Articolo su Rivista LOGISTICA MANAGEMENT di settembre 2010

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Articolo su Rivista LOGISTICA MANAGEMENT di settembre 2010
mostre e convegni
La
logistica collaborativa
nel
settore
farmaceutico
di Stefano Novaresi (*)
La collaborazione come risposta vincente ai “rischi” presenti nella supply chain
Da qualsiasi parte li si osservi, i mercati, con poche eccezioni, attraversano oggi una
delle fasi più difficili dal
Dopoguerra in poi. Secondo
una ricerca multisettoriale
effettuata dall’AMR Research,
diversi sono i “rischi” che
affliggono le supply chain, a
prescindere dal settore e dal
posizionamento territoriale
degli attori che le compongono. Per citare solo i più sentiti
da parte di chi si trova, giorno
dopo giorno, a prendere decisioni in un contesto di incertezza, si possono ricordare:
gli errori nelle forniture, la
volatilità dei prezzi di materie prime e di risorse essenziali al funzionamento, la
mancanza di qualità di prodotto (più ricorrente nel caso
di supply chain estese), la
variabilità non prevedibile
della domanda e così via.
In questo quadro, non ci sono
molte soluzioni già preconfezionate e pronte all’uso. Una
è rintanarsi nel guscio delle
proprie convinzioni e aspettare che la bufera passi. Passerà? Il dubbio è forte, e per
questo forse è meglio prepararsi a uno scenario nuovo
per il lungo periodo, in cui le
dinamiche prima descritte
saranno la normalità. Cambiare l'approccio al mercato
diventa quindi un'esigenza
centrale per le aziende indipendentemente dal settore in
cui operano. Secondo il qua30
dro tracciato dall’AMR Research, il periodo è propizio: i
professionisti a tutti i livelli
della supply chain hanno
preso coscienza dei rischi a
cui è esposta la supply chain
e sono in grado di agire per
porvi rimedio. Tra gli interventi messi in atto a mitigazione dei rischi, la più efficace risulta essere una stretta
collaborazione con i partner
della stessa filiera (o una più
stretta collaborazione laddove già è prassi consolidata).
In alcuni settori si tratta di
ribaltare anni e anni di concezione del mercato e dei
>settembre 2010< Logistica Management
rapporti tra le aziende. Da un
modello competitivo basato
sull’indipendenza, le aziende, per avere successo, devono passare a un modello collaborativi, riconoscendo il
valore dell’interdipendenza,
e ancora più oltre a un modello di community. Questo
cambio di paradigma è
senz’altro facilitato dall’esistenza dei potenti strumenti
abilitanti forniti dall’ICT,
anche nella declinazione del
web 2.0, ormai alla portata
sia delle grandi imprese che
delle PMI.
Da ciò può derivare una mag-
giore capacità contrattuale
nel confronto di terze parti,
dai fornitori ai soggetti istituzionali, una migliore capacità
di comunicazione e persuasione verso i clienti finali grazie alle azioni congiunte, alle
partnership mirate, per la
ricerca e l'innovazione oppure nello sviluppo di alcune
parti della produzione e
migliori rapporti con il sistema del credito.
A prescindere dalle pressioni
del contesto storico, che da
sole basterebbero a legittimare la necessità di una col-
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laborazione, in alcuni specifici casi è d'obbligo cooperare
per garantire gli alti livelli di
servizio da erogare mantenendo nello stesso tempo
l’economicità. Sono ambiti
ove l’offerta di servizi abilitanti la collaborazione di
filiera è ricca di opportunità
per fare innovazione magari
partendo dai processi operativi più semplici ma evolvendo a coprire porzioni sempre
più ampie del trade process.
Ed è questo il caso del settore
farmaceutico, almeno nella
parte finale relativa alla distribuzione del “prodotto finito”
ove da un lato la normativa
stringente e l’attenzione al
cliente dall’altro, sono state
da sempre fattori di spinta.
In questo settore, fattore facilitante è sicuramente la presenza ormai “storica” di un
consorzio di filiera attento
alle tematiche sopra richiamate. Il Consorzio Dafne
(www.consorziodafne.com),
cui partecipano aziende di
produzione, della distribuzione intermedia (ovvero i
grossisti) e i distributori primari (ovvero i depositari) è
infatti attivo dal 1992 nello
sviluppo di progetti di comunicazione elettronica e dematerializzazione mirati alla
promozione di partnership
tra tutti gli attori della filiera
dell’healthcare, attraverso
l’integrazione e lo scambio
dei flussi informativi con col-
Logistica nella sanità: prossimo convegno
Ailog/Dafne, Milano, 10 novembre
In una filiera che necessita di velocità ma anche di accuratezza e sicurezza, l’implementazione del
progetto Logistica Collaborativa e l’adozione della tecnologia RFID su larga scala potrebbero rappresentare un vantaggio significativo. Come tutte le iniziative di sistema è ovviamente necessario
che sempre più attori della filiera prendano parte o che, quantomeno, prendano coscienza delle
opportunità connesse all’adesione. Talvolta la mancanza di informazione porta a non considerare
opzioni di fatto già attuate da altri. Al fine di dare un contributo alla divulgazione va segnalata
quale occasione da non perdere, per chi vuole approfondire la tematica della collaborazione di
filiera, il convegno che Editrice TeMi in collaborazione con il Consorzio Dafne e Ailog sta organizzando a Milano per il 10 novembre 2010 dal titolo “L’efficienza della supply chain sanitaria: innovazione, tecnologie e casi eccellenti”.
legamenti telematici diretti,
standard e linguaggi condivisi che recentemente si sono
rivolti oltreché ai tradizionali
ambiti del ciclo commerciale-logistico a quelli della fatturazione elettronica e archiviazione sostitutiva. Oggi
Dafne è una comunità B2B,
classificata seconda per
numero di transazioni, in Italia, solo all’automotive, che
ripone la propria forza nel
considerare quanto ottenuto
sinora solo come un punto di
partenza. La vision del Consorzio è quella di uscire dai
confini dell’azienda e saper
guardare all’intera supply
chain come a un tutto organico. Tra le iniziative del Consorzio, evidenza realistica di
ciò che potrebbe essere fatto
La collaborazione attraverso una differente gestione del flusso
di dati e del flusso di merci.
per migliorare l’efficienza dei
processi distributivi, attraverso semplici passi di integrazione, è il progetto Logistica Collaborativa. L’obiettivo di base è lo sviluppo e la
diffusione dell’interscambio
informativo in formato elettronico strutturato, adottando uno dei diversi protocolli
supportati dal Consorzio
(EDIFACT, easydafne, XML).
Il progetto Logistica
Collaborativa
la spedizione. Conseguenze
dirette per il destinatario
sono la difficile acquisizione
dei dati (si pensi ad esempio
al lotto e alla data di scadenza stampate direttamente
sulle confezioni ma oggi in
una forma non catturabile
automaticamente) e l’inserimento a sistema in tempi
non sempre tali da garantire
la massima efficacia del processo (si pensi in questo caso
al numero di pezzi consegnati per ogni riga d’ordine,
riportato in bolla).
La logistica, come noto, è
insieme scambio di beni e di
informazioni. Mentre i flussi
di merce passano da un attore all’altro lungo la supply
chain, uno speculare flusso
di dati li accompagna lungo
lo stesso percorso e in senso
contrario a conferma degli
spostamenti. La pecca di
questo flusso sta nel fatto che
spesso alcune informazioni
già presenti sui documenti di
spedizione o impresse direttamente sulle merci vengono
ricevute dal destinatario in
forma destrutturata o non
standardizzata e solo contestualmente alla ricezione
della merce, anche se si trovano già presenti molto
tempo prima nel sistema
informativo di chi organizza
L’implementazione del progetto Logistica Collaborativa
permette di superare, almeno in parte, queste problematiche: nella pratica, le
informazioni a supporto del
processo di consegna merce,
ovvero i dati contenuti nei
documenti Prebolla, Bolla e
Notifica di ricevimento merci,
vengono veicolate in formato
elettronico contestualmente
alla loro creazione permettendo così a chi sta a valle del
processo di migliorare le proprie politiche di approvvigionamento e di organizzare al
meglio le attività di ricevimento merce e a chi sta a
monte di avere una veritiera
e tempestiva segnalazione
utile per la verifica degli SLA
Logistica Management >settembre 2010<
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mostre e convegni
stabiliti nel contratto con il
vettore. Insomma ciascuno
ne trae beneficio. Gli addetti
ai lavori sanno bene che in
una realtà come quella della
distribuzione farmaceutica
intermedia (i grossisti), dove i
cicli di riordino sono per lo
più settimanali, sapere con
anticipo (dal momento che
dall’emissione del DDT alla
consegna intercorrono anche
più giorni, viste le caratteristiche morfologiche del
nostro Paese) quale merce
verrà consegnata o meno è di
vitale importanza per mettere in atto meccanismi decisionali e tattiche di riapprovvigionamento alternative
(come ad esempio il rifornimento da magazzini della
stessa rete distributiva). A sua
volta il destinatario mette a
disposizione del mittente
informazioni di feedback sui
tempi di effettiva consegna e
potenzialmente (oggi non è
ancora sviluppato) sulle condizioni qualitative delle consegne.
I benefici dunque sono evidenti e si percepiscono ad
Magazzino del Gruppo Comifar (www.gruppocomifar.it).
ogni livello della filiera, a
maggior ragione se si pensa
che, attraverso la condivisione, il patrimonio informativo
che si genera lungo la supply
chain è sfruttato al massimo
evitando, quando possibile,
la ridondanza di informazioni sia in termini di quantità
generate che in termini di
Il ciclo dell’ordine nei sistemi ERP.
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>settembre 2010< Logistica Management
attività necessarie alla loro
creazione e gestione, ottenendo così benefici sia di
efficacia che di efficienza.
Gli attori coinvolti in ottica di
integrazione sono le aziende
farmaceutiche, i distributori
primari e i grossisti. Allo stato
attuale il progetto vede già
coinvolto più del 25% del
mercato farmaceutico a valore, arrivando ad una copertura del 50% se si considerano
anche gli attori in progress.
Cercando di trarre dall’esperienza fatta qualche lezione,
è possibile affermare che il
passaggio dal modello competitivo a quello collaborati-
Immagina il tuo futuro,
noi lo progettiamo
e lo costruiamo.
mostre e convegni
del depositario integrato
con tag RFID.
vo non deve e non può essere
un semplice accordo dirigenziale o di proprietà. In questo
senso la realizzazione dei
progetti in un comunità come
Dafne è ancora più difficile
perché non può fare leva sulla
“obbligatorietà” o su un unico
attore che “comanda” il da
farsi a tutti gli altri operatori.
Il primo passo, quindi, per
un rapporto collaborativo di
successo è di avvicinarsi
all'innovazione con una
mentalità nuova, aperta e
disponibile. Come esempio
di un approccio positivo al
cambiamento verso le logiche di integrazione, si può
citare il Progetto RFID Dafne
2, declinazione tecnologica
del progetto Logistica Collaborativa. L’approccio di
Dafne, che si è avvalsa del
supporto tecnico dell'RFID
Center di Milano, è stato
quello di verificare “sul
campo” l’efficacia di questa
promettente tecnologia di
identificazione attraverso un
test a livello di collo in condizioni reali. Il progetto, svoltosi alla fine del 2008, come
approfondimento di un test
Con un tag RFID si è voluto
ottenere il miglioramento del
flusso di prodotto tra distributore primario e grossista al
fine di ridurre al minimo i
tempi in ingresso del pallet
consegnato.
Il tag si propone come quella
soluzione che non necessita
di una lettura diretta dell’etichetta, per cui potrebbe essere eliminata la conta colli e il
loro riconoscimento come
attività “manuali” estremamente time consuming e
sostituendo tali imprescindibili controlli con un processo
totalmente automatizzato e
semplice costituito dal passaggio attraverso un varco di
lettura. In aggiunta, il flusso
parallelo di informazioni in
formato elettronico, oltre
all’apporto dei vantaggi derivanti dalla dematerializzazione dei documenti, permette una maggiore efficienza ed efficacia nei controlli
fatti sulla merce in fase di
ricevimento. 
Dr. Ing. Stefano Novaresi, Vice Presidente Consorzio Dafne
(www.consorziodafne.com)
e Direttore Centrale Operations Gruppo Comifar
(www.gruppocomifar.it)
(*)
Graphito Création > Pôle Communication . www.graphito.fr
Segnacollo standard
di fattibilità effettuato l’anno
precedente, ha avuto come
oggetto due distinte attività
logistiche: il controllo in spedizione da un depositario
(Neologistica) e la fase di
verifica in ricezione di un
distributore
intermedio
(Comifar) con l’obiettivo di
ricercare efficienza nelle attività di spedizione e ricezione
merci e di automatizzare
l’identificazione e la conta
dei colli in ingresso/uscita
dei due depositi. In parallelo
si è testato l’invio da Depositario a Grossista di un Flusso
Informativo dei dati contenuti nelle bolle di spedizione,
utilizzando i tracciati standard del documento “Bolla”
(previsti dal progetto Logistica Collaborativa).
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