Rosa Alberto - Associazione Succede solo a Bologna

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Rosa Alberto - Associazione Succede solo a Bologna
METAFORA 4
di Alberto Rosa
L'hanno visto riverso in un fosso
Con la faccia rivolta all’ingiù
Era immobile, da lì non si è mosso
Neppure quando è passato Re Artù.
Tutto intorno solo campi di grano
Mille spighe dorate dal sole
A nessuno sembrava poi strano
Che lui fosse così da due ore.
C’era il sole su in alto nel cielo
C’era un’afa che toglieva il respiro
Un silenzio che non era vero
Un profumo forte di biancospino.
Quando il sole volse verso il tramonto
Intorno il clima si fece più mite
Il silenzio divenne ancora più forte
Si sentiva il fruscio delle spighe.
Coi cavalli che andavano al trotto
Ripassò verso casa Re Artù
Lui era ancora riverso nel fosso
E la faccia rivolta sempre all’ingiù.
Fermi, disse ai suoi fieri scudieri
Non possiamo lasciarlo così
Forse dorme, forse ha troppi pensieri
Ma la notte non la passerà lì.
Lo porteremo con noi nel castello
Darò a lui la miglior stanza reale
Per una notte non vivrà in un ostello
Per una notte farà una vita regale.
Si sono chinati dentro il nero fossato
Si è chinato lo stesso Re Artù
Ma lui non si sarebbe svegliato
Ormai la faccia era solo all’ingiù.
L’hanno portato con loro al castello
L’hanno lavato e di bianco vestito
L’hanno steso sul letto più bello
Che sembrava un giardino fiorito.
Ora dorme nel camposanto reale
Fra tante coppie di regine e di re
Un povero diavolo per fare vita regale
Doveva morire in un fosso alle tre.
A quei pochi che lo vorranno pregare
Farà aprire le porte Re Artù
Neppure lo poteva salvare
Neppure lui, neppure Cristo Gesù.
METAFORA 5
di Alberto Rosa
Mia sirena dagli occhi di ghiaccio
Che stai seduta su quella bianca scogliera
Non mi fare interrompere il viaggio
Devo rientrare prima che scenda la sera.
Sono sceso per monti e per valli
Perché volevo scoprire il tuo regno
Ho lasciato i miei vecchi castelli
A chi li ha voluti accettare per pegno.
Il tuo mare io non lo conosco
Non saprei mai che rotta seguire
Non so nemmeno dove prendere posto
Se quella barca si decidesse a partire.
Mia sirena dagli occhi di ghiaccio
Questa musica l’ho già sentita
So che direbbe il mio vecchio saggio
“Ha in mano il tuo cuore, ora incrocia le dita”.
Mi ascolto e sento lontani i rintocchi
Che porto dentro in ogni parte del mondo
Se continui a guardarmi negli occhi
In quel ghiaccio a poco a poco sprofondo.
Vorrei sfiorare i tuoi lunghi capelli
E accarezzare con le mani il tuo seno
Potrei rompere tutti i sigilli
Consegnare ai tuoi soldati il mio regno.
Mia sirena dagli occhi di ghiaccio
Del tuo tuffo ho sentito gli spruzzi
Mia sirena dagli occhi di ghiaccio
Sei scomparsa in mezzo a quei flutti.
Dal mare ho visto emerger destrieri
Disarcionati dei loro fantini
Non saprò mai se erano grandi guerrieri
O se in fondo eran solo bambini.
A chi vorrà notizie del viaggio
Dirò solo che ho incrociato le dita
Poi ho ascoltato il mio vecchio saggio
Ancora lui mi ha salvato la vita.