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a.s. 12-13, n° 2, Marzo
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Giornale dell’IPSSCT “A. Casali” di Piacenza—Esente da autorizzazione (C.M.P.I. n° 242 del 02/09/1988)
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IL CALIMERO - a.s. 12-13 n°2, Marzo
Essere donna è un danno?
La condizione femminile moderna agli occhi di una adolescente.
Nonostante noi oggi viviamo in un
mondo civile, certi aspetti non sono
migliorati e tra questi il più grave è la
condizione della donna di cui, secondo me, si parla poco.
In Italia la condizione femminile è
migliore che in altri Paesi, ma al telegiornale sento troppe volte che succedono continuamente violenze, abusi o
anche omicidi nei confronti della donna.
Stranieri e non stranieri, molti sono
purtroppo gli uomini, o meglio i pezzi
di m***a, (scusate l’espressione, ma è
ciò che penso e così riassumo la mia
opinione riguardo a quegli uomini)
che approfittano delle donne, trattandole come oggetti, annientando la loro
dignità, cancellando il rispetto che
dovrebbero portare loro; se vedono
una donna da sola, di sera, pensano
subito che sia un’occasione da non
perdere per… per che cosa? per fare
cosa? Per divertirsi a scapito delle
donne provocando la loro distruzione?
le donne in tutto questo non provano
né piacere, né divertimento, ma dolore, disperazione, vedono la loro vita
cambiare in un’ istante.
Riuscire ad avere ancora fiducia negli
uomini è molto difficile.
La
donna,
mentre
l’uomo
l’aggredisce, cerca di resistere perché
non vuole dargliela vinta, vuole fargli
capire che non può fare di lei quello
che gli pare, ma le donne sono fisicamente inferiori di forza all’uomo, che
approfittando quindi di questo punto
debole, con la forza brutale del suo
corpo riesce a sottometterla al suo
volere. Scrivendo questo, gli occhi mi
si riempiono di lacrime, perché penso
che tanta crudeltà è ingiusta e sconfina nella più totale disumanità. Ma non
mento, anche se non potrà mai ripagare il danno che ha provocato alla donna stuprata, non potrà mai ripagarlo
neanche con la sua vita perché il dolore si attenuerà, ma ci sarà sempre.
Tutti gli uomini devono mettersi in
testa che le donne non vanno toccate
nemmeno con dito contro la loro volontà, ma devono essere rispettate,
protette, sicure e tranquille quando
escono. Secondo me è importantissimo sensibilizzare i ragazzi riguardo a
questo problema, perché saranno gli
uomini del domani, in modo che la
situazione della donna potrà migliorare e finalmente verrà valorizzata. Ogni
donna sarà considerata importante
come un uomo in tutti i Paesi del
mondo perché ogni donna è un gioiello prezioso che l’uomo, da portagioie,
deve custodire “because behind an
every successful man, there is a
woman”-”parce que derrièr un grand
homme de succés il y a toujours une
femme” beh adesso traduco cari:
“dietro un uomo di successo c’è
(sempre) una donna”.
Vira Dosso 4B
pensano che così distruggono la donna?
No, no, credo che così non si può proprio andare avanti… ma a chi ci si
può rivolgere, se in Paesi come quelli
integralisti islamici, la donna obbediente è quella sottomessa, senza libertà, senza diritti?
Come si fa a fare qualcosa se le prime
persone che aiutano ad aumentare
questa discriminazione ed inferiorità
della donna, sono quelle al governo,
come quello cinese che favorisce la
nascita di un solo figlio e di quale
sesso? maschile, ovviamente! Come si
fa, se i primi uomini a picchiare le
donne sono proprio i loro mariti? No,
le donne non si devono arrendere di
fronte a tutto questo. Io sono favorevole a punire severamente gli stupratori, mi sembra un ottimo provvedi-
INDICE
Essere donna è un danno?
Inumana violenza
A coloquio con il Telefono
Rosa
Secondo me la donna
Apatia: malattia giovanile?
Il centro del mondo: la
famiglia
Redazione
La lezione di Fossoli
Novità al casali: musica!
Sport: una vera passione!
The Angel’s kiss
Un altro modo di fare cinema
Giovani e Comune in dialogo
pag. 2
pag. 3
pag. 4
pag. 4
pag. 5
pag. 6
pag. 6
pag. 7
pag. 8
pag. 9
pag. 9
pagg. 10-11
pag. 12
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Inumana violenza
Che cosa sono costrette a subire le donne da parte della loro controparte.
Fin dall’antichità la donna è
sempre stata considerata inferiore all’uomo, in tutti gli ambiti,
infatti l’unica attività che doveva compiere era quella domestica.
Nell’antica Roma la moglie veniva considerata al 100%
“possesso del marito”, solo dopo
il 1900 la donna riesce ad arrivare allo stello livello dell’uomo.
Ma sempre più spesso si sente
parlare di violenza sulle donne e
pare che questo fenomeno negativo continui a crescere ogni
anno, infatti solo nel 2012 in
Italia sono morte all’incirca 100
donne, ovvero quasi una ogni tre
giorni.
Questo fenomeno sociale –
mondiale in tutte le sue varie
forme è del tutto nascosto, tenuto all’oscuro; in media colpisce,
in età compresa tra i 13 e 70
anni, circa il 45% delle donne
che subisce almeno una violenza.
In alcuni paesi Orientali come
l’India e la Cina alcune bambine
alcune donne adulte vengono
sottoposte nei propri luoghi
di lavoro a molestie,a ricatti
sessuali e allo stupro sia individuale che collettivo.
In certi paesi le ragazze sono
costrette a prostituirsi e avere
dei matrimoni sia coatti che
“riparatori”.
Altre violenze sono la MUTILAZIONE GENITALE
FEMMINILE (pratica molto
usata in alcuni paesi
dell’Africa del sud) e l’uso
dell’ ACIDO PER SFIGURARE IL VISO (usato molto
nell’Asia Meridionale).
Ogni anno il 25 novembre si
celebra la GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE.
Per le ragazze e le donne che
sono vittime di violenza c’è
un numero verde gratuito, il
1522 valido sia per rete fissa
e mobile, attivo tutti i giorni
dell’anno, 24 ore su 24.
Consuelo Rossetto 3 AB
vengono uccise alla nascita perché
non vengono accettate dalla famiglia Il volto di una donna sfigurata con l’acido.
e dalla società in cui vivono.
Ci sono varie forme di violenza, tra
le più comuni troviamo la VIOLENZA DOMESTICA che viene esercitata in ambito famigliare da padri e
mariti, ma anche da una cerchia ristretta di amici oppure da altri membri della famiglia. Queste donne sono
sottoposte a maltrattamenti (sia fisici
che psicologici), minacce, abusi sessuali, ma si arriva infine anche a
commettere delitti (a volte detti assurdamente “d’amore”, in quanto la
violenza non è mai amore).
Ci sono alcune bambine e ragazze
giovani che vengono costrette a sottoporsi all’incesto, ossia ad avere dei
rapporti sessuali (forzati) con dei
componenti della famiglia, mentre
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A colloquio con il Telefono Rosa
Intervista con due giovani volontarie dell’associazione che si occupa di donne vittime di violenza.
Abbiamo voluto intervistare due ragazze dell’associazione “Telefono
Rosa”, Elena Di Blasio ed Olga Gatti,
per farvi sapere che c’è chi lavora
quotidianamente per aiutare le donne
in difficoltà, che subiscono abusi sessuali, sono vittime di violenza priscologica o vengono picchiate.
- Quando è stata fondata questa
associazione, da chi e per quale motivo è stato scelto questo nome?
“Il Telefono Rosa è stato fondato nel
1994 da 3 volontarie. A Piacenza non
c’è da molti anni e grazie al comune è
riuscita ad avere una propria sede, in
quanto inizialmente operavano in una
casa famiglia. Una parte del nome che
ha è stato preso dall’associazione di
Roma, ma l’intero nome di quella di
Piacenza è La città delle donne – Telefono Rosa Piacenza, ispirato da un
film di Fellini.”
- Quale motivo ti ha spinto ad entrare a far parte di questa associazione?
“Entrambe siamo entrate a farne parte
come servizio civile: una nel 2010,
perché interessata alla tematica della
violenza sui bambini e sulle donne,
l’altra è entrata nel 2012 , perché desiderosa approfondire questo campo.
- Quanti casi di violenza sulle donne
dovete affrontare all’anno?
La nostra Miriana tra le due volontarie del
Telefono Rosa, Olga (a sinistra) ed Elena (a destra).
“Quest’anno sono state aiutate 203
donne, di cui 166 hanno subito violenze: 101 sono italiane e 63 straniere (di
non è stata rilevata la nazionalità).”
- Quante sedi esistono oggi in Italia?
“Ne esistono 3 in Abruzzo, 1 in Basilicata e in Valle d’Aosta, 2 in Calabria
ed in Umbria, 6 in Campania e in
Friuli Venezia Giulia, 15 in Emilia
Romagna, 10 nel Lazio, 4 in Liguria,
nelle Marche, in Sardegna e inTrentino Alto Adige, 16 in Lombardia, 9 in
Piemonte, 8 in Puglia ed in Veneto, 12
in Sicilia e in Toscana. In totale 127.”
- Quante persone siete riuscite ad
aiutare, spingendole a confessare
ciò che hanno subito?
“Le donne chiamano e fissano appuntamenti per parlare di ciò che hanno
subito, ma non vengono spinte a confessare e addirittura alcune non reagiscono neanche, ma altre sono riuscite
a risolvere il loro problema; addirittura alcune sono rimaste in casa con i
mariti perché ci sono di mezzo i figli.
A volte le volontarie di questa associazione vengono contattate telefonicamente semplicement eper potersi
sfogare, altre per poter chiedere consulenze gratuite, anche legali. Non
tutte le donne riescono a denunciare la
cosa in quanto hanno paura che possa
ritorcersi contro di loro. Questa associazione ha anche creato uno Sportello
di Lavoro, per cercare di aiutarle: si
tratta di un progetto regionale che
aiuta le donne a cercare lavoro, in
quanto alcune di esse non riescono a
lavorare per problemi di autostima o
perché pensano di non avere sufficienti capacità e qualifiche.
Miriana Toso 5B
“Secondo me la donna” - Canzone di Giorgio Gaber (testo parziale)
...secondo me all'inizio c'è sempre una
donna. Secondo me una donna innamorata imbellisce. Un uomo... rincoglionisce. …Secondo me in un salotto quando non c'è neanche una donna è come
recitare in un teatro vuoto. Se invece
non c'è neanche un uomo, tra le donne
si crea una complice atmosfera di pace.
Appena arriva un uomo è la guerra. …
Secondo me un uomo che si vanta di
iniziare le donne ai piaceri dell'amore è
come il turista che mostra alla guida le
bellezze della città... …Secondo me per
una donna che non ha fortuna in amore
non si può usare il termine "sfigata".
Secondo me un uomo che dice di una
donna "quella lì la dà via" meriterebbe
che a lui le donne non gliela dessero
proprio mai… …Il suo primo pensiero
è che lui sia omosessuale, ma in genere
questa versione non regge. E allora
pensa: 'Eh già, lui si difende... ha paura
di essere troppo coinvolto emotivamente... oppure si sente bloccato dall'eccessiva eccitazione...' Il fatto che lei possa
non piacere è un'ipotesi che non può
assolutamente prendere in considerazione… …Donna, l'angelo ingannatore.
L'ha detto Baudelaire. Donna, il più bel
fiore del giardino. L'ha detto è Goe-
the… …Donna, femina maliarda. L'ha
detto Shakespeare… …Donna, sei tutta
la mia vita. L'ha detto un mio amico
ginecologo… …Secondo me una donna che oggi fa la madre di famiglia e
rinuncia a lavorare, sbaglia... …Se invece lavora e rinuncia a fare la madre
di famiglia, sbaglia… Se cerca contemporaneamente di lavorare e di fare la
madre di famiglia… sbaglia. Sbaglia
comunque. L'uomo invece non sbaglia
mai… …Sono secoli che sa quello che
deve fare. Forse è per questo che è così
intronato. O forse anche per qualche
altra ragione...
(scelta da Vira 4B)
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Apatia: malattia giovanile?
Non è vero che le nuove generazioni sono senza obiettivi, interessi e desideri.
Il conflitto tra generazioni ci sarà
sempre, alla fine, ogni generazione
ritiene di aver faticato per ottenere ciò
che le spettava (diritti,valori,cultura e
rispetto)
I giovani di oggi sono considerati apatici, senza obiettivi precisi, persone
che non vogliono crescere, non vogliono prendersi le proprie responsabilità e non si sentono pronti a scendere in prima linea per difendere i propri
diritti.
L’idea che i “grandi” hanno dei giovani, sia in Italia che in America, non è
molto diversa. Ma è veramente così? I
giovani di oggi pensano soltanto a
divertirsi e non vogliono impegnarsi ?
Oppure il quadro descritto dai
“giovani di ieri” è soltando
un’esagerazione e non tiene conto di
molti aspetti importanti?
L’esagerazione fa parte del quotidiano, ognuno vede le cose con la propria
visuale senza considerare il globale.
Spesso i cosiddetti “giovani di ieri”
sono invidiosi per le enormi opportunità che noi abbiamo come la tecnologia, l’informazione e la maggior apertura di pensiero. La solita frase “ai
miei tempi era tutta un’altra storia” è
basata anche su questo: gli anziani
hanno dovuto lottare nel vero senso
della parola per certe cose che ora
sembra normale avere e vederle buttare via suscita in loro una grande rabbia che viene sfogata lamentandosi e
criticando rigidamente i giovani. Dobbiamo anche rassegranrci al fatto che
avremo sempre critiche dagli adulti
perché essi essendo ormai persone
complete, avendo vissuto tutte le esperienze che un tipico adolescente
passa sono sempre pronti a giudicare
scelte e comportamenti. Le continue e
persistenti osservazioni, spesso influiscono sugli interessi dei giovani che
con il passare del tempo iniziano a
diventare apatici, non hanno più interesse a lottare per ciò che vogliono
fare, demoliti dalle parole degli anziani, e così facendo si instaura un circo-
lo vizioso nel quale i giovani diventano davvero sfaticati senza voglia, con
l’unico scopo di smettere di sentirsi
dire le solite cose e cercarsi una loro
realtà, oppure con una totale ribellione
si estraneano dal mondo di cui non si
sentono parte. Gli adulti, specie se
genitori o educatori , si chiedono con
sgomento: ma dove vanno i ragazzi ,
cosa fanno, cosa pensano, cosa complottano, cosa vogliono?
Quindi che cosa fanno i ragazzi nel
tempo libero?
Il tempo libero dei ragazzi è spesso
speso per cercarsi una nuova identità,
quindi si incontrano con i coetanei
lontani dagli occhi dei genitori, in
quelle situazioni banali nelle quali si
vengono quotidianamente a trovare
insieme quando hanno fatto i “doveri”
e si sentono liberi di essere sé stessi.
In questi incontri, che non hanno luogo fisso, ma si svolgono dovunque,
essi “sperimentano” il ruolo di adultinon adulti, in un processo lento che
I giovani: attenti ed attivi
o indifferenti ed apatici?
comporta sempre opportunità di confronto con coetanei; possibilità di assumersi “responsabilità personale” di
fare qualche cosa di gradito; deciso lì
per lì, o in precedenza, ma in situazione diversa…il valore di sé come maschio o femmina. Il concetto di tempo
libero coincide per gli adolescenti con
il concetto di “ libertà di fronte a qualunque
schema”,
di
“autodeterminazione”, deriva da stimolazioni interiori colte sul momento,
mediante le quali il ragazzo percepisce se stesso come “attore” o
“gestore” di energie. Per gli adolescenti questa situazione piacevole e
personale è lo “ spazio vuoto”, nel
quale possono ritrovarsi e cominciare
ad essere se stessi, possono sperimentare le proprie energie fuori da percorsi obbligati.
L’identikit dell’adolescente italiano
secondo l’indagine condotta da Eurispes e il telefono azzurro attraverso
1594 questionari sottoposti a ragazzi
tra i 12 e 19 anni a Roma, dice che il
5% dei ragazzi dichiara di non parlare
mai delle cose che lo riguardano con i
propri genitori, a fronte del 34,8% che
lo fa sempre. I ragazzi in famiglia
parlano molto meno di quelle che sono le loro paure: solo il 27% ammette
di parlare, contro il 34,6% che non lo
fa mai. Una grande paura dei giovani
nei confronti i genitori è lo studio, il
rispondere male e gli orari di uscita
alla sera o durante il giorno. Gli interessi maggiormente diffusi tra i giovani sono lo sport la televisione, ascoltare musica e la letteratura. In conclusione ogni generazione continuerà a
bacchettare la successiva e bisognerebbe dire che il disinteresse c’è solo
quando l’adolescente è costretto a
seguire schemi rigidi o regole, ma una
volta con gli amici, oltre a divertirsi a
distrarsi, riesce a prendersi le sue responsabilità e inizia a crescere e a
svilupparsi come individuo.
Gloria Donini 2A
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Il centro del mondo: la famiglia
Bistrattata, attaccata ed incerta, è fondamentale per i singoli e la società.
Quante volte abbiamo risposto male o
non sopportiamo i nostri genitori o
qualunque altro parente? Beh, personalmente io tante volte, ma dopo mi
sono accorta di una cosa importante:
la FAMIGLIA è la cosa più preziosa
al MONDO. Già, proprio così, ogni
singolo membro a partire dai fratelli o
sorelle più piccoli “rompi scatole”,
fino ad arrivare ai nostri genitori.
Ma com’è composta la famiglia?
Sembra una domanda scontata, ma in
realtà questa domanda
crea in alcuni Paesi dei
contrasti. In Francia, per
esempio, in cui si sta
discutendo
sull’introduzione
del
matrimonio omosessuale, alcuni francesi hanno
deciso di farsi sentire.
Manifestando e proclamando che
la famiglia è
composta da
UOMO,
DONNA e
BAMBINI
(se ci sono).
Ogni anno
varie famiglie si riuniscono per
celebrare la festa della famiglia, e in
questi casi testimoniano come la famiglia sia importante e come è il vero
valore in cui possiamo credere tutti.
Nel 2012 quest’incontro si è svolto a
Milano dal 30 Maggio al 3 giugno.
Questo incontro è detto FAMILY
DAY.
Il punto è anche come consideriamo
noi la famiglia … che cos’è per voi la
famiglia? Quanto ci affidiamo e crediamo in questo valore? Personalmente io ci credo tantissimo, perché so
che i famigliari sono le uniche persone su cui si può sempre contare, e su
cui si può sempre fare affidamento.
Chi meglio dei nostri genitori può
capire quello che stiamo affrontando?
Sembra strano, ma alla fine sono stati
anche loro giovani e hanno vissuto
tutto dell’adolescenza, dai problemi
allo studio. Loro possono raffigurare
la nostra “ancora”, il nostro rifugio, perché in
fondo sappiamo anche
noi, nonostante i litigi e
tutto quello che succede,
che sono proprio loro che
tendono sempre le loro
….. allora andate a casa e ditelo più
volte possibile.
In Internet ho trovato queste frasi penso che rispecchino un po’ tutti noi e
come sarà dopo
a 6 anni dici: “Mamma, ti
amo”
a 10 anni dici: “Mamma,
ti voglio bene!”
a 15 ANNI DICI:
“Mamma, non rompere!”
a 18 anni dici: “Voglio
andarmene da questa
casa”
a 30 anni dici: “Voglio
tornare dalla mamma”
a 50 anni dici: “Noo, ti
prego non te ne andare
Mamma!”
a 60 anni dici: “Darei
qualsiasi cosa per stare
soltanto altri 5 minuti con la mia
mamma...”
Quindi non aspettate per mostrare
quanto bene volete
ai vostri genitori e
quanto loro siano
importanti
nella
vita di ognuno.
Alcune immagini del Family Day 2012
mani verso di noi, che ci aiutano indirettamente, e sono loro sempre presenti nella nostra vita. Una volta mi
hanno detto di vivere giorno per giorno e di gioire di ogni singolo dono
ricevuto: ebbene, sappiate che la Famiglia fa parte della nostra vita e che
è un grande dono.
Tutto questo è una sciocchezza? Può
esserlo per alcuni di voi, ma sappiate
che quando perderete una parte di
Famiglia, allora rimpiangerete i momenti non trascorsi con loro/lui/lei;
quel momento sarà troppo tardi, quindi che aspettate? Quante volte avete
detto a vostri genitori TI VOGLIO
BENE? A me sembrano sempre poche
Marika Ruggiero 4D
Redazione:
Gloria Donini 2A, Consuelo
Rossetto 3AB, Karim Abd El
Kader 4A, Vira Dosso 4B, Valentina Dosi (membro esterno),
Pinki Kumari e Ruggiero Marika 4D, Francesca Capone e
Miriana Toso 5B.
Ha collaborato:
prof.ssa Mezzadri
Coordinatore:
prof. Groppi.
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La lezione di Fossoli
Un’importante esperienza: la visita ai luoghi della deportazione durante la II GM.
di Auschwitz-Birkenau, BuchenIl giorno 04 Marzo 2013 con la
wald, Bergen-Belsen, Mauthausen,
mia classe (5 B) siamo andati a
Ravensbruck. Ad oggi è noto che
Carpi (MO) a visitare il museo
tra il gennaio e l'agosto 1944 siano
del deportato e la Sinagoga ottostati organizzati almeno 8 convogli
centesca e, nel pomeriggio, a
Fossoli al campo di concentra- La sala dei nomi in cui sono elencati i morti italiani ferroviari, cinque dei quali destinamolto scarso e di conseguenza molte
ti ad Auschwitz. Nel convoglio partito
mento.
persone morivano letteralmente di
tra il 19 e il 22 febbraio 1944 diretto
Il Museo Monumentale al Deportafame.
ad Auschwitz c’era anche lo scrittoto è stato inaugurato il 14 Ottobre
All’interno del museo si possono amre Primo Levi. Al campo di concentra1973 secondo il progetto dello studio
mirare alcuni disegni di noti pittori
mento di Fossoli furono uccise 67
milanese BBPR formato da 4 architetcome Picasso, Guttuso, Léger e Cagli
persone e 3 riuscirono a scappare, di
ti: Banfi, Belgiojoso, Peressutti, Roe anche alcuni oggetti che appartenecui una è ancora viva.
gersche che erano in collaborazione
vano ai deportati o che sono stati troA causa dell'avvicinarsi del fronte e
con il pittore Renato Guttuvati nei lager nazisti. Nell’ultima sala
dell'intensificarsi delle pressioni partiso. Nel 1944 Banfi e Belgiojoso erano
del museo, sala dei nomi, ci sono incigiane nella zona, la gestione e il constati arrestati e deportati al campo di
se sulle pareti e sulle volte tutti i nomi
trollo del campo diventano difficili e il
concentramento di Mauthausen dove
delle persone italiane che sono morte
2 agosto 1944 il campo è trasferito
Banfi morì, quindi la progettazione
nei campi di concentramento di tutta
a Bolzano. Nel dopoguerra il campo
coinvolse il gruppo a livello emotivo.
Europa: ce ne sono
viene utilizzato per scopi abitativi e
Il Museo è situato al
La divisa dei deportati
circa 15.000.
quindi le strutture di prigionia vengopiano terra della Rocca
Al centro di Carpi, in
no demolite e costruite nuove strutture
dei Pio (Carpi) ed è
un palazzo signorile,
per lasciare spazio a edifici che servocomposto da 13 sale
sorge la Sinagoga.
no nella vita quotidiana. Il 19 magdove si possono vedeEssa era composta da
gio del 1947 il campo viene occupato
re delle frasi incise
due piani: il primo
da Don Zeno Saltini che fonda l'Opera
sulle pareti tratte da
piano destinato agli
Piccoli Apostoli per bambini abbandoalcune lettere che i
uomini mentre il senati e orfani di guerra.
condannati a morte
condo alle donne. Alla
Oggi del campo di concentramento
della Resistenza EuroSinagoga vi potevano
non è più visibile nulla a causa delle
pea inviarono alle loro
accedere tutte le persomodifiche apportate dopo la guerra ma
famiglie. Sono delle
ne che avevano già
la fondazione Fossoli ha costruito un
lettere molto toccanti
compiuto i 13 anni; i
edificio che riprende le caratteristiche
dove si può cogliere la
bambini stavano con le
delle baracche dove risiedevano i desofferenza sia fisica
donne.
portati.
che mentale a cui eraIl campo di Fossoli
Questa, secondo me, è stata
no sottoposti i deportanacque come campo di prigionia e
un’esperienza bella che tutti dovrebti: sofferenze imposte da menti malate
concentramento allestito dagli italiani
bero fare perché vedere queste testicome quella di Hitler e dei suoi collanel 1942 e successivamente utilizzato
monianze di persona ha un effetto
boratori! Oltre alle scritte è anche
dalle SS come campo di concentratotalmente diverso da quelle che si
possibile vedere alcune foto fatte ai
mento e transito per la deportazione in
hanno guardando queste cose tramite i
campi di concentramento di MauthauGermania di ebrei e oppositori politifilm e i documentari. Essere lì e vedesen e di Auschwitz che documentanoci. All’interno del campo erano interre con i propri occhi il luogo dove
le condizioni in cui vivevano i depornati oltre agli Ebrei anche gli opposisono state rinchiuse e hanno sofferto
tati: condizioni igienico sanitarie territori politici, gli omosessuali, gli zingamigliaia di persone fa venire veramenbili; la “divisa” che portavano i deporri, gli asociali (barboni) e coloro che
te i brividi. Sono anni che sento parlatati era di cotone quindi non proteggeavevano sia problemi fisici che mentare di razzismo e dello sterminio che
va dal freddo e quando si bagnava ci
li. Ogni deportato lavoro aveva cucito
questo ha provocato e ancora oggi,
metteva molto tempo ad asciugarsi;
sulla “divisa” triangolini di diverso
dopo anni, non riesco a capire come
dormivano tutti ammassati nei letti, se
colore in modo da poterli riconoscere.
sia potuto succedere questa tragedia e
così si possono definire, fatti di una
I circa 5000 deportati internati a Fosperché nessuno è riuscito a far si che
base di legno e coperti con il pagliesoli ebbero come destinazione i campi
non accadesse! Francesca Capone 5B
riccio; il cibo che gli veniva dato era
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IL CALIMERO - a.s. 12-13 n°2, Marzo
NOVITÀ AL CASALI: MUSICA!
Il recital natalizio che ha visto protagonisti gli alunni del corso Socio Sanitario della nostra scuola.
Alcune immagini del Recital
Abbiamo chiesto alla prof.ssa Rizzi,
docente di musica, olte che di matematica, di spiegarci da cosa è nato il
Recital tenutosi poco prima delle feste
natalizie. Ecco cosa è emerso…
Le classi 2A, 2B e 1A sono ad indirizzo socio-sanitario.
Il loro corso di studi prevede l'inserimento lavorativo anche in luoghi come centri diurni per intrattenere bambini, persone disabili, ecc... Per questo prevede anche musica come disciplina curricolare.
Per l’occasione sono state eseguite
Happy Christmass (War is over) dei
Beatles e We wish you a merry Christmas; quest’ultima accompagnata con
i flauti ed i tamburelli.
Questo progetto era nato per far sì che
i ragazzi provassero ad intrattenere in
modo un po' diverso gli alunni disabili
della scuola facendoli appunto anche
cantare in coro (ma non solo).
Il periodo scelto è stato del Natale
perché è la festa per eccellenza in cui
si deve essere buoni e cercare di essere "dono" per gli altri, in particolare
per chi ha più bisogno.
Oltre al canto, sono stati esposti anche tanti oggetti che i ragazzi del socio-sanitario avevano fatto nelle ore di
metodologie operative.
Vedremo se nei prossimi anni sarà
ancora possibile continuare con questo progetto o uno simile, magari più
ampio.
Karim Abd El kader 4A
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Sport: una vera passione!
Importanza e significato dell’attività sportiva per i giovani.
Per tanti ragazzi oggi fare sport è un
divertimento, oltre a un valido modo
per tenersi in forma.
Gli sport praticati dai giovani oramai
sono tantissimi e si differenziano in
tantissime tipologie: Sport individuali, di squadra ecc.; sono
anche un valido modo per
stringere nuove amicizie e rafforzare i legami già esistenti.
Io come tanti ragazzi pratico
uno sport che non definisco
tale ma passione, ovvero
l’equitazione.
Ma ancor più di questo sono gli
sport di gruppo [Calcio, pallavolo, pallanuoto, ecc.] a unire i
ragazzi e a insegnare loro a
collaborare e a stare in gruppo
sempre uniti.
Sport
come
questi
attraverso
l’allenarsi e il faticare insieme portano
i ragazzi a stringere legami più solidi.
Legami che però non sono sempre
positivi, perché, come in qualunque
altro ambiente, possono rivelarsi compagnie sbagliate con comportamenti
negativi (fumare, ad esempio) a cui
conformarsi.
A volte, invece, anche nell’ambito
sportivo possiamo avere comporta-
menti che tendono a emarginare alcuni ragazzi perché riescono meno bene
o hanno altri problemi.
Anche gli sport individuali aiutano i
ragazzi a migliorare perché li spingo-
no a migliorarsi di volta in volta e ad
avere una maggiore fiducia in se stessi, ed è proprio questa [o meglio la
mancanza di fiducia] a portare
all’emarginazione di alcuni ragazzi
quindi il fare sport è “terapeutico” per
questi ragazzi emarginati perché può
risolvere la loro scomoda situazione.
Bisogna stare attenti a non cadere
nell’agonismo
estremo,
ovvero
l’allenarsi fino allo sfinimento per
essere pronti alle competizioni perché
THE ANGEL’S KISS
Due nostre redattrici, Pinky Kumari e
Marika Ruggiero di 4D, si stanno cimentando nella scrittura di un romanzo dal titolo “The Angel’s Kiss”, che
potete trovare on-line al seguente indirizzo: https://www.facebook.com/
p a g e s / T h e - A n g e l s Kiss/379062412163852?ref=hl .
Qui a fianco due illustrazioni per il
libro realizzate dalla stessa Pinky.
In bocca al lupo per la stesura!
questo tipo di allenamento se non condiviso e sentito proprio può portare
alcune persone a mollare e lasciare lo
sport perché semplicemente non si
divertono più oppure perché non riescono a stare dietro agli allenamenti.
Sport e Passione sono due cose
differenti, ovvero lo sport si fa
per divertimento e per variare
la monotona routine di tutti i
giorni; invece la passione è
qualcosa di diverso ovvero lo
si segue perché piace, ci si diverte, ecc.
Per me l’equitazione era iniziato come sport, poi i mesi passavano ed è diventata una passione; ho comprato la mia cavalla,
ho iniziato a far le gare [tutto per passione] e mi diverto tantissimo, questo
è sport perché c’è divertimento tutti
sono uniti e soprattutto si scherza insieme senza nessuno discriminato.
Concludendo credo che tutti i ragazzi
dovrebbero trovarsi uno sport che si
trasformi in passione, perché riempie
le giornate e ti dà un motivo per andare avanti anche quando tutto il resto
non va come dovrebbe andare.
Valentina Dosi – Membro esterno
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UN ALTRO MODO
L’importante e prolifica industria cinematografica indiana: storia,
Bollywood:
la
parola
deriva
dall’insieme di Bombay (attuale
Mumbai in India) e Hollywood. I primi film indiani risalgono al 1896, un
anno dopo l'invenzione del cinematografo. Negli anni successivi al 1900
incominciano ad uscire i primi film
mitologici.
Anni '40-'80: il cinema indiano ha
un'enorme crescita, in questi anni si
sono create delle vere e proprie personalità, i divi e le dive sono diventate
un modello da seguire per i giovani
attori e attrici.
Il pubblico è maggiormente attratto
verso film in cui prevale un tono più
leggero e allegro, dove rimane
l’atmosfera romantica unita a un tratto
un po’ anticonvenzionale, come quelli
con l'attrice Sharmila Tagore (1946).
Sharmila Tagore lavorò con un altro
divo di quegli anni, Rajesh Khanna
(1942-2012). Quest'ultimo per circa
dodici anni scatenò una vera e propria
isteria di massa, specialmente nel pubblico femminile. Era la quintessenza
Shilpa Shetty
Aishwariya Rai
dell’eroe romantico, uno dei film che
meglio esprime questo suo ruolo è
Amar Prem (amore eterno). L'era si
chiude con un lento declino del puro
romanticismo e, presto Rajesh Khanna
dovette cedere il posto a quella che
diventerà l'icona del cinema hindi. La
sua morte fu un vero e proprio momento tragico per il cinema indiano e i
fan, le sue ultime parole furono "Time
is up-Pack up".Dagli anni ‘60 Incominciano ad entrare in scena personaggi come Amitabh Bachchan
(M,1942) attore che riuscì a conquistare immediatamente il pubblico e
che rafforzò la sua immagine con film
diretti da Yash Chopra (1932-2012),
regista/produttore e fondatore della
Yash Raj Films.
Dagli anni '90 a oggi: negli anni novanta iniziano le trasformazioni tecnologiche ed economiche, si incomincia
a focalizzare le proprie attenzioni sulle classi medio-alte e sul pubblico
giovane.Le storie sono ambientate in
belle case e in luoghi dove si fa sfoggio della nuova condizione sociale. In
questo decennio cresce l’importanza,
anche a livello di incassi, degli indiani
residenti all’estero, i film cominciano
a rispecchiare le esigenze e le aspettative di questo nuovo pubblico.I perso-
naggi di questi film si muovono tra
identità tradizionale e confronto con la
società occidentale, le nuove star hanno caratteristiche estetiche e attoriali
in grado di rappresentare, in modo
credibile, l’immagine del giovane benestante, spigliato anche se fedele alla
propria cultura. Tra i numerosi volti :
Salman Khan (1965), Akshay Kumar
(1967, genero di Rajesh Khanna ),
Shah Rukh Khan (1965), Hrithik Roshan (1974), Madhuri Dixit (1967),
Kajol (1974), Rani Mukherjee (1978),
Shilpa Shetty (1975, ha partecipato a
Big Brother -Grande Fratello - di cui
vincitrice in Inghilterra nel 2007),
Aishwarya Rai (1973 Miss Mondo
1994) e Sushmita Sen (1975, Miss
Universo 1994).
Caratteristiche:
La musica e le canzoni sono parti integranti della cultura indiana, non esiste
momento di aggregazione, ricorrenza
e fase della vita dove non sia presente.
Accompagna il lavoro nelle vaste zone
rurali e i viaggiatori, durante i lunghi
spostamenti in treno.Oltre alle forme
tradizionali provenienti dalla cultura
Raj Kapoor
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DI FARE CINEMA
stelle e curiosità di un vasto mondo poco conosciuto in Italia.
Amitabh Bachchan
indù, esiste una vasta produzione musicale nata in ambiente islamico. Da
sempre la musica e le canzoni costituiscono un elemento caratteristico ed
irrinunciabile.Un altro aspetto tipico
riguarda l'uso di cantanti che prestano
la loro voce agli attori in scene di canti e balli. Il primo ad utilizzare cantanti in playback è stato Debaki Bose nel
1934. Anche questa modalità non è
mai stata abbandonata e, in realtà,
molto pochi sono gli esempi di attori
che furono al tempo stesso cantanti.Le
canzoni vengono in genere diffuse
prima dell'uscita di un film, rappresentano una entrata economica importante per i produttori.
Un altro elemento molto forte è la
danza, presente da sempre, dal classico (Kathak) al moderno (Hip-hop). E'
un modo per esprimere al meglio l'universo
emozionale
dei/del
personaggi/io interpretato/i.
Scenari esotici: negli ultimi dieci anni, alcuni film vengono girati anche in
Europa oltre che in stati come USA,
Inghilterra, Cina, Africa, Australia e
l'India stessa. una delle scenografie di
maggiore frequentazione è il paesaggio alpino (Dilwale Dulhania Le Jayenge e Bachna Ae Haseeno). Il motivo ha anche a che fare con la voglia di
inserire elementi che possano risultare
esotici per il pubblico indiano, ma in
realtà il motivo principale consiste
nella impossibilità di girare scene con
quel tipo di paesaggi nello stato del
Kashmir, da molto tempo scenario di
guerra, dove non è più possibile garantire condizioni di sicurezza.
Oggi il cinema indiano è un modo
diverso per trovare svago e divertimento nel tempo libero con gli amici
o in famiglia. È un modo per riunire
tutti e commentare, ridere, piangere o
criticare il film, la trama, gli attori o le
attrici. Le canzoni sotto molti punti di
vista sono una fonte di ricchezza per
il film. Per me i film indiani sono una
sorta di svago, un modo per passare il
tempo libero, ma anche di riflessione
poiché mi piacciono i film romantici e
comici allo stesso momento dove alla
fine c’è un lieto fine con tanto di morale della favola. I film indiani, inol-
tre, mi riportano con la mente alla
mia patria di origine.
Film Girati in Italia:
Ultimamente Bollywood è sbarcata
anche in Italia, dove le scene del film
Bachna Ae Haseeno (che, in hindi,
significa “Salvarsi è facile”), sono
state girate tra Roma, Capri, Venezia,
ed in particolare in Puglia: sulla costa
Garganica di Mattinata, precisamente
presso la Baia dei Faraglioni (dove le
ultime struggenti scene hanno come
sfondo i due monoliti del Gargano),
Alberobello e nel Salento, a Santa
Cesarea Terme. Il film è stato proiettato nelle sale di tutto il mondo a partire dal 15 agosto 2008.
Nel 2010 sono stati girati in Puglia
altri tre film. Il primo, ancora sul promontorio
Garganico,
è
stato
"Housefull": la pellicola è uscita in
ben 750 sale dell’India ed è stato il
secondo maggiore incasso di sempre
nella storia del cinema indiano, con
400 milioni di spettatori.
Shah Rukh Khan
Pinky Kumari 4D
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Giovani e Comune in dialogo
Importante tentativo di collaborazione per rispondere alle esigenze delle nuove generazioni
In data 13/03/2013 si è svolto un incontro tra l'assessore e gli amministratori del Comune di Piacenza e i giovani riguardante le tematiche giovanili.
Da parte dei giovani, si è rilevato poco interesse da parte delle amministrazioni nei loro confronti, sono rare le
occasioni per gli incontri, che, quando
si svolgono, sono per lo più per prevenzione ma non di proposta e costruzione insieme. Questo è uno degli
elementi molto forti che non ci fa sentire cittadini, ma esclusi.
C’è l’esigenza di confrontarsi e aprire
spazi per co-progettare gli interventi
di politica giovanile, perché spesso
sono decisi dalle amministrazioni e
non c'è coinvolgimento per ragionare
insieme con i giovani, specie riguardo
la questione relativa agli spazi. Lo
spazio esprime
un bisogno di
socialità che è
considerato la
base per diventare cittadini.
Non è una concessione avere
a disposizione
degli spazi, ma
è davvero un bisogno.
L'unica modalità non può essere quella di affidare gli spazi ai privati o di
far sì che questi vengano gestiti per
scopi di lucro, la dimensione della
gratuità in alcune situazioni è fondamentale e necessaria per coinvolgere
tutti, specie chi fa più fatica a partecipare o vuole delle alternative rispetto
a quanto si fa e c'è già. È un dato di
fatto che ci siano tanti spazi sottoutilizzati e inutilizzati.
Si è poi rilevato che è una contraddizione che gli uffici delle politihce
giovanili siano aperti prevalentemente
solo al mattino.
Gli amministratori hanno risposto che
fanno fatica ad incontrare i giovani
nei momenti in cui si parla della città
e della sua gestione. Gli amministratori rilevano che a chiamata diretta i
giovani delle associazioni rispondono,
mentre in occasioni di convocazione
di cittadinanza la fascia giovanile è
poco presente. È interessante cogliere
che c'è un grande lavoro di ricerca da
questo punto di vista che cerca di capire in che modo è possibile arricchire
e costruire spazi di collegamento.
Da qui il tema centrale della comunicazione, in particolare quella diretta,
valorizzando i saperi e le competenze
sul ruolo e sulla funzione degli amministratori. È emerso il valore di avere
una partecipazione in questo momento
di costruzione di spazi da riconsegnare ai giovani con una maggiore responsabilità.
Gli amministratori hanno sottolineato
come amministrare la città voglia dire
fare un lavoro di negoziazione tra
Il sito
www.partecipa.comune.piacenza.it
è stato creato dal Comune di Piacenza per favorire la partecipazione dei cittadini alla vita della città.
interessi diversi, come si debba fare
un'operazione di diffusione del pensiero affinché si possa affermare e
trovare spazio di realizzazione. In
definitiva, bisogna formare i cittadini.
Secondo Stefano Cugini, l'amministrazione è vecchia: bisogna aprire
altri canali di discussione, trovando
soluzioni condivise e bisogna sforzarsi di capire i messaggi dei giovani e
preparar loro il terreno.
I rappresentanti dei giovani hanno
commentato che l’esigenza primaria è
quella di una spazio che sia autogestito e sia aggregativo ma anche espositivo, per soddisfare il bisogno di essere protagonisti in questa realtà cittadina.
Per far questo, è necessario che già
alla prima fase ci sia un tavolo di confronto con i giovani: le associazioni
non risolvono e non finiscono i giovani. Nonostante questo, la chiave per la
partecipazione potrebbe essere dare
spazio a tutte quelle associazioni che
si concentrano su un micro - progetto
in modo che, unendosi, facciano un
grande progetto.
Secondo Giovanni Castagnetti, si fa
fatica a interagire con la maggior parte possibile delle persone per due motivi: uno è l’aspetto comunicativo, non
soltanto tra livello amministrativo e
giovani, ma anche nella rete dei vari
soggetti giovanili. L’altro è la questione dell’interazione e delle regole comuni per portare avanti un progetto
condiviso.
A questo, noi giovani abbiamo risposto che è chiaro che vadano messi dei
paletti di tipo statutario, condiviso,
che non arrivino
direttamente
dall'alto. Per realizzare questo ci si
deve trovare ad un
tavolo per decidere
assieme.
Punto
focale rimane la
necessità di una
soluzione
noprofit, anche perché autogestione non
è anarchia, ma è decidere e porre liberamente limiti condivisi, alla luce dei
valori della Costituzione.
La proposta dei giovani è che le Istitutzioni usino di più le nuove tecnologie, specie Facebook.
A questo, gli amministratori rispondono che uno spazio fisico di dialogo è
fondamentale, non di può demandare
tutto alla rete.
Penso che sia positivo che l’incontro
non abbia riguardato solo lo spazio
comune giovanile, ma che abbia aperto la strada ad una maggiore collaborazione e corresponsabilità, da ricercarsi attraverso una comunicazione
efficace e continua.
Karim Abd El Kader 4A