la ragazza uccisa a lloret de mar
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la ragazza uccisa a lloret de mar
Voti: 53 | Media: 2,92 | Letto: 104 RASSEGNA STAMPA | CRONACA 10/07/2008 - SONO STATO IO CONFESSA VICTOR 10 luglio 2008 IL TEMPO la ragazza uccisa a lloret de mar «Sono stato io». Confessa Victor, l'assassino di Federica Il giovane uruguaiano dopo una serrata caccia all'uomo e stato arrestato in serata a Tarragona, 200 chilometri da Lloret de Mar, la località sulla Costa Brava dove è morta la ragazza italiana. Si trovava lì da sabato. Era per strada, tra le vie Pere Martell e Eivissa. Non ha opposto alcuna resistenza. Image: Victor, «Sì, sono stato io». Ha confessato Victor Diaz Silva, 'el gordò, il principale sospettato dell'uccisione di Federica Squarise. Il giovane uruguaiano dopo una serrata caccia all'uomo e stato arrestato in serata a Tarragona, 200 chilometri da Lloret de Mar, la località sulla Costa Brava dove è morta la ragazza italiana. Si trovava lì da sabato. Era per strada, tra le vie Pere Martell e Eivissa. Non ha opposto alcuna resistenza. Dopo l'arresto, gli agenti hanno portato l'uruguaiano all'ospedale 'Sant Pau y Santa Teclà di Tarragona per un esame di routine, dopodichè è stato trasferito nelle celle del commissariato di polizia. Nelle prossime ore sarà trasferito a Blanes, dove si trova il magistrato che si occupa dell'inchiesta. Victor è bruno, corpulento e con le braccia coperte di tatuaggi, come si vede dalle due fotografie distribuite oggi dai 'mossos d'esquadrà all'interno delle forze di sicurezza spagnole. Indossa jeans chiari e una maglietta celeste della nazionale uruguaiana. A differenza di quello che era stato detto finora, non è sposato e non ha un figlio. Claudia, la cameriera che era stata indicata da alcuni come la moglie, è in realtà la fidanzata. È uruguaiana come lui, ha un bambino di otto anni, ma non di Victor, e lavora da tempo in una caffetteria di Lloret de Mar. Contrariamente al suo compagno non ha fatto perdere le sue tracce. E non è chiaro se abbia dato un contributo per trovare 'el gordò. Il cameriere di 28 anni era ufficialmente ricercato con l'accusa di omicidio, per l'uccisione della ragazza padovana trovata morta lunedì a Lloret de Mar, sulla Costa Brava, dopo che non si avevano sue notizie da una settimana. La caccia all'uomo è stata serrata. In tarda serata, l'avv. Aldo Pardo, che assiste la famiglia Squarise e che ora si trova in Spagna, aveva fatto sapere che per Victor «le ore sono contate». Dopo l'arresto ha commentato: «Adesso attendiamo ulteriori sviluppi. Cerchiamo di capire se era solo, oppure no». Il documento di ricerche diramato all'interno della polizia, con «priorità alta», aveva come oggetto l'arresto di «presunto omicida, Victor Diaz Silva». E seguivano tutti i dati del «gordo», l'ultimo ad essere stato visto con Federica la notte della sua scomparsa, tra il 30 giugno e il 1 luglio. La polizia lo cercava da lunedì. C'erano voci che avesse lasciato la Spagna, ma nel pomeriggio la Farnesina ha smentito la notizia del giornale El periodico secondo cui Victor si sarebbe allontanato dal Paese. La polizia - che ha compiuto anche una serie di perquisizioni a Lloret, e non solo - ha seguito una pista precisa, che l'ha condotta a localizzarlo in tempi relativamente brevi. L'arresto è destinato a lasciare alle spalle le polemiche che si sono sollevate in giornata dall'Italia sull'operato della polizia catalana: l'avvocato Stefano Squarise, uno dei legali della famiglia, aveva sostenuto che «queste dabbenaggini da parte degli inquirenti spagnoli non possono essere tollerate. Facciamo appello al premier Berlusconi e al ministro Frattini perchè intervengano». E critiche sono arrivate anche da parte dell'altro legale, l'avvocato Pardo, che, al suo arrivo ieri in Spagna a notte fonda aveva sparato a zero contro gli investigatori spagnoli: «Ma come è possibile che senti versioni contrastanti» tra i ragazzi ascoltati «e non li metti sotto torchio, ma che indagini sono queste...». Dall'Italia, però, il capo della Polizia, Antonio Manganelli, ha oggi replicato: «la polizia spagnola sta lavorando molto bene e in silenzio». Lo stesso Pardo aveva successivamente corretto il tiro, dopo aver incontrato il console italiano a Barcellona, Roberto Natali, e il commissario Josep Milan, capo dei «mossos d'esquadra. Rientrando a Lloret de Mar per incontrare i media italiani e spagnoli, aveva infatti spiegato che, dopo qualche ritardo all'inizio, le indagini procedono. »Sono venuto in Spagna - ha spiegato - per sollecitare che le indagini si svolgano nel minor tempo possibile«, ha detto. Adesso, »la restituzione della salma è la cosa che interessa di più la famiglia - ha aggiunto - e il Consolato ha predisposto tutte le formalità per le procedure amministrative per il rimpatrio al più presto della salma«. Anche se per il rimpatrio, bisognerà aspettare la decisione del magistrato di Blanes. Intanto, all'istituto di medicina legale di Girona, dove è stata eseguita ieri l'autopsia, sono stati effettuati altri esami istologici e tossicologici per verificare la causa del decesso e accertare se ci sia stata violenza carnale. Nel pomeriggio, sul luogo del ritrovamento del corpo, qualcuno ha portato dei fiori e una bandiera tricolore. Questa sera, infine, diverse associazioni e abitanti di Lloret de Mar si ritroveranno in piazza per manifestare la loro indignazione per la morte di Federica: si accenderanno candele e ci sarà un minuto di silenzio.