Fagagna in Comune12 (1)
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Fagagna in Comune12 (1)
Periodico del Comune di Fagagna - Reg. Tribunale di Udine n. 19/10 del 20.07.2010, Direttore responsabile Chiara Pippo, Coordinamento editoriale Daniele Chiarvesio con Anna Zannier, Stampato da Litostil - via Pilacorte, 2 - Z.I. - Fagagna (UD) Dicembre 2016 Un paese che cammina! Fagagna e le attività podistiche. Una inclinazione naturale, facilitata dal paesaggio, tra zone pianeggianti e colline, valorizzata in tantissimi progetti realizzati sul territorio e proposti anche dall’amministrazione comunale. Eccone alcuni, per tutte le età, in equilibrio perfetto fra socialità, salute e rispetto ambientale. Dall’amministrazione comunale i migliori auguri di buone feste e di un felice 2017 a tutta la comunità Pedibus, bimbi a scuola a piedi Il Pedibus continua, e con una buona partecipazione degli alunni della scuola primaria D. Savio. Quest’anno si è anche dato seguito all’iniziativa “Tutti a pedibus”, che vede coinvolti, ogni ultimo giovedì del mese, i bambini che usufruiscono dello scuolabus e che scendono in piazza, proseguendo a scuola a piedi. Di solito, un gruppo di circa 10 bambini parte accompagnato da volontari dal Municipio mentre un altro, di 12 bambini, parte dal Parco del Sole. L’idea è promossa dagli assessorati all’istruzione e all’ambiente, con il benestare della scuola, ed è volta a favorire la socialità dei bambini oltre che la mobilità sostenibile. nostro territorio, rivolgendosi a persone di tutte le età». In media partecipano in una cinquantina e vengono proposte per due volte al mese, con la guida dei volontari Alessandro Pittiani, Silvano Modesti e Nadia De Cecco. Sono passeggiate di gruppo di circa 2-3 chilometri, con andatura moderata e scegliendo un percorso accessibile (strada asfaltata o sterrata), precedute da una breve sessione di esercizi di mobilità e flessibilità articolare. Ci sono sempre anche delle brevi soste in punti di interesse storico, artistico o naturalistico. Passeggiamo insieme Collinbici A partire dalla scorsa primavera l’assessorato alle politiche sociali ha deciso di aderire al progetto “Passeggiamo insieme”, promosso dal cardiologo dell’ospedale di San Daniele Luciano Mos e realizzato in vari comuni del collinare. «E’ una bella iniziativa – commenta l’assessore Martina Dreossi - volta a incentivare uno stile di vita sano e al contempo a valorizzare il È un progetto del Comune di Fagagna, capofila, con partner i Comuni di Moruzzo e Colloredo di Monte Albano. Approvato dalla Regione con una forte riduzione contributiva è ora in fase di realizzazione e mantiene comunque il suo spirito, quale percorso collinare turistico-informativo ideale per le famiglie e i più piccoli. Il percorso è stato tracciato dai tre Comu- ni in collaborazione con “Gruppo territorio” di Fagagna, “Mari Tiere” di Colloredo e “Gruppo sentieri” di Moruzzo. Saranno stampate 10mila cartine bilingui e libretti e sarà posizionata la cartellonistica. Si chiamerà “Collinbici” e l’inaugurazione sarà la prossima primavera. Indicativamente si potrà partire dalle tre piazze con un itinerario semplice e intuitivo, ma molto caratteristico, perfetto per valorizzare il nostro territorio, tra sterrate, punti panoramici e storici e ambiente. Sarà collegato con l’ippovia verso Pagnacco e Colloredo e sarà segnalata la prosecuzione della futura ciclabile verso San Daniele: sarà dunque ideale collegamento tra l’est e l’ovest della fascia morenica. Collinbici è stato anche un corso di formazione turistica di 50 ore, per chi opera già nel settore e giovani “aspiranti”: si è appena concluso a Fagagna, con grande successo e partecipazione. 1 Pagina a cura dell’assessore all’ambiente, patrimonio ed energie rinnovabili Teresa Totis AMBIENTE Bambini impegnati per l’ambiente Il 16 maggio scorso i bambini della scuola primaria Noemi Nigris e quelli della 1ªB della scuola secondaria di 1º grado Divisione Julia di Fagagna sono stati premiati all’Auditorium di Pasian di Prato, alla presenza delle autorità comunali e di A&T2000. Il progetto si chiamava “Per l’ambiente… tutti presenti” e vi hanno partecipato molte scuole della regione. I bimbi della Nigris hanno vinto il primo premio, realizzando “L’orto in classe”, utilizzando materiali di recupero, arricchendo il progetto con la creazione del “Calendario stagionale di frutta e verdura” e con il gioco da tavolo ”Il giro dell’orto in 4 stagioni”, lavori di cui è stata apprezza- ta l’elevata qualità realizzativa. Alla classe 1ªB della “Divisione Julia” è andato il terzo premio per aver realizzato un giornalino sull’orto (“Prima Biorto”), arricchendolo di interviste, disegni e un cruciverba. E’ stato Ambarabà… ricìcloclò! grazie al riciclo ritorna nuovamente acciaio, per rinascere sotto nuove forme. I ragazzi, componendo una filastrocca illustrata, a colpi di metrica, ne hanno raccontato l’avventura. Queste composizioni sono state poi riproposte dall’illustratore Enrico Macchiavello e le sue tavole hanno fatto il giro per l’Italia e sono arrivate anche nella mostra allestita nella Biblioteca comunale di Fagagna. Qualche dato sugli straordinari risultati ottenuti dal Consorzio Ricrea con l’aiuto di tutti noi: solo nell’ultimo anno, delle 473.840 tonnellate di imballaggi di acciaio immesse al consumo, pari al peso della struttura in ferro di 64 Tour Eiffel, grazie al comportamento virtuoso dei cittadini che hanno fatto bene la Il progetto educativo, promosso da Ricrea (Consorzio Nazionale Riciclo e Riuso Imballaggi in acciaio) e realizzato dalla rivista Andersen, ha visto lo scorso anno scolastico coinvolti circa 4000 studenti di tutta Italia. E tra le 6 scuole vincitrici, ha premiato la 3ªB (ora 4ªB) della scuola primaria D. Savio di Fagagna. Il progetto è promosso per insegnare alle nuove generazioni quanto sia importante per il futuro la raccolta differenziata: l’acciaio recuperato dagli imballaggi, come scatolette, barattoli, bombolette, tappi corona, ecc, premiato l’impegno, il coinvolgimento e l’entusiasmo dimostrato dagli studenti e dagli insegnanti, la creatività e la costanza nella realizzazione dei lavori. raccolta differenziata, Ricrea ne ha raccolte 410.085 tonnellate, pari al peso di 5.118 locomotive, e ne ha avviate al riciclo 347.687 tonnellate, pari al peso di 4 copie del Golden Gate, il celebre ponte di San Francisco. Questo progetto è stato la dimostrazione, tra l’altro di quanto le giovani generazioni siano informate e attive sui temi del recupero e del rispetto per l’ambiente. Da Heves (Ungheria): “Abbiamo bisogno di energia” In agosto ho partecipato, in rappresentanza del nostro Comune e accompagnata dall’assessore Carlo Quagliaro, a un convegno sull’energia a Heves, comune con cui Fagagna ha stretto un patto di amicizia nell’agosto 2015. C’erano anche un comune della Slovacchia, uno della Polonia e uno della Romania e tutti hanno presentato, noi compresi, progetti ed esperienze nell’ottica del risparmio energetico e nell’uso di energie rinnovabili, nel rispetto della natura e dell’ambiente. Ho esposto quanto il Comune ha realizzato per la produzione di energia attraverso fonti rinnovabili, con la realizzazione di impianti fo- 2 tovoltaici, con la sostituzione delle caldaie degli edifici comunali con quelle ad alto rendimento funzionanti a gas naturale, con la sostituzione di tutti i serramenti di tipologia obsoleta delle scuole del capoluogo, con la sostituzione , in lunghi di tratti di illuminazione pubblica, di lampade a sodio ad alta pressione, dando un’ottima impressione per la molteplicità dei progetti attuati. Alla fine del convegno è intervenuto il ministro ungherese allo sviluppo e alle politiche climatiche. È stata una importante esperienza di condivisione di obiettivi comuni, relativamente al tema del rispetto ambientale, in linea con un mondo futuro più attento alla sostenibilità ambientale e a politiche attente agli effetti dei cambiamenti climatici. A cura di Teresa Totis Progetto “Pannolini lavabili” L’anno prossimo anche Fagagna aderirà al progetto “Pannolini lavabili”, per i genitori che desiderano abbracciare uno stile di vita più sostenibile e rispettoso dei propri figli e dell’ambiente. Abbiamo fatto una valutazione di carattere ambientale, poiché la diffusione dell’uso dei pannolini lavabili condurrebbe ad una notevole riduzione di rifiuti non riciclabili, con ripercussioni economicamente positive anche per tutta la cittadinanza, e per un indiscutibile vantaggio economico per le famiglie con bambini piccoli. Il Comune ha deciso quindi di supportare le famiglie che decidono di utilizzare i pannolini lavabili sostenendo una parte della spesa. Verrà organizzata una campagna informativa sull’uso degli stessi e sui contributi comunali per il loro acquisto. “Giornata ecologica”: ringraziamento Il 22 ottobre ha avuto luogo la 7^ giornata ecologica. Colgo l’occasione per ringraziare i volontari che vi hanno partecipato e il gruppo di volontari di “Fare bello il paese” che settimanalmente si muove sul nostro territorio per raccogliere i rifiuti abbandonati. Se il nostro paese è più pulito ed ordinato, lo dobbiamo anche al loro costante e generoso impegno. Raccolta rifiuti nei cimiteri del Comune A partire dal mese di gennaio 2017 la raccolta dei rifiuti cimiteriali si suddividerà in “Verde cimiteriale” e “Secco residuo”. Nei cimiteri verranno predisposti gli appositi contenitori che tutta la cittadinanza è invitata a utilizzare correttamente. Un piano partecipato A cura dell’assessore all’edilizia privata e urbanistica Domenico Bulfone (con il contributo dell’arch. Taverna) Si sono conclusi a ottobre, con i tavoli tematici, gli incontri partecipativi nel territorio finalizzati alla raccolta di indicazioni e suggerimenti per la costruzione del nuovo Piano regolatore generale. Il processo partecipativo proposto, che ha accompagnato il PRGC fin dall’inizio, organizzato su base territoriale, è stato strutturato in diversi momenti ed attività interconnessi per favorire l’inclusione e l’interazione di diversi soggetti nel processo di elaborazione dello strumento urbanistico. Infatti, è stato elaborato un programma integrato di partecipazione pubblica in modo da dare voce a tutta la cittadinanza: una prima fase di ascolto attivo di tutti coloro che abitano a Fagagna attraverso le camminate sul territorio, le attività con le scuole medie, il laboratorio progettuale e quindi una seconda fase, attuata attraverso tavoli tematici più ristretti, con coloro che lavorano sul territorio: gli operatori economici e i professionisti che utilizzeranno concretamente il nuovo Prgc. Alle diverse fasi del processo partecipativo hanno partecipato numerosi cittadini e tecnici che hanno indicato ipotesi di miglioramento e nuove proposte. Complessivamente è stata raccolta di una grande quantità di materiale e di idee, riportati all’interno dei report disponibili on-line sul sito del Comune. Molto spesso, avendo origini e finalità diverse, questi contributi sono attinenti ad argomenti e problematiche molto differenti, alcune delle quali hanno scarsa attinenza con le azioni di un Piano Regolatore. Questo, tuttavia, non è un fatto negativo: la partecipazione, oltre ad essere uno strumento di democrazia e di trasparenza politica e un metodo per arrivare a soluzioni migliori in sintonia con i bisogni di tutti, è anche uno strumento che permette di capire il quadro complesso della realtà locale. Questa complessità contiene molteplici interessi su molteplici argomenti, anche in contrasto tra loro, che esistono all’interno di ogni comunità. Quindi il percorso partecipativo ha rappresentato per l’Amministrazione un momento di ascolto della comunità locale e di raccolta di tutte le sue necessità anche se non legate al nuovo Prgc. Questo strumento consentirà di individuare, con la massima trasparenza e tracciabilità, le proposte con cui sarà definita una mappatura delle esigenze del territorio. Contemporaneamente al percorso partecipato, l’equipe dei progettisti incaricati per la redazione del nuovo piano ha lavorato al quadro conoscitivo del territorio dal punto di vista delle esigenze legate al “vivere a Fagagna”: il fabbisogno abitativo, il patrimonio storico-architettonico esistente, le risorse ambientali, la tutela delle valenze paesaggistiche, la mobilità sostenibile e sicura. Inoltre sono state individuate e analizzate le richieste di modifica di singole zone da parte dei cittadini pervenute all’ufficio tecnico in 10 anni. Alla fine di tutto questo processo, che si è rilevato un lungo e complesso lavoro, l’obiettivo del nuovo Piano sarà quello di programmare uno sviluppo equilibrato e di qualità, semplificare e rendere più flessibile il Piano in modo da poter rispondere, in tempi brevi, alle sempre nuove esigenze delle famiglie e delle attività economiche, nonché garantire la tutela dell’ambiente con linee guida di salvaguardia del pae saggio. Il nuovo PRGC sarà quindi costituito, grazie all’analisi dei professionisti e alla partecipazione propositiva dei cittadini, dall’insieme delle strategie di sviluppo, espansione, tutela e valorizzazione che interessano la totalità delle risorse di un territorio, che sono costituite, secondo i principi della sostenibilità, dalle risorse ambientali-paesaggistiche, fisiche (patrimonio architettonico, storico viabilità), ma anche dalle risorse economiche (attività commerciali, turistiche, industrialiartigianali e agricole) e sociali (patrimonio legato alla storia, alle tradizioni, il “genius loci” del territorio). Tali strategie saranno accompagnate da una valutazione delle ricadute delle scelte pianificatorie sull’ambiente, inteso come patrimonio complesso delle risorse territoriali ambientali-sociali e economiche, che avrà come finalità garantire la sostenibilità delle azioni di piano, ovvero la conservazione o il miglioramento delle stesse risorse. TERRITORIO Brevi d’ambiente Le camminate sul territorio con i cittadini 3 TERRITORIO Lavori pubblici: interventi realizzati, per immagini Parcheggio via Salizzada (prima) Park via Salizzada accanto chiesa e tennis Marciapiede in ciottoli via della Pieve Parcheggio Pieve (prima) Park vicino cimitero Fagagna Altra vista Park (fondi propri 100.000 euro) Fotovoltaico sul tetto di Cjase Cocèl Completamento ingresso fabbricato Ciase Cocèl con operai Spogliatoi campo giochi Madrisio con fotovoltaico a servizio scuola infanzia (contributo Provincia e fondi propri 300.000 euro) Regimazione idraulica Ruat, fianco via Udine (fondi Protezione civile 100.000 con altri interventi minori) Altra vista intervento Ruat Altra vista spogliatoi I nuovi giochi al Cjastenâr Quest’anno il Comune ha destinato circa 30 mila euro all’acquisto di nuovi giochi, più funzionali e adatti, come l’altalena a cesta, anche ai bambini con disabilità. Al momento si sta predisponendo l’acquisto di nuovi giochi anche per la scuola ma- terna di Ciconicco e per la zona adiacente tra la mensa e la palestra a Ciconicco, nonché la sostituzione di alcuni giochi rovinati presso il parco giochi di Madrisio, con un impegno di 20 mila euro. Fagagna sotto la lente dell’Università di Udine Il 24 ottobre il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità una convenzione quadro tra l’Università degli Studi di Udine e il Comune di Fagagna. Il documento è promosso per attuare progetti, studi, indagini per la conservazione, la valorizzazione del patrimonio naturale e semi-naturale del nostro Comune. Sa- 4 ranno avviate iniziative tecnico-scientifiche, volte soprattutto alla valorizzazione dell’Oasi dei Quadris, che avranno carattere di ricerca, didattica e divulgazione, con l’obiettivo di coinvolgere le scuole del comune, ma anche giovani studenti universitari. È già stata avviata la collaborazione con Stefano Filacorda dell’U- niversità per sviluppare un progetto di ricerca con il Konrad Lorenz Institute di Grunau. In questa occasione è stata valutata la possibilità di disporre, tramite l’Università, di radio satellitari per seguire le cicogne e gli ibis nei loro spostamenti migratori. A cura di Teresa Totis Il 30 settembre il Comune ha depositato in Regione il progetto ”La macchina del tempo” nell’ambito del Programma di Cooperazione Interreg Italia Slovenia 20142020, finanziato dal Fondo Europeo per lo sviluppo regionale, per la valorizzazione delle oasi faunistiche lacustri, zone umide e villaggi palafitticoli” con capofila la Co- munità collinare del Friuli, come partner il Comune di Staranzano, di Cavallino Tre Porti (Veneto) e altrettanti partner sloveni. Gli obiettivi sono la conservazione, la valorizzazione e la promozione congiunta transfrontaliera degli ambiti lacustri e delle zone umide presenti nei territori dei partner, con la finalità di realizzare una sorta di “Macchina del Tempo” che, grazie alla conservazione e osservazione di habitat naturali accanto a specie di animali altrove estinte o molto rare, nonché di importanti ritrovamenti archeologici, consenta di leggere ed interpretare in modo sinergico e originale l’evoluzione di varie componenti ambientali, naturalistiche ed umane dei siti. Le oasi da valorizzare sul territorio collinare sono l’Oasi dei Quadris, il Lago di Ragogna S. Daniele e la Riserva di Cornino. Per tale finalità la nostra Amministrazione intende realizzare alcuni interventi manutentivi all’interno dell’Oasi Naturalistica dei Quadris ed in particolare la manutenzione e il completamento dei percorsi pedonali al fine di rendere detti percorsi completamente fruibili anche a soggetti diversamente abili, per un importo preventivato di 75 mila euro. A fine settembre il nostro Comune ha partecipato, sempre in un’ottica di promozione dell’Oasi dei Quadris, come “partner associato” al progetto Interreg “ProEndem” con la Slovenia, che vede coinvolta l’Università di Lubiana, l’Università degli Studi di Udine, il comune di Cavarzere, gestore del sito Natura 2000 “Palude Marice”. Progetto che vuole creare un punto centrale per l’insegnamento dell’importanza di preservare la biodiversità e incrementare la conservazione e il valore turistico della zona. AMBIENTE, TURISMO, CULTURA A tutta Oasi Fagagna, un turismo possibile nel borgo A cura dell’assessore alla cultura e turismo Carlo Quagliaro Negli ultimi anni l’idea di turismo è notevolmente cambiato, siamo passati dal concetto di mare, monti e città d’arte ad un turismo anche breve, occasionale, da weekend veloce, che favorisce e privilegia la scoperta di luoghi di interesse storico e paesaggistico minori, con la ricerca e la valorizzazione delle peculiarità enogastronomiche presenti sul territorio. È definito turismo esperienziale e questi cambiamenti hanno portato ad un sensibile aumento d’interesse da parte di visitatori verso le zone ricche di storia e tradizioni secolari, di splendide e dolci colline, castelli medioevali e parchi con presenze faunistiche di notevole importanza e rara bellezza. Dovremmo crederci di più, Fagagna ha tutte le caratteristiche per entrare tra la scelta di queste mete, buona è stata l’idea di inserirsi nel circuito de “Borghi più belli d’Italia”, ottimi sono i rapporti con gli altri nove borghi in Friuli Venezia Giulia ed anche le occasioni di visibilità per il nostro borgo non mancano. Su questa linea si inserisce anche la proposta fatta alla regione da parte del Comune di Fagagna di creare una riserva naturale che comprenda tutta la parte umida a nord della fascia morenica fagagnese. Se osserviamo la cartina regionale dal punto di vista naturalistico, possiamo no- tare che le varie riserve regionali si trovano a ridosso dei monti e del mare. Fagagna sarebbe l’unica riserva delle zone umide collinari, in una fascia in cui possiamo ancora trovare gli ambienti naturali lasciati dal ritiro del ghiacciaio tilaventino. Per questo motivo risulterebbe particolarmente interessante. La visibilità è un punto fondamentale, chi arriva a Fagagna per cercare queste esperienze ha la necessità di trovare informazioni, organizzazione e pacchetti di luoghi da visitare pronti. È già da qualche anno che ne parliamo ma al momento questo tipo di organizzazione non siamo stati in grado di crearla, chi arriva in piazza a Fagagna tra sabato e domenica non trova informazione, non viene catturato dalla curiosità, spesso non trova il motivo per fermarsi. Stiamo focalizzandoci sulle priorità, in questo momento è necessario dare l’avvio funzionale e permanente all’ufficio turistico. Tra l’altro da qualche mese ha ricevuto il riconoscimento ufficiale da parte della Regione ed è stato inserito nel circuito degli Uffici Turistici Regionali, è la base obbligatoria da cui partire per organizzare un sistema che permetta a Fagagna di mettersi in linea con gli altri principali borghi della nostra bella regione. 5 Raccontarsi per la prima volta, attorno al tavolo POLITICHE SOCIALI «Certo che mi manca, la mia famiglia. Ma mi mancheranno anche i fagagnesi, quando andrò via da qui». Rafiq ha 28 anni. Faceva il muratore, prima di partire dal Pakistan, per arrivare, a piedi, in Europa, e quindi in Italia e a Fagagna. Ora sta imparando molto in fretta l’italiano, piazzando là volentieri anche un «Cemût?» o un «tu sês dut piel e vuès» imparato «da Liliana», la tutor, spingendo una fetta di torta verso un suo compagno di avventura, giovanissimo e magrolino. Cerca di impegnarsi un po’ in attività di volontariato, oltre che, con gli altri, nei lavori socialmente utili predisposti dal Comune, e da poco ha cominciato ad affiancare gli accompagnatori del Pedibus, il “torpedone” di bimbi che vanno a scuola a piedi. Rafiq è il più chiacchierone - parole loro - degli otto migranti ospitati a Fagagna in un locale di proprietà comunale e seguiti dalla Cooperativa il Mosaico, in attesa che le loro posizioni siano valutate dalla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Gorizia. Otto, oltre ai 25 seguiti dalla Croce Rossa, ospitati all’ex Hotel Roma. Rafiq è stato nominato informalmente, perciò, portavoce di tutti, quando abbiamo “rubato” un’oretta alla lezione di italiano che frequentano continuativamente a Cjase Cocèl con la loro insegnante, Ivana Ongaro. I loro nomi sono Muhammad Rafiq, appunto, poi Zahersha Momand, Thsanul- 6 lah Rahimi, Ali Qasim, Ali Sadaqat, Mortaza Ghullam Rahmani, Ahsanullah Behsoodwal e Ahmed Arfan. Hanno tra i 19 e i 33 anni. All’inizio sono timidi, ma poi, incoraggiati da Ivana, dall’operatore de Il Mosaico, che li segue dall’inizio e li conosce bene, e con l’aiuto prezioso - anche come traduttore per i dialoghi più complessi - del mediatore culturale Masoud Latifi, raccontano con felicità i loro mesi a Fagagna. Felicità, sì, perché assicurano di essere stati accolti bene e, a parte qualche diffidenza iniziale, di avere davvero buoni rapporti con i fagagnesi. «Nel mio paese siamo abituati a salutarci, quando ci incrociamo per strada, che ci conosciamo o no. Così ho cominciato a fare anche qui e adesso mi salutano tutti e si fermano volentieri a parlare con noi», spiega Rafiq. Felice, sì, di aver trovato finalmente, a Fagagna, un po’ di pace. Perché è per questo che, ciascuno con una sua storia speciale, è scappato dal suo Paese, dal Pakistan o Alcuni appunti Da metà ottobre 2015 accogliamo a Fagagna 33 profughi: 8 che vivono in un appartamento di proprietà comunale adiacente al Comune, gestiti dalla cooperativa Mosaico, e 25 che abitano all’ex Hotel Roma, gestiti dalla Croce Rossa. I ragazzi da subito hanno iniziato a seguire il corso di italiano, con un’insegnante fagagnese, a Cjase Cocèl. E da inizio anno sono seguiti da uno straordinario tutor fagagnese - Liliana De Cecco per la realizzazione di lavori socialmente utili sul territorio fagagnese. Sono realizzati in maniera congiunta con la Croce Rossa, a gruppi di 4 o 5 . A maggio è stata realizzata anche una bella partita di pallone tra i ragazzi richiedenti asilo e gli amatori di Fagagna; alcuni di loro hanno partecipato alla realizzazione delle scenografie per il Palio del Borgo Riolo. Ora sono ripartiti i lavori socialmente utili e si stanno organizzando interventi nelle classi delle medie A cura dell’assessore all’istruzione, servizi sociali e sanitari Martina Dreossi dall’Afghanistan, nel loro caso. Paesi che, più sentiamo i loro racconti, più capiamo di conoscere proprio superficialmente. Sono scappati perché avevano paura, per la propria vita e per quella delle proprie famiglie. Perché dovevano «dormire sempre con un occhio aperto». Perché ci sono aree ancora sotto il controllo dei talebani, dove questi hanno più soldi, più mezzi e più armi dell’esercito regolare, e o sei con loro o ti ammazzano o ammazzano la tua famiglia. O scappi. La parte più difficile del viaggio? Per la fatica, la zona montuosa dell’Iran, tutta a piedi e al freddo. Per i controlli, la Bulgaria, dove alcuni di loro sono stati picchiati e pure derubati delle poche cose che avevano con sé. Lo ricordano e sorridono, perché ne hanno viste di peggio, come Rahimi, a cui i talebani hanno ammazzato il padre davanti agli occhi, quando si è rifiutato di seguirli. E perché sono arrivati in Europa, dove hanno potuto appurare che erano vere molte cose che gli raccontavano, oltre alla pace: tipo che «le persone trattano bene gli animali. E le donne fumano». E via ridere di nuovo. È la prima volta che si raccontano, per cui dolore e allegria si danno il turno senza regole. Tutti i ragazzi, nei loro Paesi, hanno la- assieme ai compagni più bravi ai fornelli, i piatti che fanno sentire meno la nostalgia di casa. Piatti che ci piacerebbe assaggiare, gli diciamo, mentre la conversazione vira naturalmente verso ingredienti, spezie, piante e frutti che qui non esistono o non si riescono a trovare. E forse potremo farlo, prima che decidano che ne sarà di loro, in questa Italia in cui «non c’è lavoro». Già. «Perché non aprite un ristorante, afgano o pakistano?». La buttiamo lì chiac- sciato qualche familiare. Qualcuno anche figli, come lo zio (così è stato ribattezzato Arfan il più “vecchio” di loro) che ha lasciato alla nonna una figlia di 9 anni: lui, di anni, ne ha 33 anni, ci avvicina il telefono e ci mostra un video in cui suoi amici vengono picchiati brutalmente per strada. Ci tocca inghiottire e chiudere gli occhi. In Pakistan faceva il pittore e il meccanico di macchine agricole. Oggi, è quello che cucina meglio, a detta di tutti, preparando, chierando, assaggiando la torta preparata da Masoud. Mentre pensiamo insieme a loro alla possibilità di organizzare, intanto, una cena o un aperitivo, aperto a tutti i fagagnesi, per condividere le loro storie tra piatti tipici e ricette. Ché si sa, attorno al tavolo, le storie si raccontano più volentieri e ci si conosce davvero. Chiara Pippo Lavori socialmente utili per i richiedenti asilo A cura di Martina Dreossi le, un momento di crescita della persona. Al progetto cooperano associazioni e gruppi di volontariato del territorio, contribuendo a rendere effettivo il percorso di integrazione. Tra gli interventi– a cui gli ospiti aderiscono su base volontaria – ci sono varie attività di cura e manutenzione del patrimonio pubblico (sfalcio dell’erba e pulizia ramaglie; sistemazione panchine; lavori di manutenzione di edifici comunali, oasi naturalistica, beni artistici, predisposizione per tinteggiature, ecc.); imbiancature, montaggio e smontaggio di mobili e strutture; pulizia piazze e strade; sistemazione delle zone verdi, potatura dei cespugli e degli alberi, sistemazione siepi, ecc. Gli interventi in linea di massima riguardano il Parco Il Comune di Fagagna ha presentato domanda di contributo per consentire che le persone richiedenti asilo accolte nella comunità fagagnese, nel periodo di permanenza e nell’ambito di un apposito progetto, possano svolgere attività e servizi. L’obiettivo è un percorso di integrazione attraverso lo svolgimento di attività a favore della comunità fagagnese, entrando in relazione con le persone, nonché l’apprendimento di un lavoro e delle modalità con cui deve essere eseguito nel rispetto delle norme di sicurezza. Tutto ciò, come ha spiegato il sindaco, anche per evitare che il periodo di accoglienza rappresenti solo uno scorrere del tempo nell’inazione e invece possa trasformarsi, nei limiti del possibi- del Cjastenar, l’Oasi avifaunistica, l’area del Castello, la manutenzione di sentieri e passeggiate verso la collina e la manutenzione di alcuni fabbricati e aree verdi. Le attività sono eseguite con la supervisione del servizio tecnico manutentivo del Comune, a supporto delle squadre di operai dipendenti del Comune stesso o in autonomia, con la presenza di uno o più tutor che, sulla base delle indicazioni dell’Ufficio Tecnico Comunale, organizzano e supervisionano le attività svolte. È prevista la presenza di un mediatore culturale, in modo da favorire la conoscenza reciproca di culture, valori, tradizioni, diritto e sistemi sociali, in una prospettiva di interscambio e di arricchimento reciproco. Ora con sede a Fagagna, per il momento raggruppa sette Comuni Uti, prime funzioni e interventi dell’unione territoriale Collinare A cura del sindaco Daniele Chiarvesio Un anno fa su queste pagine illustravo la situazione della riforma degli Enti Locali, con particolare riguardo alla Comunità Collinare. Il 15 aprile si è dato avvio all’Unione Territoriale Intercomunale (Uti) Collinare, ora con sede a Fagagna e che raggruppa per ora 7 Comuni: Fagagna, Coseano, Flaibano, Maiano, Moruzzo, Rive d’Arcano e Treppo Grande. Sottolineo “per ora”, in quanto l’Uti ha sempre auspicato l’adesione di tutti i Comuni della Comunità Collinare. Il 26 aprile sono stato nominato Presidente. Vicepresidente il Sindaco di Coseano Valerio Del Negro. Non c’è compenso per le cariche. La norma ha subito - e potrebbe subire, anche mentre scriviamo diverse modifiche che da un lato volevano favorire l’ingresso di tutti i Comuni in Uti. Dall’altro, però, l’incertezza della disciplina ha rallentato l’avvio delle funzioni della stessa Uti. Con il nuovo Ente si prevede il passaggio graduale di alcune funzioni dai Comuni alle Uti , mettendo assieme risorse ed energie. Dal 1° luglio sono state avviate alcune funzioni (pianificazione della protezione civile e progettazione europea). La Regione ha messo a disposizione fondi per interventi nei Comuni che avessero deliberato l’ingresso in Uti entro il 15 settembre. L’importo spettante all’Uti Collinare è stato definito in quasi 1 milione. Siccome al 15 settembre non c’è stato ingresso di altri Comuni in Uti, la somma è stata assegnata ai Comuni aderenti. Per Fagagna servirà per lavori di contenimento energetico del Municipio, per 87 mila euro circa, e manutenzione straordinaria dell’illuminazione pubblica per 165 mila. Dal 1° gennaio 2017 saranno avviate in Uti altre funzioni, tra cui il sistema locale dei servizi sociali, la gestione del personale, dei servizi tributari, finanziari e contabili. Sebbene ogni cambiamento porti con sé delle criticità, l’augurio è che il percorso avviato, lavorando assieme, possa contribuire a uno sviluppo ulteriore per le nostre comunità. 7 1976-2016, 40 anni dopo A cura di Elisa Di Bin, consigliere di maggioranza con delega alla Protezione civile PROTEZIONE CIVILE Esattamente 40 anni fa, il Friuli veniva colpito dalla forza indomabile del terremoto. Fu a seguito di quell’evento che nel cuore dei friulani si istituì la Protezione Civile. Precursore nell’individuazione di un sistema strutturato e organizzato di protezione civile fu il FVG, che legiferò nel 1986: ancora oggi la nostra regione è all’avanguardia, di organizzazione invidiata e studiata nel mondo. In occasione di tale ricorrenza, molti sono stati gli eventi in regione, il più importante doveva essere l’esercitazione nazionale programmata dal 12 al 18 settembre, annullata per poter sostenere con tutte le risorse disponibili le popolazioni del centro Italia colpite dal sisma del 24 agosto. Per commemorare la scossa avvenuta in Friuli nel settembre 1976, la Direzione regionale di Protezione Civile ha proposto ai Comuni un’attività esercitativa alternativa a quella nazionale, con la compilazione delle schede di risentimento sismico e la prova di attivazione dei Coc comunali, che si è tenuta esattamente il 15 settembre e alla quale anche noi abbiamo partecipato. L’attività si è svolta simulando un evento sismico con epicentro nel Comune di Clauzetto, magnitudo 6,1. Presso la Sala operativa di Palmanova si è immediatamente costituita l’Unità di Crisi. Ogni Comune di seguito ha attivato il Coc (Centro Operativo Comunale) di tutte le funzioni essenziali per fronteggiare lo stato di emergenza. A Fagagna il Coc è stato costituito dal Sindaco presso la Sala Consiliare e sono intervenuti i responsabili degli uffici comunali e la squadra dei volontari di protezione civile comunale, sono state compilate le schede di risentimento e stabilite le funzioni di ognuno. Tutte le comunicazioni con la Sala Operativa sono avvenute via email e via radio. L’esercitazione si è conclusa alle 13. Hanno partecipato 127 Comuni. Nella settimana in cui si commemorava la scossa del 6 maggio ‘76, invece, all’Istituto comprensivo di Fagagna, è stata effettuata, a sorpresa, un’esercitazione per evento sismico, con l’evacuazione dei ragazzi in un’area di attesa individuata nel piano di emergenza comunale. L’attività si è svolta con la partecipazione dei volontari di Protezione Momenti e iniziative organizzate dalla Protezione civile fagagnese 8 Qui Fidenza Un carissimo saluto a tutta la cittadinanza del comune di Fagagna da parte di Aldo Magnani, cittadino onorario del Comune di Fagagna e amico del nostro territorio dal 1976. Persona operosa e socievole che attraverso il Centro Sportivo Italiano di Fidenza si è distinto nel raccogliere fondi per le nostre popolazioni terremotate. Magnani con l’assessore Quagliaro Civile di Fagagna, dei Radioamatori, dell’ISIS A. Malignani di Udine e della Cri di San Daniele. La mattinata si è conclusa con un momento di riflessione su ciò che è accaduto 40 anni fa, sulla lezione di forza che diedero i friulani e con un minuto di silenzio a ricordo delle 990 vittime dell’Orcolat. La mattina del 24 agosto, giorno in cui alle 3.36 si è risvegliato il terremoto che ha distrutto la vita e le case di molti paesi dell’Italia Centrale, due dei nostri volontari, Pietro e Marco, sono partiti immediatamente con la prima colonna mobile della Protezione Civile del FVG diretta ad Amatrice. Laggiù hanno trovato rabbia e sconforto negli occhi della gente, passato notti al freddo e un paesaggio che non esiste più. Con il loro contributo in pochi giorni è stato costruito il “campo Friuli”, una tendopoli attrezzata ad ospitare e dare da mangiare a 250 persone. Ciò che spinge una persona a diventare volontario è solamente una grande generosità e voglia di mettersi a disposizione per gli altri, senza pretendere nulla in cambio, perchè non c’è nessuna ricompensa se non quella di essere consapevole di aver fatto una buona azione per qualcun altro. A loro, il ringraziamento da parte di tutto il paese per aver rappresentato e materialmente fatto ciò che ognuno di noi avrebbe in cuor proprio desiderato fare. Divertilandia: centro estivo, diffuso e felice! Da almeno 5 anni, per il centro estivo dei nostri bambini e ragazzi, molte associazioni fagagnesi fanno la loro proposta per permettere loro di divertirsi e passare l’estate imparando e crescendo in modo creativo. La presentazione del centro estivo quest’anno è avvenuta al Cjastenâr un sabato pomeriggio di maggio in cui tutte le associazioni hanno organizzato giochi per i bambini. È intervenuta inoltre la proposta della “Cultural summer” della Cooperativa Sprint, che quest’anno ha offerto ai ragazzi un’opportunità unica di conoscere e interagire con ragazzi che venivano da diverse parti del mondo. Molte di queste associazioni sono le stesse che offrono il loro aiuto anche nella realizza- zione del terzo pomeriggio di doposcuola, organizzato dal comitato genitori e gestito sempre da Sprint. Quanto a “Cultural Summer”, è promossa da Aiesec Italia, un’organizzazione internazionale di studenti universitari e neolaureati, nata nel 1948 per permettere ai giovani di realizzare degli scambi internazionali in tutto il mondo, nelle 126 nazioni in cui è presente. Il progetto ha permesso di ospitare per sei settimane tre studenti internazionali a Divertilandia di Fagagna: Edgar Guzman, studente messicano in Ingegneria da Città del Messico, Ada Milaniak, studentessa polacca in lingua inglese proveniente dalla città di Pszczyna, e Vittoria Drozdova, studentessa bielorussa in lingua inglese proveniente da Minsk. I volontari internazionali hanno partecipano alle attività del centro vacanza coinvolgendo tutti i bambini con proposte in lingua inglese, diversificate per fasce d’età, soffermandosi sulle tradizioni del proprio paese e sviluppando anche temi etici come la multiculturalità e la cittadinanza internazionale, l’ambiente e lo sviluppo sostenibile. I volontari ospitati presso la locale struttura ricettiva “Casa Pellis” di Fagagna hanno poi avuto la possibilità di essere accolti anche da alcune famiglie locali e visitare diverse importanti località del territorio regionale. GEMELLAGGI, GIOVANI E ASSOCIAZIONISMO A cura di Martina Dreossi 9 Campo giovani a Mondelange: per un’Europa più unita e più forte PROTEZIONE CIVILE A cura di Teresa Totis Tutto è partito dal patto di amicizia stipulato a ottobre 2015 con Ancy-sur-Moselle, Francia. Il sindaco di Mondelange, paese vicino ad Ancy-sur-Moselle, figlio di migranti veneti trasferiti per lavoro in Francia, circa un anno fa è venuto in visita a Fagagna, dopo aver parlato con un funzionario dell’Ente Friuli nel Mondo, per proporre la condivisione di momenti d’incontro tra le nostre due comunità. E questa primavera ha contattato il nostro sindaco per invitare alcuni giovani di Fagagna a un campo estivo nel suo comune. Abbiamo fin da subito condiviso l’obiettivo di questo incontro e confronto fra giovani di paesi diversi, convinti che così si pongano le basi per costruire un’Europa in cui si sappia convivere e ci si sappia rispettare nelle reciproche diversità, per porre le basi per il superamento di egoismi particolaristici, di muri anche mentali, che ci fanno aver paura del diverso. Al progetto hanno aderito 25 gio- vani fagagnesi, dai 16 ai 17 anni, accompagnati da 6 adulti. Sono stati coinvolti anche 5 ragazzi di Chiampo (Vi), comune gemellato con Mondelange. Siamo partiti in bus alla volta della Francia con grande entusiasmo e siamo stati ospitati in una struttura comunale, costantemente seguiti in tutte le attività (giochi per consentire la reciproca conoscenza sul territorio, attività sportive, visita alla città di Metz, al Centre Pompidou di Metz, alla casa di Robert Schumann, fondatore dell’Europa) da animatori dipendenti comunali. Il sindaco e anche gli assessori ci sono stati costantemente vicini e attenta e generosa è stata l’ospitalità. Per continuare questo percorso intrapreso, sarà nostra intenzione ospitare l’anno prossimo a Fagagna i giovani di Mondelange, Ancy, Chiampo, Murau ed Heves in un incontro internazionale. Anche la nostra giovane concittadina Emma ha partecipato al soggiorno a Mondelange e ha scritto a nome di tutti queste belle parole: «[…] si scopre che capire perfettamente le parole degli altri non è affatto indispensabile: ci si esprime a gesti, magari con poche frasi pronunciate a fatica in francese, inglese, italiano, veneto, friulano e giorno dopo giorno si impara qualcosa di nuovo. Sembra impossibile che nel breve lasso di tempo di una settimana possano nascere amicizie incredibili, vere, proprio perché basate sulla semplice voglia di passare del tempo insieme a divertirsi…. E nella nuova casa nel paese francese esplode giorno dopo giorno una vita ricchissima di emozioni. Nei campi da tennis, da pallavolo e da calcio, nella grande palestra con i quattro tendoni, nella cucina. Abbiamo condiviso tutto, siamo diventati una vera famiglia dove si sta insieme, ci si confronta, si litiga anche ma si ritrova sempre l’armonia. Questo è stato il viaggio a Mondelange. Un’esperienza indimenticabile, che rimarrà per sempre impressa nel nostro cuore, che ci ha insegnato dei valori fondamentali per la vita di ogni giorno: la fratellanza, l’unione, la comprensione, l’indispensabile capacità di rendersi conto della ricchezza che si cela dietro la diversità». A tutte le associazioni! Le associazioni possono comunicare alla mail della biblioteca: [email protected] tutte le proprie iniziative, in modo che possano essere promosse anche tramite i canali comunicativi del Comune. La prossima estate giovani europei a Fagagna A cura di Chiara Pecile, consigliere di maggioranza con delega ai gemellaggi Le relazioni internazionali e la multiculturalità, oltre ad essere uno strumento unico di confronto e interscambio con realtà sociali e culturali diverse, sono anche la chiave del futuro del Comune di Fagagna che, attraverso i gemellaggi, si impegna a promuovere l’amicizia tra i popoli e la creazione di legami tra cittadini di lingue e costumi diversi, soprattutto quelli più giovani. Ed è proprio in questa 10 prospettiva futura che l’amministrazione comunale sta lavorando ad un progetto europeo molto ambizioso, che dovrebbe portare a Fagagna nell’estate 2017 giovani di età compresa fra i 16 e i 18 anni provenienti dalle nostre città ‘gemelle’, ovvero da Murau (Austria), Ancy-sur-Moselle / Mondelange (Francia), Heves (Ungheria) e Chiampo, un piccolo comune italiano della provincia di Vicenza. Secondo le di- sponibilità dimostrate dalle varie amministrazioni straniere, il progetto dovrebbe coinvolgere quasi un centinaio di ragazzi (circa una ventina da ciascun comune) che per una settimana rivivranno a Fagagna quello che era lo storico ‘Giochi Senza Frontiere’ che guardavamo tutti alla Tv. Con il supporto delle associazioni sportive fagagnesi (e non solo), i giovani saranno infatti chiamati a cimentarsi in attività ludico-sportive, volte a favorire la conoscenza reciproca e lo scambio di idee, la solidarietà e la mutua collaborazione, la fratellanza e la condivisione. Per i ragazzi che aderiranno sono previste anche iniziative culturali, per far conoscere il paese, le sue tradizioni e la sua storia. Sono già in calendario alcune visite alle principali attrazioni, oltre che a qualche sito di interesse all’interno della regione, di modo che a 100 anni dalla Grande Guerra questi giovani possano respirare l’aria transfrontaliera che avevano respirato i loro coetanei a quel tempo costretti, purtroppo, a combattersi l’un l’altro. Il comune di Fagagna intende favorire l’incontro e l’interscambio di giovani di culture e lingue diverse, nella prospettiva di una società europea che è ancora in divenire e, grazie anche al contributo e all’impegno di tutti i cittadini e delle associazioni, fondare concretamente la nostra identità di cittadini europei e del mondo attraverso i nostri ragazzi. L’esperienza in Congo di tre ragazzi di Fagagna “Qui non ho bisogno di nulla che io non abbia già” Proprio come mi ha detto Ismael quel giorno di inizio agosto, camminando fra i mercati di Kinshasa: “Aquí nunca pienso en lo que no tengo. Siempre pienso en lo que tengo. Y estoy feliz.” (Qui non penso mai alle cose che non ho, ma penso sempre a quello che ho. E sono felice). Ed è così che mi sono sentita per tutti quei trenta giorni vissuti alla pediatria di Kimbondo, Repubblica Democratica del Congo: felice. Alcuni dicono che la felicità è una scelta, e credo sia vero, ma credo anche che l’ambiente che ti circonda possa in qualche modo influire sul tuo approccio alla vita. L’Africa cura, guarisce anche dalle ferite se la lasci fare, se lasci lontano ogni tua certezza e convinzione, ed ha uno straordinario potere: quello di aprirti gli occhi e farti guardare le cose per ciò che sono. Senza filtri, senza veli tra te e la verità. E spesso la verità che ti getta in faccia non è tra le più rosee. Il primo incontro che fai non appena metti il piede su un suolo nuovo, è quello con il suo odore. L’odore dell’Africa è forte, pungente e, con l’andare dei giorni, finirà per impregnare tutto di te, la tua pelle, i tuoi vestiti, tutto quanto. Non te ne renderai nemmeno conto di averlo così addosso, ma una volta tornata a casa, lo ritroverai lì con te, identico a se stesso, nel momento in cui riaprirai la valigia…e con esso usciranno tutti i tuoi ricordi, tutti insieme… tutti dentro a quell’odore. Così ha inizio tutto. Così ha inizio questo viaggio come volontaria presso la pediatria, ed è un fantastico viaggio, perché vissuto insieme a dei nuovi compagni che non conoscevo prima, e tutto ciò che vivremo, strada facendo, ci unirà al punto da farci diventare amici per sempre. Il sole è già tramontato quando arriviamo all’aeroporto N’djili di Kinshasa. E’ il 18 luglio 2016. La capitale ci accoglie mostrandoci subito quella che è la vita di una tale enorme città, dove la lotta per la sopravvivenza è spietata, e dove ritrovarsi nel caos delle sue strade può trasformarsi in un puro delirio. Soltanto per uscire dal parcheggio dell’aeroporto ci mettiamo due ore: siamo nel bel mezzo di un vero e proprio “imbottigliamento alla congolese” (i congolesi stessi lo chiamano così) di auto e furgoni, tra grida, clacson impazziti e persone che si urlano frasi incomprensibili in lingala dai finestrini. Non voglio pensare a quanto ci metteremo per attraversare tutta la città ed arrivare a Kimbondo, che dista circa una trentina di kilometri da Kinshasa. Ed infatti arriviamo in pediatria dopo altre due ore di viaggio. Percorrendo la strada, perché qui è per strada che la vita vera accade, capiamo subito quale sia il “mood” congolese, questo modo di vivere e andare piano piano, “malembe malembe” dicono loro, e lo ripetono spesso, e come sia inesistente la preoccupazione, tipica dell’occidente, del tempo che scorre. Questo Congo mi piace già! Tutto quello che accade nei giorni successivi al nostro arrivo è un vortice di emozioni e situazioni che non ho mai vissuto prima e dal quale mi lascio travolgere senza opporre la minima resistenza. Bambini dagli occhi grandi e neri, bambini che mi abbracciano e gridano il mio nome, voci che parlano lingala, francese, spagnolo… “Bonjour!” mi dicono le persone che incontro ovunque, accompagnando il loro saluto sempre da un sorriso. Polvere, sabbia, tanta sabbia, sabbia dentro alle scarpe, sabbia dentro i calzini, musica, Waka-Waka, balliamo!...palloncini colorati per i bambini della Neo, disegni e colori con i bambini del Foyer, il mio letto con la zanzariera che scende dal soffitto, la doccia ghiacciata, il bucato steso al sole davanti alla cucina, “C’è l’acqua!!”, facciamo i braccialetti con le ragazze di Casa Betty, il suono del vento fra gli alberi, gli abbracci dati e ricevuti dai miei compagni di viaggio, il camion che un giorno ci ha portati a Kinshasa, posso cantare tutto il giorno!, i dondoli del parco giochi della Neo, gli sguardi che quando si incrociano con il mio si abbassano per timidezza, la dignità e l’infinita umiltà delle donne che camminano dentro ai loro vestiti colorati, con i loro bambini dietro alla schiena, la loro eleganza, che è dentro, e non fuori… il fiume Congo (che di così immensi non ne ho mai visti!), il tramonto sul fiume Congo, le strade straripanti di vita, le innumerevoli contraddizioni che convivono in una realtà così complessa come quella di questo meraviglioso continente, sfruttato e violentato, davanti al quale non puoi rimanere indifferente. Qui posso fermarmi ad ammirare la magia di un tramonto come facevo da bambina, senza fretta. Qui posso essere ciò che sono, e valere per quella che sono. Essere utile così come sono, senza dover per forza dimostrare qualcosa a qualcuno. Sono io, me stessa, e va bene così. L’umanità e la sensibilità sono tutto ciò che basta. E sarebbero tutto ciò che serve. Quando racconti di un viaggio, credo si debba raccontare anche di quello che succede dopo, di quella parte del viaggio di cui nessuno parla mai, che è il ritorno, e che spesso fa male, perché destabilizza, perché come ci ha detto padre Hugo quando ci ha salutati: “Partire è un po’ morire”. Ma questa è la parte del viaggio da dove ha inizio ciò che sei diventata, da qui ha inizio il tuo nuovo io. Tutti i ricordi vivono dentro di te. Sono loro adesso che ti fanno brillare gli occhi; ciò che sei di- 11 11 ventata è il frutto delle emozioni che hai provato e dell’esperienza profonda che hai vissuto. Mi porto dentro i cieli stellati di Kinta, il vivere a contatto con la natura e i suoi ritmi, sì…perché per cinque giorni abbiamo vissuto in una fattoria in aperta savana, a contatto con la gente del villaggio, con la loro vita fatta della cosa più importante, e che il mondo da dove provengo sta perdendo: la semplicità. Ma c’è una cosa che mi porto dentro più di tutto, ed è l’infinita dolcezza dei bambini che ho conosciuto in pediatria. La vita non si è comportata in maniera delicata nei loro confronti, molti di loro portano già i segni profondi di ciò che hanno vissuto, forti e fragili allo stesso tempo. I loro occhi sono riusciti a disarmarmi completamente, la loro prepotente e contagiosa voglia di vivere mi ha fatto rinascere una seconda volta. Occhi vivaci, occhi felici, ma anche occhi malinconici di chi da sempre ha cercato disperatamente un abbraccio, una carezza, un bacio…e ha finalmente potuto realizzare quel sogno dentro il mio di abbraccio. L’amore può veramente cambiare tutto, e qui in Congo ho visto come fa. Nicole Lizzi, con Daniele Quagliaro e Anna Lizzi Dono e costituzione: la collaborazione con l’Associazione friulana donatori sangue A cura di Anna Zannier, consigliere di maggioranza con delega alle associazioni Dalla collaborazione tra l’amministrazione comunale e la sezione AFDS di Fagagna nasce l’idea della serata che si è svolta lo scorso 3 Marzo 2016 “Principi e valori del dono del sangue e dalla costituzione - serata dei giovani per i giovani“. L’obiettivo era di coinvolgere i ragazzi nati nel 19951996-1997-1998, in una serata di sensibilizzazione sull’importanza civile ed etica del dono del sangue e della conoscenza dei principi fondamentali della nostra carta costituzionale, ed è stata assolutamente ponderata e voluta la scelta che fossero proprio dei giovani fagagnesi i relatori della serata, perché l’esempio attivo spesso è più forte ed efficace di molte “lezioni magistrali”. La serata si è aperta con il saluto del presidente della sezione AFDS fagagnese, Sandro Bello, che con l’entusiasmo che lo contraddistingue ha raccontato ai presenti in cosa consiste l’attività annuale della sua sezione. Da evidenziare come la sezione del nostro 12 paese sia caratterizzata da un’elevata presenza di giovani. In seguito è stata passata la parola a Cristina Milan, che ha letto una toccante testimonianza utile per far capire ai ragazzi presenti quanto sia importante l’atto di donare sangue. A conclusione della prima parte della serata prende la parola Renzo Peressoni, presidente provinciale AFDS, il quale ci ha parlato della carta etica del dono (poi donata a tutti i presenti) par- lando delle linee guida della stessa e dei principi ispiratori del dono volontario, gratuito, anonimo, periodico, responsabile e informato. La seconda parte della serata è stata dedicata alla nostra Carta Costituente, rispettivamente le due relatrici, Veronica Pecile e Anna Milan, ci hanno parlato del contesto storico che ha visto nascere la Costituzione e di alcuni dei suoi principi fondamentali, eguaglianza, solidarietà, inviolabilità della libertà personale e diritto al lavoro. Dagli assessori presenti è stata consegnata la costituzione ai neo 18enni presenti. L’amministrazione crede in serate come questa e intende ripetere la formula nei prossimi anni. Mi piace concludere questo articolo, nello stesso modo in cui è stata conclusa la serata: “I giovani non hanno bisogno di sermoni, i giovani hanno bisogno di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo”. Il profilo di comunità si aggiorna A cura dell’assessore alle politiche sociali Martina Dreossi Quest’anno è stata aggiornata la ricerca svolta nel 2011 che ha permesso la nascita dell’Osservatorio. I vari gruppi tematici stanno perciò proseguendo con le attività e nei prossimi mesi, a inizio 2017, faremo un’altra assemblea dove ci sarà un momento di restituzione e un momento di approfondimento e riflessione. Si rinnova dunque la ricerca svolta su Fagagna e le esigenze dei suoi cittadini nel 2011, che ha permesso anche la nascita dell’Osservatorio sociale, il quale ha oggi un sito sempre consultabile per le attività e le iniziative organizzate. L’indirizzo è http://osservatoriosocialefagagna. wordpress.com: la navigazione è immediata e si possono scorrere tutte le idee e i progetti promossi dai vari – e attivis- simi – gruppi tematici. Nei prossimi mesi, faremo un’altra assemblea, dove ci sarà un momento di restituzione, approfondimento e riflessione. L’Osservatorio nasce nel 2012 a partire dal Profilo di comunità che ha coinvolto associazioni, cittadini, servizi e l’amministrazione comunale nel riflettere sulla realtà sociale del paese, attivando riflessioni, voglia di partecipare e mettersi in rete. È, dunque, uno strumento che, partendo dai problemi concreti, mira a favorire il riavvicinamento tra cittadinanza e amministrazione, attraverso pratiche nuove di condivisione e dialogo, a valorizzare la partecipazione dei cittadini e la salvaguardia di luoghi e occasioni di incontro e socializzazione per promuovere quelle «visioni comuni» e il sentire di collaborare a un progetto condiviso. Nell’arco di 4 anni il profilo di Fagagna ha visto l’emergere di nuovi bisogni, idee e anche di risolvere nuove complessità sociali: perciò ora la sua struttura va aggiornata alla luce di questa trasformazione. L’Osservatorio negli anni è cresciuto, grazie alla partecipazione dei volontari e alle tante attività proposte. Tutti i volenterosi possono entrare a far parte di uno dei gruppi di lavoro: al link “Contatti” del sito, ci sono tutti i recapiti dei referenti a cui rivolgersi per aderire. In breve Partiti i lavori sulla rete idrica Sono partiti i lavori di rifacimento della rete idrica su Via Fornarie e Via Castello sulla base dell’accordo stipulato con Cafc. Altri e rilevanti lavori interesseranno via Orgnani, Via Selvuzzis e Via Molini sul Ledra. Si stanno inoltre progettando i lavori di rifacimento della rete che da Madrisio va verso Battaglia. A fronte della revoca della deliberazione di recesso e dell’abbandono dei contenziosi in essere da parte del Comune, Cafc Spa si è infatti impegnato a realizzare interventi sulla rete idrica, fognaria e di depurazione del territorio comunale per 2 milioni di euro, da eseguirsi in tre anni. Carta famiglia si rinnova L’amministrazione comunale ha voluto confermare i fondi (29 mila euro) per la Carta famiglia, lo strumento che consente ai nuclei familiari con indicatore ISEE inferiore a 30 mila euro di accedere a un insieme di benefici legati alla fruizione di servizi significativi nella vita familiare. A seconda del numero dei figli fiscalmente a carico presenti nel nucleo familiare e dell’ISEE complessivo tutti i genitori residenti in Italia da almeno 8 anni, di cui uno nella Regione Friuli Venezia Giulia, possono ottenere il rilascio dell’attestazione della “Carta famiglia”, secondo diverse “fasce di intensità del beneficio” (bassa, media, alta). Si può richiedere di accedere alla “Carta famiglia” durante tutto l’anno, rivolgendosi all’Ufficio Protocollo del Comune. 13 I grandi lettori nascono… da piccoli! Pagina a cura di Martina Dreossi Gruppo Famiglia: iniziative à gogo Il gruppo famiglia, coordinato da Marilena Pecile, è impegnatissimo a portare avanti tanti progetti: • nati per leggere, • nati per la musica, • corso yoga mamma bambino, • percorso si aiuto psicologico “anche i genitori crescono” • corso di disostruzione e manovre salva vita pediatriche L’impegno del Comitato genitori All’interno della scuola, il Comitato Genitori, il cui presidente è Cesare Mossi, non si occupa solo dell’acquisto e distribuzione dei libri in comodato, ma gestisce il dopo scuola e da due anni organizza la festa del libro a fine aprile. A maggio scorso ha organizzato un importante 14 evento, che ha visto coinvolti i ragazzi delle medie, un talent magnifico che ha messo in luce le loro abilità e in una Sala Vittoria gremita ha riempito di emozione tutti i partecipanti, con l’importante obiettivo di raccogliere fondi per il Nepal. Sono davvero tanti e importanti i progetti di promozione della lettura che ormai da anni sono portati avanti dal Comune, con il ruolo fondamentale della biblioteca e nelle scuole del territorio. Nati per leggere, Crescere leggendo, Nati per la musica (con tanti appuntamenti anche nel 2017), Libriamoci, Youngster, L’ora del racconto e Storie di bimbi. Sono solo alcuni dei progetti promossi con il coinvolgimento dei bimbi di tante fasce d’età e delle loro famiglie. Tra essi, indimenticabile la seconda edizione del “Bestiario immaginato”, che qui vediamo nelle foto: si tratta del festival nato da un’idea di Damatrà che ha trovato nelle comunità di Fagagna, Remanzacco e Tavagnacco un convinto sostegno che si è allargato ai comuni limitrofi di Moruzzo, San Vito di Fagagna, Pagnacco e Colloredo di Monte Albano con le loro scuole primarie e dell’infanzia. È un vero e proprio evento culturale partecipato, che vede nell’investimento sui più piccoli un motore di trasformazione e di bellezza. La capacità dei territori di progettare insieme, costituendo una rete operativa che raggruppa partner pubblici e privati, è stata premiata da un importante finanziamento regionale che rende possibile la realizzazione di un progetto che ha molteplici declinazioni: è un laboratorio di creatività, una bottega artigiana, uno spettacolo, un momento di ricerca educativa, una passeggiata, uno studio artistico, una performance teatrale, una festa, un viaggio di esplorazioni nel mondo della natura e della fantasia, di scoperta di quel che le mani possono creare usando i due universi. Tutti i percorsi culturali, di invito alla lettura e di coinvolgimento dei bambini sono sempre aggiornati sul sito del Comune, www.comune.fagagna.ud.it, al link/banner in home page, dedicato alla Biblioteca Comunale (per info: [email protected]). Un bilancio di metà mandato della collettività. Ci siamo attivati per evitare che altri richiedenti asilo- oltre ai 33 che grazie all’amministrazione Chiarvesio già abbiamo a Fagagna- venissero ospitati nella canonica di Ciconicco peraltro da anni occupata dalle nostre associazioni. Un altro argomento che non condividiamo è la riserva naturale che la Giunta vuole istituire nella zona dell’Oasi dei Quadris (che comunque è già tutelata), comprendendo una vasta area del territorio comunale fino al confine coi Comuni contermini. Insieme agli agricoltori abbiamo presentato un ricorso al Tar contro la delibera giuntale e in consiglio ne abbiamo chiesto la revoca. Ci preoccupa il fatto che la riserva comprenda tutta una serie di terreni agricoli che nulla centrano con la valorizzazione delle zone umide, dei prati e dei boschi tipici del territorio. Il ricorso ci è sembrato l’unico modo per fermare l’iter della riserva che, se istituita, metterà diverse limitazioni al lavoro agricolo causando disagi a chi opera in questo settore. Altra questione che ha visto la nostra attenzione è quella della Posta a Ciconicco: in questo caso ci siamo trovati d’accordo con la maggioranza ed abbiamo potuto constatare il fattivo impegno del sindaco per la riapertura dell’ufficio postale della frazione. Abbiamo, invece, più volte dovuto sollecitare il primo cittadino affinché venissero inserite nelle zone interessate dai lavori di messa in sicurezza dagli allagamenti anche alcune vie di cui la maggioranza sembrava essersi dimenticata nonostante le richieste dei residenti. Siamo, inoltre, vigili sul tema della sicurezza del territorio ed alcune nostre interrogazioni al sindaco hanno riguardato gli interventi per il rallentamento del traffico in via Udine. E’ ormai noto che abbiamo posizioni diverse sulle nuove Uti (Unioni Territoriali Comunali) che la Regione e in primis la presidente Serracchiani ha voluto istituire e che il gruppo di Chiarvesio difende a spada tratta nonostante le evidenti critici- tà della legge di Riforma degli enti locali. Non abbiamo condiviso che si sia deciso di creare l’Uti Collinare pur se non è andata in porto la trasformazione del Consorzio Comunità Collinare in Uti Collinare che avrebbe dovuto avvenire previo accordo di tutti i Comuni dell’area collinare e che non è avvenuta proprio perché diversi Comuni non hanno accettato i diktat della Regione. Nonostante la nostra contrarietà, il Comune di Fagagna ha scelto di aderire comunque all’Uti Collinare con numero ridotto di Comuni e ciò comporta il fatto che ora siano contemporaneamente presenti due realtà molto simili che si accavallano: da un lato la vecchia Comunità Collinare con tutti i Comuni e dall’altro la nuova Uti collinare con 7 Comuni. Il Comune di Fagagna si trova a dover tenere il piede in due scarpe, sta di qua e sta di là, sta nella Collinare e sta nell’Uti. Quindi ci sfugge la logica: questa riforma doveva trasformare la Collinare che invece non si è trasformata ma continua ad esistere com’era, doveva creare l’Uti che avrebbe sostituito la Collinare ma di fatto si affianca ad essa aumentando i costi. Ci chiediamo dove siano il riordino, il risparmio e l’efficienza sbandierati. Concludiamo con una nota positiva: abbiamo condiviso in consiglio comunale gli indirizzi e i criteri per la stipula da parte del Comune di convenzioni con nidi d’infanzia pubblici e privati o con istituzioni scolastiche che abbiano costituito sezioni primavera, frequentati da bambini residenti a Fagagna. Fermo restando che se fossimo stati noi all’esecutivo avremmo concretizzato la nostra promessa elettorale di istituire qui a Fagagna un vero e proprio asilo nido comunale, appoggiamo comunque la decisione della maggioranza di stipulare convenzioni al fine di garantire la fruizione dei servizi esistenti alle famiglie fagagnesi. Gruppo consiliare “Proposta per Fagagna”, Raffaella Sialino, Gianluigi D’Orlandi e Maurizio Bertoli Foto Rosso & Sclabi Sono già trascorsi più di due anni dall’insediamento del consiglio comunale (le elezioni si sono tenute il 24 maggio 2014) e giunti ormai a metà tornata amministrativa è tempo di tracciare un bilancio anche su questo secondo anno di attività per quanto riguarda il nostro gruppo “Proposta per Fagagna”. Vale sempre la pena di precisare che il ruolo di consiglieri d’opposizione può essere solamente quello di controllare i lavori della maggioranza, di sollecitare interventi che l’esecutivo tarda a realizzare, di spronare la Giunta affinché risolva situazioni critiche. Possiamo far da tramite tra i cittadini e l’amministrazione o farci promotori di iniziative che riteniamo d’interesse ed utilità per la nostra comunità. A volte in aula consiliare ci siamo trovati d’accordo con le decisioni della maggioranza, altre volte non ne abbiamo condiviso gli intenti, ma cerchiamo sempre di mantenere un dialogo costruttivo e collaborativo- pur su posizioni politiche diverse- per il bene comune del nostro paese. Tra le tematiche che maggiormente ci hanno coinvolto c’è la questione dell’accoglienza degli immigrati sulla quale manteniamo una posizione opposta a quella del gruppo di Chiarvesio perché imputiamo al sindaco di aver, a differenza degli altri sindaci della Collinare, spalancato le porte della nostra cittadina ai richiedenti asilo mettendo Fagagna nella condizione di poter essere luogo di accoglienza anche di quelli che Udine non riuscirà più ad accogliere. Noi non siamo contrari ad accogliere chi ha diritto di asilo politico, ma riteniamo che siano necessarie distribuzioni eque sul territorio regionale e che sia basilare distinguere bene tra chi ha diritto di asilo e chi invece non lo ha e quindi non può rimanere in Friuli ad oziare a spese L’OPPOSIZIONE A cura del capogruppo di “Proposta per Fagagna” Raffaella Sialino 15 Sul Piano Regolatore di Fagagna Foto da http://www. borghipiubelliditalia.it/ L’OPPOSIZIONE A cura del consigliere di “Proposta per Fagagna” Gianluigi D’Orlandi È ormai passato un anno dall’inizio del percorso che porterà alla redazione di una Variante Generale del Piano Regolatore Generale del Comune di Fagagna. Il cosiddetto “percorso partecipato” è iniziato infatti lo scorso autunno con 4 camminate sul territorio aperte a tutta la cittadinanza. Nel corso di queste camminate si è chiaramente manifestata una nuova e diffusa sensibilità nei confronti della salvaguardia dei valori fondanti del paesaggio e dell’ambiente associata alla presa d’atto delle profonde ferite inferte a detti valori da molto di quanto realizzato negli ultimi decenni. L’ultima parte di detto percorso non ha purtroppo avuto un significativo coinvolgimento della cittadinanza in quanto la partecipazione alle riunioni in sala consiliare (cosiddetti “tavoli tematici”) è stata circoscritta ad alcune ristrette categorie di cittadini e con tematiche anch’esse volta a volta ristrette. Si ha la sensazione che la Giunta non abbia voluto che il chiaro sentimento delle camminate potesse nuovamente essere espresso in forma pubblica e corale indicando degli indirizzi difficilmente eludibili al momento di redigere la Variante Generale. Appare anche evidente che i tre architetti incaricati hanno ben recepito e condividono il messaggio emerso dalle camminate. È tuttavia certo che la lobby che ha potuto in maniera quasi incontrastata imporre più di 15 anni fa la Variante Generale vigente in nome di una distorta visione dello sviluppo economico e ancor più del soddisfacimento di ben noti interessi speculativi è ancora ben decisa a difendere le sue posizioni e sembra che la Giunta non sia indifferente 16 alle pressioni in questa direzione. Noi vogliamo qui affermare con forza che stiamo dalla parte dei cittadini delle “camminate” e che quindi: la “tutela del paesaggio” (art. 9 della Costituzione) deve essere il primo principio informatore della nuova Variante Generale e ciò ricordando che il paesaggio di Fagagna rappresenta - assieme ai beni storici e artistici - il patrimonio identitario della nostra Comunità e che esso deve essere conservato, valorizzato, messo a frutto e tramandato alle prossime generazioni, in presenza di un fabbisogno abitativo non solo inesistente (come già era all’epoca della redazione della Variante Generale vigente) ma addirittura di segno negativo (la volumetria esistente non più occupata potrebbe agevolmente contenere una popolazione pari a 2 o 3 volte quella di Fagagna) la nuova Variante Generale non deve consentire di costruire più neppure un metro cubo, tutte le residue zone C devono quindi essere cancellate ed anche nelle zone A e B non si devono poter fare nuove costruzioni e ampliamenti di nessun tipo, la Variante Generale deve avere come suo focus il recupero dei Borghi storici semi abbandonati prevedendo gli indirizzi, le norme ed i vincoli necessari alla loro conservazione storico-tipologica (è risultato anche di recente ben evidente come la normativa della Variante Generale vigente non sia in grado di salvaguardare in maniera adeguata neppure le zone A2), tutti gli edifici dei Borghi storici (costruiti prima della 1^ guerra mondiale – cento anni fa) devono essere inseriti in zone A2 in quanto il valore storico-paesaggistico di detti Borghi non sta in alcuni edifici di maggior pregio ma invece nel loro insieme ricco di piccole e grandi testimonianze, le emergenze di particolare valore paesaggistico e/o artistico devono essere attentamente tutelate anche nelle loro adiacenze come è ben risultato necessario anche di recente, non si deve pensare ad alcun ampliamento delle zone industriali e commerciali ma piuttosto si deve normare e progettare quanto necessario al miglioramento dell’esistente sia dal punto di vista della vivibilità e fruibilità sia da quello della mitigazione dell’impatto sul e dal paesaggio collinare, non si devono ancora inutilmente asfaltare terreni agricoli ed in particolare per la tangenziale ovest va previsto il percorso esistente da completare/migliorare via Nigris – via Tonutti, alla domanda sempre più pressante di percorsi pedonali e/o ciclistici non si deve solo rispondere con piste adiacenti alle strade, ma anche – vorremmo dire soprattutto – con percorsi esistenti da migliorare/ attrezzare inseriti nell’ambiente naturale: primo fra tutti quello che corre lungo il rio Lini, la pianificazione della zona Villaverde – Golf deve essere profondamente rivista al fine di ritornare alla visione originale del progetto D’Olivo di un inserimento decisamente soft nel paesaggio collinare e di evitare, quindi, le disdicevoli forzature di ogni tipo operate anche di recente. Vi garantiamo che in Consiglio Comunale ci batteremo per il raggiungimento di questi obiettivi. Gruppo consiliare “Proposta per Fagagna”, Raffaella Sialino, Gianluigi D’Orlandi e Maurizio Bertoli Il coraggio di amministrare Qualcuno potrebbe dire che questo mio intervento è per “Tessere le lodi al sindaco”, ma non è così anche perché se devo dire le cose fuori dai denti le dico e le sostengo, però mi piace essere obbiettivo e coerente nelle mie considerazioni nei confronti del sindaco che a parer mio nel complesso del suo mandato si impegna con passione e volontà, gli va reso merito al suo impegno. Amministrare ai giorni d’oggi è difficile, come è difficile venire incontro a tutte le esigenze della comunità, amministrare sul fil di lana senza risorse è una avventura, e questa avventura costringe le amministrazioni locali a centellinare e dosare con parsimonia le poche risorse di cui dispongono i comuni. Ecco dunque la mancanza di grandi progetti per opere nuove che non sono realizzabili, oggi i comuni sono ridotti a meri enti che svolgono a malapena la normale amministrazione. Nel programma delle opere che la giunta ha proposto al consiglio comunale ci sono piccoli interventi, ad eccezione dell’intervento per la sistemazione di via de Fornarie a Fagagna che da Via Sottocastello arriva a via del Castello. Già anni or sono ebbi modo di dissentire da quel farlocco affare combinato dall’allora sindaco Gianluigi D’Orlandi con la stipula della convenzione per la manutenzione del colle del castello di Fagagna. In quella convenzione si cedeva al comune di Fagagna in cambio appunto della manutenzione del colle una striscia di terreno adiacente a via de Fornarie, cosi ché il muro dissestato di contenimento del colle diventasse di proprietà del Comune di Fagagna, che essendo diventato proprietario della striscia di terreno ha l’onere di ripristinare il muro di contenimento a proprie spese. Il vecchio proprietario in questo modo si è tolto l’onere, come prescrive il Codice Civile in questi casi, di dover sistemare il muro a sue spese. Grazie a Gianluigi D’Orlandi ora la sistemazione di quel tratto di muro di contenimento ricade sulle spese della comunità. Anticipo sin d’ora che voterò contrario alla sistemazione del muro fatiscente, anche se l’opera qualificherà quel tratto di strada antica. Codice Civile: “Se due proprietà o fondi sono posti uno in posizione superiore dell’altro e qualora i medesimi siano separati da un muro posto sul confine, che serve in parte come muro a retta del fondo superiore, l’articolo 887 del codice civile stabilisce che il fondo superiore deve sopportare per intero le spese di costruzione e conservazione del muro dalle fondamenta all’altezza del proprio suolo”. Questo intervento potrebbe essere l’intervento di maggior onere che l’amministrazione comunale andrà a sostenere come opera pubblica, staremo a vedere come andrà a finire. Colgo l’occasione con questo intervento per compiacermi, in qualità di consigliere comunale e di membro della Commissione Turismo Sport e Politiche Giovanili per il lavoro svolto e che sta svolgendo la Commissione stessa e soprattutto per la volontà che ha visto tutti d’accordo nell’istituire l’Ufficio Turistico al piano terra del palazzo comunale. I membri della Commissione hanno creduto in tanto, ma soprattutto va l’elogio al presidente della Commissione Sig. Ivan Giorgio Peris e a quei volontari che si impegnano a tenerlo aperto come ufficio di informazione turistica per illustrare le peculiarità che può offrire il comune di Fagagna sotto l’aspetto turistico con le sue bellezze storiche, naturali e gastronomiche. La Commissione auspica di poter disporre di materiale illustrativo da distribuire per pubblicizzare il nostro territorio, ma soprattutto auspica una maggiore sinergia con le attività di ristorazione presenti in loco per garantire una adeguata assistenza gastronomica ai turisti che si fermano in loco. Del resto la Commissione si sta impegnando per la stesura di un calendario delle manifestazioni locali da pubbli- L’OPPOSIZIONE A cura di Bruno Peres, consigliere dell’Unione confederale regionale 17 L’OPPOSIZIONE cizzare in collaborazione con le varie realtà associative presenti nel nostro comune in particolare con le varie Pro Loco locali. Altro progetto che mi sta a cuore è il censimento delle piante monumentali del Parco del Cjastenar per la loro salvaguardia e cura fitopatologica delle querce centenarie e delle altre specie arboree ivi esistenti al fine di salvaguardarle dagli agenti infestanti e dalle malattie. Relazione Tecnica del dott. Giovanni Francois La sintomatologia rilevata a carico della farnia evidenzia pesanti defogliazioni e necrosi di intere branche, specie nella parte alta della chioma, foglie ritorte (specialmente le foglie piccole e terminali), imbiancamento da oidio (fungo parassita plifago). Va detto che le farnie, quando raggiungono grosse dimensioni e dispongono di terreni con capacità di immagazzinamento dell’acqua non elevata, vanno sogget- te a disseccamenti parziali dei rami della chioma, sebbene generalmente non estesi. Mentre i danni da oidio (fungo parassita) sono ben evidenti sulla quercia e su altre specie, l’entità dei danni ascrivibili ad insetti e la loro classificazione, a parte qualche erosione fogliare, non è facilmente verificabile alla fine del ciclo stagionale. Accanto all’oidio, che comunque sembra essere la causa dei maggiori danni, potrebbe infatti affiancarsi il concomitante attacco di “tortrice verde della quercia” (Tortrix viridiana), uno dei più importanti defogliatori della farnia. Questa tortrice compie frequenti pullulazioni a seguito di situazioni da stress idrico da siccità (ricordiamo che la farnia esige terreni e ricchi d’acqua e teme le estati secche così frequenti negli ultimi anni). Frequentemente le invasioni di T.viridiana sono associate a quelle di altri defogliatori, quali Lymantria dispar, Erannis defoliaria, ecc. In sostanza lo stato fitosanitario delle querce, che accusano un grave deperimento, è inquadrabile nella concomitanza di fenomeni ricorrenti di stress idrico con la sicura comparsa di patologie da funghi e probabili attacchi di insetti parassiti. Quando il potenziale di inoculo è forte, gli insetti ed i funghi (soprattutto oidio e tortrice) attaccano anche le altre specie forestali. Forti imbiancamenti da oidio sono presenti in molte specie forestali presenti nel parco. Risultano colpiti: Acero campestre, Tiglio, Acero montano, Acero riccio, Frassino maggiore, Orniello, Maggiociondolo, Betulla. Il Castagno, che da il nome al parco, è presente solo in pochi esemplati nel versante sud-ovest. Tutti gli esemplari sono colpiti dal cancro del Castagno (che affligge comunque tutti i castagneti d’Italia). Il Parco Urbano del Cjastenâr diventa ‘Grande’ A cura del gruppo consiliare Fagagna, Voliamo insieme, consiglieri Nino Bruno e Leandro Bertuzzi In tema di revisione del Piano Regolatore Comunale, l’Amministrazione del Comune ha avviato una serie di iniziative volte a definire quali siano gli obiettivi per la valorizzazione dei punti di forza e per il miglioramento dei punti di debolezza del territorio. Nelle fasi del cosiddetto ‘processo partecipativo’ il Gruppo Consiliare Fagagna Voliamo Insieme ha aderito all’invito a partecipare sia alle camminate sul territorio che ai tavoli tematici progettuali e agli incontri con i portatori di interessi ambientali e socio-economici facendosi, a sua volta, portatore di informazioni e segnalazioni raccolte fra gli abitanti del nostro Comune. In questa fase intermedia, che è propedeutica alla fase di valutazione e di progettazione del nuovo Piano Regolatore, il Gruppo Consiliare Fagagna Voliamo Insieme ha inteso portare all’attenzione dell’Amministrazione una proposta per un sensibile ampliamento del Parco Urbano del Cjastenâr, nel versante a Sud, mediante l’annessione dell’antistante collina, di grande pregio ambientale, con i fondi coltivati circostanti compresi dall’intersezione di via Germanica con via Gabriele Luigi Pecile. 18 La nuova estensione che viene ad assumere il Parco Urbano del Cjastenâr si evidenzia nelle aree contornate in rosso sulla planimetria, alcune di proprietà comunale, che per loro natura e la morfologia si inseriscono in un unicum con l’attuale area attrezzata del Cjastenâr, rappresentata in colore celeste sulla planimetria stessa. La configurazione del nuovo parco urbano diventa così una ideale cornice verde di coronamento all’attiguo borgo edificato, di antica formazione, che si estende dai piedi del colle del castello fino a comprendere il Borgo Piç, a tutela e salvaguardia di quell’abitato che si è meritato l’appellativo di uno dei ‘Borghi più belli d’Italia’. La fruibilità delle nuove aree, annesse all’attuale parco, viene garantita agli utenti dalla presenza di alcune direttrici di accesso, sia dalla variante esterna di via Germanica, sia da via Stalletti in direzione del centro storico del capoluogo. Altrettanto agevole risulta la fruibilità pedonale delle nuove aree, con la percorribilità delle attuali carrarecce e dei sentieri che già le attraversano in diverse direzioni per il normale svolgimento delle attività agricole. Nelle aree da annettersi all’ampliamento del parco urbano è compreso un appez- zamento di terreno di proprietà comunale, coltivato a seminativi che, per la sua strategica localizzazione all’incrocio fra via Germanica e via G.L. Pecile, potrebbe divenire in un prossimo futuro un ‘punto sosta campers’, nonché parcheggio per L’OPPOSIZIONE autovetture di turisti e visitatori in transito, i quali potranno comodamente usufruire della sosta prolungata sia per godere di certi momenti con la visita al parco urbano, sia per ammirare il centro storico e soggiornare presso le strutture ricettive presenti sul territorio. In tema di mobilità urbana, connessa alla realizzazione dell’area di sosta e parcheggio, per il collegamento con le aree pedonali del centro urbano di Fagagna, si potrà prevedere la realizzazione di un marciapiede lungo la via Pecile, seguendo la vecchia sede del tram sino al raccordo con via San Antonio e quindi a raggiungere il centro cittadino. Il Gruppo Consiliare Fagagna Voliamo Insieme auspica che la proposta-segnalazione di ampliare il Parco Urbano del Cjastenâr incontri l’interesse dell’Amministrazione Comunale, in un’ottica di lungimiranza nella pianificazione urbana per la crescita del turismo a Fagagna e per la tutela e la salvaguardia delle bellezze naturali e paesaggistiche del nostro territorio. Lavori in consiglio comunale A cura del gruppo consiliare Fagagna, Voliamo insieme, consiglieri Nino Bruno e Leandro Bertuzzi Convenzione Quadro tra l’Università di Udine e il Comune di Fagagna È stata approvata la convenzione fra l’Università di Udine e il nostro Comune per la collaborazione nel campo della conservazione e valorizzazione inerente il patrimonio naturale e seminaturale del comune che interessarà in primis la nostra Oasi dei Quadris e altri ambiti. Ben vengano questi accordi che ci permetteranno di conoscere meglio e valorizzare il nostro patrimonio naturale. Ci auguriamo che i risultati di questi studi vengano divulgati con puntuali report e messi a disposizione oltre che al nostro ente, anche alle scuole e agli addetti ai lavori. Fusione per incorporazione di Carniacque in CAFC Questa operazione di fusione per incorporazione di Carniacque in CAFC darà una spinta importante alla gestione unica del servizio idrico integrato nella ns provincia, operazione avallata anche dalla consulta d’ambito territoriale ottimale. Per il nostro comune cambia poco o nulla per quanto riguarda il capitale sociale in CAFC, nonostante la minor rappresentatività data dall’ingresso di nuovi soci in CAFC.Questa operazione ha come obiettivo dichiarato quello di creare valore economico, sociale e garantire una gestione efficace ed efficiente nei confronti dell’utenza. Certo che Carniacque si trova in una situazione finanziaria molto difficile, pare abbia circa 8 milioni di debiti. Il piano di rientro: i debiti contratti fino al 2011 saranno a carico della società Carniacque, mentre quelli successivi come il 2012 verranno pagati nel 2017 da CAFC, quelli del 2013 sempre CAFC li pagherà nel 2018 e così via fino alla completa estinzione dei debiti maturati fino alla firma dell’operazione.Importante sarà poi l’approvazione del piano industriale triennale che l’assemblea straordinaria dei soci sarà chiamata appunto all’approvazione. Il conto economico del triennio porterà una variazione positiva netta rispetto a quello che potrebbero conseguire le singole società: + 585.000 euro nel 2017 +675.000 euro nel 2018 e + 769.000 euro nel 2019. Nuovo Regolamento di Polizia Mortuaria E’ stato approvato il nuovo Regolamento di Polizia Mortuaria (il precedente risaliva al 1958). Recepite le lamentele di alcune persone abbiamo chiesto ed ottenuto di inserire all’articolo relativo ai “Compor- tamenti vietati all’interno dei cimiteri”: I cani ed altri animali di affezione possono accedere purchè condotti a guinzaglio e gli accompagnatori siano muniti del kit per raccogliere le deiezioni animali. Inoltre risulterà necessario apporre agli ingressi cartelli ammonitori che segnalino divieti e comportamenti non consoni al luogo espressamente previsti dal regolamento. Sono previste sanzioni ai trasgressori. Modificazioni allo Statuto Dell’Unione Territoriale Intercomunale “Collinare” (UTI) Questo argomento torna e tornerà a galla spesso oltre che in Assemblea delle UTI nei vari Consigli Comunali. Il fatto che l’assemblea dell’Unione con la delibera n.5) prevedeva che le funzioni “gestione del personale, attività di controllo e gestione servizi tributari faccia il suo esordio a far data 1 luglio 2016, per poi essere smentita dalle successive delibere n.6) e n. 7) per far posto alle forse meno impegnative funzioni come il catasto, protezione civile e progetti a finanziamento europeo, fa capire lo stato di confusione ed incertezza che regna sull’avvio di queste miniprovincie. Saranno trasferite ai Comuni aderenti alle Uti a decorrere dall’1 gnnaio 2017 le funzioni già di competenza delle Provincie in materia di agricoltura, ambiente, ener- 19 gia, pianificazione territoriale e urbanistica, mobilità, trasporto pubblico locale, oltre alle politiche sociali e giovanili. Senza contare su di un dato importante che solo 7 comuni su 15 hanno finora approvato lo Statuto dell’Unione. Da notare che ci troviamo in casa in questo momento due enti, quello delle Unioni Territoriali Intercomunali (UTI) in virtù della LR. 26/2014 e la collaudata Comunità Collinare, libero consorzio di comuni. Che pasticcio... Comune di Fagagna, gli amministratori piazza Unità d’Italia, 3 - 33034 Fagagna (UD) tel. 0432 812111 - fax 0432 810065 PEC: [email protected] www.comune.fagagna.ud.it Sindaco Chiarvesio Daniele Delega ai Lavori pubblici e sport Accordo transattivo volto alla composizione amichevole delle vertenze in essere fra comune di Fagagna, CAFC S.p.a. e consulta di ambito Territoriale ottimale Breve cronistoria: con deliberazione consiliare n. 29 dd. 17.04.2007 si disponeva: di recedere per tutte le azioni di proprietà del Comune di Fagagna da CAFC S.p.A. ritenendo che non corrisponda all’ interesse di questa Amministrazione continuare a far parte della Società così come configurata in base alle decisioni assunte dall’ Assemblea dei Soci che contrastano con l’ indirizzo assunto da quel Consiglio Comunale stante il fatto che nella Società così come veniva strutturata non vi sia affatto la garanzia per il Comune di un controllo sulla società analogo a quello esercitato sui propri servizi, oltre ad altre criticità. Partono così le controversie giudiziarie, le stime del valore delle azioni detenute dal Comune di Fagagna (1.450.000,00 euro), interviene infine anche l’Autorità d’Ambito. Nel frattempo cambiano le normative, tra le altre CAFC diventa il soggetto di riferimento, nel quale sono destinati a confluire tutti i gestori presenti nel territorio dell’ATO “Centrale Friuli”, in futura proiezione di gestore unico del servizio idrico in Provincia. In ultima analisi le parti trovano un accordo, depongono le armi giudiziarie e arrivano ad un accordo; revoca della delibera consiliare del 2007 l’impegno di CAFC S.p.A. di realizzare sul territorio comunale e 2.000.000,00 di lavori per la rete idrica, fognaria e di depurazione entro il 31.12.2018. Tutto bene quel che finisce bene anche se non abbiamo fatto una gran bella figura. Ridateci la Casa della Comunità Sembrava tutto finito, pronti per tornare a godere del nostro storico Palazzo istituzionale essendo stati portati a termine dopo tante peripezie i lavori di restauro e messa in sicurezza, ma una nuova tegola si abbatte sulla nostra comunità. La ditta appaltatrice dei lavori promuove causa al Comune avendo formalizzato riserve per un totale di 300.000 euro (!) a fronte di un appalto del valore di 350.000 (!) euro. Il tribunale di Udine ha accolto parzialmente il ricorso della ditta riducendo notevolmente il preteso. Ora il ricorso della ditta in appello è in attesa di sentenza alla Corte di Trieste cui il Comune ha deciso di resistere in giudizio. Intanto lievitano gli impegni di spese legali. Le nostre priorità Sono e rimangono la sicurezza delle nostre strade, maggiori controlli da parte della Polizia Locale (senza nulla togliere al loro già profuso impegno), limiti e dissuasori fisici di velocità, passaggi pedonali segnalati, telecamere, adozione di sensi unici, tutto quello che si può e si deve fare per non darla vinta a coloro che ignorano il più elememtare senso civico. Ci auguriamo che la maggioranza ci coinvolga in questo percorso. Ringraziamenti: come di consueto anche attraverso queste brevi note ci corre l’obbligo di ringraziare tutte le nostre associazioni, linfa vitale della nostra comunità, le Pro Loco, grazie ai tantissimi volontari dell’Osservatorio Sociale, le squadre “speciali” che operano nel Museo della vita contadina e presso l’Oasi dei Quadris, la nostra Protezione Civile simbolo di altruismo efficacia e vicinanza nei momenti di criticità, e non solo, del nostro territorio. 20 Orario di ricevimento: Lun 17.00-18.15, Ven 11.00-12.30 e su appuntamento [email protected] Giunta -Aldo Burelli [email protected] Assessore / Vice sindaco Delega: Attività economiche, Bilancio, Manutenzioni Orario ricevimento: Lunedì 17.30-18.15 -Carlo Quagliaro [email protected] Assessore alla cultura e al turismo Orario di ricevimento: Lunedì 17.45-18.15 -Teresa Totis [email protected] Assessore all’ambiente, patrimonio, energie rinnovabili Orario di ricevimento: Venerdì 10.30-11.30 -Domenico Bulfone [email protected] Assessore all’edilizia privata e urbanistica Orario ricevimento: Lunedì 17.30-18.15 -Martina Dreossi [email protected] Assessore all’istruzione, servizi sociali e sanitari Orario di ricevimento Lunedì 17.15-18.15 Consiglieri di maggioranza Insieme per Fagagna Giovanni Tomai [email protected] Capogruppo di maggioranza/ Consigliere comunale con delega alla comunicazione e ai giovani Elisa Di Bin [email protected] Consigliere comunale con delega alla Protezione Civile Chiara Pecile [email protected] Consigliere comunale con delega ai rapporti internazionali e ai gemellaggi Anna Zannier [email protected] Consigliere comunale con delega alle associazioni Miotti Giuseppe [email protected] Consigliere comunale Consiglieri di opposizione Proposta per Fagagna Raffaella Sialino [email protected] Capogruppo / Consigliere comunale Gianluigi D’Orlandi Consigliere comunale Maurizio Bertoli Consigliere comunale Fagagna, voliamo insieme Nino Bruno [email protected] Capogruppo / Consigliere comunale Leandro Bertuzzi Consigliere comunale Unione confederale regionale Bruno Peres [email protected] Consigliere comunale