Curriculum breve - Università degli studi di Pavia

Transcript

Curriculum breve - Università degli studi di Pavia
Curriculum vitae del prof. Angelo Groppi
Angelo Groppi è nato a Ponte Nizza (PV) il 07.01.1953.
Ha conseguito la maturità scientifica nell’anno scolastico 1971-1972 e si è laureato il 10.11.1977 con il
massimo dei voti e la lode in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche.
A partire dal 21.11.1977 ha operato (ruolo tecnico-aministrativo) presso l’Istituto di Medicina Legale e delle
Assicurazioni della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Pavia, dapprima come Tecnico Laureato
(sino al 01.07.1979), quindi come Funzionario Tecnico (sino al 27.02.1986) , poi come Coordinatore Tecnico,
per essere infine inquadrato nella fascia delle Elevate Professionalità (EP 4).
Nell’anno accademico 1982-1983 si è iscritto alla Scuola di Specializzazione in Tossicologia Forense Indirizzo Chimico - conseguendo il diploma col massimo dei voti e la lode.
Nell’anno 1989 è stata attribuita al dott. Angelo Groppi, da parte della Facoltà di Medicina e Chirurgia
dell’Università degli Studi di Pavia, la qualifica di Cultore di “Tossicologia Forense” e nell’anno 2005 è stato
altresì nominato Cultore di Medicina Legale partecipando a Commissioni d’esame della materia.
Ha fatto parte del Consiglio Direttivo del Gruppo Tossicologi Forensi della S.I.M.L.A. di cui è socio da oltre
venti anni.
A partire dall’anno 2001 al medesimo è stata attribuita la nomina di “Direttore tecnico del Laboratorio di
Tossicologia Forense” presso il Dipartimento di Medicina Legale e Sanità Pubblica.
Nel giugno 2002 il dott. Groppi è risultato idoneo alla procedura di valutazione comparativa per la copertura di
n. 1 posto di Professore di II Fascia – Settore Scientifico Disciplinare MED /43 – Medicina Legale – presso la
Facoltà di MEDICINA E CHIRURGIA dell’Università degli Studi di Pavia.
A partire dal 1.10.2005 è stato nominato nel ruolo dei professori associati non confermati per il S.S.D.
MED /43 – Medicina Legale – Area 06 – Scienze Mediche. Dal 17.11.2007 è afferito all’allora
Dipartimento di Medicina Legale e Sanità Pubblica “Antonio Fornari” (ora, dopo più variazioni,
Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Sperimentale e Forense – Sezione di Medicina Legale e Scienze
Forensi “Antonio Fornari”).
A decorrere dal 1.10.2008 è stato confermato nel ruolo dei professori associati.
Il prof. Groppi ha partecipato costantemente all’attività del Dipartimento conducendo, quando inquadrato nel
ruolo tecnico ed in via prioritaria, esercitazioni di laboratorio ad alto contenuto tecnico, previamente illustrate
anche sotto il profilo teorico. A partire dall’anno 2005 ha sviluppato attività di docenza, nell’ambito di suo
interesse, nel corso integrato di Medicina Legale, nell’insegnamento di Chimica-Tossicologica Forense – Corso
di laura triennale per tecnico di laboratorio biomedico, in quello di Medicina Legale nel corso di laurea
magistrale in biotecnologie mediche e farmaceutiche, nelle scuole di Specializzazione di Medicina Legale e di
Biochimica Clinica (esami chimico-tossicologici; medicina legale e legislazione farmaceutica), in due master: a)
Valutazione e controllo del
rischio tossicologico da inquinanti ambientali; b) Scienze forensi: approccio
biologico-naturalistico, analitico, interpretativo).
Costante è stato l’impegno nella risoluzione di impegnative tematiche di tossicologia analitica anche attraverso
la messa a punto di metodiche originali così come documentato da oltre 100 pubblicazioni su riviste nazionali
ed internazionali.
Il prof. Groppi ha partecipato a numerosi Congressi e Convegni di interesse per le discipline Medico Legale e
Tossicologico Forense ed ha collaborato alla preparazione di comunicazioni scientifiche tenute in Italia ed
all’estero.
L’attenzione scientifica del prof. Groppi, concretizzatasi nella realizzazione di oltre 100 contributi di
ricerca nel segmento specifico, si è focalizzata sullo studio di singoli casi di avvelenamento letale
sostenuti da farmaci (sotalolo, flurazepam, triazolam, trimebutina, oxatomide), stupefacenti (metadone
in particolare), pesticidi (paraquat), solventi (freon 11), sostanze dello sniffing (idrocarburi volatili
quali propano e n-butano). I decessi sono stati inquadrati tanto sotto il profilo bioanalitico, anche
attraverso studi di distribuzione dei tossici, quanto in relazione alla discussione dei dati ottenuti per
definire criteri chimico-tossicologici di valutazione di siffatti eventi.
L’aspetto analitico, che ha senz’altro privilegiato il controllo di campioni biologici provenienti da
cadavere, si è però rivolto anche alla messa a punto di metodiche indirizzate alla ricerca e al dosaggio
di sostanze farmaceutiche (tiopentale, viloxazina, ornidazolo, colchicina, beta-bloccanti, clotiapina) in
liquidi organici di viventi vuoi per studi di farmacocinetica e di tossicocinetica
vuoi a fine di
monitoraggio terapeutico.
Costante è risultato altresì l’interesse verso la raccolta di dati statistico-epidemiologici in merito ai casi
di intossicazione nel vivente e nel cadavere pervenuti presso il Dipartimento di afferenza. Riguardo
agli avvelenamenti ad esito letale sono state realizzate puntuali elaborazioni dei dati inerenti ai casi
esaminati dal laboratorio di Tossicologia Forense in un arco temporale di circa trenta anni registrando
le variazioni dell’incidenza dei singoli veleni o classi di veleni nella produzione dei decessi osservati.
Grande attenzione è stata, ed è tuttora, riservata a due temi di notevole interesse per la Tossicologia
Forense, vale a dire la ricerca generica dei veleni organici non volatili e l’analisi di sostanze
stupefacenti in liquidi e tessuti biologici. Il primo di questi temi è stato affrontato attraverso la messa a
punto e l’applicazione a campioni reali di metodiche gascromatografiche con rivelazione di massa
operando su sangue cadaverico ed ottenendo risultati soddisfacenti in termini di valenza diagnostica
nei confronti di numerosissimi composti di specifico interesse. Relativamente alle sostanze dell’abuso
vale ricordare l’approntamento di metodi originali di indagine cromatografica di composti
particolarmente
impegnativi
sotto
il
profilo
della
bioanalisi,
(LSD
e
derivati
3,4-
metilendiossiamfetaminici –ecstasy), nonché la preparazione di metodiche atte alla ricerca di oppiacei
ed altri stupefacenti nel capello, matrice che permette il rilievo di tali sostanze anche a distanza di mesi
dal consumo. Da ultimo vale segnalare il sempre vivo interesse manifestato nei confronti dell’analisi
dell’alcol etilico in campioni biologici attraverso: 1) lo studio del campionamento dell’alcol nell’aria
espirata; 2) il confronto tra i valori alcolemici misurati nell’espirato e nel sangue; 3) l’influenza
esercitata dall’abuso di etanolo sulla farmacocinetica dell’eroina in casi letali di narcotismo
endovenoso, 4) il rilievo, con tecnica allo stato ddell’arte (LC-MS/MS) nell’urina, nel sangue/siero,
nei capelli e, più recentemente, anche nel meconio, in resti fetali e nelle unghie di metaboliti coniugati
del composto (l’etilglucuronato e l’etilsolfato) capaci di fornire informazioni decisive sull’avvenuto
consumo di etanolo anche quando la molecola immodificata abbia ormai abbandonato l’organismo.
Gli ultimi temi segnalati sono costantemente tenuti in grande considerazione e adeguatamente
sviluppati avuto riguardo alla loro evidente valenza diagnostica tanto nell’immediato che in nuove
future evenienze che si porranno all’attenzione del Tossicologo Forense.