Rapporto congiunto Mae-Ice su Libano

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Rapporto congiunto Mae-Ice su Libano
LIBANO
1° SEMESTRE 2011
LIBANO
Rapporti Paese Congiunti - Ambasciate
primo semestre 2011
1) QUADRO MACROECONOMICO
A) Andamento congiunturale e rischio Paese
Quadro Generale
Il Libano e' un Paese a medio reddito, che si estende su una superficie di 10.452 kmq, con
una popolazione stimata di 4,2 milioni di abitanti (l'ultimo censimento risale al 1932) ed un
reddito pro-capite di 9.090 dollari nel 2010. L'85% della popolazione e' concentrata nelle
città (la meta' nella sola capitale).
Il settore agricolo in Libano contribuisce per il 5-7% alla formazione del PIL ed impiega il
20-25% della popolazione attiva. La produzione agricola e' peraltro insufficiente a soddisfare
il fabbisogno interno, che viene coperto attraverso l'importazione di un notevole quantitativo
di prodotti agricoli (955 milioni di dollari nella prima metà del 2011, in aumento del 18,6%
rispetto al primo semestre del 2010). Anche il deficit della bilancia alimentare è risultato in
aumento del 19,3% rispetto ai primi sei mesi del 2010, attestandosi sugli 858 milioni di
dollari.
Le risorse naturali sono scarse. Quasi inesistenti, in particolare, le risorse energetiche ed il
paese e' costretto ad importare petrolio, gas ed energia elettrica dalla Siria e dall'Egitto.
In base ad alcuni indizi dell'esistenza di giacimenti di idrocarburi al largo delle coste libanesi,
si prospetta l'avvio dell'esplorazione per lo sfruttamento degli stessi, sebbene la loro
consistenza e redditività siano ancora da determinare, come pure appaiono irrisolti i problemi
dei confini marittimi con Israele che, a sua volta, rivendica il diritto a sfruttare risorse
petrolifere che ritiene gli appartengano. Ad ogni modo il Consiglio dei Ministri ha
autorizzato di recente la predisposizione dei decreti relativi all'avvio delle operazioni di
esplorazione.
Anche il settore industriale e' scarsamente sviluppato e risente delle continue interruzioni
nell'erogazione dell'energia elettrica, causate dall'insufficiente produzione. Nel primo
semestre del 2011 l'export di macchinari industriali si è mantenuto pressoché sugli stessi
livelli registrati nel primo semestre del 2010.
L'economia e' dunque basata essenzialmente sul settore dei servizi (banche, commercio,
turismo, trasporti, assicurazioni, ecc.), che contribuisce per il 70% circa alla formazione del
PIL (Fonti: FMI e Banca Mondiale) e occupa il 73% della popolazione attiva. In particolare i
settori turistico e bancario rappresentano la spina dorsale del sistema economico libanese e
contribuiscono, da soli, alla formazione del PIL nella misura del 35% (Fonte: Banca
Mondiale).
Lo stato delle infrastrutture risulta essere, nel complesso, discreto, ma il loro miglioramento
rappresenta una priorità confermata nella Dichiarazione programmaticadel Governo Mikati.
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primo semestre 2011
Piu' in particolare: la produzione di energia elettrica nel Paese avviene solo in misura del
10% circa attraverso fonti rinnovabili (energia idroelettrica) e l'attuale capacità produttiva è
pari a 1.875 MW a fronte di una potenza richiesta, stimata di circa 2.300 MW. Il restante
fabbisogno è coperto con l'acquisto di energia dalla Siria. Il settore delle infrastrutture
elettriche permane quindi una delle principali sfide che il Governo libanese dovrà affrontare
nel breve periodo. In tale contesto il Consiglio dei Ministri ha approvato nel settembre 2011
una versione emendata del piano elettrico nazionale, varato lo scorso anno dal precedente
Governo. La revisione operata prevede un aumento della produzione elettrica di 700 MW nel
periodo 2011-2014 ed uno stanziamento pari a 1,18 miliardi di dollari per finanziare la
produzione, la trasmissione e la distribuzione.
Il settore delle telecomunicazioni ha fatto registrare una buona crescita negli ultimi anni
grazie ad alcuni interventi nel segmento della telefonia volti all'incremento delle sue capacità
(circa 1.730.000 utenze corrispondenti a circa una linea ogni tre persone). In attesa del
previsto avvio della privatizzazione delle reti di telefonia mobile, la loro gestione è stata
assegnata a operatori privati (circa 900.000 utenti). Il settore richiede tuttavia ulteriori, nuovi
interventi migliorativi per garantire competitività del servizio ed un'adeguata tecnologia,
soprattutto per quanto riguarda reti ed Internet.
Il settore dei trasporti, con particolare riferimento alle reti stradali e autostradali, ha registrato
un notevole miglioramento su tutto il territorio libanese, con particolare attenzione ai due assi
principali relativi all'area di Beirut (verso Nord e verso Sud) e alla frontiera Libano-Siria. Il
problema principale delle aree urbane (con particolare riferimento a Beirut) rimane legato
alla carenza di mezzi pubblici, parcheggi e regolamentazione della viabilità ordinaria. Per
quanto riguarda il trasporto marittimo sono stati compiuti interventi di ampliamento dei porti
di Beirut e Tripoli, mentre i principali progetti in via di realizzazione riguarderanno i porti
turistici di Jounieh e Tiro. Sono inoltre previsti una serie di interventi migliorativi
dell'aeroporto internazionale di Beirut al fine di aumentarne gradualmente la capacità
(attualmente pari a circa 6 milioni di passeggeri all'anno) a 16 milioni di passeggeri nel 2035.
Per quanto riguarda il settore idrico-fognario, se ne evidenzia una generale inadeguatezza
dovuta principalmente alla dispersione incontrollata nell'ambiente di reflui civili e industriali,
nonché la necessità di un potenziamento delle reti per l'approvvigionamento idrico e la
relativa distribuzione di acqua potabile. La legge 221/2000 – che trasferisce le responsabilità
gestionali ed operative ai "Water Establishment” (WE), autorità settoriali situate nel
territorio, peraltro ridotte a 4 dalle precedenti 21 - rappresenta un passo essenziale verso la
ristrutturazione di un settore che, presenta molte criticità ed ha consentito l'avvio di alcuni
interventi pilota di partecipazione di privati nella gestione di alcuni servizi (con particolare
riferimento alla gestione e manutenzione degli impianti di depurazione e di assistenza tecnica
ai WE oltre che investimenti per la costruzione di infrastrutture).
Il Libano gode di un sistema bancario solido ed in continua espansione, che costituisce la
vera colonna vertebrale dell'economia anche alla luce della sua ormai comprovata
"resistenza” alle pur ricorrenti crisi interne, e finanche alla recente crisi finanziaria
internazionale, le cui ripercussioni sono rimaste pertanto limitate grazie sia alla contenuta
esposizione del settore ai noti subprimes ed alla supervisione operata dalla Banca Centrale,
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che alla solida base dei depositi delle banche libanesi. Il sistema si fonda infatti su tale base
di depositi alimentati anche dalle rimesse della "diaspora libanese” (a fronte di una
popolazione stimata di 4 milioni di abitanti, vivono all'estero circa 15 milioni di libanesi, in
larga misura impegnati nel commercio e nella finanza fattore che rappresenta una importante
fonte d'investimenti e di rimesse per il Libano eD il suo sistema bancario).
In notevole contrazione per contro il settore immobiliare rispetto al primo semestre dello
scorso anno (-18,3% nel primo semestre del 2011) mentre sempre in crescita è apparso il
settore delle costruzioni (+4,6% rispetto al primo semestre 2010), sia pure in misura
nettamente inferiore rispetto all'incremento percentuale registrato nel primo semestre 2010
(+34,1% rispetto al corrispondente periodo del 2009).
Il settore del turismo ha risentito in maniera significativa della crisi siriana, che ha influito
pesantemente sul turismo terrestre proveniente dalla Giordania e dai paesi del Golfo, nonché
su quello europeo costituito da pacchetti che includevano anche la visita di Siria e
Giordania.Il numero delle presenze é risultato infatti in calo del 19,7% rispetto al primo
semestre del 2010.La distribuzione per paese d'origine ha mostrato una prevalenza di turisti
provenienti dai Paesi Arabi (31,9%), seguiti da quelli provenienti dall'Europa (28,5%), al
terzo gli asiatici (19,3%) ed al quarto gli americani (13,5%).
In tema di politica economica, il nuovo Governo ha sostanzialmente confermato gli obiettivi
prioritari contenuti nella Dichiarazione Ministeriale del precedente Governo Hariri, che si
possono riassumere nella necessita' improrogabile di dare attuazione al piano elettrico
nazionale, di riformare il settore delle telecomunicazioni, di predisporre un piano di
potenziamento dei servizi sociali in campo sanitario e previdenziale, a sostegno delle fasce
piu' povere della popolazione, di potenziare la rete infrastrutturale del paese, in particolare
per quanto attiene alle vie di comunicazione ed a ridurre il debito estero oltreché a migliorare
l'ambiente imprenditoriale attraverso l'automatizzazione delle dichiarazioni doganali, il
progetto di riforma sugli standards, quello in materia di "technical regulations” e sulle
procedure di conformità, la revisione della legislazione in materia di appalti pubblici, ecc..
Il Paese ha bisogno di investimenti esteri diretti per sviluppare l'industria nazionale ed
attirare nuove tecnologie e manca tuttora una strategia coerente di sviluppo del settore
privato e degli investimenti e per diminuire la dipendenza del Paese dalle importazioni e
favorire una maggiore diversificazione del sistema economico.
Il Governo dovra' impegnarsi molto sul piano delle politiche economiche e, soprattutto, delle
previste privatizzazioni dei settori ritenuti prioritari (energia e telecomunicazioni). In
particolare, il settore elettrico e' quello esposto a piu' urgenti necessità di ristrutturazione (che
costringono il paese a continui razionamenti). Per quanto riguarda, invece, la privatizzazione
delle due reti di telefonia mobile, primo passo per l'avvio della privatizzazione dell'intero
settore, la stessa e' stata per ora accantonata a causa delle insoddisfacenti condizioni di
mercato e di divisioni interne.
Oltre al monopolio nel settore delle utilities (Ogero per la telefonia fissa, le reti di telefonia
mobile al momento gestite da due società private, EdL per la produzione di energia elettrica e
le quattro menzionate "Water Establishment”), il Governo mantiene quello del casinò
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(Casino du Liban), della produzione e vendita di tabacco ( La Régie des Tabacs et Tombac),
nonché la compagnia aerea nazionale (Middle East Airlines - MEA).
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Tabella principali indicatori macroeconomici (ad es. EIU Country Report: Annual data &
forecast)
INDICATORE
2009
PIL Nominale (USD mil)
34.485,00
Variazione del PIL reale (%)
9,00
Popolazione (milioni)
4,20
PIL pro-capite a parità di prezzi
8.020,00
di m.(USD)
Disoccupazione (%)
8,00
Debito pubblico (% del PIL)
148,20
Tasso
di
cambio
moneta
1.507,50
locale/USD
CONTO CORRENTE (USD mil)
Export di merci
4.716,00
Import di merci
-15.895,00
Bilancia dei Servizi
2.564,00
Bilancia dei Redditi
-767,00
Bilancia
dei
Trasferimenti
1.827,00
correnti
TOT
-7.555,00
Riserve internazionali
39.165,00
LIBANO
2010
39.276,00
8,00
4,30
2011
43.885,00
5,00
4,30
2012
50.207,00
4,00
4,30
9.090,00
10.110,00
10.070,00
8,00
134,00
n.d
133,80
n.d
124,80
1.507,50
1.507,50
1.507,50
5.757,00
-17.581,00
4.403,00
-394,00
6.495,00
-20.247,00
4.415,00
-259,00
6.977,00
-20.348,00
6.673,00
-160,00
3.112,00
3.165,00
3.361,00
-4.704,00
44.524,00
-6.432,00
46.111,00
-3.497,00
48.203,00
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B) Grado di apertura del Paese al commercio internazionale ed agli investimenti esteri
Grado di apertura del Paese al commercio internazionale ed agli investimenti esteri
La Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD), nel suo ultimo
rapporto, che riporta i dati relativi al 2010 ha indicato che gli investimenti diretti esteri (IDE)
hanno registrato un calo in tutti i Paesi della regione ad eccezione di Libano e Turchia. Il
flusso di investimenti in Libano è ammontato a 4 miliardi e 955 milioni di USD con un
aumento del 3,1 rispetto ai 4 miliardi e 804 milioni di USD del 2009, trainati da un forte
settore immobiliare. Gli investimenti libanesi all'estero sono invece diminuiti del 49% nel
2010 attestandosi sui 574 milioni di dollari contro il miliardo e 126 milioni di USD dell'anno
precedente.
Meno positivi i dati relativi ai primi cinque mesi del 2011, secondo quanto dichiarato dal
Presidente dell'dell'Agenzia Libanese per gli Investimenti e lo Sviluppo (IDAL), che ha
rilevato una flessione del 60% degli IDE, attribuibile alle turbolenze regionali ed all'assenza
di un esecutivo nei primi mesi dell'anno, elementi che hanno frenato gli investitori, almeno
nella prima parte dell'anno.
Il rapporto "Doing Business in 2012” dell'International Finance Corporation, l'Agenzia
finanziaria della Banca Mondiale dedicata al settore privato, ha collocato il Libano al 104°
posto tra i 183 paesi considerati in termini di facilità di "fare business” sottolineando che nel
Paese l'avvio di un'attività economico-commerciale richiede attualmente in media 9 giorni, a
fronte di una media OCSE di 12,5 giorni e di una media regionale di 20 giorni.. La Guida
pone tuttavia l'accento sulle seguenti criticità del "business climate” libanese: procedure
doganali complesse, legislazione vetusta e sistema giudiziario inefficace, elevati costi
dell'energia e dei servizi di telecomunicazione, insufficiente protezione dei diritti di proprietà
intellettuale.
Elementi interessanti di analisi emergono anche dal "2011 Index Economic Freedom” (un
indicatore teso a misurare la liberta' economica in 179 Paesi al mondo) pubblicato
dall'Heritage Foundation insieme al Wall Street Journal, che evidenzia la compresenza di
elementi positivi e negativi nell'economia libanese: ben posizionato, da un lato, in termini di
liberta' commerciale (ovvero rispetto all'effetto delle barriere commerciali sullo sviluppo
dell'import-export, con un punteggio di 89/100, al secondo posto fra i paesi dell'area), ma
molto meno brillante, dall'altro, in termini di liberta' d'investimento e clima di "business” in
generale, in ragione di un certo livello di corruzione e di arbitrarietà nel rilascio delle licenze,
nonché per una certa rigidità della legislazione libanese sul lavoro. Grado di apertura del
Paese al commercio internazionale ed agli investimenti esteri
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primo semestre 2011
Tabella Principali Paesi fornitori
IMPORT LIBANO-MONDO
gen - giu
Italia
USA
Cina
Francia
Germania
Egitto
Turchia
Svizzera
Emirati Arabi
Regno Unito
Altri
Totale
2009
559
720
692
974
594
189
315
162
110
234
3.282
7.831
2010
686
742
784
580
617
228
350
241
182
245
3.925
8.580
2011
895
841
789
714
569
401
380
369
275
261
3.734
9.228
Quota di mercato
9,7%
9,1%
8,6%
7,7%
6,2%
4,3%
4,1%
4,0%
3,0%
2,8%
40,5%
Variazione 2011/2010
30,5%
13,3%
0,6%
23,1%
-7,8%
75,9%
8,6%
53,1%
51,1%
6,5%
-4,9%
7,6%
(in milioni di US$, Fonte Dogane Libanesi)
Nel primo semestre 2011 l'import del Libano si è attestato a 9 miliardi e 228 milioni di
dollari USA, in aumento del 7,6% rispetto al corrispondente periodo del 2010 e il deficit
commerciale è ammontato invece a 7,1 miliardi di dollari USA (+10% rispetto al primo
semestre 2010).
I principali Paesi fornitori risultano, nell'ordine: l'Italia con 895 milioni di dollari USA (9,7%
dell'import totale del Libano), gli USA con 841 milioni (9,1%, la Cina (789 milioni; 8,6%);
la Francia (714 milioni; 7,7%), e la Germania (569 milioni; 6,2%).
Rispetto al corrispondente periodo del 2010, l'export italiano ha registrato un notevole
aumento (+30,5%). In aumento anche l'export statunitense (+13,3), quello francese (+23,1%)
e cinese (+0,6%). Invece, è diminuito del 7,8% quello tedesco.
Interscambio Libano - Paesi Concorrenti dell'Italia
USA
Con 841 milioni di dollari USA, gli USA hanno mantenuto la posizione di secondo
principale Paese fornitore (dopo l'Italia), migliorando tuttavia, la propria quota export sul
totale importato dal Libano passata dall'8% nei primi sei mesi del 2010 al 9,1% nell'anno in
corso.
Il petrolio rimane comunque il punto di forza dell'export USA, che ha ora un peso del 43,3%
(era il 32,2% l'anno precedente). Altri principali voci dell'export USA sono i macchinari con
circa il 14% del suo export totale (-24,5 rispetto ai primi sei mesi 2010), e i mezzi di
trasporto (soprattutto usati) con l'11,2% (-33,8%), prodotti chimici con l'8,9% (+15,4%), e
prodotti vegetali con il 7,2%.
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Cina
Nel primo semestre 2010, la Cina era al primo posto, l'Italia al terzo, quali principali Paesi
fornitori del Libano. Nei primi sei mesi del 2011, la Cina ha ceduto il "leadership” all'Italia
occupando il terzo posto dopo il nostro Paese e gli USA.
Il valore dell'export cinese nel periodo in questione e' stato di 789 milioni di dolllari ed una
quota di mercato dell'8,6%, in contrazione dal 9,2% del 2010. Macchinari, prodotti
metallurgici, tessile-abbigliamento e calzature circa il 59% del suo export totale verso il
Libano.
Non avendo esportazioni di prodotti energetici minerali, la Cina è il concorrente più tamibile
per l'Italia per la propria specializzazione settoriale (macchinari, tessile-abbigliamento e
calzature).
Francia
Il suo export è aumentato del 23,1%, per un valore totale di 714 milioni di dollari USA ed
una quota di mercato del 7,7%, in aumento dal 6,8% del 2010, permettendole di passare dal
quarto al terzo posto tra i principali Paesi fornitori del Libano.
I principali voci dell'export francese nel primo semestre 2011, sono: petrolio raffinato (42,6%
del valore totale dell'export francese), seguito a distanza con una quota del 16,9% dai
prodotti chimici (cosmetici e profumi) e dai prodotti del regno animale con il 7,8%. Queste
tre voci rappresentano il 67,3% dell'export totale francese verso il Libano.
Germania
Nel primo semestre 2011, l'export della Germania è diminuito del 7,8% rispetto al 2010, con
un valore di 569 milioni di dollari USA ed una quota sull'import libanese del 6,2% in ribasso
aumento dal 7,2% dell'anno passato.
La Germania diviene pertanto il quinto fornitore del Libano, cedendo il quato posto alla
Francia. I mezzi di trasporto, tradizionale punto di forza della Germania, hanno registrato una
contrazione sia in valore (-24,3%) sia in peso sull'esportato tedesco, con quota passata dal
53,3% al 43,8%. I prodotti chimici ed i macchinari, altri prodotti di punta del sistema
produttivo germanico, indicano, invece, un incremento in valore, rispettivamente del 24,4% e
del 7,4%.
Questi tre prodotti costituiscono, quindi, il 76,1% dell'export tedesco.
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Tabella Principali Paesi clienti
EXPORT LIBANO-MONDO
gen - giu
Sud Africa
Svizzera
Emirati Arabi
Arabia Saudita
Turchia
Iraq
Siria
Belgio
Giordania
Altri
Totale
2009
0
395
160
127
39
154
99
61
52
601
1.688
2010
169
317
212
123
119
132
111
49
46
835
2.113
2011
324
217
163
160
150
123
95
66
59
715
2.117
Quota di mercato
15,3%
10,3%
7,7%
7,6%
7,1%
5,8%
4,5%
3,1%
2,8%
33,8%
Variazione 2011/2010
91,7%
-31,5%
-23,1%
30,1%
26,1%
-6,8%
-14,4%
34,7%
28,3%
-14,4%
0,2%
(in milioni di US$, Fonte Dogane Libanesi)
L'export libanese nei primi sei mesi del 2011 ha registrato un lieve aumento (+0,2) rispetto al
corrispondente periodo del 2010. Si può dire che il Libano se l'è cavata anche bene,
considerato il rallentamento del commercio sia regionale che internazionale.
I valori (2 miliardi e 117 milioni di dollari USA) restano limitati e con oltre il 50% del totale
destinato ai Paesi del Medio Oriente. Il Sud Africa (con 324 milioni di dollari USA ed una
quota del 15,3%, rispetto all'8% del corrispondente periodo del 2010) è il primo mercato di
sbocco del Libano, seguito dalla Svizzera (che per la prima volto negli ultimi anni cede il
primo posto), con 217 milioni di dollari USA ed una quota pari al 10,3% dell'export totale
libanese. Va precisato che l'export sia verso il Sud Africa che verso la Svizzera è costituito
quasi totalmente da rottami d'oro e oro usato destinati alla fusione e la successiva
re-importazione in Libano come lingotti d'oro per la fiorente industria orafa locale. Altri
mercati di sbocco per i prodotti libanesi nel primo semestre 2011 sono (in ordine): Emirati
Arabi (7,7% del totale), Arabia Saudita (7,6%), Turchia (7,1%) Iraq (5,8%) e Siria (4,5%
contro il 5,3% nei primi sei mesi del 2010).
L'Italia, al 26° posto nella graduatoria dei Paesi acquirenti con 17 milioni di dollari USA ed
una quota dello 0,8% dell'export totale del Libano, è ancora un mercato assai marginale a
causa anche di una limitata offerta libanese.
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Tabella Principali Merci/settori Esportate
Esportazioni per settori
Gennaio – Giugno
Gioielleria, oreficeria e argenteria
Metalli e prodotti
Macchine ed apparecchi meccanici
Alimentari/bevande/tabacchi
Prodotti chimici
Cartotecnica
Prodotti vegetali
Tessile abbigliamento
Plastica e Gomma
Altri prodotti
Totale
2009
522
139
248
136
104
115
53
52
60
259
1.688
2010
614
239
360
160
143
114
65
50
119
249
2.113
2011
697
309
273
182
174
104
76
69
66
167
2.117
Quota %
Totale
32.9%
14.6%
12.9%
8.6%
8.2%
4.9%
3.6%
3.3%
3.1%
7.9%
100.0%
/ Variazione
2011/2010
13.5%
29.3%
-24.2%
13.8%
21.7%
-8.8%
16.9%
38.0%
-44.5%
-32.9%
0.2%
(in milioni di US$, Fonte Dogane Libanesi)
Nei primi sei mesi del 2011, le esportazioni hanno avuto un valore di 2 miliardi e 117 milioni
di dollari USA (+0,2% rispetto al corrispondente periodo del 2010) e sono state
merceologicamente limitate e trainate, soprattutto, dagli articoli di oreficeria, che hanno una
quota del 32,9% sull'export totale libanese con 697 milioni di dollari USA. Gli altri prodotti
sono: prodotti metallurgici (14,6% del totale), macchinari (12,9%), prodotti alimentari e
bevande (8,6%), prodotti chimici (8,2%) e carta e cartotecnica (4,9%). Queste sei voci
rappresentano oltre l'82% delle esportazioni totali libanesi.
I maggiori destinatari dell'export libanese sono i mercati tradizionali del Medio Oriente dove
è minore la competizione internazionale, soprattutto nella fascia media.
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primo semestre 2011
Tabella Principali Merci/settori Importate
Importazioni per settori
Gennaio – Giugno
2009
2010
2011
Prodotti energetici raffinati
Macchine ed apparecchi meccanici
Prodotti chimici, fibre sintetiche
Gioielleria, oreficeria e argenteria
Metalli e prodotti
Mezzi di trasporto
Alimentari/bevande/tabacchi
Prodotti del regno vegetale
Prodotti del regno animale
Plastica e gomma
Altri prodotti
Totale
1540
969
664
265
472
1403
441
321
338
252
1.166
7.831
1626
1066
798
547
675
986
548
357
386
314
1.277
8.580
1.766
1.088
925
836
715
714
602
441
428
345
1.368
9.228
Quota %
Totale
19.1%
11.8%
10.0%
9.1%
7.7%
7.7%
6.5%
4.8%
4.6%
3.7%
14.8%
100.0%
/ Variazione
2011/2010
8.6%
2.1%
15.9%
52.8%
5.9%
-27.6%
9.9%
23.5%
10.9%
9.9%
7.1%
7.6%
(in milioni di US$, Fonte Dogane Libanesi)
L'import totale libanese è aumentato nel primo semestre del 2011 del 7,6%, rispetto all'anno
precedente, raggiungendo un valore globale di 9 miliardi e 228 milioni di dollari USA.
Come si rileva dal prospetto, le principali voci dell'import libanese risultano i prodotti
petroliferi raffinati al primo posto con 1,8 miliardi di dollari USA (19,1% del totale import e
+8,6% rispetto al primo semestre 2010), il macchinario ed apparecchiature elettriche con 1,1
miliardi di dollari (11,8%), i prodotti dell'industria chimica con 925 milioni di dollari USA
(10%), l'oreficeria e gioielleria con 836 milioni di dollari USA (9,1%), i metalli e lavori di
metallo con 715 milioni di dollari USA (7,7%), i mezzi di trasporto con 714 milioni di dollari
USA (7,7%) e gli alimentari preparati con 602 milioni di dollari USA (6,5%).
Da notare il notevole incremento dell'import di articoli di oreficeria e argenteria (+52,8%
rispetto al primo semestre del 2010), composto di oltre l'80% di lingotti destinati alla fiorente
industria orafa locale.
LIBANO
Rapporti Paese Congiunti - Ambasciate
primo semestre 2011
2) POLITICA COMMERCIALE E DI ACCESSO AL MERCATO
A) Barriere tariffarie
Le barriere tariffarie sono in graduale diminuzione. Piu' dell'83% delle merci importate sono
soggette ad un dazio uguale o inferiore al 5%. Meno dell'1% dei prodotti importati e'
soggetto a misure restrittive imposte da 10 Amministrazioni libanesi. Tali misure, includono
la proibizione, la licenza, l'esibizione di certificati tecnici,sanitari e fito-sanitari. Le merci di
proibita importazione ed esportazione non possono neanche transitare nel paese. Un limitato
numero di merci (ad esempio: armamenti, munizioni, narcotici, reperti archeologici e valute)
sono soggette al divieto assoluto di esportazione.
Il Libano ha sottoscritto una serie di Accordi Commerciali con i Paesi Arabi e con l'Unione
Europea volti al graduale abbattimento delle barriere tariffarie.
Con i Paesi Arabi ha firmato il GAFTA (Great Arab Free Trade Area), cui aderiscono 17
Stati. In forza di tale Accordo i diritti doganali sono stati completamente aboliti a partire
dall'entrata in vigore dell'Accordo (1 gennaio 2005). Ha inoltre firmato accordi bilaterali con
la Siria, l'Egitto, il Kuwait, gli Emirati Arabi Uniti, lo Yemen, l'Arabia Saudita, l'Iraq, la
Giordania e la Turchia.
L'Accordo di Associazione con l'Unione Europea e' stato firmato il 17 giugno del 2002, a
seguito di un negoziato durato sei anni. Il 2 dicembre 2002 il Parlamento libanese ha
autorizzato il Governo libanese a ratificare l'Accordo, mentre il Parlamento europeo lo ha
ratificato il 16 gennaio 2003. Poiche' la ratifica da parte di tutti gli Stati membri dell'UE
prevedeva tempi lunghi, si e' a suo tempo convenuto di concludere un Accordo Interinale che
ha consentito l'applicazione dell'Accordo sin dal 1^ marzo 2003.
L'Accordo di Associazione e' successivamente entrato in vigore il 1^ aprile del 2006, una
volta ratificato dai Parlamenti di tutti gli Stati membri dell'UE.
LIBANO
Rapporti Paese Congiunti - Ambasciate
primo semestre 2011
B) Barriere non tariffarie
Le barriere non tariffarie risultano in graduale diminuzione. Nel quadro del processo di
adesione all'OMC, il Libano si e' impegnato nella semplificazione del sistema di
registrazione amministrativa per svolgere attività commerciali nel Paese, ha adottato una
nuova legislazione antidumping e antisovvenzioni, si e' inoltre impegnato a eliminare alcune
licenze all'importazione e a facilitare l'import di grano e prodotti derivati, a modificare le
tasse ad valorem sulla certificazione delle fatture ed i certificati di origine e l'applicazione dei
dazi sul tabacco.
Licenze all'import ed approvazioni preventive sarebbero tuttora richieste per alcuni dei
prodotti importati in Libano. L”International Trade and Licencing Law”, unitamente ad altre
normative d'interesse, non risultano ancora essere state approvate dal Parlamento, cosi' come
non risulterebbero ancora aboliti neppure i sussidi all'esportazione di prodotti agricoli.
I prodotti o gruppi di prodotti di cui l'importazione e' del tutto proibita, per motivi sanitari, di
sicurezza o ambientali, sono limitati a circa 150 tra i quali le merci provenienti da Israele o
con parti integrate prodotte nello Stato ebraico. E' invece stato recentemente abolito il divieto
d'importazione di capi di abbigliamento usati.
Nella maggior parte dei menzionati casi si tratta di problematiche che saranno definite in
sede di negoziato di accesso all'OMC, Organizzazione alla quale le autorita' di Beirut
auspicano di poter aderire al piu' presto.
In vista dell'accesso del Libano all'OMC, la Lebanese Standard Institution (LIBNOR) e
l'USAID (United States Agency for International Development) hanno di recente lanciato un
Enquiry Point sulle barriere tariffarie (Technical Barriers to Trade, TBT). L'Enquiry Point è
un prerequisito per l'accesso all'OMC e mira a creare trasparenza ed un piu' agevole accesso
alle regolamentazioni libanesi in materia commerciale, oltreché a facilitare le operazioni
commerciali. Ciò renderà possibile a LIBNOR (che è un'entità pubblica che dipende dal
Ministero dell'Industria), di mantenere aggiornate le TBT, rispondere alle richieste di
commercianti libanesi ed internazionali, offrire informazioni sulle regolamentazioni tecniche
e sugli standard adottati nel Paese. Il Progetto è inserito nel piano di supporto che l'USAID
ha varato per favorire l'accesso del Libano nell'OMC.
Premesso quanto sopra, la spiccata propensione agli scambi ed una parallela, ridotta struttura
produttiva locale fanno si che non vi siano reali problematiche all'accesso ai principali
prodotti d'importazione, tanto meno a quelli italiani, generalmente molto apprezzati e
ricercati. Tuttavia la diffusa attività di contraffazione, anche dei prodotti farmaceutici,
collegata anche alla crescente concorrenza dei prodotti cinesi su questo mercato ha talvolta
generato qualche problema di accesso al mercato per i nostri prodotti.
La Commissione UE ha messo a punto la New Compliant Registration Precedure accessibile
al pubblico attraverso il sito web Market access database (), ossia un Registro accessibile via
Internet che permette al singolo operatore economico di segnalare eventuali problematiche
di acceso al mercato direttamente per via informatica alla Commissione
LIBANO
Rapporti Paese Congiunti - Ambasciate
primo semestre 2011
LIBANO
Rapporti Paese Congiunti - Ambasciate
primo semestre 2011
C) Violazioni delle norme sulla tutela dei diritti di proprietà intellettuale Il fenomeno della pirateria audiovisiva, fortemente diffuso nel Paese, costituisce uno degli
aspetti più preoccupanti per lo sviluppo di alcuni settori, in particolare quelli tecnologico ed
informatico, nei quali la tutela dei diritti di proprietà intellettuale risulta fondamentale.
Nonostante, infatti, il paese sia membro dell'Organizzazione Mondiale della Proprietà
Intellettuale, la legislazione qui adottata sinora è stata dichiarata insufficiente dall'OMC, che
ha posto la sua armonizzazione quale condizione essenziale per l'ingresso del Libano
nell'Organizzazione. Anche l'Accordo di Associazione all'UE prevede un adeguamento
normativo in tal senso. Accanto alla disciplina attuale sulla tutela dei brevetti e dei diritti
d'autore, il Governo ha predisposto un disegno di legge a tutela dei marchi commerciali e
delle indicazioni geografiche di provenienza dei prodotti, ed aumentato le contravvenzioni ed
intensificato i controlli per i distributori di merce contraffatta.
Il mancato rispetto di tali diritti e il fenomeno della pirateria possono essere annoverati fra gli
aspetti che impediscono l'ulteriore sviluppo dell'economia libanese, soprattutto dei settori
tecnologico ed informatico nei quali la tutela della proprieta' intellettuale risulta
fondamentale.
Anche l'IIPA (International Intellectual Property Alliance) ha rilevato che la pirateria
rappresenta un ostacolo significativo per il business in Libano ed è diffusa in vari campi:
softwares, libri, vendita al dettaglio, pay TV, etc.. Riguardo ai software, la percentuale di
contraffazione ha raggiunto nel 2010 il72%, generando perdite stimate in 28 milioni di USD.
Secondo l'IIPA il sistema giudiziario libanese si mostra debole nella difesa della proprietà
intellettuale, poiche' non impone sanzioni severe e non prende iniziative autonome.
L'Organizzazione ha peraltro espresso soddisfazione riguardo alla collaborazione tra il settore
privato e la Cyber Crime and Intellectual Property Rights Bureau Unit del Ministero
dell'Interno.
L'IIPA ha riferito che il Governo libanese ha studiato l'introduzione di emendamenti alla
Copyright Law del 1999 per renderla compatibile con i principali trattati internazionali sul
copyright: il TRIPS Agreement, il WIPO Copyright Treaty (WCT) e WIPO Performances
and Phonograms Treaty (WPPT) e la Convenzione di Berna, condizione essenziale per
favorire l'ingresso del Libano nell'Organizzazione Mondiale del Commercio. L'attuale
legislazione rappresenta una base per la protezione della proprietà intellettuale, ma contiene
lacune che vanno colmate per renderla in linea con la normativa internazionale.
L'attenzione che la comunita' internazionale riserva a tale criticita' e' ben evidenziata dalla
permanenza del Libano nella lista d'osservazione dell'USTR - United States Trade
Representative per le violazioni ai diritti della proprieta' intellettuale e le serie problematiche
sul copyright. Nonostante i progressi raggiunti negli ultimi anni dal governo libanese,
secondo l'USTR i danni che la pirateria ed il falso hanno causato in Libano ai prodotti coperti
da copyright sono stati consistenti.
Il governo libanese ha creato un Ufficio di polizia ad hoc (Cyber Crime and Intellectual
Property Right Bureau), ma le criticita' risiedono sia nella carenza di sentenze deterrenti, sia
LIBANO
Rapporti Paese Congiunti - Ambasciate
primo semestre 2011
nelle deficienze nella normativa sul copyright del 1999, per la quale sono state richieste delle
modifiche per essere in linea con i trattati TRIPS e WIPO.
Occorre poi rilevare come gran parte delle fonti legislative in materia risultino alquanto
datate e siano state oggetto negli anni di svariati emendamenti.
A titolo informativo si rileva come gli artt. 105 e 106 della Risoluzione No. 2385/1924 del 17
gennaio 1924, emendati dalla Legge del 31 gennaio 1946 (art.13), prevedono, per quanto in
maniera abbastanza generica, pene pecuniare o la reclusione per colui che : "deliberately
imitates or uses a registered mark without the authorization of the owner of the mark" e
ancora per "Any person who deliberately sells or offers for sale a product bearing a
counterfeited mark or a fraudulent imitation of the original mark". Inoltre "Any person who
makes a fraudulent imitation of a mark, without counterfeiting the mark, with the intent to
deceive the public or uses a fraudulent imitation of a mark".
Si precisa in particolare che la Risoluzione 2385, emendata dalla Legge del 31 gennaio 1946,
comprende la tutela di brevetti, marchi, concorrenza sleale, proprieta' letteraria ed artistica.
Riguardo ai brevetti la normativa e' stata ulteriormente emendata con la Legge n.240 del 7
agosto 2000, entrata in vigore il 14 agosto 2000, mentre, riguardo alla proprieta' letteraria ed
artistica la normativa e' stata rivista con Legge 75 del 3 aprile 1999.
Le altre materie sono ancora disciplinate dalla Risoluzione 2385 e successivi adeguamenti
del 1946.
Si evidenzia inoltre come all'interno della stessa Risoluzione sia presente un articolo che
specifica come per il detentore di un marchio registrato non sia necessario risiedere in Libano
per godere delle tutele previste dalla legge. Si tratta dell'art. 77, emendato in seguito dagli art.
11 e 12 della Legge del 31 Gennaio 1946: [" The owner of a trademark is not required to
reside in Lebanon to benefit from the provisions of the present law. The foreigner who wants
to register a trademark must be represented by a person residing in Lebanon, "].
Si segnala altresi che il Libano ha aderito ad alcune Convenzioni Internazionali in materia
proprieta' intellettuali tra cui:
- la Convenzione di Parigi sulla tutela della proprieta' industriale;
- la Convenzione di Berna sulla tutela della proprieta' letteraria ed artistica.
Secondo il parere dell'Avvocato di fiducia dell' Ambasciata, la normativa libanese sarebbe
comunque sufficiente per bloccare le attivita' di contraffazione, tanto e' vero che numerose
sono state le sentenze favorevoli dell'Autorita' Giudiziaria libanese che hanno consentito di
intervenire nel caso di violazione della proprieta' intellettuale.
LIBANO
Rapporti Paese Congiunti - Ambasciate
primo semestre 2011
D) Problematiche relative agli investimenti esteri nel Paese L'unico organismo governativo preposto allo sviluppo degli investimenti esteri in Libano
e'attualmente l'IDAL (Investment Development Authority of Lebanon), che offre un servizio
di "One Stop Shop” per assistere gli investitori esteri nell'ottenimento delle necessarie licenze
dai vari Ministeri e Autorità Pubbliche. In base alla legge istitutiva dell'IDAL (L. 360 del
2001), sono state riconosciute anche una serie di agevolazioni ed esenzioni fiscali, modulate
in base ad un sistema di classificazione in zone del territorio libanese, miranti ad incoraggiare
il settore privato locale ed estero ad investire in settori produttivi specifici. Oltre alla legge
360/2001, sul sito internet dell'IDAL (http://www.idal.com.lb/) e' possibile consultare una breve
Guida agli Investimenti.
Il Governo libanese ha istituito anche un organismo preposto alla concessione di garanzie
finanziarie sui prestiti (fino a 200.000 dollari USA) miranti allo stabilimento e/o espansione
delle PMI nei settori produttivi. L'organismo in parola si chiama "Kafalat” (in arabo,
"garanzia”) ed e' posseduto per il 75% dal National Institute for the Guarantee of Deposits ed
il restante 25% da una cinquantina di Banche libanesi (http://www.kafalat.com.lb/).
Sotto il profilo fiscale, la normativa vigente adotta il principio della parita' di trattamento
tra investitori locali ed esteri. Riguardo alla partecipazione al capitale sociale, le imprese
off-shore possono detenere l'intera partecipazione azionaria, le imprese commerciali devono
avere maggioranza azionaria libanese, condizione non necessaria per le imprese produttive.
Come regola generale, si applica il principio della territorialità: l'imposizione fiscale riguarda
esclusivamente i redditi derivanti da attività svolte in Libano, oppure in base a quanto
stabilito da accordi internazionali con altri Paesi. L'Italia e il Libano hanno firmato nel
novembre 2000 una "Convenzione bilaterale per evitare le doppie imposizioni fiscali" entrata
in vigore il 22 giugno 2011, le cui disposizioni saranno applicabili a decorrere dal 1^gennaio
2012 Ai profitti d'impresa (persone fisiche e società di persone) si applicano aliquote che variano
da un minimo del 4 ad un massimo del 21 percento in base ai diversi scaglioni di profitto. Le
imprese di capitali, comprese le filiali di società estere operanti in Libano, sono generalmente
soggette ad una imposta del 15% sui ricavi netti e del 10% sulla distribuzione degli utili.
L'imposta sulle vendite, similarmente alla nostra IVA, e' pari al 10%. Si applica con aliquota
uniforme a quasi tutti prodotti e servizi tranne poche eccezioni (quali, a titolo di esempio,
prodotti alimentari non lavorati, assistenza medica, proprietà immobiliari).
L'ente governativo responsabile della gestione delle "grandi opere”, degli appalti e della
ricerca dei finanziamenti per le infrastrutture pubbliche (sociali: educazione, ambiente,
sociale ecc.), i servizi di base (reti idriche, rifiuti ecc.) ed i settori produttivi (agricoltura,
turismo ecc.) e' il Consiglio per la Ricostruzione e Sviluppo (CDR Council for
Reconstruction and Development), che risponde direttamente alla Presidenza del Consiglio
dei Ministri. Le gare d'appalto del CDR vengono regolarmente pubblicate nel relativo sito
web: http://www.cdr.gov.lb/.
Con l'Italia esiste un accordo sulla reciproca promozione e protezione degli investimenti,
LIBANO
Rapporti Paese Congiunti - Ambasciate
primo semestre 2011
entrato in vigore il 09.02.2000, che riconosce pleno jure/de facto, sulla base dell'ordinamento
locale, tutti gli investimenti effettuati da persone fisiche o giuridiche italiane non residenti o
che hanno sede in Libano; gli investimenti riconosciuti e protetti dall'accordo coprono sia il
diritto di acquisire la titolarità di un diritto di proprietà su beni immobili (inter vivos e mortis
causa), che il diritto di costituire o acquisire una partecipazione in società di diritto locale
(con sede in loco), cosi come il diritto di assumere cariche in società di diritto locale, nonché
il diritto di costituire associazioni o fondazioni aventi soggettività giuridica secondo
l'ordinamento locale, fermo restando che tali diritti vengano acquisiti ed esercitati
conformemente alle disposizioni della normativa libanese
LIBANO
Rapporti Paese Congiunti - Ambasciate
primo semestre 2011
3) ANDAMENTO DEI RAPPORTI BILATERALI COMMERCIALI E
INDIVIDUAZIONE DELLE AREE DI INTERVENTO
A) Andamento dell´interscambio commerciale con l´Italia e degli investimenti diretti esteri
bilaterali, individuazione delle aree di intervento
Interscambio Italia – Libano
Gen-Giu
Export
Import
Totale
Saldi
2009
559
53
612
506
2010
686
11
697
675
2011
895
17
912
878
Var. 11/10
30.5%
54.5%
30.8%
30.1%
(in milioni di US$, Fonte Dogane Libanesi)
Nei primi sei mesi del 2011, il valore dell'export italiano verso il Libano è stato di 895
milioni di dollari USA, con una quota di mercato del 9,7%. Rispetto al 2010, le esportazioni
italiane continuano a registrare l'incremento più alto tra i principali concorrenti (+30,5%).
L'interscambio commerciale fra l'Italia ed il Libano nel primo semestre del 2011 è
ammontato a 912 milioni di dollari USA di cui solo 17 milioni di export libanese verso
l'Italia, con uno squilibrio strutturale, di difficile ricomposizione per la carente offerta di
prodotti libanesi. L'andamento rispecchia le caratteristiche dei due Paesi: l'Italia con uno
spiccato orientamento verso il mercato libanese e con prodotti rispondenti alle esigenze
locali, il Libano come piazza commerciale e di triangolazioni verso mercati limitrofi.
L'export italiano ha, quindi, raggiunto la cifra record di 895 milioni di dollari USA (+30,5%
rispetto al 2010 che consolida il +22,7% registrato nel primo semestre 2010 rispetto al 2009).
Inoltre, la nostra quota di mercato è in aumento, passando dal 7,1 nel primo semestre del
2009, all'8% nel 2010, e al 9,7% nell'anno in corso.
Export Italia - Libano per Settori
I dati, pubblicati dall'Ufficio Statistica delle Dogane Libanesi, indicano che l'Italia è passata
dal terzo al PRIMO posto nella graduatoria dei Paesi fornitori del Libano, superando gli USA
e la Cina che si alternavano al primo e secondo nei primi cinque mesi dell'anno in corso e per
gli ultimi cinque anni trascorsi.
A livello merceologico, l'export italiano è composto dal petrolio raffinato con il 49,2% sul
totale esportato (440 milioni di dollari USA), dalla meccanica (12,3% di quota e 110 milioni
di dollari USA in valore), dai prodotti chimici (8,3% e 74 milioni di dollari USA), dal tessile
ed abbigliamento (5% e 45 milioni di dollari USA), dalla metallurgia (4,2%), dai prodotti
alimentari e bevande (2,8%), dai materiali edili (2,6%), dalla plastica e gomma (2,3%), dai
prodotti vegetali (2,2%) e dalle calzature (1,8%). Questi voci rappresentano insieme il 90%
del nostro export verso il Libano.
LIBANO
Rapporti Paese Congiunti - Ambasciate
primo semestre 2011
Gennaio – Giugno
2009
2010
2011
Petrolio raffinato
Macchinari
Tessile abbigliamento
Prodotti Chimici
Metalli e Prodotti
Alimentari, Bevande, Tabacco
Materiale costruzione
Plastica e gomma
Prodotti vegetali
Altri prod. Ind. Manuf.
Calzature, Pelletteria
Mezzi di trasporto
Ottica, Medicali
Pelli grezze, cuoio
Altri prodotti
Totale
180
90
45
46
40
18
19
17
13
18
12
16
8
9
28
559
247
96
48
58
45
22
23
21
14
15
15
28
10
10
34
686
440
110
74
45
38
25
23
21
20
18
16
12
12
10
31
895
Quota
Totale
49.2%
12.3%
8.3%
5.0%
4.2%
2.8%
2.6%
2.3%
2.2%
2.0%
1.8%
1.3%
1.3%
1.1%
3.5%
%
/ Variazione
2011/2010
78.1%
14.6%
54.2%
-22.4%
-15.6%
13.6%
0.0%
0.0%
42.9%
20.0%
6.7%
-57.1%
20.0%
0.0%
-8.8%
30.5%
(in milioni di US$, Fonte Dogane Libanesi)
Ad eccezione dei prodotti chimici, dei metalli e prodotti, e dei mezzi di trasporto che hanno
registrato, rispettivamente, una contrazione del 22,4%, 15,6% e 57,1% l'andamento e' stato
positivo per tutte le voci dell'export italiano. I prodotti che hanno avuto gli incrementi
maggiore sono: petrolio raffinato (+78,1%), tessile abbigliamento (+54,2%), e prodotti
vegetali (+42,9%).
A livello di considerazione generale possiamo quindi affermare che l'Italia consolida ed
incrementa il valore del proprio export in tutti i settori tradizionali di specializzazione
produttiva del Paese.
Interessante notare il "peso” di alcuni prodotti italiani sul totale dell'import libanese: pelli
grezze e cuoio, che hanno il 28,6% di quota sul totale importato dal Libano, petrolio raffinato
(24,9%), calzature e pelletteria (circa il 24%), prodotti del tessile/abbigliamento (il 13,8%) e
materiali edili (circa il 12%). I macchinari hanno invece una piu' che soddisfacente quota del
10,1%.
Nel periodo in esame, l'Italia ha importato dal Libano merci per il modesto valore di 17
milioni di dollari USA, in prevalenza rottame di metallo e fertilizzanti.
LIBANO
Rapporti Paese Congiunti - Ambasciate
primo semestre 2011
Tabella ISTAT Import Export Saldi con l´Italia
Interscambio Italia - Libano
Gennaio - Giugno
Export
Import
Totale Intersc.
Saldi per l'Italia
2009
370,3
8,2
378,5
362,1
2010
499,3
10,5
509,8
488,8
2011
602,2
17,0
619,2
585,2
Var. 2011/2010
20,6%
61,9%
21,5%
19,7%
Valori in milioni di euro
LIBANO
Rapporti Paese Congiunti - Ambasciate
primo semestre 2011
Tabella ISTAT Principali merci/settori esportate dall´Italia
Gennaio - giugno
2009
Petrolio, prodotti derivati dal petrolio e prodotti
83,0
connessi
Macchine ed apparecchi industriali per uso generale,
25,9
n.c.a.; loro parti e pezzi staccati
Vestiti e accessori di abbigliamento
29,2
Macchine e apparecchi specializzati per particolari
19,8
industrie
Lavori di metallo, n.c.a.
17,3
Articoli di minerali non metallici, n.c.a.
13,2
Macchine ed apparecchi elettrici, n.c.a., e loro parti
e pezzi staccati elettrici (incl. gli equivalenti non
16,5
elettrici, n.c.a. di apparecchiature elettriche per uso
domestico)
Manufatti diversi, n.c.a.
12,8
Cereali e preparazioni a base di cereali
11,1
Mobili e loro parti; articoli da letto, materassi,
13,8
cuscini e articoli similari imbottiti
Veicoli su strada (incl. i veicoli su cuscino d'aria) 10,4
Calzature
9,0
Prodotti medicinali e farmaceutici
5,7
Filati, tessuti, articoli tessili confezionati, n.c.a. e
10,1
prodotti connessi
Articoli in sughero e in legno (escl. i mobili)
4,2
Carta, cartoni e lavori di pasta cellulosa, di carta o
4,5
di cartone
Materie e prodotti chimici, n.c.a.
5,5
Costruzioni
prefabbricate;
apparecchiature
idrosanitarie, di riscaldamento e di illuminazione, 5,0
n.c.a.
Materie plastiche sotto forme non primarie
4,7
Ferro ed acciaio
8,3
Altri prodotti
60,3
Totale
370,3
2010
2011
Quota % /
Totale
Variazione
2011/2010
167,2
266,4
44,2%
59,4%
28,6
37,7
6,3%
31,9%
31,0
32,4
5,4%
4,5%
21,7
22,7
3,8%
4,9%
20,6
18,5
18,4
18,1
3,1%
3,0%
-10,7%
-1,8%
17,0
17,5
2,9%
2,6%
17,2
12,9
14,3
13,0
2,4%
2,2%
-17,0%
0,3%
9,8
10,9
1,8%
11,4%
14,8
11,1
7,8
10,6
10,6
8,8
1,8%
1,8%
1,5%
-28,6%
-5,2%
13,0%
9,0
7,6
1,3%
-15,5%
8,9
7,5
1,2%
-15,4%
4,7
7,3
1,2%
55,4%
6,5
7,3
1,2%
11,0%
5,8
6,2
1,0%
7,3%
6,3
9,6
70,3
499,3
5,8
5,3
73,9
602,2
1,0%
0,9%
12,3%
100,0%
-7,6%
-44,6%
5,1%
20,6%
Valori in milioni di euro
LIBANO
Rapporti Paese Congiunti - Ambasciate
primo semestre 2011
Tabella ISTAT Principali merci/settori importate dall´Italia
Gennaio - Giugno
0,3
2,5
0,0
0,1
1,1
2,2
1,8
0,6
0,0
0,5
Quota % /
Variazione
Totale
2011/2010
7,2
42,1%
230,1%
3,2
19,1%
80,8%
0,9
5,5%
52,6%
0,7
4,4%
100,0%
0,6
3,7%
27,3%
0,1
0,4
0,4
2,6%
19,5%
0,0
4,0
8,2
1,2
3,9
10,5
0,4
3,4
17,0
2,5%
20,0%
100,0%
-65,1%
-12,8%
61,9%
2009
Minerali metalliferi e cascami di metallo
Concimi (escl. quelli del gruppo 272)
Veicoli su strada (incl. i veicoli su cuscino d'aria)
Materie gregge di origine animale o vegetale, n.c.a.
Lavori di metallo, n.c.a.
Carta, cartoni e lavori di pasta cellulosa, di carta o
di cartone
Metalli non ferrosi
Altri Prodotti
Totale
2010
2011
Valori in milioni di euro
LIBANO
Rapporti Paese Congiunti - Ambasciate
primo semestre 2011
B) Valutazione della penetrazione commerciale dei prodotti italiani sul mercato locale,
individuazione delle aree di intervento
La presenza commerciale italiana in Libano è ben radicata e copre tutti i settori, dai beni
d'investimento a quelli di consumo ed intermedi.
Il mercato locale non è certo rilevante per volume, ma dispone di un elevato grado di
apertura a scambi e triangolazioni varie, nei segmenti qualitativamente alti, ed è anche
piattaforma di lancio verso l'area mediorientale, mettendo al servizio le sue affinità con il
mondo occidentale e relativi sistemi industriali.
Tale "piattaforma” è stata particolarmente sfruttata dal 2007 in poi, a seguito della situazione
di stasi economica del Paese determinata dai noti motivi di incertezza politica e di sicurezza.
Le società libanesi sono infatti ben radicate nei Paesi del Golfo e nel Kurdistan irakeno (da
non sottovalutare anche l'Africa ove esiste una importante influenza commerciale libanese),
lavorando soprattutto nei settori delle costruzioni e di ingegneria, oltre che nei servizi (si
ipotizzano circa 12/13.000 ingegneri libanesi espatriati).
Beirut inoltre, è sempre stata una vetrina di beni di consumo soprattutto di quelli medio-alti,
che trovano nel tessuto sociale interno e nel forte afflusso turistico di provenienza araba le
migliori opportunità di vendita.
Tale quadro economico deve essere sfruttato dal "Sistema Italia”, avendo inoltre il nostro
Paese una ottima immagine in Libano, sia per ragioni storiche che per impegno con l'UNIFIL
nel sud del Paese.
Dall'analisi settoriale del nostro export del primo semestre 2011 (+30,5 rispetto al
corrispondente periodo del 2010), si evidenzia che l'incremento di quota ed in percentuale dei
prodotti italiani relativi ai beni di strumentali e di consumo durevoli (ad eccezione dei
prodotti chimici, metalli e prodotti di metallo, e mezzi di trasporto), indicano che l'Italia sta
continuando a sfruttare appieno le opportunità determinate dalla ricostruzione e riabilitazione
economica del Paese (infrastrutture, edilizia, etc), nonché l'evoluzione significativa del
settore immobiliare, con circa 350 cantieri aperti a Beirut nel 2010, con un investimento
stimato in circa $7 miliardi.
Molto positiva inoltre l'evoluzione del nostro export nei beni di consumo
(tessile-abbigliamento +54,2%, alimentari preparati e bevande +13,6%, prodotti vegetali
+42,9%, e calzature +6,7%), a dispetto della crisi internazionale, ma anche perché questi
prodotti, di specializzazione tradizionale italiana, hanno sofferto meno dell'oscillazione della
domanda essendo a minor valor aggiunto.
Infatti interessanti opportunità si possono ancora riscontrare a seguito dell'aumento degli
investimenti nel settore dei beni capitali. Il totale delle importazioni di macchinario
industriale in Libano, che è lo specchio degli investimenti effettuati in questo settore, ha
raggiunto il valore record di 227,1 milioni di dollari USA nel 2010, con una crescita del
14,1% rispetto all'anno 2009 ($199 milioni), rispecchiando la fiduciadegli investitori
LIBANO
Rapporti Paese Congiunti - Ambasciate
primo semestre 2011
nellaripresa economica. L'Italia ha invece mantenuto il suo posto come primo partner per
l'export di macchinario industriale con una quota del 26,5% del totale, seguita dalla Cina con
il 16,9% e la Germania con il 15,7%.
I dati del primo semestre del 2011, confermano la tendenza alla crescita delle importazioni di
macchinario industriale (+41%), rispetto al medesimo periodo del 2010, totalizzando $159,4
milioni in valore. L'Italia si conferma il primo fornitore del Libano di macchinario
industriale, a giugno 2011, con il 31,5% del totale importato e $50,2 milioni di dollari USA,
seguita dalla Cina con 23,5 milioni (14,7%), e la Germania con 20,6 milioni (12,9%), dagli
USA con 11,5 milioni (7,2%) e la Turchia con $10,7 milioni (6,7% del totale)
Da segnalare inoltre, l'importante attività della Cooperazione italiana del nostro Ministero
degli Affari Esteri, con interventi a tutto campo in Libano e con impegni di oltre 200 milioni
di euro, che può fare da volano ad una serie di prodotti e tecnologie italiane.
LIBANO
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primo semestre 2011
C) Valutazione degli investimenti diretti da e verso l´Italia, individuazione delle aree di
intervento
La presenza italiana in Libano si é concretizzata prevalentemente in grandi opere e
collaborazioni commerciali (prevalentemente franchising).
Nel 2009, il gruppo "Burani Design Holding”, ha investito in Libano, in partenariato con
l'importante gruppo libanese "Malia Holding”, creando una joint venture per i prodotti di
lusso, la "Malia Mariella Burani”. L'investimento di circa $3,5 milioni, e' esteso sugli anni
2009/2010, e si é concretizzato nell'apertura di varie boutique a Beirut, proponendo articoli di
alta qualità, simbolo di uno stile di vita all'italiana. La nuova società è denominata ”Malia
Mariella Burani”(M.M.B.), con $ 1 milione di capitale (65% al Gruppo Malia ed al 35% al
Gruppo Burani) e rappresenta i marchi del gruppo Burani, sia in Libano che nei Paesi del
Levante.
Sempre nel 2009, il Comitato Agevolazioni della Simest SpA ha approvato, a favore della
Societa' Marlanvil SpA, un finanziamento agevolato destinato all'apertura di una
rappresentanza commerciale permanente nel settore dei quadri elettrici per edilizia. Tale
presenza commerciale stabile a Beirut curera' anche l'Egitto e gli Emirati Arabi Uniti. Oltre a
tale recente iniziativa si ricorda l'investimento della Snaidero (1995) per la produzione di
cucine componibili attraverso la consociata Snaidero Middle East e quello della società
FICEP SpA di Varese (nel 2006, macchine per infrastrutture metalliche per edilizia)
nell'acquisto della propria sede a Beirut, divenuta base operativa per il Medio Oriente.
Altro interessante investimento e' relativo alla recente apertura, in Libano, di 3 nuovi punti
vendita italiani in franchising. Uno con marchio "Dolcissimo”, gelateria in franchising di
Cremeria Vienna, nel centro di Beirut, uno con marchio "Sorbino”, abbigliamento giovanile
uomo a Tripoli e l'ultimo con marchio "BW.eij”, abbigliamento donna, anch'esso a Tripoli.
Questi si aggiungono ai punti vendita con marchio italiano "Cannella”, abbigliamento
classico donna, presenti a Beirut, Kaslik e Tripoli, Kaslik, tre punti vendita con marchi Luisa
Spagnoli a Beirut, Kaslik e Zouk Mikael,, un punto di vendita con marchio Tods a Beirut,
che ha inaugurato di recente la nuova collezione e un punto vendita del marchio Alessi,
inaugurato alla fine del mese di ottobre 2011 ed un punto vendita GEOX.
Altri investimenti diretti sono stati realizzati nel settore della gastronomia e ristorazione, fra
cui quello del marchio "Franco Gelato e Caffe”, con l'apertura di diversi punti vendita sia
nella capitale che a sud del Libano.
Di rilievo, la presenza in Libano della Societa' B&B Italia, che ha nel corso dell'anno
organizzato un evento espositivo "B&B Italian Design Week” volto a presentare i pezzi
d'arredamento delle principali collezioni. I Rappresentanti della Societa' hanno confermato il
grande interesse per il mercato libanese, in espansione, anche alla luce delle potenzialita' che
esso rappresenta quale "ponte” verso altri paesi dell'area. Sempre nel settore
dell'arredamento, la Societa' LAGO ha di recente aperto uno Showroom a Beirut.
Una valutazione complessiva della presenza di imprese italiane nel Paese sara' data
LIBANO
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dall'esame della scheda 'Presenza Italiana" e di quella relativa alla "Cooperazione allo
sviluppo - Contributo italiano"
LIBANO
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D) Valutazione delle potenzialità di cooperazione commerciale ed industriale nei settori ad
alto contenuto tecnologico
Valutazione delle potenzialità di cooperazione commerciale ed industriale nei settori ad
alto contenuto tecnologico
La percezione dell'Italia quale esportatore di tecnologia è in continua crescita. Va detto che il
"Made in Italy”, soprattutto quello delle piccole e medie imprese, è spesso peraltro additato
quale modello da seguire nello sviluppo dell'industria locale, che, nel passato, ha avuto picchi
di specializzazione (tessile, calzaturiera, pellettiera) ed oggi è alla ricerca di nicchie
produttive di base (agro-industria, imballaggio, stampa), senza tuttavia tralasciare quelle più
avanzate (informatica).
Apprezzata la tecnologia italiana per le centrali di energia elettrica, per generatori elettrici e
per tecnologia informatica per le strutture pubbliche e bancarie.
A seguito del programma di riabilitazione economica del Libano, i settori dell'ambiente, con
interventi sulle acque esauste e rifiuti solidi e quello dell'energia "pulita” e rinnovabile, sono
ambiti in cui la collaborazione industriale e' ricercata e puo' essere sviluppata. Inoltre i grandi
lavori con utilizzo di tecniche di scavo non invasive (Trenchless Technology), soprattutto in
città congestionate come Beirut, possono essere di interesse per i gestori delle Pubbliche
utilità.
A seguito inoltre dell'importante partecipazione italiana alla fiera della filiera delle
costruzioni (Project Lebanon) di Beirut del giugno 2011, la tecnologia italiana in tale settore
e' stata particolarmente apprezzata. Inoltre, ci si e' adoperati nel corso degli ultimi anni per
farne anche, nei nostri molteplici progetti di sviluppo sul territorio (con interventi della nostra
Cooperazione), un moltiplicatore di visibilita' delle eccellenze italiane anche nei settori a
media-alta tecnologia.
Infine, anche il filone dell'agro-industria biologica e quello delle energie rinnovabili sono da
valutare poiché rivestono grande interesse per la controparte libanese.
LIBANO
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E) Suggerimenti per l´attivazione degli strumenti di sostegno finanziario e assicurativo
pubblico per SACE e SIMEST La firma dell'Accordo tra la SACE ed il Governo libanese, nel novembre 2007, ha posto fine
ad un contenzioso protrattosi oltre vent'anni, gettando luce sulla ipotesi di un rilancio delle
relazioni bilaterali sotto il profilo economico e degli investimenti. Molto dipenderà tuttavia
dal permanere o meno della situazione di pacificazione politica interna e del suo evolvere
anche sotto il profilo della sicurezza. Attualmente la SACE continua ad attribuire al Libano
un elevatissimo "rating” di rischio paese pari a 7/7. Tale classificazione e' stata confermata
anche a seguito dell'ultima riunione del Gruppo Esperti OCSE della primavera 2011 ed
é tuttora in vigore.
Da sottolineare che da parte di questa Ambasciata era stata proposta una riduzione della
categoria di rischio (la sesta anziché la settima), coerentemente con quelle attribuite a paesi
della regione medio-orientale assimilabili al Libano.
LIBANO
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4) POLITICA PROMOZIONALE
INTERVENTO CONGIUNTO
E
PROPOSTE
OPERATIVE
DI
A) Mappatura delle iniziative di sostegno all´internazionalizzazione del sistema produttivo che
la rappresentanza diplomatico-consolare e l´ICE intendono realizzare nel corso del secondo
semestre del 2011
Iniziative Promozionali del Secondo Semestre 2011
Ufficio commerciale Ambasciata
- Dal 5 all'8 ottobre si e' tenuta a Beirut la manifestazione VINIFEST, organizzata dall'
Ambasciata d'Italia ( Ufficio Commerciale, Ufficio ex- ICE ed Istituto Italiano di Cultura) e
da EVENTIONS, in collaborazione con UVL, l'Unione Libanesi dei Viticoltori e dei
Produttori di vino.
L'evento, concepito come celebrazione delle piu' eccellenti produzioni di vino libanese, ha
accolto quest'anno come ospite d'onore l'Italia, che e' stata presente con uno stand nazionale.
Il padiglione italiano, sviluppato su 500 mq, era il piu' vasto ed il piu' visibile ed ha
rappresentato senza dubbio la piu' grande attrazione della manifestazione, grazie soprattutto
ai vini offerti in degustazione dagli espositori.
Eventi culturali organizzati dall'Istituto di Cultura hanno fatto da corollario all`esposizione di
prodotti italiani, dando la massima visibilita' al nostro Paese.
Il giorno dell'inaugurazione, che ha visto la partecipazione di personalita' di spicco del
mondo politico ed economico locale, ha ospitato gli Sbandieratori di Volterra, mentre la
seconda sera si è tenuto un concerto di chitarra del Maestro Giulio Tampalini.
Lo sforzo profuso per dare vita a tale partecipazione, si colloca nel quadro dell'azione
dell'Ambasciata volta a promuovere l'importazione del vino italiano sul mercato libanese, che
tradizionalmente è dominato, con riguardo ai vini esteri, dalla Francia.
- L'Ufficio Commerciale dell'Ambasciata sta organizzando per il mese di dicembre 2011
un'iniziativa promozionale di particolare interesse per il Libano e per le nostre Imprese che
operano nel settore elettrico ed in particolare nel campo delle energie alternative.
E' dunque in fase di organizzazione un Seminario con la partecipazione di relatori
appartenenti all'Associazione delle Industrie Elettriche ed Elettromeccaniche
(ANIE/Confindustria), in collaborazione con il Ministero dell'Energia libanese e con l'Ente
Elettrico libanese (EDL).
Al Seminario faranno seguito una serie di incontri B2B tra le imprese italiane che
comporranno la Delegazione italiana (dieci) ed imprese libanesi che operano nei vari
comparti del settore.
Ufficio ex-ICE
1. Seminario/Workshop per presentazione settore contract (19 imprese) + B2B, 12-13 luglio
LIBANO
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2011, Beirut;
2. Missione di 1 buyer del settore calzaturiero alla Fiera MICAM - International Shoes
Exhibition, 18-21 settembre 2011, Milano;
3. Missione in Libano del Centro Estero Piemonte Missione (1 funzionario CEIP + B2B), 27
- 29 settembre 2011, Beirut;
4. Missione di 1 operatore libanese del settore nautico al Salone Nautico di Genova, 2-6
ottobre 2011, Genova;
5. Assistenza logistica ed operativa per il Padiglione Italia al Vinifest (Festival del vino), 5-8
ottobre 2011, Beirut;
6. Missione in Italia di 31 buyers del settore moda al CIS Nola Interporto Campano, 9-12
ottobre 2011, Napoli;
7. Missione di 3 operatori libanese del settore ambiente/energia alternativa alla Borsa
tecnologie Ambientali, 10-11 ottobre 2011, Torino;
8. Missione 3 operatori libanese del settore macchine agricole alla Fiera Agrilevante, 13-16
ottobre 2011, Bari;
9. Missione di 3 operatori del settore software e sistemi al TOSM Software & Systems
Meeting, 16-18 novembre 2011, Torino
10. Missione ANIE in Libano (10 imprese del settore elettroteniche ed elettroniche), B2B
con controparti libanesi. 13-14 dicembre 2011, Beirut.
LIBANO
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B) Individuazione di eventi congiunti da svolgere con il concorso degli Uffici
economico-commerciali, degli Uffici ICE, degli Addetti Scientifici ,degli Istituti di Cultura e
delle Camere di Commercio Italiane all´estero
Vedi paragrafo successivo
LIBANO
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primo semestre 2011
C) Progetti delle rappresentanze diplomatico-consolari e degli Uffici ICE per iniziative
promozionali successivi al secondo semestre 2011
Attività promozionale 2012
In attesa si definisca il nuovo status dell'ufficio ex-ICE, all'Ufficio Commerciale
dell'Ambasciata è richiesto un maggior impegno al fine di non determinare un vuoto
d'immagine in un momento che vede l'Italia ricoprire un ruolo di primo piano in Libano
anche sotto il profilo commerciale.
Sono state pertanto individuate le seguenti iniziative promozionali da realizzare nel 2012, al
fine di assicurare continuità all'azione promozionale volta a consolidare il livello della
collaborazione economico-commerciale tra Italia e Libano, compatibilmente con gli
stanziamenti che saranno autorizzati sul capitolo dell'Ufficio Commerciale:
- Partecipazione con uno stand istituzionale a Project Lebanon (settore delle costruzioni e
dell'arredamento d'interni) ed Ecorient (settore dell'ambiente e delle tecnologie afferenti il
settore), coordinando la partecipazione autonoma delle imprese e delle istituzioni italiane
interessate. A tale riguardo sono stati avviati sin d'ora contatti con gli organizzatori (IFP) per
negoziare condizioni agevolate di partecipazione per le imprese italiane ed è stato prenotato
un padiglione di 500mq.al fine di realizzare un padiglione nazionale.
- Coordinamento partecipazione italiana alla Fiera Makinat (settore dei macchinari e delle
attrezzature industriali).
- Sfilata di moda di una prestigiosa marca italiana sulla scorta del successo ottenuto con la
sfilata di moda organizzata nel giugno 2011 in collaborazione con gli Agenti esclusivi del
Marchio Luisa Spagnoli.
- Seminario su settore agro-alimentare + incontri B2B.
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