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a.s. 12-13, n° 2, Marzo [email protected] Giornale dell’IPSSCT “A. Casali” di Piacenza—Esente da autorizzazione (C.M.P.I. n° 242 del 02/09/1988) Pagina 2 IL CALIMERO - a.s. 12-13 n°2, Marzo Essere donna è un danno? La condizione femminile moderna agli occhi di una adolescente. Nonostante noi oggi viviamo in un mondo civile, certi aspetti non sono migliorati e tra questi il più grave è la condizione della donna di cui, secondo me, si parla poco. In Italia la condizione femminile è migliore che in altri Paesi, ma al telegiornale sento troppe volte che succedono continuamente violenze, abusi o anche omicidi nei confronti della donna. Stranieri e non stranieri, molti sono purtroppo gli uomini, o meglio i pezzi di m***a, (scusate l’espressione, ma è ciò che penso e così riassumo la mia opinione riguardo a quegli uomini) che approfittano delle donne, trattandole come oggetti, annientando la loro dignità, cancellando il rispetto che dovrebbero portare loro; se vedono una donna da sola, di sera, pensano subito che sia un’occasione da non perdere per… per che cosa? per fare cosa? Per divertirsi a scapito delle donne provocando la loro distruzione? le donne in tutto questo non provano né piacere, né divertimento, ma dolore, disperazione, vedono la loro vita cambiare in un’ istante. Riuscire ad avere ancora fiducia negli uomini è molto difficile. La donna, mentre l’uomo l’aggredisce, cerca di resistere perché non vuole dargliela vinta, vuole fargli capire che non può fare di lei quello che gli pare, ma le donne sono fisicamente inferiori di forza all’uomo, che approfittando quindi di questo punto debole, con la forza brutale del suo corpo riesce a sottometterla al suo volere. Scrivendo questo, gli occhi mi si riempiono di lacrime, perché penso che tanta crudeltà è ingiusta e sconfina nella più totale disumanità. Ma non mento, anche se non potrà mai ripagare il danno che ha provocato alla donna stuprata, non potrà mai ripagarlo neanche con la sua vita perché il dolore si attenuerà, ma ci sarà sempre. Tutti gli uomini devono mettersi in testa che le donne non vanno toccate nemmeno con dito contro la loro volontà, ma devono essere rispettate, protette, sicure e tranquille quando escono. Secondo me è importantissimo sensibilizzare i ragazzi riguardo a questo problema, perché saranno gli uomini del domani, in modo che la situazione della donna potrà migliorare e finalmente verrà valorizzata. Ogni donna sarà considerata importante come un uomo in tutti i Paesi del mondo perché ogni donna è un gioiello prezioso che l’uomo, da portagioie, deve custodire “because behind an every successful man, there is a woman”-”parce que derrièr un grand homme de succés il y a toujours une femme” beh adesso traduco cari: “dietro un uomo di successo c’è (sempre) una donna”. Vira Dosso 4B pensano che così distruggono la donna? No, no, credo che così non si può proprio andare avanti… ma a chi ci si può rivolgere, se in Paesi come quelli integralisti islamici, la donna obbediente è quella sottomessa, senza libertà, senza diritti? Come si fa a fare qualcosa se le prime persone che aiutano ad aumentare questa discriminazione ed inferiorità della donna, sono quelle al governo, come quello cinese che favorisce la nascita di un solo figlio e di quale sesso? maschile, ovviamente! Come si fa, se i primi uomini a picchiare le donne sono proprio i loro mariti? No, le donne non si devono arrendere di fronte a tutto questo. Io sono favorevole a punire severamente gli stupratori, mi sembra un ottimo provvedi- INDICE Essere donna è un danno? Inumana violenza A coloquio con il Telefono Rosa Secondo me la donna Apatia: malattia giovanile? Il centro del mondo: la famiglia Redazione La lezione di Fossoli Novità al casali: musica! Sport: una vera passione! The Angel’s kiss Un altro modo di fare cinema Giovani e Comune in dialogo pag. 2 pag. 3 pag. 4 pag. 4 pag. 5 pag. 6 pag. 6 pag. 7 pag. 8 pag. 9 pag. 9 pagg. 10-11 pag. 12 IL CALIMERO - a.s. 12-13 n°2, Marzo Pagina 3 Inumana violenza Che cosa sono costrette a subire le donne da parte della loro controparte. Fin dall’antichità la donna è sempre stata considerata inferiore all’uomo, in tutti gli ambiti, infatti l’unica attività che doveva compiere era quella domestica. Nell’antica Roma la moglie veniva considerata al 100% “possesso del marito”, solo dopo il 1900 la donna riesce ad arrivare allo stello livello dell’uomo. Ma sempre più spesso si sente parlare di violenza sulle donne e pare che questo fenomeno negativo continui a crescere ogni anno, infatti solo nel 2012 in Italia sono morte all’incirca 100 donne, ovvero quasi una ogni tre giorni. Questo fenomeno sociale – mondiale in tutte le sue varie forme è del tutto nascosto, tenuto all’oscuro; in media colpisce, in età compresa tra i 13 e 70 anni, circa il 45% delle donne che subisce almeno una violenza. In alcuni paesi Orientali come l’India e la Cina alcune bambine alcune donne adulte vengono sottoposte nei propri luoghi di lavoro a molestie,a ricatti sessuali e allo stupro sia individuale che collettivo. In certi paesi le ragazze sono costrette a prostituirsi e avere dei matrimoni sia coatti che “riparatori”. Altre violenze sono la MUTILAZIONE GENITALE FEMMINILE (pratica molto usata in alcuni paesi dell’Africa del sud) e l’uso dell’ ACIDO PER SFIGURARE IL VISO (usato molto nell’Asia Meridionale). Ogni anno il 25 novembre si celebra la GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE. Per le ragazze e le donne che sono vittime di violenza c’è un numero verde gratuito, il 1522 valido sia per rete fissa e mobile, attivo tutti i giorni dell’anno, 24 ore su 24. Consuelo Rossetto 3 AB vengono uccise alla nascita perché non vengono accettate dalla famiglia Il volto di una donna sfigurata con l’acido. e dalla società in cui vivono. Ci sono varie forme di violenza, tra le più comuni troviamo la VIOLENZA DOMESTICA che viene esercitata in ambito famigliare da padri e mariti, ma anche da una cerchia ristretta di amici oppure da altri membri della famiglia. Queste donne sono sottoposte a maltrattamenti (sia fisici che psicologici), minacce, abusi sessuali, ma si arriva infine anche a commettere delitti (a volte detti assurdamente “d’amore”, in quanto la violenza non è mai amore). Ci sono alcune bambine e ragazze giovani che vengono costrette a sottoporsi all’incesto, ossia ad avere dei rapporti sessuali (forzati) con dei componenti della famiglia, mentre Pagina 4 IL CALIMERO - a.s. 12-13 n°2, Marzo A colloquio con il Telefono Rosa Intervista con due giovani volontarie dell’associazione che si occupa di donne vittime di violenza. Abbiamo voluto intervistare due ragazze dell’associazione “Telefono Rosa”, Elena Di Blasio ed Olga Gatti, per farvi sapere che c’è chi lavora quotidianamente per aiutare le donne in difficoltà, che subiscono abusi sessuali, sono vittime di violenza priscologica o vengono picchiate. - Quando è stata fondata questa associazione, da chi e per quale motivo è stato scelto questo nome? “Il Telefono Rosa è stato fondato nel 1994 da 3 volontarie. A Piacenza non c’è da molti anni e grazie al comune è riuscita ad avere una propria sede, in quanto inizialmente operavano in una casa famiglia. Una parte del nome che ha è stato preso dall’associazione di Roma, ma l’intero nome di quella di Piacenza è La città delle donne – Telefono Rosa Piacenza, ispirato da un film di Fellini.” - Quale motivo ti ha spinto ad entrare a far parte di questa associazione? “Entrambe siamo entrate a farne parte come servizio civile: una nel 2010, perché interessata alla tematica della violenza sui bambini e sulle donne, l’altra è entrata nel 2012 , perché desiderosa approfondire questo campo. - Quanti casi di violenza sulle donne dovete affrontare all’anno? La nostra Miriana tra le due volontarie del Telefono Rosa, Olga (a sinistra) ed Elena (a destra). “Quest’anno sono state aiutate 203 donne, di cui 166 hanno subito violenze: 101 sono italiane e 63 straniere (di non è stata rilevata la nazionalità).” - Quante sedi esistono oggi in Italia? “Ne esistono 3 in Abruzzo, 1 in Basilicata e in Valle d’Aosta, 2 in Calabria ed in Umbria, 6 in Campania e in Friuli Venezia Giulia, 15 in Emilia Romagna, 10 nel Lazio, 4 in Liguria, nelle Marche, in Sardegna e inTrentino Alto Adige, 16 in Lombardia, 9 in Piemonte, 8 in Puglia ed in Veneto, 12 in Sicilia e in Toscana. In totale 127.” - Quante persone siete riuscite ad aiutare, spingendole a confessare ciò che hanno subito? “Le donne chiamano e fissano appuntamenti per parlare di ciò che hanno subito, ma non vengono spinte a confessare e addirittura alcune non reagiscono neanche, ma altre sono riuscite a risolvere il loro problema; addirittura alcune sono rimaste in casa con i mariti perché ci sono di mezzo i figli. A volte le volontarie di questa associazione vengono contattate telefonicamente semplicement eper potersi sfogare, altre per poter chiedere consulenze gratuite, anche legali. Non tutte le donne riescono a denunciare la cosa in quanto hanno paura che possa ritorcersi contro di loro. Questa associazione ha anche creato uno Sportello di Lavoro, per cercare di aiutarle: si tratta di un progetto regionale che aiuta le donne a cercare lavoro, in quanto alcune di esse non riescono a lavorare per problemi di autostima o perché pensano di non avere sufficienti capacità e qualifiche. Miriana Toso 5B “Secondo me la donna” - Canzone di Giorgio Gaber (testo parziale) ...secondo me all'inizio c'è sempre una donna. Secondo me una donna innamorata imbellisce. Un uomo... rincoglionisce. …Secondo me in un salotto quando non c'è neanche una donna è come recitare in un teatro vuoto. Se invece non c'è neanche un uomo, tra le donne si crea una complice atmosfera di pace. Appena arriva un uomo è la guerra. … Secondo me un uomo che si vanta di iniziare le donne ai piaceri dell'amore è come il turista che mostra alla guida le bellezze della città... …Secondo me per una donna che non ha fortuna in amore non si può usare il termine "sfigata". Secondo me un uomo che dice di una donna "quella lì la dà via" meriterebbe che a lui le donne non gliela dessero proprio mai… …Il suo primo pensiero è che lui sia omosessuale, ma in genere questa versione non regge. E allora pensa: 'Eh già, lui si difende... ha paura di essere troppo coinvolto emotivamente... oppure si sente bloccato dall'eccessiva eccitazione...' Il fatto che lei possa non piacere è un'ipotesi che non può assolutamente prendere in considerazione… …Donna, l'angelo ingannatore. L'ha detto Baudelaire. Donna, il più bel fiore del giardino. L'ha detto è Goe- the… …Donna, femina maliarda. L'ha detto Shakespeare… …Donna, sei tutta la mia vita. L'ha detto un mio amico ginecologo… …Secondo me una donna che oggi fa la madre di famiglia e rinuncia a lavorare, sbaglia... …Se invece lavora e rinuncia a fare la madre di famiglia, sbaglia… Se cerca contemporaneamente di lavorare e di fare la madre di famiglia… sbaglia. Sbaglia comunque. L'uomo invece non sbaglia mai… …Sono secoli che sa quello che deve fare. Forse è per questo che è così intronato. O forse anche per qualche altra ragione... (scelta da Vira 4B) IL CALIMERO - a.s. 12-13 n°2, Marzo Pagina 5 Apatia: malattia giovanile? Non è vero che le nuove generazioni sono senza obiettivi, interessi e desideri. Il conflitto tra generazioni ci sarà sempre, alla fine, ogni generazione ritiene di aver faticato per ottenere ciò che le spettava (diritti,valori,cultura e rispetto) I giovani di oggi sono considerati apatici, senza obiettivi precisi, persone che non vogliono crescere, non vogliono prendersi le proprie responsabilità e non si sentono pronti a scendere in prima linea per difendere i propri diritti. L’idea che i “grandi” hanno dei giovani, sia in Italia che in America, non è molto diversa. Ma è veramente così? I giovani di oggi pensano soltanto a divertirsi e non vogliono impegnarsi ? Oppure il quadro descritto dai “giovani di ieri” è soltando un’esagerazione e non tiene conto di molti aspetti importanti? L’esagerazione fa parte del quotidiano, ognuno vede le cose con la propria visuale senza considerare il globale. Spesso i cosiddetti “giovani di ieri” sono invidiosi per le enormi opportunità che noi abbiamo come la tecnologia, l’informazione e la maggior apertura di pensiero. La solita frase “ai miei tempi era tutta un’altra storia” è basata anche su questo: gli anziani hanno dovuto lottare nel vero senso della parola per certe cose che ora sembra normale avere e vederle buttare via suscita in loro una grande rabbia che viene sfogata lamentandosi e criticando rigidamente i giovani. Dobbiamo anche rassegranrci al fatto che avremo sempre critiche dagli adulti perché essi essendo ormai persone complete, avendo vissuto tutte le esperienze che un tipico adolescente passa sono sempre pronti a giudicare scelte e comportamenti. Le continue e persistenti osservazioni, spesso influiscono sugli interessi dei giovani che con il passare del tempo iniziano a diventare apatici, non hanno più interesse a lottare per ciò che vogliono fare, demoliti dalle parole degli anziani, e così facendo si instaura un circo- lo vizioso nel quale i giovani diventano davvero sfaticati senza voglia, con l’unico scopo di smettere di sentirsi dire le solite cose e cercarsi una loro realtà, oppure con una totale ribellione si estraneano dal mondo di cui non si sentono parte. Gli adulti, specie se genitori o educatori , si chiedono con sgomento: ma dove vanno i ragazzi , cosa fanno, cosa pensano, cosa complottano, cosa vogliono? Quindi che cosa fanno i ragazzi nel tempo libero? Il tempo libero dei ragazzi è spesso speso per cercarsi una nuova identità, quindi si incontrano con i coetanei lontani dagli occhi dei genitori, in quelle situazioni banali nelle quali si vengono quotidianamente a trovare insieme quando hanno fatto i “doveri” e si sentono liberi di essere sé stessi. In questi incontri, che non hanno luogo fisso, ma si svolgono dovunque, essi “sperimentano” il ruolo di adultinon adulti, in un processo lento che I giovani: attenti ed attivi o indifferenti ed apatici? comporta sempre opportunità di confronto con coetanei; possibilità di assumersi “responsabilità personale” di fare qualche cosa di gradito; deciso lì per lì, o in precedenza, ma in situazione diversa…il valore di sé come maschio o femmina. Il concetto di tempo libero coincide per gli adolescenti con il concetto di “ libertà di fronte a qualunque schema”, di “autodeterminazione”, deriva da stimolazioni interiori colte sul momento, mediante le quali il ragazzo percepisce se stesso come “attore” o “gestore” di energie. Per gli adolescenti questa situazione piacevole e personale è lo “ spazio vuoto”, nel quale possono ritrovarsi e cominciare ad essere se stessi, possono sperimentare le proprie energie fuori da percorsi obbligati. L’identikit dell’adolescente italiano secondo l’indagine condotta da Eurispes e il telefono azzurro attraverso 1594 questionari sottoposti a ragazzi tra i 12 e 19 anni a Roma, dice che il 5% dei ragazzi dichiara di non parlare mai delle cose che lo riguardano con i propri genitori, a fronte del 34,8% che lo fa sempre. I ragazzi in famiglia parlano molto meno di quelle che sono le loro paure: solo il 27% ammette di parlare, contro il 34,6% che non lo fa mai. Una grande paura dei giovani nei confronti i genitori è lo studio, il rispondere male e gli orari di uscita alla sera o durante il giorno. Gli interessi maggiormente diffusi tra i giovani sono lo sport la televisione, ascoltare musica e la letteratura. In conclusione ogni generazione continuerà a bacchettare la successiva e bisognerebbe dire che il disinteresse c’è solo quando l’adolescente è costretto a seguire schemi rigidi o regole, ma una volta con gli amici, oltre a divertirsi a distrarsi, riesce a prendersi le sue responsabilità e inizia a crescere e a svilupparsi come individuo. Gloria Donini 2A Pagina 6 IL CALIMERO - a.s. 12-13 n°2, Marzo Il centro del mondo: la famiglia Bistrattata, attaccata ed incerta, è fondamentale per i singoli e la società. Quante volte abbiamo risposto male o non sopportiamo i nostri genitori o qualunque altro parente? Beh, personalmente io tante volte, ma dopo mi sono accorta di una cosa importante: la FAMIGLIA è la cosa più preziosa al MONDO. Già, proprio così, ogni singolo membro a partire dai fratelli o sorelle più piccoli “rompi scatole”, fino ad arrivare ai nostri genitori. Ma com’è composta la famiglia? Sembra una domanda scontata, ma in realtà questa domanda crea in alcuni Paesi dei contrasti. In Francia, per esempio, in cui si sta discutendo sull’introduzione del matrimonio omosessuale, alcuni francesi hanno deciso di farsi sentire. Manifestando e proclamando che la famiglia è composta da UOMO, DONNA e BAMBINI (se ci sono). Ogni anno varie famiglie si riuniscono per celebrare la festa della famiglia, e in questi casi testimoniano come la famiglia sia importante e come è il vero valore in cui possiamo credere tutti. Nel 2012 quest’incontro si è svolto a Milano dal 30 Maggio al 3 giugno. Questo incontro è detto FAMILY DAY. Il punto è anche come consideriamo noi la famiglia … che cos’è per voi la famiglia? Quanto ci affidiamo e crediamo in questo valore? Personalmente io ci credo tantissimo, perché so che i famigliari sono le uniche persone su cui si può sempre contare, e su cui si può sempre fare affidamento. Chi meglio dei nostri genitori può capire quello che stiamo affrontando? Sembra strano, ma alla fine sono stati anche loro giovani e hanno vissuto tutto dell’adolescenza, dai problemi allo studio. Loro possono raffigurare la nostra “ancora”, il nostro rifugio, perché in fondo sappiamo anche noi, nonostante i litigi e tutto quello che succede, che sono proprio loro che tendono sempre le loro ….. allora andate a casa e ditelo più volte possibile. In Internet ho trovato queste frasi penso che rispecchino un po’ tutti noi e come sarà dopo a 6 anni dici: “Mamma, ti amo” a 10 anni dici: “Mamma, ti voglio bene!” a 15 ANNI DICI: “Mamma, non rompere!” a 18 anni dici: “Voglio andarmene da questa casa” a 30 anni dici: “Voglio tornare dalla mamma” a 50 anni dici: “Noo, ti prego non te ne andare Mamma!” a 60 anni dici: “Darei qualsiasi cosa per stare soltanto altri 5 minuti con la mia mamma...” Quindi non aspettate per mostrare quanto bene volete ai vostri genitori e quanto loro siano importanti nella vita di ognuno. Alcune immagini del Family Day 2012 mani verso di noi, che ci aiutano indirettamente, e sono loro sempre presenti nella nostra vita. Una volta mi hanno detto di vivere giorno per giorno e di gioire di ogni singolo dono ricevuto: ebbene, sappiate che la Famiglia fa parte della nostra vita e che è un grande dono. Tutto questo è una sciocchezza? Può esserlo per alcuni di voi, ma sappiate che quando perderete una parte di Famiglia, allora rimpiangerete i momenti non trascorsi con loro/lui/lei; quel momento sarà troppo tardi, quindi che aspettate? Quante volte avete detto a vostri genitori TI VOGLIO BENE? A me sembrano sempre poche Marika Ruggiero 4D Redazione: Gloria Donini 2A, Consuelo Rossetto 3AB, Karim Abd El Kader 4A, Vira Dosso 4B, Valentina Dosi (membro esterno), Pinki Kumari e Ruggiero Marika 4D, Francesca Capone e Miriana Toso 5B. Ha collaborato: prof.ssa Mezzadri Coordinatore: prof. Groppi. IL CALIMERO - a.s. 12-13 n°2, Marzo Pagina 7 La lezione di Fossoli Un’importante esperienza: la visita ai luoghi della deportazione durante la II GM. di Auschwitz-Birkenau, BuchenIl giorno 04 Marzo 2013 con la wald, Bergen-Belsen, Mauthausen, mia classe (5 B) siamo andati a Ravensbruck. Ad oggi è noto che Carpi (MO) a visitare il museo tra il gennaio e l'agosto 1944 siano del deportato e la Sinagoga ottostati organizzati almeno 8 convogli centesca e, nel pomeriggio, a Fossoli al campo di concentra- La sala dei nomi in cui sono elencati i morti italiani ferroviari, cinque dei quali destinamolto scarso e di conseguenza molte ti ad Auschwitz. Nel convoglio partito mento. persone morivano letteralmente di tra il 19 e il 22 febbraio 1944 diretto Il Museo Monumentale al Deportafame. ad Auschwitz c’era anche lo scrittoto è stato inaugurato il 14 Ottobre All’interno del museo si possono amre Primo Levi. Al campo di concentra1973 secondo il progetto dello studio mirare alcuni disegni di noti pittori mento di Fossoli furono uccise 67 milanese BBPR formato da 4 architetcome Picasso, Guttuso, Léger e Cagli persone e 3 riuscirono a scappare, di ti: Banfi, Belgiojoso, Peressutti, Roe anche alcuni oggetti che appartenecui una è ancora viva. gersche che erano in collaborazione vano ai deportati o che sono stati troA causa dell'avvicinarsi del fronte e con il pittore Renato Guttuvati nei lager nazisti. Nell’ultima sala dell'intensificarsi delle pressioni partiso. Nel 1944 Banfi e Belgiojoso erano del museo, sala dei nomi, ci sono incigiane nella zona, la gestione e il constati arrestati e deportati al campo di se sulle pareti e sulle volte tutti i nomi trollo del campo diventano difficili e il concentramento di Mauthausen dove delle persone italiane che sono morte 2 agosto 1944 il campo è trasferito Banfi morì, quindi la progettazione nei campi di concentramento di tutta a Bolzano. Nel dopoguerra il campo coinvolse il gruppo a livello emotivo. Europa: ce ne sono viene utilizzato per scopi abitativi e Il Museo è situato al La divisa dei deportati circa 15.000. quindi le strutture di prigionia vengopiano terra della Rocca Al centro di Carpi, in no demolite e costruite nuove strutture dei Pio (Carpi) ed è un palazzo signorile, per lasciare spazio a edifici che servocomposto da 13 sale sorge la Sinagoga. no nella vita quotidiana. Il 19 magdove si possono vedeEssa era composta da gio del 1947 il campo viene occupato re delle frasi incise due piani: il primo da Don Zeno Saltini che fonda l'Opera sulle pareti tratte da piano destinato agli Piccoli Apostoli per bambini abbandoalcune lettere che i uomini mentre il senati e orfani di guerra. condannati a morte condo alle donne. Alla Oggi del campo di concentramento della Resistenza EuroSinagoga vi potevano non è più visibile nulla a causa delle pea inviarono alle loro accedere tutte le persomodifiche apportate dopo la guerra ma famiglie. Sono delle ne che avevano già la fondazione Fossoli ha costruito un lettere molto toccanti compiuto i 13 anni; i edificio che riprende le caratteristiche dove si può cogliere la bambini stavano con le delle baracche dove risiedevano i desofferenza sia fisica donne. portati. che mentale a cui eraIl campo di Fossoli Questa, secondo me, è stata no sottoposti i deportanacque come campo di prigionia e un’esperienza bella che tutti dovrebti: sofferenze imposte da menti malate concentramento allestito dagli italiani bero fare perché vedere queste testicome quella di Hitler e dei suoi collanel 1942 e successivamente utilizzato monianze di persona ha un effetto boratori! Oltre alle scritte è anche dalle SS come campo di concentratotalmente diverso da quelle che si possibile vedere alcune foto fatte ai mento e transito per la deportazione in hanno guardando queste cose tramite i campi di concentramento di MauthauGermania di ebrei e oppositori politifilm e i documentari. Essere lì e vedesen e di Auschwitz che documentanoci. All’interno del campo erano interre con i propri occhi il luogo dove le condizioni in cui vivevano i depornati oltre agli Ebrei anche gli opposisono state rinchiuse e hanno sofferto tati: condizioni igienico sanitarie territori politici, gli omosessuali, gli zingamigliaia di persone fa venire veramenbili; la “divisa” che portavano i deporri, gli asociali (barboni) e coloro che te i brividi. Sono anni che sento parlatati era di cotone quindi non proteggeavevano sia problemi fisici che mentare di razzismo e dello sterminio che va dal freddo e quando si bagnava ci li. Ogni deportato lavoro aveva cucito questo ha provocato e ancora oggi, metteva molto tempo ad asciugarsi; sulla “divisa” triangolini di diverso dopo anni, non riesco a capire come dormivano tutti ammassati nei letti, se colore in modo da poterli riconoscere. sia potuto succedere questa tragedia e così si possono definire, fatti di una I circa 5000 deportati internati a Fosperché nessuno è riuscito a far si che base di legno e coperti con il pagliesoli ebbero come destinazione i campi non accadesse! Francesca Capone 5B riccio; il cibo che gli veniva dato era Pagina 8 IL CALIMERO - a.s. 12-13 n°2, Marzo NOVITÀ AL CASALI: MUSICA! Il recital natalizio che ha visto protagonisti gli alunni del corso Socio Sanitario della nostra scuola. Alcune immagini del Recital Abbiamo chiesto alla prof.ssa Rizzi, docente di musica, olte che di matematica, di spiegarci da cosa è nato il Recital tenutosi poco prima delle feste natalizie. Ecco cosa è emerso… Le classi 2A, 2B e 1A sono ad indirizzo socio-sanitario. Il loro corso di studi prevede l'inserimento lavorativo anche in luoghi come centri diurni per intrattenere bambini, persone disabili, ecc... Per questo prevede anche musica come disciplina curricolare. Per l’occasione sono state eseguite Happy Christmass (War is over) dei Beatles e We wish you a merry Christmas; quest’ultima accompagnata con i flauti ed i tamburelli. Questo progetto era nato per far sì che i ragazzi provassero ad intrattenere in modo un po' diverso gli alunni disabili della scuola facendoli appunto anche cantare in coro (ma non solo). Il periodo scelto è stato del Natale perché è la festa per eccellenza in cui si deve essere buoni e cercare di essere "dono" per gli altri, in particolare per chi ha più bisogno. Oltre al canto, sono stati esposti anche tanti oggetti che i ragazzi del socio-sanitario avevano fatto nelle ore di metodologie operative. Vedremo se nei prossimi anni sarà ancora possibile continuare con questo progetto o uno simile, magari più ampio. Karim Abd El kader 4A IL CALIMERO - a.s. 12-13 n°2, Marzo Pagina 9 Sport: una vera passione! Importanza e significato dell’attività sportiva per i giovani. Per tanti ragazzi oggi fare sport è un divertimento, oltre a un valido modo per tenersi in forma. Gli sport praticati dai giovani oramai sono tantissimi e si differenziano in tantissime tipologie: Sport individuali, di squadra ecc.; sono anche un valido modo per stringere nuove amicizie e rafforzare i legami già esistenti. Io come tanti ragazzi pratico uno sport che non definisco tale ma passione, ovvero l’equitazione. Ma ancor più di questo sono gli sport di gruppo [Calcio, pallavolo, pallanuoto, ecc.] a unire i ragazzi e a insegnare loro a collaborare e a stare in gruppo sempre uniti. Sport come questi attraverso l’allenarsi e il faticare insieme portano i ragazzi a stringere legami più solidi. Legami che però non sono sempre positivi, perché, come in qualunque altro ambiente, possono rivelarsi compagnie sbagliate con comportamenti negativi (fumare, ad esempio) a cui conformarsi. A volte, invece, anche nell’ambito sportivo possiamo avere comporta- menti che tendono a emarginare alcuni ragazzi perché riescono meno bene o hanno altri problemi. Anche gli sport individuali aiutano i ragazzi a migliorare perché li spingo- no a migliorarsi di volta in volta e ad avere una maggiore fiducia in se stessi, ed è proprio questa [o meglio la mancanza di fiducia] a portare all’emarginazione di alcuni ragazzi quindi il fare sport è “terapeutico” per questi ragazzi emarginati perché può risolvere la loro scomoda situazione. Bisogna stare attenti a non cadere nell’agonismo estremo, ovvero l’allenarsi fino allo sfinimento per essere pronti alle competizioni perché THE ANGEL’S KISS Due nostre redattrici, Pinky Kumari e Marika Ruggiero di 4D, si stanno cimentando nella scrittura di un romanzo dal titolo “The Angel’s Kiss”, che potete trovare on-line al seguente indirizzo: https://www.facebook.com/ p a g e s / T h e - A n g e l s Kiss/379062412163852?ref=hl . Qui a fianco due illustrazioni per il libro realizzate dalla stessa Pinky. In bocca al lupo per la stesura! questo tipo di allenamento se non condiviso e sentito proprio può portare alcune persone a mollare e lasciare lo sport perché semplicemente non si divertono più oppure perché non riescono a stare dietro agli allenamenti. Sport e Passione sono due cose differenti, ovvero lo sport si fa per divertimento e per variare la monotona routine di tutti i giorni; invece la passione è qualcosa di diverso ovvero lo si segue perché piace, ci si diverte, ecc. Per me l’equitazione era iniziato come sport, poi i mesi passavano ed è diventata una passione; ho comprato la mia cavalla, ho iniziato a far le gare [tutto per passione] e mi diverto tantissimo, questo è sport perché c’è divertimento tutti sono uniti e soprattutto si scherza insieme senza nessuno discriminato. Concludendo credo che tutti i ragazzi dovrebbero trovarsi uno sport che si trasformi in passione, perché riempie le giornate e ti dà un motivo per andare avanti anche quando tutto il resto non va come dovrebbe andare. Valentina Dosi – Membro esterno Pagina 10 IL CALIMERO - a.s. 12-13 n°2, Marzo UN ALTRO MODO L’importante e prolifica industria cinematografica indiana: storia, Bollywood: la parola deriva dall’insieme di Bombay (attuale Mumbai in India) e Hollywood. I primi film indiani risalgono al 1896, un anno dopo l'invenzione del cinematografo. Negli anni successivi al 1900 incominciano ad uscire i primi film mitologici. Anni '40-'80: il cinema indiano ha un'enorme crescita, in questi anni si sono create delle vere e proprie personalità, i divi e le dive sono diventate un modello da seguire per i giovani attori e attrici. Il pubblico è maggiormente attratto verso film in cui prevale un tono più leggero e allegro, dove rimane l’atmosfera romantica unita a un tratto un po’ anticonvenzionale, come quelli con l'attrice Sharmila Tagore (1946). Sharmila Tagore lavorò con un altro divo di quegli anni, Rajesh Khanna (1942-2012). Quest'ultimo per circa dodici anni scatenò una vera e propria isteria di massa, specialmente nel pubblico femminile. Era la quintessenza Shilpa Shetty Aishwariya Rai dell’eroe romantico, uno dei film che meglio esprime questo suo ruolo è Amar Prem (amore eterno). L'era si chiude con un lento declino del puro romanticismo e, presto Rajesh Khanna dovette cedere il posto a quella che diventerà l'icona del cinema hindi. La sua morte fu un vero e proprio momento tragico per il cinema indiano e i fan, le sue ultime parole furono "Time is up-Pack up".Dagli anni ‘60 Incominciano ad entrare in scena personaggi come Amitabh Bachchan (M,1942) attore che riuscì a conquistare immediatamente il pubblico e che rafforzò la sua immagine con film diretti da Yash Chopra (1932-2012), regista/produttore e fondatore della Yash Raj Films. Dagli anni '90 a oggi: negli anni novanta iniziano le trasformazioni tecnologiche ed economiche, si incomincia a focalizzare le proprie attenzioni sulle classi medio-alte e sul pubblico giovane.Le storie sono ambientate in belle case e in luoghi dove si fa sfoggio della nuova condizione sociale. In questo decennio cresce l’importanza, anche a livello di incassi, degli indiani residenti all’estero, i film cominciano a rispecchiare le esigenze e le aspettative di questo nuovo pubblico.I perso- naggi di questi film si muovono tra identità tradizionale e confronto con la società occidentale, le nuove star hanno caratteristiche estetiche e attoriali in grado di rappresentare, in modo credibile, l’immagine del giovane benestante, spigliato anche se fedele alla propria cultura. Tra i numerosi volti : Salman Khan (1965), Akshay Kumar (1967, genero di Rajesh Khanna ), Shah Rukh Khan (1965), Hrithik Roshan (1974), Madhuri Dixit (1967), Kajol (1974), Rani Mukherjee (1978), Shilpa Shetty (1975, ha partecipato a Big Brother -Grande Fratello - di cui vincitrice in Inghilterra nel 2007), Aishwarya Rai (1973 Miss Mondo 1994) e Sushmita Sen (1975, Miss Universo 1994). Caratteristiche: La musica e le canzoni sono parti integranti della cultura indiana, non esiste momento di aggregazione, ricorrenza e fase della vita dove non sia presente. Accompagna il lavoro nelle vaste zone rurali e i viaggiatori, durante i lunghi spostamenti in treno.Oltre alle forme tradizionali provenienti dalla cultura Raj Kapoor Pagina 11 IL CALIMERO - a.s. 12-13 n°2, Marzo DI FARE CINEMA stelle e curiosità di un vasto mondo poco conosciuto in Italia. Amitabh Bachchan indù, esiste una vasta produzione musicale nata in ambiente islamico. Da sempre la musica e le canzoni costituiscono un elemento caratteristico ed irrinunciabile.Un altro aspetto tipico riguarda l'uso di cantanti che prestano la loro voce agli attori in scene di canti e balli. Il primo ad utilizzare cantanti in playback è stato Debaki Bose nel 1934. Anche questa modalità non è mai stata abbandonata e, in realtà, molto pochi sono gli esempi di attori che furono al tempo stesso cantanti.Le canzoni vengono in genere diffuse prima dell'uscita di un film, rappresentano una entrata economica importante per i produttori. Un altro elemento molto forte è la danza, presente da sempre, dal classico (Kathak) al moderno (Hip-hop). E' un modo per esprimere al meglio l'universo emozionale dei/del personaggi/io interpretato/i. Scenari esotici: negli ultimi dieci anni, alcuni film vengono girati anche in Europa oltre che in stati come USA, Inghilterra, Cina, Africa, Australia e l'India stessa. una delle scenografie di maggiore frequentazione è il paesaggio alpino (Dilwale Dulhania Le Jayenge e Bachna Ae Haseeno). Il motivo ha anche a che fare con la voglia di inserire elementi che possano risultare esotici per il pubblico indiano, ma in realtà il motivo principale consiste nella impossibilità di girare scene con quel tipo di paesaggi nello stato del Kashmir, da molto tempo scenario di guerra, dove non è più possibile garantire condizioni di sicurezza. Oggi il cinema indiano è un modo diverso per trovare svago e divertimento nel tempo libero con gli amici o in famiglia. È un modo per riunire tutti e commentare, ridere, piangere o criticare il film, la trama, gli attori o le attrici. Le canzoni sotto molti punti di vista sono una fonte di ricchezza per il film. Per me i film indiani sono una sorta di svago, un modo per passare il tempo libero, ma anche di riflessione poiché mi piacciono i film romantici e comici allo stesso momento dove alla fine c’è un lieto fine con tanto di morale della favola. I film indiani, inol- tre, mi riportano con la mente alla mia patria di origine. Film Girati in Italia: Ultimamente Bollywood è sbarcata anche in Italia, dove le scene del film Bachna Ae Haseeno (che, in hindi, significa “Salvarsi è facile”), sono state girate tra Roma, Capri, Venezia, ed in particolare in Puglia: sulla costa Garganica di Mattinata, precisamente presso la Baia dei Faraglioni (dove le ultime struggenti scene hanno come sfondo i due monoliti del Gargano), Alberobello e nel Salento, a Santa Cesarea Terme. Il film è stato proiettato nelle sale di tutto il mondo a partire dal 15 agosto 2008. Nel 2010 sono stati girati in Puglia altri tre film. Il primo, ancora sul promontorio Garganico, è stato "Housefull": la pellicola è uscita in ben 750 sale dell’India ed è stato il secondo maggiore incasso di sempre nella storia del cinema indiano, con 400 milioni di spettatori. Shah Rukh Khan Pinky Kumari 4D Pagina 12 IL CALIMERO - a.s. 12-13 n°2, Marzo Giovani e Comune in dialogo Importante tentativo di collaborazione per rispondere alle esigenze delle nuove generazioni In data 13/03/2013 si è svolto un incontro tra l'assessore e gli amministratori del Comune di Piacenza e i giovani riguardante le tematiche giovanili. Da parte dei giovani, si è rilevato poco interesse da parte delle amministrazioni nei loro confronti, sono rare le occasioni per gli incontri, che, quando si svolgono, sono per lo più per prevenzione ma non di proposta e costruzione insieme. Questo è uno degli elementi molto forti che non ci fa sentire cittadini, ma esclusi. C’è l’esigenza di confrontarsi e aprire spazi per co-progettare gli interventi di politica giovanile, perché spesso sono decisi dalle amministrazioni e non c'è coinvolgimento per ragionare insieme con i giovani, specie riguardo la questione relativa agli spazi. Lo spazio esprime un bisogno di socialità che è considerato la base per diventare cittadini. Non è una concessione avere a disposizione degli spazi, ma è davvero un bisogno. L'unica modalità non può essere quella di affidare gli spazi ai privati o di far sì che questi vengano gestiti per scopi di lucro, la dimensione della gratuità in alcune situazioni è fondamentale e necessaria per coinvolgere tutti, specie chi fa più fatica a partecipare o vuole delle alternative rispetto a quanto si fa e c'è già. È un dato di fatto che ci siano tanti spazi sottoutilizzati e inutilizzati. Si è poi rilevato che è una contraddizione che gli uffici delle politihce giovanili siano aperti prevalentemente solo al mattino. Gli amministratori hanno risposto che fanno fatica ad incontrare i giovani nei momenti in cui si parla della città e della sua gestione. Gli amministratori rilevano che a chiamata diretta i giovani delle associazioni rispondono, mentre in occasioni di convocazione di cittadinanza la fascia giovanile è poco presente. È interessante cogliere che c'è un grande lavoro di ricerca da questo punto di vista che cerca di capire in che modo è possibile arricchire e costruire spazi di collegamento. Da qui il tema centrale della comunicazione, in particolare quella diretta, valorizzando i saperi e le competenze sul ruolo e sulla funzione degli amministratori. È emerso il valore di avere una partecipazione in questo momento di costruzione di spazi da riconsegnare ai giovani con una maggiore responsabilità. Gli amministratori hanno sottolineato come amministrare la città voglia dire fare un lavoro di negoziazione tra Il sito www.partecipa.comune.piacenza.it è stato creato dal Comune di Piacenza per favorire la partecipazione dei cittadini alla vita della città. interessi diversi, come si debba fare un'operazione di diffusione del pensiero affinché si possa affermare e trovare spazio di realizzazione. In definitiva, bisogna formare i cittadini. Secondo Stefano Cugini, l'amministrazione è vecchia: bisogna aprire altri canali di discussione, trovando soluzioni condivise e bisogna sforzarsi di capire i messaggi dei giovani e preparar loro il terreno. I rappresentanti dei giovani hanno commentato che l’esigenza primaria è quella di una spazio che sia autogestito e sia aggregativo ma anche espositivo, per soddisfare il bisogno di essere protagonisti in questa realtà cittadina. Per far questo, è necessario che già alla prima fase ci sia un tavolo di confronto con i giovani: le associazioni non risolvono e non finiscono i giovani. Nonostante questo, la chiave per la partecipazione potrebbe essere dare spazio a tutte quelle associazioni che si concentrano su un micro - progetto in modo che, unendosi, facciano un grande progetto. Secondo Giovanni Castagnetti, si fa fatica a interagire con la maggior parte possibile delle persone per due motivi: uno è l’aspetto comunicativo, non soltanto tra livello amministrativo e giovani, ma anche nella rete dei vari soggetti giovanili. L’altro è la questione dell’interazione e delle regole comuni per portare avanti un progetto condiviso. A questo, noi giovani abbiamo risposto che è chiaro che vadano messi dei paletti di tipo statutario, condiviso, che non arrivino direttamente dall'alto. Per realizzare questo ci si deve trovare ad un tavolo per decidere assieme. Punto focale rimane la necessità di una soluzione noprofit, anche perché autogestione non è anarchia, ma è decidere e porre liberamente limiti condivisi, alla luce dei valori della Costituzione. La proposta dei giovani è che le Istitutzioni usino di più le nuove tecnologie, specie Facebook. A questo, gli amministratori rispondono che uno spazio fisico di dialogo è fondamentale, non di può demandare tutto alla rete. Penso che sia positivo che l’incontro non abbia riguardato solo lo spazio comune giovanile, ma che abbia aperto la strada ad una maggiore collaborazione e corresponsabilità, da ricercarsi attraverso una comunicazione efficace e continua. Karim Abd El Kader 4A