20160702 - Ordine dei Medici di Ferrara

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20160702 - Ordine dei Medici di Ferrara
2 luglio 2016
Il Resto del Carlino
Bardasi trasferita a Modena
TRASFERITA, ma qualcuno insinua ‘parcheggiata’, all’Azienda Ospedaliera di Modena: a
pochi giorni dalle improvvise (e misteriose) dimissioni dalla carica di direttore generale
dell’Azienda Usl, Paola Bardasi prenderà servizio lunedì, con un comando temporaneo
avallato dalla Regione. Nella determina, pubblicata online dall’Azienda Usl di Bologna di
cui la Bardasi è dipendente, non si fa il minimo riferimento alla brusca interruzione del
mandato della Bardasi al vertice dell’Ausl estense, né men che meno ai motivi che l’hanno
spinta a presentare le dimissioni tanto rapide, quanto irrevocabili.E’ UN DATO di fatto, che
comunque non tornerà nel suo incarico precedente, quello di dirigente apicale del settore
amministrativo dell’Azienda Usl di Bologna: la Bardasi, si apprende dalla lettura del
documento, sarebbe stata espressamente richiesta dalla direzione dell’Azienda
Ospedaliera di Modena, addirittura il giorno precedente la ratifica ufficiale delle sue
dimissioni da parte dell’assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi. Come nei ‘gialli’, la
scansione dei tempi è intrigante: il giorno 23 giugno, la Bardasi è stata convocata con
urgenza a Bologna dall’assessore regionale, e dai toni della chiamata qualcuno avrebbe
percepito una certa gravità del fatto. Il risultato è che lo stesso giorno sono state
consegnate le dimissioni, per «motivi personali» come si è appreso dalle laconiche
comunicazioni. Dimissioni ratificate il 29 giugno scorso. Ma il 28 giugno, l’ex direttore
generale dell’Azienda Usl era già stato opzionato dalla direzione dell’azienda ospedaliera
di Modena, dove si trasferirà sino al 31 dicembre prossimo; in attesa, par di capire, che si
chiariscano anche le ragioni del repentino abbandono della carica di direttore generale a
Ferrara. A chiederne formalmente il comando a Modena è stato Ivan Cavallo, ex direttore
amministrativo del Sant’Anna ai tempi di Rinaldi, ed oggi direttore amministrativo nella città
della Ghirlandina; la Bardasi dovrebbe, in teoria, occuparsi dell’integrazione tra il Policlino
di Modena e l’ospedale di Baggiovara. Ma il sospetto è che si tratti di un’operazione in
qualche modo politica e di opportunità, rafforzando così l’idea (pur smentita con nettezza
dall’assessore regionale Venturi), che le dimissioni siano legate in qualche modo ad
anomalie nella redazione dei bilanci dell’azienda usl di Bologna, peraltro in epoca ormai
remota (si parla del 2004), e senza che sulla vicenda ci siano inchieste di alcun
tipo.INTANTO è arrivata, da via Cassoli, la comunicazione auspicata dai sindacati e dai
dipendenti: alle 15.09 di giovedì, il direttore amministrativo Stefano Carlini ha pubblicato
sull’albo interno che sì, la Bardasi non è più direttore generale dell’Azienda Usl. E che sino
a quando la Regione non nominerà il sostituto, sarà l’attuale direttore sanitario Mauro
Marabini a svolgere il ruolo di facente funzioni.
Marabini reggente poi il successore
TROPPO calda e ammantata dal mistero la vicenda delle dimissioni di Paola Bardasi per
ipotizzare una nomina rapida del suo successore in via Cassoli; anzi la sensazione che
trapela anche negli ambienti politici è che la Regione intenda prendere tempo. Almeno
qualche settimana per lasciar decantare lo choc dell’Azienda Usl, poi la questione verrà
affrontata. L’assessore alla Sanità Sergio Venturi e il presidente Stefano Bonaccini, in
teoria potrebbero decidere in piena autonomia, senza consultare il sindaco Tiziano
Tagliani (presidente anche della Conferenza sociosanitaria provinciale). Solo per la
nomina del direttore generale dell’Azienda Ospedaliera, infatti, è prevista una
consultazione formale con il Rettore. Per l’Azienda Usl la Regione ha invece campo libero,
anche se è prassi istituzionale raccogliere quanto meno un suggerimento. In passato, non
era un mistero il gradimento per Edgardo Contato, ex direttore amministrativo dell’Azienda
Usl ai tempi di Fosco Foglietta; dal gennaio scorso, però, è in carica come direttore
amministrativo all’Usl di Rovigo, dopo aver lavorato per conto della Regione Emilia
Romagna al progetto di Area Vasta tra Bologna, Ferrara e Imola. E QUESTO apre una
suggestione: il periodo di ‘reggenza’ in via Cassoli affidato ora a Mauro Marabini, e la
riflessione annunciata dalla Regione, potrebbero concorrere nell’idea di dar corpo ad una
integrazione delle aziende. Non quella tutta locale tra Azienda Usl e Azienda Ospedaliera,
ma proprio quella delle Aziende Usl di Bologna, Ferrara e Imola. Un’operazione sul
modello di quella già attuata per la Romagna, e che a questo punto prescinderebbe dalla
nomina di un direttore generale per l’azienda di via Cassoli. Solo nelle prossime settimane,
tuttavia, si potrà iniziare a capire qualcosa di più concreto in tal senso. Mentre per restare
al management, lo stesso direttore sanitario Mauro Marabini (già ben collaudato ai tempi
di Paolo Saltari) un pensiero alla direzione generale potrebbe farlo.
Premio Usa a Zamboni
IMPORTANTE riconoscimento alla ricerca medica di Unife dagli Usa. È stato infatti
attribuito a Paolo Zamboni, direttore del Centro Malattie Vascolari, l’«Anette Funicello
Award 2016» da parte della fondazione californiana che porta il nome dell’attrice Annette
Funicello, nota per le sue interpretazioni in numerosi film Disney, scomparsa nel 2013 per
una grave malattia neurodegenerativa.Il premio è stato conferito a Zamboni e a Samantha
Cristoforetti per le importanti ricadute sui pazienti affetti da malattie neurodegenerative
delle sperimentazioni svolte sulla stazione orbitante internazionale.
CARO CARLINO, quando la sanità è una vergogna! Ti voglio raccontare due esperienze.
Esperienza numero 1: ore 17.00 di venerdì pomeriggio, mia madre di 86 anni entra al pronto
soccorso di Cona per valutare un eventuale ricovero per scompenso cardiaco; ore 23.30
finalmente la visita medica; ore 00.30 di sabato trasporto e ricovero in una struttura convenzionata.
Espressioni di rabbia, di sconforto e di rassegnazione si alternavano sul volto di tutti i pazienti
presenti soprattutto dopo aver saputo che per “razionalizzazione economica” da un mese i tre
dottori di turno sono stati ridotti a due. Ai lettori il commento! Esperienza numero 2: sempre mia
madre per gravi patologie croniche necessita di visite specialistiche di controllo. Ultimamente però
non riesce più ad usufruirne perché, per un nuovo regolamento, diversi medici si alternano negli
ambulatori e ad ogni visita si deve ricostruire la sua storia con grande disagio di medico e
paziente. Come è possibile valutare l’evoluzione di una patologia in questo modo? E così ci si
rivolge al privato con enorme carico economico. Perché i cittadini devono subire queste vere e
proprie vessazioni morali senza motivo mentre i dirigenti dei vari livelli non pagano mai per le loro
scelte avventate? Laura Formignana
NON è vero che medici e dirigenti non pagano mai. Raccogliendo documentazione e
testimonianze, e rivolgendosi ad un avvocato o al Tribunale del Malato, ogni tanto si riesce ad
inchiodarli alle loro responsabilità (penali o civili, per quelle politiche è molto più difficile, in questo
concordo con lei). Detto ciò, lei descrive una situazione - ahinoi - reale, determinata dai
progressivi tagli alla sanità pubblica. Dietro la formula «razionalizzazione dei centri di costo» si
nasconde una triste verità: decenni di sprechi e spesa pubblica senza controllo. E a pagare,
purtroppo, è sovente chi soffre...
La Nuova Ferrara
Vaccinazione obbligatoria per l'iscrizione agli asili nido
E' calata al 93,6% dal 97,1% del 2010, la copertura per le quattro vaccinazioni obbligatorie
tra i bambini dell'Asl di Ferrara. Si tratta di un calo in linea con la media dell'Emilia
Romagna, che preoccupa la Regione tanto da aver predisposto un progetto di legge che
rende vincolanti queste vaccinazioni per l'accesso al nido. Il governatore Stefano
Bonaccini, che ha presentato la proposta, ha detto che «tutelare i bambini
immonudepressi, affetti da gravi patologie, malati di tumore, è un nostro dovere.
Vaccinando tutti proteggiamo anche loro, che ne hanno ancora più bisogno». L'obbligo è
previsto, in linea con la legge 107/2015, per difterite, tetano, poliomelite e epatite B: «E'
importante che la copertura vaccinale torni ad essere superiore al 95%, ci sarà tempo tutto
l'anno prossimo per adeguarsi» ha aggiunto l'assessore regionale Sergio Venturi. Il
progetto di legge regionale prevede in generale una maggiore flessibilità nel
funzionamento dei nidi e dei servizi educativi integrativi, proponendo un modello
organizzativo del tipo 'hub and spoke': al centro il nido classico, full time o part time, con
orario tradizionale, e interno una rete di servizi flessibili (sperimentali, domiciliari,
integrativi, spazi genitori-bambini) con orari più elastici. Sull'obbligatorietà delle
vaccinazioni per i bambini nella fascia 0-3 che frequenteranno i nidi e servizi educativi in
Emilia-Romagna è intervenuto anche Paolo Calvano, consigliere regionale e segretario Pd
regionale: «Penso - spiega Calvano - che con questo provvedimento dimostriamo di
essere coraggiosi e responsabili: coraggio e responsabilità per l’esigenza di garantire più
salute e più diritti ai nostri bambini e alle nostre bambine». «Non si può infatti - chiude
Calvano - più tollerare che il progressivo e allarmante abbassamento della percentuale di
chi decide di non vaccinare i propri figli, metta a repentaglil la comunità infantile. Perché
non vaccinare significa questo».
«Slot machine, i limiti d’orario inutili contro la ludopatia»
«I limiti orari di accensione degli apparecchi non sono uno strumento utile per limitare il
gioco patologico, tanto più quando riguardano un solo prodotto, come le slot che, rispetto
ad altri, è molto più leggero. Per questo abbiamo informato l’amministrazione comunale di
Ferrara che un provvedimento del genere non farà altro che spostare la domanda verso
altri prodotti più aggressivi, come già accaduto a Bolzano, in Lombardia e in Liguria». Lo
ha spiegato ad Agipronews Lorenzo Verona, vicepresidente e responsabile territorio di
Astro, che ha incontrato, ieri mattina, la Giunta del comune di Ferrara, dove a inizio giugno
era stata varata un’ordinanza di limitazione degli orari per gli apparecchi da gioco lecito,
dalle 9 alle 13 e dalle 15,30 alle 21. «Abbiamo presentato all’amministrazione la nostra
proposta che prevede una riduzione del numero delle slot, formazione alla
sensibilizzazione del prodotto-apparecchio da gioco, educazione al decoro sociale
all’interno ed all’esterno del punto vendita, e una maggiore collaborazione con le Asl
territoriali e le forze dell’ordine, nel rifiuto totale dell’illegalità», ha spiegato Verona.
«L’amministrazione si è mostrata disponibile a raccogliere le nostre istanze, valutarle e ha
promesso un nuovo incontro tra qualche settimana. Abbiamo avuto un riscontro positivo,
come accaduto nei giorni scorsi in Puglia e nelle Marche. – ha aggiunto - I nostri
interlocutori hanno capito che non contestiamo l’ordinanza in quanto tale, ma riteniamo
che non sia lo strumento adatto a combattere il gioco patologico e l’illegalità». All’incontro
che si è svolto ieri ha poi concluso Verona «erano presenti anche altre associazioni, come
la Confesercenti, la Confcommercio e rappresentanti delle sale dedicate: abbiamo tutti lo
stesso punto di vista e condividono il nostro progetto».
Un premio Usa per Zamboni e AstroSamantha
Un nuovo riconoscimento alla ricerca medica di Unife arriva dagli Stati Uniti. È stato
attribuito a Paolo Zamboni, direttore del Centro di malattie vascolari dell’università,
l'Annette Funicello Award 2016 da parte dell'Annette Fucinello research fund of
neurological diseases. La fondazione californiana che porta il nome dell'attrice Funicello,
nota per le sue interpretazioni di numerosi film Disney e morta nel 2013 a causa di una
grave malattia neurodegenerativa, si occupa di finanziare ricerche sulla sclerosi multipla e
altre malattie neurologiche. Il premio 2016 è stato conferito per le importanti ricadute delle
sperimentazioni eseguite in orbita sulla ricerca nel campo delle malattie degenerative.