ESTATE 2006: “Tempo altro”
Transcript
ESTATE 2006: “Tempo altro”
ESTATE 2006: “Tempo altro” Con luglio, agosto arrriva il tempo delle vacanze o delle ferie ben meritate per tutti, specialmente per coloro che hanno faticato tutto l’anno e aspirano giustamente al doveroso riposo. Non vi sto a ricordare il significato bello, vero e anche cristiano delle vacanze: lo potete leggere nel Messaggio del nostro Arcivescovo, qui sulle pagine del Giornalino. Qualcosa però devo dirvi anche per questo tempo “altro” o “diverso” che tutti desideriamo. ****** Per esempio ricordarvi di non “separarci mai - cioè rimanere uniti spiritualmente” anche come Comunità Parrocchiale, nonostante la dispersione geografica per le diverse mete del riposo. Si, ritrovandoci con il pensiero, con il ricordo, con la preghiera, magari ogni domenica riuniti cosi nello spirito, là nell’assemblea eucaristica che non abbandoneremo per nessun motivo, proprio perché è sempre Lui, il Signore dovunque ci troviamo, che ci tiene uniti come Suo popolo e ci sostiene nel nostro cammino. ***** Voglio anche raccomandarvi di ricordare, se riuscite, la data del 3 agosto (giovedì) perché in quel giorno viene celebrata la Memoria Liturgica di S. Pier Giuliano Eymard! E’ Il nostro patrono, non dobbiamo dimenticarlo mai: perché ê il dono che ci ha fatto il Signore come “compagno di viaggio” nella costruzione eucaristica della nostra Comunità. ****** Nel prossimo mese di settembre ci attende anche un anniversario tanto caro a tutti noi parrocchiani: il 25° di Sacerdozio di P. Mario, il 19 settembre. 1 Luglio/Agosto 2006 Sarà un’altra occasione provvidenziale per esprimere riconoscenza a Dio ma anche a P. Mario per il prezioso lavoro che svolge nella nostra Comunità. I particolari della festa avremo tempo di comunicarli più avanti. Tutti intanto sono invitati, specialmente i giovani e gli adolescenti a progettare cose belle. ******* Ai tanti ragazzi che hanno fatto l’allegra esperienza dell’ Oratorio Estivo 2006, mi permetto di augurare, non solo Buone Vacanze ma ricordare ancora che, è vero, “si fa per dire” come diceva lo slogan di quest’anno, ma noi vogliamo “farlo sul serio” sempre, con l’aiuto di Gesù, anche se l’Oratorio Estivo è terminato: la Sua Amicizia continuerà ancora a riempire il nostro cuore!! ******* Ringrazio sentitamente la mamma Mafalda che ha presentato un suo bellissimo intervento a riguardo del nostro Giornalino (lo trovate a pag.30). Accolgo con stima e gratitudine i suggerimenti, le osservazioni, i consigli che possono venire da ogni lettore o lettrice. E’ un segno tanto bello di partecipazione, di senso di appartenenza, di desiderio di novità e sostegno. Incoraggio, anche a nome di chi, con me prepara ogni numero del Giornalino, a continuare con questo tipo di contributo tanto necessario. Infine: per questo tempo di serenità e di riposo, Vi accompagni la presenza di Gesù, la materna protezione di Maria e l’affetto di San Pier Giuliano che veglia sulla nostra Comunità Parrocchiale a lui dedicata. p. Gianfranco parroco Luglio/Agosto 2006 2 DIONIGI CARD. TETTAMANZI ARCIVESCOVO DI MILANO Estate 2006 MESSAGGIO DELL’ARCIVESCOVO Allarga gli orizzonti, incontra uomini e culture per costruire ponti di pace! Carissimi, l’aprirsi dell’estate è per me occasione felice per un saluto affettuoso e un sincero augurio di poter trascorrere, da parte di tutti, giorni sereni di riposo, di silenzio e di preghiera, di incontri significativi per un arricchimento umano e spirituale. 1. Il Convegno Ecclesiale di Verona del prossimo ottobre, verso il quale sono incamminate tutte le Chiese in Italia, ci richiama a vivere l’estate «non come tempo vuoto, riempito con 1’evasione, il disimpegno o lo stordimento, ma come tempo da dedicare al rapporto con Dio, con la famiglia e con la comunità circostante» (Testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo, n.15). Sia veramente benedetto quel tempo che nella gratuità può aiutarci a costruire legami più vivi e intensi in famiglia, tra parenti e amici, e che nella Libertà da impegni e orari costringenti e in un clima di serenità può permetterci di godere la contemplazione silenziosa ed eloquente delle bellezze che il Creatore non si stanca di donarci. I cristiani, in particolare, devono essere disincantati di fronte ad alcune mode pagane, come il chiassoso svago notturno, per essere invece testimoni di uno stile di vita più essenziale, sobrio, modesto, interiore, responsabile, pronto a diffondere quella gioia pura e autentica che deriva dal vivere nella Grazia del Signore. Non manchino, allora, qualche spazio di Ritiro Spirituale o 3 Luglio/Agosto 2006 qualche sosta ad un Santuario per rinnovare la consacrazione della propria la famiglia a Maria, la Vergine Madre. I giovani, in particolare, abbiano la saggezza e il coraggio di qualche Campo Scuola formativo o dei Campi di Lavoro in Terra di Missione, come suggeriscono gli Istituti Missionari della nostra Diocesi. 2. L’invito ad essere testimoni di Gesù Risorto si deve tradurre anche nell’incontro con le comunità cristiane locali, che offre la significativa opportunità di condividere la fede comune, soprattutto partecipando alla celebrazione eucaristica nel Giorno del Signore. Ogni Chiesa locale ha un suo radicamento storico e culturale in un determinato territorio che merita di essere conosciuto, favorendo così un’evangelizzazione insieme ricevuta e data. Desidero ripetere quanto dicevo il 19 novembre scorso agli operatori pastorali della Diocesi: «Tramite il turismo e il pellegrinaggio noi veniamo a conoscere taluni luoghi precisi, a cogliere i cammini della storia, a incontrare la cultura dei diversi popoli; anzi riusciamo persino a raggiungere quanto di più profondo e di più originale c’è nella cultura di un popolo, ossia la sua religiosità. E tutto questo non leggendo uno scritto, ma nel vivo, sia perché incontriamo le persone nel loro vissuto quotidiano, sia perché attraverso la testimonianza della cultura, dell’ arte e della fede - che sono scolpite nei monumenti che ci è dato di visitare - vediamo come di fatto l’unico ed eterno Vangelo ha trovato nel tempo e nello spazio la sua “incarnazione” o traduzione nel segno di una quanto mai ricca varietà. La seconda prospettiva è complementare alla prima: è l’opportunità di una evangelizzazione offerta da noi agli altri. E’ quanto avviene con la nostra testimonianza. Infatti, nel turismo e soprattutto nel pellegrinaggio abbiamo una serie di momenti di vera e propria evangelizzazione, come sono i momenti della preghiera, della riflessione religiosa, della celebrazione liturgica. E tutto questo da parte di un gruppo più o meno numeroso di persone, di una famiglia, di una singola persona che vengono visti da altri e che in questi suscitano interesse e curiosità e pongono domande» (TURISTI PELLEGRINI, Vademecum per la pastorale del Turismo in parrocchia). Vivere in comune anche le feste popolari può essere segno di coinvolgimento cordiale che stempera pregiudizi e aiuta il dialogo fraterno. 3. Sappiamo che il turismo si dilata sempre più a dimensione mondiale. Veniamo così sollecitati ad aprire i nostri orizzonti culturali per costruire ponti, Luglio/Agosto 2006 4 imparando la tolleranza e il rispetto, integrando con senso critico valori e prospettive di genti diverse da noi, ma tutte unite nell’unica grande famiglia di Dio. Sant’Agostino scrive che il mondo è come un libro e che chi non viaggia legge solo una pagina di questo libro. Ma leggere una pagina sola, la propria, può essere pericoloso: può chiuderci in noi stessi, farci innalzare di nuovo antichi steccati, condurci a vedere gli altri come nemici. Meglio condividere i nostri valori, anche “viaggiando”! Non c’è dubbio che oggi, con l’enorme e inarrestabile sviluppo delle comunicazioni sociali e dei mezzi di trasporto, questa “globalizzazione turistica” è divenuta una realtà quotidiana. Ma è anche una “globalizzazione culturale”? Non nel senso di un “meticciato” generico, incolore, omologato all’ occidente, bensì di una stima per ogni esperienza culturale diversa in vista di una integrazione, quale reciproco arricchimento di valori. In clima o in sospetto di “scontro di civiltà”, questa globalizzazione diviene richiamo e chiarimento utile per tutti: per chi viaggia, per gli operatori e responsabili del turismo, per le comunità cristiane impegnate nell’ accoglienza. Ce lo ricorda il Papa nel suo Messaggio annuale per la Giornata mondiale del Turismo. 4. Ogni anno l’estate rappresenta un momento importante per ripensare all’impegno delle comunità cristiane di aiutare i propri fedeli a vivere da cristiani il tempo libero. Si tratta di elaborare e approfondire il tipo di presenza pastorale in questo ambito. Le parrocchie - singolarmente o insieme - devono favorire la specializzazione di laici che con il sacerdote sappiano curare un’ adeguata formazione ai valori e alle esigenze da vivere nel turismo, segnalando anche le ambiguità di certe vacanze. Queste èquipes di pastorale del turismo potranno così proporre e gestire forme e viaggi di turismo in chiave chiaramente culturale e spirituale, in alternativa a viaggi di pura evasione. E’ un capitolo nuovo della pastorale, che chiede di essere sviluppato perché le parrocchie diventino sempre più missionarie in ogni ambito della vita sociale: anche i “luoghi” e i “momenti” del tempo libero sono in attesa, più o meno consapevole, di ricevere l’annuncio della “buona e lieta notizia”, del Vangelo di Gesù Risorto, speranza del mondo e gioia di ogni cuore. Buona estate! Benedico tutti e ciascuno di voi! + Dionigi card. Tettamanzi Arcivescovo di Milano 5 Luglio/Agosto 2006 La Messa si impara in famiglia APPUNTI PER GENITORI E CATECHISTI (conclusione) IL SILENZIO Ognuno torna al proprio posto e c’è un istante di silenzio. E’ il momento dell’intimità con Gesù. In famiglia: - Una sera, uscite insieme e abbracciati, senza parlare, guardate le stelle. - Offrite nella giornata dei momenti di concentrazione e raccoglimento a chi deve studiare o fare dei compiti impegnativi . - I figli devono imparare a rispettare i momenti che sono solo di mamma e papà. SIAMO BENEDETTI Dio non ci lascia senza un ultimo segno: la benedizione. La sensazione di essere maledetti spesso colpisce più facilmente che la sensazione di essere benedetti. In famiglia: - Ricordarsi che esiste la “benedizione del papà sulla sua famiglia”. - Chiedere la benedizione della casa quando la famiglia è tutta presente. Luglio/Agosto 2006 6 - Ricordare sempre, specialmente quando le cose sono difficili, che siamo persone speciali, profondamente amate da Dio e dalle persone che sono con noi. Dobbiamo imparare di nuovo il senso e la bellezza della benedizione. Benedizione significa dire : “Quando le cose sono difficili e la vita è pesante ricordati chi sei: sei una persona speciale, sei profondamente amato da Dio e da tutte le persone che sono con te”. Nella comunità dell’Arca dove aveva deciso di vivere, dopo una vita passata nel mondo universitario, un giorno, il celebre Padre Henri Nouwen, fu avvicinato da una handicappata della comunità che gli disse: “Henri, mi puoi benedire?”. Padre Nouwen disse: “Ti darò una benedizione quando saremo tutti insieme per la funzione”. Dopo la funzione, quando circa una trentina di persone erano sedute in cerchio sul pavimento, Padre Nouwen disse: “ Janet mi ha chiesto di darle una benedizione speciale”. La ragazza si alzò andò verso il sacerdote, che indossava un lungo abito bianco con ampie maniche che coprivano sia le mani che le braccia. Spontaneamente Janet lo abbracciò e pose la testa contro il suo petto. Senza pensarci, Padre Nouwen la avvolse con le sue maniche al punto da farla quasi sparire tra le pieghe del suo abito. Mentre si tenevano l’un l’altra Padre Nouwen disse: “Janet, voglio che tu sappia che sei l’Amata Figlia di Dio. Sei preziosa agli occhi di Dio. Il tuo bel sorriso, la tua gentilezza verso gli altri della comunità e tutte le cose buone che fai, ci mostrano che bella creatura tu sei. So che in questi giorni ti senti un pò giù e che c’è della tristezza nel tuo cuore, ma voglio ricordarti chi sei: sei una persona speciale, sei profondamente amata da Dio e da tutte le persone che sono qui con te”. Janet alzò la testa e lo guardò; il suo largo sorriso dimostrò che aveva veramente sentito e ricevuto la benedizione. TORNARE A CASA Siamo invitati a tornare a casa. Proprio come Gesù ha inviato i suoi discepoli per le strade della Palestina, noi siamo in “missione” nel nostro mondo. 7 Luglio/Agosto 2006 In famiglia: - La nostra missione d’amore comincia proprio qui: nella nostra famiglia. Ora trasformiamo in vita quotidiana ciò che abbiamo celebrato! - Dobbiamo costruire insieme una “casa piena di grazia”, cioè una casa dove le persone si amano con spirito di servizio vicendevole, dove i genitori insegnano ed educano, i figli obbediscono ai genitori e li onorano, dove Dio e gli amici sono sempre benvenuti. - Gesù continua a camminare nel mondo con i nostri piedi, a operare con le nostre mani, a proclamare il suo lieto messaggio con la nostra bocca e la nostra vita. LA MORTE DELLA PARROCCHIA Sui muri e sul giornale della città comparve uno strano annuncio funebre: “Con profondo dolore annunciamo la morte della parrocchia di Santa Eufrosia. I funerali avranno luogo domenica alle ore 11”. La domenica, naturalmente, la chiesa di Santa Eufrosia era affollata come non mai. Non c’era più un solo posto libero, neanche in piedi. Davanti all’altare c’era il catafalco con una bara di legno scuro. Il parroco pronunciò un semplice discorso: “Non credo che la nostra parrocchia possa rianimarsi e risorgere, ma dal momento che siamo quasi tutti qui voglio fare un estremo tentativo. Vorrei che passaste tutti quanti davanti alla bara, a dare un’ultima occhiata alla defunta. Sfilerete in fila indiana, uno alla volta e dopo aver guardato il cadavere uscirete dalla sacrestia. Dopo, chi vorrà potrà rientrare dal portone per la Messa”. Il parroco aprì la cassa. Tutti si chiedevano: “Chi ci sarà mai dentro? Chi è veramente morto?”. Cominciarono a sfilare lentamente. Ognuno si affacciava alla bara e guardava dentro, poi usciva dalla chiesa. Uscivano silenziosi, un pò confusi. Perchè tutti coloro che volevano vedere il cadavere della parrocchia di Santa Eufrosia e guardavano nella bara, vedevano, in uno specchio appoggiato sul fondo della cassa, il proprio volto. “Anche voi, come pietre vive, formate il tempio dello Spirito Santo, siete sacerdoti consacrati a Dio e offrite sacrifici spirituali che Dio accoglie volentieri, per mezzo di Gesù Cristo” (1 Pietro 2,5). Se c’è polvere nelle sale della tua parrocchia, c’è polvere sulla tua anima. Luglio/Agosto 2006 8 PREGHIERA IN PREPARAZIONE AL CONVEGNO ECCLESIALE DI VERONA (ottobre 2006) O Dio nostro Padre, origine e fonte della vita. Nel tuo Figlio fatto uomo hai toccato la nostra carne e hai sentito la nostra fragilità. Nel tuo Figlio crocifisso e risorto hai vinto la nostra paura e ci hai rigenerati a una speranza viva. Guarda con bontà i tuoi figli che cercano e lottano, soffrono e amano, e accendi la speranza nel cuore del mondo. Nel tuo grande amore, rendici testimoni di speranza Cristo Gesù, Figlio del Padre, nostro fratello. Tu, obbediente, hai vissuto la pienezza dell’amore. Tu, rifiutato, sei divenuto pietra angolare. Tu, agnello condotto alla morte, sei il buon pastore che porta l’uomo stanco e ferito. Rivolgi il tuo sguardo su di noi, stranieri e pellegrini nel tempo. Fa’ di noi pietre scelte e preziose, e la tua chiesa sarà lievito di speranza nel mondo. Nel tuo grande amore, rendici testimoni di speranza Spirito Santo, gioia del Padre, dono del Figlio. Soffio di vita, vento di pace, sei tu la nostra forza, tu la sorgente di ogni speranza. Luce che non muore, susciti nel tempo testimoni del Risorto. La nostra vita sia memoria del Figlio, i nostri linguaggi eco della sua voce, perché mai si spenga l’inno di gioia degli apostoli, dei martiri e dei santi, fino al giorno in cui l’intero creato diventerà un unico canto all’Eterno. Nel tuo grande amore, rendici testimoni di speranza Questa può diventare la preghiera per il tempo di vacanza, in unione a tutti i cristiani della nostra comunità. 9 Luglio/Agosto 2006 Religioni in dialogo ... per i più piccoli Per una semplice conoscenza delle altre fedi (continua) CHE COSA È LA PREGHIERA La preghiera è l’atto più religioso che si possa compiere, perché pregando l’uomo si avvicina a Dio. Infatti, la religione non è un insieme di dottrine difficili alle quali bisogna credere o di riti da osservare obbligatoriamente; la religione è soprattutto una relazione viva, un legame vivo tra l’uomo e Dio. Come tutte le parole, anche quelle che si rivolgono a Dio sono di vario genere. Vi sono le preghiere di lode, con le quali il fedele dice al Signore che è felice di tutto ciò che esiste, a cominciare da Lui e da noi; preghiere di domanda, con cui si parla a Dio di ciò che pensiamo poter aver bisogno; preghiere di ringraziamento, con le quali si ringrazia per il dono di vivere, per la famiglia, l’amicizia, gli avvenimenti piacevoli, a volte, per richieste che sono state esaudite; preghiere di intercessione, con le quali affidiamo a Dio le persone che amiamo o situazioni che ci preoccupano. Non è obbligatorio pregare; la preghiera è un gesto naturale dal momento che Dio esiste per i credenti e per tutti i credenti. Essi riconoscono che Dio è il loro creatore, che ama le sue creature ed è normale parlare con lui. In tutte le religioni la preghiera è essenziale per i fedeli, che siano soli o riuniti in comunità. Si può pregare con gesti e parole propri, seduti, in piedi, in ginocchio, con le mani levate verso il cielo, ad alta voce o nel silenzio del proprio cuore. Si possono recitare quelle preghiere imparate a memoria e apprese col cuore che ogni religione propone, questo permette ai credenti di unirsi a tutti coloro che condividono la stessa fede. LE GRANDI PREGHIERE EBRAICHE Gli ebrei amano pregare e benedire Dio anche cento volte al giorno. Questo slancio dell’anima ha segnato tutta la storia del popolo di Israele, a tal punto che a volte esso viene definito “il popolo della preghiera”. La preghiera più importante è lo “SHEMA’ ISRAEL”, che significa “ascolta Israele” e si trova nel libro del Deuteronomio (6,4-9) e comincia con queste parole: “Ascolta, Israele: il Signore è nostro Dio, Eterno è il nostro Dio. Amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze”. “Shema’ Israel” esprime tutta la fede degli ebrei: Dio è Uno e stringe alleanza col suo popolo. Appreso sin dalla più giovane età è recitato mattino e sera e accompagna la vita del credente sino all’ultimo respiro. Luglio/Agosto 2006 10 L’altra grande preghiera è quella del “KADDISH” che esalta e canta il nome di Dio.lnizia con queste parole: “Il suo Nome così grande sia magnificato e santificato, amen”. Con questa preghiera gli ebrei esprimono il desiderio che si avveri il regno di Dio sulla terra. Kaddish è all’origine del “Padre nostro”, la grande preghiera dei cristiani. La preghiera ebraica è una continua benedizione che rende grazie a Dio per ogni istante della vita. Tutto proviene da Dio; prima di mettersi a tavola, o di fronte ad un bel panorama, il fedele benedice Dio dicendo: “Tu sei benedetto, Signore nostro Dio, Re del mondo”. LE GRANDI PREGHIERE CRISTIANE I cristiani hanno ripreso alcune preghiere ebraiche, come i salmi e i cantici dell’Antico Testamento, ma pregano soprattutto con parole loro, spesso ispirate al Vangelo. La preghiera più importante è iI ”Padre nostro” che Gesù stesso insegnò ai suoi discepoli quando gli domandarono di insegnare loro a pregare. Si recitano anche altre preghiere, come il ”Magnificat”, l’inno di lode che, secondo l’evangelista Marco, la Vergine Maria ha pronunciato in risposta al saluto della cugina Elisabetta. Gli ortodossi amano innalzare la ”preghiera di Gesù”, che è molto corta: “Gesù, Figlio di Dio, Salvatore, abbi pietà di me, peccatore”. Alcuni fedeli la recitano continuamente, seguendo il ritmo del respiro. I cattolici non pregano solo Dio o Gesù, ma domandano anche ai santi di pregare per loro. L’ “ Ave Maria” indirizzata alla Vergine Madre, è una delle preghiere più recitate che molti ripetono più volte nella preghiera del rosario: gruppi di dieci “Ave Maria” vengono intercalati dal ”Gloria” e dal”Padre nostro” che enuncia quindici episodi della vita di Gesù e di sua Madre, chiamati “misteri”. Si tratta dei misteri della gioia, del dolore, della gloria e della luce. Questi ultimi cinque aggiunti dal Papa Giovanni Paolo II nel 2002. LA PREGHIERA PER I MUSULMANI Le preghiere musulmane sono quelle che i credenti devono recitare, tutti i giorni, per rendere grazie a Dio e sono in genere dei versetti del Corano. Alcuni eventi della vita, come la nascita o la morte, sono occasione per recitare pre ghiere particolari per offrire a Dio il nuovo nato o il defunto; la preghiera permette allora di domandare a Dio di guidare il neonato nella crescita e il defunto nell’aldilà. A cura di Ester Tuffi (liberamente tratto da K. Mrowiec, M. Kubler, A. Sfeir, DIO,YAHWEH, ALLAH) 11 Luglio/Agosto 2006 Il “ Codice da Vinci” Tema di forte attualità quello che affronta l’autore in questo contributo: il “Codice da Vinci”: un romanzo? Forse si tratta di capire cosa si intende per romanzo, e leggerlo con quello spirito critico e libero che è segno di maturità. di Bruno Silini Al momento sul banco degli imputati del mondo cattolico c’è il “Codice da Vinci”, il libro di Dan Brown con la sua imminente e attesa versione cinematografica prodotta dalla Sony che ha scritturato nel cast degli attori star del calibro di Tom Hanks (Forrest Gump e Philadelphia) e Audrey Tautou (Il favoloso mondo di Amélie). Un libro che ha venduto circa 35 milioni di copie (due delle quali in Italia) e che rischia di sbancare i botteghini dei cinema. In termini strettamente commerciali un vero successo. Un libro, che fin dalla sua apparizione sugli scaffali delle librerie, ha suscitato accesi dibattiti e forti recriminazioni per il contenuto “poco” ortodosso delle sue pagine. Si racconta di un Gesù che invece di morire in croce tra atroci sofferenze si sarebbe sposato con la Maddalena (in questo caso la richiesta al Padre, nell’Orto degli Ulivi, che passasse da lui questo calice è stata accolta), avrebbe poi consumato il matrimonio generando figli dai quali sarebbe sbocciata la schiatta dei Merovingi, i sovrani dell’antico popolo dei Franchi. Dunque la divinità salvifica di Cristo inesistente, ma costruita ad hoc per legittimare un impero politico-religioso senza precedenti. Apriti cielo. La Chiesa di fronte al “Codice da Vinci” sembra essersi svegliata da un profondo letargo come di chi, placidamente assopito in una carrozza, viene sballottato da un’improvvisa cunetta. Parroci e curati che dagli amboni condannano il libro e riunioni-evento di Oratorio che sembrano la brutta fotocopia del Concilio di Nicea dove al posto di Ario che negava la divinità di Cristo ci sta l’effige platinata di Dan Brown. E dove al posto della solida dottrina di Atanasio spesso si assiste a farraginose tiri tere dottrinali di catechisti che di nascosto, come i frati del Nome della Rosa, leggono con il pollice umido le velenose pagine del libro messo all’indice. Senza contare gli interventi mediatici, questa volta eruditi, dei vaticanisti, degli storici, degli alti prelati tutti in atteggiamento gladiatorio a difesa, in zona Cesarini, della consunstanzialità di Gesù con il Padre, della sua morte e della sua resurrezione. Protagonista del racconto è Robert Langdon, docente di Simbologia ad Harvard, sospettato dalla Polizia francese del misterioso omicidio di un certo Saunière, conservatore del Museo del Louvre. A sostenere l’innocenza di Langdon c’è una criptologa francese, Sophie Neveu, bella nipote di Saunière secondo la quale l’assassino sarebbe un sicario prezzolato dall’Opus Dei per impedire la rivelazione del segreto del Priorato di Luglio/Agosto 2006 12 Sion, l’organizzazione costituita per proteggere la verità della discendenza di Gesù con la Maddalena insabbiata dall’imperatore Costantino al Concilio di Nicea per ratificare idee patriarcali, autoritarie e antifemministe. Al Priorato sono collegati i templari (per questo perseguitati) e più tardi anche la massoneria. Alcuni fra i maggiori letterati e artisti della storia sono stati Gran Maestri del Priorato di Sion, e alcuni - fra cui Leonardo da Vinci (1452-1519) hanno lasciato indizi del segreto nelle loro opere (da qui il titolo del libro). Inizia così una caccia rocambolesca al Santo Graal (non la coppa di Cristo che accolse il suo sangue) bensì, secondo Dan Brown, la tomba di Maria Maddalena, la vera “coppa” che ha tenuto in sé il sang réal (il “sangue reale”, da cui “Santo Graal”), ovvero i figli che Gesù Cristo le aveva dato. A tessere la tela nera di un susseguirsi di omicidi c’è un ricchissimo studioso inglese, anticattolico, che vuole, con un abile doppio gioco con i gerarchi dell’Opus Dei, rivelare il segreto del Priorato al mondo e accusa lo stesso Priorato di tacere per timore della Chiesa. Tra morti ammazzati, enigmi e inseguimenti Robert Langdon e Sophie - tra cui nasce anche l’inevitabile storia d’amore e di immancabile sesso - finiscono per scoprire la verità: la tomba della Maddalena è nascosta sotto la piramide del Louvre, voluta dall’esoterista e massone presidente francese François Mitterrand (1916-1996), ma il sang réal scorre nelle vene della stessa Sophie, che è dunque l’ultima discendente di Gesù Cristo. Ecco dunque, per sommi capi, la trama definita “eversiva” del libro che, ricordiamolo, è solo un romanzo e non un saggio o uno studio accademico anche se Dan Brown “stuzzica l’appetito” (per meri interessi editoriali e di conto in banca) sostenendo che molti dei contenuti sono stati dedotti da documenti autentici e dai Vangeli gnostici. Vecchie ricette, unte e bisunte, per far abboccare i polli “praticanti” ma digiuni di dottrina cattolica. Un “buon” cristiano, fermo nella sua fede, di fronte a ciò dovrebbe sorridere (come ha fatto mia nonna povera di università ma abbondante di buon senso) e lasciar da parte qualsiasi atteggiamento da crociato. Semmai il cristiano potrebbe cimentarsi in un giudizio puramente estetico. Dire in parole povere se il romanzo di Dan Brown gli è piaciuto o meno. Se è bello o brutto. Se è interessante stilisticamente oppure se sono stati soldi buttati. Perché lo scopo di un romanzo non è quello di difendere la verità o di divulgare una menzogna. D’altro canto la critica non dovrebbe esaltare o biasimare i contenuti bensì valutare se nell’opera in esame c’è o non c’è un valore estetico oggettivo. Sgombriamo subito il campo da equivoci. Il “Codice da Vinci” non fa crescere la storia dell’arte. È un romanzo sì, ma un romanzo pessimo privo di originalità costruito con la mescolanza reiterata e pare pure copiata da altri testi del sacro con il profano. Che dica che Gesù è risorto oppure profondato in un letto di Francia con la Maddalena non deve importare. Non è un romanzo che può scalfire il senso religioso del cristiano che si ancora al mistero di un Dio fatto uomo, morto per 13 Luglio/Agosto 2006 la redenzione dei nostri peccati e risorto da morte il terzo giorno. Sarebbe davvero inconsistente la nostra fede se un professore qualunque con il pallino dello scrittore potesse incrinarla veicolando, anche con determinato calcolo se volete, astruserie dottrinali. Il problema semmai non è il Codice da Vinci, ma quella che il vescovo di Bergamo, Monsignor Roberto Amadei, ha definito, davanti a un convegno di suore e religiosi, analfabetismo religioso e infantilismo dottrinale. Dan Brown (ricordiamo che lo Spirito Santo soffia dove vuole spesso lontano dagli intendimenti degli uomini) ha avuto “il merito” di sollevare il vaso “vuoto” del nostro essere cristiani europei. E quando un vaso è vuoto tutto lo può riempire. Ma per favore non condanniamo il “Codice da Vinci” per i suoi contenuti per quanto infondati possano essere. Dichiariamo invece apertamente che Dan Brown ha scritto una patacca di libro. Chi ha in mente Rabelais, Cervantes, Fielding, Flaubert, Kafka oppure Gombrowicz sa cosa sia un romanzo: piena libertà espressiva, sortilegio dell’affabulazione, delle osservazioni inaspettate, delle situazioni sorprendenti, il concorso inatteso di occasioni, di sorprese, di fulminee seduzioni. Con tutta la buona volontà in Dan Brown di tutto questo cosa c’è? Dan Brown per un senso di rispetto dei suoi lettori non dovrebbe più scrivere o quanto meno, se la sua ambizione non lo consente, andare a scuola per molti anni dai veri romanzieri. Temo però che a tale accortezza, se è vero il detto che “l’appetito vien mangiando”, l’autore preferisca rimanere estraneo. E ai lettori di Dan Brown non dico di confessare al prete il peccato di aver indugiato in un intruglio di falsità sulla storia della Chiesa bensì di aver perso tempo con un libro senza invenzione narrativa e stilistica. Perché perdendo la fede non ci capiti anche di perdere il senso del bello. Luglio/Agosto 2006 14 La serata più bella di Maggio!! Ore 21 di martedì 30 maggio La nostra Chiesa è quasi completamente piena di persone, che sono venute per la tradizionale Processione a conclusione del Mese Mariano, con la piccola statua della Madonna circondata di fiori, illuminata da un faro splendente e questa volta circondata anche dai ragazzi della Prima Comunione, bianco vestiti che, come tutti gli adulti portano in mano la loro piccola fiaccola accesa per onorare la Madonna. La processione inizia snodandosi lungo i tranquilli vialetti del parco Valsesia… le note e le voci dei canti ritmano le soste previste e le voci dei ragazzi invitano alla recita del Rosario con le “Ave Maria” a loro affidate. . C’è però una novità quest’anno: la Meditazione dei 5 misteri della Luce è stata affidata a persone diverse. Offriamo qui di seguito la lettura dei loro pensieri scritti ringraziando i “protagonisti” della generosa disponibilità a questa iniziativa. La serata davvero diversa, interessante e piena di preghiere e dolcezza, ci resterà nel cuore come segno della devozione vera che Maria, Mamma di Gesù e Mamma nostra, vuole da ognuno di noi. 15 Luglio/Agosto 2006 Primo Mistero della Luce: Il battesimo di Gesù al fiume Giordano “Perchè intendiamo celebrare il Battesimo della nostra figlia?” Come genitori cristiani chiediamo il Sacramento del Battesimo perchè tu Veronica possa nascere nella VERA VITA, che è quella che il Signore dona nel Battesimo, e riempia il tuo cuore dei doni del Suo Santo Spirito che sarà guida al tuo cammino, intelletto per realizzare con fede il Suo grandioso progetto su di te e fortezza per superare le prove che la vita ti offrirà. Mamma di Veronica Secondo Mistero della Luce: La manifestazione di Gesù alle nozze di Cana “In ogni famiglia o coppia può venire a mancare il vino dello Spirito. A chi rivolgersi?” La madre dice ai servi: “fate quello che vi dirà”. ”Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in Lui “. (Gv 2,11). Maria, madre premurosa ed attenta, nota il bisogno che si è determinato :”Non hanno più vino”. Con attenzione tenera e concreta presenta al Figlio la necessità dei commensali e chiede “fate quello che vi dirà”. Nel banchetto nunziale Gesù lascia vedere la sua gloria e rivela il vero volto umano del cristiano: condividere le gioie degli altri, partecipare ai loro bisogni e trovare il modo di soddisfarli. Come alle nozze di Cana Maria è attenta ai bisogni dei convitati, così anche ora al banchetto della vita ordinaria ci è vicina e ci dice: “fate quello che vi dirà” manifestando il cuore premuroso ed amorevole della madre attenta a tutte le nostre necessità spirituali e materiali. Luglio/Agosto 2006 16 “I servi obbedirono e riempirono le giare fino all’orlo”. Anche ora, per realizzare il miracolo, il Signore aspetta che compiamo il nostro dovere, fino in fondo, con perfezione. Come l’acqua, anche le nostre vite a volte sono insipide e senza senso, finché non abbiamo incontrato Gesù. Egli trasforma il nostro lavoro, le nostre gioie, le nostre sofferenze, le nostre fatiche in vino eccellente che diversamente, sul piano soprannaturale, rimarrebbero sterili. “Fate quello che vi dirà” ed il mondo si trasforma in una festa di nozze, un luogo più abitabile e degno dell’uomo, un mondo reso particolarmente lieto dalla presenza di Gesù e di Maria. “Riempite d’acqua le giare” ci dice il Signore. Quello che mettiamo noi è poca cosa, ma il Signore vuole poterci contare per amarci e per inserirci nel suo Amore. Vuole che gli uomini cooperino con la loro fatica e i mezzi a loro disposizione. Gesù non nega nulla e, in modo particolare, ci esaudisce quando lo imploriamo attraverso sua Madre. Ci concede molto più di quanto chiediamo, come avvenne alle nozze di Cana, come nel miracolo della moltiplicazione dei pani. Riccardo e Lucia Terzo Mistero della Luce: L’annuncio del Regno di Dio “Cosa mi ha spinto a consacrare la mia vita a Dio per il Regno?” “Andate in tutto il mondo, predicate il mio Vangelo” Sono Suor Maria Saveria, vengo dal Ruanda, Africa. Vorrei, quindi, ricordare con voi perchè ho dedicato la mia vita per il Regno di Dio. Quando avevo 18 anni ho capito che l’amore di Dio Padre verso di me è grande e non sapevo come rispondere a questo amore, perciò ho scelto di offrire la mia vita e tutto quello che ho per il Signore. Sono contenta di essere missionaria della carità perchè posso avvicinare Gesù nella preghiera e toccare Lui nelle sue sembianze, più 17 Luglio/Agosto 2006 povero tra i poveri, con la mia coscienza porto Gesù con me e lo trasmetto alle persone che incontro tutti i giorni nella mia missione. Potevo scegliere un’altra vita nel mondo, ma l’amore di Gesù Cristo è più grande di tutti e mi sono consacrata a Lui. Pregate e lavorate sempre perchè tutti diventino discepoli di Gesù. Suore Madre Teresa di Calcutta Quarto Mistero della Luce: La trasfigurazione di Gesù sul Tabor “Chi può trasfigurare la nostra vita, riempiendola di luce?” Lo scopo della vita dell’uomo è la trasformazione, aprirsi all’immagine che Dio ha messo nell’intimo di ognuno di noi. La via alla trasformazione, però, a volte passa attraverso l’accettazione di tutto ciò che noi vorremmo escludere dalla nostra vita: la paura, il bisogno, la tristezza, la disperazione, la malattia, la sofferenza, il peccato, la morte. Nell’Eucaristia, nel pane e nel vino, noi contempliamo la realtà della nostra vita, il nostro corpo, i nostri sentimenti e pensieri, le nostre passioni e desideri, i nostri bisogni. L’Eucaristia trasforma i nostri problemi in sfide a metterci in cammino, la nostra paura in fiducia, le nostre ferite in sorgenti di vita, le nostre passioni in potente ricerca di Dio, il nostro peccato nel luogo di incontro con la grazia di Dio. Noi poniamo sull’altare il nostro corpo che offre a Dio i nostri sentimenti, la nostra sofferenza, i nostri desideri e la nostra paura. Trasformazione significa questo: tutto ciò che siamo noi, viene offerto a Dio perché Egli lo riempia con il suo Spirito e il suo amore per trasformarlo in pane e vino per noi e per gli altri. Luglio/Agosto 2006 18 Trasformazione, inoltre, significa anche che tutto in noi e intorno a noi è stato trasformato nell’incarnazione di Cristo. L’Eucaristia mi invita non solo a vedere con occhi diversi il pane e il vino che ricevo nella Comunione ma tutta la mia vita. I dolori della mia malattia, le mie paure, la mia tristezza, la mia solitudine, le incomprensioni cui sono esposto, tutto questo è già stato trasformato. E così io incontro Cristo nella mia malattia, nel mio bisogno, nella mia impossibilità di trovare una via d’uscita, nel mio peccato: la trasformazione si è verificata dovunque. Non solo quando celebriamo l’Eucaristia, ma dappertutto possiamo riconoscere il Signore: l’Eucaristia illumina e trasforma tutto. Angelo Bazzano Quinto Mistero della Luce: L’istituzione dell’Eucaristia “Essere papà e mamma di un figlio che riceve per la prima volta Gesù” Come genitori dei bambini che quest’anno hanno ricevuto il sacramento della Prima Comunione sentiamo forte la responsabilità di essere sempre per loro una guida sicura come testimoni credibili della fede in Cristo. In questo mese particolare affidiamo alla Madonna questi piccoli suoi figli affinchè l’incontro con Gesù diventi per ognuno di loro l’inizio di un lento cammino di conoscenza e d’amore. Mamma e Papà di Riccardo 19 Luglio/Agosto 2006 Luglio/Agosto 2006 20 Nel 150° anniversario di fondazione dell’Istituto da parte di Padre Eymard (1856) presentiamo, a puntate, la storia della Famiglia Religiosa dei Padri Sacramentini (Continua) È la volta, per l’articolo sui 150 anni di vita della Congregazione del SS.mo Sacramento, di guardare alla presenza dei Sacramentini in Italia: la storia, la presenza, la missione, le attese e le sfide del momento attuale segnato da cambiamenti forti. di Manuel Barbiero sss Superiore Provinciale d’Italia Alla morte del Fondatore (1868), san Pier Giuliano Eymard, la Congregazione del SS. Sacramento era presente in Francia e in Belgio. Un po’ di storia La Congregazione giunge in Italia (a Roma) nel 1882 e trova una sede fissa nella chiesa di San Claudio dei Borgognoni (1886). La comunità di Roma, inizialmente, era composta da religiosi francesi e rivestiva carattere internazionale. Quando si costituì un primo nucleo di religiosi italiani si pensò all’apertura di una comunità propriamente italiana, e la scelta cadde su Torino. La fondazione della prima comunità italiana, che costituì il germe della futura provincia italiana, avvenne il 5 febbraio 1901. Con l’inaugurazione della comunità torinese di S. Maria di Piazza (composta da: p. Sonza Reorda parroco, p. Poletti superiore, p. Lantelme, Ancillotto e Torasso, chierici studenti, e due fratelli) prese corpo un vasto lavoro di propaganda incentrato in particolare sulla pastorale eucaristica, senza escludere altri settori di impegno. Torino divenne, in tempi brevi, essenziale punto di riferimento della spiritualità e dell’azione eucaristica italiana. 21 Luglio/Agosto 2006 La chiesa di Santa Maria diventò centro che attirò un continuo flusso di adoratori. Tra le persone, che si sono alimentate spiritualmente con l’adorazione notturna, va ricordato Pier Giorgio Frassati. Da Santa Maria le opere eucaristiche quali le settimane eucaristiche, l’adorazione notturna, l’Aggregazione del SS. Sacramento, l’Associazione dei Sacerdoti Adoratori, le riviste gli Annali dei sacerdoti adoratori (iniziata nel 1895) e l’Emanuele (iniziata nel 1902), il Calendario eucaristico (iniziato nel 1903), si irradiarono dappertutto, concorrendo a dare un’impronta alla vita spirituale italiana, formando generazioni di sacerdoti e di laici. Le riviste erano al passo con l’evoluzione della pratica eucaristica. Nell’elenco degli iscritti all’Associazione dei Sacerdoti Adoratori figurarono nomi di fondatori, come l’Allamano e l’Alberione, e di uomini politici del valore di don Sturzo. Va ricordato, anche, che l’Associazione diede diverse vocazioni alla nostra Provincia. Il ministero verso i sacerdoti ha ben caratterizzato l’impegno dei nostri religiosi, nella fedeltà alla missione di p. Eymard. Fu un propagarsi e diffondersi di molteplici iniziative: presenza nei seminari (i seminaristi adoratori e la rivista “Credidimus Caritati”), congressi (è del 1913 il primo congresso eucaristico nazionale dei Sacerdoti Adoratori, che vide la presenza a Roma di 2.000 sacerdoti), pubblicazione di libri per far conoscere il pensiero di p. Eymard, ecc. Su proposta del p. Poletti fu costituito il Comitato nazionale permanente dei Congressi eucaristici. Queste iniziative ormai sono un patrimonio della Chiesa italiana e della Congregazione. L’Emanuele ha accompagnato la forte espansione dell’Aggregazione del SS. Sacramento. Gli Annali dei Sacerdoti Adoratori, da bollettino per l’Associazione si trasformò in rivista di spiritualità e pastorale eucaristica, prendendo il nome di Nuova Alleanza (1971). È stato un cambiamento fatto con coraggio e intuizione, aggiornandosi nella materia, nello stile, nella forma e nella presentazione. Luglio/Agosto 2006 22 La nascita della Provincia Italiana La suddivisione della Congregazione in Province, risale al 1931. L’Italia fece parte, assieme a Francia, Canada, Stati Uniti e Olanda, della costituzione delle prime cinque province, e si mise sotto la protezione della Vergine Maria, con la denominazione di Provincia Italiana “Madonna del SS. Sacramento”. La nostra Provincia ha vissuto una stagione ricca di frutti dal punto di vista numerico. È cresciuta fino a diventare la provincia più numerosa della Congregazione, sia come religiosi (oggi 130), sia come comunità (oggi 20). Un aumento legato all’attività dei seminari, all’aiuto di tanti benefattori, alla creatività e fantasia di alcuni religiosi con l’opera delle madrine e delle riviste dei seminari, prima fra tutte il bollettino “Eco del Seminario Eucaristico”, diventato in seguito “Il Cenacolo”. Ancora, la nostra Provincia può vantare un patrimonio di santità, in modo particolare con fra Giovanni Nadiani e p. Lodovico Longari. Fra Giovanni Nadiani (1885-1940). In lui possiamo leggere l’ideale eucaristico allo stato puro, la vocazione eucaristica è stata più importante del sacerdozio stesso. Scrive il 14 settembre 1909: “Mi creda, Rev.do Padre, se il buon Dio m’avesse voluto Sacerdote non appena fossi stato ordinato Diacono, avrei divorato lo spazio di città in città, di terra in terra e, agitando l’ostensorio raggiante avrei mostrato il mio Gesù, lo avrei fatto conoscere ad ogni anima e a tutti avrei gridato: Ecco, fratelli, il Verbo di Dio fatto Pane! Ecco l’amore! Ma il buon Gesù m’ha voluto al suo servizio come Fratello e così pure ho voluto anch’io”. Nadiani ha vissuto la sua vita come vita eucaristica e di umile servizio. La contemplazione e il servizio sono stati i due atteggiamenti della sua Eucaristia quotidiana. P. Lodovico Longari (1889-1963). La sua immagine vuole imprimere nel nostro animo, con i tratti della dolcezza e dell’amabilità che gli erano abituali, la forza e il dono d’attrazione che aveva per lui l’Eucaristia. Alla chiusura del Capitolo generale del 1937, dove era stato eletto Superiore generale, p. Longari enucleò tre principi basilari sui quali riteneva opportuno che la Congregazione poggiasse la fede e l’amore all’Eucaristia: a) nell’Eucaristia Gesù è persona da amare; b) nell’Eucaristia Gesù è presenza in cui credere; c) nell’Eucaristia Gesù è dono da portare a tutti. Nel corso degli anni, la nostra Provincia si è aperta alla missione 23 Luglio/Agosto 2006 “ad gentes”. Il dono della vocazione e della missione eucaristica è stato generosamente portato in altre terre e condiviso con tanti altri fratelli e sorelle; nuove comunità sacramentine sono nate e cresciute «Al seguito del padre Eymard, la nostra missione è di rispondere alle esigenze degli uomini partendo dalle ricchezze dell’amore di Dio manifestate nell’Eucaristia (Regola di vita, 3) in America Latina e in Africa. Brasile, Senegal, Repubblica Democratica del Congo sono state le principali nazioni dove molti religiosi, con disponibilità e con entusiasmo, si sono recati e hanno profuso le loro migliori energie; qualcuno, anche, fino al dono della vita (in particolare possiamo ricordare fra Fortunato Tassoni e p. Faustino Bonetti). Il Brasile oggi è una Provincia, Senegal e Congo sono due Regioni che in questi ultimi anni hanno visto aumentare, in modo considerevole, il numero dei religiosi autoctoni, e raggiungere una crescente autonomia. Il Congo ha, a breve, la prospettiva di diventare Provincia. Luglio/Agosto 2006 24 Lettera ai giovani Cari ragazzi, chi vi scrive è un vostro coetaneo e il messaggio che vi rivolgo è estremamente importante. Il problema riguarda la nostra identità di figli di Dio, nella società moderna purtroppo questa sta scemando, lasciando spazio alle cose banali come le molte mode e l’influenza che i mass media esercitano su di noi, e tutte quelle cose che ci allontanano da Dio e hanno il sapore di morte. Ragazzi, Gesù nel tabernacolo si sente solo e abbandonato, lui ha bisogno di noi giovani perchè la buona novella non è un bene solo per alcuni, ma è per tutti e quindi va proclamata e portata ai fratelli. Non abbiate paura, andate contro corrente e portate il Vangelo a chi è lontano dal Signore, vivendolo nel vostro quotidiano, amando e donando gratuitamente come Gesù fa. Non abbiate timore di chi con ignoranza vi deride prendendovi in giro, anzi se così avviene davanti al Signore sarete beati (Mt 5,11-12) e ricordatevi sempre che GESU’ è VIA, VERITA’ e VITA (Gv 14,6). (Questo scritto, a differenza di quelli “superstiziosi” dell’obbligo di diffusione nella devozione a S. Rita, è stato trovato in chiesa e ci è sembrato veramente bello e “ispirato, ecco perchè lo facciamo conoscere.) 25 Luglio/Agosto 2006 Un grande e importante evento per la nostra Diocesi durante il tempo estivo 57° Settimana Liturgica Nazionale CELEBRIAMO GESU’ CRISTO SPERANZA DEL MONDO Varese, Teatro Apollonio 21 - 25 agosto 2006 Lunedi 21 agosto 17.00 Celebrare il Risorto, seminare la speranza S.E. Mons. Luca Brandolini, presidente del CAL Martedì 22 agosto «Beati gli invitati al banchetto di nozze dell’Agnello». Convocati per celebrare Cristo mons. Bruno Maggioni (Università Cattolica - Milano) 11.30 Celebrazione eucaristica nella Basilica di S. Vittore presieduta dal card. William Joseph Levada 16.30 L’Eucaristia sorgente di speranza Enzo Bianchi (priore della comunità monastica di Bose) 9.00 Mercoledì 23 agosto «Come pietre vive». Nel Battesimo la radice profetica della vita cristiana prof Andrea Grillo (Pontificio Ateneo S.Anselmo Roma) 11.00 Celebrazione eucaristica nella Basilica di S. Vittore presieduta dal card. Attilio Nicora 15.00 Percorsi nel territorio tra arte e fede (Lago Maggiore Santa Caterina; Collegiata di Castiglione Olona) 9.30 9.30 Giovedì 24 agosto Il triduo pasquale nel rito ambrosiano: un cammino di memoria e di speranza mons. Marco Navoni (Biblioteca Ambrosiana - Milano) Luglio/Agosto 2006 26 10.30 12.00 16.30 10.00 Il cardinal Montini e la pastorale liturgica prof Cesare Alzati (Università Cattolica - Milano) Celebrazione eucaristica nella Basilica di S. Vittore presieduta dal card. Severino Poletto Gruppi tematici: 1. Liturgia e vita affettiva. Relazione, emozione e stupore mons. Giuseppe Busani (Studio Teologico Alberoni - Piacenza) 2. Liturgia e fragilità. L’olio della speranza mons. Antonio Longhi (Liturgista - Bergamo) 3. Liturgia e festa. L’Avvento: celebrare la gioia dell’attesa dott. Rita Di Pasquale (Facoltà Teologica di Sicilia - Palermo) 4. Liturgia, tradizione e comunicazione p. Pietro Sorci (Facoltà Teologica di Sicilia - Palermo) 5. Liturgia e cittadinanza. Pregare nella città e per la città mons. Mario Spezzibottiani (Moderatore della Curia - Milano) Venerdì 25 agosto Celebrazione eucaristica conclusiva nel Duomo di Milano presieduta dal card. Dionigi Tettamanzi Per informazioni e iscrizioni: Segreteria CAL - Centro Azione Liturgica via Liberiana 17, 00185 Roma tel. 06.4741870 Fax 06.4741860 [email protected] www.centroazioneliturgica.it Chi nella nostra parrocchia volesse partecipare anche con modalità diverse e presenze “parziali”, può venire a iscriversi in Segreteria Parrocchiale. Possono essere “invitati speciali”: il Gruppo Liturgico, i lettori, gli animatori della liturgia e del canto...., ma anche ogni battezzato nella fede cristiana, interessato ad approfondire il discorso di formazione liturgica. 27 Luglio/Agosto 2006 Notizie dall’Africa Koudiadiène 18/06/06 Carissimi, é passato già un bel momento da quando mi sono fatto vivo l’ultima volta. Mi ero proposto di mandare qualche informazione verso Ia metà di maggio perché speravo di avere qualche cosa di nuovo da comunicare, soprattutto circa l’avanzamento dei lavori di riabilitazione e equipaggiamento del pozzo di Thiaoune Loua. Come al solito ero stato un po’ troppo ottimista e cosi alla scadenza che mi ero prefissato non c’era stata sostanzialmente alcuna evoluzione. E cosi giorno dopo giorno siamo arrivati ad oggi, 18 giugno. Per fortuna, oggi qualche cosa di nuovo c’è. In questi ultimi dieci giorni ho finalmente potuto mettere insieme tutto il materiale di cui abbiamo bisogno per terminare il lavoro sopra citato. La pompa, i pannelli solari per farla funzionare e tutto quanto necessario per portare l’acqua fino al villaggio, (il pozzo si trova a circa 350 m fuori). Si trattava adesso di installare il tutto. L’idraulico che doveva fare l’installazione esterna, cioè Ia posa dei tubi e dei rubinetti, uno per il villaggio e uno poco lontano dal pozzo per poter far abbeverare gli animali, è venuto in settimana e con lui abbiamo finito. Tutto è pronto quindi per poter ricominciare a utilizzare il pozzo. Rimane l’installazione della pompa, perché il tecnico che dovrebbe farlo, è in viaggio e penso non sarà disponibile prima della fine della settimana prossima. Ma una volta disponibile, normalmente in una mezza giornata tutto sarà finito e se non ci saranno sorprese l’acqua comincerà a scorrere.. Siccome noi da domani , 19 giugno, cominciamo il nostro “Capitolo Regionale”, anche noi saremo via e in ogni caso non avrei potuto far terminare iI lavoro questa settimana. Questa è Ia seconda notizia e ha Ia sua importanza perché il Capitolo eleggerà il nuovo superiore regionale col suo consiglio. Saranno loro poi a riflettere e decidere della composizione delle comunità... quindi possibili cambiamenti in vista per tutti... anche per me. Venerdì scorso Ia scuola materna ha chiuso i battenti per quest’anno (2005 - 2006), con una piccola festicciola e con Ia consegna ai genitori dei quaderni, album e altro materiale frutto dell’impegno dei loro pargoli. Come facciamo ormai da diversi anni, venerdì 2 giugno c’é stata Ia Luglio/Agosto 2006 28 “gita scolastica” a scopo pedagogico. Quest’anno li abbiamo portati aI “lago rosa”, un sito abbastanza caratteristico perché come lo dice anche il nome, é un piccolo Iago che con Ia luce del sole si colora di un bel rosa intenso. Caratteristico anche perché vi si estrae il sale in gran quantità. Un’occasione quindi per spiegare ai bambini da dove viene il sale e anche a cosa serve. II 28 maggio abbiamo avuto le prime comunioni e le cresime: come sempre una bella festa per i bambini ma anche per gli adulti. Qualche giorno prima c’e stato il pellegrinaggio per le coppie, sposate o in via di... Pellegrinaggio aI santuario mariano diocesano di Mont Roland. E’ stata un’occasione per i partecipanti di riflettere e condividere sulla vita di coppia oltre che di pregare, e poi condividere anche un buon pasto: tutti sono stati contenti e hanno chiesto di poter rifare l’esperienza, magari allargando alle parrocchie del decanato e della diocesi. Tra un paio di settimane, avremo Ia professione perpetua di una suora della missione che fa parte della congregazione delle Francescane Missionarie di Maria. Anche per questo ci sarà qualche cosa da preparare e prevedere... ma sarà anche un momento forte per tutta Ia comunità. Avremo poi Ia festa patronale (St Pier Giuliano ) che celebreremo quest’anno Ia domenica 6 agosto. Essendo quest’anno il 150° di fondazione della congregazione, Ia festa del Santo, sarà l’occasione per le parrocchie di St Joseph e St Pierre di Dakar (dove siamo presenti) di fare “un pellegrinaggio” qui a Koudiadiene e condividere con noi Ia festa del fondatore della congregazione. La festa sarà preceduta da una settimana “Eymardiana”. Come vedete rimane ancora qualche attività prima delle vacanze, e se tutto va bene dopo Ia festa del fondatore potrò venire in vacanza per qualche settimana. Un’ ultima nota sulla meteo: mercoledì sera abbiamo avuto Ia prima piccola pioggia: è arrivata molto presto rispetto al “normale”, speriamo che ce ne siano altre, numerose e più abbondanti. In attesa di risentirci e di rivederci, un caro saluto a tutti e buone vacanze a chi può già averne… ciao. P. Nino 29 Luglio/Agosto 2006 I nostri lettori ci scrivono Buonasera .. invio alcune considerazioni sul giornalino parrocchiale e opinioni personali su alcuni articoli apparsi negli ultimi numeri. Buona serata e buon lavoro Teleute Grazie... giornalino! Sono una parrocchiana assidua lettrice del giornalino... meno assidua frequentatrice della parrocchia. Vi invio alcuni pensieri, scritti già da un paio di mesi ma che, ben sapendo di non possedere i titoli per criticare o commentare questa pubblicazione, non ho mai spedito alla vostra redazione. Solo con il recente numero di giugno, avendo avuto l’opportunità di aggiungere poche altre righe, ho preso il coraggio a due mani... ed eccomi qua! 1) Leggo ogni mese articoli che mi piacciono (e che non sempre condivido) e altri che magari condivido ma considero, spesso, superflui in un giornalino che si definisce parrocchiale. Mi piacciono gli articoli che hanno come argomento proposte o esperienze parrocchiali. Proposte che, iniziando con la prima pagina di padre Gianfranco continuano con le tante e varie esperienze vissute da giovani, fidanzati, genitori, nonni o altri, tutti impegnati, a vario titolo, nelle attività parrocchiali spirituali, caritative, ludiche... Ritengo invece meno interessanti, gli articoli presi a piene mani, da riviste o libri (ben 24 pagine nel mese di maggio) e pubblicati spesso a puntate. Ricordo il ‘Diario di un operaio’ durato 13 mesi...; quante volte dopo la terza/quarta puntata ho avuto la tentazione di saltare l’articolo a piè pari! Da alcuni mesi le pagine centrali sono occupate dalla storia dei nostri padri Sacramentini e del loro fondatore; apprezzo l’idea ma forse l’argomento meritava di venir trattato in una pubblicazione mirata per evitare che buttando il giornalino si butti tutto. Quanto espresso altro non è che il mio modo di immaginare il ‘Giornalino’ anche se, per i motivi esposti all’inizio, non posso che accettare e ringraziare per quanto ogni mese mi viene offerto! Luglio/Agosto 2006 30 2) Mi permetto di aggiungere un paio di considerazioni su articoli letti nei numeri di febbraio e giugno e precisamente: a) b) c) d) ‘Taizé... sempre!’. ‘Non solo denunce ma anche parole amiche’ ‘Ho letto Il codice da Vinci’ ‘Dio conosce già il tuo ombelico, non mostrarlo in chiesa’ a) Nei numeri pubblicati dopo febbraio mi sarei aspettata qualche reazione all’ articolo ‘Taizé... sempre!’ che, pur scritto con tanta delicatezza e spirito di carità cristiana dalla signora Graziella, voleva essere decisamente provocatorio... e come tale avrebbe meritato un commento. Credo di aver intuito che oltre alle domande venivano fornite anche le risposte ma ignorare la provocazione fa sorgere il dubbio che nessuno abbia voluto accettare il confronto! b) Anche per Betty avevo preparato due righe a proposito di quanto scritto sulla chiusura forzata del bar dell’oratorio in ‘Non solo denunce ma anche parole amiche’. A lei, per solidarietà femminile e come mamma mi associo sia per l’entusiasmo con cui parla dell’oratorio sia per la funzione che lo stesso rappresenta per i ragazzi e ne condivido il disappunto per la forzata chiusura di un locale che dell’oratorio è parte integrante. Tutto questo non esime dal ricordare, che la frase ‘Date a Cesare quello che è di Cesare’vale anche per le istituzioni religiose. Nessuno può e deve ignorare gli obblighi che la legge italiana impone e l’esempio resta sempre la miglior forma di convincimento. Le nostre comunità vivono spesso in una endemica mancanza di fondi, ma questo non scusa l’inosservanza della legge neppure se si tratta del ‘bar’ dell’oratorio. Non giustifico l’autore della denuncia, anzi! Un confronto con il parroco o con il responsabile dell’oratorio stesso avrebbe permesso di risolvere, in altro modo, i problemi denunciati. Dal comportamento tenuto devo supporre che questo parrocchiano fosse di tutt’altra idea e le idee, quando non calpestano i nostri diritti o le vigenti leggi, vanno rispettate. 31 Luglio/Agosto 2006 c) Mi complimento con l’autrice dell’articolo su ‘Il codice da Vinci’. Interessanti sono i passaggi, sapientemente usati, attraverso i quali porta il lettore a scoprire l’unico lato positivo che simili letture possono avere (Se oltre a me anche a qualcuno di voi questo libro avesse stuzzicato una fede un po’ addormentata o fatto nascere nel profondo del cuore un desiderio di ricerca della verità, senza rendersene conto, Dan Brown che grande regalo avrebbe fatto a noi cristiani!). Degna di apprezzamento risulta essere anche la documentazione riportata che ci consente di conoscere il pensiero di persone con idee religiose diverse, ma sempre di indubbia autorevolezza critica, con in aggiunta la segnalazione di siti WEB per chi desiderasse un ulteriore personale approfondimento. Mi si permetta comunque una considerazione. Iniziando la lettura di un libro piacevole e brillante, inutile illuderci di tenere tra le mani un testo con assodati contenuti formativi: libri formativi, piacevoli e brillanti, non ne sono ancora stati scritti! Equiparare, come sta avvenendo, il sig. Brown ad un falso profeta banditore di rivelazioni tali da scardinare i fondamenti del cristianesimo è tributargli un onore ed un battage pubblicitario che la sua figura, ben modesta se paragonata ai ‘grandi’ falsi profeti contro cui la Chiesa ha combattuto, non merita. Questo poveretto (si fa per dire) con la nostra collaborazione ha fatto un sacco di soldi. Una stima per difetto, senza parlare dei diritti sul film, parla di un guadagno che supera i 250 milioni di euro: mi verrebbe da pensare che unico vero segreto nascosto nel libro sia la rivelazione dell’esistenza, per l’autore, di un solo dio... il dio quattrino. Sono passati 23 anni da quando, sulla scia di uno sceneggiato televisivo ‘Uccelli di rovo’, l’Italia intera disquisiva di morale e del celibato dei preti con una competenza da far impallidire la Santa Sede. Dubitavamo, scandalizzate, dello sbarco sulla luna ma non della veridicità delle scene viste in TV e, innamorate di Richard Chamberlayn nella parte di padre Ralf, ci affrettammo ad acquistare il libro contribuendo, anche allora, ad arricchire ulteriormente McCullough Colleen , autore dello stesso. Oggi, la storia si ripete per il ‘Codice da Vinci’, Luglio/Agosto 2006 32 buttando i soldi per godersi (parola grossa) un film, già definito dalla critica, un ‘flop’ d) Ultimo sassolino nella scarpa: Ho apprezzato l’invito fatto alle ragazze di partecipare alla santa messa o comunque ad entrare nella casa di Dio con abiti consoni al luogo. Avrei tanto più gradito l’iniziativa se fatta dai sacerdoti senza riprendere l’articolo da un quotidiano. Immagino quanto sia difficile esprimere dal pulpito concetti lapalissiani: non ci riusciamo noi genitori con i figli!. Il richiamo all’osservanza di certi principi di galateo e buona educazione può essere fonte di critiche o causa di allontanamento però mi sembra più sbagliato non intervenire affatto. Suggerirei inoltre, per ‘par condicio’, rivolgere lo stesso invito anche al sesso forte: l’uso di calzoncini o altri indumenti, non sempre adeguati ad un luogo sacro, non esalta la virilità ma solo il cattivo gusto. Grazie ancora a tutti voi e a tutti presento le mie scuse per questa, forse, indebita intrusione. Mafalda (by Quino) --- o --Testimonianze Perchè credo nell’Oratorio estivo. E’ il terzo anno che i miei figli frequentano l’Oratorio estivo. E’ certamente un grosso aiuto per la loro gestione dopo il termine della scuola, specialmente se i genitori lavorano tutti e due. Ma credo che ci siano altri motivi, più profondi. Per me l’Oratorio estivo è parte di quella esperienza cristiana che vorrei fargli vivere, trasmettendo valori di fede, di amore per il prossimo, di rispetto reciproco, di osservanza delle regole necessarie per vivere insieme nella comunità e nella società. Ritengo poi che l’Oratorio possa essere una valida esperienza di socializzazione, con i coetanei e con i giovani animatori. Inoltre apprezzo la creatività dell’organizzazione delle attività e il clima sempre frizzante e gioioso. E’ positivo il fatto che gli animatori, per lo più molto giovani facciano insieme ai bambini un’esperienza impegnativa e di grande 33 Luglio/Agosto 2006 responsabilità e compiano insieme ai ragazzi un cammino di maturazione. Mi sento di ringraziarli di cuore per la loro grande disponibilità e per l’affetto che sanno dimostrare verso tutti i bambini. La mia gioia è vedere che i ragazzi, nonostante tornino a casa molto stanchi, vogliano subito raccontare “il film” della loro giornata all’Oratorio. Grazie a tutto lo staff dei Padri di San Pier Giuliano Eymard. Mamma ??? --- o --L’esperienza dei miei figli all’Oratorio Estivo Questo è il primo anno che i miei figli partecipano all’Oratorio Estivo. lo sapevo che era un bel posto dove i bambini si divertivano molto, ma sinceramente non sapevo fosse così ben organizzato. Trovo che, oltre agli indispensabili e formativi momenti di preghiera ed ai necessari momenti di svago, sia stata una bellissima idea l’organizzazione dei laboratori: i miei figli hanno scelto, oltre al loro sport preferito, la pittura dove, con la guida del bravissimo P. Giuseppe, hanno imparato diverse tecniche di disegno ed hanno così potuto migliorare le loro capacità. Hanno potuto fare nuove amicizie e rafforzare quelle già presenti; hanno anche potuto conoscere meglio l’instancabile P. Mario che riesce amorevolmente a far rispettare le giuste regole del “vivere insieme”. lo trovo che l’Oratorio Estivo sia un’esperienza che fa crescere, fa imparare ai ragazzi a rispettarsi a vicenda, nonostante la diversità di età e di opinioni, ad aiutarsi e a non cercare sempre la competizione. I miei figli sono stati molto felici di questa esperienza infatti tutti i giorni erano allegri e sereni: appena arrivavano a casa raccontavano la loro giornata e poi fino a sera continuavano a cantare e a ballare le canzoni imparate all’Oratorio (canzoni belle, ma soprattutto istruttive per i nostri ragazzi, poiché insegnano come Dio sia sempre accanto a noi). Noi siamo rimasti veramente entusiasti dell’O. E.: - io e mio marito per la gioia e la serenità che abbiamo notato nei nostri figli; - i nostri figli perché hanno già affermato che non si perderanno l’O. E. dell’anno prossimo; mia figlia ha addirittura detto che quando avrà l’età giusta farà l’animatrice. . . Credo che sia un segno di come tutti, in questo O.E., abbiano lavorato Luglio/Agosto 2006 34 bene. Ora concludo ringraziando tutti i nostri preti e gli animatori che sono stati, in queste settimane, importanti punti di riferimento per i nostri figli. Mamma Silvia --- o --“Si fa per dire” Oratorio estivo 2006 Sono Emanuele, un animatore della squadra dei blu, una delle 4 squadre del nostro Oratorio estivo. Fare l’animatore è molto stancante, ma anche molto gratificante; infatti è bello sentirsi importanti per i bambini e vedere che, grazie anche al tuo lavoro, si divertono. Penso che un ragazzo per fare bene l’animatore debba avere una grande volontà ed un grande amore nei confronti dei più piccoli. Io sono contento di svolgere questo servizio perchè so che è molto importante e anche perchè mi sento in dovere di farlo, in quanto anch’io sono stato “animato” e ho avuto la possibilità e la gioia di vivere l’Oratorio estivo negli anni passati. “Non si fa per dire”, ma spero di vivere questa esperienza anche il prossimo anno con lo stesso entusiasmo e con la consapevolezza che i miei piccoli amici cresceranno e, se io avrò trasmesso “amore”, anche loro continueranno questa catena straordinaria ed estremamente dura da spezzare. Questo amore che ci dona prima di tutto Gesù ci porta ad impegnarci per renderli felici e non ci pesa perchè animare è bello e ci diverte molto. Emanuele 35 Luglio/Agosto 2006 Suggerimenti di letture per l’estate Carlo Maria Martini, Non sprecate parole. Esercizi spirituali con il Padre nostro Portalupi, Casale Monferrato 2006 Luigi Serenthà, Il regno di Dio è qui. Il Discorso della montagna. Ancora, Milano 2006 Virginio Colmegna - Silvia Landra, Cristiano di parola. L’amabile follia della carità - ITL, Milano 2005 Giancarlo Bregantin, Vivente è la nostra speranza. Riflessioni sulla prima Lettera di Pietro - Elledici, Torino 2006 Joseph Ratzinger, Chi ci aiuta a vivere? Su Dio e l’uomo Books ed. Querniana Andrea Tornielli, Processo al codice Da Vinci Gribaudi, Milano 2006 Incontri, ritiri, convegni... Monastero di Bose: lunedì 10 - sabato 15 luglio Esodo, Daniel Attinger lunedì 17 - sabato 22 luglio Gli evangeli dell’infanzia di Gesù, Giancarlo Bruni lunedì 24 - sabato 29 luglio Gli incontri di Gesù attraverso i vangeli, Luciano Manicardi lunedì 31 luglio - sabato 5 agosto Atti degli apostoli, Luciano Manicardi lunedì 7 - sabato 12 agosto Gli addii di Gesù nel IV evangelo: Gv 13-17, Enzo Bianchi lunedì 14 - sabato 19 agosto Lettere di Giovanni, Enzo Bianchi lunedì 21 - sabato 26 agosto (corso per giovani, 19-27 anni) La speranza di un mondo salvato: conversione e azione quotidiana L. Manicardi, R.Mancini Luglio/Agosto 2006 36 Eremo di Camaldoli: dal 9 al 15 luglio CORSO DI MEDITAZIONI SPIRITUALI “Le stazioni della libertà” (D. Bonhoeffer) don Paolo Giannoni, oblato camaldolese dal 16 al 22 luglio XLI SETTIMANA LITURGICO - PASTORALE Come celebrare l’Eucaristia? Le risposte dal Concilio al Sinodo A. Grillo; R. De Zan; G. Cavagnoli; E. Mazza; G. Pasini; E. Costa dal 23 al 28 luglio XXV SETTIMANA BIBLICA “Il teatro del cuore e il meglio per l’uomo” - Il Libro di Qohèlet, una grazia per il nostro tempo, don Roberto Vignolo, docente di Scrittura alla Facoltà Teologica dell’Italia Sett. dal 29 luglio al 4 agosto SETTIMANA DI RIFLESSIONE SU TEMATICHE ANTROPOLOGICHE ATTUALI Come ci cambia il lavoro che cambia. Piste di intercettazione di radicali mutamenti Relatori: R. Virgili, U. Cortoni, M. Colombi, D. Della Valle dal 13 al 23 agosto GIORNATE DI INCONTRO E RIFLESSIONE PER FAMIGLIE “Venite, benedetti del Padre mio” (Mt 25,34b). Percorso biblico-sapienziale per gruppi familiari sul tema della benedizione!!! Relatori: i monaci di Camaldoli Cittadella di Assisi: dal 20 al 25 agosto 64° CORSO INTERNAZIONALE DI STUDI CRISTIANI Senza i sandali dell’identità? “...non c’è più né giudeo, né greco, né schiavo, né libero, né uomo, né donna... “ (GaI 3, 28-29) Relatori: E. Borgna, S. Givone, R. La Valle, N. Benali, K. Komla-Ebri, R. Gibellini, R. Panikkar, C. Augias, G. Piana, E. Bianchi, L. Sebastia-ni, T. Dell’Olio, R. Virgili. 37 Luglio/Agosto 2006 di Giulio Ceragioli RICARICARE LE PILE L’annata calcistica dell’OSPG è iniziata alla fine del mese di settembre 2005 e si è conclusa alla fine dello scorso mese di giugno con le finali del torneo “4 calci alle zanzare”, che ha vista la partecipazione della pressochè totalità dei tesserati di età idonea. Dopo un’attività durata nove mesi, le vacanze estive giungono a proposito per ricaricare non solo i giocatori na anche dirigenti e allenatori. Per tutte le squadre è indispensabile riprendere a giocare il prossimo campionato con rinnovata lena. Questa stagione, povera sotto l’aspetto dei risultati, difficile per le numerose pause (neve e gelo), con qualche eccesso di nervosismo in alcune formazioni, ha finalmente concesso una grossa soddisfazione: alla squadra degli OPEN ECCELLENZA A 11, è stato assegnato il trofeo Fair-play. Il riconoscimento acquista maggiore significato considerando l’impegnativa lotta per la retrocessione, che si è protratta dall’inizio alla fine del campionato. I ragazzi di MARCATO già negli anni scorsi (allora sotto la guida di ROSSI) avevano ottenuto, oltre a brillanti risultati sportivi, anche importanti riconoscimenti per correttezza e sportività. Questa continuità significa che al di là dei risultati, determinati da svariati fattori, si può mantenere intatto uno spirito agonistico positivo, se si è cresciuti con una giusta visione dello sport. Un’altra buona notizia è il ritorno sulla panchina come dirigenti/allenatori di DAVIDE GALASSI e GIACOMO SCARLATTI. Saranno soprattutto contenti i ragazzi che alcuni anni orsono avevano fatto parte del loro gruppo. Per finire un augurio di buone vacanze e arrivederci a settembre. Luglio/Agosto 2006 38 Per gli iscritti all’Oratorio che hanno ricordato o ricorderanno il loro compleanno in questi mesi estivi, gli Auguri più calorosi, e la nostra preghiera per ringraziare Dio del dono della vita, a: Boni Rolando 3 luglio Guerra Matteo 3 luglio Cestari Matteo 4 luglio Pittelli Maurice 5 luglio Donati Francesca 8 luglio Marcarelli Riccardo 8 luglio Castellaneta Marco 9 luglio Capusoni Mattia 12 luglio Daprà Marco 12 luglio Ferrari Giuseppe 12 luglio Mansi Simone 12 luglio Decorato Federica 13 luglio Aiosa Alberto 15 luglio Bonaccorsi Gaia 16 luglio Giuliano Isaia Maria 16 luglio Lenti Gianfranco 16 luglio Pugliese Martina 16 luglio Minervino Sabrina 23 luglio Ferrara Gaia 25 luglio Vittani Laura 25 luglio Mischi Martina 27 luglio Paiocchi Emanuele 30 luglio Giuliano Ester Angelica 31 luglio 39 Luglio/Agosto 2006 Osella Nicoletta 2 agosto Acerbi Andrea 3 agosto Agnifili Francesco 3 agosto Armelloni Simone 4 agosto Pogliani Giovanni 10 agosto Gambale Mattia 13 agosto Ronchi Marcello 15 agosto Mantegazza Carlo 16 agosto Quitadamo Stefano 16 agosto Valra Giulia 17 agosto Marino Andrea 18 agosto Malinverno Stefano 20 agosto Mainardi Davide 23 agosto Ferrari Monica 26 agosto Motta Andrea 26 agosto Nieto Palomera Gabriel 26 agosto Salvini Giacomo 26 agosto Pescione Luca 28 agosto Luglio/Agosto 2006 40 Come é evidente il tempo estivo delle vacanze sospende anche tante attività della nostra Comunità. Diamo qui solo le date importanti del calendario di luglio e agosto per riprendere poi in settembre il nostro normale cammino pastorale. Calendario di luglio 2 domenica XIII domenica tempo ordinario letture: Sap 1,13-15; 2.23-24; 2Cor 8,7.9.13-15; Mc 5,2143. Diurna Laus:I settimana Oggi: Meeeting Diocesano dei chierichetti presso la cittadina di Rho. Santa Messa del Cardinale alle ore 10,00 al Santuario Madonna delle Lacrime. Oggi: inizio “Vacanze Comunitarie” a Trabucchello per elementari e medie (1° turno 2 - 9 luglio). 6 giovedi ore 20,00 In Oratorio, riprendiamo la buona tradizione della Cena Insieme per i “RIMASTI”. Occorre prenotarsi entro martedi (tel. 02 4566713). 9 domenica XIV domenica tempo ordinario letture: Is 55,10-11; Rm 8,18-23; Mt 13,1-23. Diurna Laus: II settimana Oggi: inizia il 2° turno delle “Vacanze Comunitarie” a Trabucchello per le superiori (2° turno 9 - 16 luglio). 16 domenica XV domenica tempo ordinario letture: Am 7,12-15; Ef 1,6-14; Mc 6,7-13. Diurna Laus: III settimana. 20 giovedi ore 20,00 In Oratorio, cena di amicizia per i “RIMASTI”. 22 sabato Matrimonio di Federico Introvigne e Elena Bianchi. 23 domenica XVI domenica tempo ordinario letture: Ger 23,1-6; Ef 2,13-18; Mc 6,30-34. Diurna Laus: IV settimana 41 Luglio/Agosto 2006 30 domenica XVII domenica tempo ordinario letture: 2Re 4,42-44; Ef 4,1-6; Gv 6,1-15. Diurna Laus: I settimana Calendario di agosto 3 mercoledi Memoria liturgica di S. Pier Giuliano Eymard fondatore dei Padri Sacramentini e Patrono della nostra parrocchia. ore 8,30 e ore 18,00 sante Messe 6 domenica Festa liturgica della Trasfigurazione letture: Dn 7,9-10.13-14; 2Pt 1,16-19; Mc 9,2-10. Diurna Laus: II settimana 13 domenica XIX domenica tempo ordinario letture: 1Re 19,4-8; Ef 4,30-5.2; Gv 6,41-51. Diurna Laus: III settimana 14 lunedi ore 18,00 Messa festiva della Solennità dell’Assunta. 15 martedì Assunzione della Beata Vergine Maria letture: Ap 11,19.12,1-6.10; 1Cor 15,20-26; Lc1,39-56. Diurna Laus: propria Sante Messe: ore 8,15 - 10,00 - 18,30. 20 domenica XX domenica tempo ordinario letture: Pr 9,1-6; Ef 5,15-20; Gv 6,51-58. Diurna Laus: IV settimana 22 martedi Memoria liturgica Beata Vergine Maria Regina 27 domenica XXI domenica tempo ordinario letture: Gs 24,1-2a.15-17.18b; Ef 5,21-32; Gv 6,60-69. Diurna Laus: I settimana Settembre 2 sabato Matrimonio di Dario Besuzzo e Valeria Berno. 3 domenica XXII domenica tempo ordinario letture: Dt 4,1-2-8; Gc 1,17-18.21b.22.27; Mc 7,1-8.1415.21-23 - Diurna Laus: II settimana ore 10,00 S. Messa con rito di accoglienza nuovi battezzandi. Luglio/Agosto 2006 42 I momenti della preghiera nei mesi estivi (luglio, agosto) Ogni giorno feriale mese di luglio - ore 8,15 Recita delle Lodi - ore 8,30 Santa Messa - ore 17,30 Recita del Santo Rosario - ore 18,00 Santa Messa Ogni sabato e vigilia nei mesi di luglio e agosto - ore 17,30 Recita comunitaria Primi Vespri festivi - ore 18,00 Santa Messa prefestiva. Domenica - ore 8.00 Canto delle Lodi - ore 8,15 Santa Messa - ore 10,00 Santa Messa - ore 11,30 Santa Messa (in luglio e agosto viene tolta) - ore 17.00 Esposizione eucaristica per l'adorazione. - ore 18.10 Vespri e benedizione - ore 18,30 Santa Messa AVVISO: - Nel mese di luglio la S. Messa Vespertina feriale e la S. Messa prefestiva saranno celebrate alle ore 18,00. - Nel mese di agosto l’unica S. Messa feriale é alle ore 8,30, quella prefestiva é alle ore 18,00. - Nei mesi di luglio e agosto viene sospesa la S. Messa delle ore 11,30 e pertanto l’orario festivo delle S. Messe sarà il seguente: 8,15 - 10,00 - 18,30. - Nello stesso periodo l’orario per l’Adorazione Eucaristica sarà dalle ora 9,00 alle ore 10,00. 43 Luglio/Agosto 2006 N.B. - Il contributo del mese di giugno é stato di Euro 130,00 Il giornalino viene stampato in n. 450 copie, per la distribuzione in Chiesa la 1° domenica del mese e, n. 40 copie, per la distribuzione in via Gozzoli a domicilio. Parrocchia San Pier Giuliano Eymard Via Valsesia, 96 – 20152 Milano Numeri di telefono utili: Parrocchia 024564649 Parroco (cell.) 3333084072 P. Luigi Tagliaferri (cell.) 3395019541 P. Giuseppe Bortolato (cell.) 3391002578 P. Mario Pesce (cell.) 3398690146 Oratorio 024531559 Abitazione Padri 0247996509 Fax 0248928750 e-mail [email protected] sito WEB www.sanpiergiuliano.org A tutti: auguri di vacanze liete, serene, riposanti e piene d’Amore di Dio e del prossimo! Luglio/Agosto 2006 44