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settembre/september
2015
10.00
euro
Italy only
periodico mensile
A € 25,00 / B € 21,00 / CH CHF 25,00
CH Canton Ticino CHF 20,00 / D € 26,00
E € 19,95 / F € 16,00 / I € 10,00 / J ¥ 3,100
NL € 16,50 / P € 19,00 / UK £ 16,50 / USA $ 33,95
Poste Italiane S.p.A.
Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003
(conv. in Legge 27/02/2004 n. 46), Articolo 1,
Comma 1, DCB—Milano
994
LA CITTÀ DELL’ UOMO
domus 994 Settembre / September 2015
settembre/september
2015
10.00
euro
Italy only
periodico mensile
A € 25,00 / B € 21,00 / CH CHF 25,00
CH Canton Ticino CHF 20,00 / D € 26,00
E € 19,95 / F € 16,00 / I € 10,00 / J ¥ 3,100
NL € 16,50 / P € 19,00 / UK £ 16,50 / USA $ 33,95
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(conv. in Legge 27/02/2004 n. 46), Articolo 1,
Comma 1, DCB—Milano
Autore / Author
SOMMARIO/CONTENTS IX
Progettista / Designer
Nicola Di Battista
994
Titolo
Title
Editoriale
Se Milano torna a fare Milano
Editorial
If Milan could regain its former self
Coriandoli
Confetti
LA CITTÀ DELL’ UOMO
Gemma Sena Chiesa
Francesco Venezia
Karl-Heinz Schmitz
Collaboratori /
Consultants
Paolo Cecchetto
Barbara Fisher
Emilia Giuditta Ligniti
Annabel Little
Dario Moretti
Paola Olivieri
Edward Street
Rodney Stringer
Claire Wallerstein
Si ringraziano /
With thanks to
Carlotta Branzanti, Electa
Iveta Černá, Villa Tugendhat
Fiorella del Prato, NMNM
Maria Cristina della Volpe,
Studio Pericoli
Petr Dvořák, Villa Tugendhat
Daniela Hammer Tugendhat
Ivo Hammer
Ilaria Maggi, Electa
Mauro Mariani
Jo Ortmans, Central Saint
Martins
Roberta Usai, Karen
Chekerdjian studio
Francesco Zuddas
In copertina: pianta di una
colonna portante della Casa
Tugendhat, realizzata da Ludwig
Mies van der Rohe a Brno nel
1930. Questo disegno è alla
base del logo di Villa Tugendhat.
A destra, schizzo di studio della
casa. Matita su carta da lucido,
21,5 x 30 cm. © Digital image
MoMA, New York/Scala, Firenze
• Cover: plan of a structural
column of the Tugendhat house
built by Ludwig Mies van der
Rohe in Brno, Czech Republic,
1930. This design forms the
base of the Tugendhat house
logo. Right, study sketch of the
house. Pencil on tracing paper,
21.5 x 30 cm. © Digital image
MoMA, New York/Scala, Firenze
The seventh room
6 Teoria e progetto
Design and theory
10 Central Saint Martins College
of Art and Design, Londra
The Central Saint Martins College
of Art and Design, London
Davide Malberti
16 Produrre a regola d’arte
High-standard production
Tullio Pericoli
22 Storie della mia matita
Stories by my pencil
Karen Chekerdjian
26 Il progetto è sperimentazione
attraverso la forma
Design is experimentation through form
Richard J. Neutra
30 Progettare per sopravvivere
Survival through design
34 La mela e la foglia
The apple and the leaf
Luigi Snozzi
38 Un nuovo spazio pubblico per Briga
A new public space for Brig
42 Università, architettura e città storica
University, architecture and historic city
Alberto Campo Baeza
Spartaco Paris
Progetti
Ruggero Tropeano
Projects
Guido Canali
45 Stabilimento industriale, Valvigna, Italia
58 Guido Canali e Prada
Guido Canali and Prada
Edoardo Guazzoni
Paolo Rizzatto
Sandro Rossi
62 Nuova Darsena, Milano
The new Darsena, Milan
Andrea Zamboni
Fotografi /
Photographs
Nadim Asfar
Roelien Bakker
Miloš Budík
Santi Caleca
Francesco Castagna
Alessandro Ciampi
Gabriele Croppi
Alessandro Gaja
Bart Herreman
Marco Pinarelli
Foto Scala/Firenze
Julius Shulman
Leo Torri
The Royal Society
David Židlický
Nature portrayed
4 La settima stanza
Jeremy Till
Marco Abrate
Ilaria Bacciocchi
Marco Diana
Cristina Moro
Wendy Wheatley
Traduttori /
Translators
1 La natura raffigurata
Industrial complex, Valvigna, Italy
Jean-Marie Massaud
74 Più contenuto che forma
More content than form
Francisco Gomez-Paz
80 Il progetto come strumento di progresso
Design as an instrument of progress
Ludwig Mies van der Rohe
86 Casa Tugendhat, Brno, Repubblica Ceca
Tugendhat House, Brno, Czech Republic
Rassegna
Rassegna
Centro Studi
104 Facciate
Jean-Pierre de la Porte
118 La Johannesburg di Jean-Pierre de la Porte
Paul Valéry
125 Funzione di Parigi
The Function of Paris
128 Autori
Contributors
Feedback
Elzeviro
Facades
Feedback
Jean-Pierre de la Porte’s Johannesburg
Elzeviro
domus 994 Settembre / September 2015
Le manifestazioni organizzate per
il 13 luglio 2015 hanno concluso
la quinta edizione del Master di II
livello in progettazione di eccellenza
per la città storica al Dipartimento di
Architettura dell’Università Federico
II di Napoli. Nella mattinata si sono
svolte le critiche finali dei lavori
elaborati dagli studenti, valutati dalla
giuria: Florian Beigel, Ricky Burdett,
Philip Christou, Nicola Di Battista,
con la partecipazione del rettore
Gaetano Manfredi e del direttore del
dipartimento Mario Losasso.
Gli studenti del Master, guidati da
docenti coordinati da Ferruccio
Izzo e supportati da docenti
di sette università europee
(Technische Universität di Vienna,
Bauhaus Universität di Weimar,
The Mackintosh School of
Architecture della Glasgow School
of Art, University College di Dublino,
CASS della London Metropolitan
University, Escuela técnica superior
de arquitectura de Madrid, ETH
di Zurigo) si sono cimentanti sul
delicato tema di come progettare
la trasformazione di edifici e spazi
all’interno del compatto centro
storico monumentale della città,
immaginando usi e forme plausibili
per consolidare e definire il campus
‘diffuso’ che caratterizza il sistema
universitario napoletano.
I temi di lavoro definiti con i docenti
sono stati articolati in quattro
gruppi di ricerca e hanno affrontato
le differenti scale del progetto
UNIVERSITÀ, ARCHITETTURA E CITTÀ STORICA
La costruzione di un laboratorio permanente sulla città
storica è stata al centro dei lavori della V edizione del
Master di progettazione organizzato a Napoli dall’Università
Federico II e dalla nostra rivista, con la collaborazione di
sette tra le migliori scuole di architettura europee
The creation of a permanent platform to study historic
cities was the aim of the fifth edition of a master’s degree
course in architecture, organised by the University
of Naples Federico II and our magazine in collaboration
with seven of the best architecture schools in Europe
Spartaco Paris
Photo Stefano Perrotta
42 CORIANDOLI/CONFETTI
urbano, reinterpretando le strategie
individuate dal progetto UNESCO
e le esigenze dell’università di
trasformare e consolidare il centro
urbano, in un sistema di spazi
straordinari per valore storicoculturale, posizione e importanza.
Nel primo gruppo, gli studenti hanno
studiato il sistema di connessioni
e attraversamenti all’interno del
complesso monumentale dell’ex
Collegio Massimo dei Gesuiti, tra
via Mezzocannone e via Paladino,
e di quello dell’ex convento
cinquecentesco di San Marcellino.
I due complessi accolgono , oltre
ad alcune strutture dell’Università
tra le quali la Biblioteca centrale
e i musei scientifici di fondazione
ottocentesca, alcune importanti
istituzioni accademiche e scientifiche.
Oggi questo sistema è introverso e
chiuso nel tessuto compatto della
città: il programma messo a punto
propone di aprirlo a usi pubblici e
trasformarlo in un centro per i servizi
universitari, di integrare funzioni
tipicamente accademiche con
funzioni pubbliche al servizio dei
cittadini.
Il secondo e il terzo gruppo hanno
lavorato su scale minori. Il secondo
ha proposto un intervento di
riqualificazione e riconfigurazione
del Chiostro del Divino Amore
in via del Grande Archivio e la
sostituzione di un piccolo edificio
d’angolo in Calata Trinità Maggiore
In questa pagina: Ricky Burdett (in alto),
Florian Beigel e Philip Christou
(a sinistra, al centro) durante un
momento della critica finale dei lavori
elaborati dagli studenti nel corso
della quinta edizione del Master di
II livello all’Università Federico II di
Napoli, coordinato da Ferruccio Izzo.
Pagina a fronte: plastico che illustra
l’intervento del terzo gruppo di studenti
del Master (anche nel dettaglio alla
pagina successiva), che ha interessato
il complesso monumentale dell’ex
Collegio Massimo dei Gesuiti, tra
via Mezzocannone e via Paladino, e
quello dell’ex convento cinquecentesco
di San Marcellino (in alto a sinistra,
assonometria dell’insieme urbano, con in
evidenza la riproposizione dei percorsi)
con un nuovo edificio nel quale
vengano svolti servizi universitari e
per la cittadinanza. Il terzo gruppo
ha previsto la costruzione di un
insieme di servizi integrati in un nuovo
volume che sostituisce il rudere su
Vico Pallonetto, in un intervento
di valorizzazione della chiesa
sconsacrata di San Francesco delle
Monache in via Santa Chiara.
Il quarto gruppo ha studiato il
complesso monumentale di Santa
Chiara per valorizzare la straordinaria
stratificazione storica dei suoi edifici,
immaginando funzioni al servizio
dell’università quali case per gli
studenti e laboratori per l’arte sacra.
Al di là dei risultati dei singoli lavori,
le critiche hanno messo in evidenza
come questa attività di ricerca e
sperimentazione sul centro antico
costituisca un laboratorio dotato
di grandi potenzialità al servizio
dell’università e di Napoli.
I temi della trasformazione della città
costruita e dei rapporti tra università
e istituzioni sono stati al centro
della seconda parte della giornata.
All’interno del magnifico spazio
sconsacrato della Chiesa dei Santi
Marcellino e Festo si sono svolte
la conferenza “Creating dynamic
cities” di Ricky Burdett e la tavola
rotonda “Architettura e Città”, nella
quale Ferruccio Izzo ha moderato gli
interventi di Ricky Burdett, Nicola
Di Battista, Mario Losasso, Gaetano
Manfredi e Ambrogio Prezioso.
Attraverso il racconto della recente
trasformazione e sviluppo di Londra,
Burdett ha evidenziato le strategie
per la rigenerazione delle città e
il ruolo svolto dalle università nel
supporto alle istituzioni pubbliche e
private.
Questa comune iniziativa di alto
profilo e ricerca tra una delle più
antiche università italiane, la rete di
scuole europee e la rivista Domus,
in collaborazione con l’unione
industriale e l’Associazione costruttori
edili di Napoli, ha l’ambizione di
definire un laboratorio permanente
di sperimentazione e di ricerca
progettuale sulla trasformazione della
città storica e costituisce la base per
un cambiamento culturale necessario
per superare l’attuale crisi dell’Italia e
dell’Europa.
•
This page: Ricky Burdett (top), Florian
Beigel and Philip Christou (centre left)
during the final critique of students’ work
for the fifth edition of the postgraduate
master’s degree course held by the
University of Naples Federico II and
coordinated by Ferruccio Izzo. Opposite
page: a model of the student project
made by group three of the master’s
degree course (see detail on next page)
represents a project for the monumental
complex of the former Jesuit boarding
school Collegio Massimo, between Via
Mezzocannone and Via Paladino, and
that of the 16th-century former convent of
San Marcellino (top left, an axonometric
drawing of the urban ensemble showing
the new proposal of routes)
domus 994 Settembre / September 2015
44 CORIANDOLI/CONFETTI
The events organised on 13 July
2015 concluded the 5th edition of
the postgraduate master’s degree
course Design for Historic Cities held
at the Department of Architecture
of the University of Naples Federico
II. During the morning, the final
assessments of student projects were
made by a jury (Florian Beigel, Ricky
Burdett, Philip Christou and Nicola
Di Battista) with the participation of
Dean Gaetano Manfredi, and the
department director, Mario Losasso.
The students of the master’s degree
course had been guided by a group
of teachers coordinated by Ferruccio
Izzo and assisted by teachers
from seven European universities:
Technische Universität Vienna,
Bauhaus-Universität Weimar, the
Mackintosh School of Architecture of
the Glasgow School of Art, University
College Dublin, CASS of the London
Metropolitan University, Escuela
Técnica Superior de Arquitectura de
Madrid, and ETH Zurich. They studied
the delicate issue of how to design
the transformation of buildings and
spaces in the compact, monumental,
historic centre of Naples. The aim
was to imagine plausible uses and
forms to consolidate and define the
spread-out buildings that make up
the University of Naples. The work
themes defined with the teachers
were structured into four research
This page, from top: longitudinal
and cross-section of the project for
the block of the Jesuit school Collegio
Massimo and the convent of
San Marcellino. The proposal integrates
typical university functions with public
services for citizens
groups. They dealt with the different
scales of urban design, reinterpreted
strategies identified by the Unesco
project for the historic centre, and
addressed the need for the university
to transform and consolidate its
buildings. All this pertained to a
system of spaces, complexes and
buildings of extraordinary historic
value, position and importance to the
city of Naples.
In the first group, students studied
the system of connections and routes
inside the monumental complex
of the former Collegio Massimo, a
Jesuit boarding school between Via
Mezzocannone and Via Paladino,
and that of the 16th-century former
convent of San Marcellino. The two
complexes contain several university
functions, including the central library
and science museums founded in
the 19th century, in addition to major
academic and scientific institutions.
Today this system is introverted and
closed up in the city’s compact fabric.
The devised programme proposes to
open it up to public use and transform
it into a centre for university services
by integrating typical university
functions with public ones available to
citizens. The second and third groups
worked on smaller scales of urban
design. The second group proposed a
project to renew and reconfigure the
Chiostro del Divino Amore on Via del
Grande Archivio and the substitution
of a small corner building on Calata
Trinità Maggiore with a new building
in which university and public services
would be provided. The third group
studied the deconsecrated church of
San Francesco delle Monache on Via
Santa Chiara to propose the building
of a set of integrated services in a
new wing that would substitute the
ruins on Vico Pallonetto. The fourth
group examined the monumental
complex of Santa Chiara, with a
view to enhancing the extraordinary
historical stratification of the complex,
imagining, for some parts along the
edge, university amenities such as
student housing and ateliers for
religious art.
In addition to the results of individually
made work, the critiques showed how
this research and experimentation
on the historic centre of Naples
represents a great potential to benefit
the university as well as the city.
Transformation of the built city and of
the relations between university and
institutions were the focus during the
second part of the day. Held in the
magnificent deconsecrated space
of the Chiesa dei Santi Marcellino
e Festo was the lecture “Creating
Dynamic Cities” by Ricky Burdett,
followed by a round-table discussion
entitled “Architecture and the City”.
Ferruccio Izzo was the moderator
of contributions by Ricky Burdett,
Nicola Di Battista, Mario Losasso and
Ambrogio Prezioso.
In his account of recent
transformation and development in
London, Burdett illustrated strategies
to regenerate cities and the role
played by universities in assisting
public and private institutions.
This high-profile research initiative
united one of the oldest universities
of Italy with a network of European
schools and Domus magazine. It also
received support from the Unione
Industriali Napoli and the Associazione
Costruttori Edili Napoli. The initiative
aspires to be a permanent platform for
design experimentation and research
on the transformation of historic cities.
It constitutes the basis for a cultural
change that is necessary to overcome
the slump currently underway in Italy
and Europe.
Photo Stefano Perrotta
UNIVERSITY, ARCHITECTURE
AND HISTORIC CITY
•
In questa pagina, dall’alto: sezione
longitudinale e trasversale degli interventi
sull’isolato del Collegio Massimo dei
Gesuiti e del Convento di San Marcellino.
Il programma propone di integrare
funzioni tipicamente universitarie con
funzioni pubbliche al servizio dei cittadini