RUSSO: invito i miei concittadini ad avere fiducia

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RUSSO: invito i miei concittadini ad avere fiducia
n. 17 15-09-2011
PUBBLICITÀ NON SUPERIORE AL 40%
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O M live 1999
DIRETTO DA PIERA PIPITONE
Periodico quindicinale di Opinione - Politica - Cultura - Sport - Cronaca
Abele Ajello parte il bando per i lavori
RUSSO: invito i miei concittadini ad avere fiducia
Francesco Mezzapelle - Piera Pipitone
MAZARA DEL VALLO
L’editoriale
di Piera pipitone
A PAG. 5
CAMPOBELLO DI MAZARA
SALEMI
I vandali a torretta granitola
Il pomo della discordia
in contrada San Ciro
Continua la ricerca di
Denise Pipitone
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di Vito Marino
di P. P.
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L’editoriale
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di Piera Pipitone
www.teleibs.it
Continua la ricerca di Denise Pipitone
A
sette anni dalla sua scomparsa continua la battaglia di
Piera Maggio nell’estenuante
ricerca di sua figlia Denise. Aveva 4
anni, la piccola Denise, quando fu
rapita il primo settembre 2004 mentre giocava davanti casa; pochi attimi e di lei nessuna traccia da allora. Piera Maggio ha subito indicato
come possibili colpevoli Jessica
Pulizzi, sorellastra di Denise, e sua
madre Anna Corona, ex moglie del
padre naturale della piccola. Le indagini, quindi, si sono direzionate
in questo senso ed è infatti presso
la stazione di Polizia di Mazara del
Vallo che, grazie ad una cimice nascosta, si è potuto intercettare una
conversazione fra le due in cui si
capisce chiaramente che la signora Corona chiede alla figlia se lei è
collusa con la scomparsa di Denise
e la risposta della ragazza è la frase divenuta celebre in tutte le trasmissioni televisive “a casa ci la
purtai”, che secondo gli inquirenti è
inequivocabilmente riferita a Denise
Pipitone. Proprio questa frase è stata accettata come prova a carico dell’imputata Jessica Pulizzi solo dopo
sei anni, durante il corso del processo che la vede accusata della scomparsa di Denise. “Da mamma – afferma Piera Maggio ai nostri microfoni - non posso che essere rammaricata che si sia arrivati a questa
conclusione dopo 6 anni dalla
scomparsa di mia figlia. Sono consapevole, però, che dal punto di vista processuale questi sono i tempi
burocratici purtroppo, questa è la
lentezza della giustizia. Questa frase la Jessica l’ha pronunciata all’interno del PS di Mazara qualche giorno dopo la scomparsa di Denise.
L’argomento della discussione era
Denise e parlando con la madre ha
sussurrato “a casa ci la purtai” che
in dialetto vuol dire “io l’ho portata a
casa”. Oggi finalmente quella frase
diventa elemento di prova. Una frase che all’epoca si è cercato di far
passare come inesistente. L’ama-
rezza di questo processo è che ha
avuto inizio dopo 6 anni dalla scomparsa di mia figlia, e che siamo davanti al primo processo in Italia per
sequestro di minorenne in cui il mi-
Piera Maggio
norenne non è presente. Oggi purtroppo io ancora non ho né Denise
fra le mie braccia, né la verità e una lentezza burocratica inverosimile. Mi auguro che tutto questo iter possa diventare sempre più
celere, i risultati si potrebbero ottenere in meno tempo, capisco anche l’esigenza di chi lavora e li comprendo però spero che
qualcuno cominci a comprendere anche me, la mia
sopportazione dal non avere ancora ottenuto giustizia,
io non voglio vendetta…
l’ho sempre detto, io voglio
solo riabbracciare mia figlia, sapere dov’è Denise, dove
l’hanno portata. Chi sappia che parli. Fin’ora ho precorso una strada di
dolore e angoscia”. Il cammino della mamma coraggio, così è stata
definita più volte Piera Maggio, in
questi 7 anni è stato lungo e
travagliato, non si mai persa d’animo e ha continuato la sua battaglia.
Tant’è che sono state approvate ben
2 leggi, volute fortemente da lei, riguardante il sequestro di minorenni. Quali sono le loro caratteristiche e quali difficoltà ha incontrato?
“Questa è una mia piccola soddisfazione personale. – sottolinea
Piera Maggio - Ho attraversato momenti difficili ma ho cercato al
contempo di essere di aiuto per gli
altri che si trovano nella mia stessa
situazione. Sono tanti i bambini
scomparsi in Italia e non solo in Italia, e tutte le problematiche che sto
attraversando io le hanno incontrate anche tutte quelle famiglie che si
sono ritrovate nella mia condizione.
Trovatami in questa situazione mi
sono resa conto che in Italia non
esisteva nessuna legge specifica
per il sequestro di minori, ma solo
una legge generica per il sequestro
di persona senza scopo di estorsione, una legge che non teneva
conto del danno psicologico che
subisce il bambino, un trauma molto più acuto rispetto a quello che può
Denise Pipitone e Gessica Pulizzi
avere una persona adulta. A livello
psicologico viene uccisa l’identità del
bambino, viene strappato agli affetti
familiari. Lo stravolgono. Quindi proprio per colmare questo vuoto giudiziario sono state elaborate le linee
guida per due leggi importanti riguardanti i minori con lo studio legale
Giacomo Frazzitta, ma anche con la
sensibilità della On. Mannucci, dopo
che mi incatenai nella Piazza del
Quirinale nel settimo compleanno di
mia figlia, proprio per attirare l’attenzione su questo tema. Finalmente
tramite una collaborazione congiunta e tramite questo mio movimento
sono state approvate 2 leggi che
sono: 1) la 605 comma 3, sequestro
di minori nuova figura di reato; 2) la
574 bis, sottrazione di minore. Per
quanto riguarda la prima e quindi il
sequestro di minorenni, non solo
aggrava la situazione di chi commette il reato ma addirittura giova alla
posizione di chi si distanzia dal reato stesso collaborando con gli
inquirenti, e aiutandoli a far ritrovare
il minore, e questo è un appello che
voglio lanciare a coloro che sono
accusati o chi è coinvolto in un reato
di questo genere poiché se fa in
modo che il minore venga ritrovato
ci sono degli sconti di pena. La sottrazione di minore si riscontra soprattutto in matrimoni misti,
spesso accade infatti che
uno dei genitori sottrae il
minore all’altro genitore
portandolo
all’estero,
adesso non è più solo
querela di parte ma diventa procedura d’ufficio con
mandato di cattura internazionale; è anche importante dire che il sequestro di
minorenni non deve durare per forza un determinato periodo per essere definito sequestro, può bastare un’ora, dieci minuti in cui
il bambino viene sottratto
alla famiglia, infatti questa legge viene applicata anche al pedofilo”. Grande la forza d’animo di questa donna
che ha trovato in se il coraggio di non
arrendersi, un coraggio scaturito
dalla
volontà
profonda
di
riabbracciare la propria figlia e la paura altrettanto profonda che la propria figlia non la riconosca.
Iniziata la raccolta firme per il referendum anti “porcellum”
Via alla raccolta di firme per tre nuovi referendum elettorali. L’obiettivo
dei tre nuovi quesiti presentati dal neocostituito Comitato promotore con
lo slogan “Io firmo.
Riprendiamoci il voto” è quello di eliminare il cosiddetto “Porcellum”, la
legge elettorale attuale studiata dalla mente di Roberto Calderoli.
L’attuale sistema elettorale prevede infatti liste bloccate che impediscono ai cittadini di scegliere i candidati da mandare in Parlamento.
I referendari vogliono poi cancellare il premio di maggioranza e l’indicazione del candidato premier e fissare una soglia di sbarramento unica al
4%. Per firmare ci si deve recare nell’ufficio elettorale del proprio comune.
Direttore Responsabile Piera Pipitone - Direttore Editoriale Antonio Pipitone - Editore IBS s.r.l. - Stampa, grafica e impaginazione IBS s.r.l. - Registrazione al Tribunale di Marsala n.191
Redazione: Corso Umberto I, 108 - Mazara del Vallo Tel./Fax 0923 940690 - e-mail: [email protected] - www.teleibs.it
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MAZARA DEL VALLO
Abele Ajello parte il bando per i lavori
RUSSO: invito i miei concittadini ad avere fiducia
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a avuto luogo martedì 13 settembre la discussa conferenza stampa organizzata dall’ASP, all’interno della quale si è discusso del futuro dell’ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo. Incontro
blindato e riservato solo ai giornalisti accreditati, tanto che persino uomini politici della città sono stati tenuti fuori dall’auditorium dell’Abele
Ajello, consiglieri comunali e provinciali ma anche assessori provinciali; davanti le porte dell’auditorium forze dell’ordine e guardie del corpo che
tenevano sotto controllo gli animi di
tutti coloro che volevano assistere e
intervenire alla conferenza stampa
e che, evidentemente, erano risentiti dalla decisione di non farli entrare.
“L’ospedale Ajello andava chiuso già
nel 2010 ma siamo riusciti ad evitare ciò assicurando inoltre il finanziamento di 32 milioni di euro per la
sua ristrutturazione.
I reparti trasferiti a Marsala e Castelvetrano, una volta terminati i lavori
torneranno a Mazara. I lavori per la
nuova Area di Emergenza-Urgenza
inizieranno il 22 settembre e termi-
neranno entro fine anno”. E’ questo
quanto ribadito nella conferenza dal
direttore generale dell’Asp Trapani
Fabrizio De Nicola e dall’assessore
regionale alla Salute, Massimo Russo, e da alcuni tecnici regionali e
dell’Asp. Sulla questione è intervenuto il sindaco Nicola Cristaldi il quale, attraverso un comunicato, ha affermato: “trovo grave ed offensivo per
la nostra Città tenere una conferenza stampa impedendo ai Consiglieri Comunali della Città di assistere.
Un comportamento –ha aggiunto
Cristaldi- che dimostra
come ci sia una sorta di
paura da parte dei responsabili della Sanità
provinciale a rendere
nota ogni cosa che c’è
intorno alla chiusura ed
al progetto di ristrutturazione dell’ospedale. Non
mi sorprende che il tutto
sia avallato dall’assessore regionale alla Sanità in perfetta coerenza
col suo modo di intende-
entro il 31 dicembre 2013. L’ing.
Francesco Costa dell’Asp ha parlato del bando di gara che dovrebbe
essere emanato entro pochi giorni
secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e che riguarderà anche la durata dei lavori
e la garanzia qualitativa di essi in
termini di messa in sicurezza dell’impianto e di risparmio energetico.
Il direttore sanitario, la dott.ssa Maria Concetta Martorana ha parlato del
crono programma del trasferimento
a Marsala e Castelvetrano dei reparti, già iniziato. Russo e De Nicola
hanno spiegato che la priorità conre la trasparenza in politica”. Si agcessa a Marsala (vedi anche il caso
giunge anche il malcontento del
della discussa Cardiologia) è dipePres. del Cons. Marino che a tal prosa dal fatto che l’ospedale di Castelposito ha affermato “è in consiglio
vetrano presenta limiti secondo le
comunale che De Nicola deve dare
norme antincendio ma hanno assidelucidazioni alla collettività, confroncurato la piena autandosi con i vari
tonomia dei medirappresentanti del
ci mazaresi e il
popolo>>. Affermaloro ritorno a Mazazioni scaturite dalra ultimati i lavori
l’annuncio di Rusdell’Ajello.
so e De Nicola di
Infine è stata data
non partecipare al
assicurazione circonsiglio comunaca la partenza,
le aperto che si terdopo la sentenza
rà giovedì 15, per
sul ricorso, dei laaltri impegni istituvori per la creaziozionali presi in prene dell’Area di
cedenza. Tornando
Emergenza presalla conferenza, la
so l’immobile di
dott.ssa Duilia Marvia Livorno vicino
tellucci, funzionario
Nicola Cristaldi
all’Ajello e i cui ladell’Assessorato
Sindaco
di
Mazara
del
Vallo
vori costeranno
regionale ha illucirca 400.000 euro e dovranno esstrato l’iter del finanziamento di 32
sere completati entro fine anno.
milioni di euro attraverso i fondi certi
Francesco Mezzapelle
del Po-Fers 2007-2013 che prevePiera Pipitone
dono la fine dei lavori dell’ospedale
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MAZARA DEL VALLO
Mazara del fallo
Saccottelli e altri due feriti sulla lapide per i morti di Nassirya
di Alessandro Accardo Palumbo
E
rano a Nassirya quel 12 novembre 2003, quando due automezzi
imbottiti di esplosivo si sono lanciati contro la base Maestrale uccidendo
19 Carabinieri italiani. Il maresciallo Riccardo Saccotelli, il brigadiere Cosimo Visconti e l’appuntato Antonio Altavilla, in
quell’attentato, sono rimasti gravemente
feriti. Ma ora, superati lo choc e i problemi
di salute, stanno bene. Peccato che, per
il comune di Mazara del Vallo, i loro nomi
risultino tra «i caduti per la patria». TRE
NOMI SBAGLIATI. Ebbene sì, succede
anche questo, nell’Italia degli strafalcioni
e della superficialità. L’amministrazione
della città siciliana, in provincia di Trapani, ha affisso una lapide commemorativa
su uno dei palazzi più in vista del Comune
nel piazzale nominato proprio largo vittime di Nassirya, a due passi dal frequentatissimo lungomare. «Ai caduti di Nassirya la comunità mazarese, in memoria di»,
è ciò che si legge nell’introduzione del
pannello in ceramica, datato 19 febbraio
2010. Ma i nomi dei caduti segnalati non
sono 19, bensì 22. Tra questi, come si
vede nella foto, figurano anche quelli di
Saccottelli, Visconti e Altavilla. OTTO
ANNI E NESSUNA VERIFICA. La gaffe è
opera di un’amministrazione guidata dal
sindaco e deputato nazionale del Popolo
della libertà (Pdl), Nicola Cristaldi. Che,
cercato daLettera43.it, si è negato. Una
svista, quella di Mazara, resa ancora più
grave dal fatto che proprio la Sicilia, più di
tutte le altre regioni, ha pianto per quell’eccidio. Ben sei vittime, infatti, provengono dall’isola.
Il commento di Saccottelli: «Almeno
qualcuno mi ha ricordato»
«Trovo la lapide molto funny (divertentendr.), uno scherzo divertente del destino»,
ha detto a Lettera43.it Riccardo Saccottelli, pugliese che ora si è trasferito a New
York, «l’errore è di certo sgradevole ma
non per me. Forse ci saranno rimasti male
soprattutto gli orgogliosi familiari dei defunti eroi. Visto che, secondo una delle
vedove, io ‘non merito di vivere’». Più che
nei confronti di Mazara, Saccottelli è polemico verso il Paese, che pare averlo
abbandonato: «Se fosse per me premierei la città, unica in Italia ad avermi ricordato. Ho molti amici tra i Carabinieri siciliani e mi sono divertito a segnalare loro la
svista. Per quel che mi riguarda, è quasi
divertente: un giorno mi piacerebbe visitare Mazara e trovare ancora il mio nome».
Non pensa che il comune debba scusarsi
con i sopravvissuti erroneamente inseriti
tre le vittime? «Un piccolo biglietto ad Al-
tavilla e Visconti forse sarebbe opportuno. Ma a me fa piacere che il mio nome
resti li dov’è, tra i miei amici e nell’unica
città che - a modo suo - ha voluto ricordarmi». CONTRO I FALSI EROI. La scoperta della gaffe è opera di un conoscen-
te di Riccardo Saccotelli, uno dei sopravvissuti alla strage che durante una visita
in città si è accorto della svista e ne ha
dato comunicazione al blog
Mazaraonline.it. «Vorrei farvi sapere che
forse per uno sgradevole errore l’Italia da
quattro soldi si è ricordata che oltre ai
deceduti ci sono stati anche feriti con pari
dignità. La mia vita - ne sono certo - vale
almeno quanto quella di qualsiasi ragazzo che è deceduto nella strage. Mentre la
vita di chi è morto dormendo o facendo
colazione o scrivendo mail al computer
non vale nessun eroismo», ha scritto polemicamente Saccottelli in un post sul blog.
NESSUNA NOSTALGIA DELL’ITALIA. E
a Lettera43.it ha sfogato la sua rabbia:
«Ho rischiato la mia vita, lì, con i miei amici
di guardia Andrea, Daniele e Ivan. E loro
sono morti. Ma anche io ho perso la mia
vita, tutto. Sono andato negli Stati Uniti
per imparare l’inglese e non voglio tornare in patria mai più. Certo, non vivrei qui,
ma qualsiasi posto è meglio dell’Italia e
degli italiani. Non sapere che cosa succede nel mio Paese mi fa stare bene: mi
rattristo solo quando sento di altri ragazzi
morti, preferirei non saperlo».
Successo per “Arte tra i Vicoli”
G
rande successo di pubblico per
la manifestazione “Arte tra i vicoli” organizzata dalla Cooperativa Sociale Onlus “Vivere Con” e dalla
sezione locale della Fidapa con il patrocinio del Comune di Mazara del Vallo che
si è svolta nelle serate del 10 e 11 settembre, presso il vicolo del centro storico riqualificato ed intitolato <Largo Mahdia>. La manifestazione è stata presentata dal regista teatrale Piero Indelicato.
Il presidente della Cooperativa “Vivere
Con”, il dott. Giuseppe Sieli ha illustrato
l’iniziativa che ha visto l’esposizione di
opere di undici artisti locali (Alice Pomilia,
Clara Giacalone, Domenica Pipitone, Fabio Accardo Palumbo, Flavio Leone, Giacomo Cuttone, Nicolò Quinci, Irene Mon-
1000 euro ai nuovi nati
Scadrà il 15 settembre il termine
di presentazione delle istanze per
l’ottenimento del bonus di Euro
1.000,00 riservato ai nuclei familiari meno abbienti, per i nuovi nati
dell’anno 2011. Tra i requisiti richiesti la certificazione Isee inferiore ad Euro 5.000,00. Criteri e
modalità sono scaricabili dal sito
internet comunale
www.comune.mazara-del-vallo.tp.it
terosso, Roswitha Schultz, Sabina Giubilato e Salvino Catania) i quali hanno
gentilmente concesso alcune delle loro
Fidapa, la dott.ssa Mariella Misuraca e
to inoltre dedicato un momento di riflesdella dott.ssa Angelita Marino nella quasione in memoria delle vittime della stralità di foundraiser dello stesso progetto,
ge di New York in occasione del decenper la creazione di una Compagnia stanale dell’attentato terroristico alle Torri Gebile di Teatro formata da ragazzi disagiamelle; la dott.ssa Stefania Marascia ha
ti. A far visita alla mostra è intervenuto il
letto una testimonianza di uno dei sosindaco Nicola Cristaldi che ha accompravvissuti all’attentato. Le due serate
pagnato due ministri e funzionari del nuosono state arricchite da momenti musivo governo tunisino in visita in città. Ad
cali offerti dalla band di Nicola Ferro e
inaugurare la mostra è intervenuto l’asdalla Capofeto Blues Band.
sessore comunale al Commercio ed
Attività Produttive, Franco Ditta. Ad Muore Vito Bruno reduce battaglia El Alamein
opere da vendere attraverso un’asta di
inizio serata vi è stata la benedizio«Dopo tanti anni ci sono ritornabeneficenza. Alla fine sono stati raccolti
ne da parte del vicario della Diocesi
to, ho camminato ancora su
circa 1.100 euro che andranno a favore
di Mazara, nonché parroco della
quella terra per confondere i ridel progetto promosso dai soci della CoChiesa di Cristo Re, don Giacinto
cordi e le lacrime con la sabbia
operativa Onlus “Vivere Con”, con la colLeone.
infuocata ad onorare quella parlaborazione della presidente della locale
Nella serata del 11 settembre è state di me che è rimasta con quei
soldati». Così Vito Bruno nel
2001 raccontava il suo ritorno nei luoghi della
triste e famosa battaglia di El Alamein del 1942
Un esemplare della famialla quale aveva preso parte a 19 anni come piloglia degli squalidi si è
ta carrista. Vito Bruno aveva 88 anni e si è spenarenato sabato 10 settemto l’altra notte all’ospedale Abele Ajello dove si era
bre presso il litorale rocrecato dopo aver accusato un malore improvvicioso di Bocca Arena. A
so. Vito Bruno era uno degli ultimi reduci della
scoprirlo sono stati alcustorica battaglia nel deserto. Dopo l’esperienza
militare, si era arruolato nella Polizia di Stato e si
ni residenti della zona che
era congedato con il grado di ispettore capo.
stavano facendo il bagno
Aveva svolto servizio a Vercelli e, tornanto a
in una delle caratteristiche
Mazara dopo il pensionamento, si era dedicato a
calette. Immediatamente
mantenere vivo il ricordo per i caduti di El Alamein,
è stata avvertita la locale Capitaneria di Porto che è intervenuta con
anche con alcune pubblicazioni di interessante
un gommone. Gli uomini della Guardia Costiera hanno così appuvalore storico, quale «El Alamein: il deserto di glorato che lo squalo era già in stato di decomposizione, deceduto da
ria» e ai quali era riuscito a far intitolare una straqualche giorno in acqua forse a seguito dell’impatto con un
da. Vito Bruno se ne è andato cinque mesi dopo
motopesca, o forse finito in una delle reti gettate al largo della costa.
il fratello Pino, personaggio storico del calcio
Sul posto sono intervenuti anche degli studiosi del locale Iamc-Cnr
mazarese. Con Vito Bruno, uno degli ultimi
per effettuare dei rilievi. Molti i cittadini curiosi che transitavano nella
depositari della verità sulla disfatta del deserto
Sp38 Mazara- Torretta Granitola si sono fermati per ammirare l’esemdella Seconda Guerra mondiale, se ne è andato
plare, di circa 2 metri, la cui tipologia è ancora da accertare. Interveanche un pezzo di storia della città. In vita l’ispetnuta anche la Polizia Municipale, mentre al Comune è toccato ritore capo aveva ricevuto riconoscimenti ed onori
muovere e conferire in discarica la carcassa dello squalo.
in ogni parte d’Italia per le sue gesta e per l’umaniFrancesco Mezzapelle
tà che sapeva trasmettere.
Squalo a Quarara
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L’
“I Am Bad” vince la Satiro Cup 2011
L’
imbarcazione “I Am Bad” del
Circolo Velico Mazara
Joshua e condotta dallo
skipper palermitano Maurizio D’Amico ha vinto la VI edizione della “Satiro
Cup”, trofeo velico d’altura, organizzato dal Circolo Velico Mazara
Joshua, che dal 9 al 11settembre si
è svolto nelle acque del golfo di
Mazara del Vallo. La manifestazione,
già inserita nel calendario ufficiale
della Federazione Italiana Vela, è stata promossa dalla Provincia Regionale di Trapani e dall’Assessorato
al Turismo della Regione Siciliana.
Sono state complessivamente cinque le regate disputate nella tre gior-
ni che ha visto le sedici imbarcazioni a vela partecipanti ospitate all’interno del porto mazarese
presso l’approdo turistico Adina, base logistica
della manifestazione, e
nel cantiere Enea Yacth
Service. L’ultima giornata ha visto “I Am Bad” vincere le due regate con un
bel vantaggio sulle avversarie, sulla sua scia solo
lo
yacht
“Aurora”,
detentrice del trofeo
“Florio” e condotta da
Giovanni Calandrino, che
però per il suo alto
“rating” ha “pagato” ai fini della classifica finale concludendo al quinto
posto.
Questa la classifica
finale della categoria “Orc”stilata dal
comitato di regata (presieduto da
Ermanno Basile e composto da Nicola Tartamella, Fausto Garuccio e
Patrizia Contrino). Al primo posto “I
Am Bad”. Secondo posto per lo
yacht “Squalo bianco” di Catania
condotta dello skipper Alberto Costa. Terzo posto per “Jules et Jim 2”
dell’armatore di Palermo Salvatore
Brucato. Quarto posto per
“Trentotto
d’oro”
(Cesenatico). Quinto posto per “Aurora. Sesto posto per “Mago Blu” di Palermo. Settimo posto per
“Sciù” del marsalese Raffaele Bambina, detentrice
del trofeo “Satiro Cup
2010. Ottavo posto per
“Ninho” del marsalese
Peppe Fornich. Seguono
in classifica: “Dieci e lode”
di Sciacca ed “Esmeralda”
del mazarese Giuseppe
Rifiorito. Così un altro trofeo si aggiunge nel palmares del
nuovo yacht “I Am Bad”, progettato
dallo studio palermitano Albeggiani
& Inzirillo, già vincitrice del Trofeo
Terramare nella regata Mazara- Sidi
Bou Said, della “Rotta delle Tonnare”
e, soprattutto. classificato come primo yacht siciliano al recente Mondiale “Orc” svolto a Cres (Croazia)
conquistando un prestigioso 13°
posto su 125 imbarcazioni partecipanti.
Per la categoria “diporto” ha vinto
“Jour de Mai” dello skipper Nicola
Castelli. A seguire: “Donna Rosa”,
“Cayo Coco”, “Mb4”, “Altan” ed “Icod”.
All’armatore Concetto Costa di
“Squalo Bianco” è stato riconosciu-
to il Premio “Beneteau” (dal noto
cantiere francese); il premio è
frutto della collaborazione fra lo
Yacht Service Calandrino di
Mazara del Vallo e la Columbus
Yachting srl di Palermo
rappresentata dal suo
presidente Cristiano
Lombardo.
A premiare i primi tre classificati nella categoria
“Orc” sono stati Nino
Tranchida, rappresentante del Circolo “Adina”, il
comandante della Squadriglia Navale della Guardia di Finanza, Cap. Giovanni Giacalone, e l’Assessore allo Sport della
Provincia di Trapani, Vito
Torrente il quale, a nome del
Presidente della Provincia,
Domenico Turano, si è
complimentato con l’organizzazione della Satiro Cup assicurando il supporto personale e della
Provincia anche nella prossima edi-
zione della Satiro Cup; Torrente, considerando anche l’importante volano turistico offerto dalla manifestazione, ha auspicato il miglioramento delle condizioni del porto canale
per potere ospitare più imbarcazioni
partecipanti.
Infine il Presidente del Circolo Velico
Mazara
Joshua,
Giovanni
Calandrino- ha ringraziato i team
partecipanti, le autorità ed i diversi
sponsors
privati
(“Bimboil”,
“Cromat”, Atria-Industria Vernici”,
“Enea Yachting Service”, “Dental
Medical Center” “Sea Store-Sicily ”,
“Audi-Essepiauto”, “Tenute MokartaVini”, “Bar Belicittà”, “Yachts Service
Calandrino”) che hanno permesso
l’organizzazione della Satiro Cup: “è
stata un’edizione della Satiro Cup di
grande qualità –ha detto CalandrinoAvremmo voluto ospitare
più imbarcazioni ma le attuali condizioni del porto
canale non l’hanno permesso, ma nella speranza di un intervento da parte delle autorità competenti
pensiamo di potere raddoppiare il numero delle
imbarcazioni partecipanti
nel 2012. Sono stati tre
giorni di grande vela ma
anche di divertimento per i
team partecipanti che hanno apprezzato i momenti
ricreativi offerti grazie al
grande lavoro svolto dall’organizza-
zione di Assunta Carlino, Simona
Ferlante e dal loro staff”.
L’
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CAMPOBELLO DI MAZARA
Risponde Caravà
I vandali a torretta granitola
L
a stagione balneare ormai volge
al termine e con essa finiscono
nel dimenticatoio anche i problemi mai risolti che assillano le nostre spiagge. Voglio parlare della ridente zona balneare di Torretta Granitola, posta fra Campobello e Mazara del Vallo che, malgrado
l’abusivismo, il vandalismo, l’assenza delle
Pubbliche Istituzioni e la deficienza di pubblici servizi, come farmacia, guardia medica, infrastrutture turistiche, resta un piccolo paradiso che tutti ci invidiano. La presenza nel territorio di due promettenti villaggi turistici, Kartibubbo e Pozzitello, e la
volontà del Sindaco Caravà di operare
sul settore turistico, fanno ben sperare in
un prossimo sviluppo turistico di qualità.
Purtroppo, in questo litorale che dal faro
arriva a “Pozzitello, durante i fine settimana giungono i bagnanti occasionali provenienti da Mazara e da altri paesi limitrofi. Costoro, dopo aver fatto il bagno, cucinato in spiaggia (non succede nemmeno
nel terzo mondo) ed aver mangiato e bevuto, dopo aver fatto in sostanza i loro
sporchi comodi, non sentono il dovere
civico di buttare i rifiuti nel cassonetto,
che si trova nella strada adiacente a pochi metri di distanza, e, da cattivi cittadini
ma da bravi vandali, lasciano i loro rifiuti
regolarmente per terra. Si tratta di un atto
d’estrema inciviltà da parte dei cittadini,
ma anche d’irresponsabilità da parte del
Comune di Campobello, che nulla ha fatto
per risolvere il caso. E’ giusto precisare
che il comune, dove è possibile, esegue
periodicamente la pulitura dell’arenile con
mezzi meccanici; ma in lunghi tratti, per la
natura stessa del terreno, ciò è impossibile e i rifiuti restano sulla spiaggia a marcire. Dopo 25 anni che frequento questa
spiaggia, finalmente, nello scorso mese
di Agosto, il tratto di litorale sporco all’inverosimile, è stato ripulito manualmente
alcune volte; ma, i vandali citati evidentemente non hanno capito l’atto di civiltà ed
hanno fatto presto a sporcare più di prima. Occorrerebbero, pertanto, dei piccoli accorgimenti, come mettere una tabella invitando i villeggianti a rispettare la
natura, collocare dei piccoli contenitori per
i rifiuti da ritirare
periodicamente ed
inviare, anche saltuariamente, dei vigili urbani con l’obbligo di multare i
bagnanti poco civili. Ad onor del vero,
i vigili a Torretta si
Vito Marino
vedono, ma, per evitare un’insolazione,
se ne stanno in piazzetta all’ombra degli
alberi, o dentro il bar a discutere ed a
rinfrescarsi dall’arsura estiva; basterebbe, quindi, che almeno una volta ogni tanto facessero il loro dovere. Il resto verrebbe da sé. Qui di seguito cito alcuni
esempi di civiltà come termine di paragone con il nostro territorio: Alcuni anni fa,
in una spiaggia della Sardegna, ho visto
due vigili prendere la multa a dei bagnanti,
perchè stavano soltanto mangiando un
panino. In Romania, pur essendo classificata terzo mondo, in un tour di 12 giorni,
non ho visto un foglio di carta per terra o
portata dal vento e nessuna traccia di
rifiuti o sporcizia. Nel giornale “La Repubblica” del 24/08/2009 trovo scritto a
caratteri cubitali “Sbarco alla Maddalena,
milanese denunciato”. E’ scoppiato un
grande scandalo soltanto perchè un milanese con una jeep anfibia, proveniente
dalla Corsica, è sbarcato sulla spiaggia.
La nostra fascia costiera, di cui bisogna
essere fieri, va amata e pubblicizzata,
come uno dei luoghi più belli della splendida Italia; purtroppo qui la sporcizia fa parte della nostra cultura, e i dirigenti fanno
poco o nulla per evitarla; essi non si rendono conto che i turisti, anche se affascinati dalla bellezza unica del luogo, oggi
non cercano più soltanto le bellezze architettoniche, archeologiche, naturalistiche e gastronomiche, vogliono vedere il
territorio pulito. Elevare il valore della propria terra non è cosa facile e non basta il
recupero della memoria storica del territorio! Per conservare il paese all’altezza
d’uomo occorre che nella nostra cultura
la cosa pubblica sia considerata come
nostra, di tutti noi cittadini.
Vito Marino
“
Con molto dispiacere prendo atto di
transito e sosta sulla spiaggia del Faro di
come spesso sia estremamente faTorretta. A garanzia sempre della tutela
cile e, oserei dire,
ambientale, l’Amministraziosemplicistico attribuire al
ne ha inoltre provveduto ad
sindaco, o all’Amministraeffettuare a proprie spese
zione comunale, responinterventi di pulizia straordisabilità e conseguenze di
naria delle spiagge. Inoltre,
comportamenti incivili che
nonostante l’esiguo numeappartengono a chi non ha
ro di agenti di Polizia Municiil senso della res pubblica
pale a disposizione del Coe vive i luoghi “comuni”
mune, sono stati garantiti tre
come se fossero “di nesturni giornalieri di vigilanza
suno”.
che, a differenza di quanto
Al di là di questa riflessioriportato nell’articolo, hanno
ne e a onor di chiarezza,
portato all’elevazione di dimi preme esprimere alcuverse multe che testimoniane precisazioni di replica
no l’effettiva attività prevenCiro Caravà
in ordine all’articolo a firma
tiva, di vigilanza e tutela del
Vito Marino pubblicato sul- Sindaco di Mazara del Vallo territorio effettuata. A quela testata “L’Opinione” avente ad oggetto
sto proposito, ho il dovere di comunicare
la zona balneare di Torretta Granitola che,
di aver anche provveduto a inviare una
come ho più volte dichiarato, rappresennota al Questore e, per conoscenza, alla
ta la perla del nostro Comune.
Prefettura con la quale si rilevava la preIn particolare, ritengo
senza carente
opportuno precisare
della Capitaneria di
che, nonostante la
Porto rispetto alle
gestione e il controllo
reali esigenze deldelle attività sulle
le frazioni balneari
spiagge sia di compenel periodo estivo.
tenza di tutte le autoTutto questo ad
rità di polizia, prima fra
onor di chiarezza
tutte la Capitaneria di
e per rispondere a
porto, la nostra Amquanto riportato
ministrazione, nonodall’articolo di Mastante le difficoltà firino che attribuisce
nanziarie, ha cercato con tutti i mezzi a
“irresponsabilità al Comune di Campobello,
disposizione, sia di natura normativa che
che nulla ha fatto per risolvere il caso”.
di natura operativa, di garantire la tutela
Il Sindaco
ambientale e, nello specifico, la pulizia del
Ciro Caravà
litorale di Torretta Granitola. In qualità di
Sindaco di Campobello di Mazara, infatti,
ho provveduto a emanare una serie di
ordinanze che impongono il divieto di abbandono rifiuti, conferimento rifiuti al di
fuori della fascia oraria prevista e al di
fuori degli appositi contenitori su tutto il
territorio di Campobello (quindi anche di
Torretta Granitola) e, in particolare, un’ordinanza che impone il divieto di accesso,
L’
n. 17 15-09-2011
9
SALEMI
Il pomo della discordia in contrada San Ciro
H
a avuto inizio nel 2010 il calvario del dott. D’Andrea
Sansone Maurizio, medico
salemitano che lavora presso il pronto soccorso di Mazara del Vallo. Incredibile la sua storia, incredibili le
vicissitudini che sta vivendo. È un
cittadino che non è stato tutelato, un
cittadino che è stato espropriato della sua abitazione solo perché una
mattina delle persone hanno deciso così. Il dott. D’Andrea possiede,
in contrada San Ciro a Salemi, una
villa padronale denominata “Villa
Sansone”, edificio che gli è stato lasciato in eredità dalla famiglia e dove
ha la residenza dal 1982. Il 27 luglio
2010, però, tornando a casa ha trovato catene ai cancelli e porte forzate con serrature diverse, pensando
ad uno scherzetto cambia le serra-
ture. Parlando con il gestore del ristorante (signor Rizzo) a cui aveva
affittato un locale dell’edificio, ha
appreso che la domenica precedente una decina di persone, compresi
dei bambini, si erano introdotti nel
terreno antistante la villa facendo festa; sempre nella stessa giornata
avevano intimato il signor Rizzo che
da quel momento in poi avrebbe
dovuto pagare l’affitto a loro in quanto nuovi proprietari. Dopo aver saputo questi fatti il dott. D’Andrea sporge denuncia verso ignoti, di loro l’unica cosa che si sapeva fino a quel
momento è che queste persone erano palermitane, a causa dell’accento inconfondibile. Purtroppo quell’episodio è stato solo il primo, ne
sono susseguiti altri e di natura anche violenta. L’otto agosto 2010 il
dott. D’Andrea si è trovato faccia a
faccia con questi individui, che dopo
aver scavalcato il cancello iniziano
un’accesa discussione. Le signore
Ferrara Maria Assunta, Safina
Silvana e Safina Sonia dicendosi
proprietarie della villa, avvalendosi
di un atto del 1870, hanno chiuso il
cancello della villa con una
catena e un grosso lucchetto. A questo punto il dott.
D’Andrea, ha chiamato i carabinieri della stazione di
Salemi che, a detta sua, non
hanno preso alcun provvedimento e poiché gli animi
non si placavano ha lasciato che quelle persone restassero nello spiazzale
antistante la villa. A questo
punto scatta la seconda denuncia ma questa volta alle
tre signore citate in precedenza. Altro episodio il 22 agosto 2010. Il dott.
D’Andrea recatosi alla villa trova all’interno del giardino un gruppo di
dieci persone, sempre le stesse, che
anche in questa occasione avevano
forzato il cancello per entrare. Dopo
la richiesta che il D’Andrea ha fatto
loro di allontanarsi dalla villa è scattata la violenza nei suoi confronti e
nei confronti dell’amico che era con
lui. Sono stati accerchiati da circa
dieci persone, minacciati, spinti a
calci e picchiati. Altra denuncia e altra querela. Ma sta di
fatto che ancora oggi
il dott. D’Andrea non
può usufruire della
sua abitazione nonostante il tribunale di
Marsala abbia stabilito in data 27/10/
2010 che il possesso della villa è da attribuire per legge al
dott. D’Andrea, ordinando a Safina
Silvana e Safina
Sonia di restituire immediatamente
il possesso della casa al suo legittimo proprietario. Ma questo non è bastato, la casa è stata abitata dalle
suddette signore e dalla loro famiglia fino a quando i carabinieri non
hanno sequestrato la villa a causa
di una zona pericolante che la rendeva inabitabile, solo in questo modo
si è riusciti a far lasciare la villa alla
famiglia Safina. Ma oltre al danno per
il dott. D’Andrea vi è anche la beffa,
poiché dopo il sequestro della villa
la custodia è stata data alla famiglia
Safina nonostante vi sia un atto del
tribunale che ne attesta il possesso
al D’Andrea. Adesso nessuno dei
due contendenti possono usufruire
della villa ma resta il fatto che è stato
messo a punto un atto di criminalità
inaudito e che nessuno è stato in
grado di tutelare un cittadino onesto
che con la documentazione in mano
è stato espropriato della propria
casa, con all’interno i propri effetti
personali e i propri affetti. Dopo questa vicenda al dott. D’Andrea è stata
riscontrata una sindrome ansiosa
depressiva reattiva che gli impedisce di esercitare la sua professione
di medico. Inoltre ha anche denunciato queste persone per stalking a
causa delle ripetute violazioni dei
suoi diritti, ma il Sostituto Procuratore del Tribunale di Marsala ha ritenuto che non ci fossero gli estremi
per questo reato. Dopo aver ascoltato questa storia non ho potuto fare
a meno di pubblicarla, poiché il dott.
D’Andrea è stato abbandonato e lasciato solo ad affrontare una situazione che evidentemente poteva essere gestita solo con le forze dell’ordine e con la legge. Stringiamoci attorno a lui e aiutiamolo a lottare
perchè quello che gli è successo
può capitare ad ognuno di noi.
Piera Pipitone
Lettera aperta al Sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi
La S.V. mentre tenta di rassicurare i
suoi amministrati e gli abitanti delle
zone vicine, comunicando che “i
manifesti antimafia locali sono
taroccati, che a Salemi la mafia non
c’è, di non avere mai subito
condizionamenti da nessuno”, di
avere, oltre a tutto, “nominato un
assessore che si dovrà occupare di
“Antimafia” in tutte le sue accezioni”.
Presso un’antica palazzina di campagna con ristorante (chiuso per intimidazione), sita nella C.da S. Ciro
del Comune di Salemi, di proprietà
di certo D’Andrea dr. Maurizio
Sansone quale parte lesa, si ripeto-
no atti illeciti in odor
di mafia (tipo quelli
del 23.07.2011: violazione del domicilio (Art. 614 CP e
seguenti), turbativa
violenta del possesso di cose immobili, l’invasione
di terreni o edifici,
furto in abitazione,
minacce e percosse. Sebbene dette azioni illecite, siano state più volte
tempestivamente denunciate dall’interessato, sia al Comando dei Carabinieri sia alla Procura della Re-
pubblica
di
Marsala, i risultati
ottenuti risultano alquanto diversi da
quelli attesi legittimi. In altre parole,
sono deludenti per
la parte lesa e stranamente vantaggiosi per chi arbitrariamente e violentemente si è impossessato dell’immobile e beni mobili in esso contenuti, previo scasso del cancello e di
porte esterne. Dinanzi a questi fatti,
il Comune di Salemi da Lei rappre-
sentato, non sembra affatto privo di
presenze mafiose. Le sue dichiarazioni emesse a favore dello stesso
Comune, sembrano aver creato, invece, uno scenario attraente proprio
a chi vuole compiere liberamente e
impunemente atti illeciti nei confronti
di chiunque. Per tanto, è auspicabile
un suo prezioso e adeguato intervento. I mezzi legali di cui dispone,
sono certamente sufficienti ed efficaci per potere (in parte) debellare
in sul nascere, azioni mafiose
deleterie nei confronti dei Sui amministrati. Grazie.
G. Sammartano
L’
n. 17 15-09-2011
CASTELVETRANO
Adesione del Dr. Enrico Maria Adamo al FLI
C
on la presente si porta a conoscenza degli organi di stampa di aver
formalizzato la mia adesione al progetto di Futuro e Libertà per l’Italia. Dopo una serena valutazione dello scenario politico locale, regionale e nazionale, alla luce dei prossimi importanti appuntamenti elettorali che ci apprestiamo a vivere, ho deciso di aderire ad un progetto politico
che ritengo possa essere innovativo e vicino alla sensibilità della gente che
ha cominciato a manifestare una forte voglia di cambiamento e che siamo
sicuri non potrà non apprezzare gli elementi di novità e di concreta programmazione che ho riscontrato in seno al partito del Presidente Gianfranco Fini.
La mia esperienza amministrativa ,che mi ha portato ad essere per quattro
anni un componente della Giunta Comunale, ha ulteriormente incentivato la
mia volontà di pormi al servizio del mio territorio e per tale motivo mi spenderò nel corso delle Amministrative che si terranno la prossima Primavera nel
comune di Castelvetrano, convinto che il mio partito rivestirà un ruolo di
primaria importanza nella guida della città.
Bando per lavori di collegamento
tra le vie Catullo ed Ammiraglio Rizzo
Il Sindaco della città di Castelvetrano, Dr. Gianni Pompeo, rende noto
che è stato emesso un bando di gara
per i “Lavori di collegamento delle
Via Ammiraglio L. Rizzo con la Via
Catullo”. L’importo complessivo del
progetto è di •. 180.620,38; di cui
Oneri per l’attuazione dei piani della
sicurezza non soggetti a ribasso: • .
3.506,84. Il bando di gara è reperibile nella sezione bandi del sito Internet
www.comune.castelvetrano.tp.it, il
termine ultimo per la presentazione
delle domande è fissato alle oore
11,00 del giorno 19 Settembre
2011; i plichi potranno essere consegnati all’Ufficio protocollo del Comune oppure potranno essere inviati
all’indirizzo: Comune di Castelvetrano - Piazza Umberto I n° 5 91022
Castelvetrano. L’apertura dei plichi
ricevuti avverrà in prima seduta pubblica il 20 Settembre 2011, alle ore
11:00 presso i locali del III Settore
Ufficio Tecnico, siti nella Via della
Rosa.
Si tratta di un arteria molto importante che andrà a completare un vero e
proprio anello viario che, con la recente riqualificazione di via Simone
Neri ( la strada che porta ai nuovi
uffici comunali per intenderci) e
l’apertura di via Giorgio Almirante,
costituirà una vera circonvallazione
che in pochi minuti potrà condurre
dalla zona nord della città alla periferia sud evitando il traffico del centro urbano. Il contratto prevede che,
la ditta aggiudicataria dell’appalto,
dovrà consegnare i lavori entro 150
giorni.
Cinema & Piazza
Tutti i film avranno inizio alle ore 21.00
nel sistema delle piazze e l’ingresso è gratuito:
Martedì 13 settembre Immaturi
Mercoledì 14 settembre Megamind
Giovedì 15 settembre Il discorso del Re
Venerdì 16 settembre Le cronache di Narnia: il viaggio del
veliero
Lunedì 19 settembre Manuale d’amore 3
Martedì 20 settembre Unknown- Senza identità
Mercoledì 21 settembre Maschi contro Femmine
Giovedì 22 settembre Femmine contro maschi
Venerdì 23 settembre Pirati dei Carabi - Oltre i Confini del
mare
Sabato 24 settembre Come l’acqua per gli elefanti
10
“L’invidioso mi loda senza saperlo” Kahlil Gibran
di Danilo Di Maria
A
d incuriosire le mie ricerche
condotte nella biblioteca comunale della nostra città
sono alcune notizie storiche del nostro territorio, di romana memoria,
riportate dallo storico Filippo Napoli
che argomenta su un “male” che ci
riguarda e che è stato, più o meno
palesemente manifestato, nel corso dei secoli: l’invidia. La cultura mazarese sebbene comunicativa, accogliente, generosa con l’alterità, stando ad alcune fonti storiche, pare che
viva, più o meno in maniera incoscia,
la tristezza di un sentimento, quale
l’invidia, che rende pallida l’immagine di quel cittadino che ne risulta vinto. Figlia della superbia, negazione
dell’amore fraterno, l’invidia è un vizio bruttissimo, anche sul piano
umano. Quando si è convinti della
propria superiorità, si prova facilmente amarezza nel constatare che
altri hanno doti uguali o superiori alle
nostre e che nella loro attività riescono meglio di noi. Questa amarezza
per il bene altrui è molto pericolosa.
Infatti è proprio per invidia che avvenne il primo delitto della storia
umana, l’uccisione di
Abele da parte del fratello Caino. E quanti altri
dopo questo primo, ricordati anche dalla Bibbia: i figli di Giacobbe
progettano di uccidere il
fratello Giuseppe, che
poi invece vendono
come schiavo ai mercanti Ismaeliti. I farisei e
i sadducei tramano la
morte di Gesù.......Nella
Metamorfosi di Ovidio,
Aglauro una delle tre figlie del re Cecrope, diviene invidiosa perché infettata dal veleno della
Dea Invidia combattendo l’amore fra
la sorella Erse e il Dio Mercurio. Le
circostanze che scatenano l’invidia
sono il successo dell’altro nei beni
a cui teniamo, per esempio la ricchezza, il successo, la posizione socialmente elevata, la popolarità e la
stima della gente, la bellezza e non
ultimo l’intelligenza dunque la cultura. La riuscita degli altri in questi
campi la percepiamo come oscuramento e diminuzione nostra, un qualcosa che ci fa ombra, che ci fa sfigurare, che ci emargina e allora ecco
nascere e serpeggiare, amara e velenosa, l’invidia! La caratteristica
principale degli invidiosi è che si
sentono appagati molto di più dalla
disfatta dell’invidiato che dall’effettivo raggiungimento dell’oggetto della propria invidia. Silenziosa e strisciante, non pienamente percepibile neppure a chi la cova in seno, l’invidia è pronta a mordere chi le dà
fastidio. E’ sempre il cuore dell’uomo il punto di partenza del grande
male o del grande bene che c’è nel
mondo. L’invidia è un vizio grave, anzi
gravissimo, perchè è la negazione
assoluta della carità verso il prossimo, com’è proposta dalla legge
di Dio: amare il
prossimo come Danilo Di Maria
se stessi. “Da questo conosceranno che siete miei discepoli, se vi
amerete gli uni gli altri”; un vizio e
peccato di per sé grave perchè direttamente opposto alla virtù della carità. Ma mi rendo conto che sarebbe
ridicola l’enumerazione di siffatto
male se non fosse accompagnata
da alcuni rimedi risolutivi come per
esempio: nutrire grandi ideali di servizio, di donazione, di missionarietà.
L’invidia è un vizio meschino, che fa
ripiegare su se stessi, mentre tutto
ciò che ci obbliga ad uscire dal bozzolo del nostro egoismo, egocentrismo, contemplazione di noi stessi
per aprire a Dio e ai fratelli ne diviene un efficace antidoto e rimedio. E’
sintomatica la risposta che quella
splendida e gigantesca figura di
Giovanni Battista ha dato a chi gli faceva notare il crescere della fama di
Gesù, quasi in opposizione a quella
che circondava lui:
”Bisogna che Lui cresca ed io diminuisca!”. Un altro rimedio all’invidia è pensare spesso alla caducità dei cosiddetti
beni terreni (ricchezza, bellezza, forza, salute, fama ecc.) che
ne sono l’oggetto.
Una cosa che non mi
interessa non mi attira, non mi agita, non
mi turba. “Vanità della vanità, tutto è vanità. Quale utilità
ricava l’uomo da tutto l’affanno per
cui fatica sotto il sole?” Coloro che
si accorgessero – cosa non difficile
– di essere in qualche modo oggetto di invidia da parte degli altri, non
si lascino prendere da reazioni di avversione, ma anzi avvicinino (o cerchino di avvicinare) con cordialità,
semplicità ed amorevolezza costoro, perchè con la carità e l’amore si
guadagnano i cuori anche più refrattari. Sforzarci di rallegrarci di ogni più
piccolo bene noi riusciamo a scoprire nel nostro prossimo, sia a livello materiale che spirituale. Riconoscerlo, metterlo in evidenza, gioirne, perchè il bene di uno è sostanzialmente il bene di tutti. Come sarebbe diversa la nostra convivenza
umana, i nostri rapporti, la nostra
stessa pace personale se arrivassimo a questo, fin dalla nostra fanciullezza, quando il bel voto riportato
dal compagno di scuola, ci facesse
trasalire di gioia, come se fosse nostro.... Sarebbe proprio il caso allora
di dire che abbiamo il cuore limpido
e vera purezza di intenzioni! E’ quello che auguro a me e a ciascuno di
voi!
L’
n. 17 15-09-2011
11
Napolitano visita lo Steri
Lagalla: “Attenzione per l’Ateneo”
“
In un momento in cui le tematiche dell’innovazione e della
ricerca, come anche del sostegno al sistema Università e all’alta
formazione sono al centro del dibattito politico e di una prospettiva di
crescita del sistema Paese, e in particolare del Mezzogiorno - ha aggiunto il rettore – siamo tenacemente impegnati nella direzione di una rigorosa razionalizzazione e di una costante attenzione ai livelli di efficienza della nostra istituzione universitaria, mirando anche al perseguimento di proficui obiettivi di cooperazione sovranazionale che sappiano intercettare. Confidiamo che il nostro lavoro sia nell’interesse com-
plessivo dell’Italia e delportamenti individuali di
l’Europa di domani”. Al
molti italiani. O molti itacolloquio che è seguito
liani, capiscono che
con Gianfranco Pasquinon viviamo più negli
no, presidente della Soanni Settanta né negli
cietà Italiana di Scienza
anni Ottanta, che il monpolitica hanno assistito
do è cambiato e che noi
diverse personalità del
dobbiamo cambiare le
mondo accademico e
nostre aspettative e i
della politica che hanno
nostri comportamenti, e
riempito la sala. Per colofarlo alla maniera euroro che non hanno trovato
pea, o il nostro Paese
posto, il SIA, Sistema Innon avrà la prospettiva
Giorgio Napolitano
formativo di Ateneo, ha Pres. Repubblica Italiana che può e deve avere”.
trasmesso il dibattito in
Prima di raggiungere
streaming video sul sitoUnipa.
l’aula Magna della facoltà di Inge“E’ necessario un esame di cosciengneria, dove è stato accolto da un
za collettivo, che tocchi anche i comlungo applauso degli studenti che
lo hanno atteso
dietro le transenne, il presidente
Napolitano insie- Flavia Caradonna
me con la signora
Clio, aveva visitato le Carceri dei Penitenziati. Al complesso dello Steri è
stato ricevuto dallo stesso rettore,
con la moglie Maria Paola, dal pro
rettore vicario Ennio Cardona e dal
direttore amministrativo Antonio Valenti.
Entusiasmante e suggestiva la visita del nostro Presidente, che sempre con la sua impeccabilità ed umiltà sa essere uomo politico, ma prima ancora semplicemente UOMO.
Caradonna Flavia Maria
LA LEGGE LEVI:
Nuova disciplina del prezzo dei libri
I
n data 20 luglio 2011 il Senato
della Repubblica ha approvato
un disegno di legge, ad iniziativa
di un gruppo di deputati, avente ad
oggetto la disciplina del prezzo dei
libri. La legge prende il nome dell’onorevole Levi che più di tutti si è
battuto per ottenere l’approvazione
di questo progetto. Il testo che si limita a quattro articoli soltanto è troppo scarno per trattare in maniera,non
dico esaustiva, ma almeno sufficiente un disegno di legge che investe,
modificandolo proprio nell’aspetto
lucrativo, uno dei settori più vasti e
complessi come l’editoria. In estrema sintesi si impone che gli sconti
sui libri non superino il 15% del prezzo fissato dall’editore. Da sempre si
è detto che compito del legislatore
non è quello di fornire definizioni ma
di disciplinare materie o singole istituti di materie, certo è che però concepire una legge così trasversale
senza dare una definizione di “libro”
rappresenta un rischio di vaghezza
interpretativa più che notevole. Anche
se oggetto diretto della legge è il prezzo dei libri e non i libri in sé comunque la sostanza del discorso non
cambia di molto. Il primo articolo si
occupa delle finalità della detta disciplina che sarebbero quelle: “dello sviluppo del settore librario, del
sostegno alla creatività letteraria,
della promozione del libro e della
lettura, della diffusione della cultura
e della tutela del pluralismo dell’informazione”. Che dire? Solo questo
articolo è un universo di insignificanza, di fumosa insensatezza, di perfetta illogicità, condito da una scontata ovvietà che non dovrebbe di certo essere il piatto forte della classe
eletta. Con questo primo articolo ci
vogliono far credere che se si diminuiscono gli sconti sui libri e di
conseguenza si aumentano i prezzi dei libri la cultura si diffonde più
facilmente, è intuitivo che il meccanismo funziona al contrario ma
fino a questo punto facciamo finta di crederci, forse magari il ragionamento del legislatore fa il
giro largo senza intaccare in nulla il suo scopo benevolo. Poi c’è
la grande scoperta la legge Levi
vuole promuovere il libro e la lettura. Si è proprio così,per chi infatti
non lo sapesse,il libro una volta acquistato va anche letto. Interessante! Dopo secoli bui,nei quali intere
generazioni di individui hanno acquistato libri per farne di essi i più svariati usi (a fini di nutrimento, di igiene intima e d’imballaggio) si scopre
che in realtà vanno letti. Qualcuno
potrebbe obiettare che in fondo il le-
gislatore dice il giusto ed anche se
ciò che dice è ovvio, ribadirlo comunque non nuoce. Passiamo pertanto
al secondo articolo che esordisce
nel modo seguente: “Il prezzo al consumatore finale dei libri venduti sul
territorio nazionale è liberamente fissato dall’editore o dall’importatore ed
è da questo apposto,comprensivo di
imposta sul valore aggiunto, su ciascun esemplare o su apposito allegato”. Pertanto se è libero di fissare
il prezzo conseguentemente dovrebbe pur essere libero di stabilire lui lo
sconto! Ed invece no perché il secondo comma di questo stesso articolo smentisce del tutto il precedente stabilendo che lo sconto non deve
in nessun caso superare il 15%,fatto salvo quanto stabilito al terzo comma. Quest’ultimo comma,noto
come “il tradizionalista” e sensibile
alla storiella di
Babbo Natale,
consente che Nicoletta Risalvato
per il solo mese
di dicembre gli editori si possano
sbizzarrire in campagne promozionali, non reiterabili nel corso dell’anno, che permettano sconti non superiori a un quarto del prezzo del libro. Abbandonando la trattazione
degli altri articoli, più eccezionali, è
opportuna solo una precisazione
quella della definizione in negativo di libri, ai quali non si applica
la presente disciplina. Quest’ultima non consta i libri per bibliofili, pubblicati in tiratura limitata,
essendo tra l’altro oggetto di collezione, quelli d’arte anche in parte stampati e rilegati artigianalmente, quelli antichi, quelli usati, quelli di edizioni esaurite etc.
Nulla si dice in merito ad altro,
come trattare ad esempio gli albi
dei fumetti inediti, che sono uno dei
principali prodotti di molte case editrici: dalla Astorina alla Sergio Bonelli
editore ad esclusione,si intende, di
quelli della prima serie di ognuno di
essi che per qualità nei dialoghi,
nelle location e nei disegni sono vere
e proprie opere d’arte, entrate come
tali nel mondo del collezionismo.
Nicoletta Risalvato
/¶
Q