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EPICA - L’ODISSEA – CL. I B IL SECONDO POEMA ATTRIBUITO A OMERO: L’ODISSEA Perché si chiama Odissea? L’Odissea prende il nome dall’eroe greco Odisseo, in latino Ulisse. Di che cosa parla l’Odissea? Narra del ritorno di Odisseo in patria dopo la guerra di Troia. La narrazione riguarda solo l’ultima parte del viaggio verso Itaca, l’isola natìa di Ulisse. Il periodo di tempo descritto dal poema è di circa 40 giorni, quelli che passano dalla partenza dall’isola di Calipso fino al ritorno ad Itaca. Il poema è in prosa o in versi? Il poema è composto in versi, che costituiscono 24 canti. In quanti parti si può suddividere? Il poema può essere suddiviso in tre parti principali: 1. I viaggi di Telemaco, figlio di Ulisse: sentendo il regno minacciato dalla lunga assenza del padre, il ragazzo intraprende viaggi per scoprire che cosa è successo al genitore. 2. Il racconto di Ulisse in prima persona fatta alla corte dei Feaci: l’eroe narra il proprio avventuroso viaggio durato 10 anni. La narrazione è costituita quindi da flash back, ovvero dalla narrazione di eventi accaduti precedentemente. 3. L’arrivo di Ulisse ad Itaca, la sua vendetta contro i Proci invasori e il ristabilimento dell’ordine. IL VIAGGIO DI ULISSE Dopo aver distrutto la città di Troia, gli Achei (Greci) salpano con le navi per tornare in patria. Ulisse e i suoi uomini si dirigono verso la terra dei Ciconi per cercare le provviste necessarie per il viaggio: saccheggiano e distruggono, uccidono gli uomini e rapiscono le donne. Approdano poi nella terra dei Lotofagi, un popolo pacifico che mangia foglie di loto, grazie alle quali si perde la memoria. Qui Ulisse deve costringere i suoi compagni a ripartire. EPICA - L’ODISSEA – CL. I B Nelle isole dei Ciclopi molti uomini vengono mangiati da Polifemo, mentre i restanti riescono a fuggire grazie all’astuzia di Ulisse. Sostano nella reggia di Eolo, il signore dei venti, che regala loro un otre con il divieto di aprirlo. I compagni curiosi aprono però il vaso, e una tremenda tempesta di vento li fa approdare nella terra dei cannibali Lestrìgoni. Solo la nave di Ulisse si salva e raggiunge l’isola della maga Circe, che tramuta molti uomini in maiali ma, grazie all’aiuto del dio Ermes, Ulisse riesce a farli tornare alle loro sembianze umane. Ulisse scende nell’oltretomba per conoscere il proprio destino. Qui incontra la madre, morta durante la sua lunga assenza, che gli descrive che cosa sta succedendo a Itaca. Seguendo i consigli di Circe Ulisse e i suoi uomini riescono a sfuggire alle affascinanti Sirene e a passare nello stretto che divide il tremendo gorgo di Cariddi e l’isola del mostruoso Scilla Sull’isola di Trinacria, i compagni, spinti dalla fame, uccidono una mucca sacra al dio Sole, che per punirli scatenerà una tempesta. Moriranno tutti tranne Ulisse che tramortito approda sull’isola di Ogigia, dov’è trattenuto dalla dea Calipso, la quale si è innamorata di lui e non lo lascia partire. Grazie all’intervento degli dei, Ulisse riesce, dopo alcuni anni, a lasciare l’isola. Il dio del mare, Poseidone, però, scatena contro di lui una tempesta che lo fa approdare nella terra dei Feaci. Qui incontra Nausicaa, la figlia del re ,che lo conduce alla reggia. Durante il banchetto in onore dello straniero un adeo canta la vittoria degli Achei su Troia e narra l’astuto piano di un eroe acheo di nome Ulisse. A sentire questo racconto, Ulisse non riesce a nascondere la commozione, rivela la propria identità e racconta l’avventuroso viaggio di ritorno ancora incompiuto. Terminato il racconto Ulisse chiede aiuto al re per poter ritornare alla sua amata Itaca. IL RITORNO A ITACA La guerra di Troia è finita da dieci anni, ma Ulisse non è ancora tornato a Itaca. Nella sua reggia intanto da anni banchettano i Proci, un gruppo di nobili, che vogliono convincere Penelope, moglie di Ulisse, a scegliere tra loro uno sposo. Penelope promette che si risposerà solo quando avrà finito di tessere una tela. Ma ogni notte, di nascosto, disfa quello che ha tessuto durante il giorno. EPICA - L’ODISSEA – CL. I B Esasperata dalle pressanti proposte dei Proci, Penelope propone loro una gara: chi tra loro riuscirà a tendere l’arco di Ulisse e a centrare il bersaglio diventerà suo sposo. Intanto, grazie ai Feaci, Ulisse riesce a tornare sull’isola e si camuffa da mendicante. Arrivato nella sua reggia, chiede di gareggiare e, unico tra tutti i presenti, riesce a tendere l’arco. Aiutato poi dal figlio Telemaco e dai servitori fedeli uccide tutti i Proci. Nonostante tutto, Penelope non è ancora sicura che lo straniero sia davvero sia il suo amato Ulisse e lo mette alla prova prima di gettargli le braccia al collo. I familiari dei Proci, per vendicarsi vorrebbero uccidere Ulisse, ma la dea Atena li convince a deporre le armi e a vivere in pace. Quali sono le divinità che ritroviamo nell’Odissea? Atena è protettrice di Ulisse, mentre Poseidone, dio del mare, lo odia e lo ostacola perché ha ucciso suo figlio, Polifemo. Ermete, il messaggero, viene inviato presso la ninfa Calipso per convincerla a lasciare partire l’eroe. Eolo, dio dei venti, rende agevole la navigazione. Zeus invece guarda dall’alto dell’Olimpo e interviene quando lo ritiene più opportuno.