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incontri e aziende
Una storia italiana
Quella delle Officine Bonaccini di Parma, un’azienda che ha saputo ritagliarsi un ruolo da
protagonista nel mercato dell’antiusura n Marco Cacchioli
è
da poco terminata la seconda guerra mondiale e l’Italia è un paese in ginocchio, lacerato nello spirito e devastato nel paesaggio. Nonostante la grave situazione,
gli italiani hanno voglia di rialzare la tasta e ricominciare a vivere. Inizia così un lento processo di ricostruzione, che vedrà nascere molte imprese per mano di uomini di grande volontà e ingegno, come Renzo Bonaccini che già nel 1946
fonda, a Parma, le omonime Officine.
In quel periodo in Italia arrivano le prime macchine movimento
terra e le prime richieste di ricambi per le benne al lavoro
per sgomberare e ricostruire. In un paese depauperato dalla
guerra, Renzo Bonaccini inizia a costruire denti a forcella utilizzando rottami di carroarmati e di tutto quello che era stato
demolito, adattando il pezzo a disposizione all’uso finale,
denti o lame che fossero.
Con il passare del tempo la situazione economica e produttiva del paese migliora, le macchine
movimento terra si evolvono e si
diffondono su tutto il territorio nazionale, e le Officine Bonaccini si
trasformano, passando da una produzione artigianale ad una produzione meccanizzata su grande
scala, senza nulla togliere alla cura
per la qualità del prodotto.
Renzo Bonaccini fu anche un pioniere delle manifestazioni fieristiche, partecipando alla prima esposizione del tempo, che si teneva
a Verona, e facendosi conoscere
in tutta Italia, e successivamente
anche all’estero.
Nel 1970 il fondatore dell’azienda
viene affiancato dai figli Loredana
e Marco, che promuovo un programma di sviluppo, a partire dalla
costruzione dell’attuale sede, che
continua tuttora e permette alle
Officine Bonaccini di disporre delle
Renzo Bonaccini, fondatore delle omonime Officine
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Marco e Maria Bonaccini, titolari dell'azienda
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migliori tecnologie di taglio, fresatura e
foratura, presenti sul mercato. La squadra famigliare si completa nel 1993 con
Maria Bonaccini, figlia di Marco, che contribuisce al miglioramento
dell’organizzazione commerciale dell’azienda.
Oggi le Officine Bonaccini
sono una realtà affermata
che impiega quindici persone, tra ufficio amministrativo, commerciale, produzione e magazzino, e fornisce un servizio di taglio a
fiamma e al plasma (fino a
30 mm) per la realizzazione di qualsiasi
tipo di parte o pezzo di ricambio. L’amplia gamma di prodotti è presente su tutto
il territorio nazionale con una rete di distribuzione capillare, costituita da 2-3 rivenditori
per ogni provincia.
“Oggi – afferma Marco
Bonaccini – produciamo
una vasta gamma di denti
monocorpo da imbullonare, in acciaio al cromo
manganese bonificato.
Dai miniescavatori alle
pale più grandi, possiamo
fornire il ricambio per ogni
tipo di tagliente in commercio. Per ogni tagliente
– prosegue Bonaccini –
possiamo studiare la soluzione migliore
e più funzionale. Una vasta tipologia di
sistemi ci permette di avere disponibile
per ogni tipo di richiesta l’articolo giusto,
soddisfacendo di volta in volta l’esigenza
del cliente”.
Con il passare degli anni le Officine Bonaccini hanno acquisito sempre maggiore
esperienza ed hanno ampliato i propri settori di pertinenza, grazie anche al costante
rinnovamento delle macchine per la lavorazione, riuscendo a realizzare pezzi a disegno per qualsiasi tipo di applicazione.
“Oggi – ci conferma Maria Bonaccini –
realizziamo rivestimenti di frantoi, componenti per impianti di riciclaggio, particolari di attrezzature per uso agricolo.
Possiamo fornire pezzi tagliati, sagomati,
fresati, forati, filettati su richiesta. La
gamma degli spessori che abbiamo a
stock va da 4 mm a 70 mm”.
Anche nell’uso dei materiali la famiglia
Bonaccini ha sempre puntato sulla qualità e l’innovazione: “Nel mondo della riparazione si avvertiva la necessità – afferma Marco Bonaccini – di andare oltre
l’utilizzo di materiali come il C40 o il C30,
molto in uso negli anni del boom economico. La nostra azienda fu tra le prime a
fare un passo in avanti, scegliendo di utilizzare la prima lamiera antiusura saldabile giunta sul mercato, T1 A HB321”.
Un’attitudine all’innovazione, nel segno
della qualità, che sul finire degli anni ottanta ha portato le Officine Bonaccini ad
impiegare l’acciaio antiusura Hardox per
la costruzione di salvataglienti, lame per
pale o escavatori, rivestimenti di frantoi
e utensili per la frantumazione, contribuendo alla fama e al successo dei materiali SSAB: “Siamo stati tra i primi utilizzatori degli acciai antiusura svedesi –
conferma Marco Bonaccini –. Per molti
anni abbiamo utilizzato con grande soddisfazione il 400, poi negli ultimi tempi ci
siamo orientati sul 450 e 500. Quando
un cliente ha bisogno di un materiale di
qualità o di misure non standard, noi proponiamo Hardox. Nel corso di oltre
vent’anni di collaborazione – prosegue
Bonaccini – Hardox è diventato sinonimo
di garanzia tanto che i clienti conoscono
perfettamente le differenze con altri tipi
di materiale e sanno che Hardox è la soluzione migliore per far fronte a lavori usuranti”.
Una partnership di successo che è stata
suggellata nel 2002 dall’ammissione delle
Officine Bonaccini nel cerchio ristretto
degli Hardox Wearparts, un network internazionale di aziende che realizzano prodotti utilizzando le lamiere antiusura Hardox per mezzo di tecniche produttive d’avanguardia e processi certificati da SSAB.
“Il riconoscimento dell’acciaieria svedese
– ci conferma Maria Bonaccini – corona
un’esperienza consolidata nella lavorazione dell’Hardox, che è servita alla stessa
SSAB per perfezionare il prodotto nel
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corso degli anni.”
Ma quali benefici porta essere Hardox
Wearparts? “ L’appartenenza a questo
network – afferma Maria Bonaccini –
garantisce assistenza e supporto prioritari con i tecnici di SSAB, in particolare con l’Application Technical Manager che collabora con il nostro personale alla soluzione di problemi specifici,
e permette di poter disporre delle in-
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formazioni che quotidianamente vengono elaborate da un apposito dipartimento, interno ad SSAB, dedicato alla
ricerca e allo sviluppo di materiali e applicazioni.”
Attraverso questo network, dunque,
quella che nel dopoguerra era una piccola realtà artigianale, oggi rappresenta
un tassello importante di una rete internazionale di aziende che contribuisce
allo sviluppo di uno prodotto leader nel
campo dell’antiusura.