l`oroscopo del duce

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l`oroscopo del duce
CULTURA
Sabato 25 agosto 2012
31
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Mondo piccolo
 Furono davvero gli Angeli - la
famiglia Angeli - a far trasportare i
mattoni della casetta antistante la
grotta dove abitava la Madonna, via
mare, dalla Galilea all’Italia alla fine
del 1200. La Santa Casa di Loreto è
Gli Angeli di Loreto
di EGIDIO BANDINI
costituita, perciò, da tre pareti originali ed una, sulla quale è collocata la
statua della Madonna Nera, che sostituisce l’ingresso della grotta. A Loreto la parete è occupata dal grande
altare ma, al mio paesello, dove esiste
una delle pochissime copie in scala
naturale della casa di Maria, la parete
è vuota e, sotto la statua della Madonna «bruna, ma bella» come recita il
Cantico dei Cantici, c’è una sorta di
piccolo camino miracoloso che, infi-
landovi la testa e guardando all’insù,
garantirebbe guarigione o prevenzione di cefalee, emicranie e raffreddori.
Insomma: basterebbe poco per superare l’inverno indenni da fastidi di
stagione. Purtroppo, però, la chiesa di
S. Giovanni, al cui fianco sorge la Casa, è chiusa da un pezzo, ma lo sarà
ancora per poco, dal momento che il
parroco di Cortemaggiore, Monsignor Luigi Ghidoni, a Settembre inizierà a restaurarla. Un po’ di pazienza, dunque, e addio mal di testa e raffreddori: gli anziani, qui, giurano che
funziona.
L’OROSCOPO DEL DUCE
::: ROBERTO FESTORAZZI
 Mussolini a letto era
un brutalone. Non concedeva nulla ai preliminari, che
piacciono molto alle donne,
ignorava i rituali del corteggiamento, come gli omaggi
floreali, e saltava dritto al
dunque con una precipitazione da stallone. Insomma,
più amori da fienile che da
alcova.
Tutto questo viene ora
confermato da uno studio di
Maria Grazia La Rosa, che
appare sul numero di settembre
di
Linguaggio
Astrale, pubblicazione trimestrale del Centro italiano
di astrologia. Leggendo l’influenza delle stelle nella vita
di Benito Mussolini e di una
delle sue amanti più importanti, la scrittrice ebrea Margherita Sarfatti, La Rosa è
giunta alla conclusione che
fu il Duce ad innamorarsi
per primo di lei, che non andava pazza per i suoi modi
sbrigativi di fare l’amore. La
loro relazione durò più o
meno un ventennio, dal
1912-13 ai primi anni Trenta.
Margherita, nata a Venezia alle due del pomeriggio
dell’8 aprile 1880, sotto il segno dell’Ariete, fu una protagonista di rango elevato
del dibattito culturale del
suo tempo: Elena Pontiggia
l’ha definita il più grande
critico d’arte della prima
metà del Novecento, dopo
Marinetti. Durante il Ventennio, svolse un ruolo a
metà strada tra la First Lady
semiufficiale e la dittatrice
della cultura. Per Mussolini,
che di lei fu succubo almeno
fino alla metà degli anni
Venti, fu tutto: amante, consigliera, Musa, istitutrice, finanziatrice, ambasciatrice
all’estero.
L’analisi astrologica ci restituisce ora nuovi particolari sulle sfumature più recondite della sua personalità. Il
tema natale di Margherita
(sole e luna in ariete, ascendente leone, plenilunio prenatale in pesci) evidenzia
anzitutto una forte combinazione di elementi di terra
e di fuoco (a scapito di quelli
di aria e di acqua), che stanno a indicare un temperamento sanguigno e un carattere fortemente determinato nel perseguire i propri
obiettivi.
Mussolini e la Sarfatti
amore scritto nelle stelle
La rivista del Centro italiano di astrologia analizza il «destino» di Benito. A causa
dell’influsso dei pianeti non poteva fare a meno delle donne, Margherita in primis
.
LA COPPIA
Un’inedita foto di Benito
Mussolini alla guida di
una macchina da corsa. A
sinistra una delle sue tante
amanti la critica d’arte
Margherita Sarfatti Oly
L’autrice dello studio indica che la Sarfatti era sorretta
da «un’energia inarrestabile», da un travolgente spirito
di iniziativa: una descrizione
che coglie nel segno, perché
quanti conobbero la ninfa
Egeria di Mussolini restarono colpiti dal suo perpetuo
attivismo, che le impediva di
restare inerte per un solo
istante. In sintesi, una guerriera, una natura libera e avventurosa, contraddistinta
da un forte senso di responsabilità, ma anche una persona introversa. La Rosa osserva che la presenza di Ve-
nere nella ottava casa, quadrata a Marte e sestile a Plutone, suggerisce la tendenza
agli
amori
clandestini,
all’adulterio.
Il ritratto astrale della Sarfatti denota una donna dotata di un’intelligenza intuitiva, con una specie di capacità profetica, una chiaroveggenza del futuro. Il suo
punto debole, ci dicono le
stelle, era invece l’eccesso di
intensità dei suoi sentimenti, che la portarono a idealizzare Mussolini, giungendo
tardivamente ad accorgersi
dei limiti del personaggio (la
sua megalomania, innanzitutto), fino ad assumere progressivamente un distacco
critico tanto dal Duce quanto dalla sua azione politica.
Che Benito e Margherita
fossero fatti per incontrarsi e
intendersi, lo dice chiaramente la lettura in profondità delle influenze dei corpi
celesti. Il raro modello planetario di Mussolini (nato
alle 14 del 29 luglio 1883: sole in leone, ascendente scorpione e luna in gemelli) forma un cuneo perfetto. I pianeti sono concentrati in un
arco di centoventi gradi, in
cui tutte le energie convergono verso un solo punto.
Coloro che posseggono tale
modello, detto anche «calamita», sono dotati di forte
magnetismo, e risultano capaci di attrarre molti seguaci. Il Duce, dunque, era tale
“
 Il raro modello
planetario
di Mussolini (nato
alle 14 del 29 luglio
1883: sole in leone,
ascendente
scorpione e luna
in gemelli) forma
un cuneo perfetto.
I pianeti sono
concentrati in un
arco di centoventi
gradi, in cui tutte
le energie
convergono verso
un solo punto.
Coloro che
posseggono tale
modello, detto
anche «calamita»,
sono dotati di forte
magnetismo, e
risultano capaci
di attrarre molti
. seguaci
anche da un punto di vista
astrale.
Il tema natale di Benito
pone peraltro in rilievo la
predominanza di Nettuno,
come pianeta-guida indicatore di tratti della personalità quali l’ambiguità e l’opportunismo.
Qual era la donna ideale
per Mussolini? Maria Grazia
La Rosa ce ne fornisce
l’identikit: l’amazzone, tipo
femminile
indipendente,
«intraprendente, combattiva, ma anche passionale e
appassionata».
Tornando al rapporto con
la Sarfatti, l’astrologa coglie
un punto molto importante.
Esso si strutturò e consolidò
su un piano paritario, nel
senso che né Benito né Margherita dominavano l’uno
sull’altro. Sintetizza La Rosa:
«Le radici della loro relazione erano basate sul rigore,
sul senso del dovere e sulla
responsabilità. Sembrerebbe che entrambi fossero
consapevoli di avere un
compito da portare avanti in
maniera ambiziosa, come se
volessero cambiare la Nazione». Insomma, una «relazione più intellettuale che
affettiva», caratterizzata da
una forte competitività tra i
due amanti, che generò
«una certa inquietudine e
nervosismo, con tensioni
anche sul piano mentale e
ribellioni dell’uno verso l’altro. Molte scelte di Mussolini non erano condivise da
Margherita». Tutto ciò avrà
inevitabili ricadute, sul loro
rapporto, favorendone la
naturale consunzione. Entrambi si adoperarono reciprocamente: lui per ottenere
da lei sostegni in campo
economico che favorissero
la sua ascesa politica, lei per
realizzare fino in fondo le
sue ambizioni culturali.
Margherita Sarfatti, rotti
definitivamente i ponti col
vanaglorioso Benito, lascerà
l’Italia nell’autunno del
1938, dopo la promulgazione delle leggi razziali. Il lungo esilio, prima a Parigi e poi
in Sudamerica, finirà con il
suo rientro in Patria, nel luglio del ’47. Morirà nel sonno, nella sua villa di Cavallasca, alle porte di Como, il
30 ottobre 1961. Da una terzina di Dante, da lei consultato come gli aruspici, aveva
appreso che il suo transito
era imminente.