24ore21eDomenica25ore 16.30 Compagnia TeatroMatto in Il Principe Alì. Venerdì 30 e Sabato31ore21GianCarloFantò in The Jokerman TEATRO CIVICO GARYBALDI DI SETTIMO TORINESE via dei Parti- giani4-SettimoTorinese,tel.011 80.28.501. Santibriganti Teatro presenta la stagione teatrale 2015-2016 “Sotto un cielo di ferro e di gesso” da 7 novembre con Cesar Brie, Giuliana Musso, Mario Perrotta, Jurij Ferrini, Arianna Scommegna TEATRO GOBETTI via M. Libertà 17 - S. Mauro Torinese, tel. 347 25.47.687. Il Porto d0Arti in Lacena dei single a cura di Renato Liprandi. Giovedì 22. Ore 21 TEATRO IL MULINO via Riva Po 9 Piossasco, tel. 011 90.41.984. La bisbetica domanta regia di Antonio Grazioli. Compagnia Teatrale Gost. Venerdì 23. Ore 21 TEATRO MARCHESA corso Vercelli 141.. Sabato 24 ore 21 e Domenica25ore16,Inaugurazione della nuova stagione 2015/16 “BarrieraDanza”presentazione del cartellone “Gran Galà di Stelle dello Spettacolo” TEATRO REGIO. Ore 20 Ramón Vargas and Friends, concerto benefico a favore dei bambini disabili di Haiti e Messico. Con R. Vargas, B. Frittoli, F. Furlanetto, G. Petean. Organizzano la Fondazione F. Rava - N.P.H. e il Fondo Memorial E. Vargas ···· Drammatico. Regia di Stefano Sollima, con Elio Germano e Claudio Amendola. Durata: 130 minuti. Un’intensa settimana di affari intorno alla speculazione edilizia Waterfront, destinata a trasformare il litorale romano in una sorta di Las Vegas: politici corrotti, zingari delle periferie, mafia, faccendieri di ogni tipo, un reduce della Banda della Magliana. Dall’omonimo romanzo di Bonini e De Cataldo, dirige l’autore delle serie televisive «Romanzo criminale» e «Gomorra». (Ideal, Reposi, Eliseo, Greenwich, Space, Uci) THE LOBSTER ···· Drammatico. Regia di Yorgos Lanthimos, con Colin Farrell e Rachel Weisz. Durata: 118 minuti. In un futuro imprecisato i single vengono arrestati e chiusi in un hotel: hanno 45 giorni di tempo per trovare l’anima gemella, altrimenti saranno trasformati in animali e abbandonati in un bosco. Premio della giuria al Festival di Cannes. (Massimo) THE PROGRAM ··· Drammatico. Regia di Stephen Frears, con Ben Foster e Dustin Hoffman. Durata: 104 minuti. L’autore dei pluripremiati «The Queen» e «Philomena» ricostruisce la storia dell’americano Lance Armstrong, il campione di ciclismo accusato di doping. Dal libro di David Walsh, la sceneggiatura è di John Hodge («Trainspotting»). (Greenwich) LA VITA È FACILE AD OCCHI CHIUSI ··· Commedia. Regia di David Trueba, con Javier Cámara e Natalia de Molina. Durata: 104 minuti. Nella Spagna franchista degli anni Sessanta un professore insegna l’inglese agli alunni facendo ascoltare le canzoni dei Beatles: saputo che John Lennon è in Andalusia per un film, decide di partire per andarlo a conoscere e durante il percorso offre un passaggio a un sedicenne scappato di casa e a una ragazza. Da una storia vera, opera pluripremiata in patria. (Fratelli Marx) WOMAN IN GOLD ···· Drammatico. Regia di Simon Curtis, con Helen Mirren e Ryan Reynolds. Durata: 110 minuti. Sopravvissuta all’olocausto, l’ebrea Maria Altmann decide di lottare per rientrare in possesso di un famoso dipinto di Gustav Klimt sottratto alla sua famiglia dai nazisti. Da una storia vera, dirige il cineasta di «Marylin». (Ambrosio, Due Giardini, Romano, Uci) 1 LA STAMPA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 Il tempo Torna il sole al Nord, piogge sull’Adriatico. Piogge sulla Campania da stasera LE PREVISIONI DI OGGI SITUAZIONE Un fronte perturbato scorre lungo la Penisola e interessa oggi le zone centrali adriatiche e dalla sera avanzerà verso Sud portando i primi temporali intensi sulla Campania. Al Nord l’ingresso di correnti più asciutte da Nord-Est riporterà ampie schiarite, che permarranno nei prossimi giorni. SOLE NUVOLOSO POCO NUVOLOSO NORD Al Nord-Ovest e su alta Lombardia soleggiato dal mattino, a parte addensamenti lungo le pianure del Po nelle prime ore. Sul Nord-Est ancora nuvoloso al mattino con ultimi rovesci sulle Alpi orientali, ma tendenza a schiarite e passaggio a condizioni abbastanza soleggiate con addensamenti sparsi. COPERTO DOMANI VARIABILE Tempo .55 . Sulla Toscana da parzialmente nuvoloso ad abbastanza soleggiato; altrove irregolarmente nuvoloso o più nuvoloso con rovesci e temporali su Umbria e in particolare tra Marche e Abruzzo. In parte soleggiato su Lazio. Su Sardegna ampie schiarite su zone occidentali e al Centro, nubi a Est. PIOGGIA DEBOLE-MODERATA IN EUROPA Il Sole CENTRO PIOGGIA INTENSA TEMPORALE SUD Sulla Campania variamente nuvoloso con tendenza a rovesci e temporali intensi sulle zone Nord e interno della regione; altrove ampie schiarite con passaggi nuvolosi sulla Sicilia e nubi in aumento su Molise, Sannio e Gargano con rovesci e locali temporali. Più soleggiato su resto della Puglia. NEBBIA VENTO NEVE Sorge alle ore 07.24 Culmina alle ore 12.55 Tramonta alle ore 18.25 PRIMO QUARTO La Luna Si leva Cala alle ore alle ore 23.08 13.02 20 OTT MARE CALMO POCO MOSSO MARE MOSSO Persiste il maltempo piovoso su Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Slovenia; nubi e piogge più irregolari tra Bielorussia, Ucraina e Russia. Irregolarmente nuvoloso sull’Ovest europeo con nubi e piogge tra il Sud del Portogallo e l’Andalusia. In gran parte soleggiato tra Grecia, Turchia e Romania. MARE AGITATO Le precipitazioni attese oggi LA TENDENZA DELLE TEMPERATURE In calo sulle zone adriatiche, in aumento altrove. Trento Trieste 10 18 Aosta Venezia Milano 10 18 8 16 Bologna 12 16 Torino 8 17 12 16 13 17 Genova 12 19 Firenze Ancona 14 21 Perugia 15 16 13 16 Nubi, rovesci e locali temporali al Sud, in gran parte soleggiato al Centro-Nord, salvo residui rovesci su Abruzzo. DEBOLI L‘Aquila Roma Campobasso 17 21 DOPODOMANI 12 18 Foggia FORTI MOLTOFORTI Vigilanza meteo di oggi e domani 14 22 Bari Napoli 16 26 17 21 Alghero MODERATE Rovesci e temporali tra Marche e Abruzzo, tra pomeriggio e sera nubifragi sulla Campania settentrionale fino al Sannio. 14 17 Potenza 10 18 16 23 Cagliari Catanzaro 19 26 12 25 Palermo Reggio Calabria 19 27 15 28 Catania 14 28 Nubi e rovesci ancora presenti su estremo Sud, specie sulla zona ionica, più soleggiato altrove. NESSUNA Acura di www.nimbus.it ALGERI ANKARA BAGHDAD BANGKOK BEIRUT BOMBAY BRASILIA BUENOS AIRES CALGARY CARACAS CASABLANCA CHICAGO CITTÀ DEL CAPO CITTÀ DEL MESSICO DAKAR DUBAI FILADELFIA GERUSALEMME HONG KONG IL CAIRO JOHANNESBURG KINSHASA LA MECCA L'AVANA LOS ANGELES MANILA MELBOURNE MIAMI MONTREAL NAIROBI NEW YORK NUOVA DELHI PECHINO SHANGAI SINGAPORE TOKYO WASHINGTON MIN °C MAX °C OGGI 19 13 20 26 23 25 17 14 5 26 21 8 16 12 28 27 -1 23 24 23 15 24 29 22 19 25 14 24 -5 16 3 22 7 17 28 17 -1 29 25 36 33 32 37 35 21 17 34 26 22 30 23 32 35 13 31 31 31 28 30 41 29 26 30 29 28 8 29 13 38 20 24 33 23 13 CITTÀ AMSTERDAM ATENE BARCELLONA BELGRADO BERLIN BERNA BRATISLAVA BRUSSELS BUCAREST BUDAPEST COPENHAGEN DUBLIN EDIMBURGO HELSINKI ISTAMBUL LISBONA LONDRA LUBIANA MADRID MOSCA OSLO PARIGI PODGORICA PRAGA REYKJAVIK ROMA SARAJEVO S. PIETROBURGO SOFIA STOCCOLMA TALLINN TIRANA VARSAVIA VIENNA VILNIUS ZAGABRIA MIN °C MAX °C OGGI 10 16 17 12 8 6 11 8 10 11 7 11 7 2 14 14 10 11 15 4 3 5 12 7 5 17 7 5 11 2 6 13 8 8 6 10 12 27 20 16 10 8 12 11 20 12 9 12 11 9 19 18 13 12 20 7 7 11 23 10 8 21 17 8 23 9 10 24 11 10 11 11 ELEVATA ESTREMA Lunedì Che tempo farà Tempo e temperature previsti nel mondo e in Europa CITTÀ MODERATA Possibili situazioni alluvionali tra Napoletano, Casertano, Benevento e Sannio. Arriva una settimana più tranquilla dopo giorni di nubifragi e alluvioni LUCA MERCALLI I l fronte nuvoloso giunto ieri al Nord oggi scivola con le sue piogge anche abbondanti sulle Venezie e al Centro Italia, e domani al Sud, mentre al suo seguito venti settentrionali riportano il sereno. Il tempo soleggiato si consoliderà in settimana, salvo in Sicilia, sotto forti rovesci mercoledì e giovedì. Notti fresche, temperature minime intorno a 5 °C nelle zone extraurbane della Valpadana, e 15-17 °C nelle ore centrali; oggi e domani punte diurne oltre 25 °C all’estremo Sud, ma da mercoledì anche lì si toccheranno a fatica i 20 °C. La perturbazione atlantica di martedì 13 è stata molto attiva in Friuli e tra il Levante ligure e l’alta Toscana, con scrosci da 97 mm a Lignano (Udine), 157 mm sul Monte Pisano, allaga- menti in Versilia e Lucchesia. Fronte freddo esteso dal Nord-Est al Centro mercoledì 14, mentre a Palermo si toccavano 31 °C, al contatto tra l’aria calda nordafricana e quella fresca nordatlantica si sono formati nubifragi rigeneranti tra la Ciociaria e la Marsica, con oltre 100 mm caduti intorno ai Monti Prenestini: straripamento dell’Aniene, inondazioni, interrotta la ferrovia Roma-Cassino, due vittime per frane, a Paliano (Frosinone) e Civitella Roveto (L’Aquila), e una per un fulmine sempre nell’Aquilano. Giovedì è toccato a Campania, Puglia e Sicilia: nel Beneventano fino a 160 mm di pioggia in 6 ore, grave esondazione dei fiumi Calore e Sabato, una donna annegata a Pago Veiano; alluvione-lampo anche a Foggia, allagamenti a Palermo e dintorni (142 mm a Prizzi, sulle montagne nei pressi di Corleone); intanto, giove- dì sera, al passaggio di una depressione fredda dalla Valle del Rodano, estesi temporali tardivi scaricavano 60-100 mm tra Torinese e Biellese con neve in calo a 1000-1300 m sulle Alpi. Venerdì 16, manto nevoso di 70 cm allo Stelvio e fiocchi a 1200 m anche sulle Dolomiti; nubifragi tra Barese e Salento, inondata e paralizzata Taranto, qui con 215 mm, il 40% della pioggia media annua in poche ore, treni fermi, allagata pure l’Ilva. Situazione più tranquilla tra sabato e ieri, pur sotto molte nubi. Dopo un semestre rovente, settembre 2015 è stato il primo mese leggermente fresco sulle Alpi e in Piemonte (0,5 °C sotto norma a Torino), ma a livello nazionale ha ancora prevalso il caldo con 0,9 °C in più rispetto alla media. Precipitazioni nel complesso normali, ma non senza estremi localizzati, come l’alluvione del 14 nel Piacentino. AL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE € 1,70 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE SUL GIORNALE LOCALE: € 1,20 CON «PRIMO PIANO MOLISE»; € 1,30 CON «IL CORRIERE DI ROMAGNA», «NUOVA PRIMA PAGINA MODENA»; €1,40 C CON «LA VOCE DI MANTOVA»; 1,50 CON «PRIMA PAGINA REGGIO». PREZZI ESTERO: FRANCIA, MONACO P., € 2,00. 1 23456789A8BCCBDE58F9 LA STAMPA