Internet_Social-Network_13nov2014

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Internet_Social-Network_13nov2014
Modulo “Relazione con l’esterno” della Scuola per Genitori 2014-2015
I LINGUAGGI DELLA TV, DI INTERNET, DEI SOCIAL NETWORK: SIAMO VERAMENTE
CONSAPEVOLI DEI RISCHI CHE POSSONO CORRERE I NOSTRI RAGAZZI ?
13 novembre 2014 – Centro Civico “N. Tommasoli”
Relatori:
dr. Tommaso PALUMBO, Dirigente del Compartimento di Polizia Postale e Telecomunicazioni per il
Veneto
dr. Gianluca GODINO, psicoterapeuta
165 persone, in un Tommasoli gremito, per affrontare ed ascoltare un tema tanto vicino a noi e
ai nostri ragazzi, come il mondo del web. Una ragnatela (questa è la traduzione letterale della
parola inglese), che può offrire grandi opportunità e grandi vantaggi, ma al tempo stesso può
nascondere pericoli insidiosi e dai risvolti drammaticamente attuali per i nostri ragazzi.
Il comandante Palumbo ha illustrato la situazione attuale dei reati di tipo telematico,
sottolineando che ogni nostra informazione posta sul web diventa per definizione pubblica e non
più circoscrivibile. Considerando che in pochi istanti quell’informazione (una chat, una foto, un
video, …) può diventare oggetto di visione da parte di migliaia di persone e tenuto presente che
– anche nei rari casi in cui si arriva a cancellare il documento dal server che lo ha pubblicato, è
da ritenersi pura utopia quella di sperare di averne bloccato la diffusione, il primo e più
concreto suggerimento è quello di evitare di pubblicare dati o immagini che possano in
qualunque modo essere usati a nostro danno. Usciamo da questa sindrome di scambiarci i selfie
con i nostri migliori amici o peggio immagini dei nostri figli o comunque di minori. Innanzitutto
perché non è affatto garantito che quelli che sono i nostri amici di oggi, non saranno i nostri
nemici di domani ed in secondo luogo perché un dato o un’immagine pubblicata al di fuori del
suo contesto può assumere un effetto diametralmente opposto (è come prendere l’immagine di
una persona che magari si è mascherata e truccata durante il carnevale ed esporla in tutt’altro
periodo e circostanza: è evidente che può indurre a deduzioni errate).
Come ci ha ben illustrato il comandante Palumbo, l’utilizzo del cellulare induce – molto più che
in passato – ad atteggiamenti sessualmente determinati e al rischio quindi che circolino immagini
che danno di noi un’idea diversa da quella reale.
Non illudiamoci di salvare i nostri figli, solo perché gli abbiamo preso un cellulare, ma non gli
abbiamo preso la connessione dati e solo quella voce. Raggiungerà l’abitazione dell’amico e la
prima cosa che farà, sarà farsi dare la password del suo wi-fi; ci siamo preoccupati per anni di
difenderci dal computer e non stiamo invece tirando su le stesse difese verso uno strumento
come il cellulare, che ha le stesse, se non più, funzionalità. E guarda caso comincia a circolare
nelle mani dei nostri figli ad un’età sempre più giovane (siamo arrivati a casi di bambini di 6
anni).
Non dimentichiamo che le informazioni postate non saranno più “private”, non potremo più
sottrarle al pubblico dominio proprio perché non ci sono i mezzi per garantire che nessuno, oltre
ad averlo visionato, si sia scaricato il file e ce l’abbia sul proprio PC o sulla propria chiavetta
USB. In quieta non poco che – a pubblicare foto in posizioni ammiccanti, quando non
propriamente erotiche – siano i grandi, prima ancora dei giovani. Come abbiamo detto più volte,
essi ci guardano; se adottiamo comportamenti equivoci quando non apertamente conturbanti,
essi molto probabilmente si sentiranno autorizzati a fare altrettanto.
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Parola poi al dott. Godino, che ci ha invece elencato i rischi, i fattori e le trappole di internet.
Egli ha provato ad indicare alcuni comportamenti attesi di fronte all’uso della rete, come per es.
non stare collegati ad Internet per più di un’ora al giorno (praticamente impossibile per molti di
noi, ormai vittime di questa rete) oppure interrompere ogni 20 minuti di navigazione per
prenderci 10 minuti a fare e pensare ad altro oppure fare sport e stare all’aria aperta.
Le conseguenze del navigare in Internet hanno assunto ormai toni molto evidenti e si riflettono
nella nostra vita sociale (non si fa più sport, non si socializza, addirittura si mettono in
discussione i bisogni primari (come mangiare per es.). Dalla Corea del Sud sono arrivate notizie
drammatiche di morti legate al totale disinteresse per i bisogni primari pur di stare su Internet;
tra le patologie più diffuse vi è la Videosexual addiction (legata alla sindrome di assistere a
scene di stampo sessuale) oppure il Net Gaming o Net Compulsion (vizio di giocare ai videogiochi
on line) oppure la Overload information Addiction (ossia l’overdose di acquisizione di
informazioni) ed infine il Muds Addiction (dipendenza da videogiochi). In tutti questi casi, si
assiste ad una serie di conseguenze facilmente prevedibili, come persone in arretrato di sonno
avendo passato molte ore notturne davanti al computer oppure irascibilità elevata. Il dott.
Godino ci ha invitati a preoccuparci nel momento in cui la lontananza da internet dovesse
scatenare forme di aggressività in quanto questo caso denota una particolare dipendenza dallo
strumento.
Internet da sicuramente grosse gratificazioni a particolari esigenze come:
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Il piacere di parlare ad un gruppo senza dover subire critiche;
-
Il piacere di far parte di un gruppo (anche se virtuale);
-
Il potere di dire cose che probabilmente de visu non si avrebbe mai il coraggio di
esprimere.
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Il piacere di avere tanti “mi piace”.
Sempre il dott. Godino ci ha invitato tuttavia a diffidare di alcuni comportamenti (per es. si è
scoperto che nel 60% dei casi, la gente mette “mi piace” praticamente a caso) e ad analizzare
con molta attenzione ed autocritica certi commenti che spesso sono il risultato di automatismi
della rete o nascondono il reale parere delle persone. Infine, si è aperto il dibattito dove,
ancora una volta, è emerso il messaggio che, possiamo avere tutti i controlli tecnologici che
desideriamo, ma la vera chiave di volta è stabilire con i ragazzi un legame di apertura e di
empatia che li porti a confidarsi con noi a fronte di casi che appaiono di primo acchito come
normali contatti sul web, ma che spesso nascondono una controparte diversa da quella che
appare e spesso fini davvero imprevedibili inizialmente. Far sì che anche i genitori facciano
squadra per poter affrontare compatti i rischi legati all’uso di internet da parte dei figli non è
facile, ma è l’unica maniera per organizzare manovre comuni circa il comportamento da
indicare ai figli o per anticipare situazioni che possono col tempo degenerare.
“Grazie” davvero ai due relatori per le testimonianze che ci hanno portato e per i suggerimenti
forniti circa un corretto controllo dell’uso che i nostri ragazzi fanno di questo prezioso,
insostituibile e velenoso strumento e “grazie” a tutti coloro che sono intervenuti
A presto.
Associazione PROSPETTIVA FAMIGLIA
Il Presidente
dott. Paolo STEFANO
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