Viaggio con i lecchesi nello stadio dei sogni Dai club di
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Viaggio con i lecchesi nello stadio dei sogni Dai club di
[LECCO 21] LA PROVINCIA S A B AT O 1 0 S E T T E M B R E 2 0 1 1 [dietro le quinte ] [ la festa bianconera ] Non solo calcio Negozi e spazi per le famiglie Viaggio con i lecchesi nello stadio dei sogni Dai club di Molteno, Paderno e Lecco allo «Juventus Stadium» per la cerimonia di inaugurazione. Per poter dire: «Io c’ero...» Con i tifosi lecchesi della Juventus alla festa per l’inaugurazione dello stadio che, per dirla con la pubblicità, «cambia il calcio». Erano almeno un centinaio i lecchesi che si sono messi in movimento nella giornata di giovedì per una festa che attendevano - insieme ad altri 40 mila fortunati - dall’inizio dell’estate. Una quarantina gli iscritti allo Juventus Club Brianzolo (sede a Molteno) per non parlare poi della sezione di Paderno d’Adda che raccoglie molti tesserati dal Meratese e dintorni. Anche dallo Juventus Club di Lecco - che ha sede presso il bar stadio di via Papa Giovanni XXIII l’affluenza allo stadio torinese per Juve-Notts County è stata alta, raggiungendo quota 60 adesioni. Il ritrovo, fissato per il primo pomeriggio, è stato subito condito da un profluvio di argomenti: la campagna acquisti, la nuova era Conte, l’attesa spasmodica per un impianto dal quale gli juventini si attendono bello spettacolo, e un buon introito che consenta acquisti importanti nello prossime stagioni. Tutti uniti dalla fede per i colori bianconeri, i tesserati del Club Brianzolo sono decisi a rinnovare la fiducia alla squadra, nonostante gli anni magri alle spalle. Tanto che il numero di abbonati al club per la stagione 2011-12 è in crescita. Un trend, come sottolinea il direttore della comunicazione Fabio Ripamonti, dovuto alla voglia di assistere ai match nella nuova location. Tanti giovani, ma anche famiglie al completo con tanto di ragazzini al seguito hanno raggiunto Torino per la vetrina di giovedì. Un evento che è andato ben al di là del calcio, condito da spettacoli e fuochi artificiali come siamo abituati a vedere alle Olimpiadi piuttosto che ai Mondiali, richiamando la storia di un club con 114 primavere sulle spalle. Una squadra tradizionalmente amata nel nostro territorio. L’arrivo a Torino, appena lasciata la tangenziale, parcheggiato l’autobus e raggiunti finalmente i cancelli dell’arena ha travolto i tifosi lecchesi. Tutti a immortalare la livrea tricolore che cinge l’anello. Desiderosi di portarsi a casa una foto ricordo che, senza dubbio, riempirà di orgoglio dinanzi agli amici. Al rientro, unanime la soddisfazione per esserci stati. Per i bianconeri il nuovo stadio è sinonimo di rinascita. E in tutto ciò lo "Juventus Stadium" (che ancora attende un nome definitivo, legato a uno sponsor) è il primo passo. E domani la sfida col Parma, prima uscita "vera". A quel punto si parlerà solo di calcio giocato. Giulio Masperi ZOOM In alto un gruppo di tifosi lecchesi davanti allo Juventus Stadium e altre immagini della serata torinese FOTO MASPERI [ VILLA LOCATELLI ] Sportivamente,i ragazzini in gara La manifestazione che coinvolgerà 28 paesi della nostra provincia (l.spo.) Largo ai giovani. E’ stata presentata a villa Locatelli «Sportivamente... all’aperto 2011», la manifestazione sportiva in programma domenica 18 settembre presso il Centro Sportivo "De Coubertin" di Oggiono. Un evento nel quale i protagonisti saranno i ragazzi e le ragazze nati negli anni 2000 e 2001, che si sfideranno in varie discipline. «E’ una manifestazione interessante - introduce Daniele Nava, presidente della Provincia - L’intento è quello di promuovere i valori dello sport giovanile, inteso non solamente come competizione, ma anche come momento di educazione e di crescita interiore. Un evento fortemente voluto da Antonio Rossi e dai 28 comuni coinvolti». E l’olimpionico spiega: «Innanzitutto voglio ringraziare i comuni che hanno aderito all’iniziativa, l’Associazione Sportiva Dilettantistica Arcadia, il Comune di Oggiono e tutti gli sponsor. Il montepremi - prosegue Rossi ammonta a 15.800 euro in buoni spesa per l’acquisto di attrezzature sportive e sarà suddiviso in cinque premi, corrispondenti alle prime squadre classificate, e in ulteriori 15 premi di partecipazione del valore di 500 euro ciascuno». «C’è stata unità di intenti fin dal primo momento spiega Michele Erba, Presidente dell’A.S.D Arcadia soprattutto nella scelta della fascia di età dei ragazzi partecipanti. Sarà una sana competizione, senza sconfinare nell’agonismo più esasperato. Il desiderio è quello di proporre lo sport come occasione di espressione per i più giovani». Le discipline sportive della manifestazione saranno suddivise in due raggruppamenti: pallamano, pallavolo e dodgeball per quanto riguarda il torneo a squadre (composte da sei ragazze e sei ragazzi), mentre corsa veloce, salto in lungo e gimcana riguarderanno le prove individuali. Le gare avranno inizio alle ore 9 e termineranno alle 12.30. Andrea Tenderini Un evento da ricordare. Il battesimo del nuovo "Juventus Stadium" ha reso omaggio a una storia che parte nel 1897. Quando un gruppo di studenti del Liceo D’Azeglio fonda la società torinese.114 anni di successi, vittorie sul campo e qualche dispiacere, come quelli che hanno contraddistinto le ultime stagioni. Ma l’altra sera il popolo juventino era presente. Da ogni parte d’Italia, tanti i lecchesi in trasferta con i pullman dei club, hanno raggiunto la nuova tana della Vecchia Signora. Uno stadio stupendo, pensato per il calcio. I tifosi più fortunati a sette metri e mezzo dal rettangolo verde, senza recinzioni metalliche a delimitare i settori, una visibilità straordinaria, lo "Juventus Stadium" consegna a Torino un’arena del calcio di standard europeo. Che, presto, verrà completata da museo, negozi e spazi commerciali: per vivere lo stadio a trecentosessanta gradi. Un primo passo verso un’idea di calcio innovativa e pulita, che ci auguriamo venga presa a modello dalle altre società. Prima dell’amichevole finita in parità col Notts County, terza divisione inglese, la prima società di calcio nata al mondo e quella da cui nel 1903 la Juventus acquistò le prime maglie bianconere che sarebbero diventata la sua marca, oltre due ore di spettacolo hanno intrattenuto i supporter bianconeri. Niente è stato lasciato al caso da Marco Balich, direttore creativo che ha firmato anche le cerimonie inaugurale e conclusiva delle Olimpiadi invernali di Torino 2006. Quasi 800 volontari hanno partecipato al vernissage: 420 performer delle scuole di ballo torinesi, 50 percussionisti, 138 tifosi e tanti altri addetti hanno regalato emozioni intense. Un’atmosfera surreale ha avvolto il nuovo impianto. La grande coreografia di massa che ha dato il là all’evento, con giraffe meccaniche travestite da zebre, performer e i percussionisti a scandire il ritmo, a prendere per mano un pubblico stupito, ha subito celebrato il simbolo della squadra più amata d’Italia. La vicenda juventina si intreccia, del resto, con quella del Paese e, a 150 anni dall’Unità che in Torino - presente il sindaco Piero Fassino - ebbe la prima capitale, non poteva mancare un richiamo al tricolore. Il tricolore che i performer hanno dispiegato sul terreno di gioco, indossando tute a led, e quello che ha ricoperto la tribuna est. Dopo le note dell’inno di Mameli, il saluto del presidente Andrea Agnelli («Benvenuti a casa»), ecco comporsi le tessere di un mosaico che adorna le mura della storia. Entrano i trofei (con 29 scudetti), mentre l’altro volto noto della serata, Linus, accoglie i campioni - da Davids a Montero, da Bettega a Cabrini e Zoff, da Buffon a Tacchinardi e Torricelli sfilano verso il centro del campo - che hanno firmato i successi del club. All’ingresso di Marcello Lippi le tribune in standing ovation hanno intonato un lungo coro, mentre gli sbandieratori regalavano ai presenti uno spettacolo da grandi occasioni. Quindi Boniperti e Del Piero. Passando dal triste, ma apprezzato, ricordo ai 39 morti dell’Heysel il 29 maggio 1985 (la scritta di fuoco "In memory" a sigillo imperituro), la cerimonia si è chiusa coi fuochi d’artificio. Che, adesso, bisognerà fare sul campo... G. Mas.