dossier lanusei
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PROGETTO : Ideazione, Tracciatura ed Attuazione del Cammino di Santu Jacu e della rete integrata dei cammini in Sardegna INTRODUZIONE La proposta progettuale, oggetto della presente, interessa la valorizzazione di una serie di itinerari aperti e da aprire in Sardegna. Nello specifico, la rete di percorsi oggetto di (ri)valorizzazione interessa circa 70 comuni in varie province, dove saranno concentrati gli interventi finanziati. Scopo del progetto è anche di servire da pilota/volano per l'implementazione di una rete di itinerari che si estendano anche ai comuni limitrofi, in modo da realizzare condizioni di offerta variabile ed adattabile ad ogni tipo di target. La rete di percorsi che si intende valorizzare è già in parte meta di escursionismo, sia a piedi che in bicicletta ed a cavallo ed é, di fatto, allacciabile ad altri percorsi. Fanno infatti parte dell'itinerario della costituenda rete dei “Cammini di Santu Jacu” (ovvero del tracciato che collega Cagliari a Sassari e Porto Torres con Sant'Antioco- San Pietro ed Orosei), anche alcuni sentieri già tracciati dall'Ente Foreste, tratti della futura Ippovia (il cui tracciato potrebbe ricoprire quasi tutto il nostro cammino), il percorso del Trenino Verde da Mandas a Sorgono cosi' come varie linee ferroviarie dismesse (ad esempio la Chilivani- Bultei, la Sant'Antioco-Santadi- Narcao), i sentieri del romanicopisano in provincia di Sassari ed altri itinerari locali. Si tratta perciò di percorsi importanti per la storia dell'isola: a) per il legame storico ed attuale con tutti gli altri cammini di Santiago in Europa (la rete di questi cammini si estende nel continente ed é nostra intenzione essere certificati come facenti parte dei Cammini di Santiago), meta continua di gruppi e singoli che percorrono, a tratti o interamente, questi itinerari per centinaia di chilometri; b) per il lavoro di memoria su un passato agropastorale e di costumi di vita ancestrali che permangono nelle tradizioni isolane; c) per l'interazione con mezzi di trasporto "lento" adatti al turismo sostenibile in zone montane del centro della Sardegna, d) per la conoscenza e l'approfondimento delle ricchezze artistiche, storiche e culturali della terra di Sardegna in ogni periodo dell'anno. L'intento è quello di trasformare il patrimonio materiale ed immateriale della Sardegna in valore economico attraverso le bellezze naturali ed i luoghi di memoria. E questo costituisce la PRIMA RAGIONE dell’intervento. La SECONDA RAGIONE consiste nel trasformare questo progetto, in un progetto pilota, esportabile ad altri territori attraverso l'innovazione (la parte intelligente della rete). Attraverso le moderne tecnologie si vuole superare un certo handicap di territori poveri di risorse finanziarie, che per la loro valorizzazione classica avrebbero bisogno di ingenti somme di denaro. Si tratta perciò di mettere in atto un sistema di valorizzazione del territorio di tipo “sostenibile” sia dal punto di vista finanziario, che dal punto di vista dell'impatto degli interventi. La coerenza con la programmazione generale e di settore è a questo punto evidente. La percorrenza dei sentieri e strade vicinali, l'attenzione alla valorizzazione e conservazione dell'ambiente naturale, la sostenibilità dell'intervento di tipo “green economy”, soddisfano pienamente gli obiettivi prefissati dagli strumenti di pianificazione generale e territoriale e di sviluppo socio economico come previsto dal FESR 2007-2013. Inoltre la rete in progetto genera tutta una serie di sotto obiettivi che ben si integrano con lo sviluppo sostenibile del territorio: servizi al turista, accoglienza e ristorazione, piccolo artigianato, prodotti enogastronomici, etc.. Per rafforzare l’idea cardine del progetto in questione giova ricordare che all’interno del PROGETTO INTEGRATO della rete dei cammini di Santiago in Europa, itinerario culturale europeo, sono previsti finanziamenti specifici ottenibili con la certificazione europea con procedura stabilita dalle varie leggi europee. Da segnalare, inoltre, l’estremo interesse che conseguì l’azione di valorizzazione dei cammini di Santiago in Spagna e Francia negli anni Novanta e che portò al coinvolgimento delle varie entità regionali e nazionali, di tutti i comuni interessati e di tutta una serie di imprenditori privati interessati ad investire lungo l’itinerario nei settori artigianale e turistico con i risultati che tutti possono verificare. PREMESSA DESCRITTIVA Inquadramento territoriale e socio-economico La Sardegna fa parte della zona sud-occidentale dell'Europa ed il centro dell'isola é tra le zone meno conosciute, non soltanto per l'orografia accidentata che ha reso difficoltoso qualunque tentativo di penetrazione, ma anche per le vicissitudini storiche che ne hanno favorito l'isolamento. Il territorio porta ancora oggi i segni di queste diverse culture. Lo sviluppo delle miniere e l'apertura di strade e ferrovie favorirono lo spostamento di merci e di persone, in particolare degli agricoltori, che abbandonavano i campi a favore del lavoro in miniera, più massacrante, ma meno legato ai capricci del tempo. Tra alterne vicende si arriva alla fine del 1800, in cui si assiste alla crisi generalizzata del comparto minerario sardo. Inizia così l'emigrazione dei minatori verso il Nord America e il Nord Africa dove la specializzazione raggiunta da questi ex-agricoltori era assai richiesta. In linea con gli eventi dell'isola, la prima guerra mondiale favorì la riapertura delle miniere convertite all'industria bellica e questo momento di ripresa proseguì anche dopo la fine del conflitto. Il secondo conflitto mondiale porta l'ennesimo arresto all'attività, a causa dei costi troppo alti per le nuove esigenze di mercato. Negli anni '20 e '30 si assiste alla diffusione della viticoltura, della cerealicoltura e della mandorlicoltura. Anche la pastorizia conosce un nuovo periodo di sviluppo, grazie soprattutto all'allargamento del mercato del latte. Con la fine della seconda guerra mondiale e la successiva ricostruzione si provvede alla realizzazione di ponti e strade e con l'ETFAS si hanno ulteriori interventi sul territorio. Tutto ciò facilitò la penetrazione turistica che negli anni '70 interessò la Sardegna. E' infatti del 1968 il primo piano di sviluppo turistico della zona promosso dalla Regione: vennero messi a disposizione 500 ettari per la realizzazione di strutture turistiche. Le bellezze naturali di queste zone e le spinte speculative condussero ad uno sviluppo di alcune zone costiere, escludendo il resto del territorio e ponendo le basi per il divario presente oggi tra la zona costiera e la zona interna. L'assenza di un ammodernamento e adeguamento delle strutture viarie, la mancata creazione di percorsi di penetrazione alternativi, come i tracciati ferroviari, hanno di fatto separato queste zone costiere dal resto del territorio, creando una realtà stagionale. Oggi occorre porsi il problema dei percorsi di penetrazione e di come ricreare quel rapporto di complementarità tra coste e interno, tra turismo di massa e realtà tradizionali, tra sfruttamento del territorio e salvaguardia. Questi obiettivi si raggiungono elaborando piani di sviluppo e piani di salvaguardia, coordinati su scala territoriale, che interessino le aree accomunate dal percorso storico piuttosto che da quello strettamente economico, cercando di trovare nel passato la strada per lo sviluppo futuro. Un territorio è fatto sia di aspetti naturali che antropici ed occorre capire come sia possibile sfruttare le sue potenzialità in termini di accrescimento del suo valore. Per fare un esempio: un ambiente naturale di eccelsa bellezza, non gestito o lasciato al suo destino, è a maggior rischio di un ambiente gestito in maniera intelligente, comprendendo le sue potenzialità e i suoi limiti, sfruttando le une nel rispetto degli altri. Occorre cercare forme di intervento e di programmi, più ampi e generali, ma più concreti e calati maggiormente nelle realtà del territorio e delle popolazioni che lo abitano. Il settore produttivo, capace di garantire una crescita rapida e uno sviluppo soddisfacente della Sardegna, è quello del turismo, sia costiero che montano. Anche se sono essenzialmente italiani i turisti che affollano le spiagge durante l’estate, si segnalano molte presenze straniere (soprattutto tedeschi) anche durante la bassa stagione. Sono campeggi, villaggi ed alberghi ad offrire la maggior parte della ricettività del territorio, ma diffuso è anche il caso di bed&breakfast, agriturismi e seconde case locate. Questi ultimi appaiono come una valida alternativa al turismo tradizionale, poiché consentono all’ospite di calarsi ed adeguarsi ai ritmi di vita tipici della campagna sarda, una buona occasione per far conoscere i nostri prodotti e la nostra cultura. Per quanto concerne l’attività turistica nei territori montani dell’interno, la creazione della rete dei cammini di Santu Jacu integrata con l'Ente Foreste, l'Ippovia ed il Trenino Verde, si configura come una rete di sentieri e stradine fruibili tutto l'anno in grado di attrarre un gran numero di visitatori, accompagnati e no, che garantirebbero dei discreti introiti economici, utili a rivitalizzare il tessuto sociale ed economico locale. Sulla stessa scia sono da annoverare gli interventi connessi al presente progetto, tendente a creare una rete di itinerari locali e di ostelli comunali da dare in gestione a cooperative giovanili. Descrizione dell'intervento L'intervento consiste nell'infrastrutturazione ad uso religioso-turistico-sportivo-culturale di una rete di sentieri esistenti e da tracciare sulle vecchie strade vicinali e comunali, dando la priorità a quelle ancora non asfaltate e comunque su dominio pubblico. La modalità di attuazione sarà duplice: una con sistemi innovativi ed una di tipo classica Implementazione di sistemi innovativi 1. Il primo sistema innovativo che verrà utilizzato per la valorizzazione dei sentieri del progetto prevede l'utilizzo di WEBGIS di ultima generazione che costituirà una video guida di tipo intelligente. Il dispositivo, oltre a guidare l'utente attraverso il sistema GPS nei vari punti di interesse individuati lungo il percorso, in modo automatico o guidato dall'utente, sarà in grado di trasmettere informazioni multimediali (video, ricostruzioni virtuali, voci, musica e suoni) trasformando la rete e il territorio in generale, in un vero e proprio museo all'aria aperta. Inoltre il sistema potrà essere plurilingue. Con tale dispositivo sarà possibile gestire in modo immediato e facile numerosi gruppi di visitatori o il singolo escursionista. 2. Altro intervento di tipo innovativo consisterà nella mappatura georefenziata dei percorsi, che poi saranno scaricabili attraverso un sito internet appositamente predisposto, sui dispositivi GPS dell'utente, oramai molto diffusi tra gli escursionisti, come cellulari, palmari ecc ecc. Tali tracciati conterranno le indicazioni del percorso, il grado di difficoltà, punti di interesse, pericoli, percorribilità dei vari tratti e quant'altro necessario al visitatore del territorio per potere fruire in sicurezza e tranquillità dei vari sentieri allestiti. Gli itinerari saranno segnati secondo gli standards di settore e i dati saranno aggiornati regolarmente per verificare le condizioni del tracciato e poter segnalare eventuali punti di attenzione. Tale servizio, sarà uno dei punti di forza di tutta la rete, che potrà essere fruita in totale sicurezza. Ciò permetterà di attrarre e aumentare il flusso di utenti in modo esponenziale. Infrastrutture e Realizzazioni Le infrastrutture e le realizzazioni che saranno poste in essere con il presente progetto saranno le seguenti: 1. Segnaletica verticale con cartellonistica, paletti segnapista, cippi vari e orizzontale con conchiglie, piastrelle e frecce gialle tipiche dei cammini di Santiago in Europa, in grado di fornire un supporto pratico ed informativo anche nei centri urbani oltre che nelle zone periferiche; 2. Aree di sosta, laddove non esistenti, con fontanelle e cestini rifiuti, realizzate con materiali ecocompatibili a basso impatto sul paesaggio; 3. Attivazione di una struttura sovracomunale per la manutenzione ordinaria e straordinaria della rete dei cammini (Ente Foreste ?), per il ripristino dei sentieri esistenti, con sistemazione e pulitura delle parti franate o invase dalla vegetazione, comprese alcune opere urgenti di accesso in zone di pastorizia; 4. Apertura e sistemazione di locali pubblici per ospitare gli utenti dei cammini a cura di ogni comune appartenente alla rete dei cammini 5. Interventi di ristrutturazione di edifici religiosi ed aree attinenti 6. Realizzazione di strutture espositive ed informative Obiettivi Progettuali Gli obiettivi progettuali si possono riassumere nei seguenti punti: 1. realizzazione di una rete di itinerari che costituiscano uno strumento di valorizzazione del territorio attraverso servizi di escursionismo, cicloturismo, equitazione, trekking; 2. utilizzazione di sistemi innovativi in modo da differenziarsi fortemente rispetto ai territori concorrenti (sistema di guida intelligente webgis, certificazione e aggiornamento dati tracciato GPS, etc.); 3. ampliamento del target di riferimento, orientandosi anche a fasce di utenti poco “servite”, quali soggetti speciali e anziani, con servizi studiati appositamente e facilmente fruibili (ad esempio: sentieri per soggetti speciali con guida intelligente per non vedenti, non udenti, disabili motori); 4. creazione di una gamma di servizi in modo che la rete possa generare ricavi nel tempo ed in modo stabile finanziariamente (pernottamenti, guida, credenziali, gagdets, tshirt promozionali, incontri e festività, etc etc); 5. uso di sistemi di valorizzazione del territorio a basso impatto ambientale (guide intelligenti, GPS utente, arredi e interventi ecocompatibili); 6. creazione di un tipo di offerta turistica forte, attorno alla quale far nascere realtà economiche ed occupazionali di piccola imprenditoria e di cooperative di servizio e più in generale di attività legate allo sviluppo dei piccoli comuni. ANALISI DELL’OFFERTA IN CHIAVE TURISTICA DEL TERRITORIO Analisi dei dati Dall’analisi dei dati relativi ai cammini di Santiago negli ultimi vent'anni si rileva un incremento della frequentazione, la sua internazionalizzazione, il rinnovamento territoriale e l'apertura di esercizi commerciali come ostelli, negozi alimentari, bar e ristoranti. Associato all’incremento di tali attività si riscontra, naturalmente, una crescita dei posti letto differenziati per offerta e prezzi e dei posti di lavoro indotti. In Sardegna si evidenzia un forte contrasto esistente tra i comuni dotati di territori a mare o di più forte sviluppo turistico e quelli più interni che ne sono sprovvisti, ma lo sviluppo della fruizione dei cammini tenderà a ridurre il divario esistente. Il fatto che la gran parte degli esercizi alberghieri attuale sia di tipo popolare e familiare mostra che la capacità ricettiva é a misura d'uomo, molto gradita dai pellegrini di Santiago, soprattutto stranieri. La presenza e l'apertura di ostelli per pellegrini, cavalieri, ciclisti e turisti vari permetterà di calmierare i prezzi e di definire le fasce di utenza, come già verificato in Francia, Spagna e Portogallo sugli altri cammini. (vedi allegato) Caratteristiche del servizio Oltre all'ospitalità e ristorazione, i servizi turistici sui cammini si possono sviluppare con l'impiego di guide locali ed assistenza nei vari comuni e territori, con le figure dei referenti dei cammini in grado di orientare ed accogliere gli utenti tutto l'anno, con la formazione di cooperative giovanili per la gestione dei punti di alloggio comunali, per lo sviluppo delle attività locali culturali, museali e didattiche di informazione, con l'organizzazione di incontri, scambi culturali, feste e giornate sui cammini. ANALISI DELLA DOMANDA Determinazione dei flussi turistici L’elevata qualità dell’ambiente costituisce da sempre la “molla” principale della domanda turistica in Sardegna. Dall’analisi territoriale della domanda turistica emerge il ruolo trainante dei maggiori centri turistici, ma anche i comuni interni presentano potenzialità non ancora sfruttate e opportunità per un turismo alternativo a quello balneare: turismo escursionistico, trekking, percorsi archeologici e gastronomici. Per quanto riguarda la stagionalità delle presenze, l’analisi dei dati relativi al settore alberghiero conferma la tendenza dei flussi turistici nazionali a concentrarsi nei mesi di luglio e agosto, mentre le presenze degli stranieri risultano già notevoli nei mesi di “bassa stagione”. Ne risulta che é necessario incrementare la domanda estera, perché è quella che meglio si presta sia all’allungamento della stagione, sia ad una sua più omogenea distribuzione nel territorio. Il Target Il target al quale il progetto Santu Jacu si rivolge è abbastanza ampio e dai dati statistici di percorrenza dei cammini di Santiago in Europa si evince che si tratta di circa 150.000 pellegrini all'anno che fanno almeno una parte di cammino. L'emissione di una credenziale (passaporto del pellegrino), necessaria per utilizzare le strutture pubbliche di alloggio e per testimoniare, con i timbri apposti, l'avvenuta percorrenza di tutto o di una parte dei cammini in Sardegna, permetterà di verificare l'utenza nelle sue varie fasce e di modulare l'offerta. Infatti la rete è suddivisibile in tappe, raggiungibili da più parti, per cui risulta facile ottenere percorsi di 14-16 km fino ai 20km e più per ogni giornata di cammino. In primis si evidenzia un percorso lungo l'asse Sant'Antioco/San Pietro- CagliariMandas- Ozieri, che prosegue a nord nella zona del romanico-pisano per arrivare a Sassari e Porto Torres o che devia ad est verso Benetutti - Nuoro - Orosei. Saranno poi sviluppati percorsi locali ad anello per permettere agli utenti di soffermarsi a conoscere le zone interessanti nei pressi. Inoltre alcune zone saranno utilizzabili da soggetti non vedenti, non udenti, disabili motori, portatori di handicap mentale ed anziani in genere. Tale target di utenza risulta importante in quanto, oltre ad una capacità media di spesa, utilizzano tali servizi in modo destagionalizzato, per la disponibilità di tempo durante tutto l’anno e non solo durante l’estate. I target di riferimento sono: l'escursionismo a piedi, l'escursionismo in bici, l'escursionismo a cavallo, l'escursionismo con mezzi di appoggio tipo trenino verde od altro mezzo di locomozione. Il target dell'escursionismo a piedi può andare dalla persona singola alla coppia, dalla famiglia all'esperto fino ai gruppi. Per quanto riguarda i ciclisti, il percorso si attesta ad un livello medio alto; perciò, sia per la difficoltà che per la lunghezza, si presta ad un utente esperto e preparato. Anche in questo caso però, con le varianti stradali, è possibile percorrere tratti meno impegnativi e alla portata di tutti. Per le lunghe distanze, il connubio mare-montagna rappresenta per il biker un’attrattiva molto interessante. Allo stato attuale la rete di itinerari si presta ad essere percorsa a cavallo, con alcuni accorgimenti legati ai servizi da sviluppare, ma anche accompagnati da asini e muli per il trasporto degli effetti personali. I servizi devono essere orientati in particolar modo alla creazione di punti di sosta attrezzati per l'animale, che abbisogna di particolari attenzioni, come era nel progetto che stavamo sviluppando con Paolo Salvatore Farina, presidente dell'Ente Foreste, deceduto nel mentre. Da ultimo, l'interazione tra camminanti, ciclisti, escursionisti con problemi di handicap ed altro e l'uso di mezzi di locomozione come il Trenino verde od altro, permettono di migliorare la percorrenza della rete dei cammini, sovvenendo ai bisogni vari e diversificati dell'utenza. Interconnessioni Integrazione con i comuni interessati al passaggio dell'itinerario della rete dei cammini di Santu Jacu: alla ricerca di partners Tre fenomeni coinvolgono l'integrazione della rete dei cammini con i comuni: presenza di utenti durante tutto l'anno, con ritorni finanziari per ristorazione e servizi vari; il connubio mare-montagna; la necessità di allungare la stagione di utilizzo delle strutture turistiche. Per quanto riguarda il primo fenomeno, il flusso di utenti può essere intercettato per far conoscere l’itinerario direttamente e indirettamente (passaparola). A tal fine la rete dei cammini agirà con la creazione di accordi di partenariato con enti ed associazioni jacobee di tutto il mondo e l'ottenimento del label di itinerario culturale europeo aderente ai cammini di Santiago tramite : a) iniziative congiunte, b) presentazioni della rete presso partners ed associazioni in occasione di convegni ed iniziative appropriate, c) servizi congiunti Trenino verde- parchi regionali, d) gruppi organizzati destagionalizzati e rivolti soprattutto al mercato estero e dell'alta Italia, anziani e soggetti speciali, che possono venire richiamati dalla mitezza delle stagioni e dai prezzi competitivi. Da mettere in evidenza che il binomio mare-montagna attrae un particolare target di escursionisti che in pochi chilometri si ritrovano ad attraversare paesaggi completamente diversi. Ciò può essere facilmente realizzato anche per escursioni miste, a piedi o a cavallo, assistite da guide locali competenti. 4. CANALI DI DISTRIBUZIONE E STRATEGIE PROMOZIONALI Il primo canale di distribuzione a cui ci si rivolgerà sarà quello dei PELLEGRINI di Santiago, con una importante distribuzione di materiale informativo in tutti i luoghi dedicati all'accoglienza pellegrina nei vari paesi europei. Ciò in modo da colpire la curiosità di una grande massa di pellegrini, che in modo diretto o indiretto (passaparola) possono diventare utenti della rete dei cammini in Sardegna. Il secondo canale che sarà attuato sarà quello dei REFERENTI, in particolare indirizzato a coloro che gestiscono ostelli sui vari cammini nel mondo, ai soci e dirigenti di associazioni jacobee ed a quelli scrivono nelle riviste specializzate di settore. Infine il terzo canale da privilegiare sarà quello di un portale internet, dal quale tra l'altro si potranno scaricare i vari itinerari, da caricare poi nel proprio dispositivo GPS. Tale innovazione, insieme al sistema di guida intelligente, porterà risonanza al progetto e quindi con facilità potrà penetrare nel mercato dell'offerta escursionistica. ANALISI ORGANIZZATIVA Proposta gestionale La gestione delle attività relative all'itinerario "rete dei cammini di Santu Jacu in Sardegna" sarà in “forma indiretta” e sarà attuata in proprio dai vari comuni o unioni di comuni o con concessione a terzi, anche in forma congiunta ed integrata (messa a disposizione dei locali per le attività intercomunali, spazi ostelli ed attrezzature e arredi) da parte delle amministrazioni coinvolte. Il rapporto sarà regolato da apposito contratto di servizio, nel quale sono determinati i contenuti del progetto di gestione, delle attività di valorizzazione ed i relativi tempi di attuazione, i livelli qualitativi delle attività da assicurare e dei servizi da erogare nonché la professionalità degli addetti. Risulta quindi necessario stabilire ed organizzare una Autority regionale che provveda all'attuazione del progetto, alla verifica degli obiettivi, alla direzione delle sinergie necessarie, sotto forma di una Unione di comuni o associazione o fondazione da stabilirsi, con la presenza dei vari attori interessati. Piano del personale Il piano del personale prevede per i primi tre anni l'utilizzo di uno o più professionisti del settore in regime di collaborazione progettuale. Considerata l'ampiezza del progetto, soprattutto nel primo anno, sarà possibile attivare una serie di collaborazioni esterne. Alla fine del terzo anno è prevista la verifica dei tempi e metodi di applicazione, delle disponibilità ed esigenze finanziarie e la messa a regime della rete dei cammini con l'eventuale assunzione di persone atte a sviluppare pienamente questo progetto ed a consolidarlo. Obiettivi minimi da raggiungere: 1. ideazione e progettazione del tracciato (raggiunto); 2. segnatura con frecce gialle ed altri indicatori da stabilirsi (raggiunto); 3. rilevazione con GPS dell'itinerario e suo aggiornamento da scaricare dal sito internet; certificazione (standards di settore) e aggiornamento dei percorsi (da fare); 4. stesura ed edizione di una guida informatica del cammino in cinque lingue (in corso); 5. messa in opera del sito internet (in corso) 6. gestione dell'informazione e soddisfacimento delle richieste degli utenti entro una giornata lavorativa (raggiunto); 7. creazione di accordi con associazioni ed enti in ambito jacobeo (in corso); 8. pubblicizzazione su riviste specializzate e siti internet di settore (in corso); 9. stesura ed edizione di una guida cartacea in 5 lingue (da fare) 10. creazione ed edizione di documenti quali la credenziale del pellegrino ed il testimonium di passaggio (in corso -per i comuni di Mandas e Carloforte: già fatto); 11. presentazione del cammino nei comuni interessati (periodica). 12. organizzazione di eventi tempestivi (in corso) PIANO ECONOMICO – FINANZIARIO Determinazione dei ricavi potenziali I ricavi potenziali sono riconducibili a: 1. Vendita della guida cartacea plurilingue dei cammini di santu Jacu; 2. Vendita della credenziale del pellegrino, passaporto che permette di essere alloggiati nelle strutture adeguate; 3. Pubblicità dal sito internet e dal webgis: sponsor attratti dal sistema innovativo di scaricamento dei tracciati GPS sempre aggiornati rispetto alle condizioni della rete e quindi con buona risonanza nel target del turismo attivo; 4. Gadgets: ricavi da vendita di carte, magliette, pubblicazioni, pins etc 5. Ricavi derivanti dal prezzo di alloggio per notte nelle strutture pubbliche 6. Pubblicità in occasioni di manifestazioni pubbliche 7. Finanziamenti locali, provinciali, regionali, europei 8. Donazioni CONCLUSIONI E SINTESI VALUTATIVA La rete di cammini in progetto costituisce un insieme di itinerari molto importanti e già frequentati allo stato attuale (vedi la pagina Facebook: amici del cammino di santu jacu ed il sito www.camminando.eu). Con l'intervento si intende agire su una serie di punti strategici: 1. ampliamento del target: apertura di parte dei sentieri a disabili, anziani e famiglie con servizi dedicati appositamente e gradi di difficoltà appropriati;; 2. consolidamento del target di nicchia: creazione di servizi appositi per gli escursionisti esperti (sistema GPS, servizi per bikers e trekking, etc.); 3. innovazione: i sistemi innovativi che saranno utilizzati nella rete tendono a differenziare fortemente il territorio rispetto ai concorrenti, a trasformarlo in museo all'aperto, a rendere maggiormente fruibile e più sicura la rete, a minimizzare i costi di accompagnamento e guida, ad avere un minor impatto ambientale (attrattività tecnologica del webgis) e a minimizzare i costi di manutenzione della cartellonistica; 4. integrazione con i comuni costieri: grazie ad accordi di partenariato, la rete si potrà avvantaggiare dei flussi turistici che interessano la costa, tramite la promozione diretta e indiretta e una serie di accordi bilaterali con i numerosi servizi turistici costieri. Si punta alla destagionalizzazione dell'offerta in cui il binomio mare e montagna risulterà strategico al di fuori dei mesi “balneari”. Si punterà anche intercettare quei flussi di turisti che meno risentono del periodo delle ferie, come gli anziani e i disabili, che potranno trovare accoglienza a prezzi concorrenziali e fruire di servizi di prim'ordine; 5. tecnologie e materiali ecocompatibili: la rete di percorsi e itinerari intercomunali a carattere tematico si distingueranno per l'utilizzo di tecnologie e di materiali ecoecocompatibili; 6. Attivazione delle strutture comunali ed intercomunali (alloggi e centri di gestione): le manutenzioni straordinarie saranno realizzate con l’utilizzo di tecniche e materiali ecocompatibili. Anche gli arredi saranno a ridotto impatto ambientale; 7. Turismo attivo: tutta la rete è fortemente dedicata al turismo attivo. Come detto sono già esistenti percorsi legati al trekking, alla mountain bike, al cavallo. L'entità pubblica che gestirà la rete attiverà i servizi collegati. 8. In sintesi, si ritiene l'intervento capace di generare flussi significativi di utenti che giustificano l'investimento iniziale. L'intervento si presenta come un'attività, che se ben gestita, è capace di generare stabilità finanziaria e nuova occupazione. 9. Si ritiene inoltre che il modello si possa estendere anche ad altri comuni e territori, fino ad interessare e creare una serie di sinergie territoriali che faranno crescere di molto l'attrattività del territorio. ALLEGATI 1) Elenco dei luoghi e dei comuni interessati al passaggio dei cammini di santu Jacu in Sardegna ASSE PRINCIPALE del Cammino di santu Jacu- NORD SUD e viceversa - Cagliari- Porto Torres Partenza da Cagliari- chiesa di san Giacomo; percorso urbano Pirri: percorso urbano Monserrato: percorso urbano Selargius: percorso urbano Settimo san Pietro: percorso urbano Sinnai: percorso urbano Soleminis : comune di san Giacomo patrono Dolianova san Nicolo' Gerrei: Silius Goni : comune di san Giacomo patrono, Pranu Muttedu, zona archeologica Siurgus Donigala Mandas : comune di san Giacomo patrono, sede amici del cammino di santu Jacu- linea del Trenino verde per Arbatax (mare) e per Sorgono (montagna) Gergei Escolca Serri: giara di Santa Vittoria, zona archeologica Isili: Nurallao Laconi: cammino su linea del trenino verde e sentiero nel parco Parco funtanamela - cammino nel sentiero Ente foreste Ortu abis : zona archeologica nuraghe Nolza Meana Sardo: cammino su linea del trenino verde e sentiero del parco Aritzo: cammino su linea del trenino verde Belvi' : cammino su linea del trenino verde Tonara: chiesa di santu Jacu; cammino su linea del trenino verde Sorgono: chiesa di santu Jacu; cammino su linea del trenino verde Chiesa di san Mauro e parco archeologico Ortueri Neoneli : sentiero ente foreste, foresta di Assai Nughedu santa vittoria: comune di san Giacomo patrono Serradile : Bidoni' Sedilo: chiesa di santu Jacu; Dominario e chiesa di santu Antine; Noragugume : comune san Giacomo patrono var Dualchi: var Lei var Silanus var Bortigali var Birori var Macomer Bolotana: variante verso Bonorva per case Mariani e sant'Andrea Priu Bonorva: parco della valle dei nuraghi del Meilogu Giave : idem Torralba: idem Borutta: basilica di san Pietro di Sorres Bonnanaro Mores : grotte Ittireddu : comune di san Giacomo patrono Ozieri : punto di unione- Ippovia-ciclovia-pista pedonale su ex ferrovia Chilivani sant'Antioco Bisarcio: sentiero del romanico pisano Ardara: sentiero del romanico Ploaghe: sentiero del romanico Codrongianos: sentiero del romanico Saccargia: sentiero del romanico var Bonaria: sentiero del romanico var Osilo: sentiero del romanico Florinas : zone archeologiche Ossi : idem Cargeghe : idem Muros Usini Ittiri : variante santa Maria di Seve (Cea) e santu Jacu in territorio di Banari, santa Maria di Coros, santa Maria di Paulis Santu Jacu di Sassari: percorso urbano San Giacomo di Taniga Sennori Sorso: Marina di Sorso Platamona Porto Torres: fine percorso centrale e della via del romanico pisano; porto d'imbarco e d'arrivo Braccio di SUD OVEST (Sant'Antioco/san Pietro (Carloforte) -Cagliari) Partenza da San Pietro e/o Sant'Antioco: sentiero isolano e percorso nelle saline Tratalias vecchia: cattedrale Perdaxius -comune di san Giacomo patrono Pesus Terraseo Rosas: parco geominerario miniera di Rosas Terrubia: cammino su ex ferrovia Rio Murtas: cammino su ex ferrovia Narcao: cammino su ex ferrovia is Meddas : cammino su ex ferrovia Villaperuccio : cammino su ex ferrovia is Pireddas : cammino su ex ferrovia Santadi : nodo varianti a) variante montagna da Santadi: Terresoli Pantaleo ed is pauceris : sentiero nel parco miniera san Leone chiesetta di Santa Lucia Capoterra: nodo per alloggio Macchiareddu (comune di Assemini) stagno di santa Gilla : sentiero nelle saline Cagliari: chiesa di santu Jacu; percorso urbano b) variante mare da Santadi: Santadi basso Barrua de susu su Benatzu is Zuddas: grotte is Scattas Genniomus Gutturu sporta Teulada Domus de maria Chia Torre di Chia: via romana Santa Margherita Nora: resti archeologici Pula Porto columbu-perd'e sali Sarroch Porto foxi sa Crux'e marmori Orti su loi Villa san Pietro la Maddalena Capoterra : nodo per alloggio Macchiareddu (comune di Assemini) Stagno di santa Gilla : sentiero nelle saline Cagliari: fine delle varianti del sud ovest nel Sulcis, percorso urbano Braccio di NORD EST (Ozieri- Orosei) Ozieri: a) variante piana su ex ferrovia Chilivani-Bultei-Illorai Santu Jacu di Bantine Pattada: Benetutti: b) variante montana nel parco Nughedu san Nicolo' caserma Morelli- Fiorentini: sentiero del parco Bultei : sentiero del parco Terme di san Saturnino Benetutti: Orune: Lollove: Nuoro: rovine chiesa di santu Jacu; percorso urbano Oliena: su Gologone e valle del Lanaitho, Tiscali, valle dell'Oddoene Dorgali: cala Osalla Orosei: comune di san Giacomo patrono, fine variante nord est NB: Nulla osta a che siano sviluppati percorsi ad anello nelle zone dei comuni aderenti al progetto, anche in vista della costruzione dell'Ippovia che necessita di un percorso apposito e di basi di appoggio. 2) Credenziale del pellegrino: documento stile passaporto che viene rilasciato a tutti coloro che ne fanno richiesta e che testimonia con i timbri apposti l'avvenuto cammino 3) Testimonium mandarensis (a cui si aggiungeranno quelli di sant'Antioco e/o san Pietro, Orosei e Porto Torres): documento che conferma l'avvenuto passaggio sul cammino in luoghi appositamente studiati per verificare gli utilizzatori del percorso, tipo Mandas 4) SEGNALETICA SUI CAMMINI DI SANTU JACU Pannello in legno con carta plastificata serigrafata esplicativa della tappa e due paletti segnaletici bidirezionali mojon: pilastro semplice con piastrella sfondo blu e conchiglia stilizzata, indicazione km e sulla faccia superiore la bandiera sarda conchiglia in bronzo o metallo o materiale locale, posta al suolo, per gli itinerari urbani come Cagliari, Nuoro e Sassari. DOCUMENTO DI PRESENTAZIONE DEL CAMMINO DI SANTU JACU CHE COS'E' UN CAMMINO? Dice il poeta Antonio Machado: "...caminante, no hay camino, al andar se hace camino..." Cioé, camminando, andando, passo dopo passo, si fà un cammino, riflettendo così l'eterno divenire del tempo e dello spazio, il Panta rei di cui parlava Eraclito, che ci vede passare sulla terra, nel nostro ciclo vitale. Questo movimento, questo andare, permette di estraniarci per un tempo più o meno lungo dalla vita quotidiana, dalle sue costrizioni, dal suo stress e dai suoi tempi imposti; di riprendere un ritmo di vita più lento, più vicino alla natura, più consono alla riflessione; di vivere a contatto di altri umani di diversa origine ed esperienza; di cambiare il nostro metabolismo a causa dello sforzo quotidiano e della durata del nostro andare, fino a riuscire a camminare malgrado i doloretti vari ed a "sognare" ad occhi aperti grazie alle endorfine prodotte. Ma un cammino, oltre che un fatto individuale, é anche un percorso più o meno organizzato, con frecce direzionali, punti di ristoro ed accoglienze di vario tipo. Spesso si confonde e si sovrappone con sentieri di trekking, piste ciclopedonali, sentieri vicinali, vie verdi su antiche ferrovie e percorsi in parchi naturali. Il tutto però deve affinarsi ed esistere con il passaggio della gente che solo dà vita al cammino e lo affina nella sua completezza. CHE COS'E' UN CAMMINO DI SANTIAGO? Esistono vari cammini di Santiago in quasi tutti i paesi centrooccidentali europei e altri ne stanno nascendo nel nord e nell'est del nostro continente sotto l'impulso di appassionati che, al loro ritorno, si danno da fare per far rinascere o creare ex novo degli itinerari verso Compostella, come pure verso altre destinazioni (vedi la Via Francigena che porta a Roma). In Francia i cammini sono istituzionalizzati sopra e come vie di trekking e sono gestiti dalla Federazione Francese di Randonnée Pedestre con la tipica segnaletica biancorossa (quella del CAI per intenderci), ma questo comporta che sono loro a pensare, allestire, approvare e pubblicare il percorso con quello che ne consegue in termini di copyright e di "tempi pubblici" e che le associazioni jacobee spesso sono in contrasto con l'ente pubblico e le sue scelte (si veda la via storica di Vezelay che ha a tutt'oggi ben tre tracciati diversi...). In Spagna invece, le differenti autonomie locali e regionali gestiscono a modo loro e ciascuno differentemente i vari cammini, tanto come percorsi che come segnaletica, con il conseguente disordine e scombussolamento di chi percorre i cammini e si trova di punto in bianco una segnaletica opposta e contradditoria, come sul norte costa tra Asturie e Galizia. In Portogallo il cammino é opera di appassionati che l'hanno pensato, tracciato e segnalato e solo adesso alcune municipalità si accorgono di quanto porta ed aprono (a fatica) accoglienze, ma niente é ancora ufficiale. In Austria e Germania, cosi' come nei paesi dell'est, stanno operando come noi in forma mista, pubblico e privato, per far nascere nuovi cammini con lo stile organizzato tipico dei paesi del nord. Negli anni '80 e '90 la riscoperta della marcia a piedi su questi percorsi (a cui si é aggiunto in questi ultimi anni il cicloturismo) e l'opera di alcuni studiosi ed appassionati, ha riaperto in Spagna il Camino Francès da Saint Jean pied de Port a Compostella. Ai primi "pionieri" hanno fatto seguito qualche migliaio di avventurosi verso la fine del millennio; altri cammini sono stati aperti e organizzati in qualche modo; sono nate diverse associazioni; libri, pubblicazioni varie, il passaparola ed internet hanno fatto il resto. La fruizione dei cammini si é precisata e definita: circa l'80% delle persone percorre solo gli ultimi 100km (necessari per avere la compostela laica o religiosa, certificato di pellegrinaggio per fede o turismo culturale rilasciato all'officina del pellegrino di Santiago) fino ad un massimo di 300km (circa due settimane di cammino). Il restante 20% percorre almeno 500km e spesso molti di più (820km da St Jean Pied de Port ed i Pirenei – 1.800km dal Puy en Velay - 700km da Lisbona - 900km da Irun – 1.000 da Siviglia e Lourdes). Chi sono questi? Pellegrini ad limina Sancti Jacobi, camminanti in cerca di qualcosa, vagabondi e giramondo, sportivi, turisti, artisti, ecc ecc. Perché lo fanno? ciascuno ha la sua problematica, la sua storia e la sua risposta personale. Comunque, dal 2009 ogni anno più di 100.000 persone sono recensite per aver fatto almeno 100km seguendo il Camino Francès; 15.000 il Cammino Portoghese; 6.000 la Via de la Plata; 11.000 il Camino Norte. Altri cammini, pur se frequentati, non arrivano a questi numeri, perché? Perché mancano segnaletica ed accoglienze, manca una volontà pubblica e privata per farli vivere, manca quello spirito del cammino che molti cercano ed allora vanno da un'altra parte... PERCHE' UN CAMMINO DI SANTU JACU (SANTIAGO) IN SARDEGNA? Oggi molti rivendicano percorsi e itinerari con le più svariate attribuzioni a santi ed altri nomi di fantasia (celeste, dei vescovi, degli abati.... con tutto il rispetto per le persone che li pensano), ma nella carta dei cammini europei di Santiago, patrimonio culturale dell'umanità ed itinerario culturale europeo, spicca l'assenza del cammino sardo. Questo ci ha spinto a pensare, studiare, mettere in pratica ed istituzionalizzare un cammino di Santu Jacu e di legarlo ai cammini europei con il nostro lavoro volontario di amici dei cammini e con l'accordo e la collaborazione di enti ed istituzioni. La storia isolana ed alcune tradizioni religiose e di costume sono legate al periodo della dominazione spagnola, catalano-aragonese, con un lascito che fà parte degli strati culturali sardi, come le 17 chiese dedicate a San Giacomo il maggiore. Studi recenti su manoscritti antichi lasciano intendere un passaggio di Santiago in Sardegna. Appare altresì in aumento la presenza di pellegrini sardi (residenti sull'isola o altrove) sui cammini in Spagna e l'interesse per il nostro operato lo evidenzia nei vari incontri e nella nutrita corrispondenza in corso. COME ABBIAMO OPERATO? Abbiamo preso appoggio sull'accordo di programma Bias de Fidi-Santu Jacu tra i sindaci di 9 comuni sardi e sulla loro intenzione di avere questo cammino. Abbiamo cominciato a studiare storia, preistoria e protostoria, usi e costumi, particolarismi e fattori unificanti, tradizioni e vie di transumanza e di pellegrinaggio, bellezze naturali, orografia e sentieri esistenti, parchi naturali e possibilità di alloggio. Il tutto per unire con un percorso coerente, il più possibile vario e percorribile da persone con zaino in spalla, in sintonia con l'andare all'imbarco verso ovest, i 9 comuni con partenza da Sant'Antioco (Carbonia) ed arrivo ad Orosei (Nuoro), comprese alcune varianti più facili per i ciclisti e persone anziane ed una variante di sbocco al nord a Porto Torres, che con Cagliari é l'altro punto d'imbarco, e riuscendo a collegare 13 delle 17 chiese di San Giacomo il maggiore in Sardegna. Nella primavera 2010, il lavoro di studio aveva raggiunto dimensioni tali che urgeva la verifica sul territorio della fattibilità del percorso tracciato a grandi linee ed in 45 giorni di cammino gli apripista hanno cominciato a tradurre in pratica le idee...ed a modificare l'itinerario in relazione alle difficoltà esistenti. Intanto si rendeva necessario unire un gruppo di amici del cammino per avanzare nel lavoro preparatorio, pronti a partecipare alla costituzione della fondazione Santu Jacu insieme agli aderenti dell'accordo di programma Bias de Fidi. In occasione del 24 luglio 2010 a Mandas e del 25 a Goni abbiamo ideato, prodotto e venduto magliette della Sardegna pellegrina, per autofinanziarci durante le festività di Santu Jacu. Il cammino é un sogno, ma per essere trasformato da utopia in realtà ci vogliono anche le finanze, oltre alle energie dei nostri amici e sostenitori.... Nei mesi autunnali del 2010 abbiamo provveduto a segnare una buona parte del cammino con frecce gialle e conchas (conchiglie) stilizzate tipiche della segnaletica ufficiale del cammino di Santiago ed il lavoro é terminato nel 2012. Stiamo provvedendo a stilare le mappe ufficiali in scala 1:25.000 e una guida gratuita con tracciato, alloggi ed indicazioni varie, sarà disponibile a primavera. Stiamo altresì completando il giro di contatti necessari per procedere all'ufficializzazione del nostro cammino come patrimonio culturale regionale, nazionale ed europeo nell'ambito dei cammini di Santiago. Parteciperemo a vari meeting internazionali di associazioni di amici dei cammini, a incontri istituzionali, a conferenze e riunioni in Italia ed all'estero, per divulgare questo nostro lavoro e darne fruizione a un pubblico che sia il più ampio possibile. Forti della nostra esperienza di pellegrini sui cammini di mezzo mondo, di ospitalieri nell'accoglienza sulle varie vie esistenti, siamo sicuri che un cammino ben fatto, così ricco di differenze e di fascino, con buone accoglienze, possa in pochi anni entrare nel novero dei cammini più frequentati, anche se non ci nascondiamo i problemi legati alle condizioni climatiche estive per camminare, le ritrosie di alcune municipalità, le note negative di chi non vede la cosa o si oppone a questo progetto ed ha anche operato per impedire la sua nascita e la sua finalizzazione. Però siamo coscienti del suo valore, della qualità dei servizi offerti, delle aspettative di comuni e privati sull'afflusso di gente in posti spesso sperduti e privi dei servizi basici. E' un regalo, in un certo senso, che offriamo a questa terra e a tutti i pellegrini e camminanti che vorranno venire a conoscerla, affinando allo stesso tempo il percorso del cammino che non é immutabile, ma che saranno i passi di centinaia di persone a modellare, variare, consolidare per renderlo vivente. Le nostre iniziative, il passaparola, le centinaia di foto ed i diari di cammino faranno fare il salto di qualità, incitando comuni e privati ad aprire e migliorare accoglienze e servizi offerti. IPOTESI E PROSPETTIVE Abbiamo valutato, sulla base della nostra esperienza, tre tipi di utilizzatori del Cammino di santu Jacu: 1) il "povero" - dorme in accoglienza comunale o parrocchiale od in tenda, mangia la sera un pasto caldo al ristorante o cucinato da sé, spende in media meno di 30€ al giorno; 2) il pellegrino medio - dorme in B&B e spende in media 50€ al giorno; 3) il pellegrino ricco - dorme in agriturismo o hotel, spende circa 100-150€ al giorno. Con una durata di cammino media di 20 giorni per 5.000 persone nei primi 5 anni entrerebbero nelle casse sarde circa 5.000.000€ e potrebbero aumentare se le attività attinenti il cammino (festività, mostre, spettacoli, animazione nelle scuole, ecc) seguiranno il loro corso. Abbiamo pensato di affidare ai referenti del Santu Jacu il compito di recensire i passaggi sul cammino, mediante la consegna di una sorta di "compostela" sarda a tutti quelli che passeranno di lì , di modo che potremo avere sott'occhio la tipologia degli utilizzatori del cammino e pensare ai correttivi e alle variazioni necessarie. Abbiamo altresì previsto di adattare il tracciato a ciclisti, gente con asini e muli, a cavallo (congiungendo il nostro lavoro con quello dell'Ente Foreste con le sue Ippovie), ai gruppi di persone che servendosi del trenino verde vogliano percorrere solo i tratti da Mandas a Sorgono. Ho lavorato su altri cammini e partecipato allo sviluppo del Cammino Portoghese, del cammino da Lourdes verso il Somport, verso saint Jean de port e Roncisvalle, verso Irun ed il Cammino Norte e conosco, per aver partecipato alle discussioni di preparazione ed averli poi percorsi, i nuovi cammini come la via Francigena con le sue varianti ed il cammino della via della costa ligure e provenzale. I cammini che avevano una reale base storica ed un impatto culturale-turistico, come il portoghese, hanno avuto una crescita costante fino ai 15.000 passaggi attuali, pur senza un grande battage pubblicitario ed una rete di ostelli diffusa, anche se la cifra é contabilizzata soprattutto sulla parte finale da Oporto a Santiago (243 km) mentre nel resto, da Lisbona ad Oporto, questo cammino resta un percorso da 2.500 persone all'anno in tutto od in parte (Fatima prende 50.000 persone all'anno, ma non le consideriamo). Altri cammini storici, come il provenzale, la via d'Arles, il piemonte pirenaico, ecc ecc, hanno sofferto e soffrono di tempi di gestazione troppo lunghi e della mancanza di alloggi a prezzi "bassi" e restano fermi a percorrenze limitate ai weekend, con numeri inferiori ai 500 annui. Diverso il caso delle partenze da Lourdes, che interessano gli italiani in particolare, e che permettono di raggiungere i Pirenei e di passare in Spagna con un po' di allenamento preventivo... Qui si va dai 250 passaggi annui verso St. Jean Pied de Port ai 6.000 verso il Somport e sul cammino aragonese. Per quanto riguarda l'Italia, la Via Francigena, malgrado il battage pubblicitario sostenuto dall'associazione referente dal 2007 in poi, solo negli ultimi due anni ha avuto un itinerario ufficiale e dal 2009 abbastanza alloggi, anche se limitati nel numero di letti, in ogni tappa per permettere una fruizione almeno negli ultimi 500km da Fidenza in poi. Il tutto porta a circa 1.000 pellegrini in totale e 2.500 negli ultimi km dai confini della Toscana col Lazio (dati di don Renzo Tanturli di Campagnano). Altri cammini minori, come il Cammino di Francesco ed il Cammino di Anaunia, che sono segnati e con una guida disponibile, non raggiungono le 100 presenze annue, per vari motivi. Da due anni a questa parte c'é una fioritura di cammini o cosiddetti tali in ogni parte d'italia, ma senza una reale visione e strategia di messa in opera ed una verifica delle possibilità di utenza e di sopravvivenza (vedi il cammino di Santiago in Sicilia del 2007 con una guida turistica che é una sommatoria di depliant degli uffici turistici, senza un tracciato reale e quindi senza pellegrini). Per quanto riguarda il cammino di Santu Jacu, date le caratteristiche del territorio sardo (morfologiche, culturali, turistiche, economiche, religiose, ecc ecc), visto il numero di pellegrini sardi o di origine sarda sui cammini in Spagna, visto l'impegno di programma dell'accordo Bias de Fidi, vista la nostra esperienza di cammini e la nostra lista di contatti nel mondo in ambito jacobeo, le nostre previsioni per i primi tre anni sono: 1) il primo anno arriveranno gli apripista, soprattutto stranieri, abituati e vogliosi di nuovi cammini, solitari e rudi, circa un centinaio, che però riporteranno nelle rispettive associazioni o cerchia di amici dei cammini le loro impressioni di cammino e che rendono necessario che le cose partano con il piede giusto, quindi con alloggi di vario tipo, un percorso fatto bene e segnalato, che è quello che stiamo cercando di fare; 2) ai precedenti si aggiungeranno quelli che faranno solo una settimana o 10 giorni e poi se ne vanno al mare, e quindi stiamo studiando dei percorsi ad anello da consigliare a questa utenza, in pratica le zone intorno ai comuni fondatori (ad esempio la zona di Mandas fino a Sedilo, non troppo difficile e turistica-ambientale), circa 150 persone per il primo anno; 3) nei due anni successivi, l’afflusso dipenderà dalla bontà del nostro lavoro di propaganda e di aggiustamento del percorso e di diffusione degli alloggi ai tre livelli di spesa : povero (ostelli comunali), medio (B&B) ed alto (agriturismi); potremmo arrivare ai 1.000 e già lì abbiamo una cassa di risonanza a livello mondiale (con le conferenze e le mostre ed i convegni da fare...) che ci permette di ipotizzare di arrivare ai 2.500 passaggi annuali, totali o parziali, nell'arco dei 5 anni. Per fare un comparativo, il sentiero di trekking in Corsica (GR20), certo più difficile del nostro, ma altrettanto rustico, è passato da cosa di iniziati all’attuale affollamento (che l'ha fatto esplodere perché le attrezzature non hanno seguito l'aumento dell'affluenza a circa 20.000 persone), semplicemente perché diventato “alla moda”. Aggiungiamo gli accordi con associazioni varie, tipo l'ente sordomuti o l'unione ciechi, gli scouts, i gruppi stranieri di amici dei cammini ed i fruitori del trenino verde e si arriva a cifre ben superiori, se la struttura organizzativa segue.... Che cosa possiamo fare noi perché anche il cammino di Santu Jacu diventi “alla "moda", perché la gente si dica: "Ma come, non hai ancora fatto il cammino di Santu Jacu?", e che quindi le terre di Sardegna diventino meta di quei "pazzi scatenati che camminano con lo zaino in spalla ed il bastone" come ci hanno definito nel corso del nostro primo cammino sardo???... Questo é il nostro compito. Grazie dell'attenzione e del vostro aiuto, Flavio Vandoni mail: [email protected] www.camminando.eu pagina facebook: flavio barabba pagina: i cammini di Santiago in Europa gruppo : amici del cammino di santu jacu mail : [email protected] Amici del Cammino di Santu Jacu - p/o ostello pellegrini - Via canonico dessi' s/n 09040 MANDAS (CA) NOTE E PROSPETTIVE PER IL 2012 Gli ultimi mesi, con gli incontri con persone, gruppi, enti ed associazioni, con il lavoro di preparazione, mappatura, individuazione e segnatura del cammino e delle sue varianti, con le riflessioni ed i confronti con le varie sensibilità isolane e continentali, con i bisogni e le aspettative ai vari livelli, hanno messo in evidenza che il progetto originale di un cammino di Santu Jacu in Sardegna aveva ed ha anche altre valenze rispetto a quelle iniziali del sogno personale e comune da trasformare in realtà grazie al lavoro volontario di un gruppo di amici dei cammini. Questo lavoro volontario in ogni caso deve continuare ed essere portato a termine e sarà il motore dell'aggregazione di vecchi e nuovi amici intorno a questo cammino di Santiago in Sardegna. Ma, come ben sanno gli amici sardi, la realtà di questa isola "quasi continente" e "quasi un paradiso" é talmente diversificata per le varie costrizioni geografiche, storiche, culturali, localiste, linguistiche, che ci siamo resi conto che il nostro tracciato di cammino rappresentava o poteva rappresentare, per chi ne cogliesse il senso profondo, uno degli elementi unificanti del territorio sardo e del suo sviluppo. Aldilà dei comuni dell'accordo di programma "bias de fidi", iniziatori del progetto santu Jacu, e delle personalità che hanno operato per questi ultimi anni, come il sindaco di Mandas, Umberto Oppus, resta il fatto che il tracciato attuale del cammino, da noi sviluppato, implica fino ad ora ben 77 comuni e con lo sviluppo delle varianti locali, previsto dal piano operativo, saranno ancora di più, circa 90, cioé quasi un terzo dei comuni sardi. Il localismo non é un fenomeno solo sardo, ma quando la realtà del centro della Sardegna si caratterizza per una forte emigrazione e deindustrializzazione e che le soluzioni vedono emergere dei conflitti locali di tipo politico-conservativo, allora, anche solo guardando il tracciato del cammino di santu Jacu, ci si accorge che il nostro progetto é portatore di una speranza non utopica : " Apriamo il cammino con buone accoglienze e buon tracciato, colleghiamo ad esso altri percorsi locali, facciamo conoscere il nostro progetto, sviluppiamolo e la gente verrà a camminare in Sardegna: i pochi diverranno molti". Con l'afflusso di camminanti, pellegrini, turisti, associazioni e gruppi, il risveglio economico dei piccoli centri diventerà quasi spontaneo, come é successo in Spagna negli anni 2000. E' questa l'esperienza che insegna e che dobbiamo cercare di riprodurre, pur con le condizioni sarde che sono oggettivamente diverse. Inoltre, l'interesse pubblico e privato per il cammino, che deve essere risvegliato ed organizzato, diminuirà i conflitti locali ed aumenterà la ricerca di soluzioni comuni per il miglioramento di questo percorso nel centro della Sardegna. Questo noi speriamo e per questo operiamo con le nostre forze. Grazie a tutti quelli che vorranno darci una mano... PIANO DI LAVORO. 1) Assicurare il coordinamento tra i comuni per l'accoglienza dei pellegrini (pubblica e privata), la segnaletica comune, la convenzione con gli enti locali per favorire la nascita e lo sviluppo del cammino e delle varianti ritenute necessarie sulla base dell'esperienza locale. 2) Avere dei referenti di zona e locali del cammino di santu Jacu per organizzare e migliorare la percorrenza, le attività religiose, artistiche, culturali atte a far conoscere il cammino e favorire il suo utilizzo. 3) Adottare una segnaletica unica europea : frecce, conchiglie, pannelli, pilastrini, adesivi. 4) Fare il webgis dell'itinerario che permette di inglobare tutte le attività presenti sul territorio (turistiche, economiche, religiose, culturali, sportive ecc ecc) legandole alla esatta definizione del percorso con punti di ristoro, punti di accoglienza, monumenti, difficoltà varie e cose da vedere ed integrandole al web, ai GPS, ai telefoni cellulari, a tutti gli strumenti moderni ed antichi che permettono una facilità di fruizione del cammino. 5) Editare una guida internet in varie lingue, ma anche cartacea, e diffonderla. 6) Fare un sito web ed un forum per scambiare idee e pubblicizzare il cammino. 7) Partecipare ai vari congressi, conferenze, incontri, saloni del turismo per divulgare il nostro cammino 8) Ottenere il riconoscimento come itinerario regionale e come itinerario culturale europeo all'interno dei cammini di Santiago. 9) Ottenere i finanziamenti necessari e ben ripartirli in base alle esigenze 10) Strutturare un'entità direttiva tra comuni, province, regione ed altri enti ed associazioni che regga le sorti della rete dei cammini in Sardegna. CONCLUSIONI L'azione di concerto degli amici del cammino di santu Jacu, vecchi e nuovi, porta alla definizione dei due campi d'azione fondamentale: a) il cammino inteso come tracciato, come andare, come pellegrinaggio, che ha bisogno di essere pensato e tracciato e seguito e divulgato, b) il cammino moderno inteso come strumento di conoscenza, come rapporto tra operatori del settore ed utenza, come investimento che nel tempo deve "fruttare" e che ha bisogno degli strumenti moderni come il webgis. Grazie dell'attenzione, flavio vandoni mail: [email protected]