amway-21-11-2016-la

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24 .Lavoro in corso
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 21 NOVEMBRE 2016
“IL POSTO
GIUSTO”
ALLA TV
WALTER PASSERINI
U
na bussola, una guida, un navigatore
per orientarsi nel
mondo dell’occupazione e
restare sempre informati
sulle più recenti opportunità. Così recita la scheda del
programma televisivo «Il
posto giusto» che da ieri è
tornato su Rai3. Il programma, realizzato in collaborazione con il ministero
del Lavoro, va in onda dal
Centro di produzione Rai di
Torino tutte le domeniche
alle 13 per 20 puntate.
La nuova edizione sarà
condotta dal giornalista Federico Ruffo (Report, Presa
diretta), che insieme a un
gruppo di film-maker racconterà l’Italia delle eccellenze ma anche quella di chi
cerca lavoro, l’Italia dell’artigianato, dei distretti, delle
start-up e delle scuole di
formazione, dove ogni anno
migliaia di ragazzi imparano un mestiere. In studio
ogni settimana arriveranno
imprenditori, esperti del
mercato del lavoro e artigiani. Un gruppo di persone
in cerca di occupazione sarà invece seguito in tempo
reale da un coach, che fornirà gli strumenti necessari
per affrontare i momenti
più delicati della vita professionale di ognuno: spiegherà come scrivere un
curriculum, affrontare un
colloquio o come relazionarsi al proprio capo.
Uno spazio sarà dedicato
alla creatività e all’innovazione, con le storie di startup sostenute da incentivi e
strumenti pubblici o realizzate da incubatori di imprese. Le premesse ci sono.
Ora sta al programma dimostrare quanto è possibile fare in televisione per
aiutare chi un lavoro non ce
l’ha e lo vorrebbe avere.
BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Occupazione
lavoro
Pellegrini cerca direttori
Zucchetti, 60 assunti nel software
Il gruppo Pellegrini, che opera nella ristorazione
con 8500 dipendenti, per i suoi piani di sviluppo
ricerca direttori di servizi ristorazione e/o hotel,
nelle regioni Lazio, Lombardia, Piemonte e Toscana.
La selezione è affidata a Gi Group. Candidature
indirizzate a [email protected].
Offerto il contratto a tempo indeterminato.
Zucchetti, gruppo impegnato nel settore
Information technology con 3.300 dipendenti
e oltre mille distributori, ricerca una sessantina
di professionisti in diverse funzioni: dallo sviluppo
software ai digital e direct sales marketing,
agli addetti paghe ai consulenti in risorse umane.
Per le posizioni vacanti: www.zucchetti.it.
L’attitudine verso l’imprenditorialità
IL TREND FRA I GIOVANI IN ITALIA
ITALIA
85%
90
85%
85
80
80%
75
75%
70
EUROPA
65
81%
60
55
50
45
MONDO
40
82%
2011
2012
2013
Fonte: Amway Global Enterpreneurship Report 2016
2014
2015
2016
- LA STAMPA
Vocazione imprenditoriale
per gli under 35 e i laureati
L’ottantacinque per cento di loro vorrebbe mettersi in proprio
P
iù per scelta che per necessità, più per realizzare i propri sogni che per
rincorrere il profumo dei soldi. A guidare la voglia di mettersi in proprio e a fare da locomotiva alla nuova imprenditorialità sono soprattutto gli
under 35 e i laureati. Lo rileva
il Report Globale sull’Imprenditorialità, realizzato da
Amway, azienda numero uno
al mondo nel settore della vendita diretta, in collaborazione
con GfK e il dipartimento
Strategy and Organization
dell’Università Tecnica di Monaco (campione in 45 paesi).
L’Italia mantiene un atteggiamento positivo nei confronti del lavoro autonomo (72%),
pur essendo sotto la media europea (74%) e mondiale (77%),
ma con valori che superano
Germania (63%), Spagna
(62%) e Portogallo (67%). Questi valori sono ancora più evidenti se si guarda alle risposte
Nuovi
obiettivi
Sempre più
giovani puntano a diventare imprenditori, e non
solo perché
il lavoro
dipendente
diventa più
difficile da
trovare
degli under 35: l’attitudine dei
giovani italiani nei confronti
dell’imprenditorialità sale infatti all’85% (+13% rispetto alla
media nazionale), al di sopra
delle medie del resto d’Europa
(81%) e del mondo (82%). Gli
under 35 italiani sono inoltre
più favorevoli al lavoro autonomo dei loro coetanei di molti
paesi europei, soprattutto di
Francia (84%), Portogallo
(78%), Spagna (74%) e Germania (71%), ma vengono battuti
dai giovani di Regno Unito
(87%) e Norvegia (96%), che
detiene il record della media
più alta a livello mondiale.
Sul cosiddetto potenziale
imprenditoriale, cioè l’effettiva capacità di immaginarsi di
potere davvero avviare un’attività in proprio, l’Italia registra il 41% di risposte positive,
sopra la media europea (39%),
ma leggermente sotto quella
mondiale (43%). Anche in questo caso i giovani si distinguo-
no: la loro potenzialità sale al
50% per gli under 35, vicina a
quella britannica (53%) e spagnola (51%), ma sopra quella di
Francia (47%), Portogallo
(44%) e Germania (36%). Anche il titolo di studio conta:
l’attitudine nei confronti del
lavoro autonomo dei laureati
italiani (84%) registra valori
più alti della media europea
(83%) e alla pari con quella
mondiale (84%), ma è il loro
potenziale imprenditoriale a
spiccare con un 59%, molto più
dei colleghi nel resto d’Europa
(47%) e del mondo (49%).
Rilevante il gap di potenzialità tra chi possiede o meno un
titolo di studio universitario in
Italia, che vale 20 punti (39% è
la media dei non laureati). Chi
ha acquisito specifiche competenze si sente più sicuro nell’affrontare le sfide e i rischi
del mettersi in proprio. Le
principali motivazioni che
spingono al fare impresa in
Italia vedono prevalere l’indipendenza dal datore di lavoro
(43%) e il desiderio di autorealizzazione (36%) su quelle economiche (21%). Per under 35 e
laureati le prime due motivazioni sono allineate alla media
nazionale, con percentuali più
marcate per i laureati (indipendenza: 44% under 35 e 46%
laureati; autorealizzazione:
43% under 35 e 46% laureati).
Al terzo posto compare, invece, la conciliabilità (19% under
35 e ben 34% per i laureati), più
importante in entrambi i casi
della motivazione economica.
Significa il desiderio di poter
conciliare vita privata e professionale. Infine, dalla geografia dell’imprenditorialità
nel nostro paese emerge che
sono i giovani del nord est i più
favorevoli al lavoro autonomo
(92%), seguiti dai coetanei del
nord ovest (84%), sud (82%),
centro (78%) e isole (75%). [W. P.]
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LA SOCIETÀ CATAWIKI CERCA ESPERTI IN ITALIA
La storia
S
ono tanti i collezionisti
per diletto, che ora
possono dare vita a
una nuova professione. Avete la casa invasa da giornali
e fumetti? Sapete tutto di
moto e macchine? Vi piacciono i gioielli? Ascoltate la
musica sui vecchi vinili? Se
rispondete sì, è arrivata
l’occasione di trasformare il
vostro hobby e la vostra
passione in un lavoro.
Lo annuncia Catawiki, la
casa d’aste online per oggetti particolari e difficili da
trovare, riconosciuta dalla
Deloitte nel 2016 come
l’azienda tecnologica a più
alta crescita del mondo, è
alla continua ricerca di banditori esperti anche in Italia
Banditori d’aste online: trasformare la passione in un lavoro
(sito www.catawiki.it).
Si tratta di una professione
che può essere svolta da casa
con una connessione internet.
Nel mondo gli esperti banditori di Catawiki oggi sono più
di 160, nelle più diverse categorie: si va dall’arte alle auto e
motociclette d’epoca, dall’antiquariato alla fotografia e ai
fumetti, sino a quelle più curiose; tra gli esperti banditori
ci sono per esempio l’esperto
di figurine Panini, di whisky,
di erotismo, dischi e vinili, memorabilia sportiva oppure etnografia, arte tribale, computer e videogiochi.
Sono i banditori la carta
vincente della casa d’aste
olandese: su Catawiki, infatti,
ogni articolo messo in vendita
è precedentemente approvato e autenticato da un banditore esperto nella sua categoria, che segue e controlla lo
svolgimento di ogni asta.
Si tratta di professionisti, nazionali ed internazionali, che valutano e controllano la qualità e l’autenticità degli oggetti messi all’asta sulla piattaforma.
Una garanzia per il compratore e per il venditore, che
ottiene l’attestazione di autenticità dell’oggetto messo in
vendita e una corretta stima
del suo valore.
In Italia, Catawiki è per
esempio alla ricerca di banditori esperti di gioielli, orologi,
pietre preziose e diamanti, ma
ci sono anche altre ricerche
che riguardano l’antiquariato,
l’arte antica, il design, la ceramica, il vetro, i fumetti, i poster nonché i vini da collezione, i minerali e i meteoriti.
Chiunque si volesse candidare per la posizione può farlo. L’esperto dell’asta avrà la
responsabilità di valutare e
gestire i lotti inviati a Catawiki dai singoli venditori: è
per questo richiesta la conoscenza del settore e la gestione dei lotti ammessi all’asta.
Uno degli aspetti fondamentali di Catawiki è la qualità dei lotti in asta: l’esperto
banditore dovrà decidere
quali lotti ammettere all’asta
e quindi valutarli in base alla
descrizione, al titolo e alle foto
fornite dal venditore.
Il candidato dovrà avere
una rete attiva per contribuire e attrarre nuovi venditori
all’asta della settimana e lavorerà a stretto contatto con il
settore vendite e marketing.
Tra le competenze richieste da questa professione, oltre all’ottima conoscenza del
proprio settore-categoria, figurano l’abilità commerciale,
una provata esperienza di
vendita, una rete di potenziali
venditori ed esperti di categoria, un’ottima conoscenza della lingua inglese oltre che una
buona capacità di mediazione
e di risoluzione dei problemi
che si presentano.
I candidati con un profilo in
linea con i requisiti saranno
selezionati attraverso test on
line e una serie di colloqui con
i responsabili europei della
categoria al fine di vagliarne
le competenze.
[W. P.]
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