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Rotary2030_1.qxd:Layout 1 27-01-2010 10:27 Pagina 1 Rotary2030 GENNAIO-FEBBRAIO 2010 N°1 Allegato a Rotary Gennaio-Febbraio n. 1 2010. Registrazione Tribunale di Milano n. 89 dell’8/3/1986 Dir. Editoriale: Andrea Pernice Una pubblicazione per i Rotariani del Distretto 2030 Direzione e redazione: via Locatelli, 40 - 20121 Bergamo Coordinatore editoriale: Silvano Balestreri E-mail: [email protected] ■ ■ ■ ■ ■ LETTERA DI GENNAIO LETTERA Essere testimoni consapevoli degli ideali e dei valori rotariani C are Amiche e cari Amici, “Consapevolezza e sensibilizzazione al Rotary” questo è il tema del mese di Gennaio, ma è soprattutto ed essenzialmente il fondamento del nostro essere Rotariani. Consapevolezza che il Rotary voglia dire impegno e che l’impegno individuale costituisca l’esempio coinvolgente per tutti. “Bonum est diffusivum sui”, ossia il bene per la sua natura tende a diffondersi. Come Rotariani dobbiamo quindi essere i testimoni e i divulgatori degli ideali e dei principi che sono la ragion d’essere di un’organizzazione che, solida nella sua tradizione ultracentenaria, dimostra di possedere vitalità, energia, visione aperta ed entusiasmo tali da consentirle di affrontare le sfide del Futuro. Ma non dimentichiamo che non si è testimoni a parole, si è testimoni con i fatti, con le nostre azioni e con il nostro comportamento coerente. Bisogna sensibilizzare sé stessi, prima di sensibilizzare gli altri al Rotary, bisogna formare sé stessi, prima di formare gli altri. Il nostro impegno e la nostra formazione come Rotariani sono iniziati al momento della nostra ammissione al Club; per molti, nel tempo, la consapevolezza è maturata e si è accresciuta sempre più. Per alcuni, dopo un iniziale entusiasmo, è seguito un decadimento dell’interesse e della motivazione. Il tema del Presidente Internazionale “Il Futuro del Rotary è nelle Vostre Mani” giunge per risvegliare il nostro entusiasmo e per richiamarci all’impegno e alla responsabilità individuale e collettiva. Devo riconoscere che i Rotariani che ho incontrato e i Club che ho visitato, e sono cer- to che ciò varrà anche per il futuro, mi hanno sorpreso per la loro dimostrazione di consapevolezza dell’impegno, rappresentata splendidamente dalla validità dei propri service. Siamo nel mezzo del nostro cammino rotariano; abbiamo ancora molti obiettivi da raggiungere. Dobbiamo proseguire con impegno ed entusiasmo; impegno ed entusiasmo che non devono esaurirsi con il nostro mandato, ma devono perdurare, ricordando sempre che il valore fondamentale dell’appartenenza al Rotary è rappresentato dall’essere e dal mantenersi veri Rotariani. I migliori auguri di un sereno e fruttuoso 2010. Con grande affetto U FEBBRAIO Il nostro impegno per la pace per la vita e un mondo migliore C are Amiche e cari Amici, una delle principali finalità del Rotary consiste nel promuovere la comprensione, la buona volontà e la pace tra i popoli, mediante una rete internazionale di professionisti e imprenditori, uniti dall’ideale del servire. I Rotariani nel mondo si riconoscono e si identificano nel motto “Servire al di sopra di ogni interesse personale”. Lo spirito umanitario e di fratellanza insito nel sentire rotariano è alla base di importanti progetti di servizio locali e internazionali finalizzati a contribuire alla pace nel mondo. “Siamo stati creati per fare del bene” ha detto l’Arcivescovo Desmon Tutu, premio Nobel per la Pace, alla Convention Mondiale di Birminghan. È certamente un fatto positivo avvertire che una persona come l’Arcivescovo Tutu, che ha dedicato con grande sacrificio tutta la sua vita alla lotta per la pace, continui nel suo impegno e con il suo esempio sia di stimolo a tutti per non perdere mai la speranza di realizzarla. Anche il Rotary sente il bisogno di credere in questa speranza e continua a impegnarsi per costruire la pace nel mondo e la comprensione tra i popoli attraverso il suo esercito di pace formato da un milione e duecentomila volontari sparsi in 33 mila comunità presenti in quasi ogni angolo della Terra. I Rotariani sono profondamente diversi per razza, religione, convinzioni politiche, professioni, usi e costumi, ma sono uniti dalla missione di promuovere la comprensione mondiale attraverso programmi umanitari ed educativi. Il Rotary, agendo con progetti locali e internazionali per l’acqua potabile, per l’alfabetizzazione, per la lotta alle malattie, alla fame, alla povertà, al degrado ambientale contribuisce indirettamente, ma fortemente, alla pace nel mondo. Il Rotary, in collaborazione con prestigiose Università di tutto il mondo, ha creato i Centri rotariani di studi internazionali sulla pace e sulla risoluzione dei conflitti. Si tratta di un programma innovativo, indirizzato a formare la prossima generazione di leader internazionali, che è in grado di offrire ogni anno 60 borse di studio per il conseguimento di un Master e 50 borse di studio per il conseguimento di un certificato di formazione professionale nell’ambito delle problesegue a pag. 3 Lascia una traccia sul tuo cammino Volano in alto i sogni del Rotary n mondo libero dalla poliomielite. Ventun dirigibili fanno volare il grande sogno del Rotary: End Polio Now. Martedì 23 febbraio, giorno dell’orgoglio rotariano (la più grande associazione di servizio del mondo è stata fondata da Paul Harris il 23 gennaio di 105 anni), nel cielo del Distretto 2030, dalle piazze di ventun città e comuni si alzano i palloni aerostatici con il simbolo del Rotary. L’iniziativa, che porta una grande visibilità, è stata fortemente voluta dal Governatore Alessandro Pastorini. Sollecitati dagli assistenti distrettuali alla chiamata i RC hanno risposto da Aosta e Courmayeur; da Torino e dal Piemonte; da Genova. Un vero record è stato stabilito dall’area distrettuale Piemonte Nord Est con quattro dirigibili: Orta San Giulio; Pallanza; Borgomanero; Novara e Valticino insieme. I palloni aerostatici richiamano passanti, curiosi, uomini e donne, persone di tutte le età e offrono l’occasione per raccontare a tutti che cosa è il Ro- DI tary e che cosa fa nel proprio territorio e nel mondo intero, per costruire un futuro migliore, libero dalla fame e dalle malattie. La poliomielite, infatti, sta per essere sconfitta. “Dopo vent’anni di duro lavoro - spiega Pastorini - il Rotary ed i suoi partner sono sul punto di eradicare la tenace malattia della polio, ma proprio adesso è necessaria una forte spinta per darle il colpo decisivo. È un’opportunità di proporzioni storiche. Fino a quando la poliomielite minaccia anche un solo bambino in tutto il mondo, tutti i bambini del mondo sono ancora a rischio. La posta in gioco è alta”. Il Rotary International è impegnato nella sfida umanitaria da 100 milioni di dollari lanciata dalla Fondazione Bill & Melinda Gates. I 200 milioni di dollari che si aggiungeranno andranno direttamente a sostegno delle campagne d’immunizzazione nei paesi in via di sviluppo, dove la polio continua a paralizzare e infettare i bambini, privandoli del loro futuro e aumentando le difficoltà delle loro famiglie. N ella dinamica aziendale di questo mondo e di questo mercato invasi dagli effetti talvolta problematici della globalizzazione sembra non ci sia il tempo per momenti di tregua e di riflessione. Il libro di una Rotariana “doc”, l’indiana Rekha Shetty, ci aiuta con la sua tecnica denominata “Potere della mente”, a scoprire la via migliore per un aumento dell’efficienza del proprio business attraverso creatività ed innovazione. Attributi questi che innescano un circolo virtuoso in cui la riduzione dei costi e l’aumento di fatturato vengono ottenuti creando un ambiente collaborativo, stimolando il potere della nostra mente e del nostro spirito, la sua capacità di valutare strategicamente le situazioni sociali ed economiche e di perseguire questa strategia non a livello teorico, ma a livello dell’organizzazione in cui il leader opera e si esprime. Molto spesso questa capacità creativa viene sug- gerita, prende corpo e si sviluppa con una particolare attenzione rivolta ai messaggi che provengono dalla sfera degli utenti dei prodotti o servizi offerti dall’azienda. Il mondo dell’utenza aiuta spesso a capire le profonde implicazioni proprie delle dinamiche del cambiamento e fornisce gli elementi traenti di una implementazione corretta e rispettosa di tutte le fasi, anche di quelle più trau- matiche dell’evoluzione. Il motivo conduttore delle raccomandazioni e della testimonianza professionale di Rekha è di natura squisitamente etica e richiama in ogni sua parte la necessità per il nuovo manager di lasciare una traccia visibile del proprio passaggio oltre alGiorgio Bongiorno segue a pag. 7 SOMMARIO 3 Medicina tra etica ed economia 4 Il Distretto si mobilita per la Sindone 5 Centomila euro per l’Abruzzo 8 Il RC Bra in missione in Ruanda 11 Meeting, il prezzo non è giusto Rotary2030_1.qxd:Layout 1 27-01-2010 10:28 Pagina 2 SPECIALE SOCI ROTARIANI Val d’Isère - Francia La Caravelle - Mauritius Kani - Maldive Tignes Val Claret - Francia VILLAGGI NEVE E SOLE, UNA SELEZIONE PER IL TUO INVERNO NOVITÀ AMBIENTE 5 TRIDENTI Accesso esclusivo a un’area che garantisce quiete e serenità agli ospiti. 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L’ingresso sempre più prepotente del mercato in medicina ha comportato la trasformazione del paziente in soggetto economico. Volendo sintetizzare con uno slogan “da Ippocrate al mercato”. Tale situazione riconosce varie cause: la necessità di valutare l’impatto economico che sulla Società ha la soddisfazione della richiesta di salute da parte dei suoi componenti ha portato all’adozione di sistemi organizzativi che quantificano economicamente la prestazione sanitaria e con ciò alla creazione di interessi convergenti tra medici, dirigenti e, nel caso di strutture a capitale privato, proprietà. La logica del mercato comporta la trasformazione del paziente in cliente. Non soltanto, ma la crescente offerta di tecnologie sempre più raffinate e potenti hanno reso possibili, di regola più semplici e a rischio contenuto procedimenti che prima rimanevano limitati a situazioni del tutto particolari; le novità farmacologiche che vengono presentate con un ritmo pressocché quotidiano; gli strumenti diagnostici in grado di rilevare ogni particolare anatomico e funzionale del soggetto; tutto ciò in assenza di un controllo sulla loro reale validità che solo uno studio longitudinale, eseguito a distanza di Il professor Giancarlo Andrioli apre il convegno su medicina ed etica tempo su un ampio numero di soggetti può dimostrare. Questa situazione racchiude il rischio reale, attuale, di una estensione delle indicazioni ai trattamenti, un eccesso di prestazioni. Esempi non mancano: il numero di interventi che a una analisi eseguita a distanza di anni mostrano di non comportare un beneficio superiore a trattamenti incruenti; farmaci che, proposti come innovatori e quindi più costosi, non dimostrano una reale efficacia o comunque non si differenziano da quella fornita prodotti già in uso; l’esorbitante numero di indagini diagnostiche. Viene posta ai relatori la domanda “che fare”? Dal dottor Mauro Occhi, responsabile dell’area di Governo clinica dell’Agenzia Sanitaria della Regione Liguria viene la raccomandazione di attenersi al dato scientifico nel valutare le prestazioni e sottolinea come cruciale sia la questione delle risorse umane nella gestione della sanità tenendo presente l’intreccio tra etica, cultura e politica. Il professor Elio Borgonovi dell’Università Bocconi di Milano, Presidente del CERGAS ricorda come in Lombardia si sia puntato sino dal 1995 sulla massima autonomia di scelta per i pazienti, equiparando gli erogatori pubblici e privati tramite l’accreditamento (rimborso regionale in base a tariffe). Peraltro ogni sistema di tariffazione stimola a comportamenti finalizzati ad aumentare i volumi, ossia il numero di prestazioni o a classificare i casi trattati in modo da ottenere una tariffa più elevata. Così facendo gli erogatori aumentano i profitti, ma anche le Aziende ospedaliere pubbliche, tramite entrate più elevate, possono raggiungere più agevolmente il pareggio di bilancio gratificato dalla regione. La Lombardia per controllare il fenomeno si affida a sistemi di controllo e di monitoraggio che, per evitare che si ripetano gravi anomalie è necessario intensificare. Il dottor Giovanni Baldi, direttore generale dell’Istituto Rizzoli di Bologna riporta l’esperienza dell’Emilia Romagna ove si è puntato mediante la creazione di Aziende di garanzia sulla razionalizzazione e sul miglioramento dell’offerta pubblica per contenere il pri- Il Consiglio di Legislazione si riunirà a Chicago I l Consiglio di Legislazione del Rotary International si svolgerà a Chicago dal 25 al 30 aprile 2010. In tale occasione il Past Governatore Gino Montalcini rappresenterà il Distretto 2030, in qualità di Delegato per i rapporti con gli Organi Rotariani Centrali. Eventuali considerazioni andranno inviate all’indirizzo di posta elettronica: [email protected], entro il 31 marzo prossimo. vato e, quindi, una parte almeno dell’eccesso di prestazioni; una via seguita in funzione di migliorare la qualità della spesa e contenere gli sprechi è stata quella di accorpare le funzioni di strutture sanitarie la cui chiusura è divenuta impossibile dopo il varo della Legge ospedaliera vigente. Il professor Aldo Pagni, Presidente emerito della Federazione nazione dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri si chiede come possa identificarsi la “cura appropriata” quando incidono un gran numero di variabili deontologiche, tecnologiche, economiche, quando l’atto medico è perturbato da innumerevoli interferenze e lo strumento sostituisce totalmente la propria capacità clinica. Il medico rimane la figura centrale del sistema, l’ultimo effettore quindi il problema etico si pone con forza. La professoressa Luisella Battaglia, membro del Comitato nazionale di Bioetica ha voluto tra l’altro ricordare la dichiarazione di Barcellona che nel 1998 ha dettato i principi etici attuali: “L’autonomia, la dignità delle persone, l’integrità e l’identità, la vulnerabilità” elementi questi debbono essere tenuti in prima attenzione per chi esercita una professione sanitaria, ma anche da chi si occupa delle scelte economiche che regolano la sanità. Franco Manti, professore di Etica Sociale e Filosofia morale dell’Università di Genova con un interesse particolare per l’etica delle strutture organizzate, ha posto in primo pia- no la valorizzazione degli uomini che lavorano in sanità e la possibilità che questi possano lavorare in modo interconesso, limitandone i vincoli burocratici. Per rispondere alla domanda posta inizialmente sul “che fare” propone per le aziende sanitarie la strutturazione di Codici etici e la pubblicazione dei bilanci Sociali nella considerazione che i pazienti sono cittadini ma anche azionisti. Il Convegno è stato moderato dal professor Michele Schiavone, professore emerito della Facoltà di Medicina di Genova che è intervenuto su ogni spunto offerto dai relatori proponendo concetti che hanno stimolato la riflessione: in Italia il medico è la parte debole del sistema, dato che deve agire sotto la pressione dell’organizzazione sanitaria che pretende di tagliare le spese, ma non è in grado di gestire con l’efficienza auspicabile il sistema. Vengono citati alcuni esempi in materia. Tra l’altro propone di responsabilizzare la richiesta di prestazione ad esempio può essere uno degli elementi in grado di ridurne l’eccesso, quando si tende ad ottenere un rimborso più elevato con ricorso a prestazioni superflue. Le conclusioni illustrate dal professor Andrioli si riassumono in quattro punti con valore operativo: valorizzazione del capitale umano; presidi terapeutici rispondenti a rigorosa scientificità; ripristino dell’etica; e recupero del merito e della competenza. I Past Governatori a marzo a Genova L’ Associazione dei Past Governatori di Italia, Albania, Malta e San Marino si riunirà a primavera a Genova, il 26, 27 e 28 marzo prossimo. Sede dell’incontro sarà l’Hotel Bristol Palace, sede storica del RC Genova, che fu infatti inaugurato fra quelle mura il 15 novembre 1924. I temi della riunione di lavoro, di cui sarà patron il past Governatore Giuseppe Viale (nella foto), verteranno su “Gli aspetti storici del Rotary italiano” e “Rotary ed Europa”. Il summit dei Past Governatori, a cui interverrà il Governatore in carica Alessandro Pastorini, riveste grande importanza per il Distretto 2030 ed è un’occasione per riscoprire le radici storiche del Rotary ed esaminare il suo ruolo nell’ambito della realtà europea. L’impegno per la pace matiche relative ai conflitti e al progresso della pace. Kofi Annan, quando era Segretario generale dell’Onu, diceva che: “la vera pace è molto più che l’assenza di guerre. Si tratta di una questione più vasta e profonda che comprende lo sviluppo economico e la giustizia Sociale. Significa anche salvaguardare l’ambiente globale e porre freno al commercio mondiale delle armi. La pace è legata al rispetto e alla tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Questo non è un progetto facile, ma è raggiungibile mediante una trasformazione del nostro modo di pensare, una fortissima volontà politica e la solidarietà di tutta l’umanità. Tutti noi, giovani e vecchi, ricchi e poveri, governi e Società civile abbiamo il dovere di fare la nostra parte in nome di questo progetto fondamentale. La creazione delle Nazioni Unite per salvare le future generazioni dal flagello della guerra è stata un inizio. La pace dipende da noi tutti e la Cultura della Pace può diventare patrimonio dell’umanità intera”. Abbiamo detto che lottando contro le malattie il Rotary contribuisce anche la pace. Allora in occasione del Rotary Day del 23 febbraio promuoviamo, insieme all’immagine del Rotary, anche la nostra priorità, la nostra più importante sfida: un mondo libero dalla Polio. Non dimentichiamo il nostro impegno verso questa importantissima iniziativa, di cui siamo stati promotori, che abbiamo assunto liberamente di fronte al mondo. Non dimentichiamo il nostro impegno verso Bill Gates, che è venuto un anno fa a San Diego ad offrirci la generosa sovvenzione di 255 milioni di USD da parte della Fondazione Bill & Melinda Gates. Il 23 febbraio nelle piazze principali di numerose città del nostro Distretto e in alcuni Distretti italiani uno o più palloni aerostatici con l’emblema del Rotary e la scritta Rotary International si leveranno in cielo. Alla base di questo pallone i Rotariani e i Rotaractiani spiegheranno a tutti che cosa è questa magnifica organizzazione che si chiama Rotary e che cosa essa fa nel mondo e nella sua realtà locale. Sarà questa un’occasione per richiamare l’attenzione sul Rotary, per essere vicini alla nostra città, per organizzare una raccolta fondi a favore dell’eradicazione della polio e per dare il nostro piccolo contributo alla pace. Con grande affetto Rotary2030_1.qxd:Layout 1 27-01-2010 10:28 Pagina 4 Rotary2030 4 U na delle maggiori attrazioni dell’area torinese è certamente l’importante recupero del complesso architettonico della Reggia di Venaria Reale. I numerosissimi visitatori non solo italiani vengono informati che le Reggia fu commissionata dal Duca di Savoia Carlo Emanuele II, che fu progettata dall’architetto Amedeo di Castellamonte e costruita tra il 1658 ed il 1679. Attorno viene edificato il borgo di Venaria con una pianta che disegna il collare dell’Annunziata, massima onorificenza sabauda nei secoli. In questi tormentati anni del secolo XVIII la devozione dei duchi è focalizzata sulla Madonna come provano i tipi monetali del periodo destinati a divulgare l’immagine della casata. Nel 1637 il duca Francesco Giacinto sotto la reggenza della madre Cristina di Francia riproduce la Madonna dei Fiori di Bra sul pezzo da 8 scudi d’oro, una delle più importanti coniazioni di ostentazione dell’intera storia di Casa Savoia. La rappresentazione sarà ripetuta a partire dal 1641 dal fratello Carlo Emanuele II sempre sotto la reggenza della madre Cristina di Francia. Dal 1743 Carlo Emanuele III rappresenta la scena detta della Santissima Annunziata sulla serie degli zecchini d’oro. La Sindone, l’antico lenzuolo funerario che secondo la tradizione religiosa e popolare i Savoia hanno acquisito a Ginevra nel 1454 per farne discendere la propria legittimazione, sul modello della casa regnante francese che lega il proprio potere a quella che si ritiene la corona di spine della passione, non è più uno dei primi oggetti dell’attenzione ducale. Vittorio Amedeo II si limita a proteggerla in sordina. Durante l’assedio dei francesi la allontana insieme alla famiglia ducale che fugge a Cherasco, a Oneglia e a Genova per ritornare appena il pericolo è scampato. Oggi la Venaria Reale restaurata è sede di mostre di grande richiamo. Dal 28 novembre 2009 all’11 aprile 2010 ospita la mostra “Cavalieri. Dai Templari a Napoleone”. Tra i reperti di maggior pregio è esposto il coperchio di legno di una cassa ritrovato tra i materiali di reimpiego del tetto di quella che fu una caserma di questo ordine religioso militare nel villaggio inglese di Templecombe, nel Somerset in Inghilterra. Le dimensioni corri- Da sabato 10 aprile a domenica 23 maggio la Sindone sarà nuovamente esposta al pubblico a Torino. È la decima ostensione nella storia: la prima risale al 1578, l’ultima è di dieci anni fa, quando quasi due milioni di visitatori, di ogni parte del mondo, sono arrivati nel capoluogo piemontese. L’ostensione della Sindone rappresenta un avvenimento che va ben al di là del significato religioso, rivestendo un’importanza culturale e storica che non può non coinvolgere anche il mondo laico e l’intera comunità civile. Nel duemila era stato prezioso l’impegno dei volontari: oltre 3.200 uomini e donne di tutte le età hanno offerto la loro disponibilità per 93.512 ore, svolgendo servizio d’ordine, accompagnando disabili e anziani, accogliendo i pellegrini. Di fronte a una simile mobilitazione, il Rotary non può disertare questo appuntamento che si svolge nel cuore del Distretto 2030. Il Governatore Alessandro Pastorini sta mettendo a punto le modalità perché il Distretto sia protagonista dell’avvenimento. La Sindone, l’ostensione a Torino e l’impegno del Distretto rotariano spondono esattamente a quelle della Sindone ripiegata in otto su se stessa. Vi è dipinto un volto al centro di una decorazione a fiori di giglio di tipo francese. Secondo gli specialisti, sarebbe il coperchio di un contenitore del Telo e proverebbe che esso fu davvero in mani templari. Le fotografie non rendono giustizia a questo volto. Visto da vicino, mostra la capigliatura abbondante, l’ampia fronte, uno spazio aperto tra le sopracciglia, la bocca dalle grandi labbra leggermente storta, con baffi e barba che ricordano veramente da vicino il volto della Sindone. La Sindone è un ampio lenzuolo funerario rettangolare di lino delle dimensioni di oltre 4 metri e della larghezza di oltre 110 centimetri con una lunga cucitura che corre a una decina di centimetri dal margine superiore di cui mancano i due angoli estremi. È un tessuto di lino a spina di pesce, con bande di circa un centimetro. Vi si osservano, accostate per il capo, l’impronta anteriore e posteriore del cadavere di un uomo di alta statura, di armonica complessione che riproduce un tipo semitico familiare. In questi giorni i media che per ragioni di attualità illustrano ambienti e popolazioni dell’interno della penisola arabica mostrano soggetti di questa costituzione. È un cadavere che mostra le lesioni che i Vangeli riferiscono della passione e della morte di Gesù: da flagellazione, distribuite su tutto il corpo, volto compreso, tranne che agli avambracci e alle mani; da applicazione di una corona di spine, da trasporto sulle spalle del patibolo, il braccio orizzontale della croce, da inchiodamento alle mani e ai polsi per crocifissione. Vi si rileva inoltre una ampia ferita all’emitorace destro da cui sgor- Il mistero dei Templari La chiesa di Santa Maria a Templecombe retta dai Cavalieri Templari fino al 1311. Tra i reperti di maggior pregio della mostra “Cavalieri. Dai Templari a Napoleone” a Venaria Reale c’è il coperchio di legno di una cassa ritrovato tra i materiali di reimpiego del tetto di quella che fu una caserma di questo ordine religioso militare nel villaggio inglese di Templecombe, nel Somerset in Inghilterra. Le dimensioni corrispondono esattamente a quelle della Sindone ripiegata in otto su se stessa. Vi è dipinto un volto al centro di una decorazione a fiori di giglio di tipo francese. Secondo gli specialisti, sarebbe il coperchio di un contenitore della Sindone e proverebbe che il Santo Telo fu davvero in mani Templari. ga un sangue cadaverico, “disiserato” nella parte sierosa e in quella cellulare. Le ricerche scientifiche su questo lenzuolo sono iniziate nel 1898 quando le prime fotografie, evidentemente in bianco e nero, eseguite da Secondo Pia dimostrarono che le immagini contenute nella Sindone hanno un carattere negativo. Questo significa che esse appaiono in positivo sul negativo fotografico. Le fotografie nel bianco e nero sono state ripetute con una apparecchiatura molto più perfezionata e con lastre ortocromatiche nel 1931 quando sono state ottenute delle foto estremamente dettagliate che hanno costituito la base la ricerca fino ai nostri giorni. La Sindone è stata fotografata a colori. Le immagini più perfezionate sono quelle ufficiali dell’ostensione del 1998 e poi ancora nel 2000 da Gian Durante. Lo studio dell’originale e la vati i pollini di una sessantina di piante diverse. Una quarantina sono di provenienza medio orientale. Sono il Cistus creticus, un piccolo arbusto indigeno delle aree desertiche siro-palestinesi, la Gundelia tourneforti che fiorisce in primavera nell’area tra Gerusalemme ed il Mar Morto ed infine un tipo particolare di cappero locale, lo Zygophyllum domusum. L’unica area del mondo in cui queste tre piante crescono insieme è il territorio che comprende Gerusalemme ed Ebron. Sono stati inoltre ritrovati i pollini di due piante delle steppe anatoliche in cui si trova la città di Urfa, oggi Edessa, e di una terza specie botanica, l’Epymedium pubigerum caratteristica di Costantinopoli e dei suoi dintorni. L’identificazione pollinica conferma totalmente la tradizione secondo la quale la Sindone sarebbe stata trasportata in un antico passato da Geru- Pierluigi Baima Bollone, Presidente del RC Torino, direttore onorario del Centro internazionale di Sindonologia valutazione comparativa delle fotografie permette di valutare in ogni dettaglio antropologico, anatomopatologico e medicolegale. Dalle lesioni fuoriescono abbondanti tracce da sempre ritenute di sangue trasferitosi sul lenzuolo per contatto diretto con la cute del cadavere. Nel 1978 mi è stato concesso di prelevare alcuni campioni sui quali ho scientificamente dimostrato che si tratta effettivamente di sangue conservatosi per la commistione con aloe e mirra e che è sangue umano di gruppo AB. Ho anche promosso con le prime ricerche del DNA che hanno accertato il sangue appartiene a un maschio ed è contaminato di DNA femminile. Quest’ultimo è chiaramente riferibile ai molti soggetti di sesso femminile che con ogni attendibilità parteciparono alla filatura e alla tessitura e alle altre donne che ebbero più volte a riparare il reperto nel corso dei secoli. Sulla Sindone sono stati ritro- salemme nella città di UrfaEdessa per essere poi trasferita a Costantinopoli. Che il volto della Sindone fosse conosciuto nei secoli centrali del primo millennio ha un’importante conferma numismatica. Nel 691-692 l’imperatore bizantino Giustiniano II favorisce la decisione del Concilio Trullano o Quinisesto he dispone che Cristo venga rappresentato come uomo e non più con simboli come avvenuto fino ad allora. In ossequio a tali disposizioni conciliari fa rappresentare per la prima volta con impressionante realismo il volto di Gesù che vediamo sulla Sindone. Poiché è un originale e non una copia se ne trae il ragionevole convincimento che già all’epoca fosse ben conosciuto. Quanto poi al passaggio da Edessa a Costantinopoli, sappiamo che nel 670 è conservato nella chiesa di Santa Sofia di Urfa il Mandylion che in aramaico, greco e arabo ha il significato della moderna pa- rola di foulard. Vi sono indizi per pensare che il Mandylion fosse proprio la Sindone ripiegata quattro volte su se stessa e sistemata in un reliquiario che ne lasciava vedere soltanto il volto. Nei quattro secoli tra il 544 ed il 994 la notorietà del Mandylion si diffonde a tutto l’impero di Bisanzio. L’autorità centrale non può ignorarlo. L’imperatore Romano I Lecapeno (920-944) nell’ultimo anno del suo regno invia il generale Giovanni Curcas che con un breve assedio costringe la città a cedere il reperto. Con un viaggio trionfale l’immagine viene portata a Costantinopoli dove giunge il 15 agosto. Vi rimarrà per secoli, sino al saccheggio della città da parte delle armate della IV Crociata del 1204. Da allora, per circa un secolo e mezzo, non se ne sa più nulla e una delle ipotesi è che sia caduta nelle mani dei Templari che l’hanno gelosamente conservata per circa cent’anni sino allo scioglimento dell’ordine disposto da Filippo II agli inizi del XIV secolo. Per questa ragione il pannello di Templecombe da cui siamo partiti potrebbe essere significativo. Difficile, salvo scoperte oggi imprevedibili, che si possano trovare riscontri diretti di questa ipotesi che non è certo l’unica per giustificare l’arrivo del lenzuolo in Europa. Sta di fatto che intorno alla metà del XIV secolo essa compare a Lirey in Champagne, delle mani della famiglia Charny. Il 22 marzo 1453 l’ultima erede Margherita la cede certo non disinteressatamente al Duca Ludovico di Savoia e alla sua consorte Anna Licipro. Da allora resta di proprietà della Casa di Savoia per ben 530 anni, che agli inizi del XVI secolo la collocano a Chambery, in una cappella all’interno del Palazzo Ducale costruita appositamente. La notte tra il 3 ed il 4 dicembre 1532 un incendio di notevoli proporzioni distrugge la cappella, fonde il reliquiario in cui è conservato il prezioso lenzuolo piegato su se stesso in 32, ne pirolizza un angolo e ne strina un margine. Nel 1534 si devono far eseguire lavori di riparazione alle Suore Clarisse di Chambery che applicano grandi toppe sulle perdite di sostanza principali e applicano il lenzuolo originale su una tela di supporto di lino proveniente dall’Olanda. Nel 1578 Emanuele Filiberto tra- sporta la Sindone a Torino per rendere omaggio a Carlo Borromeo che la vuole raggiungere a piedi da Milano, per sciogliere il voto che ha fatto durante la grande peste del 1576-77. In realtà il trasferimento, che diverrà definitivo, fa parte del progetto di fare di questa città la capitale del Ducato. Nel 1694 la Sindone viene trasferita nella cappella commessa all’abate Guarino Guarini sita tra il Duomo e il Palazzo Reale e sistemata alla sommità dell’altare centrale, opera di Antonio Bertola, dentro una preziosa cassetta. La Sindone non abbandonerà più la capitale sabauda se non per il breve tempo durante l’assedio della città del 1706 di cui ho già detto e poi ancora durante il secondo conflitto mondiale tra il 1939 ed il 1945. Questa volta il progetto iniziale è quello di sistemarla a Montecassino dove sarebbe andata inesorabilmente distrutta a seguito dei bombardamenti che hanno distrutto l’abbazia. Dietro suggerimento di Pio XII viene invece sistemata nell’abbazia di Montevergine presso Avellino di dove ritorna indenne a guerra finita. Nel 1983 muore a Ginevra Umberto II, ultimo re d’Italia nel maggio 1946, che la lascia per legato testamentario alla Santa Sede. Nel 1988 viene eseguito un tentativo di radiodatazione con il C14 i cui risultati non hanno resistito alle critiche. La notte tra l’11 e il 12 aprile 1997 un incendio di vaste proporzioni divampa nella cappella del Guarini sita tra il Duomo e il Palazzo Reale di Torino, ma come tutti sanno la Sindone ne esce indenne. Il trasferimento di proprietà ha facilitato l’ostensione del 1998 e quella del 2000. La prima ha richiamato l’afflusso di oltre due milioni e mezzo di persone provenienti da ogni parte del mondo che si erano prenotate e di altre 350.000 giunte a Torino senza preavviso. Nel 2000 i visitatori sono stati circa un milioniee mezzo ai quali vanno aggiunte circa 250 mila persone senza prenotazione. Dopo delicati e provvidenziali lavori di riparazione del 2002 con asportazione delle toppe applicate nel 1532 e sostituzione della tela di supporto, è conservata distesa in un apposito contenitore in una cappella laterale del Duomo. Siamo così giunti all’ostensione che si terrà tra l’8 aprile e il 23 maggio di questo 2010 con l’annunciata visita di Benedetto XVI il 2 maggio. Il significato è quello di offrire ai visitatori, che si preannunciano numerosissimi, ed al resto del mondo attraverso i media, l’immagine sensibile di un volto e di una sofferenza che hanno cambiato la storia. Nessun pannello di Templecombe, che beninteso pur colpisce il visitatore di Venaria, e nessuna altra immagine proveniente dal profondo passato delle nostre radici religiose e culturali può mettere di fronte l’uomo a se stesso come la Sindone. Pierluigi Baima Bollone Rotary Torino Rotary2030_1.qxd:Layout 1 27-01-2010 10:28 Pagina 5 2030Rotary 5 Centomila euro per l’Abruzzo Resoconto del Fondo Solidarietà l Fondo di Solidarietà del Distretto 2030, ideato nel 1998 dall’allora Governatore Giuseppe Capone, per sovvenire persone che venissero a trovarsi in condizioni di emergenza a causa di calamità naturali abbattutesi sul territorio nazionale, non è rimasto sordo e indifferente alla tragedia che nell’aprile scorso ha devastato l’Abruzzo. Il Governatore Ermanno Bassi aveva subito fornito ai Club una prima informativa circa la possibilità d’intervento a favore delle zone colpite dal terremoto, al fine di concentrare l’aiuto dei Rotariani italiani su un obbiettivo comune, ben determinato e condiviso, evitando dispersioni e rischi gestionali. Si scelse, come è noto, l’Università dell’Aquila, centro propulsore dell’economia e della cultura della Regione. La somma raccolta dai Club del nostro Distretto al 30.06.09 ammonta a 86.529 euro. Ebbene, i gestori del Fondo anziché indirizzarsi verso altri obiettivi - hanno ritenuto più razionale e più utile “irrobustire” il contributo del nostro Distretto portandolo - con un versamento di 13.471 euro - a 100 mila euro, che il P.D.G. Bassi ha accreditato al collega “L a Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte…” ma questa volta per il Rotary ha fatto un’eccezione. Infatti la consegna dei regali ai piccoli degenti che non hanno potuto lasciare l’Ospedale nemmeno nei giorni di festa, è stata fatta nel giorno dell’Epifania nel reparto di Neuropsichiatria all’Istituto Giannina Gaslini da un nutrito gruppo di rotariane del Club Golfo di Genova, vestite a “festa” per l’occasione. E per la “donna” rotariana, con la sua naturale vocazione a fare del bene, cominciare l’anno vestita da Befana, in mezzo ai piccoli del Gaslini, portando loro amicizia, gioia e un sorriso… può essere considerato un buon inizio. Quanta gioia, quanto stupore, quante Befane tutte insieme intorno a quei piccoli fanciulli con gli occhi felici. Strappare la carta, aprire i regali, regali donati per il piacere di donare, come il dono di “servire”, per un rotariano, uomo o donna che sia, è forse il modo più significativo per celebrare la festività dell’Epifania. “Il Rotary - spiega Adriana Parodi segretario del Rotary Club Golfo di Genova e responsabile del progetto Gaslini - è un’associazione mondia- Giorgio Splendiani, Governatore del Distretto 2090. Nel contempo al Fondo è pervenuta una richiesta di aiuto per 2 mila euro da parte del RC Torino Sud Est, indispensabile a completare la somma necessaria per ricostruire l’ambulatorio medico per gli anziani della casa di riposo di Rocca di Mezzo, in provincia dell’Aquila, distrutta dal terremoto. Il Fondo ha accolto la richiesta - consentendo così al Club di portare a termine il suo programma - anche in considerazione delle particolari caratteristiche dell’operazione, rispondenti appieno ai criteri che ispirano i suoi interventi. Il Club, infatti, annovera fra i suoi Soci il dottor Sergio Sgambetterra, responsabile del compartimento medico della Protezione Civile all’Aquila, che è stato interessato al progetto in questione e che, molto opportunamente, ha pensato di coinvolgervi il suo Club. Anche in questo caso, quindi, gestione “rotariana” dell’operazione, con tutte le garanzie del caso. Con i due sopra illustrati, salgono così a sei gli interventi finora effettuati dal Fondo che rapidamente riepiloghiamo. 21-11-2000 Lit. 20.000.000 = € 10.329,00 a favore dell’ASILO CARLETTI di Chiavasso per il ripristino dei locali distrutti dall’alluvione che colpì l’Italia N.O. nell’autunno 2000 (segnalazione del RC CHIVASSO) 21-11-2000 Lit. 20.000.000 = € 10.329,00 a favore della CASA PARROCCHIALE di LOCANA per rifacimento arredi dell’oratorio distrutto dall’alluvione suddetta (segnalazione del RC CUORGNÈ - CANAVESE) 22-10-2003 € 15.000,00 consegnati - tramite il PDG PRAITANO del Distretto 2090 ad una famiglia di S. CROCE A MAGLIANO (CB) rimasta priva di abitazione e lavoro a causa terremoto del MOLISE 3-10-2008 € 20.508,00 a fronte del pagamento di fatture relative all’acquisto di attrezzi, arredi, ecc. destinati ad aziende e famiglie gravemente danneggiate dall’alluvione che colpì le VALLI CHISONE - PELLICE e GERMANASCO nella primavera del 2008 Il Fondo esiste, è utile, è efficiente, non presenta addebito di costi, è a disposizione di tutti i Club. È soprattutto, uno strumento rotariano, che opera con spirito rotariano, che realizza l’ideale rotariano del servizio. Gli interventi sino ad oggi effettuati ci confermano che gli euro raccolti arrivano tutti a destinazione, senza perdite di sorta lungo il tragitto, perché si cerca di percorrerlo esclusivamente in ambito rotariano, avvalendosi della collaborazione, preziosa e disinteressata, di amici rotariani. Per sopravvivere però, e per operare il Fondo ha bisogno di linfa, ossia di denaro. Finora le sue fonti di alimentazione sono state il Di- Donare un sorriso è un buon inizio di anno nuovo Tra i bambini del Gaslini arriva la Befana rotariana le di imprenditori e professionisti, di entrambi i sessi, che prestano servizio umanitario, che incoraggiano il rispetto di elevati principi etici nell’esercizio di ogni professione e che si impegnano a costruire un mondo di solidarietà, di amicizia e di pace. In sintesi, è il piacere di stare insieme per rendersi utili, donare competenza, tempo, disponibilità”. Il Rotary è ben più di un pranzo e di qualche riunione. Se la percezione dell’opinione pubblica vede il Rotary come un Club di persone anziane, capaci solo di vivere nel passato, la realtà è quella di un’associazione diversa e vitale, formata da professionisti con una grande varietà di interessi e votati al servizio. Programmi e progetti di servizio come la fame, la sete, la Polio Plus, nata come progetto rotariano italiano, l’educazione nelle scuole e la lotta contro l’AIDS, non certo per lodarsi o autocelebrarsi, ma per far conoscere a tutte le persone che ne sono esterne, cosa in Le rotariane del Golfo di Genova vestite da Befana portano i regali ai bambini ricoverati all'istituto pediatrico Giannina Gaslini nel giorno dell'Epifania realtà il Rotary sia e come operi. Il Rotary ha in sé una forza straordinaria perché esprime una sorta di “capitalismo evoluto” permettendo cioè a chi è ricco di esperienza e/o di denaro, di restituire alla Società quello che la Società gli ha permesso di acquisire grazie ai suoi meriti e alla fatica. Tanti sono stati i progetti che il Rotary ha realizzato a Genova e, solo per citarne alcuni vorremmo ricordare: il progetto “Dopo di noi” per l’acquisto di attrezzature, per l’allestimento di nuove residenze protette e la ristrutturazione dell’Istituto David Chiossone, i contributi all’Associazione San Marcellino a favore dei senza tetto del Centro Vincenziano Diamante che opera nel quar- stretto e alcuni Club (quattro, per l’esattezza, di cui peraltro solo uno in forma continuativa). Se tutti i Club ne rammentassero l’esistenza e, ogni tanto, facessero affluire nelle sue vene (leggi: c/c 134410 presso Ag. 15 di Genova del Banco tiere Begato a favore delle famiglie disagiate, o una barca da voga per i disabili dell’Istituto Acquarone, gli aiuti alla Croce Bianca di Bolzaneto e a quella genovese, e, per il Centro Storico, alle Associazioni La Zanzara e la Stiva. Per non parlare di quanto i Rotary genovesi fanno per i paesi del Terzo Mondo sia con aiuti umanitari di medicine, vestiario, generi alimentari o, recandosi a proprie spese sul posto, contribuire all’istruzione o alla formazione di personale medico e paramedico partecipando attivamente alla stessa costruzione di ospedali e all’allestimento di sale operatorie. Ogni programma di inserimento parte da uno studio, dalla collaborazione di menti intelligenti, dall’aggregazione spontanea di teste, cuori e tasche e si esprime poi concretamente nel raggiungere l’obiettivo prefissato, molto spesso con la partecipazione, in prima persona, degli stessi Soci. Essere rotariano è un lavoro di anima e di storia che ti collega al futuro e qualifica il tuo presente. “Purtroppo nel Rotary - conclude Adriana Parodi - ci sono poche donne e pochissimi giovani, e questo toglie a volte intuizione, concretezza e sveltezza. Le donne poi contribuirebbero con quelle dosi di intuizione e concretezza che a volte mancano agli uomini così formali e astrattamente razionali”. Popolare, Iban: IT 13 X 05164 01415 000 000 134410) qualche goccia di euro, quante cose potrebbe fare nei momenti sempre tragici del bisogno: 100 € all’anno per 80 = 8.000 €! La goccia diventa un fiume. I gestori del FONDO Giorgio Groppo nel CNEL G iorgio Groppo (nella foto), Past President del Rotary Club Bra e Presidente della Commissione Distrettuale Volontari del Rotary 2008/2009, Consigliere nazionale Avis è stato nominato componente dell’Osservatorio nazionale del Volontariato in seno al CNEL (Consiglio nazionale economia e lavoro) insieme con Rmanuele Alecci del Movi, Carlo Laghidi del Banco Alimentare, Fausto Casini dell’Anpas e Gabriele Brunini delle Misericordie d’Italia. Il nuovo CNEL entrerà in funzione nella primavera 2010 dopo la designazione dei componenti da parte di tutti gli enti designanti e durerà in carica cinque anni. Rotary2030_1.qxd:Layout 1 27-01-2010 10:28 Pagina 6 Rotary2030_1.qxd:Layout 1 27-01-2010 10:28 Pagina 7 2030Rotary 7 Non può esserci innovazione e successo senza compassione sociale e amore segue dalla prima Rekha Shetty, in abito verde, con altri Rotariani indiani in occasione di un service per disabili l’opportunità di usare strumenti metodologici che insieme arricchiscono la sfera individuale e contribuiscono ai risultati positivi dell’azienda. C’è inoltre una proficua tendenza a diffondere questo spirito a tutti i livelli della compagine operativa, in modo che la missione sia interpretata in maniera pervasiva da tutte le espressioni aziendali, dalle istanze operative più semplici a quelle strategiche del top management. Infatti, secondo Rekha, i paradigmi aziendali nella particolare situazione di cambiamento che la globalizzazione propone e talvolta impone, vengono visti sempre alla luce di principi e contenuti legati alla fertile convivenza ed al successo di comportamenti sociali rispettosi della libera concorrenza dei talenti, tesi al servizio della creatività e dell’innovazione dell’impresa ed insieme al progresso bilanciato della società in cui viviamo. Innovazione significa anche profonda trasformazione e capacità di adeguarsi in maniera vincente a condizioni variabili che investono tutti gli aspetti del business, talvolta in modo burrascoso ed improvviso. Sembra che il mondo che ci circonda sia destinato a muoversi con una velocità e con una accelerazione sempre maggiori ed in questo processo di trasformazione mutano allo stesso tempo le risorse umane e finanziarie, i prodotti, i materiali, le macchine, i metodi e i mercati. Non è sufficiente però riconoscere la necessità, talvolta impellente, di cambiare, ma è necessario operare i cambiamenti con tempestività ed in maniera efficace in modo che non si verifichino inutili sprechi di energia e dannosi quanto perniciosi conflitti fra le risorse umane dell’azienda. La decisione di cambiare rotta e di rinunciare alla comodità talvolta ineludibilmente attraente dello status quo è nelle mani di ciascuno di noi e siamo noi, quindi, gli artefici principali dell’innovazione, ma senza alcun dubbio ci sono un numero quasi illimitato di sfide in questo arduo cammino. Appunto per vincere queste sfide e superare gli ostacoli che si frappongono al successo dell’impresa è necessario affidarsi a metodologie che risveglino lo straordinario potere della mente e delle emozioni, aiutando a liberare la capacità umana di adattarsi con profitto a condizioni differenti. Fermarsi, afferma Rekha Shetty nel suo libro, è la via più veloce per retrocedere in un mondo che cambia così velocemente. Primi concreti passi verso l’innovazione di successo sono: la capacità creativa di un’azienda e la strategia organizzativa mirata che lasci posto a nuove idee e soprattutto al loro libero sviluppo all’interno della comunità aziendale. Uno degli strumenti assolutamente necessari alla fertilizzazione innovativa è la presenza, nella strategia aziendale, di iniziative e programmi di largo respiro in cui il lungo termine a cui queste sono legate possa permettere lo sviluppo, il consolidamento di nuove idee e la loro affermazione oltre i confini dell’impresa, nella più vasta arena del mercato. L’innovazione, il momento magico della scoperta sono sempre il risultato di anni di osservazione e di riflessione. All’ispirazione che accompagna questo processo virtuoso devono spesso aggiungersi una dedizione ed un impegno straordinari, oltre che una metodologia e una disciplina specifiche al settore oggetto di cambiamento. Per stimolare il processo innovativo sono necessarie da parte del management doti di leadership e visioni illuminate oltre a livelli molto alti di collaborazione e di motivazione aziendale. Il compensare adeguatamente l’efficienza del lavoro individuale e di team e soprattutto premiare l’eccellenza aiutano a creare quell’atmosfera magica in cui fioriscono e proliferano le idee creative. Concentrarsi sulle esigenze del cliente può agevolare una strategia di scrupolosa attenzione ai messaggi che il mercato invia alla compagine dell’impresa. Secondo Rekha Shetty il processo che conduce al momento magico della scoperta dell’innovazione vincente può suddividersi in cinque fasi: definizione del problema; generazione dell’idea; incubazione; analisi; e implementazione. Anzitutto per sviluppare un’atmosfera che alimenti creatività è necessario separare il momento della generazione di idee al momento della loro analisi dettagliata. Il primo passo che caratterizza l’approccio Mindspower è la creazione di un clima positivo, in cui i membri del team possano trovare un ambiente che ispiri fiducia, susciti libertà di emozioni ed esprima apertura mentale e inventiva. Questo clima di positività viene generato da apposite attitudini del carattere ed atteggiamenti che si estrinsecano e si manifestano in varie espressioni del linguaggio verbale e non verbale. Il clima di lavoro rappresenta una fase critica nei confronti della creatività necessaria alla concezione e alla generazione di idee innovative. Molti sono gli ostacoli che si incontrano a livello di team nella condivisione di idee innovative. Infatti parecchi manager sono portati a mantenere lo status quo e sono fiduciosi quando riescono a affermare i limiti di alcune soluzioni e di alcune idee in gestazione più che valutarne apertamente e sinceramente le possibilità di successo. Il vantaggio principale dell’approccio Mindspower è quello dello stimolare nuovi modi di pensare e di permettere l’esplorazione di nuove visioni e prospettive per l’azienda. Ed è anche quello di riconoscere in modo inequivocabile che il cambiamento non è qualcosa che vive nella possibile fase descrittiva e cartacea, ma deve essere interpretato da opportune misure organizzative che influenzino i processi produttivi. L’approccio creativo è anche facilitato da una maggiore attenzione ai suggerimenti ed alle raccomandazioni dei clienti e dei fruitori dei prodotti e dei servizi dell’azienda. La ricerca e sviluppo accompagna infatti tutte le fasi della creazione e della commercializzazione di questi prodotti o servizi. In un ambiente creativo ciascun membro deve vivere la libertà di espressione lasciando molto spazio all’intuizione ed all’orgoglio personali. Occorre concedere libero sfogo alla parte positiva che convive in ognuno dei membri in modo che questa attitudine virtuosa permei lo stile comune di collaborazione e si rifranga in maniera creativa sulla psicologia di lavoro del gruppo. Utile allo scopo è la considerazione delle nove emozioni (nava rasas) tipiche della antica filosofia indiana che in fondo sono alla base del miglioramento della qualità della vita. Fra queste è l’attitudine altruistica di considerare il benessere del prossimo una delle maggiori cause della felicità individuale e di lavorare seriamente per raggiungere questo nobile obiettivo. Associazioni di volontariato come il Rotary sono veicoli insostituibili per alimentare questo spirito di coesione e di compassione Sociale. L’amore in tutte le sue valenze, il sorriso e la serenità estesi ai rapporti di lavoro, il coraggio imprenditoriale nelle scelte aziendali e la capacità di meravigliarsi e di gioire di fronte alle espressioni della natura sono le fonti inesauribili di energia positiva mentre l’odio, il timore, l’ansia, l’antagonismo, la negazione e la paura contribuiscono a creare una barriera negativa allo sviluppo di un’atmosfera creativa ed al raggiungimento di risultati tangibili. Infatti sono proprio le emozioni e il modo di agire in gruppo sotto la loro influenza che caratterizzano la positività di un ambiente creativo ed insieme generano l’antidoto alle attitudini negative che inevitabilmente si sviluppano in un contesto competitivo di team. È chiaro come l’era dell’individuo, attraverso le varie evoluzioni che sono sfociate nel vasto utilizzo dei Social Network, sia stata rimpiazzata dalla diffusione sempre più incisiva delle aggregazioni, delle reti, delle connessioni e della epoca di tutti coloro che sono versati nello spirito di gruppo. E questo è solo l’inizio. Il mondo della connettività spaziale e temporale ha sostituito il concetto della genialità dell’individuo solitario e sovrano. La collaborazione e la condivisione sia degli obiettivi che del percorso per raggiungerli sono diventate le caratteristiche fondamentali della elaborazione e della gestione dei progetti. In fondo si tratta di aderire a una legge naturale che lega tutti gli elementi e gli esseri viventi della terra in una comune espressione di interdipendenza e di connessione. Identificare e formulare il problema in maniera appropriata è la parte più impegnativa e difficile nello sforzo creativo. Molto spesso si rincorrono obiettivi legati a scelte di fondo che sono sbagliate e si investono ulteriori risorse per non voler ammettere l’errore iniziale. È importante coinvolgere tutti i componenti della squadra in questa delicata fase di partenza. Passando alla generazione delle idee è opportuno notare come si possano individuare buone idee che provengono anche da campi non legati al settore in cui l’azienda opera. L’analisi e l’uso di metafore possono aiutare a fruire di similitudini “creative” e a svelare aspetti ignoti del problema. Ne deriva la necessità di comportamenti adeguati e non necessariamente simili a quelli suggeriti dalla cultura aziendale. Dopo aver investito tempo raccogliendo fatti riguardanti il problema e generando in piena libertà idee di soluzioni possibili è utile passare tempo nella fase di incubazione, cosiddetta perché gli individui abbandonano la sostanza specifica del problema e si lasciano guidare dal proprio subconscio nella valutazione del lavoro svolto e nella possibile scoperta di nuove vie. Le leggi della gravità furono scoperte da Newton proprio in questa fase del processo creativo. Kekule, dopo anni di tentativi di individuare la molecola del benzene, pare abbia scoperto il famoso anello del benzene dopo aver sognato un serpente che cercava di addentare la propria coda. La fase finale del processo è l’implementazione che rappresenta la parte più impegnativa della sfida dell’innovazione. A questo punto ogni azione impegna tempo prezioso e costi non trascurabili per cui è necessario stabilire una roadmap precisa, fatta di iniziative concrete, che sfoci in una completa analisi dei risultati misurabili e dell’impatto specifico di ciascuna soluzione sulle prestazioni aziendali, in termini di aumento di fatturato, di diminuzione dei costi, di incremento della soddisfazione del cliente o della motivazione delle risorse umane impegnate nel progetto. In fondo il successo di una organizzazione alle prese con una soluzione innovativa si individua facilmente attraverso i tradizionali indici che determinano l’impatto misurabile sulla efficienza aziendale. È utile ricordare alcune attività ed attitudini aziendali essenziali alla riuscita del processo creativo e di una efficace e concreta iniezione di innovazione in un processo comunque complesso e cioè: • esecuzione corretta delle cose giuste attraverso opportuna formazione delle risorse, otti- mizzazione dei processi, miglioramento della qualità, motivazione e promozione dell’eccellenza, cooperazione al posto di concorrenza. • Eliminazione delle funzioni duplicate o ridondanti, di inutili livelli di responsabilità,di varie inefficienze di sistema. • Miglioramento persistente ed ottimizzazione dei processi esistenti. • Imitazione e conferma di processi che si sono rivelati virtuosi. • Esecuzione eccellente di progetti non affrontati da altri. • Accoglimento di idee volte al miglioramento dei processi. • Enfatizzazione dei fattori legati alle risorse umane. • Riconoscimento e promozione dell’eccellenza nell’esecuzione. • Interazione continua con il mercato ed i clienti. • Investimenti coerenti in ricerca e sviluppo. • Attitudine ad affrontare livelli di rischio calcolabili e calcolati. • Risorse ed energia disponibili alla promozione della creatività. Innovazione non è necessariamente terreno per geni o per fenomeni intellettuali: è una disciplina aziendale che si basa su attitudini che devono essere perseguite con piani a lungo termine, con fiducia ed impegno attraverso tutta l’organizzazione e che devono permeare virtualmente tutte le funzioni più vitali dell’impresa. L’innovazione, la traccia evidente nel cammino del successo, è il prodotto dell’impegno e dell’ingegno umani. La tecnologia può essere solo uno degli elementi abilitanti. Essenziali sono la disciplina di approccio manageriale e l’attitudine di leadership che, unitamente alle doti di un’organizzazione aziendale aperta e illuminata, producono quella magica atmosfera che permette una continua e persistente attività creativa ed insieme costituisce la necessaria premessa al raggiungimento di benefici, virtuosi e misurabili impatti sulla performance dell’impresa. In questo mondo in corsa, dove pare siano dimenticati i principi etici fondamentali dell’umana convivenza e dove tutte le raccomandazioni metodologiche sembrano incitare a una competitività sempre più conflittuale ed aggressiva, la lezione di Rekha Shetty arriva come una salutare panacea. Richiama e raccomanda infatti, principi eterni come la compassione sociale, l’amore della felicità e della pace e li riporta nell’arena dei rapporti umani come elementi e requisiti fondamentali alla creazione e alla alimentazione di un ambiente positivamente e realisticamente volto al successo dell’impresa umana. Solo così l’individuo, abbandonando la tradizionale e ormai consueta solitudine del comando, potrà operare in un contesto creativo ed innovativo, lasciando una traccia importante sul cammino del progresso. Giorgio Bongiorno RC Courmayeur-Valdigne Rotary2030_1.qxd:Layout 1 27-01-2010 10:28 Pagina 8 Rotary2030 8 Il Teatro di Torino per il RC Vercelli Il RC Bra in Ruanda combatte la poliomielite I n occasione della mia recente visita in Ruanda, alla Missione di Mujanza, ho partecipato all’avvio della campagna di vaccinazione antipolio organizzata dal Ministero della Sanità e sotto l’egida degli Ospedali e dei Centri di Salute del Ruanda. Tale campagna, raccomandata dall’OMS, si è resa necessaria per il verificarsi di alcuni casi di polio “di ritorno” in Congo, Uganda e Burundi, e pertanto è stata attuata anche in tutte le cittadine ed i villaggi vicini al confine di questi stati interessati, coinvolgendo anche le Strutture di accoglienza dei bambini. presenti sul territorio. All’inaugurazione della campagna nel villaggio di Mu- janza oltre alle Autorità civili e religiose e a tutta la cittadinanza, erano presenti anche le nostre Sorelle delle Piccole Figlie di San Giuseppe che gestiscono il locale Centro Nutrizionale della Missione di Mujanza, sostenuto dal Rotary Club Bra nell’ambito del “Progetto Africa”, e che hanno contribuito ad organizzare l’eventoNella mia qualità di pediatra, presente presso la Missione, sono stato invitato a partecipare alle fasi di avvio della “campagna” e alla sua inaugurazione. La magia del balletto contro violenza e abusi G Le “gocce” che infondono speranza Mujanza (Ruanda), novembre 2009 Sebastiano Cocuzza rande successo per la serata benefica promossa di recente dal Rotary Club Vercelli e dal Balletto Teatro di Torino con la collaborazione e il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Vercelli. Per la prima volta in Italia, da New York direttamente a Vercelli, il meglio delle produzioni del repertorio della prestigiosa compagnia di ballo, guidata da più di trent’anni da Loredana Furno, è andato in scena al teatro Civico. Ma lo spettacolo, dal titolo “Moving Parts”, aveva prima di tutto uno scopo di service: «L’iniziativa fa parte di un percorso oggetto di un protocollo d’intesa siglato con la Provincia di Vercelli, il Provveditorato agli studi e il Comune di Vercelli. Il protocollo prevede una serie di azioni a favore della difesa dagli abusi, soprattutto familiari, e si è tenuto conto delle maggiori criticità negli interventi di lotta alla violenza: immediato allontanamento dal luogo dove si subisce violenza con ricovero in una casa protetta, assistenza che va dalla medica alla legale, corsi formativi contro la violenza nelle scuole vercellesi, obiettiva informazione pubblica sui diritti di difesa, formazione del personale addetto ai centri di intervento», ha affermato Loredana Conti, Presidente del Rotary Club Vercelli all’aper- tura della serata. Il balletto, ha aggiunto, «rappresenta il primo inevitabile passo di raccolta fondi, ma sottintende un forte messaggio contro la violenza mediante l’arte come espressione estetica di equilibrio e bellezza contro la barbaria». Il programma della serata comprendeva tre creazioni firmate da Matteo Levaggi (il coreografo stabile della formazione) che hanno riscosso un grande successo di pubblico e di critica nel recentissimo tour che ha visto la compagnia impegnata al noto Joyce Theater di New York. Ha aperto la serata “solo”, sull’ipnotica musica di Arvo Part tradotta dal coreografo in movimenti lenti e sinuosi che legano i danzatori, immersi in un nero assoluto, quasi in una coreografia che rammenta i movimenti ipnotici del tai chi. Come un’esplosione di musica e di colore, il secondo brano del programma, “Partita”, che invadeva la scena coinvolgendo i danzatori. La musica di Bach faceva da supporto ad una danza dinamica e vivace che suggeriva, anche nei costumi, un momento ludico in un gioco quasi ginnico dei cinque solisti. A chiudere la serata “Frames”, una creazione che ha debuttato a New York. Il gusto e l’ambiente suggerito dagli estrosi costumi di Cikita Z erano infatti assolutamente newyorkesi. Il Balletto Teatro di Torino vanta oltre trent’anni di attività e ha ridefinito la propria immagine sulla linea artistica di Levaggi, che usa il movimento e la fisicità come prima ragion d’essere della sua danza. Nessuna storia da leggere, nessun “messaggio” da cercare, ma solo una danza che trova in se stessa la ragione di essere, così come quando si ascolta una sonata di Bach o si contempla un’opera di Pollock. Chiara Conti Presidente della Commissione Pubbliche Relazioni Rotary Club Vercelli L’attesa In mostra a Santa Margherita le opere del service “io ho quel che ho donato” Gli obiettivi di sviluppo dell’effettivo per il 2009/10 A Un momento del balletto organizzato dal RC Vercelli metà ormai trascorsa dell’annata rotariana, il Governatore Alessandro Pastorini ricorda l’esigenza di una prima ricognizione del cammino percorso sulla via dello sviluppo dell’effettivo rotariano dai Club del Distretto 2030. Il Presidente Internazionale John Kenny ha illustrato con chiarezza gli obiettivi da raggiungere nell’anno per soddisfare i requisiti per il Riconoscimento Presidenziale. Per i Club 1) L’aumento netto di almeno un Socio; 2) Il mantenimento di almeno l’80% dei Soci; 3) Certificazione del Governatore Distrettuale di almeno due delle seguenti realizzazioni conseguite: a) Aumento della percentuale di qualificati Soci di sesso femminile; b) Aumento della percentuale di qualificati Soci con meno di 50 anni d’età; c) Immissione nel Club di almeno un Socio già Alumnus/a del R.I. o della R.F.; d) Aumento della diversità della compagine associativa (classifiche, genere, età, etnia). Il conseguimento di tutti gli obbiettivi deve essere certificato dal Governatore. Per il Distretto 1) Ogni Club del Distretto dovrà avere conseguito l’aumento netto di almeno un Socio; 2) Ogni Club del Distretto dovrà avere conservato almeno l’80% dei Soci di inizio anno; 3) Il Distretto dovrà contare almeno uno o due nuovi Club. I risultati raggiunti dal Distretto dovranno pure essere certificati dal Governatore. I Club dovranno sottoporre i risultati raggiunti al Governatore Distrettuale entro il 15 maggio prossimo. Il Distretto certificherà i risultati e li sottoporrà al Rotary International, insieme con i risultati conseguiti dal Distretto, entro il 22 maggio. Tutti i Club e i Distretti che avranno conseguito gli obiettivi indicati riceveranno l’Attestato del Presidente John Kenny: tra questi i Club e i Distretti classificati entro i primi 10 per i risultati conseguiti riceveranno il Riconoscimento presidenziale nel corso del Congresso internazionale di Montreal. I l RC Portofino ha allestito, presso l’Hotel Laurin a Santa Margherita Ligure, una mostra dei disegni che hanno partecipato al Concorso “Il Futuro è nelle Tue mani”. L’iniziativa, promossa dalla Presidente Ines Guatelli, ha illustrato il lavoro fatto dai giovani studenti degli istituti artistici del Distretto 2030 e promosso il Service “Io ho quel che ho donato”, rivolto ai bambini oncologici curati e dall’ospedale Regina Margherita di Torino e dall’Istituto Giannina Gaslini di Genova. Le opere realizzate dai giovani hanno permesso di realiz- zare il calendario rotariano e promuovere l’immagine del service. Il Concorso artistico rientra nelle attività avviate e coordinate dalla Commissione “Mondo della scuola”, di cui è Presidente Alfredo Cammara. Il concorso ha coinvolto gli studenti delle tre Regioni del Distretto 2030 ed ha avuto molto successo. La premiazione delle opere vincitrici è avvenuta nell’aula magna della Facoltà di Architettura a Genova. Alla manifestazione a cui hanno presenziato, fra gli altri, il Governatore Alessandro Pastorini, il Presidente della Commissione “Mondo della scuola” Alfredo Cammara, e il preside di Architettura hanno partecipato gli studenti, molti accompagnati e applauditi da amici e familiari, e docenti degli istituti artistici. Torneo tennis L’ annuale torneo di tennis aperto a rotariani (e consorti), rotaractiani e Socie Inner Wheel, come comunica Giorgio Bertolini, Presidente della Commissione Distrettuale Fellowship, si svolgerà presso il prestigioso Tennis Club Alba, sabato 5 e domenica 6 giugno. Rotary2030_1.qxd:Layout 1 27-01-2010 10:28 Pagina 9 2030Rotary 9 Consegnate le Borse di Studio della Lingua Inglese O rganizzata dal Rotary Club Chiavari Tigullio in collaborazione con The New London School of English and Services di Chiavari, si è tenuta presso il Gran Caffè Defilla di Chiavari la cerimonia di consegna delle borse di studio per la lingua inglese, che dal 1994 premiano allievi meritevoli di alcune delle scuole superiori del comprensorio. Le borse di studio permettono ai beneficiari di frequentare gratis presso la London School un corso di lingua inglese. I candidati sono proposti dai professori e dirigenti scolatistici e i vincitori sono selezionati da una commissione mista di professori e rotariani, guidata dal Socio Adriano Rissetto, che ha selezionato gli allievi in base a criteri di profitto nello studio e alla situazione economica delle loro famiglie. Le borse 2009/10 sono state assegnate a: Gloria Chiappe e Roberta Tripoli (Istituto in Memoria dei Caduti), Martina Delucchi (Liceo Marconi), Daniele Gambetti (Liceo Delpino), Aldo Mortola (Istituto Liceti, Rapallo) e Pietro Trivisonno (Liceo Da Vigo, Rapallo). Durante la stessa cerimonia sono stati consegnati dal Presidente del Rotary Club Chiavari Tigullio, Armando Rosi, i diplomi ai borsisti dell’annata 2008/09 che hanno completato con successo il corso: Andrea Albanese e Carolina Senesi (Liceo Gianelli), Daniela Cascini (Liceo Delpino), Eleonora De Martini (Istituto in Memoria), Rachele Pincino (Liceo Marconi) e Veronica Previti (Liceo Da Vigo, Rapallo). Franco Cavagnaro A Pinerolo “lo studio è premiato” Assegnati 21 premi di studio del valore di 11.000 euro a ragazzi del pinerolese I l Rotary Club di Pinerolo è presente da più di 50 anni sia in campo internazionale che a livello locale sul territorio con numerose attività di service a sostegno delle fasce più deboli della popolazione, a favore della cultura e dell’arte, a sostegno dei giovani e degli anziani. Proprio a favore dei ragazzi, a partire dal 1990, il RC ha voluto creare dei premi di studio assegnati a studenti del Liceo Classico, Scientifico, Linguistico, della Scuola per Ragionieri e Geometri, dell’Istituto Tecnico, dell’Istituto Agroalimentare e dell’Istituto di Agraria di Osasco, della Scuola Valdese di Torre Pellice, dell’Istituto Alberghiero e dell’Accademia di Musica. I premi sono assegnati in base ai risultati scolastici conseguiti e, a parità di bravura, tenendo conto delle condizioni famigliari, ed intendono costituire un sostegno ed un incentivo a favore del proseguimento degli studi. La cerimonia di premiazione per l’anno 2009 si è svolta giovedì 10 dicembre, nella Sala di Concerto dell’Accademia di Musica di Pinerolo, alla presenza di autorità e di numerosa popolazione, ed è stata coordinata dal Presidente del Club Leonardo Surico. Un momento della premiazione a Pinerolo La cerimonia a Chiavari per la consegna delle borse di studio della lingua inglese Rotary2030_1.qxd:Layout 1 27-01-2010 10:28 Pagina 10 Rotary2030 10 Un 2010 di speranze Prontamente il Rappresentante Distrettuale, Giovanni Vagnone, ha deciso di intervenire, collaborando attivamente per mitigare la sofferenza del disastro come meglio potevamo. Anche questa è la conferma che, sebbene sui media sembra tornato in auge il termine “bamboccioni”, non riusciamo proprio ad essere autoreferenziali ed egoisti. Con la speranza che il 2010 sia foriero di soddisfazioni, auguro a tutto i Soci un buon anno, all’insegna del Rotaract. I l Rotaract Distretto 2030 apre il nuovo anno con uno spirito estremamente positivo. Merito dell’incredibile responso dei Soci per l’evento internazionale che ci vedrà assoluti protagonisti in marzo, l’International weekend Montecarlo. Nonostante le feste, nei primi giorni di gennaio sono state tantissime le adesioni per l’appuntamento monegasco. Ma con l’inizio d’anno abbiamo anche potuto osservare, mentre ancora festeggiavamo, le tragiche immagini del sisma che ha colpito l’isola di Haiti. Tutto il Rotaract a Montecarlo Fabrizio Goria, Direttore Quadrifoglio Capodanno a Capri fra viaggi e feste “L e Emozioni non finiscono mai...”: uno slogan, quello scelto per il Capodanno Nazionale Rotaract 2010, che non avrebbe potuto essere più calzante. Dal 30 dicembre al 2 gennaio, la splendida e suggestiva isola di Capri ha fatto da “culla” al Rotaract Italia, che ha festeggiato l’arrivo del nuovo anno con oltre 100 partecipanti da tutti i distretti italiani. Un sogno lungo quattro giorni, un tripudio di panorami mozzafiato, lunghe passeggiate per le vie dell’isola e divertenti serate al chiaro di luna, complice anche il clima mite che ha permesso di godersi appieno le bellezze capresi. Al nostro arrivo, una deliziosa cenetta al ristorante “Capri’s” ed un dopocena esilarante alle nota taverna “Anema e Core” hanno dato il via ai festeggiamenti. Il veglione di Capodanno ci ha visti cenare e brindare nel salone principale dell’hotel, sapientemente addobbato in ogni angolo, per poi proseguire con balli, canti, tamburelli e “tricheballache” alla “Lanterna Verde”, fino all’alba. Da togliere il respiro lo spettacolo che si è presentato ai nostri occhi dalle vetrate della sala: tutta la costa appariva illuminata “ad intermittenza”, come le lucine dell’albero di Natale... erano in realtà fuochi d’artificio in ogni località del golfo di Napoli e della Penisola Sorrentina, che dal nostro hotel ad Anacapri erano molto ben distinguibili. Purtroppo il maltempo ci ha sorpresi alla vigilia della partenza, costringendoci ad un risveglio all’alba e ad un viaggio odisseico per poter raggiungere la terraferma, alcuni di noi rimanendo bloccati sul’isola fino all’indomani. Questi ultimi disguidi non hanno comunque potuto turbare il ricordo di quattro giorni fiabeschi, di un’atmosfera di armonia e complicità che solo il Rotaract può regalare, di tante risate, avventure, nuove conoscenze e vecchie amicizie rinsaldate... e, soprattutto, una massiccia delegazione del 2030 (la più numerosa d’Italia!) che ha brindato, felice, ad un 2010 da favola! Carlotta Marella Redazione Quadrifoglio I nizia il 2010 e con l’anno nuovo ritorna tutto l’entusiasmo delle progettualità Rotaract, dopo la breve pausa per i festeggiamenti natalizi. Il 20 febbraio, alla Terza Assemblea Distrettuale di Limone faremo il punto sui service in corso e soprattutto potremo “chiudere” il discorso preparatorio del principale evento dell’anno: il Rotaract Day a Montecarlo. Marzo si preannuncia come il mese dell’internazionalità per il nostro Distretto. In ordine: il weekend a cui parteciperanno tutti i Club Rotaract italiani e, per il momento, Socie e Soci da Spagna, Francia, Germania, Belgio, Austria, Grecia, Egitto (…e non solo!), il 12, 13 e 14 marzo; a seguire accoglieremo gli otto croceristi che l’attentissima Commissione Azione Internazionale ha selezionato su una settantina di candidature, dal 19 al 28 marzo; ed infine la seconda parte del gemellaggio con il Club greco di Thessaloniki, imbastito lo scorso anno ed avviato in ottobre con il nostro viaggio nella bellissima penisola ellenica. Ma, in particolar modo, siamo fieri di portare avanti il discorso monegasco. Il sito www.racdaymc.eu, creato ad hoc dalla nostra formidabile Commissione Internet, sta calamitando adesioni da tutti i continenti. Stiamo progettando un pomeriggio di lavori per il Rotaract Day pienissimo di contenuti, centrato sul tema della nostra identità e del service “utile” come nostro biglietto da visita, con partner di livello globale come la Weber Shandwick e con l’intenzione di lasciare a chiunque ascolterà un bagaglio di competenze ed un entusiasmo rinnovati. Stiamo scaldando i motori per una serata di Grande Gala che coinvolga anche tutti i Soci Rotary che vorranno partecipare. L’idea è di festeggiare quella che il Rotary International ha dichiarato “la nostra giornata” con tutta la famiglia rotariana, impegnandoci ad essere padroni di casa e a finalizzare due service cui teniamo moltissimo: il progetto APIN di quest’anno, legato alla campagna di farmacovigilanza “Giù le mani dai bambini”, e un doveroso aiuto per Haiti. La nostra prima speranza è quella di realizzare il piccolo miracolo che in ogni Club si realizza ogni volta che ci si riunisce: creare un feeling, un’empatia tra i presenti, che rende “il pretesto” dell’incontro solo uno sfondo. E dopo anni, ormai, che ci parlano di crisi (economica, dei valori, dell’associazionismo giovanile…) la nostra seconda speranza è quella di dimostrare che il Rotaract sa arrivare ovunque, con umiltà e con lo spirito cheap & chic di chi si sa prendere sul serio quando conta, ma anche di chi sa sdrammatizzare tanto i momenti difficili quanto quelli più divertenti. Siamo sempre più numerosi, siamo sempre più carichi. La nostra unica certezza è che vogliamo mettere tutto noi stessi per aiutare la Società di cui siamo parte, divertendoci e stando insieme! Ed ora, cosa aspettate? Collegatevi a www.racdaymc.eu e venite con noi a festeggiare 42 anni di Rotary in Action! Giovanni Vagnone di Trofarello e di Celle Rappresentante Distrettuale Rotaract Distretto 2030 Rotary2030_1.qxd:Layout 1 27-01-2010 10:29 Pagina 11 2030Rotary 11 Organo di infor mazione del Distretto Rotaract 2030 Rappresentante Distrettuale: Giovanni Vagnone di Trofarello e di Celle Direttore Quadrifoglio: Fabrizio Goria Redazione: Valeria Abate (Liguria); Matteo Brancaleoni (Cuneese); Carlotta Marella (Piemonte Orientale); Davide Testa (Sud Piemonte) E-mail: [email protected] ■ ■ Bambini del Kenya: riparte ad aprile la missione solidarietà I nizia la raccolta di adesioni per i partecipanti al “Progetto Kenya”. Io sarò il referente unico del progetto (il RD ha già il suo bel da fare con APIN, Montecarlo e gestione del Distretto, quindi questo compito lo prendo io in “esclusiva”), pertanto per qualunque dubbio, incertezza, perplessità, io sono a disposizione. Scrivetemi, telefonatemi, mandate messaggi, io risponderò risolvendo (spero) ogni questione. Per il momento fornisco qualche informazione generica. Si partirà il 2 aprile con i turni (due settimane per quattro persone alla volta). La destinazione è Ndaragwa, villaggio oltre i 2 mila metri di altezza in cui sorge Casa Maria, la struttura costruita dal Rotary. I compiti da svolgere sono sostanzialmente di due tipi. In primo luogo aiutare le suore nella gestione della struttura (sono solo quattro suore e un aiutante) e perfezionare il loro italiano Quando i bimbi tornano da scuola - intorno alle quattro del pomeriggio - bisogna organizzare qualche attività che sviluppi la loro creatività, dato che le scuole governative hanno programmi didattici davvero scadenti e avvilenti. L’alloggio sarà la Guest House costruita in modo che sia indipendente (composta di camere doppie con bagno e acqua calda; cucina; salottino e sala da pranzo) dal resto della struttura così che ci si possa ristorare rimanendo autonomi, rispetto ai bambini e alle suore stesse, e condividendo le impressioni con i propri compagni di viaggio. Vitto e alloggio sono forniti dal Rotary, l’unico costo vivo è il volo aereo che cercheremo di abbattere con gli introiti (speriamo!) del nostro libro. I gruppi, come detto, sono da quattro persone. Naturalmente se avete un gruppo già formato, ben venga! È un progetto davvero importante, e un’esperienza che oltre ad essere utile per i destinatari del service permette di approfondire la conoscenza di se stessi e di vedere il Rotaract nella sua dimensione più pura e vera. Io rimango a completa disposizione, aggiungendo inoltre che se un gruppo avesse necessità di andare a marzo ci lavoriamo su e lo accontentiamo. Tutto è possibile, basta volerlo. Consiglio la visione su vimeo.com (pagina rotaract Distretto 2030) dei video “la nostra Africa” e “je reparas a zero” per avere un’idea visiva di cosa sia essere laggiù, e vi rimando naturalmente alla lettura del “nido del matatu” presto in vendita (i cui ricavati, lo ricordo, serviranno ad abbattere i costi dei voli aerei). Spero sarete molti ad aver voglia di vivere questa esperienza totale. Jaky Grillo Segretario Distrettuale Rotaract Distretto 2030 U na festa divertente, un relatore curioso, un service importante, un tema di attualità: sono tanti gli aspetti che un Club Rotaract può portare avanti. Un vero peccato tenere gelosamente questo tesoro per sé e non comunicarlo agli altri, soprattutto a chi non ci conosce. Vale la pena quindi chiedersi: perché comunicare il Rotaract? Sicuramente per “farlo, farlo bene, farlo sapere”, ma anche per acquisire autorevolezza sia con il Rotary sia con il territorio. Trovare nuove leve e togliere un po’ di ragnatele dagli stereotipi che ci portiamo dietro possono essere altri due aspetti degni di nota. Sarà capitato anche a voi di aprire il giornale o cliccare su un portale internet di news e di leggere di questa iniziativa o di quella serata. Il primo pensiero che ci viene in mente è solitamente di invidia e liquidiamo la cosa alla voce, OPINIONI & DISCUSSIONE Anche i prezzi hanno un costo Le scelte distrettuali, i giovani, l’immagine I l Rotaract, si sa, accoglie “uomini e donne tra i 18 e i 30 anni di età” (articolo 2 Linee Guida per il Rotaract 2009). E si sa anche che tra 18 e 24 anni, metà dell’esperienza rotaractiana, in genere, si è impegnati nello studio. Tutto ciò rigorosamente a spese della famiglia. All’articolo 23 punto h delle sopracitate Linee Guida si legge che “[…] Il costo delle riunioni distrettuali deve essere mantenuto in limiti il più possibile ristretti e deve essere compatibile con le possibilità finanziarie dei partecipanti”. Un breve riepilogo degli ultimi appuntamenti distrettuali può risultare utile: Biella ’08 Circolo Sociale 50 euro, Sestriere Grand Hotel Sestriere 60 euro, Moncalvo (Asti) Cascina Spinerola 55 euro, Sanremo Grand Hotel Londra 55 euro, Piossasco (Torino) Castello feudale Nove Merli 55 euro, Biella ’09 Circolo Sociale 55 euro (60 se pagato in contanti all’ingresso). I costi, è evidente, non comprendono viaggio e pernottamento, che è possibile decurtare attraverso una buona organizzazione (scroccando posti in macchina e in casa d’altri). Ora, essendo note le difficoltà di vari Club sul tema giovani, è curioso il tentativo, certamente involontario, di tenere lontano dalle distrettuali quelli che eventualmente ne fossero interessati. A tal proposito ricordo con piacere l’intervento di Chiara Michelone (Rac Santhià-Crescentino) durante l’incontro con l’allora RD Michele Thea, esauritosi in un nulla di fatto. Stessa occasione, altri personaggi. Ed ecco che al quesito del mio attuale Presidente Giovanni Marchi, immediata la risposta dell’attuale RD Giovanni: “Se io so che a Biella faccio overbooking sia chiedendo 50 sia chiedendo 55, è ovvio che ne chiedo 55”. Come non essere d’accordo, te- nendo a mente che è il Service lo scopo? L’obiezione principale di quando si solleva la questione è che tutto ciò serve per l’APIN. Il punto è che io fatico molto a ricordare nell’arco dei sei anni di esperienza rotaractiana, una distrettuale che non fosse in un grand hotel, in un palazzo storico, in un golf resort. Non ricordo una pizzata distrettuale, una spaghettata distrettuale, una kebabbata distrettuale. Con le spese delle sale e del catering ridotte, la fetta per l’APIN potrebbe rimanere, per una rigida proprietà matematica chiamata sottrazione, esattamente la medesima. Discorrendo con Giovanni, ho piacevolmente appreso essere nei suoi progetti un’idea simile. Non posso che essere d’accordo. Forse quell’evento distrettuale sarà accessibile anche ai più giovani. Chiunque abbia preso parte una sola volta a una riunione distrettuale ha ben presente l’atmosfera di amicizia e condivisione che le caratterizza. La distrettuale è l’occasione per un Rotaract Club di sentirsi più Rotaract che Club, di guardare a grandi progetti con l’occhio di chi ne è protagonista e promotore. Ma tutti, s’intende, ne devono avere la possibilità: o vogliamo forse ancora una volta alimentare l’idea, devo dire piuttosto diffusa, che il Rotaract è il solito Club elitario di ricchi figli di papà e tutto il resto? Come organizzare al meglio la comunicazione del Club sdoganata da Chiambretti, “marketta”. E invece basta fare le cose con metodo. Le redazioni non aspettano altro che voi, che gli forniate delle notizie. Quindi proviamo a capire come con alcuni consigli generali. Di fondamentale importanza è costruire un database dei media che ci interessano. Suddividetelo per settore: chi si occupa di cronaca, chi si occupa degli appuntamenti, chi si occupa degli eventi culturali e per media: stampa, radio, tv, internet,… evitate di “spammare”, l’invio di e-mail a pioggia senza criterio. Il cestino se non è sotto la scrivania è a portata di mouse. Privilegiate, specie all’inizio, il rapporto personale con i gior- nalisti. Attenzione, però, dovete avere una “notizia” da divulgare: la materia prima senza la quale è inutile muoversi. Ogni notizia ha un suo target e ha obiettivi di comunicazione ben precisi. Cosa può far notizia per un evento rotaract? Il service, la curiosità, l’ospite importante, … Quindi mani sulla tastiera e prepariamo il nostro “comunicato”. Evitate sbrodolate, siate sintetici e condensate il succo in un titolo completo e possibilmente accattivante. Ricordate sempre di inserire in coda una breve descrizione del Club (Il Rotaract Club XY è patrocinato dal Rotary XY, è il sodalizio giovanile del Rotary International, è stato fondato nel 19XY, quest’anno porta avanti questo e quest’altro service), il contatto telefonico (cellulare!) e di posta elettronica. Se possibile allegare foto ben fatte e in alta risoluzione, evitate quelle scattate con il cellulare, vanno a malapena bene per Facebook. Una volta scritto il nostro comunicato bisogna inviarlo. Se si tratta di dare un appuntamento mandatelo sia due giorni prima sia il giorno prima, tra la tarda mattinata e il pri- mo pomeriggio. Ricontattate al telefono le redazioni, possibilmente chiedendo del giornalista che si occupa della rubrica degli appuntamenti. Non chiamate i giornalisti al telefono in prossimità della chiusura dell’edizione (ad es. dopo le 18.30 in caso di carta stampata due ore prima del tg)… hanno da fare e vi liquideranno frettolosamente. Ricordiamoci, poi, che facciamo parte della famiglia rotariana, quindi… annuario Rotary alla mano. Individuare se nel Rotary Padrino o nei Rotary della città o della provincia ci sono giornalisti. Informarsi preventivamente con il Presidente se frequentano o se sono “zeristi” e chiedere se Nuccio Tola, Rotaract Biella possiamo contattarli. Chiamarli e chiedere la disponibilità ad un incontro (conviviale, conferenza, aperitivo) per parlare della loro attività, specie se ricoprono ruoli interessanti: un incontro con il direttore, con il caporedattore o con il vignettista aiutano a capire la realtà che ci circonda da un osservatorio decisamente privilegiato come quello di un giornale. A questo punto parlategli di Rotaract! Ovviamente lo stesso discorso vale per i Rotariani o per i Rotaractiani che lavorano in Società di comunicazione o comunque nel settore. Costruite rapporti e comunicate. E ricordate quello che diceva Oscar Wilde: “I giornalisti si scusano sempre con noi in privato per quello che hanno scritto contro di noi in pubblico”. Quindi fate anche attenzione! Buon lavoro. Luciano Maria Gandini Vice Rappresentante Distrettuale RC Genova Rotary2030_1.qxd:Layout 1 27-01-2010 10:29 Pagina 12