PwC-Immospettiva
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www.pwc.ch/immobilien PwC-Immospettiva Interpretazione della meta-analisi immobiliare di FPRE 3T/15 I riferimenti ai grafici di FPRE sono indicati nel testo con “(1)”, ecc. 21.08.2015 L’importante in breve: •Lo sviluppo economico si assesterà nel 2015 al livello più basso dal 2009. •Le importazioni a buon mercato assieme al prezzo del petrolio ai minimi storici spingono l’inflazione al -1.1%. •Per le scadenze più lunghe ci si attende un leggero rialzo dei tassi. •Il fatturato del settore delle costruzioni è previsto assestarsi a un livello del 9% più basso rispetto a quello dello scorso anno. •L’immigrazione è in netto calo rispetto al trimestre precedente, con conseguenze per il mercato immobiliare residenziale. •Lo sviluppo moderato del mercato delle abitazioni di proprietà riflette con un po’ di ritardo la situazione congiunturale e mantiene viva la discussione su una possibile bolla immobiliare. •Il premio di rischio per investimenti in immobili residenziali rimane molto attrattivo e porta ad una nuova ondata di investimenti. La BNS mostra segnali di preoccupazione per questo andamento. •Il mercato degli uffici deve adeguarsi al finanziamento del fit-out così come a periodi di affitto gratuito. In questa situazione, per gli investitori i rimborsi dei crediti sono più interessanti che investire in uffici con affitti incerti. •Gli investitori in superfici commerciali in Svizzera sono arrivati ad un punto morto, e gli oggetti esistenti vengono spesso svalutati. Il 2015 sarà ricordato come l’anno congiunturalmente più debole dal 2009. Il segmento immobiliare residenziale resiste alla crisi e vive ora un nuovo slancio sul mercato delle transazioni, in quanto i rendimenti seppur bassi lasciano ancora un certo premio di rischio per gli investitori. Entro la fine dell’anno alcuni portafogli istituzionali verranno di conseguenza rivalutati. Da qui la motivazione per gli investitori ad investire unicamente in uffici tripla A oppure a fronte di forti ribassi per l’incertezza sugli affitti. L’avversione al rischio degli investitori si riversa sulla svalutazione di oggetti esistenti maggiormente sensibili alla congiuntura, come ad esempio le superfici di vendita. Debole crescita per il 2015 La crescita economica rimarrà per tutto il 2015 ben al di sotto dell’1.0%, ossia al livello più basso dalla crisi del 2009. Persino le stime più ottimistiche del SECO e del Créa così come quelle degli economisti del CS prevedono una crescita per l’anno in corso al massimo dello 0.8%. (8) Mentre da un lato le esportazioni soffrono del franco forte, dall’altro sia i consumatori che le aziende locali beneficiano della convenienza delle merci importate. Questo ribasso dei prezzi delle merci importate, assieme al continuo calo del prezzo del petrolio, si riversa sull’andamento dell’inflazione – il tasso medio atteso per l’inflazione si assesta al -1.1% per il 2015 ed ad un misero +0.1% per il 2016. (8) La curva dei rendimenti viene tracciata ancora più in basso rispetto al trimestre precedente. Oltre alle scadenze a breve e medio termine, oramai solo le obbligazioni a 10 anni sono scivolate sopra la soglia dello zero. (23) Gli economisti si attendono per le obbligazioni delle Confederazione una situazione sostanzialmente invariata per il resto del 2015 ed un leggero rialzo intorno allo 0.20.5% per il 2016. (21) Il trend al leggero rialzo che ci si attende per le scadenze più lunghe coincide con quello del tasso di riferimento per le ipoteche a 10 anni, che nell’ultimo trimestre è salito dello 0.1% portandosi così al 2.0%. (24) L’attività edilizia rallenta e le costruzioni diventano più convenienti L’attività edilizia del mercato immobiliare, ai massimi livelli, tende a rallentare. L’indicatore della congiuntura immobiliare del CS e l’indice del costo delle costruzioni della SSIC1 mostrano un calo del fatturato atteso nel settore delle costruzioni del 9% rispetto all’anno precedente. Questo rallentamento è dovuto in particolare all’ingegneria civile, ma anche l’edilizia ha mostrato segni di crescita negativa negli ultimi 3 trimestri. (18) L’indice dei prezzi di costruzione è arretrato in particolare per il settore degli uffici (-1.2% rispetto all’anno precedente) (20) e rispecchia il trend dei costi di produzione, che nella prima metà dell’anno sono nuovamente arretrati di quasi due punti percentuali. (19) Le prospettive per il mercato immobiliare residenziale si fanno cupe L’evoluzione della popolazione residente non si prospetta più così positiva. Il saldo migratorio nel secondo trimestre è nettamente inferiore al primo trimestre (12); nel solo mese di maggio sono immigrate in Svizzera circa 2’000 persone, quando la media mensile degli anni 2013/2014 si attesta sulle 7’000 unità. (13) È l’inizio di un’inversionedi tendenza del saldo migratorio? Attualmente l’immigrazione è spinta da persone provenienti principalmente dai paesi del Sud Europa ed ha un impatto diverso sul mercato residenziale rispetto all’immigrazione negli anni del boom. Gli appartamenti di fascia bassa sono i più ricercati e vengono occupati da un numero di persone sempre maggiore rispetto alle precedenti migrazioni. Di conseguenza il numero di nuovi nuclei familiari è nettamente inferiore e l’effetto positivo sul mercato immobiliare viene ulteriormente indebolito. Anche se l’attuazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa si rivelerà essere molto blanda, questo è un altro effetto che contribuirà ad un generale rallentamento della dinamica del mercato immobiliare residenziale svizzero. Immobili in proprietà a rischio, immobili a reddito a pieno regime Le prospettive economiche incerte, unitamente ai cambiamenti normativi, frenano il segmento degli immobili residenziali in proprietà. Nel secondo trimestre del 2015 i prezzi di tali immobili sono scesi del 2.3% a livello svizzero. Particolarmente interessata è la fascia di prezzo più elevata, con una contrazione dei prezzi del 4.0%. (55) Solo i prezzi delle case unifamiliari sembrano tenere, con un andamento leggermente migliore rispetto agli altri segmenti (48, 49) Di tutt’altro tenore l’andamento dei prezzi secondo UBS nel secondo trimestre. L’indice della bolla immobiliare di UBS nel secondo trimestre è ancora fortemente aumentato e si colloca nella fascia a rischio a 1.37 punti, anche se la soglia oltre la quale si definisce la bolla (2.0 punti) rimane abbastanza distante, ma pur sempre ai livelli più alti dall’inizio degli anni ‘90. Sempre secondo le statistiche di UBS, nel secondo trimestre i prezzi delle abitazioni sono aumentati di quasi il 2%. Quest’andamento è in netta controtendenza rispetto alla congiuntura.2 Tuttavia anche UBS si aspetta un’inversione di tendenza per la seconda metà dell’anno, e quindi la zona di pericolo è raggiunta solo temporaneamente. Nel mercato degli immobili in proprietà, UBS prevede sull’intero 2015 un andamento negativo dei prezzi del -1.0% per case unifamiliari e del -0.5% per gli appartamenti, mentre W&P rimane Baukostenindex der Credit Suisse und des Schweizerischen Baumeisterverbandes UBS Medienmitteilung, Immobilienblasenindex verzeichnet deutlichen Anstieg, 4.8.2015 3 UBS, Schweizer Immobilienmarkt, 2015 1 2 leggermente più ottimista. (7) Per il 2016 ci si dovrà attendere in gran parte delle regioni valori di mercato più bassi per il mercato delle case unifamiliari (60) e valori sostanzialmente immutati per il mercato degli appartamenti. (62) Nella sua relazione annuale sulla stabilità finanziaria, la BNS ha espresso da un lato un certo raffreddamento dello sviluppo del mercato degli appartamenti, ma dall’altro un’esposizione costante del mercato degli immobili residenziali a reddito alla pressione degli investitori. Questa constatazione della BNS non è una sorpresa per gli investitori istituzionali. Anche se i fondamentali, assieme ai bassi tassi di riferimento, non dovrebbero condurre ad un aumento dei flussi di cassa degli immobili residenziali a reddito, l’interesse degli investitori per questi asset rimane elevato come non mai. C’è da attendersi che i prezzi delle case plurifamiliari nei prossimi 12 mesi subiscano il primo incremento marcato dal 2011. (32) Alcuni investitori finora piuttosto cauti sul mercato delle transazioni iniziano ora a mostrare interesse. Questa strategia si spiega facilmente con l’attrattivo profilo di rischio-rendimento. Il rendimento minimo per l’acquisizione di nuovi immobili in centro città a Zurigo si situa al 2.4% circa, a Ginevra al 2.8%; il rendimento di questi asset rispetto alle obbligazioni della Confederazione rimane quindi intatto.3 I redimenti sempre minori sostengono così anche il mercato residenziale oltre ad influenzare le transazioni immobiliari. Anche in diversi portafogli istituzionali gli effetti dei tassi di sconto più bassi sono già stati riflessi in rivalutazioni semestrali. Ulteriori miglioramenti in questo settore sono inoltre attesi da qui alla fine dell’anno. Gli affitti di mercato per gli appartamenti si sono nuovamente evoluti positivamente nell’ultimo trimestre, specialmente nelle aree urbane di Ginevra e Lugano. (26, 27, 28) Gli affitti proposti seguono solo in parte questo andamento, con l’eccezione della regione dell’Arco Lemanico. (29, 30) Gli investitori si trovano confrontati con affitti stagnanti o addirittura in diminuzione per oggetti già esistenti. Da una parte l’adeguamento della pigione al cambiamento d’inquilino è limitato dalla bassa mobilità, dall’altra gli inquilini attuali richiedono un adeguamento delle pigioni ai tassi di riferimento ulteriormente ridotti. Il mercato degli uffici problematico si rispecchia nelle transazioni L’indice delle offerte di lavoro si è ulteriormente deteriorato dall’inizio dell’anno (10) e la situazione economica non lascia intravedere alcun segno di miglioramento sostanziale prima del 2017. Anche il tasso di disoccupazione è aumentato e gli economisti si aspettano un proseguimento di questo trend anche per il 2016. (8) Gli affitti del mercato per uffici sono significativamente arretrati dall’inizio dell’anno, specialmente nelle regioni di Zurigo e del lago di Ginevra, ma anche in ragioni storicamente più stabili come Basilea. (36, 37) Tale sviluppo ha un notevole impatto sull’affitto di queste superfici. Il surplus di superfici offerte dà agli inquilini l’opportunità di negoziare condizioni d’affitto più vantaggiose. I costi per la sistemazione interna (fitout) a carico dei proprietari e periodi di affitti gratuiti non sono più delle eccezioni per il mercato degli uffici in Svizzera. Nel complesso gli inquilini tendono a preferire contratti d’affitto di durata più breve, così da mantenere una certa flessibilità in un contesto di mercato incerto. Molti proprietari istituzionali si trovano a dover lottare per riaffittare edifici vecchi, spesso precedentemente usati dai proprietari stessi o sedi operative dismesse dalle grandi banche. Anche se questi investimenti, per via della buona posizione, possono ritenersi delle buone soluzioni a lungo termine, nell’attuale contesto congiunturale il loro affitto è subordinato a elevati costi d’investimento o ad una notevole correzione delle condizioni d’affitto. Anche per quanto riguarda le transazioni gli attori di mercato si fanno più cauti. Nonostante la pressione elevata e investitori con liquidità da investire che temono però i tassi negativi, la restituzione delle varie tranche di credito rimane l’opzione preferita rispetto all’acquisto di un immobile commerciale problematico. I proprietari che sperano in rendite minori e desiderano vendere la loro proprietà commerciale prima dello scadere dei contratti in essere devono prendere in considerazione che i potenziali nuovi investitori riverseranno ogni rischio sul prezzo d’acquisto e saranno pronti ad acquistare la proprietà soltanto con sconti adeguati. Autori Kurt Ritz +41 58 792 14 49 [email protected] Marie Seiler +41 58 792 56 69 [email protected] Real Estate Advisory PricewaterhouseCoopers AG Birchstrasse 160 CH-8050 Zürich Le superfici di vendita al dettaglio rimangono fortemente esposte alla situazione economica Il settore retail in Svizzera mostra continui segnali negativi. Il fatturato arretra in termini reali sia nel settore food che in quello non-food, e i margini si assottigliano continuamente. Gli economisti di UBS insistono su un consolidamento di questo mercato, che riguarda in particolare le imprese più piccole.3 I proprietari di stabili commerciali stimano che le rendite ed i valori di mercato delle loro proprietà resteranno ancora stabili per il 2015/2016 (45), ma non è del tutto chiaro per quanto ancora questa valutazione possa essere mantenuta. Gli investitori svizzeri investono ancora in centri commerciali, ma concentrandosi maggiormente su proprietà più redditizie in altri paesi europei, come ad esempio il Ruhr Park in Germania, recentemente acquistato da Axa Real Estate. Nelle valutazioni di oggetti esistenti nei portafogli istituzionali, i rischi vengono pienamente presi in considerazione e i tassi di sconto sono fortemente corretti per via della marcata correlazione con l’andamento congiunturale. Tali svalutazioni occasionali possono facilmente venir compensate dalla tendenza alla rivalutazione dell’intero portafoglio immobiliare, così da riflettere meglio i rischi di questi immobili nei valori di bilancio. 3 UBS, Schweizer Immobilienmarkt, 2015