Norvegia

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Norvegia
DIARIO DI VIAGGIO | NORVEGIA
Norvegia
23/09 – 03/10 2005
Natura tra un fiordo ed
un Troll
INTRODUZIONE
Questo viaggio nasce dopo molte proposte che
hanno toccato praticamente tutto l’emisfero
boreale!
Inizialmente si parla di fare un tour delle
capitali del nord Europa ma infine decidiamo
di scegliere solo uno stato del nord e farlo in
maniera un po’ più approfondita
23 SETTEMBRE
Nonostante Marco avesse sollevato il
problema
che
“forse”
era
troppo
presto,partiamo da Firenze alla volta di
Bergamo alle 2:30 a.m. Alle ore 5:55 siamo a
casa di Doro e famiglia nel pieno della notte.
Ricordiamo che l’aereo era previsto per le
10:20!!! Durante il tragitto per l’aeroporto ci
fermiamo al distributore dove il benzinaio osò
pronunciare “Ciao Giuly”. Da quel momento
fu la fine.
STEREOTIPO DI BERGAMASCO
Marco diede così la definizione del classico
bergamasco: “il bergamasco lavora tutto il
giorno,poi torna a casa, picchia la moglie e va
al bar ad ubriacarsi con un’altra donna”.
All’aeroporto non c’è niente da segnalare
eccetto i miei cambiamenti cromatici del volto
che si avvicinano sempre più al bianco man
mano che la partenza si avvicina. Volo
regolare e una volta giunti a Torp abbiamo
preso il pullman per Oslo,circa 2 ore di
tragitto. Arrivati alla stazione degli autobus
abbiamo preso il taxi per l’ostello e sono così
partiti i primi 100Nok(13€) di una lunglunghissima serie.
ANKER HOSTEL
Ora descrivo l’Anker Hotel secondo la prima
stesura del diario ma valutando a distanza di
un anno le cose devo dire che in realtà sono
stato molto esagerato perché mi giravano le
scatole per aver speso più di 35€ a notte per un
ostello.In realtà era pulito e anche come
posizione era comodo. “L’ostello si presenta
subito con un bel foro di proiettile sulla
vetrata…..benvenuti!
La reception è effettivamente accogliente ma i
portieri odiosi, in primis l’arabo-spagnoargentino. Prendiamo 4 lenzuolacci da
policlinico e andiamo di sopra. Il corridoio
sembra quello che c’è a Portoferraio nel
reparto di radiologia. E ora “La Camera”: 2
letti da penitenziario e un letto a
castello,rigorosamente non fatti. Non uno
specchio,non una sedia, niente di niente.
23 Settembre – 3 0ttober 2005
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Interessante anche il porto dove domina il
Radhus,il municipio, con l’orologio da torre
più grande d’Europa. Messosi questo alle
proprie spalle e guardando verso il mare, a
destra c’è la passeggiata ricca di ristoranti e a
sinistra c’è il castello di Oslo.
24 SETTEMBRE
Come spesso si è verificato nel seguito del
viaggio, ci siamo alzati che era ancora
buio,alle
7:30.
Dopo
un’abbondante
colazione,che Davide aspettava dal giorno
prima, siamo usciti a fare un giro e abbiamo
preso il battello “da turisti” per visitare l’Oslo
Fjord.
Per fortuna paghiamo “solo” 35€ a notte
esclusa la colazione,che ci costerà ulteriori
6€!Per fortuna è molto corposa tant’è che ho
mangiato anche aringhe in agrodolce a
colazione!
AKER BRYGGE
Esplorata St.John Gate e la sua parallela,
appena notato uno spiraglio di mare ci siamo
fiondati sul porto di Aker Brygge(da ricordare
la pronuncia) da buone persone “con
esperienza di vita di mare”. Qui ci imbattiamo
nel “nostro amico”,il primo dei tanti negozi di
souvenir da noi esplorati. A questo punto
eravamo già consci che i prezzi erano circa il
doppio/triplo rispetto all’Italia. Giriamo un po’
per il porto e poi decidiamo di mangiare lungo
St.John Gate. Al ristorante-pub ci serve una
bionda dai modi particolarmente gentili nei
confronti di Schicchi. Serena osserva
preoccupata! Da non dimenticare che nel
pomeriggio Schicchi aveva fame e ordina una
bruschetta ma il camerire ci corregge
dicendoci la “corretta” pronuncia: Bruscietta.
Il centro di Oslo è piuttosto piccolo ma allo
stesso tempo molto curato. Molte sono le zone
pedonali.
L’ANGOLO DI MARCO
Tra le isolette incontrate c’era anche l’isola dei
conigli. Una volta tornati al porto, Marco,dopo
aver chiamato una bimba “corno” perché
secondo lui la mamma era andata con un altro
uomo, ha coniato una nuova definizione,come
spesso capita dispregiativa, nei confronti dei
poveri turisti giapponesi, apostrofati come
“grappini”.
23 Settembre – 3 0ttober 2005
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Ha inoltre confutato,sbagliandosi largamente
che la loro presenza era piuttosto limitata. Tra
questi,uno si renderà protagonista,suo
malgrado, di un episodio durante il nostro
viaggio. Nella tarda mattinata abbiamo preso
un altro battello per Byghoy dove c’erano il
Norsk Folk Museum e il Viking Ship Museum.
PERICOLO AL VIKING MUSEUM
Per raggiungere a piedi questi due musei
abbiamo attraversato due conurbazioni di tre
case ciascuna e al massimo abbiamo incontrato
altri due viandanti. Abbiamo toccato con mano
che la densità di abitanti in Norvegia è di
14abitanti/Kmq. All’eseterno del “vastissimo”
museo delle navi vichinghe(3 in totale) mi è
capitato un episodio piuttosto sgradevole e che
ha messo in forte repentaglio la mia
incolumità. Un pericolosissimo barbone stava
rovistando in un bidone della spazzatura in
cerca di bottiglie….chissà cosa aveva
intenzione di fare? A quel punto ho pensato di
allontanarmi da lui di 150-200 metri per
evitare ogni rischio. Questo mi è valso il
soprannome di “Wiliam Fallace”,cuore
impavido! Nel pomeriggio,che a livello di luce
solare non si distingue dalle altre ore del
giorno, siamo andati a “non fare shopping”
all’Oslo City Center dove il negozio più
prestigioso era quello della Madigan. Per
concludere la giornata siamo andati a cenare in
una bettola sul porto di Oslo per la modica
cifra di 70€ a testa. Da ricordare la bottiglia di
acqua a forma di bottiglia delle flebo. Questo
particolare ha fatto rischiare più volte la
sincope a Davide per le risate. Molte sono
state anche le risate di disperazione pre-conto!
Intorno all’ora di cena siamo tornati all’ostello
a prendere le valigie e siamo andati alla
stazione perché alle 22:47 c’era il treno per
Stavanger. Siamo stati poco ma al Burger King
Serena è riuscita a rovesciare non una ma ben
due coca-cola ed a compromettere,forse
definitivamente, una felpa di Marco. Saliti sul
treno ho monopolizzato la cabina per circa 45
minuti per mettere a posto la valigia e
mettermi il pigiama. Serena invece era in
cuccetta con due vecchiette.
26 SETTEMBRE
Ancora al buio siamo arrivati a Stavanger,la
rivelazione del viaggio. Si pensava ad un porto
squallido tipo Piombino invece era un paesino
molto caratteristico. Qui abbiamo iniziato ad
assaggiare la vera atmosfera della Norvegia.
Da buoni elbani ci siamo subito concessi una
passeggiata sul porto e poi un giappino che
guidava il taxi ci ha portato all’appartamento.
Per
la
descrizione
dell’appartamento
considerare l’Anker Hotel e fare l’esatto
contrario. Dopo una doccia e un piatto di pasta
siamo andati in giro per il paese. Durante la
passeggiata abbiamo scoperto che nelle
vicinanze c’era una collinetta con 3 spade
conficcate,di 10 metri ciascuna.
25 SETTEMBRE
Giornata poco significativa visto che era il
terzo giorno ad Oslo. Abbiamo visitato prima
la National Galeriet, svelando l’arcano sulla
presenza o meno del “Il grido”,il quadro di
Edward Munch: c’era! Dopo abbiamo visitato
il Frognepark,bello ed arioso ma da vedere
possibilmente con una bella giornata.
23 Settembre – 3 0ttober 2005
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LE “THREE SWORDS”
Nel pomeriggio abbiamo preso il pullman e
siamo andati. Quando siamo scesi abbiamo
chiesto ad un omino che andava in bicicletta
dove si trovassero le “three swords”.
Lui,credendo che stessimo cercando un frisby
si è fatto una grassa risata e ce le ha indicate
dicendoci “in front of your noise”. Arrivati
li,l’apoteosi: 3 spade enormi con un clima
nordico da fa paura: freddo e vento che hanno
dato il colpo di grazia alle condizioni di salute
già precarie di Serena,impedendole così la
partecipazione alla scarpinata sul Prekeistolen.
Prima di tornare a casa,io e marco ci siamo
bevuti una birra in un pub. La cena in
appartamento è stata un po’ magrina tant’è che
Davide ha proposto di mangiare anche la
salmonella che c’era sul guscio delle uova. Il
perché di tutto ciò è da ricercare nella natura di
imbranati di Serena&Serena che hanno
rovesciato mezza frittata.
27 SETTEMBRE
Comincia il Prekeistolen day. La sveglia è
puntata alle ore 6:15 e fuori diluvia.
Decidiamo stoicamente di partire comunque e
alle 7:20 prendiamo il battello per Tau. Da qui
prendiamo il pullman per Jorpeland sul quale
stringiamo un nuovo patto d’acciaio con 4
giappini per prendere il taxi verso l’inizio del
sentiero. Contrariamente alle nostre speranze,
il tempo è in peggioramento. Io sono munito di
ben 4 cappucci che mi hanno garantito una
certa somiglianza con i mitici Troll. Dopo i
primi 10 minuti di percorso relativamente
semplice,lo scenario cambia e diventa un
percorso ad ostacoli.
La nebbia è sempre più fitta e la pioggia
sempre più battente. Molti sarebbero tornati
indietro,noi no! Ad un certo punto arriviamo a
due laghetti e ci accorgiamo che la nebbia
stava calando,aumentando così le nostre
speranze di avere una vista nitida dal
Prekeistolen.
Dopo un totale di 2 ore e un quarto di sentiero
siamo giunti in vetta.
IL PREKEISTOLEN
Lo spettacolo era mozzafiato ma soprattutto è
salito alla ribalta Schicchi. Come se non ci
trovassimo su uno strapiombo di 600 metri ,lui
saltava da una parte all’altra,faceva foto su una
gamba e si sdraiava per guardare di sotto. Il
massimo l’ha raggiunto quando era sdraiato
sul fianco al bordo della roccia e telefonava a
mama Sabina. Naturalmente chi non poteva
mancare? Chiaramente i giappini che ci hanno
raggiunto dopo una mezz’oretta.
23 Settembre – 3 0ttober 2005
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Il tragitto in discesa è stato molto più agevole
infatti dopo un’ora e un quarto eravamo giù
giù. A quel punto,da buoni italiani, abbiamo
rotto il patto d’acciaio e abbiamo fatto la scelta
più utilitaristica per le nostre tasche in quanto
“senza guadagno la remissione è certa”.
IL PACCIANI NORVEGESE
Non abbiamo aspettato il taxi e siamo saliti in
macchina con un omino tipo Pacciani che ci ha
portato fino a Jorpeland. Alla nostra richiesta:
“Scusi ma lei parla inglese?” l’omino ci ha
modestamente risposto “Io posso parlare molte
lingue!”. Al termine di questa giornata le mie
scarpe si sono guadagnate l’appellativo di
gore-tex ad honorem o simil-gore-tex in
quanto sono arrivate asciutte oltre le migliori
previsioni. Se riesco a rimediare la targhetta
gore-tex lo diventeranno a tutti gli effetti.
28 SETTEMBRE
Sveglia alle 5:55 perché c’era da prenere il
flagruten per Bergen alle 7:20. Il viaggio è
stato bello, in particolare per Marco che ha
passato più di un’ora all’esterno in
contemplazione. Noi lo abbiamo raggiunto in
seguito. Intorno alle 11:20 siamo arrivati a
Bergen e il tempo si è fatto subito sentire
infatti per arrivare all’albergo ci siamo
crosciati. L’albergo era semplice ma
comunque pulito e comodo visto che si
trovava subito dietro il Bryggen.
A quel punto io e Davide abbiamo pensato che
se RASTA era conosciuta allora era probabile
che lo fossero anche BRESAOLA e
CAPELLONE. In cima al monte era possibile
vedere tutta Bergen,il porto e il caratteristico
lago dalla forma ottagonale. La sera poi ci
siamo scelti il meglio ristorante sul Bryggen e
abbiamo mangiato lì: ancora 70€. Dopo questa
sera ci siamo affezionati e ci siamo andati
anche nei tre giorni seguenti, spendendo però
la metà circa ogni volta.
29SETTEMBRE
Sveglia alle 6:30 perché dovevamo prendere il
treno per Myrdal alle 7:58. Da Myrdal poi
c’era la Flamsbana che ci avrebbe portato nella
vallata di Flam.
UN TRENO PER I FIORDI
Già
il
viaggio
Bergen-Myrdal
è
bellissimo,pieno di verde e di acqua come
spesso da queste parti, ma il trenino MyrdalFlam è qualcosa di speciale.
BRYGGEN
Quest’ultimo è davvero pittoresco, con le
casette in legno colorato e le viuzze al suo
interno. Abbiamo mangiato in albergo dei
panini che ci eravamo preparati a Stavanger e
poi siamo andati subito al mercato del pesce.
Oggi non c’erano molte bancarelle aperte però
in una di queste abbiamo subito incontrato una
ragazza di Milano che forse di chiamava
Cecilia. Visto che il tempo era nel frattempo
migliorato abbiamo preso la Floibanen,la
funicolare. Grazie a Marco ci siamo
risparmiati diverse figure di merda in quanto ci
ha detto che la parola RASTA era conosciuta
in tutta la Norvegia e quindi tabù.
23 Settembre – 3 0ttober 2005
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Cascate,laghetti,gallerie pendenze notevoli
sono “la fine del mondo”. Flam è minuscola
quindi abbiamo preso un sentiero di un’oretta
circa durante il quale abbiamo incontrato un
cavallo tipico della regione. Dopo averlo
visto,Serena he esclamato: “Sembra un cavallo
che è stato smontato e poi rimontato male”.
Alle 15 abbiamo preso il battello che in 2 ore
ci ha portato a Gudvangen,su un braccio del
Sognefjord,il più lungo del mondo.
Ci siamo fatti tutto il tragitto all’aperto sulla
prua,uno spettacolo.
IL GIAPPINO E I PROMESSI SPOSI
Ad un certo punto ha iniziato a piovere più
forte e sono andati dentro tutti…..ed è qui che
diventa protagonista il nostro amico giappino.
Mentre sta per entrare dentro, prende per
sbaglio il mio zaino che noi ce ne
accorgessimo. Vedendo che eravamo soli
Schicchi urla “Only the braves”. A quel punto
il giappino h pensato che dicessimo a lui e si è
accorto dell’errore. Imbarazzatissimo ha
ripetuto più volte “Excuse me” e “Sorry”. Ora
spiego come sono andate le cose secondo me.
“Secondo me il giappino aveva letto i
Promessi sposi e quindi conosceva i Bravi di
Don Rodrigo. Quando Davide ha urlato “Only
the braves” secondo me ha capito “Call the
Braves”, ha pensato che avremmo chiamato i
Bravi per punirlo, si è impaurito e ci ha
riportato lo zaino”. Verso le 20:40 siamo
arrivati a Bergen,abbiamo cenato nel nostro
ristorantino, fatto un giro per il centro e siamo
andati in albergo. Mi sono dimenticato che
dopo aver provato la renna ad Oslo,qui
abbiamo assaggiato la balena. A primo impatto
è una carne (non è pesce!) che sembra quasi
fegato ma dopo un paio di morsi è speciale.
30 SETTEMBRE
Dopo una settimana di sveglia tipo militare ci
siamo concessi un 8:30, poi colazione e subito
a vedere la fortezza di Bergen. Quella di Oslo
è di sicuro più interessante. Dopo aver visto la
Mariankirken siamo andati al Bryggen
Museum
e
all’Hanseatic
Musuem.
Quest’ultimo è decisamente interessante e qui
è
salito
in
cattedra
Marco:
per
cominciare,anche qui da buon italiano, ha
iniziato a fare foto anche se non si poteva. Poi
per fare meglio una foto ha appoggiato la
digitale su una bilancia facendo alzare il piatto
con tutti gli stoccafissi. Infine,per lo stesso
motivo, per poco rovescia un tavolo che avrà
avuto più o meno 800 anni. Le visite ai musei
sono state intervallate da diverse visite a
negozi di souvenir. Prima di pranzo siamo
andati a vedere il museo acquatico dove
c’erano le foche a due code che facevano
schifo a Davide e il pesce brutto che faceva
schifo a Serena. Io e Marco abbiamo invece
dialogato con una papera che girava
indisturbata.
23 Settembre – 3 0ttober 2005
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IL MERCATO DEL PESCE
Il pranzo lo abbiamo fatto a pochissimo al
mercato del pesce.
Abbiamo preso panini aperti con il
salmone,gamberetti, balena e anche granchi
aperti da mangiare col cucchiaio. Visto il
freddo e il vento(la pioggia è scontata)
abbiamo passato gran parte del pomeriggio al
centro commerciale Galleriet. Dopo siamo
andai a cambiarci in albergo e siamo andati in
giro prima di cena. Purtroppo ho commesso
l’errore di entrare nel negozio di maglioni in
quanto il giorno dopo ho comprato 3 maglioni
e due camicie. La cena,nemmeno a
dirlo,l’abbiamo consumata sempre al nostro
ristorantino.
1 OTTOBRE
Sveglia intorno alle ore 8 visto che la mattina
doveva essere dedicata all'acquisto di souvenir
e dei maglioni visti il giorno precedente.
Mentre Io, Davide e Serena avevamo già
comprato la maggior parte delle cose ad Oslo,
spendendo più o meno il doppio di quanto
avremmo speso qui, Marco è stato più accorto
e, dopo aver probabilmente ricordato a
memoria i prezzi dei vari negozi, ha comprato
praticamente tutto oggi, meritandosi il
soprannome di “Lotito”. Quest' ultimo comprò
infatti più o meno 10 giocatori per la Lazio
nell'ultimo giorno del calciomercato. Io ho
preferito optare per il guardaroba con i miei
800 Nok al famoso negozio! Il pranzo lo
abbiamo consumato nuovamente al mercato
del pesce e alle 13:12 abbiamo preso il treno
per Voss.
VOSS
La città, famosa per gli impianti sciistici, è
piuttosto piccola e tutto sommato nemmeno un
granché. C'è però un laghetto troppo bello
dove ci siamo rilassati un po' sul pratino
circostante. Sul lago era possibile effettuare
diversi sport come la canoa, il bungee jumping
e addirittura un volo con il deltaplano. Da
buon William Wallace ho chiesto se fosse
stato possibile evitare il deltaplano. Dopo aver
mangiato il nostro buon muffin e bevuto una
cioccolata calda siamo ripartiti per Bergen.
Dopo la doccia siamo andati al nostro
ristorantino ma......panico.....ci hanno detto che
non c'era posto avremmo dovuto aspettare
almeno un'ora. Fortunatamente sono riusciti
però a trovarci un tavolino al piano terra e
abbiamo potuto tirare un sospiro di sollievo.
Subito dopo cena siamo tornati in albergo
perchè la mattina ci aspettava un'altra
levataccia visto che alle 7:58 dovevamo
prendere il treno per Oslo. All'arrivo in albergo
abbiamo avuto la piacevole sorpresa di vedere
su Canal + l'ultima mezz'ora di Udinese-Lazio.
2 OTTOBRE
Siamo andati a fare colazione alle 6:50 e
durante la stessa ci siamo preparati 10 panini
di straforo da portarci sul treno. La tratta
Bergen Oslo attraversa dei paesaggi come
sempre d'incanto ed abbiamo potuto vedere
anche un po' di montagne innevate. Oltretutto
siamo stati anche molto comodi perchè siamo
stati quasi tutto il tempo nella carrozza-bar
dove c'erano delle belle poltrone di pelle con
tavolinetto. Abbiamo ordinato dei caffè molto
ristretti ma come sempre ci hanno consegnato
un brodiglione agghiacciante. Alle 15:30
eravamo già all'Anker Hostel, l'unica cosa che
non mi mancherà della Norvegia. Devo
ammettere che stavolta la camera era un po'
meglio, ma soltanto perchè era a 6 letti!
IL DERBY DI OSLO
Dopo una “ripassata” della via principale e di
Aker Brygge siamo andati allo stadio.
L'Ulleval Stadion è bellissimo.
23 Settembre – 3 0ttober 2005
DIARIO DI VIAGGIO | NORVEGIA
Da fuori sembra un centro commerciale e
all'interno presenta le caratteristiche di uno
stadio inglese, coperto e con un bel manto
erboso. La partita in programma era il derby di
Oslo, Valerenga-Lyn. Poiché avevamo
comprato il biglietto nella curva del
Valerenga, prima di entrare nello stadio ci
siamo munti della sciarpetta di ordinanza.
La cosa più bella, come sempre quando siamo
fuori dall'Italia, è l'atmosfera che circonda una
partita. Fuori lo stadio c'erano si e no 5
poliziotti vestiti in uniforme e non in tenuta
anti-sommossa come da noi. E poi tanti bimbi,
alcuni del Lyn, altri del Valerenga,
indistinguibili tra loro. Il prepartita è
accompagnato da tanta musica e tanti cori ma
interessanti sono anche le interviste che
vengono fatte ai giocatori e agli allenatori sul
campo. I giocatori che conoscevamo erano
solo 3, Johnsen (ex Man Utd), Iversen (ex
Tottenham ma infortunato) e Flo (Chelsea e
Siena main panchina). Il livello tecnico è stato
molto basso, non più di una serie B italiana. La
difesa del Valerenga è statica, non imposta
un'azione che sia una e il numero 5 è molto più
lento della moviola di Mihajlovic. Johnsen
delusione totale. L'unico ad aver fatto qualche
giocata interessante è il numero 19 del Lyn, un
nigeriano che si muove su tutto il fronte
d'attacco cercando spesso di giocare di prima,
con alterni risultati. Davide è invece rimasto
colpito dal numero 8 del Valerenga Oseth, che
dopo un primo tempo disastroso da interno di
centrocampo, si è spostato a sinistra
disputando un discreto secondo tempo.
Tragicomici i due portieri, in particolare
l'arabo del Lyn, degno di Mai dire Goal.
A questa trasmissione dovremmo inviare una
mail per visionare una trasmissione sportiva
norvegese in cui degli inetti calcistici si
allenano per prepararsi ad un'amichevole con il
Valerenga. Infine abbiamo visto, Mario ci
scuserà, una persona identica a sua sorella
Francesca. Abbiamo fatto una foto ma non
rende giustizia. Ora che il diario è quasi
completo mi concedo un francesismo che ho
volutamente omesso durante il resto del diario
per non cadere troppo spesso in volgarità:
Anche qui, come in tutto il resto della
Norvegia, era pieno di xxxx!
3 OTTOBRE
Questa è la prima pagina che scrivo il giorno
stesso. Stamani siamo partiti da Oslo, dopo
abbondante colazione, alle 9:30 in modo tale
da essere a Torp alle 11:15. Per non smentire
la sua fama di Lotito, Marco ha speso 400
corone in 1 poster e 2 bottiglie di acquavite.
Ora siamo sull'aereo ed è passata circa un'ora
di volo. Di sotto non si vede nulla eccetto una
distesa ovattata di nuvole.
23 Settembre – 3 0ttober 2005
DIARIO DI VIAGGIO | NORVEGIA
CONCLUSIONI
Passiamo alle valutazioni personali della
vacanza: “Sono stati 11 giorni stupendi,
abbiamo visto posti che dal vivo rendono di
più rispetto alla più bella cartolina e ci siamo
fatti un sacco di risate su cose stupide come
spesso ci accade. Possiamo dire di non esserci
privati di niente, abbiamo mangiato in bei
ristoranti, fatto spese, visitato musei e visto il
derby di Oslo allo stadio. Io non potevo
chiedere di più...anzi si....che la spesa fosse
stata più vicina ai 1500€ previsti....ma ne è
valsa la pena....una vacanza del genere in
Norvegia non sarà dimenticata facilmente.
Penso di aver scritto abbastanza, soprattutto
perchè lo sto facendo con bel magone!!Alla
prossima vacanza!
23 Settembre – 3 0ttober 2005