Abate Fetel
Transcript
Abate Fetel
063_65AG01_09Pero 13-01-2009 13:55 Pagina 63 IN AZIENDA IMPIANTI A MEDIO-BASSA DENSITÀ Abate Fétel: quanto rende la coltivazione Una valutazione economica comparata in un’azienda ferrarese, due modenesi ed una in provincia di Ravenna evidenzia la forte influenza del fattore qualità. un’attenta valutazione della sostenibilità economica della coltura in funzione delle quotazioni riconosciute dal mercato. Con questo scopo, un recente studio - condotto in Emilia-Romagna (province di Ferrara, Modena e Ravenna) nell’ambito del “Progetto di filiera del pero” e coordinato dal Centro ricerche produzioni vegetali - ha messo in luce i parametri economici e le relative risultanze di redditività di impianti a medio-bassa densità. Le stesse valutazioni per quelli ad alta densità saranno completate nell’ambito dello stesso progetto entro il 2009. Le rilevazioni economiche sono state effettuate presso aziende agricole opportunamente selezionate ed i dati sono stati raccolti per più annate produttive, per disporre di osservazioni ripetute e circostanziate sugli aspetti che maggiormente risentono dell’andamento stagionale e delle condizioni di mercato. La rilevazione dei dati è stata effettuata attraverso schede tecnico-economiche appositamente predisposte in funzione delle fasi del frutteto (impianto, allevamento e piena produzione), dei caratteri strutturali dell’impresa e dell’impiego dei fattori (materie prime, macchine aziendali e lavoro). L a coltivazione delle pere in Italia riveste un ruolo centrale nella frutticoltura nazionale ed europea, grazie alle capacità tecniche e professionali ed alla qualità della produzione. In questo contesto emerge il ruolo dell’EmiliaRomagna, che si attesta come la regione italiana più produttiva, coprendo circa il 70% dell’intera produzione nazionale, con un’offerta molto concentrata su tre sole varietà: Abate Fétel, William e Conference. L’evoluzione del comparto avvenuta negli ultimi anni va attribuita alla crescita esponenziale degli impianti di Abate Fétel, che dal 2000 ad oggi hanno visto crescere la propria produzione fino ad oltre 300.000 tonnellate, coprendo il 35% delle pere italiane. Nonostante gli ottimi risultati ottenuti dalla pericoltura regionale, negli ultimi anni si è verificato un inasprimento della competitività, legato all’aumento dei volumi offerti da altri Paesi, in particolare da quelli sudamericani (Cile e Argentina). L’aumento della competitività ha reso necessaria VALERIA ALTAMURA Centro Ricerche Produzioni Vegetali, Cesena (FC) I COSTI DI IMPIANTO E DI PIENA PRODUZIONE I costi di impianto e piena produzione sono stati calcolati per quattro impianti a bassa densità di Abate Fétel, allevati a Palmetta e collocati nelle provincie di Ferrara, Modena e Ravenna. Le carat- Tab. 1 - Le caratteristiche tecniche degli impianti in prova. CARATTERISTICHE FE MO1 MO2 RA Conduzione Coltivatore diretto Impresa in economia Impresa in economia Impresa in economia Portinnesto Farold 40 Farold 40 Autoradicato Autoradicato Sesto d’impianto (metri) 4 x 1,7 4 X 2,0 4 x 2,0 4,3 x 2,0 Densità (alberi/ettaro) 1.470 1.250 1.250 1.163 Anno di impianto 2002 2001 2001 1999 Produzione media (t/ha) 33 28 26 36 Piena produzione (anni) 16 16 16 16 63 GENNAIO 2009 063_65AG01_09Pero 13-01-2009 13:55 Pagina 64 IN AZIENDA Tab. 2 - I costi di impianto. COSTI Costo totale impianto Costi colturali FE MO1 MO2 RA €/ha 20.003 17.524 17.919 21.011 €/ha 18.361 15.525 15.915 19.089 % 91,79 88,60 88,82 90,85 €/ha 12.140 10.750 11.140 11.188 Impianto ed impalcature Impianto di microirrigazione Altri costi calcolati % 60,69 61,35 62,17 53,25 piante/ha 1.470 1.250 1.250 1.163 €/ha 3.743 3.120 3.120 4.910 % 18,71 17,80 17,41 23,37 €/ha 1.642 1.998 2.004 1.922 % 8,21 11,40 11,18 9,15 Tab. 3 - I costi di piena produzione per il 2007. COSTI FE Produzione media Costo totale RA t/ha 33 28 26 36 13.084 13.661 12.713 15.352 €/kg 0,396 0,488 0,493 0,426 €/ha 8.102 9.312 8.321 9.855 % 61,93 68,17 65,46 64,19 €/ha 1.925 1.950 1.370 3.033 Potatura Altri costi calcolati MO2 €/ha Costi colturali Raccolta MO1 % 14,71 14,27 10,78 19,76 alberi/ha 1.470 1.250 1.250 1.163 €/ha 3.854 5.499 5.088 4.404 % 29,46 40,25 40,02 28,69 €/ha 4.981 4.349 4.392 5.498 % 38,07 31,83 34,54 35,81 tre i due impianti di Ferrara e Ravenna sono risultati più costosi, arrivando rispettivamente a circa 20.000 e 21.000 euro per ettaro. In tabella 2 si osserva come i costi colturali siano quelli maggiormente incidenti, coprendo circa il 90% dei costi totali di impianto, con particolare riferimento alle voci di spesa relative all’insieme delle impalcature e al sistema di microirrigazione. I costi della piena produzione, invece, variano dai 13.000 euro per ettaro (impianti FE, MO1 e MO2) ai 15.000 dell’impianto di Ravenna (RA) (tabella 3). Tuttavia si evidenzia che il costo a chilogrammo di prodotto è risultato decisamente più elevato nei pereti modenesi (MO1 e MO2), che hanno mostrato valori pari a circa 49 centesimi di euro per chilogrammo di pere, contro i 39 centesimi di Ferrara ed i 42 di Ravenna. L’elevato costo per unità di prodotto riscontrato negli impianti modenesi è da attribuirsi, da un lato, ad una produzione media modesta e, dall’altro, agli elevati costi di raccolta. I due impianti di Modena, infatti, sono caratterizzati da alberi molto espansi che, in associazione ad una scarsa produzione, generano un allungamento dei tempi necessari alla raccolta, comportando un aumento dei costi di manodopera. LA REDDITIVITÀ La valutazione della redditività degli impianti è stata effettuata per l’anno 2007, tenendo conto dei prezzi di liquidazione delle maggiori cooperative regionali e dei volumi prodotti dagli impianti in relazione alle classi di pezzatura. RESA PRODUTTIVA (kg/ha) VAN (€/ha) TRC (anni) FE 0,33 0,33 0,33 0,33 MO1 0,40 0,40 0,40 0,40 MO2 0,58 0,58 0,58 0,58 RA 0,44 0,44 0,44 0,44 N.B. VAN = Valore attuale netto; TRC = Tempo di ritorno del capitale teristiche tecniche dei quattro pereti, denominati FE, MO1, MO2 e RA in relazione alle rispettive province di appartenenza, sono riportate in tabella 1. Le elaborazioni condotte sui costi di impianto hanno mostrato un esborso inferiore per i pereti di Modena (MO1 e MO2), attestandosi rispettivamente a 17.524 e 17.919 euro per ettaro, men- 64 GENNAIO 2009 Il risultato è stato quello di ottenere il prezzo medio ponderato della produzione di ogni impianto oggetto di studio, in modo da poter valutare la sostenibilità economica di ogni specifico frutteto. In particolare, la produzione dell’impianto di Ferrara è stata pagata all’agricoltore ad un prezzo medio di 33 centesimi di euro a chilogrammo. Le pere dell’impianto MO1 sono state liquidate a 40 Foto Arch. Crpv PREZZO MEDIO PONDERATO (€/kg) IMPIANTO Foto Arch. Crpv Tab. 4 - La redditività degli impianti in funzione del prezzo medio ponderato. 063_65AG01_09Pero 13-01-2009 13:55 Pagina 65 Foto Arch. Crpv centesimi di euro, mentre quelle dell’impianto MO2, grazie alla buona qualità della sua produzione, hanno spuntato un prezzo medio di 58 centesimi di euro per chilogrammo di prodotto. Infine, sono risultati discreti i risultati ottenuti dall’impianto RA, la cui produzione è stata liquidata a 44 centesimi di euro per chilogrammo di pere (tabella 4). Gli indicatori economici corrispondenti al prezzo di vendita calcolato hanno mostrato risultati ottimi nel caso dell’impianto MO2, con un valore attuale netto (VAN) ampiamente positivo (27.718 euro per ettaro) ed un tempo di ritorno del capitale (TRC) di otto anni. L’impianto MO2, infatti, è risultato il migliore grazie agli ottimi risultati ottenuti in termini di pezzatura dei frutti, con il 70% del raccolto rientrante nelle classi di prezzo più remunerative e corrispondenti ai calibri superiori a 70 millimetri di diametro. Anche l’impianto RA è stato valutato come un buon investimento, ottenendo un VAN di 6.465 euro per ettaro ed un TRC di 14 anni, con quasi il 67% della produzione appartenente ad un calibro superiore ai 65 millimetri. Al contrario, i due impianti FE ed MO1 sono stati dei pessimi investimenti, presentando un VAN negativo ed un TRC ben oltre la vita dell’impianto. È bene evidenziare che la causa principale del risultato economico negativo degli impianti FE e MO1 risiede proprio nella scarsa dimensione media delle pere raccolte. Infatti, l’83% dei frutti prodotti dall’impianto FE1 ed il 67% di quelli di MO1 avevano un diametro medio infe- riore a 65 millimetri ed hanno pertanto spuntato prezzi medi non sufficienti a ripagare i costi di produzione. In conclusione, i dati relativi alla convenienza degli impianti a bassa densità hanno dato risultati contrastanti, in funzione del prezzo medio di liquidazione, evidenziando la forte influenza della qualità della produzione. 65 GENNAIO 2009