Aiuto, mamme... stateci più vicino!

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Aiuto, mamme... stateci più vicino!
Lettere e Rubriche
PAROLE
PAROLE / 73
Pigmalione
Egeria
Il primo, secondo la mitologia greca,
era re di Creta. Non si interessava alle
donne ma era appassionato scultore. Un
giorno scolpì la statua di una donna,
tanto bella che Venere le diede la vita.
Pigmalione se ne innamorò. Da allora
il nome “Pigmalione” viene attribuito
a uomini che educano giovani
donne ad assumere le caratteristiche
fisiche, psichiche e culturali volute
dall’educatore.
La seconda appartiene alla mitologia
Sabato, 15 gennaio 2011 35
latina. Egeria era una delle quattro
ninfe acquatiche, viventi presso
le fonti più celebri. La leggenda
narra che divenne sposa di Numa
Pompilio, secondo Re di Roma, dopo
Romolo. Dello sposo divenne preziosa
consigliera, al punto di “forgiarlo”
secondo la sua saggezza, che era
grande, e influì favorevolmente sulla
storia di Roma successiva. Da allora
altre donne divennero “Egerie” di
uomini importanti. Si ricorda, nel
secolo scorso, Margherita Sarfatti,
vissuta tra Milano e Cavallasca, poi a
Roma. A Milano divenne collaboratrice
di Mussolini socialista, direttore dell’
“Avanti”. Poi, con lui, al “Popolo
d’Italia”, quando Mussolini si convertì
all’intervento nella guerra 1915-1918,
a fianco di Francia e Inghilterra. La
Sarfatti cercò di forgiare il Duce come
“dittatore buono”. Evidentemente senza
successo.
ATTILIO SANGIANI
Lettera di una giovane. Crisi d’identità.
Aiuto, mamme...
stateci più vicino!
P
urtroppo da un lato e
per fortuna dall’altro Dio
mi ha fatto riflessiva,
quindi inizierò questa
sorta di “articolo” proprio con
una domanda. Perché lo intitolo
“Crisi d’identità”? Ovviamente
non mi riferisco a me stessa, o
meglio non solo a me stessa,
ma bensì ad una categoria. Mi
sto riferendo a noi ventenni e
dintorni. Oggi non riusciamo
più a capire chi siamo: da una
parte c’è l’infanzia dall’altra ci
sono i “giovani”, ovvero matusa
di trent’anni. Ci è stata rubata
l’identità. L’occidentalismo
prima ha relegato i “giovani”
in uno spazio della società
indefinibile, facendoci anche
credere di essere importanti
affibbiandoci il termine studenti,
quindi ecco nascere periodo
dell’adolescenza, infatti per chi
non lo sappia l’adolescenza è una
età culturale, non biologica. Dal
momento in cui una femmina
homo sapiens è in grado di
Anche quest’anno dal 18 al 25
gennaio in molte parti del mondo
si celebra la Settimana di preghiera
per l’unità dei cristiani, mentre in
altre si celebra a Pentecoste. Come
ricordiamo, Chiara Lubich soleva
commentare il versetto biblico
scelto via via per tale occasione.
Quest’anno la frase biblica per
la Settimana di preghiera è:
«Erano assidui nell’ascoltare
l’insegnamento degli Apostoli e
nell’unione fraterna, nella frazione
del pane e nella preghiera» (At
2,42). Per la riflessione e la vita
proponiamo un testo di Chiara del
1994 scritto a commento del passo
degli Atti 4,32.
«La moltitudine di coloro che
erano venuti alla fede aveva un
cuore solo e un’anima sola e
nessuno diceva sua proprietà
quello che gli apparteneva, ma
ogni cosa era fra loro comune»
(At 4,32). Questa Parola presenta
uno di quei quadretti letterari (vedi
anche 2,42; 5,12-16), nei quali
l’autore degli Atti degli Apostoli
ci fa conoscere a grandi linee
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riprodursi è adulta.. del resto
siamo pur sempre animali.
Dopodiché il mercato cresceva
e quindi anche ultraventenni
davamo fastidio, del resto l’uomo
sarà sempre oligarchico, quindi il
potere è dei pochi, gli altri ciccia.
Dato che il baricentro del potere
non è più nella nobiltà, ma nel
mercato allora ha più potere
chi è più ricco. Quindi chi una
volta era considerato un uomo
maturo, sposato e con figli o una
donna matura sposata e con
figli, oggi è giovane. “Ma sì tanto
tu hai tutta la vita davanti” è la
frase che più si sente dire, poi
se si va a vedere a chi è riferita
l’affermazione troviamo persone
tra i trenta e i trentacinque anni.
Per favore qualcuno gli spiega
che non sono affatto giovani?
Arrivando al punto: se loro sono
i giovani noi chi siamo? Credo
che la società occidentale stia
dando vita a una nuova età , per
me inutile, nella quale ci si sente
peggio che nell’adolescenza.
Quelli che una volta
erano bambini si sentono
già puberi (parliamo di
coloro che vanno in quinta
elementare/prima media),
quelli che una volta erano
puberi si sentono adolescenti,
quelli che una volta erano
adolescenti si sentono adulti,
quelli che una volta erano adulti
ora non sanno più chi sono.
L’età degli studi si è allungata,
l’età in cui ci si realizza si è
spostata, l’età in cui ci si sposa
e si mette su famiglia è arrivata
al periodo del pensionamento.
Il pensionamento non esisterà
più. Tutti questi slittamenti che
cosa scatenano? Innanzitutto
è precoce l’età in cui si scopre
il sesso, inteso proprio come
perversione. Secondo me le
ragazze sono più assoggettate
ai ragazzini, la mentalità più
diffusa è: più sono esperta
e intraprendente più sono
popolare, la popolarità però
schiavizza. Durante lo sviluppo
✎ parola di vita |
fisico si scoprono il fumo, la
droga e l’alcool, andando così
a rallentare e a determinare
la fine precoce di un processo
biologico. Tutto ciò comporta
un aumento della criminalità
giovanile, quindi stupri, scippi,
linciaggi e quant’altro. Perché
un ragazzino di 14/15 anni
arriva a stuprare la sua amica di
12/13 anni appena? Perché non
pensa a giocare con le micro
machines o a tirare quattro calci
ad una palla? Vien proprio da
dire che si stava meglio quando
si stava peggio. Io credo sia un
richiamo di aiuto, credo che noi,
che siamo davvero giovani, ci
stiamo appellando voi, che siete
veramente adulti, per chiedervi
di starci vicino di seguirci, di
lasciar perdere per un momento
soldi e carriera. Credo che i figli
di Chiara Lubich
Gennaio 2011: Per vivere la “Settimana di
preghiera per l’unità dei cristiani”
la prima comunità cristiana di
Gerusalemme. Questa vi appare
caratterizzata da una straordinaria
freschezza e dinamismo
spirituale, dalla preghiera e dalla
testimonianza, soprattutto da una
grande unità, la nota che Gesù
aveva voluto come contrassegno
inconfondibile e sorgente della
fecondità della sua Chiesa. Lo
Spirito Santo, che viene donato
nel Battesimo a tutti coloro che
accolgono la parola di Gesù,
essendo spirito di amore e di unità,
faceva di tutti i credenti una cosa
sola con il Risorto e tra di loro
superando tutte le differenze di
razza, di cultura e di classe sociale.
Ma vediamo più dettagliatamente
gli aspetti di questa unità.
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Lo Spirito Santo operava
innanzitutto fra i credenti l’unità
dei cuori e delle menti, aiutandoli
a superare quei sentimenti che la
rendono difficile, nella dinamica
della comunione fraterna.
L’ostacolo più grande infatti
all’unità è il nostro individualismo;
è l’attaccamento alle nostre idee,
vedute e gusti personali. È col
nostro egoismo che si costruiscono
le barriere con cui ci isoliamo ed
escludiamo chi è diverso da noi.
L’unità operata dallo Spirito Santo,
poi, si rifletteva necessariamente
sulla vita dei credenti. L’unità di
mente e di cuore s’incarnava e
si manifestava in una solidarietà
concreta, attraverso la condivisione
dei propri beni con i fratelli e le
sorelle che erano in necessità.
Appunto perché era autentica, non
tollerava che nella comunità alcuni
vivessero nell’abbondanza, mentre
altri erano privi del necessario.
«La moltitudine di coloro che erano
venuti alla fede aveva un cuore
solo e un’anima sola e nessuno
diceva sua proprietà quello che gli
apparteneva, ma ogni cosa era fra
loro comune». Come vivremo allora
la Parola di vita di questo mese?
Essa sottolinea la comunione e
l’unità tanto raccomandata da
Gesù e per realizzare la quale
egli ci ha donato il suo Spirito.
Cercheremo dunque, ascoltando
la voce dello Spirito Santo, di
crescere in questa comunione a
tutti i livelli. Innanzitutto a livello
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stiano chiedendo ai genitori, ma
soprattutto alle madri: “Aiuto!
Stateci più vicino”. Allora basta
essere materialisti, individualisti
ed egoisti, basta voler giocare alla
vita eterna, non ci appartiene,
non in questo mondo. Noi siamo
esattamente come tutte le altre
creature: nasciamo, cresciamo,
invecchiamo e moriamo. Dio
però ci ha fatto due grandissimi
doni: la ragione e il libero
arbitrio. Scegliamo quindi la retta
via, teniamola sempre presente,
diamo la giusta importanza a
tutto, viviamo di valori e principi
e Dio ci benedirà tutti, a modo
suo forse, però lo farà. Ha un
piano per tutti noi. Le vie del
Signore sono infinite!
DEBORAH, 21 anni
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spirituale, superando i germi di
divisione che portiamo dentro
di noi. Sarebbe, ad esempio, un
controsenso voler essere uniti a
Gesù e nello stesso tempo essere
divisi fra di noi comportandoci
individualisticamente,
camminando ciascuno per proprio
conto, giudicandoci e magari
escludendoci. Occorre, dunque,
una rinnovata conversione a Dio
che ci vuole uniti. Questa Parola,
inoltre, ci aiuterà a capire sempre
meglio la contraddizione che esiste
tra fede cristiana ed uso egoistico
dei beni materiali. Ci aiuterà a
realizzare un’autentica solidarietà
con quanti sono nel bisogno, pur
nei limiti delle nostre possibilità.
Trovandoci poi nel mese in cui si
celebra la settimana di preghiera
per l’unità dei cristiani, questa
Parola ci spingerà a pregare e a
rafforzare i nostri legami di unità e
amore di condivisione con i nostri
fratelli e sorelle appartenenti alle
varie Chiese, con i quali abbiamo
in comune l’unica fede e l’unico
spirito di Cristo, ricevuto nel
Battesimo.
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